LA FILIERA DEGLI IMBALLAGGI DI LEGNO: SOSTENIBILITÀ E VIRTUOSITÀ AMBIENTALE. Irene Ivoi consulente Rilegno 4 ottobre 2014
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1 LA FILIERA DEGLI IMBALLAGGI DI LEGNO: SOSTENIBILITÀ E VIRTUOSITÀ AMBIENTALE Irene Ivoi consulente Rilegno 4 ottobre 2014
2 3 argomenti Chi è e cosa fa Rilegno L impegno ambientale della filiera imballaggi in legno Riflessioni sul futuro
3 Nasce come CONSORZIO nel 1997 grazie al D. Lgs 22/97 che rivoluziona il sistema italiano di gestione dei rifiuti obbligando produttori e utilizzatori di imballaggi a farsi carico del fine vita degli imballaggi da riciclare e recuperare. Chi è Rilegno Rilegno ha il compito di garantire l avvio a riciclo e recupero dei rifiuti da imballaggio in legno. Riunisce la filiera industriale degli imballaggi in legno destinati al consumo: fornitori di semilavorati, fabbricanti di imballaggi, imprese del riciclo. Rilegno opera all insegna dei principi di responsabilità condivisa e chi inquina paga in stretta collaborazione con: il Conai, Consorzio Nazionale Imballaggi, e gli altri Consorzi di filiera, i ministeri dell Ambiente e dello Sviluppo Economico e tutte le associazioni di settore a livello nazionale ed europeo.
4 I Consorziati di Rilegno: aziende 1.953Produttori di imballaggi 308 Fornitori di materiali per imballaggi in legno 52 Importatori di imballaggi 11 Imprese che riciclano rifiuti legnosi importatori di imballaggi di legno aziende che riciclano rifiuti legnosi fornitori di materiali per imballaggio di legno produttori di imballaggi di legno
5 Quali e quanti Imballaggi di legno e sughero: Immesso al consumo nel 2013 in tonnellate: tonnellate
6 Quanti vengono avviati a riciclo? Gli obblighi vigenti in italia sul riciclo degli imballaggi in legno: al 31 dicembre 2008 il 35% in peso rispetto all immesso al consumo Il 57,01% 31,7% riciclo Rispetto all immesso al consumo ( t) 24,55% rigenerazione 0,76% compostaggio Il 57,01% nel 2013:
7 Per raggiungere gli obiettivi di legge Rilegnosostiene economicamente la Raccolta Differenziata = mezzo (e non obiettivo) necessario a raggiungere l obiettivo del riciclo Attraverso le convenzioni con i comuni per le RD urbane: 71% della popolazione coperta (circa 42 mln abitanti) La RD del legno è il 4% dell intera RD italiana che nel 2013 era il 42,3% Attraverso le piattaforme private che i produttori di rifiuto da imballaggio in legno possono utilizzare per conferire i propri rifiuti senza oneri. Sono 386 La somma da superfici pubbliche e private in ambito consortile e fuori di esso e avviata a riciclo è t (31,7% dell immesso al consumo)
8 Cosa nasce dal Riciclo dei rifiuti di imballaggio in legno? Pannelli truciolari e MDF, in italiasi usa rifiuto legnoso onnicomprensivo anche straniero = tonnellate, di cui i rifiuti di imballaggio sono t Paste cellulosiche per cartiere, t, di cui t solo rifiuto di imballaggio Blocchi in legno-cemento per bioedilizia, 6.000t (tutti imballaggi) Compost per agricoltura, t
9 L impegno ambientale della filiera imballaggi in legno Nel 2013 abbiamo voluto indagare la nostra filiera per capire e conoscere cosa fanno prima del riciclo? La sostenibilità infatti non passa solo attraverso raccolta distinta e riciclo..
10 Lo dice e lo impone l europa.e chi arriva prima, meglio compete in europa e spesso altrove Disaccoppiare crescita economica e dei rifiuti, Produrne meno (ora esistono anche in italia obiettivi di riduzione su urbani e speciali), Ridurre gli impatti ambientali Un campione di PMI di 28 paesi membri è stato esaminato (dicembre 2013): il 93% ha adottato un azione di efficientamento delle risorse. Per tutte, la riduzione dei rifiuti è il primo presupposto e il primo orizzonte su cui operare nei prox 2 anni. Quelle che lo hanno fatto già nei primi 2 anni hanno già misurato il vantaggio economico. Smes, resource efficiency and green markets Report a cura di direzione Imprese e Industria e direzione per la Comunicazione della Commissione UE
11 Nel 2013 abbiamo realizzato una indagine sui consorziati per rilevare il loro impegno ambientale Nel 2014 abbiamo realizzato una pubblicazione
12 Capitolo 1. La prevenzione dei rifiuti e degli imballaggi tra norme nazionali ed europee Capitolo 2. STRUTTURA DELLA FILIERA: IMBALLAGGI DI LEGNO, COSA SONO, A COSA SERVONO, CARATTERISTICHE E PECULIARITA Capitolo 3. LE VIRTUOSITA E LE AZIONI DI RIDUZIONE dell IMPATTO AMBIENTALE NELLA FILIERA DEGLI IMBALLAGGI IN LEGNO Aggiungere coperta Capitolo 4. RACCOLTA DIFFERENZIATA Capitolo 5. L INDUSTRIA DEL RICICLO E I SUOI PRODOTTI Capitolo 6. Gli acquisti di PRODOTTI riciclati ed esperienze di riuso
13 Indagine 2013 Risposte Rivolta a più dell 80% associati, produttori di pallet, imballaggi industriali, cassette ortofrutticole con risposte attribuite agli imballaggi distinti per tipo (le imprese che producono più tipi di imballaggi hanno risposto a più questionari): Pari al 51% dei consorziati per fatturato e al 22% per numero pallet (P), imballaggi industriali (I), imballaggi ortofrutticoli (O)e altri imballaggi (A).
14 Indagine 2013 Imballaggio prodotto Totale numero di risposte % risposte ottenute Quota % di immesso al consumo (dati rilegno - anno 2013) Altro 33 6,9 0,58 Industriale ,9 31,62 Ortofrutticolo 47 9,9 10,65 Pallet nuovi ,3 57,15 Totale
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18 Cosa abbiamo chiesto: obiettivo Il questionario è stato costruito con l obiettivo di conoscere dalla produzione all uso/consumo e alle strategie di politica ambientale quali virtuosità e azioni di efficientamento sono state messe in campo dagli intervistati
19 Partiamo dalla produzione Uso di legno certificato: più del 40% lo usa, un altro 40% lo utilizza parzialmente ,7 45,8 NO PARZIALMENTE SI 40 39,4 37, , ,3 30, ,3 17,2 17, ,8 0 Altro Industriale Ortofrutticolo Pallet nuovi Totale
20 Partiamo dalla produzione Uso di legno da sorgenti limitrofe: 23,5% sì e il 37,4% parzialmente. Circa il 61% lo privilegia integralmente e/o parzialmente. Prevale il nord, nel centro e sud: Toscana, Campania, Puglia, Sicilia , ,6 38,7 40,4 40,1 NO PARZIALMENTE SI 39,1 37,4 31,9 33, ,3 24,2 27,7 26,6 23, , Altro Industriale Ortofrutticolo Pallet nuovi Totale
21 Partiamo dalla produzione Tra quelle che usano energia da fotovoltaico, le più numerose hanno fatturati alti. Sono probabilmente più dotate di struttura organizzativa e hanno quindi avuto più opportunità di sfruttare gli incentivi statali a copertura, seppur non totale, dell investimento. Uso di fonti rinnovabili: circa il 31% delle produzioni di imballaggi utilizza integralmente e/o parzialmente energia da fonti rinnovabili..e tra queste ce ne sono anche di autosufficienti, chi non lo è copre gran parte del proprio fabbisogno
22 Partiamo dalla produzione Uso di riciclato o semilavorati riciclati: Poche applicazioni. Talvolta MDF per fare casse industriali o cassette per ortofrutta Semilavorati realizzati con materiale riciclato e utilizzati per fondi e pareti laterali di cassette ortofrutticole Il riciclato non è impiegato per fare imballaggi In divenire i blocchetti laterali o distanziali in agglomerato di scarti post consumo nell assemblaggio dei pallet
23 Partiamo dalla produzione Riduzione scarti di lavorazione e loro recupero nel processo: il 40% delle produzioni indagate ha dichiarato di utilizzare integralmente o parzialmente gli scarti di lavorazione , , ,5 NO PARZIALMENTE SI , ,2 22,5 21,1 21,3 19,3 20,4 17, , Altro Industriale Ortofrutticolo Pallet nuovi Totale
24 Riduzione scarti di lavorazione e loro recupero nel processo: emerge anche che esiste molta attenzione nell eliminare a monte gli scarti. Principalmente le aziende di fatturato medio e medio alto e produttrici di imballaggi industriali e pallet Produzione imballaggi con riduzione scarti di lavorazione valori assoluti NO SI Altro Industriale Ortofrutticolo Pallet nuovi Totale
25 Per ridurre gli scarti quali sono i principali accorgimenti? -si presta maggior attenzione agli acquisti dei tronchi da lavorare e dei semilavorati, -c è più attenzione alle misure e ai tagli nella lavorazione del legname. -ma anche la scelta di legno di qualità permette una miglior resa. Quelle che realizzano imballaggi molto specializzati e non in serie, non riescono a modellizzare la riduzione di scarti e/o relativo riutilizzo
26 E noi abbiamo voluto anche indagare la disponibilità a cedere a titolo non oneroso eventuali scarti di lavorazione.che potrebbero avere un valore d uso per artigiani o piccole attività site nei paraggi. disponibilità a cessione non onerosa degli scarti valori % 6,3% 39,9% Questo 46% a nostro avviso è un dato interessante che per i produttori di imballaggi industriali supera il 55%. 53,8% A CONDIZIONE NO SI
27 Partiamo dalla produzione Riduzione del PESO: 71 casi, pari a circa il 15% del campione, dice di aver ridotto il peso. E la fascia di fatturato coincide con la medioaltache supera il 15% Altro Industriale Ortofrutticolo Pallet nuovi Totale NO SI
28 Riduzione del PESO: con quali esiti? più del 40% degli interventi è di seconda fascia (tra 5 e 10% in peso) e oltre la metà degli interventi genera una riduzione del peso compresa il 5 e il 15%.
29 Riduzione del PESO: come si fa? Legname più sottile, legno essiccato (su richiesta del cliente), talvolta con profili di acciaio e linguette senza compromettere l avvio a riciclo, cassette di legno da segato a sfogliato
30 arriviamo alla fase d uso LCA- Life Cycle Assessment: Il 96% non gode di LCA, tra quelli che dichiarano di averla fatta primeggiano le aziende con fatturato alto e medio alto. Per i pallet Eu-Epal, nel 2010 è stata effettuata una LCA. E emerso che i principali impatti ambientali, legati al loro ciclo di vita, riguardano: effetto serra, eutrofizzazione, smog estivo e produzione di rifiuti solidi e che le prestazioni ambientali sono indiscutibilmente a favore dei pallet interscambiabili. I principali vantaggi: -l impatto di un EPAL in uso corrisponde a 40 pallet a perdere. -l uso di combustibili fossili si riduce di 167 volte, -il consumo di suolo di 100 volte. -La CO2 equivalente contenuta in un EPAL oscilla fra i 15 e i 18 kg e di questi oltre il 60% non ritorna in atmosfera perché viene riciclata a fine vita del pallet, in altri manufatti.
31 arriviamo alla fase d uso Ottimizzazione della LOGISTICA: Sì per il 30%degli interventi e si arriva al 50%per il comparto dei produttori di imballaggi industriali. Uso di casse in legno smontate, da comporre presso il cliente. Pareti pieghevoli con linguette che permettono il montaggio presso il sito del cliente utilizzatore o angolari che rimossi permettono abbattimento sponde. Per il pallet ovviamente non ci sono presupposti per intervenire
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33 arriviamo alla fase d uso Riutilizzo e rigenerazione: assetimportantissimo nella filiera degli imballaggi in legno che lo caratterizza più che per altre filiere degli imballaggi vista la robustezza del materiale. Tipi di imballaggi per riutilizzabilità valori % ,8 83,3 86,5 82,6 61,7 38,3 15,2 16,7 13,5 17,4 Altro Industriale Ortofrutticolo Pallet nuovi Totale NO SI
34 ma i produttori non sanno davvero se e quanto un imballaggio è effettivamente riutilizzato. Nel caso dei pallet esiste il mondo della riparazione: 250 operatori Stima: 25 mln di pallet reimmessi in circolazione in un anno La rigenerazione non è solo mera riparazione ma anche selezione e/o cernita, propedeutica alla vendita, si stima che meno del 40% di pallet usati, reimmessi al consumo dalle aziende riparatrici, è stato oggetto di una reale riparazione/ricostruzione Da gennaio 2013, i pallet usati, riparati o semplicemente selezionati e ceduti dai suddetti operatori pagano il CAC sul 60% del loro peso o sul 40% del loro peso per quelli nati per esser riutilizzati
35 posizionamento rispetto ad altre misure di politica ambientale Possesso di certificazioni: oltre il 41% degli interventi indagati ha risposto positivamente, inclusi quelli in fieri. Tra questi eccelle la fascia di imprese di fatturato medio (quella tra i 3 e i 5 milioni di ) 7,1% 34,5% IN CORSO NO SI 58,4%
36 al 34,5% di aziende già con certificazione (pari a 165), abbiamo chiesto di quale genere di certificazione trattasi : circa il 20% dei consorziati possiede una certificazione di settore (ISPM 15 FSC PEFC), il 13,6% ha attivato una certificazione di sistema (ISO 9001-ISO 14001) l 1,6% sia di sistema che di settore.
37 Nel macro settore legno e prodotti in legno il numero delle aziende dotate di ISO in Italia, secondo Accredia, sono meno di 100 di cui, la quota riconducibile direttamente o indirettamente a produttori di imballaggi, si restringe ulteriormente a circa il 10%. Possiamo concludere che il settore del legno non sta ancora lavorando sulla certificazione ISO14001 e appare per ora lontano da una sua reale valorizzazione come strumento per incrementare la propria competitività. Per quanto riguarda invece le certificazioni che accompagnano le merci nel traffico commerciale su scala globale, quelle di avvenuto trattamento fitosanitario, si rilevano su buona parte degli imballaggi in legno in accordo alla ISPM 15 FAO.
38 come la filiera si posiziona rispetto ad altre misure di politica ambientale Per conoscere il livello di valore attribuito dalle aziende al proprio impegno ambientale abbiamo chiesto se viene o no realizzata qualsiasi forma di comunicazione verso l esterno
39 9,9% 17,0% NO NON CONTINUATIVA SI 73,1% Ampi margini di miglioramento. I sì, anche in forma non continuativa, prevalgono tra le imprese di fascia alta e medio alta come fatturato.
40 come la filiera si posiziona rispetto ad altre misure di politica ambientale Per conoscere l interesse della filiera a migliorare le prestazioni ambientali anche attraverso formazione su design e sostenibilità abbiamo chiesto loro..
41 disponibilità a fare formazione: circa la metà ha detto sì in forme diverse 7,1% 1,5% 39,5% 51,9% NO SI ON LINE SI TRADIZIONALI SI TRADIZIONALI/ON LINE
42 riflessioni per attività future di filiera Analisi del ciclo di vita (Lca): poco perseguita. Servirebbe far conoscere l ecotool kit di Conai = a disposizione di produttori e utilizzatori di imballaggio che apportano migliorie/variazioni ai propri imballaggi. Rilegno già informa i propri consorziati su questo mezzo che permette on line, di valutare la sostenibilità in termini di impatto ambientale, tra l'imballaggio prima e dopo l'intervento adottato. Le aziende che intendono partecipare al Dossier Prevenzione e al Bando CONAI per la prevenzione possono misurare tramite l Ecotool i vantaggi conseguenti. Le aziende della filiera legno che nel tempo hanno partecipato ai dossier prevenzione Conai sono 4. In tale solco si colloca anche la possibilità di far conoscere le certificazioni ambientali poco adottate finora e probabilmente poco note per i vantaggi competitivi = servirebbe elaborare un focus sintetico su vantaggi e costi da diffondere e far conoscere.
43 riflessioni per attività future di filiera gli interventi di miglioramento in fase progettuale e produttiva degli imballaggi appaiono poco comunicati Valorizzarli attraverso il bando prevenzione per le imprese. Messo in campo nel da Conai, permette accesso a incentivi economici. Il servizio nasce con l obiettivo di affiancare le aziende mettendo a disposizione le competenze e le esperienze del sistema CONAI in materia di prevenzione dell impatto ambientale.
44 riflessioni per attività future di filiera formazione su progettazione/design tesa a migliorare e ridurre gli impatti ambientali e le risorse impiegate nei processi produttivi. Si chiama design for environment. Può avere risvolti fertili, inizialmente con workshop formativi e poi individuando altri format. Può offrire nuovi orizzonti di miglioramento/ottimizzazione nell uso delle materie prime, nella progettazione e quindi nel servizio che l imballaggio assolve, nelle prospettive di allargamento del legno da imballaggio verso nuove applicazioni, nell impiego del riciclato.
45 riflessioni per attività future di filiera Bandi e premi ambientali: oggi le competizioni ambientali finalizzate a premi o altro genere di riconoscimenti sono numerose e offrono anche un discreto livello di visibilità.può essere utile un focus/approfondimento teso a conoscere e poi sfruttare queste opportunità attraverso un lavoro di filtro teso a individuare ed evidenziare i fattori utili nel discernimento (identificazione e classificazione del riconoscimento, soggetto premiante, target, tipo di giuria o valutazione, criteri accreditanti, periodicità, ecc).
46 riflessioni per attività future di filiera Disponibilità a cedere scarti: Pur sapendo che il mercato dello scarto è ben florido e strutturato per le organizzazioni più complesse, per le più piccole ci possono essere margini di sviluppo per declinazioni di economia CIRCOLARe Su territori popolati da piccole imprese o artigiani o autoproduttorialla ricerca di scarti legnosi, può avere senso, per le aziende che li originano, cederli. Con valore aggiunto sia sociale che estetico/comunicativo
47 Un esempio tra molti Dal 2009 Alicuciocrea oggetti, giocattoli e elementi d arredo in legno recuperato: un vero laboratorio di design autoprodotto ideato da Arcangelo Favata, artista e designer siciliano. Ogni pezzo firmato Alicucioè realizzato attraverso il recupero di materiale in disuso che così conserva le tracce della vita precedente. Ogni singolo oggetto porta infatti con sé una carta d identità che riporta il luogo dove è stato trovato il legno adoperato.
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