Invecchiamento attivo una sfida e una risorsa per la comunità Milano, 5 novembre 2012 Sala delle Colonne Banca Popolare di Milano Via San Paolo 12

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1 Invecchiamento attivo una sfida e una risorsa per la comunità Milano, 5 novembre 2012 Sala delle Colonne Banca Popolare di Milano Via San Paolo 12 Promozione protezione - comunità: l impegno di Auser in Lombardia di Rino Campioni IL CONTESTO IN CUI VIVIAMO Lo scenario generale Abbiamo voluto organizzare l incontro di oggi ponendoci due obiettivi: creare un confronto con alcuni autorevoli esperti e fare il punto su quanto la nostra organizzazione sta realizzando e sui programmi futuri. Per introdurre i lavori di questo convegno provo a riassumere, brevemente, la situazione nella quale ci troviamo, guardando alle prospettive e partendo dall impegno di Auser in Lombardia per concorrere a disegnare un nuovo scenario. Abbiamo tutti la consapevolezza che stiamo vivendo una fase di antipolitica provocata dalla crisi non solo economica ma anche morale. Una parte della politica e delle istituzioni è attraversata da gravi fenomeni di malcostume, di corruzione, con pesanti infiltrazioni delle organizzazioni criminali. La crisi che colpisce il nostro paese ha conseguenze gravi per tutto il mondo del lavoro, per i giovani, le famiglie e, in particolare, per le persone anziane che vedono peggiorare in generale il livello della qualità della loro vita. In questo scenario le cosiddette categorie deboli in cui molti anziani rientrano devono sopportare le conseguenze più gravi. Certo, il problema riguarda non solo l Italia ma l intera Europa. In Italia le conseguenze sono più profonde che altrove. Oltre alle disuguaglianze già esistenti e agli squilibri territoriali e sociali conosciuti in precedenza, oggi sono in gravissime difficoltà intere categorie di persone e di soggetti sociali. Sono senza prospettive intere generazioni di giovani; il lavoro, il senso del suo valore universale di libertà e di prospettiva di vita, non è più in primo piano nell attenzione generale. In una società dove l invecchiamento della popolazione è un processo inarrestabile, trovare soluzioni adeguate per i milioni di anziani che si stanno rapidamente avvicinando alla soglia di povertà è una necessità non più rimandabile. Come sappiamo, in Italia nel 2030 la popolazione tra i 55 e i 75 anni aumenterà di circa quatto milioni, la metà dei bambini nati oggi supererà probabilmente i 100 anni, l aspettativa di vita sarà di 90 anni per le donne e di 85 per gli uomini. In questo clima di generale preoccupazione, non sembrano esserci ancora strategie adeguate per rispondere a quello che è definito un allarme sociale. La domanda è quindi come trovare soluzioni compatibili per risolvere un problema così importante?

2 La situazione in Lombardia Nella nostra regione la situazione è particolarmente complessa per le trasformazioni in atto e l aggravarsi di tutti gli indicatori economici e sociali. La Lombardia è anch essa investita dai fenomeni di malcostume, con conseguenze gravi sul sistema politico e istituzionale. La perdita di fiducia nella politica e nelle istituzioni è, purtroppo, in continua crescita. Non è così invece per il Terzo Settore: l annuale ricerca di Eurispes ha rilevato che il 77,4% delle persone si fida delle associazioni di volontariato mentre, per esempio, il livello di fiducia nella Pubblica Amministrazione è sceso al minimo storico del 17% e quello nei partiti è al 6,8% Da tempo sono in atto azioni per orientare, trasformare e innovare le politiche di welfare, ma ci troviamo comunque di fronte alla necessità di definire urgentemente nuove strategie e nuovi provvedimenti per la comunità e per il singolo cittadino. Gestire il cambiamento a tutti i livelli significa essere consapevoli che lo scenario è rapidamente mutato: il sistema di welfare è in significativa evoluzione, le difficoltà economiche sono crescenti, le relazioni familiari assumono connotazioni diverse anche rispetto al passato recente, la domanda di servizi è in forte e continuo aumento non possiamo rimandare oltre le scelte capaci di dare risposta a tante inquietanti incognite. L invecchiamento attivo Nell Anno Europeo dell Invecchiamento Attivo e della Solidarietà tra Generazioni, Auser Lombardia non poteva non essere presente nel dibattito in corso su tale argomento. È necessario che la società civile, la politica e le istituzioni prendano coscienza che i cambiamenti demografici sono un processo irreversibile, da assumere come sfida positiva. A tal fine, affermiamo subito che Auser coltiva una visione dell invecchiamento attivo particolarmente impegnativa, innanzi tutto sul piano culturale. Vogliamo evitare di farci coinvolgere dalle celebrazioni, pur ritenendo il tema di assoluta attualità. Intanto precisiamo che l invecchiamento deve riferirsi alla pluralità, alle differenze (donne e uomini, nord e sud, Italiani e immigrati ecc.), alle diverse dimensioni economiche, sociali, familiari, professionali delle generazioni che occupano le fasce d età considerate anziane. Parliamo degli anziani di oggi e quelli di domani. Di coloro che oggi sono adulti, ma anche dei giovani. Il tema dell invecchiamento attivo riguarda l intero arco della vita. L invecchiamento attivo significa che le persone avanti negli anni non perdono la possibilità e il desiderio di progettare nuove esperienze di vita attiva, e vanno aiutate a coltivare speranze, interessi, propositi e progetti di vita, rendendo permanente e strutturale la formazione e l educazione degli adulti. L invecchiamento attivo va considerato, soprattutto, un obiettivo sociale e politico, con le specificità, considerando tutti gli aspetti della realtà sociale ed economica. Insomma, non una questione degli anziani - fissati in una categoria definita in termini anagrafici - bensì una questione che riguarda i fondamentali del modo in cui viviamo, tanto sul versante oggettivo delle strutture sociali, quanto su quello soggettivo delle dinamiche esistenziali.

3 L anziano non è un emergenza o un nuovo target da considerare come potenziale consumatore. Vogliamo proporre un modo nuovo di percepire l invecchiamento e di considerare i costi dei servizi sanitari, socio-sanitari, assistenziali, sociali e previdenziali sconfiggendo ogni tentazione di usare le difficoltà economiche per mettere in discussione tutele e diritti e destrutturare così il sistema del welfare, che va sì innovato, ma non ridimensionato. Bisogna favorire la famiglia, come prima elementare comunità; essa è il primo soccorso e l ultimo ricorso delle persone. In questo, un compito efficace compete al sindacato, al suo ruolo e alla sua capacità negoziale, sia sul versante organizzativo e produttivo dei servizi, sia nelle politiche orizzontali territoriali. Si registra la forte esigenza di allargare la visione e ampliare l attenzione verso le trasformazioni produttive, economiche e sociali e alle ricadute sulle condizioni di vita delle singole persone e delle famiglie. Il peso e l equilibrio degli ammortizzatori e delle tutele sociali vanno organizzati e integrati sempre più, a livello territoriale, attraverso il riassetto dei sistemi di welfare, riconfermando la centralità della presa in carico pubblica. Vanno valorizzate tutte le risorse delle comunità, a partire dalla cittadinanza attiva, riconoscendo e rafforzando il ruolo complementare dell associazionismo, del Terzo Settore e del no-profit. Vanno sviluppati tutti i fattori della coesione; rafforzati gli strumenti di socializzazione, indicando nella comunità territoriale l ambito nel quale si formano e s intrecciano le dinamiche sociali. Il territorio è il luogo dove si sviluppano le reti di solidarietà; dove è possibile, è opportuno sperimentare un welfare che, mantenendo la titolarità della funzione pubblica, valorizzi i beni relazionali e il ruolo della cittadinanza attiva, dando vita ad un sistema a rete che si avvalga del contributo fondamentale del privato sociale. Il nostro modello di sussidiarietà Auser s identifica nel modello di sussidiarietà prevista dall art. 118 della Costituzione, che valorizza e affida alle formazioni di terzo settore (associazionismo, volontariato, cooperazione e impresa sociale) l esercizio della funzione pubblica, svolta nell interesse generale dei cittadini. Riaffermiamo il valore e i contenuti dell art. 1 della Legge 328, giacché rappresentano il nostro modello di riferimento, attraverso il quale confermare e rafforzare i fondamentali dell integrazione dei ruoli dei soggetti pubblici e privati. Intendiamo valorizzare, concretamente, il ruolo della cittadinanza attiva, rendendo protagoniste le persone nella costruzione di percorsi e attività che facilitano un sistema di reti, che a loro volta si organizzano all interno del mondo associativo e del privato sociale. Vanno favoriti il rinnovamento e la riqualificazione delle funzioni pubbliche, il semplice arretramento è controproducente. Si pensa a una ridefinizione dei sistemi di protezione sociale che mantengano la titolarità della funzione pubblica, in particolare nell allocazione delle risorse, nell individuazione delle priorità e degli obiettivi, nella definizione e nel controllo delle regole. Si vuole concorrere a costruire un sistema innovativo dei servizi sociali e socio-sanitari integrati ed integrativi, attraverso la co-programmazione e la co-progettazione contenuta nella legge 328/00, immettendo risorse umane e finanziarie e rifiutando ogni logica di semplice esternalizzazione dei servizi. All interno di tale disegno, affermiamo la nostra vocazione a essere soggetto protagonista del sistema pubblico di protezione e promozione sociale, con particolare riguardo alla condizione degli anziani.

4 La nostra associazione In Lombardia, Auser è in una fase di rinnovamento: sta entrando nel vivo il dibattito congressuale, un occasione importante per definire la strategia che guiderà l associazione nei prossimi anni. Uno dei problemi che stiamo affrontando è il modello di crescita (caso raro in Italia), affiancato alla riorganizzazione delle nostre attività; è un argomento che affronterò tra poco. Per suggerire un idea delle dimensioni del nostro impegno in Lombardia, voglio ricordare solo alcuni numeri riguardanti le attività del 2011; sottolineo che si tratta di riferimenti in difetto rispetto al dato reale (in occasione di questo convegno è stata distribuita la bozza del report di missione, che sarà ultimato nelle prossime settimane). Sono gli interventi realizzati dal Filo d Argento e le persone assistite, per il 70% donne; i chilometri percorsi dai nostri volontari; - oltre le persone coinvolte nelle altre diverse attività (volontariato civico/ contributo alla tutela dei beni della comunità, promozione e socializzazione, integrazione degli immigrati, turismo sociale, esercizio fisico, Università degli Adulti, attività culturali ecc.); ore di volontariato (non è possibile assegnare un valore finanziario al benessere sociale, ma sono evidenti le ricadute, anche a livello economico, di tali attività); Associazioni Locali Affiliate (ALA) a fine 2011; i soci. Purtroppo non tutti i dati portano il segno + : per esempio, le convenzioni con gli enti locali sono calate del 22%, riducendo così la possibilità di garantire attività e strumenti a disposizione dei cittadini e della collettività (in particolare sono diminuiti gli accordi concernenti i servizi per la comunità, al tempo libero e il turismo sociale, ecc.). Questa è una tendenza che va esplorata, che va decifrata accuratamente: bisogna ragionare su quanto effettivamente incidano le condizioni economiche, le risorse degli enti locali, la contrazione dei servizi e il taglio delle prestazioni. Nonostante tutto, Auser sta cercando di rispondere a una richiesta di servizi in continua crescita (specialmente per quanto riguarda i servizi alla persona) e al sempre più marcato bisogno di socialità. IL NOSTRO IMPEGNO Coniugare protezione e promozione Ci siamo posti alcuni obiettivi negli ultimi due anni e il Congresso avrà il compito di definire le condizioni per realizzarli.

5 Uno degli obiettivi considerati prioritari da Auser a beneficio e sostegno della comunità è rafforzare i servizi finalizzati alla protezione, in particolare delle persone anziane più fragili e delle famiglie; contemporaneamente, è fondamentale offrire importanti e non occasionali strumenti di socialità. Vogliamo qualificare la proposta, il lavoro e l organizzazione di Auser per favorire e potenziare processi in grado di elaborare proposte di promozione sociale, qualificate e integrate all interno della progettazione territoriale. Queste, in sintesi, sono le ragioni che spingono Auser a porre al centro delle proprie iniziativa la Persona, cercando di rispondere ai suoi diversi e crescenti bisogni, desideri e aspirazioni. Le parole chiave della nostra mission sono dunque Protezione Promozione Comunità. Per vincere questa importante sfida Auser deve consolidare la propria identità associativa, qualificare, potenziare e comporre la propria rete, migliorare ulteriormente la capacità di risposta integrata dei bisogni, rafforzare le collaborazioni territoriali, condividere progetti e programmi con i diversi soggetti Pubblici, collaborare in modo strutturato e continuato con tutto il Terzo Settore e i diversi operatori del no-profit. Auser è un associazione peculiare e complessa. In Lombardia sono attive 300 associazioni di volontariato e 150 di promozione sociale. Si è ormai consolidata l esperienza di intrecciare i due settori (volontariato promozione, normate da leggi diverse: 266/91 e 383/00), componendo un assetto, anche sul piano strutturale e normativo, in grado di integrare concretamente e organizzare contemporaneamente le diverse attività, ricomponendo e unificando l intervento verso la persona e il territorio, con il fine di valorizzare, appunto, protezione, promozione e comunità. Questo modello di associazione, che svolge attività diverse di aiuto e di coesione sociale, va assunto come obiettivo strategico e va, quindi, esteso all insieme delle Associazioni Locali, arricchendo ed estendo le diverse attività rispetto alla domanda delle rispettive comunità. Questa è la nuova direzione di marcia: ribadiamo che le associazioni esistenti e quelle che si formeranno dovranno guardare alla ricomposizione dei bisogni, prevalentemente degli anziani e delle famiglie. Occorre superare le iniziative monotematiche, sempre meno efficaci e adeguate alle esigenze primarie e secondarie delle persone e delle comunità. Le trasformazioni sociali in atto rendono sempre più importante il ruolo dei centri di aggregazione sociale, che in futuro dovranno diventare sempre più luoghi della comunità dove tutti non solo le persone anziane possano trovare un punto di riferimento. Per questa ragione stiamo sperimentando un nuovo modello di luogo della comunità con un offerta articolata di servizi alla persona, con proposte che favoriscono l invecchiamento attivo e idee innovative finalizzate a sviluppare la collaborazione tra generazioni, ma anche tra nativi e migranti. Ruolo centrale e fondamentale di questo percorso risiede nell ente locale; la presa in carico integrata e condivisa del cittadino passa da un rinnovato impegno e dalla responsabilità dei comuni e degli ambiti territoriali, riducendo in modo significativo le eccessive autonomie presenti oggi nell organizzazione dei servizi, in particolare tra sanitario, socio-sanitario e assistenziale.

6 La nuova strategia parte dalla necessità di rafforzare la centralità della persona e legare strettamente l attività di protezione e di promozione, dando sostanza al percorso di invecchiamento attivo e correggendo l orientamento prevalente di fare attività PER i cittadini attraverso la nuova prospettiva di agire CON i cittadini. È una bella sfida che ci attende, ma proprio di stimoli come questo si è nutrita Auser in tanti anni. La Telefonia Sociale - da sperimentazione a integrazione dei servizi In questi anni Auser ha lavorato per confermare il valore di un idea: che sia possibile cioè realizzare un associazione strutturata e organizzata (cioè con gestione articolata e senso di appartenenza generale), capace di radicarsi con i propri valori all interno delle diverse comunità, con forme che valorizzano identità e autonomia. Siamo ancora in viaggio. Dobbiamo ancora spendere molta della nostra visione laica e aperta a tutte le diversità per avvalorare la convinzione ogni persona che abbraccia la scelta di dedicarsi al volontariato (espressione della massima libertà individuale) possa riconoscersi e mettersi in relazione con tante altre persone libere, con obiettivi comuni, condivisi e resi possibili da un concetto organizzativo, democratico e partecipativo che considera l alto significato del dono verso il ben-essere e il vivere comune. Dal 2001 abbiamo lavorato assiduamente per creare, diffondere e consolidare un sistema di telefonia sociale che chiamiamo Filo d Argento. Il Filo è il segno distintivo di Auser, è un modello d intervento di aiuto alla persona fragile, prevalentemente anziana, e alla famiglia. È stato organizzato un complesso impianto telefonico e telematico, caratterizzato dal numero verde gratuito nazionale ( ), attivo 24 ore per 365 giorni e integrato da tutti i recapiti telefonici delle nostre 450 Associazioni Locali. Sono stati progettati, pianificati e regolati 20 punti d ascolto, in rete permanente con l intero sistema, che coprono tutti i prefissi telefonici della Lombardia. Il sistema permette di rispondere alla domanda d aiuto nel luogo più prossimo a chi chiama e dove è più facile organizzare la presa in carico, con le risorse interne o attraverso la rete pubblica e del privato sociale nel contesto comunale o nell Ambito territoriale. Ciò consente di essere vicini alla domanda, conoscere i servizi presenti sul territorio utili e coerenti con il bisogno espresso. Il Filo d Argento rappresenta l intreccio e la connessione tra l ascolto, la presa in carico del bisogno (o, se l affermazione può essere fraintesa: mi faccio carico del bisogno, I care ), la ricerca e organizzazione della risposta. Il Filo d Argento è sistema e luogo di ascolto, accoglienza, relazione, orientamento prevenzione; è strumento per l esercizio dei diritti, supporto personale e famigliare, integrazione e miglioramento del sistema sociale locale. Nel 2003 Auser, insieme a alcuni importanti partner lombardi, ha presentato un proprio progetto per concorrere ad un bando della Regione Lombardia per la selezione di un progetto in materia di servizi di telefonia sociale rivolti agli anziani, che è stato finanziato. Da quel momento, e per sette anni, si è sviluppata un articolata, complessa, reciproca e attiva collaborazione con la Regione e, in particolare, con l Assessorato alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale. È stata condivisa l idea della telefonia sociale di Auser, che si non si limita al solo ascolto delle diffuse, crescenti e differenti difficoltà personali e familiari bensì che assume il bisogno espresso per trovare la dimensione e le condizioni del suo soddisfacimento.

7 Sono stati distinti i ruoli dei rispettivi ambiti Istituzionali e associativi: la Regione ha partecipato al co-finanziamento del complesso sistema d ascolto, contribuendo a rafforzare il decentramento e la struttura dei 20 punti d ascolto, che sono in rete con il numero verde e attivi permanentemente; le Associazioni Territoriali e Locali operano in diretta connessione con le Istituzioni locali (Comuni, Ambiti, Aziende Speciali) concorrendo, in maniera convenzionata, a programmare, co-progettare e sostenere la risposta, attraverso i servizi Pubblici e con compartecipazioni economiche finalizzate; l associazione ha garantito il governo e la gestione del sistema, l organizzazione della rete attraverso l attività volontaria e le proprie strutture territoriali. In questa dimensione, la telefonia sociale del Filo d Argento, non è e non sarà più (o meglio, non sarà soltanto) un servizio che riceve e prova a soddisfare le richieste dei cittadini, ma è diventato - e diventerà sempre più - un antenna importante, che concorre a rilevare i bisogni delle persone e delle famiglie. È - e dovrà sempre più farsi - strumento al servizio delle istituzioni e delle parti sociali che si occupano delle fasce deboli della popolazione, di rilevanza strategica per ottenere in tempo reale la mappatura dei bisogni e definire, di conseguenza, le strategie d intervento e i servizi da attivare o potenziare. I risultati di questa collaborazione e di tale sfida stanno nei numeri e nel valore aggiunto indicati nel report delle attività. A conferma di tutto ciò, nel 2011 la Giunta regionale ha emesso la delibera n. IX/1976 per la messa a regime della Telefonia Sociale di Auser nella Programmazione Territoriale con la regia delle rispettive ASL. La delibera recita: [ ] la sperimentazione pluriennale realizzata dall'associazione AUSER Lombardia in collaborazione con Regione Lombardia ha prodotto un servizio capillare di telefonia sociale, rivolto in particolare alle persone anziane che vivono al proprio domicilio, offrendo un sostegno concreto non solo nel fornire informazioni e orientamento alla rete territoriale dei servizi, ma anche attivando servizi e interventi domiciliari, quali ad esempio trasporto, consegna farmaci o spesa, ecc. [ ] In seguito, l Assessorato alla Famiglia ha emanato il decreto che definisce i criteri di gestione delle diverse attività della telefonia sociale del Filo d Argento, con la sottoscrizione degli accordi con le singole ASL e delle intese con i rispettivi ambiti territoriali, tra cui sono indicate le ripartizioni economiche delle risorse in modo tale da garantire la tenuta del sistema telefonico e telematico all attuale livello. Finora sono state sottoscritti 15 accordi con le singole ASL, coinvolgendo direttamente 83 dei 98 Ambiti Territoriali presenti in Lombardia. Tutto ciò è il frutto di un lavoro prezioso che Auser, nel complesso, ha saputo svolgere nel costruire un sistema all avanguardia sul piano tecnico e telematico, fortemente strutturato nel territorio, attraverso i propri Punti di Ascolto e la presenza organizzata delle proprie Associazioni. È un sistema che ha rappresentato, per la Regione e per l Assessorato alla Famiglia, un osservatorio privilegiato fatto di partecipazione, comunicazione, reportistiche periodiche sempre più articolate e offerte dalla banca dati generale del Filo d Argento, che a sua volta può rappresentare un riferimento importante nella programmazione territoriale e comunale, almeno per quanto riguarda la popolazione anziana.

8 Non ci siamo limitati a consolidare l esistente, ma è stato compiuto uno sforzo importante per immaginare le possibili e auspicabili innovazioni del Filo d Argento; esse saranno frutto anche di una ricca sperimentazione messa in campo dai Comprensori e dalle stesse ALA. Da una sola telefonia passiva, orizzontale, che risponde a chi chiama, si passa a una telefonia anche attiva, che interviene in modo verticale e può coinvolgere diversi soggetti e, in particolare, le categorie più a rischio di fragilità e di emarginazione. Monitorare per prevenire, dunque, a partire dalle persone anziane, dai soggetti e target a noi più prossimi. Definire obiettivi, strumenti e opportunità, capaci di favorire l autonomia possibile, attraverso l informazione corretta e diffusa dei servizi pubblici e privati presenti nel territorio. Attivare la relazione partecipata, informata e possibilmente continuata, in grado di offrire il quadro più preciso possibile dello stato di ben-essere del cittadino, ( mappe della fragilità ). Migliorare la capacità di orientamento ai servizi, limitando le situazioni di emergenza e le conseguenti ripercussioni morali e materiali. Dal trasporto all accompagnamento protetto Anche su un tema importante come la mobilità, Auser arriva al proprio Congresso con un idea originale sulla garanzia delle prestazioni ai cittadini, ma anche sul valore, sulla sostenibilità sociale ed economica dei servizi alla persona. Anche se poco muta nel servizio di mobilità sociale, cambiano il contenuto, il senso e la qualità del rapporto con la persona. Il trasporto assume il carattere dell accompagnamento protetto per la differenza che si riscontra tra mobilità tradizionale e valore della relazione con i soggetti in difficoltà. Per i volontari Auser questa è la discriminante e ne fanno il punto più alto del dono e del loro rapporto con le fragilità, perché anche le parole possono facilitare il cambiamento e sostenere le trasformazioni in atto. VERSO IL FUTURO Al centro la persona Non è frequente che un attività, promossa dall auto-organizzazione dei cittadini, con una grande valenza sussidiaria, sia riconosciuta come associazione di interesse generale. La migliore rappresentazione di Auser è descritta dall immagine che spesso ne è data: affidabile, attendibile, esigibile, capace di leggere e tradurre i bisogni, competente e con dimensioni progettuali rilevanti. Pensiamo al futuro di Auser, che dovrà sempre più concentrare la propria attenzione sulla riconferma della centralità della persona, e non tanto o non solo dai servizi che può offrire. Questo nuovo approccio condizionerà anche l organizzazione interna dell associazione e coinvolgerà tutte le diverse strutture. Si sta già riconsiderando la nuova dimensione dei problemi, sempre più complessi, che coinvolgono gli anziani e le famiglie. Stiamo ragionando sulle dimensioni e sui ruoli delle nostre strutture, comprensoriali e locali, anche alla luce della ricomposizione istituzionale e dei confini delle nuove aggregazioni territoriali.

9 In concreto, intendiamo che cittadinanza e invecchiamento attivo, valorizzazione dell autonomia possibile diventino le parole chiave della nuova strategia dell Associazione. Dobbiamo diventare sempre più proattivi: in questo scenario Auser è consapevole che idee, progetti e attività devono essere ripensati alla luce di un welfare profondamente mutato, che vede trasformazioni continue e spesso non prevedibili. Anche per questo abbiamo voluto sentire cosa pensano gli altri di noi e come ci vedono: abbiamo chiesto ad Aaster di realizzare una ricerca e abbiamo coinvolto alcune studentesse dell Università Bocconi in un progetto finalizzato a capire come le nostre realtà possano diventare sempre più luoghi della comunità. Anticipo solo che entrambi i lavori hanno messo in luce un aspetto importante: i cambiamenti in atto nel welfare lombardo e le maggiori attese della comunità rendono il ruolo dell associazione ancor più importante per garantire alle persone livelli di protezione e promozione sociale adeguata. Lo stesso professor Fiorentini, in questo convegno, ha affrontato il tema del futuro dell economia, dell impresa sociale e del Terzo Settore. Il ruolo della formazione Per rispondere al cambiamento, Auser Lombardia crede nella necessità di investire tempo e risorse nella formazione dei propri dirigenti e dei volontari. Abbiamo avviato, quindi, un importante attività di aggiornamento destinata a coloro che hanno (o avranno) un ruolo attivo nei piani di zona. Il corso è iniziato la scorsa settimana e terminerà a dicembre. Nei primi mesi del 2013 avvieremo anche un ciclo di nove seminari utilizzando il web. In questo percorso, per noi assolutamente innovativo, ci avvarremo delle competenze e della collaborazione dell Università Bocconi. A queste iniziative si affiancano, naturalmente, i programmi di formazione dei nuovi volontari che l associazione porta avanti con continuità. Sono progetti vecchi e nuovi che crescono e si sviluppano, facendo tesoro dell esperienza maturata in oltre venti anni di attività. La nuova Auser Prima di terminare, permettetemi di affermare con orgoglio che Auser in Lombardia è diventata sempre più un associazione proattiva, coraggiosa, aperta. Questi tre aggettivi ben si coniugano con le parole chiave che per anni abbiamo fatto nostre: accoglienza, autonomia, cittadinanza attiva, comunità, condivisione, educazione, identità, inclusione, intercultura, intergenerazionalità, partecipazione, relazione, responsabilità, solidarietà, sussidiarietà. Come detto, negli anni a venire Auser in Lombardia metterà sempre più al centro la persona con i suoi bisogni; questo nuovo approccio condizionerà anche l organizzazione interna e le strategie a livello nazionale e locale. Anche la ricerca dei volontari cambierà, aprendo le porte a un numero sempre maggiore di giovani e di migranti in quello spirito intergenerazionale e interculturale di cui siamo profondamente convinti. Noi non vogliamo solo parlare di invecchiamento attivo, desideriamo una cittadinanza sempre più attiva.

10 Infine voglio raccontarvi una storia che, in parte, mi coinvolge e mi assomiglia. Tanti anni fa avevamo un sogno: come mettere a disposizione degli anziani soli un numero di telefono cui rivolgersi per trovare qualcuno che ascoltasse i loro bisogni. Fin da subito ci siamo accorti che non era sufficiente un telefono amico e che bisognava anche organizzare i servizi necessari a dare risposta alle tante esigenze segnalate, prima fra tutti la mobilità. Era il momento di proporre una nostra idea di presa in carico dei bisogni. Le nostre forze non bastavano per rispondere alle richieste crescenti, dovevamo trovare collaborazioni. Abbiamo cercato e trovato gli strumenti, anche economici, per organizzare il Filo d Argento. Abbiamo concorso a più bandi, ottenendo i relativi finanziamenti: in più occasioni abbiamo avuto conferma di come la stessa Regione abbia compreso il valore e l importanza del progetto e lo abbia, infatti, sostenuto nel tempo. Quel sogno in buona misura si è realizzato; ma la storia continua e, la parte più bella è quella dei giorni nostri. Con il passare degli anni le attese sono diventate sempre più grandi L esperienza sul campo ci ha insegnato molto e fornito numerosi spunti; abbiamo quindi pensato che la telefonia sociale poteva, o meglio, doveva andare oltre. Abbiamo capito, per esempio, che non è sufficiente ascoltare e prendersi carico della persona e delle sue esigenze. È necessario fare un passo in più cercando di conoscere, indagare, monitorare le situazioni di difficoltà che non emergono da sole. Bisogna prevenire il più possibile il disagio, anziché cercare di risolvere i problemi quando sono già diventati disagio. Abbiamo capito che è necessario rafforzare il legame con il territorio e con le esigenze delle comunità locali, senza rompere la filiera del Filo. Abbiamo capito, e questa è la cosa più importante, che non si deve partire dai servizi che offriamo ma dalle esigenze delle persone. Quando diciamo la persona al centro intendiamo infatti proprio questo. Io mi sono identificato in questo sogno, e oggi mi sento particolarmente coinvolto, ma sereno. La storia non finisce; anch io non intendo fermarmi qui, anzi. Inizia oggi un nuovo capitolo Con il concorso di molti, istituzioni e interlocutori sociali, abbiamo avviato un discorso importante e costruttivo. Scriveremo tutti insieme le prossime puntate della storia. Grazie a tutti per l attenzione.

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