SIFOR - Sistema Informativo Forestale Regionale

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1 SIFOR - Sistema Informativo Forestale Regionale Scheda di dettaglio del Tipo Forestale AB20X - Abetina mesotrofica mesalpica Superficie totale (ha): 3295 Percentuale su superficie boscata regionale (%): 0,43 Descrizione: Popolamenti a prevalenza di abete bianco, talora in mescolanza con faggio, secondariamente con larice e abete rosso; fustaie pluriplane per gruppi coetaneiformi, localmente disetanee per piedo d'albero, distribuite sui medi e bassi versanti dei settori mesalpici, su substrati misti o cristallini. Formazioni mesofile, da mesoneutrofile a moderatamente acidofile. Localizzazione: Il Tipo ha una distribuzione frammentaria nei settori mesalpici di tutto l'arco alpino. I nuclei più importanti si trovano in Valle Ellero (Prato Nevoso), Valle Pesio, Valle Gesso (Vallone della Valletta), Valle Stura di Demonte (Vinadio, Vallone del Bagni), Valle Maira (Prazzo e Stroppo) e Variata, Valle Germanasca (Salza di Pinerolo), media Valle di Susa (Exilles, Chiomonte, Novalesa) Valle Sesia (Fobello) e Anzasca. Relittuale in Valle Orco, presso Sparone e Ronco Canavese, Val Vigezzo e Bognaco. Classificazione fitosociologica: Trochiscantho-Fagenion (Tx. 55) T. Mull. 66); con elementi del Vaccinio-Piceion Br. - Bl. 38. Corine: Habitat Natura 2000: CODICE DENOMINAZIONE HABITAT N2000 NOTE 9110 Faggete acidofile in presenza di faggio 9410 Boschi montano-subalpini di abete rosso in presenza di abete rosso

2 SOTTOTIPI E VARIANTI CODICE DENOMINAZIONE SUPERFICIE (ha) AB20A var. con larice 777 AB20B var. con faggio 461 AB20C var. con picea 251 AB20D var. con latifoglie miste 63 AB20J soprassuolo con residui di arboricoltura da legno AB20K bosco pascolato AB20W soprassuolo distrutto o danneggiato significativamente da eventi meteorici AB20Y soprassuolo distrutto o danneggiato significativamente da parassiti o danni non identificati AB20Z soprassuolo distrutto da incendio Note alla variabilità: Questo Tipo gravita fra 1300 e 1700-(1800), in prevalenza sui versanti con esposizione nord. Possibili confusioni: Nelle zone di confine con i settori endalpici sono possibili confusioni con alcune forme mesotrofiche dell'abetina endalpica sottotipo inferiore, da cui si differenzia per la presenza di faggio e di specie legate ad ambienti suboceanici. In stazioni con suoli superficiali sono possibili confusioni con talune forme mesoneutrofile dell'abetina oligotrofica, che si differenzia per l'abbondate presenza di specie indicatrici adifocile

3 DATI DENDROMETRICI Numero di piante per ha: 782 Area basimetrica media per ha (mq/ha): 38,7 Volume medio ad ha (mc/ha): 338,7 Diametro medio di area basimetrica media (cm): 25,8 Composizione dendrometrica: Specie Presenze (%) Volumi (%) Abies alba Miller 56,4 72,5 Altre latifoglie 12,9 1,6 Castanea sativa Miller 0,5 0,2 Fagus sylvatica L. 16,7 6,4 Larix decidua Miller 9,4 15,9 Latifoglie mesofile 1,8 0,5 Picea excelsa (Lam.) Link 0,6 1,5 Pinus cembra L. 0,4 0,2 Pinus sylvestris L. 0,9 0,9

4 DATI SELVICOLTURALI Posizione nel ciclo dinamico e tendenze evolutive: Cenosi situate su suoli colluviali detritici o con blocchi, generalmente pure o in mescolanza subordinata con faggio, abete rosso e larice che, spesso, rappresentano le diverse fasi della dinamica evolutiva nel breve e medio periodo. Buone potenzialità per il faggio sono presenti nelle Alpi Cozie e Marittime, mentre nel Piemonte settentrionale sono evidenti l'evoluzione verso popolamenti misti con l'abete rosso. Fasi di degradazione di questa abetina sono rappresentate da arbusteti misti di saliconi, ontano verde e nocciolo, talora arborati con larice e acero di monte. Future espansioni saranno possibili in lariceti pascolivi, Larici-cembrete su rodoreto-vaccinieto e faggete mesotrofiche che, nelle stazioni di forra o sui versanti meno soleggiati, potranno passare attraverso fasi transitorie ad acero-frassineti e corileti d'invasione. Interventi da evitare: 1) Evitare tagli a buche con aperture superiori a 0,5 ha, al fine di non compromettere la rinnovazione dell'abete bianco per eccessivo sviluppo di alte erbe ed arbusti; questi interventi sono possibili solo in fustaie regolari per evitare il collasso di grandi superfici. 2) La sistematica eliminazione del legno morto in piedi o a terra. 3) Non sono ammessi trattamenti selvicolturali che portino alla regolarizzazione del popolamento su grosse superfici. 4) L'abbandono dei trattamenti selvicoltuarli, in particolare nei popolamenti coetaniformi. 5) Evitare il trattamento a tagli successivi uniformi, che indurrebbero ad una banalizzazione della struttura e della composizione, con conseguente difficoltà di rinnovazione per la specie stessa. Raccomandazioni per la difesa della biodiversità: 1) Occorre avere come obiettivo la costituzione di popolamenti irregolari e mantenere elevato il livello di biodiversità e mescolanza specifica (la rigenerazione dell'abete bianco è particolarmente sensibile alla perdita di biodiversità e mescolanza fra le specie) 2) Salvaguardare i microhabitat associati, come quelli rocciosi, le zone umide e le fasce ecotonali. 3) Favorire una strutturazione per piede d'albero o per gruppi di varia dimensione, anche in mescolanza con l'abete rosso ed il faggio. 4) Mantenere l'idonea quantità di alberi morti in piedi o terra, importanti per diversi insetti, uccelli e chirotteri. Indirizzi di intervento: Cessate le intense utilizzazioni, protrattesi fino agli anni ed il pascolo in bosco, questi boschi sono in una fase di arricchimento quali-quantitativo e miglioramento strutturale, in cui l'abete e localmente il faggio stanno recuperando spazio anche all'interno di formazioni a contatto o miste con l'abete rosso ed il larice. La gestione deve essere improntata ad una selvicoltura prossima alla natura, con l'applicazione di tagli a scelta colturali a gruppi, modulati secondo la variabilita presente, favorendo la ricostituzione di cenosi miste, in particolare con latifoglie, evitando di utilizzare gli alberi piu grandi, spesso ancora in piena crescita ed importanti per la stabilita ecologica del bosco. Nelle aree di piu difficile accesso e opportuno lasciare il popolamento all'evoluzione controllata, come nel caso della variante con larice: l'apertura di buche, infatti, favorirebbe l'affermazione di questa specie, innescando fenomeni regressione secondaria.

5 SPECIE PRESENTI Elenco delle specie, in ordine alfabetico, che costituiscono il corredo floristico dell unità tipologica Nome latino Abies alba Miller Athyrium filix-foemina (L.) Roth Avenella flexuosa (L.) Parl. Carex digitata L. Clematis alpina (L.) Miller Dryopteris filix-mas (L.) Schott Epilobium montanum L. Fagus sylvatica L. Festuca flavescens Bellardi Fragaria vesca L. Geranium nodosum L. Gymnocarpium dryopteris (L.) Newman Hepatica nobilis Miller Hieracium prenanthoides Vill. Laburnum alpinum (Miller) Berchtold et Presl Laburnum anagyroides Medicus Larix decidua Miller Lonicera alpigena L. Lonicera nigra L. Maianthemum bifolium (L.) Schmidt Orthilia secunda (L.) House Oxalis acetosella L. Phyteuma ovatum Honck. Picea excelsa (Lam.) Link Prenanthes purpurea L. Rhododendron ferrugineum L. Rubus idaeus L. Solidago virgaurea L. Sorbus aucuparia L. Trochiscanthes nodiflora (All.) Koch Vaccinium myrtillus L. Valeriana tripteris L. Veronica officinalis L. Veronica urticifolia Jacq. Viola riviniana Rchb. Nome volgare Abete bianco Faggio Maggiociondolo alpino Maggiondolo comune Larice Abete rosso Sorbo degli uccellatori Aspetti fisionomici del sottobosco: É presente un mosaico fra lamineto sciafilo con felci e facies graminoidi a Festuca flavescens o Calamagrostis villosa; nelle radure si sviluppano facies ad megaforbie o a mirtillo nero, in funzione de regime idrico del suolo. Lo strato arbustivo é sempre poco sviluppato. Rinnovazione: In genere molto abbondante la rinnovazione di abete bianco e faggio, specielmente nei popolamenti misti e con struttura irregolare. Diffilcoltà di rinnovazione per l'abete bainco si hanno dei popolamenti molto densi e nelle stazioni ricche di alte erbe. Localmente, sui bassi versanti e nelle stazioni più fresche, è abbondante la rinnovazione di latifoglie mesofile. Specie: abete bianco, faggio, sorbo degli uccellatori, pioppo tremolo, betulla. Note alle specie presenti:

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