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1 SIFOR - Sistema Informativo Forestale Regionale Scheda di dettaglio del Tipo Forestale PS20X - Pineta endalpica basifila di pino silvestre Superficie totale (ha): 2068 Percentuale su superficie boscata regionale (%): 0,3 Descrizione: Popolamenti di pino silvestre, spesso puri o, talora, in mescolanza con roverella e diversi arbusti. Fustaie monoplane, di moderato sviluppo e fertilità, situate nel piano montano, generalmente in esposizioni sud. Cenosi tipicamente xerofile e calcifile. Localizzazione: Alta Valle di Susa, in particolare fra Salbetrand e Bardonecchia ed alle pendici del Monte Chaberton. Classificazione fitosociologica: Ononido-Pinion Br. - Bl. (46) 61. Corine: Habitat Natura 2000: CODICE DENOMINAZIONE HABITAT N2000 NOTE 4070* Boscaglie di Pinus mugo ad Arctstaphylos uva-ursi in presenza di pino mugo

2 SOTTOTIPI E VARIANTI CODICE DENOMINAZIONE SUPERFICIE (ha) PS20A var. con roverella PS20C var. con picea PS20J soprassuolo con residui di arboricoltura da legno PS20K bosco pascolato 20 PS20W soprassuolo distrutto o danneggiato significativamente da eventi meteorici PS20Y soprassuolo distrutto o danneggiato significativamente da parassiti o danni non identificati PS20Z soprassuolo distrutto da incendio Note alla variabilità: Possibili confusioni: Sono possibili confusioni con la Pineta endalpica mesoxerafila di pino silvestre in esposizione est ed ovest, su medi e bassi versanti, da cui si distingue per assenza di uno strato inferiore di latifoglie, arboree ed arbustive, scarsa presenza di piante adulte e di rinnovazione di abete bianco e di picea, prevalenza di un sottobosco xerofilo. DATI DENDROMETRICI Numero di piante per ha: 745 Area basimetrica media per ha (mq/ha): 34,8 Volume medio ad ha (mc/ha): 245,4 Diametro medio di area basimetrica media (cm): 24,4 Composizione dendrometrica: Specie Presenze (%) Volumi (%) Altre conifere 3,1 0,6 Altre latifoglie 0,4 0,2 Larix decidua Miller 6,0 7,8 Picea excelsa (Lam.) Link 0,6 0,1 Pinus sylvestris L. 89,6 91,0

3 DATI SELVICOLTURALI Posizione nel ciclo dinamico e tendenze evolutive: Boschi pionieri stabili, spesso puri, che non mostrano segni di ulteriore evoluzione, dato gli ambiti stazionali aridi ed inospitali che limitano l'insediamento di altre specie. La roverella é presente solo alle quote inferiori dove è subordinata al pino silvestre o ridotta a nuclei rupicoli, isolati e privi di potenzialità; l'abete rosso, non tollerando l'aridità delle pinete endalpiche xeriche, può rinnovandosi sporadicamente ma non é in grado di raggiungere lo stadio arboreo. Popolamenti secondari di pino silvestre si possono originare per invasione di arbusteti del Berberidion (con crespino, Rosa sp. pl., ciliegio di Santa Lucia, Prugnolo, Prunus brigantina, un tempo accompagnati da Ulmus minor sin oltre 1400 m.), di praterie steppiche (dell'ord. Festucetalia valesiacae), di incolti terrazzati e, molto più raramente, di prato-pascoli abbandonati. Interventi da evitare: Non si evidenziano specifici interventi selvicolturali da evitare per non compromettere le caratteristiche dell'habitat, ad esclusione di evitare la chiusura delle zona aperte di prateria. Raccomandazioni per la difesa della biodiversità: Cenosi eliofila pioniera, che non evidenzia particolari elementi compositivo-strutturali che, se alterati, comportano il deterioramento del Tipo e degli habitat ad esso associati. In tutti i casi è necessario mantenere radure ove sono presenti habitat particolari quali le praterie steppiche, ricche di elementi floristici (orchidee) ed entomofauna interessante. Indirizzi di intervento: Si tratta di popolamenti con prevalente struttura monoplana, coetaniforme per gruppi, senza problemi di rinnovazione, con funzione prevalentemente produttivo-protettiva. Nelle stazioni più fertili del piano montano, tenuto conto che sono cenosi pressoché stabili, sono auspicabili interventi con tagli successivi adattati, sempre realizzati su piccole superfici. In prossimità del piano subalpino sono possibili piccole buche al fine di mantenere la presenza di larice. All'opposto ai limiti inferiori occorre favorire l'affermazione della roverella e delle latifoglie. Nelle stazioni con suoli più superficiali e di scarsa fertilità non sono auspicabili alcun tipo di intervento selvicolturale, ad esclusione di interventi puntuali per i popolamenti che svolgono funzione di protezione diretta.

4 SPECIE PRESENTI Elenco delle specie, in ordine alfabetico, che costituiscono il corredo floristico dell unità tipologica Nome latino Acer opulifolium Chaix Achnatherum calamagrostis (L.) Beauv. Amelanchier ovalis Medicus Arctostaphylos uva-ursi (L.) Sprengel Astragalus austriacus Jacq. Astragalus monspessulanus L. Berberis vulgaris L. Bupleurum ranunculoides L. Campanula bertolae Colla (incl. C. re Colla) Carex humilis Leyser Cephalanthera longifolia (Hudson) Fritsch Coronilla minima L. Daphne alpina L. Epipactis atropurpurea Rafin. Galium lucidum All. Globularia cordifolia L. Hieracium lanatum (L.) Vill. Juniperus communis L. Lactuca perennis L. Larix decidua Miller Laserpitium gallicum L. Lavandula angustifolia Miller Lotus peregrinus L. Ononis natrix L. Orthilia secunda (L.) House Picea excelsa (Lam.) Link Pimpinella saxifraga L. Pinus sylvestris L. Pinus uncinata Miller Polygala chamaebuxus L. Prunus mahaleb L. Quercus pubescens Willd. Rhamnus alpinus L. Rosa rubiginosa L. Sesleria varia (Jacq.) Wettst. Sorbus aria (L.) Crantz Sorbus mougeotii Soy.-Will. et Godr. Thymus pulegioides L. Viburnum lantana L. Viscum album L. Nome volgare Acero opalo Pero corvino Crespino Ginepro comune Larice Abete rosso Pino silvestre Pino uncinato Ciliegio di S. Lucia Roverella Sorbo montano Lentaggine Aspetti fisionomici del sottobosco: Il sottobosco di queste pinete è caratterizzato da un tappeto misto di crespino, ginepro comune, uva ursina in mosico con leguminose. Lo strato arbustivo è generalmente poco sviluppato. Nelle zone soggette ad erosione prevale una facies a grossi cespi di Achnatherum calamagrostis. Rinnovazione: Le difficili condizioni stazionali in cui queste pinete si sviluppano, sono favorevoli alla sola rinovazione del pino silvestre. Ai limiti inferiori, nelle zone di margine si trovano localmente semenzali di roverella e sorbo montano. In alta Valle di Susa, alle quote superioiri dell'ambito di

5 diffusione è presente della rinnovazione di pino uncinato. Specie: pino silvestre, roverella, sorbo montano, pino uncinato. Note alle specie presenti:

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