POTENZIAMENTO COGNITIVO. Chiara Deprà

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1 POTENZIAMENTO COGNITIVO Chiara Deprà

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3 L'intelligenza è un dono? E' un vaso da riempire? E'...? E io? Sono intelligente? Non sono intelligente? Sono modificabile [Feuerstein, 1980]?

4 PERCHÉ PARLARE DI POTENZIAMENTO COGNITIVO Dibattiti sulla natura dell intelligenza (metacognitivi) Disturbi specifici e non dell apprendimento Inclusione/integrazione alunni con disabilità L educazione cognitiva ha come obiettivo quello di educare i processi di pensiero sviluppando e stimolando le funzioni coinvolte. I potenziali intellettivi sono modificabili, educabili e rieducabili grazie all influenza di mediazioni educative efficaci [Paour 1998].

5 Contestualizzare il Metodo Feuerstein come una metodologia: centrata su un approccio metacognitivo, che intende affrontare alcune questioni fondamentali dell apprendimento: è possibile apprendere? Come si apprende? Quali le ragioni del mancato apprendimento? Come fare per intervenire? da iscriversi tra quelle metodologie di cerniera tra l alunno in situazione di disabilità e la classe che fa della diversità una risorsa e dello stare insieme un occasione preziosa di apprendimento.

6 CHI È REUVEN FEUERSTEIN? Nasce in Romania nel 1921, dopo essere stato deportato in un campo di concentramento si trasferisce in Israele. Comincia qui a lavorare con i bambini provenienti dai campi di raccolta, con traumi psichici e difficoltà di apprendimento. Gli effetti positivi del suo lavoro rafforzano in lui l idea che una Modificabilità Cognitiva è possibile. Lavora e studia con Jean Piaget, approfondendo le teorie sullo sviluppo cognitivo. Diventa docente di psicologia all Università di Bar Ilan di Tel Aviv.

7 Ha creato negli anni il Programma di Arricchimento Strumentale Standard e Basic. Nel 1992 fonda l ICELP (centro internazionale per l elevazione del potenziale di apprendimento) a Gerusalemme. All interno del centro vengono seguiti, utilizzando la sua metodologia, bambini da tutto il mondo e si svolgono ricerche in campo psicologico, pedagogico, didattico e terapeutico.

8 CONCETTI PRINCIPALI DELLA TEORIA DI FEUERSTEIN: Modificabilità cognitiva Esperienza di Apprendimento Mediato Modificazione dell ambiente circostante

9 IDEA DI BASE DEL METODO FEUERSTEIN Modificabilità cognitiva L intelligenza è educabile

10 MODIFICABILITÀ COGNITIVA L organismo va incontro ad una serie di mutamenti. - Dovuti alla maturazione (gattonare camminare) - Cambiamenti strutturali, non si riferiscono ad eventi isolati ma al modo stesso in cui l organismo interagisce con le fonti di informazioni, agisce su di esse e risponde ad esse. La mod. cognitiva agisce sui cambiamenti strutturali (dinamiche comportamentali)

11 I cambiamenti che sono necessari non sono conseguenze frammentarie o episodiche dell esposizione a certe esperienze, ma riguardano la struttura di base del comportamento. La condizione perché avvenga la modificabilità è l analisi attiva degli stimoli

12 Piaget ha concettualizzato il comportamento come costituito sia da determinanti strutturali sia da determinanti energetiche in cui il cognitivo è la determinante strutturale e l affettivo la determinante energetica del comportamento ed entrambi sono come le due facce della stessa medaglia. Io ho aggiunto a questa metafora, che certamente è già molto significativa, il concetto che la medaglia, che è il nostro comportamento, è una medaglia trasparente e quando si guarda alle componenti cognitive non si può ignorare la componente emotiva che è dall altra parte; e quando si guarda all elemento emotivo non si possono ignorare le determinanti cognitive anch esse visibili in questa metafora della moneta trasparente. In questo modo l interazione tra i due elementi, struttura ed energia, è visibile nel comportamento della persona e i due elementi si influenzano l un l altro in modo molto significativo. (Feuerstein, 1980)

13 PROGRAMMA DI ARRICCHIMENTO STRUMENTALE (PAS) Strategia per lo sviluppo delle funzioni cognitive dell individuo in fase di apprendimento. Diretto a quei processi che a causa della loro assenza, fragilità o inefficienza portano il soggetto ad avere prestazioni inadeguate quando esegue compiti complessi o poco familiari.

14 DUE OBIETTIVI: 1. Arricchire il repertorio individuale delle strategie cognitive per giungere ad un apprendimento ed un problem- solving più efficaci. Insegnare ad adattarsi a situazioni nuove e complesse. 2. Recuperare le funzioni cognitive carenti e sviluppare strategie nel caso di individui con prestazioni ritardate o inadeguate

15 SOGGETTI A CUI È RIVOLTO: con ritardo mentale (ad esempio Sindrome di Down) difficoltà scolastiche disturbo dell attenzione adulti con malattie degenerative bambini e adulti con QI nella norma (per migliorare l efficienza intellettiva)

16 SCOPO Modificare la struttura cognitiva globale delle persone. Trasformando il loro stile cognitivo da passivo e dipendente a autonomo e indipendente i risultati scolastici scarsi sono il risultato di un uso improprio e poco efficiente delle funzioni cognitive. Il metodo punta al processo di apprendimento in sé e non direttamente ai contenuti La prestazione di una persona non è fissa e immutabile ma è reversibile utilizzando un intervento sistematico.

17 FUNZIONI COGNITIVE: CONDIZIONI IN CUI SI ATTUANO LE OPERAZIONI MENTALI INPUT ELABORAZIONE OUTPUT

18 INPUT 1. Percezione sfuocata e superficiale 2. Orientamento temporale e spaziale 3. Conservazione delle costanti 4. Precisione e accuratezza nella raccolta dei dati 5. Uso simultaneo di due o più fonti di informazione

19 ELABORAZIONE 1. Capacità di cogliere l esistenza di un problema 2. Capacità di distinguere i dati rilevanti da quelli non rilevanti 3. Comportamento comparativo spontaneo 4. Ampiezza del campo mentale 5. Bisogno di comportamento sommativo 6. Proiezione di relazioni virtuali 7. Bisogno di prove logiche 8. Comportamento di interiorizzazione 9. Comportamento di pianificazione 10. Percezione attiva e complessa della realtà

20 OUTPUT 1. Modalità di comunicazione egocentrica 2. Blocco 3. Risposte per tentativi ed errori 4. Trasposizione visiva

21 PERCHÈ È IMPORTANTE CHE GLI INSEGNANTI CONOSCANO LE FUNZIONI COGNITIVE? Per distinguere gli errori dovuti a mancanza di conoscenze da quelli dovuti a carenze nelle funzioni cognitive. Il mediatore è utile che crei una carta cognitiva: contenuto, modalità, fase dell attività mentale, operazioni, complessità, livello di astrazione, livello di efficienza

22 ESPERIENZA DI APPRENDIMENTO MEDIATO (EAM) diagramma SHOHR, "l'organismo (O) esposto direttamente agli stimoli (S) li riceve e risponde (R) [ad essi] con competenza [ ] solo dopo che le loro caratteristiche, sono state selezionate, inquadrate, modificate da un mediatore umano adulto (H)" (R. Feuerstein, Y. Rand, J. E. Rynders, 1995).

23 Il mediatore invita ed orienta il bambino a cercare le connessioni tra l evento che sta sperimentando e altre esperienze simili. Il mediatore trasmette a chi apprende ciò che a lui è stato trasmesso (contenuto, legato alla trasmissione culturale).

24 Un aspetto importante oltre al contenuto è nel tipo di esperienza che il mediatore predispone e trasmette al soggetto (strategie, aspirazioni, stili di apprendimento, natura dell approccio) e cioè l aspetto processuale dell EAM

25 Cosa trasforma una situazione in un esperienza di apprendimento mediato? - Intenzionalità e reciprocità - Trascendenza - Mediazione del significato Se sono utilizzate in modo appropriato si avranno dei cambiamenti significativi in tre elementi: - Stimoli - Individuo - Mediatore

26 STIMOLI Vengono modificati dall azione del mediatore - In modo che l informazione venga trasmessa - Creare dei modi in cui questi stimoli possano essere percepiti, registrati ed elaborati in strutture temporali e spaziali che conferiscono loro un significato particolare a chi apprende. L allievo deve accedere a caratteristiche specifiche e generalizzabili (dove l ho visto? A cosa serve? Ecc.) Es. nonna e nipote all incrocio

27 INDIVIDUO Il mediatore crea in chi apprende uno stato mentale che fa si che lo stimolo venga registrato. Favorisce l atteggiamento di attesa. Esempio: bambino con deficit dell attenzione Una prolungata esposizione agli stimoli provoca nell allievo una trasformazione. Ad esempio il cercare di attirare l attenzione del bambino piccolo attraverso colori, suoni, luci, ecc. Impone la necessità di partecipare attivamente.

28 MEDIATORE Nel suo ruolo potrebbe sentirsi non naturale. È necessario che abbia chiaro quale sia il suo obiettivo ed adottare tecniche e strategie per raggiungerlo. Bisogna stare attenti a cosa si dice, al tono di voce ma anche alla gestualità, onde evitare la chiusura dell allievo. Il mediatore non può cambiare l allievo se prima non cambia se stesso.

29 I 13 CRITERI DI MEDIAZIONE 1. Intenzionalità e reciprocità: intento esplicito di mediare Voglio che tu osservi bene 2. Trascendenza: porta l individuo oltre il qui ed ora e dal diretto contatto con gli oggetti ed eventi. Fa capire che ciò che si sta facendo ha una prospettiva più ampia. Crea la propensione ad ampliare il proprio repertorio di risposte cognitive ed affettive. 3. Mediazione del significato: risponde a domande come Perché? Per che cosa? Crea il bisogno e la motivazione

30 4. Senso di competenza: essere competenti non significa sentirsi competenti. Usare materiali familiari ma in modo nuovo e complesso. Partire dalle abilità di base del bambino 5. Regolazione e controllo del comportamento: inibizione di quelli non desiderati e promozione di quelli positivi. Un momento sto pensando 6. Comportamento di condivisione: bisogno della persona. Condivisione con gli altri, stimolare la socializzazione. Seguire con e lo sguardo.

31 7. Individualizzazione e differenziazione psicologica: si accetta la legittimità della differenza. Mira alla costruzione di un sé individualizzato 8. Della ricerca, scelta, conseguimento e comportamento di monitoraggio di un obiettivo: capacità di porsi obiettivi realistici e raggiungibili, strategie per il loro raggiungimento, processi di riflessione per verificare il raggiungimento degli obiettiva 9. Mediazione delle difficoltà della prova, ricerca di novità e complessità: il mediatore valuta le potenzialità insite in un compito e ne mette in luce le difficoltà, o crea situazioni nuove e complesse in cui emerga una risposta competente

32 10.Consapevolezza della modificabilità dell essere umano: i cambiamenti vengono riconosciuti ed accettati, il soggetto viene motivato per realizzarne di altri 11. Ricerca della alternativa ottimistica: si agisce sulle componenti affettive e motivazionali del comportamento. È necessario l impegno per raggiungere l obiettivo. 12. Mediazione del sentimento di appartenenza: condivisione di una relazione intima e caratterizzato da impegno reciproco 13. Consapevolezza: l importanza di comprendere che si ha bisogno della mediazione e di cercare di trarre vantaggio da questa.

33 PAS STANDARD 14 strumenti che vogliono potenziare e affinare i prerequisiti dell apprendimento. 300 pagine di compiti carta- matita. Ogni strumento si riferisce a specifiche carenze cognitive. Per soggetti dagli 8 anni in su Anche in ambito aziendale

34 Organizzazione di Punti Obiettivi: 1. Proiezione di relazioni virtuali 2. Conservazione della costanza 3. Trasposizione visiva 4. Precisione e accuratezza 5. Comportamento sommativo 6. Pianificazione e controllo dell impulsività 7. Discriminazione 8. Discriminazione di elementi vicini 9. Favorire la motivazione intrinseca 10.Produrre processi riflessivi e metacognitivi 11.Cambiamento degli atteggiamenti

35 Obiettivi: Orientamento Spaziale I e II 1.Bisogno di flessibilità 2.Anticipazione delle difficoltà 3.Uso di un sistema stabile di riferimento spaziale

36 Confronti Obiettivi: 1.Comportamento comparativo spontaneo 2.Confronto e percezione 3.Precisione 4.Giudizio di somiglianza 5.Anticipazione dell errore

37 Percezione Analitica Obiettivi: 1.Anticipazione delle difficoltà 2.Uso di etichette e operazioni 3.Insight 4.Motivazione

38 Immagini Obiettivi: 1.Comprensione del rapporto tra emozioni e processi cognitivi 2.Problem- solving 3.Sviluppare la morale 4.Sequenzialità 5.Confronto

39 Classificazioni Obiettivi: 1.Classificazione in funzione del soggetto e del principio 2.Classificazione spontanea 3.Classificazione come prerequisito del ragionamento logico- verbale

40 Relazioni famigliari Obiettivi: 1. Comprendere l esistenza dei ruoli 2. La parentela, quali sono le condizioni necessarie per diventare quel parente 3. Relazioni simmetriche (fratelli)

41 Relazioni Temporali Obiettivi: 1.Capacità di registrare, elaborare e ordinare le relazioni temporali 2.Comprendere le relazioni 3.Comprendere le unità temporali 4.Individuare i principi che legano

42 Istruzioni Obiettivi: 1. Raccolta accurata dei dati 2. Disposizione corretta dell oggetto tenendo conto delle istruzioni 3. Disegno delle figure richieste 4. Capacità di denominazione 5. Pianificazione 6. Compiere inferenze 7. Sviluppo di un approccio analitico

43 Progressioni Numeriche Obiettivi: 1. Cercare le regole e le leggi alla base di certi eventi 2. Dedurre le relazioni 3. Riconoscimento del ritmo 4. Comprensione delle formule matematiche 5. Accrescere la capacità di estrarre delle info dai dati 6. Sviluppare il pensiero divergente e la flessibilità

44 Sillogismi Obiettivi: 1.Inferire relazioni nuove a partire da relazioni esistenti 2.Uso di regole 3.Applicazione di regole 4.Concetto di insiemi, differenti tipologie 5.Lettura di simboli

45 Relazioni transitive Obiettivi: 1. Inferire relazioni nuove a partire da relazioni esistenti 2. Uso di regole 3. Applicazione di regole 4. Concetto di insiemi e segni 5. Operazioni matematiche 6. Comprensione dell esistenza di problemi irrisolvibili 7. Ricerca parole chiave 8. Ignorare particolari irrilevanti

46 Obiettivi: Sagome 1.Riunisce gli altri strumenti 2.Identificare 3.Confrontare 4.Classificare

47 PAS Basic

48 Organizzazione di Punti e Orientamento Spaziale: obiettivi simili al PAS Standard

49 Dall unità al gruppo Obiettivi: 1.Concetti di unità, gruppo di unità e totale 2.Discriminazione per forma e colore 3.Dal contare ai processi sommativi di organizzazione

50 Riconosci le emozioni obiettivi: 1.Identificare le emozioni 2.Riflessione 3.Generalizzazione 4.Confronto

51 Dall empatia all azione Obiettivi: 1.Identificare l emozione 2.Generalizzare 3.Riflettere 4.Capacità di scegliere la situazione appropriata

52 Compara e scopri l assurdo Obiettivi: 1. Capacità logica 2. Comparazione 3. Descrizione 4. Comprensione dei paradossi

53 Tri- channel Obiettivi: 1.Diminuire il deficit attentivo 2.Diminuire l impulsività percettiva 3.Diminuire la mancanza di precisione

54 Pensa e impara a prevenire la violenza Obiettivi: 1.Frenare l impulsività 2.Comprendere le reazioni accettate 3.Classificazione dei conflitti 4.Ragionamento 5.Teoria della mente

55 Impara a fare domande per la comprensione della lettura Obiettivi: 1.Comprensione del testo 2.Comprendere le fonti di informazione 3.Classificare le domande 4.Inibire le informazioni distraenti

56 Know, use and classify Obiettivi: 1.Conoscenza della realtà 2.Riconoscere le incongruenze 3.Valutazione di ipotesi 4.Pensiero analogico 5.Esaminare gli elementi 6.Comprendere il concetto di sequenza

57 EDUCARE AL RAGIONAMENTO. F. BALDI (1999) Potenziare differenti aree: 1. Relazioni funzionali tra gli oggetti 2. Pensiero analogico 3. Classificazione 4. Ricerca della causa 5. Conoscenza di un oggetto 6. Significato di una parola 7. Situazioni nuove

58 RELAZIONI FUNZIONALI TRA GLI OGGETTI Domanda: quale di questi oggetti passa attraverso questa apertura?

59 PENSIERO ANALOGICO Domanda: con il sole in questa posizione, l ombra del bambino è qui; se il sole si trova qui, non c è l ombra, oppure l ombra si trova qui o qui?

60 CLASSIFICAZIONE Domanda: qui ci sono 4 piante, quale non va bene secondo te?

61 EMPOWERMENT COGNITIVO E PREVENZIONE DELL INSUCCESSO. ATTIVITÀ METACOGNITIVE PER GLI INSEGNANTI E GLI ALUNNI. (PAZZAGLIA, ET AL. 2002) Empowerment significa acquisire un senso personale di potere, sentirsi responsabili del proprio apprendimento. - Sapersi automotivare anche dopo un insuccesso - Sviluppare la conoscenza, l automonitoraggio, uso autoregolato di strategie - Possedere percezioni e convinzioni di sé adeguate

62 L ambiente deve credere nel miglioramento dei processi cognitivi. Pensare a due tipi di empowerment: - Stimolato dall ambiente - Stimolato dallo studente

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