ECONOMIA E DINAMCA INDUSTRIALE Prof. Davide Castellani
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1 Università degli Studi di Perugia A.A. 2014/2015 Dipartimento di Economia ECONOMIA E DINAMCA INDUSTRIALE Prof. Davide Castellani (davide.castellani@unipg.it)
2 Evidenza empirica sull entrata di imprese nelle industrie 1. L entrata risponde positivamente (ancorchè talvolta lentamente) alla presenza di extra-profitti questo vale soprattutto per l entrata delle imprese più grandi, mentre la relazione tende ad essere non significativa per gli entranti di piccole dimensioni 2. L entrata è correlata positivamente con il tasso di crescita dell industria la crescita dell industria da un lato consente di coprire più facilmente i costi di entrata, dall altro riduce la probabilità di comportamenti aggressivi degli incumbent 3. L intensità della pubblicità, della R&S (e di altri investimenti fissi) sono spesso importanti barriere all entrata tali costi sono spesso correlati alla dimensione del mercato (costi endogeni)
3 Evidenza empirica sull entrata di imprese nelle industrie 4. Entrata e uscita sono processi simultanei e correlati positivamente mentre alcune imprese entrano, altre imprese escono à processo di ristrutturazione dell industria 5. Elevato tasso di mortalità dei nuovi entranti molte imprese escono dopo pochi anni di attività la sopravvivenza è funzione dell età le imprese che sopravvivono tendono a crescere di dimensione e compensano l uscita 6. Gli entranti sono più piccoli degli incumbent anche se diversi tipi di entranti entrano con dimensioni diverse
4 Evidenza empirica sull entrata di imprese nelle industrie 7. Entrata e sopravvivenza sono correlate positivamente con la dotazione di personale qualificato capitale umano (del personale e dell imprenditore) hanno un effetto più grande delle prospettive di profitto 8. Correlazione positiva tra diffusione di nuove tecnologie e entrata nuove tecnologie à entrata entrata à innovazione e maggiore efficienza cambiamento tecnologico competence-destroying à nuove imprese il cambiamento tecnologico competence-enhancing non incentiva nuovi entranti
5 Evidenza empirica sull entrata di imprese nelle industrie 9. Entrata influenzata dallo stadio di evoluzione dell industria molti ingressi nelle prime fasi di evoluzione, poi stabilizzazione e shakeout (elevati tassi di uscita) e concentrazione dell industria 10. Esistono diversi tipi di entranti greenfield acquisizione diversificazione spin-off impresa straniera c. (ed e.) tende ad essere più grande e avere una maggiore probabilità di sopravvivenza b. (a.) cresce (decresce) con il livello di concentrazione
6 1. Approccio tradizionale: entrata come processo "profit-driven" ogni volta che il mercato si caratterizza per un livello di profitti in eccesso rispetto al livello di equilibrio di lungo periodo, si verifica l entrata di nuove imprese. o i nuovi entranti sono visti puramente come una risposta all esistenza di extra profitti nel settore o il processo di entrata è considerato come un fenomeno riequilibratore del mercato: nuove imprese, stimolate dall esistenza di elevati profitti, entrano nell industria e, facendo questo, spingono i profitti verso il loro livello competitivo di lungo periodo, dove non c è entrata di nuove imprese
7 dove: E!" = γ Π!!" b! + ε!" E!" rappresenta l'entrata al tempo t nell'industria j γ rappresenta la velocità di reazione all'esistenza di extra-profitti Π!!" è il livello atteso dei profitti dopo che l'entrata si è verificata b! è il livello di profitti di lungo protetti dalle barriere all'entrata ε!" è un disturbo stocastico Π!!" > b! E!" > 0
8 questo modello concentra l'attenzione sulle ragioni dell'esistenza delle barriere all'entrata (b! ) piuttosto che sulle determinanti delle decisioni di entrata (che sono determinate solo dall'esistenza di profitti attesi positivi) o condizioni strutturali (tecnologia, domanda, costi endogeni) o barriere all'entrata strategiche (es. deterrenza, predazione) questo risultato ha due ipotesi implicite o imprese omogenee (tutti con la stessa tecnologia, stessi costi, e profitti) o informazione perfetta sulle caratteristiche del mercato questo approccio non riesce a spiegare la simultanietà di entrata e uscita
9 Esempio semplificato di approccio tradizionale all'entrata Deriveremo il profitto di un'impresa che deve entrare in una industria con n imprese e concorrenza oligopolistica basata sulle quantità Questo Π i (n) è una funzione decresente di n, ovvero il profitto di ciascuna impresa diminuisce con il numero di imprese che entrano nell'industria Questo ci consentirà di stabilire un valore di n* in corrispondenza del quale i profitti si annullano e l'entrata si arresta
10 L'impresa massimizza la funzione di profitto Π! = π! F, dove π! è il profitto operativo e F sono costi fissi di entrata π! = P Q q! C(q! ) Facciamo l ipotesi che funzione inversa di domanda (P(Q)) e costi (C(q)) siano lineari e uguali per tutte le imprese, ovvero n p = P(Q) = a bq = a + b( q i ) = a b(q i + q j ) = a b(q i +Q i ) i=1 dove Q -i denota semplicemente la quantità prodotta dalla n-1 imprese diverse da i, e C (q i ) = cq i La funzione di profitto operativo diventa π i = (a b(q i +Q i ))q i c i q i (2) j i
11 Le condizioni di massimizzazione del profitto sono: π i q i = π i q i = a 2bq i bq i c = 0 (3) Dalla (3) si ottiene immediatamente q i = a c 2b Q i 2 (4) La (4) definisce una relazione tra la strategia dell impresa i (q i )e le strategie dei concorrenti (Q -i ), detta funzione di reazione. Date le quantità prodotte dalle n-1 imprese concorrenti (Q -i ), per l impresa i, la quantità che massimizza i profitti è q i. Si può notare che è una relazione decrescente
12 Per trovare l equilibrio va risolto un sistema di n equazioni implicita in (5), dato che ci sono n imprese, ovvero i=1,2,, n, in n incognite (q 1, q 2,, q n ). In altre parole bisogna trovare il punto di intersezione di tutte le funzioni di reazione. q q q 1 2 n = = = a c 2b a c 2b... a c 2b Q 2 Q 2 Q n (6) L equilibrio prevede che le imprese scelgano tutte la stessa quantità (q i N =q N ), quindi la quantità totale prodotta sul mercato sarà data da Q=nq N e Q -i =(n-1)q N (l indice N indica l equilibrio di Cournot, detto anche di Nash)
13 Quindi la (5) si trasforma in: b n c a q b c a q n b c a q n q q n b c a q N N N N N N 1) ( 2 2 1) ( 2 2 1) ( 2 1) ( 2 + = = + = + = (7) La quantità totale prodotta sul mercato, Q=nq N è data da: ( +1) = n n b c a Q N (8)
14 Dato Q N si può ricavare il prezzo di mercato a c n a( n + 1) an + cn a + cn p N (9) = a b = = b ( n + 1) n + 1 n + 1 I profitti operativi delle imprese, tenendo conto di q N ottenuto dall equazione (7) e di p N ottenuto dalla (9), saranno π N = (p N c)q N = (a c)2 (n +1) 2 b
15 Per sintetizzare, Teorie sull entrata di imprese nelle industrie q i Q p π N Monopolio a c 2b a c 2b a + c 2 ( a c) 4b 2 Duopolio (Cournot) a c 3b a c b 2 3 a + 2c 3 ( a c) 9b 2 Oligopolio n- imprese (Cournot) a c ( n +1) b a c b n n +1 a + cn n +1 2 ( a c) 2 ( n + 1) b Concorrenza Perfetta a c b c 0
16 Quindi il profitto di ogni impresa, con n imprese che competono in un oligopolio (con domanda lineare e costi lineari e identici) in cui la strategia e la scelta delle quantità prodotte è funzione decrescente del numero di imprese (e di altre variabili) Π! = 1 b a c! F n + 1!! Se Π! > 0, ovvero π! > F c'è un incentivo ad entrare, quindi n aumenta n* è il numero di imprese di equilibrio nell'industria, oltre il quale la n*+1 impresa non ha incentivo ad entrare
17 Π! n = 1 b a c n + 1! F = 0 1 b (a c)! = F(n + 1)! 1 bf (a c)! = (n + 1)! n = (a c) 1 bf 1 Considerando che 1/b è un parametro che
18 n S = (a c) F 1 Il numero delle imprese in un mercato quindi aumenta se (a-c) aumenta o a è l'intercetta della funzione di domanda, quindi è il prezzo massimo che si può praticare in una industria F diminuisce (minori barriere all'entrata) S aumenta (mercato grande) o Sotto le ipotesi di domanda e costi lineari, la relazione tra S e n* è meno che proporzionale o Ovvero se S raddoppia, n aumenta meno del doppio o Questo dipende dal fatto che l'aumento di S induce nuove entrate, che a loro volta fanno aumentare la Q* e quindi ridurre p* e π! *
19 Esempio Teorie sull entrata di imprese nelle industrie A B S F 1 1 a 2 2 c 1 1 n* Costi endogeni Vi sono industrie in cui i costi di entrata aumentano all'aumentare della dimensione del mercato Questi costi sono detti endogeni (perché dipendono dalle strategie delle imprese) e sono soprattutto legati a spese in pubblicità e R&S In queste industrie la relazione tra S e n* è ancora più debole
20 2. Regimi tecnologici: cambiamento tecnologico, processo di entrata e evoluzione delle strutture industriali Seguendo Schumpeter si può: o concettualizzare il processo economico del cambiamento industriale come un continuo susseguirsi di periodi di dominio di una certa tecnologia e delle imprese ad essa legate, seguiti da cambiamenti tecnologici e dall entrata di nuove imprese processo di entrata risulta da opportunità aperte dalle innovazioni tecnologiche e nelle capacità innovative dei nuovi entranti, che sono in grado di portare qualcosa di nuovo nel mercato.
21 Schumpeter Mark I "Teoria dello sviluppo economico" (1912) o basato su osservazione dell'industria europea del XIX secolo con molte piccole imprese o facilità di entrata à molte nuove imprese o gli imprenditori entrano con nuove idee, prodotti e processi o "distruzione creativa" Schumpeter Mark II "Capitalismo, socialismo e democrazia" (1942) o ispirato dall'osservazione dell'industria americana della prima metà del XX secolo o rilevanti attività di R&S in grandi laboratori o grandi imprese e barriere all'entrata legate alla necessità di risorse finanziarie o "accumulazione creativa"
22 Analisi empiriche hanno mostrato diversi pattern innovativi in Mark I e II Mark I Mark II Concentrazione attività innovative Bassa Alta Dimensione imprese innovative Bassa Alta Stabilità nella gerarchia di innovatori Bassa Alta Entrata tecnologica Alta Bassa o Somiglianze tra classi tecnologiche (anche tra Paesi diversi) o Alcuni Paesi sono più simili a Mark II (Germania, Giappone e, in parte, USA), altri a Mark I (tipicamente l'italia)
23 La somiglianza di pattern innovativi tra classi tecnologiche, suggerisce l'esistenza di "regimi tecnologici" I regimi tecnologici sono definiti dalla combinazione di o opportunità tecnologiche o condizioni di appropriabilità o cumulatività nei processi di innovazione o caratteristiche di base della conoscenza
24 Opportunità tecnologiche: facilità di innovare per un dato ammontare di R&S o Livello: Alte vs. basse o Varietà: stadio pre-paradigmatico (alta) vs. fase paradigmatica (bassa) o Pervasività: alta (conoscenze applicabili a molti mercati/prodotti) vs. bassa o Fonti: scoperte scientifiche vs. R&S industriale, attrezzature, apprendimento interno vs. fonti esterne di conoscenza
25 Conoscenza di base: proprietà della conoscenza sui cui si basano le attività innovative delle imprese o Natura: Generica vs. specifica Tacita Complessa Indipendente o Mezzi di trasmissione della conoscenza: Scambi interpersonali vs. mezzi formali (pubblicazioni, brevetti, licenze, ecc.)
26 Condizioni di appropriabilità: possibilità di proteggere le innovazioni dall'imitazione e estrarre profitti dalle innovazioni o Livello: Alta vs bassa (ovvero alta probabilità di esternalità di conoscenza) o Mezzi di appropriabilità: Brevetti Originalità e utilità Trade-off tra protezione e 'disclosure' Segretezza Lead time e curva di apprendimento (first-mover advantage) Vantaggio in termini di competenze Innovazione continua o Controllo di risorse complementari
27 Condizioni di cumulatività: le innovazioni di oggi sono il punto di partenza per quelle di domani (Standing on the Shoulders of Giants) o A livello tecnologico: natura intrinsicamente cumulativa dei processi cognitivi o A livello di impresa: la continuità nell'innovazione dipende da competenze specifiche dell'impresa o A livello settoriale: se esistono esternalità tra imprese in un dato settore o A livello locale: se esistono esternalità geograficamente localizzate
28 I regimi tecnologici, senza considerare la natura delle conoscenze di base, aiutano a classificare i pattern innovativi Mark I e Mark II Mark I Mark II Opportunità Alta Alta Appropriabilità Bassa Alta Cumulatività Alta (impresa) Alta (impresa) La teoria dei regimi tecnologici suggerisce che o per comprendere il processo di entrata di nuove imprese serve considerare le specifiche caratteristiche tecnologiche dell industria o L entrata è un veicolo per sfruttare le opportunità di mercato (aperte dall evoluzione e dal cambiamento tecnologico dell industria) che porta nuova conoscenza e competenze. il processo di entrata è un fenomeno competence-driven
29 Legati al concetto di regimi tecnologici sono anche due modelli di evoluzione di Audresch (1995): 1. porta girevole flusso di entranti che dopo pochi anni escono regime tecnologico tipo Mark II in cui gli incumbent hanno un vantaggio rispetto ai nuovi entranti o sono soprattutto i nuovi entranti che escono 2. metafora della foresta i nuovi entranti hanno un vantaggio innovativo e possono sostituire gli incumbent regime tecnologico tipo Mark I
30 3. Competenze ed entrata di nuove imprese le imprese sono depositarie di conoscenza e competenze specifiche il cambiamento tecnologico influenza e modella il tipo e la validità delle competenze associate alla tecnologia considerata, e, quindi, come conseguenza il processo di entrata di nuove imprese e il loro destino sono spiegati in termini del tipo di discontinuità tecnologica che si verifica. Si identificano discontinuità tecnologiche a. competence-destroying b. competence-enhancing
31 a. competence-destroying nuova conoscenza e nuove competenze che derivano dall impiego della nuova tecnologia, e sono diverse dalle competenze precedentemente sviluppate dalle imprese esistenti nuove imprese entrano nel mercato incorporando la nuova conoscenza e le nuove competenze tecnologiche. entranti sono più efficaci e più veloci nell introduzione della nuova tecnologia rispetto alle imprese incumbent, che sono indotti ad uscire dal mercato
32 b. competence-enhancing miglioramento della tecnologia e della conoscenza ad essa associata sulla base però delle competenze tecnologiche esistenti, sull esperienza sviluppata e sul know-how accumulato nel tempo dalle imprese incumbent incumbent possono contare sulla loro esperienza e sulla conoscenza accumulata, che risultano essere essenziali e necessarie nel processo di adozione e sfruttamento della nuova tecnologia e delle competenze ad essa associate.
33 4. Il ciclo di vita dell industria Klepper (1996) o I profitti attesi dell impresa sono dati da:! = [s! + g(rd!" )]G + Q!"!! (Q! /Q!!! ) + Δq!" p! [c l(rc!" )] Π!" rd!" rc!" m(δq!" ) F to be completed
34 5. Il ruolo dell informazione e dell incertezza Horvath, Schivardi e Woywode (2001) o Shakeout come conseguenza di un periodo di mass entry o Mass entry deriva da incertezza sulla redditività futura o Osservando le performance delle imprese già entrate, i potenziali entranti si formano delle aspettative o Più imprese entrano, meno incertezza per i potenziali entranti
35 Jovanovic (1982) o Le imprese sono diverse (eterogeneità nei costi) o Ma non sanno con certezza quanto sono efficienti o Costi marginali crescenti, costi affondati e concorrenza perfetta (imprese price-taker) o Le imprese che scoprono più efficienti di quanto pensavano crescono, mentre le altre riducono la dimensione ed eventualmente escono (se non riescono a coprire i costi di entrata) o Il modello spiega Simultaneità di entrata e uscita Differenze nei tassi di crescita delle imprese Coesistenza di imprese efficienti in crescita ed inefficienti in declino Minori dimensioni degli entranti
36 MC, P MC H MC e MC L P q e q
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