Area Fund Raising. Dispensa
|
|
- Marta Russo
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Area Fund Raising Dispensa
2 Il fundraiser nella raccolta di fondi
3 INDICE 1. LA PIANIFICAZIONE DEL FUND RAISING IL CICLO DEL FUND RAISING LA COMUNICAZIONE NEL FUND RAISING FORMAZIONE E FUND RAISING IL MARKETING DIRETTO ESEMPIO DI CASO: LA GESTIONE DI UN EVENTO
4 1. La pianificazione del Fund Raising Tutte le riflessioni presentate nelle sezioni precedenti inducono a sostenere che la raccolta fondi nel terzo settore sia oggi una questione abbastanza complessa, quanto importante, e che dunque, come tale, non possa mai essere basata sull'improvvisazione, ma richieda al contrario un'attenta e specifica pianificazione. Innanzi tutto un'organizzazione che oggi voglia attivare in modo efficace una funzione di raccolta fondi deve prima capire quali sono le precondizioni per poter ottenere le risorse materiali previste. Il modello di pianificazione del fund raising che verrà descritto di seguito è in grado di rendere un'impresa non profit un soggetto legittimato e capace di raccogliere le risorse necessarie al raggiungimento della mission in una tensione di crescita qualitativa e quantitativa degli obiettivi imprenditoriali. Il modello proposto si compone di una dimensione strategica, già accennata in precedenza e di una dimensione operativa. La dimensione strategica attiene l'identità stessa dell'impresa evidenziando che cosa essa fa, perché lo fa e come lo fa. Un'identità che viene progressivamente a definirsi sia in termini di idee, atteggiamenti e convinzioni che configurano l'orientamento strategico di fondo, sia in termini di indirizzi strategici in cui questo si concretizza. La dimensione operativa riguarda invece la strumentazione da utilizzare. Il reperimento delle risorse è il momento terminale di un processo che parte dall'analisi e dal riconoscimento sociale degli stakeholder, dei loro bisogni e delle loro attese. Fiducia e conoscenza giocano qui un ruolo importante, sia per quanto riguarda le relazioni interne, sia le relazioni esterne. La conoscenza è quella informale, maturata giorno per giorno nelle attività ordinarie, magari tradotta in regole informali di tipo comportamentale e relazionale, ma è anche quella più profonda capace di aiutare a trovare soluzioni a problemi derivanti dall'evoluzione ambientale e quindi spesso nuovi e imprevedibili. Nell'impresa non profit è indispensabile continuare a produrre, gestire, formalizzare, scambiare conoscenza da un lato e rafforzare le reti fiduciarie dall'altro, per gestire correttamente i 3
5 cambiamenti derivanti dalla rapida evoluzione ambientale e per raccogliere risorse che garantiscano la durata e l'autonomia dell'organizzazione, nel rispetto della mission dell'organizzazione. Il passaggio dalla fase strategica a quella operativa comporta la progettazione e l'implementazione di una strumentazione complessa che: nella fase di analisi degli stakeholder permetta di comprendere correttamente le diverse tipologie di interessi, i bisogni e le attese che ne derivano, l'approccio gestionale ed organizzativo da utilizzare, i canali di comunicazione da implementare per facilitare il processo di condivisione e di partecipazione al lavoro innovativo; nella fase di produzione di conoscenza e fiducia permetta di attivare gli strumenti in grado di facilitare il processo di identificazione nella "comunità impresa" e di stabilizzazione dell'appartenenza, anche detta fidelizzazione; nella fase di raccolta delle risorse economiche, permetta di dare efficienza ed efficacia sia alla raccolta fondi, sia alla cessione del bene o del servizio sul mercato sociale, creando un rapporto stabile e duraturo tra i diversi ambiti che costituiscono l'imprenditorialità di un'organizzazione non profit. La pianificazione del fund raising segue i criteri comuni a qualsiasi altro livello di progettazione e, come vedremo nella sezione successiva, è attraverso un ciclo, costituito da precise fasi, che si può giungere alla stesura completa di un piano di fund raising. 4
6 In questa fase ricordiamo però che per attuare una corretta strategia di raccolta fondi è necessario definire anticipatamente alcuni elementi, strettamente connessi tra loro. Questi elementi sono: modalità di raccolta; modalità di contatto; definizione degli interlocutori; fabbisogno delle risorse umane; tempi di attuazione; quantificazione dei costi dell'operazione; formulazione di un'ipotesi di ricavi; definizione di un organigramma indipendente dal sistema organizzativo dell'impresa, ma costruito ad arte per questa operazione; predisposizione di un programma operativo e di uno scadenzario; scelta delle modalità e degli strumenti di verifica; attuazione di test preliminari. 5
7 2. Il ciclo del Fund Raising Le fasi che compongono il ciclo del fund raising possono essere considerate e rappresentate come il processo circolare, secondo il quale un'organizzazione analizza se stessa (le risorse, i punti di forza e di debolezza, le potenzialità) e si misura con il contesto nel quale deve operare (persone, mercati pubblici e privati, leggi, normative, regole, tecniche, concorrenza), per arrivare alla progettazione e alla messa in opera di specifici programmi di azione che si chiudono con una valutazione funzionale alla messa a punto di nuove strategie d'intervento. È un processo di progressiva conoscenza e acquisizione di controllo sul proprio ambiente, che diventa anche un modo per confrontarsi, misurarsi, fino ad arrivare alle decisioni, alle azioni e alle valutazioni. Un percorso che senza retorica assomiglia alla vita di ogni individuo. Il ciclo del fund raising rappresenta uno schema di lavoro funzionale a guidare il complesso processo di analisi, progettazione, attuazione e valutazione che costituisce il presupposto di un'attività di fund raising di successo. 6
8 Di seguito viene rappresentato questo processo che vuole avere la funzione di garantire l'ordine logico delle attività di ricerca e delle azioni che si pongono in essere. Le diverse attività devono essere collegate tra loro per dare una visione strategica complessiva. Il processo di fund raising può essere suddiviso in sette fasi, a loro volta articolate in una serie di azioni. Prima fase: Avvio del fund raising definizione del caso; individuazione degli ostacoli e delle resistenze interne; definizione del gruppo di ricerca; formazione dei volontari; formazione dello staff di coordinamento del fund raising. Seconda fase: Analisi dell'organizzazione analisi dei punti di forza; analisi delle debolezze; analisi delle opportunità; analisi delle minacce; analisi della composizione dei fondi. 7
9 Terza fase: Analisi dell'ambiente Oltre a ripetere le analisi eseguite per l'organizzazione anche per l'ambiente (punti di forza, di debolezza, opportunità, minacce) si devono eseguire ulteriori analisi: analisi del contesto politico; analisi del contesto sociale; analisi del contesto economico; analisi del contesto tecnologico; analisi dei soggetti e dei mercati pubblici e privati; definizione dei metodi, attraverso l'analisi delle abilità, dei collegamenti e degli interessi. Quarta fase: Progettazione e pianificazione definizione del vero e proprio piano d'azione per il recupero delle risorse economiche; progettazione delle singole attività; scelta degli strumenti per la raccolta di fondi (contatti diretti, sponsorizzazioni, convenzioni, mailing). Quinta fase: Messa in opera formazione dello staff; monitoraggio e management; internalizzazione ed esternalizzazione dei servizi di fund raising; gestione degli aspetti finanziari, contabili e di quelli fiscali. Sesta fase: Valutazione e gestione degli esiti valutazione economica; valutazione del potenziale; fidelizzazione; rinnovo e incremento. Settima fase: Revisione del ciclo La valutazione complessiva di un corretto ciclo di fund raising dà luogo anche alla revisione di alcuni suoi presupposti. È consigliabile che ogni revisione coincida con l'avvio di un nuovo ciclo. 8
10 Lo schema proposto è solo uno fra i tanti messi a punto dai ricercatori che si sono occupati dello studio delle azioni componenti il fund raising. Qui si fa riferimento in particolare al ciclo del fund raising creato da H. Rosso nel Un concetto estremamente importante è che per la messa a punto delle teorie del fund raising per le organizzazioni non profit è indispensabile anche prendere in considerazione altri apporti disciplinari. In particolare vanno analizzate la letteratura sul non profit; l'economia; la sociologia del welfare; la sociologia del denaro; la psicologia sociale; la sociologia dell'organizzazione; nonché altri contributi relativi alla: network analysis; all'adult education; alla scienza della comunicazione; al management. Solo facendo uno studio completo sarà possibile produrre uno strumento adatto e efficace per le organizzazioni del terzo settore. 9
11 3. La comunicazione nel Fund Raising Ogni attività di fund raising porta con sé la necessità di comunicare con i pubblici destinatari delle proposte di sostegno. L'attività di comunicazione per il fund raising deve tener presente che un'organizzazione non profit, indipendentemente dagli obiettivi finanziari, comunica quotidianamente con i diversi soggetti, interni ed esterni, con cui viene in contatto. Questa comunicazione passa attraverso gli strumenti di informazione, le relazioni pubbliche, i rapporti con i mass media e le iniziative che l'impresa organizza. La pianificazione delle azioni di fund raising dovrà quindi essere accompagnata da un ulteriore piano riguardante la progettazione degli strumenti, delle attività, dei tempi, dei destinatari 10
12 della comunicazione. Il piano sarà integrato con le altre aree funzionali dell organizzazione e finalizzato, nello specifico, ad informare, convincere, sensibilizzare, vendere, promuovere un azione o ottenere un sostegno finanziario. Per essere efficace la comunicazione deve essere progettata partendo dall'individuazione degli obiettivi e delle caratteristiche del destinatario delle informazioni che si intendono trasmettere. Spesso, nella comunicazione e nella elaborazione dei messaggi che si vogliono veicolare, si tiene invece conto troppo del solo punto di vista dell'emittente, cioè di colui che lancia il messaggio, sottovalutando l'importanza di tutti quei soggetti che possono diventare rilevanti nel processo di comunicazione. Così facendo il rischio è di non ottenere gli effetti sperati. Per realizzare un adeguato piano di comunicazione per il fund raising è indispensabile prendere in considerazione tutti gli elementi del processo comunicativo: l'emittente: chi deve comunicare; il destinatario: il protagonista del processo; colui la cui risposta, determinerà il successo o meno del messaggio; il messaggio, ovvero il contenuto della comunicazione; il canale o mezzo: è il modo scelto per comunicare (es. mail, giornali, telefono, eventi, ecc.); il codice: l'insieme del linguaggio e dei segni che emittente e destinatario condividono; la decodifica: è l'interpretazione del messaggio da parte del destinatario; la retro azione o feedback: è l'eventuale messaggio di ritorno. Il destinatario scambia il ruolo con l'emittente e rilancia la comunicazione; i rumori: tutto ciò che disturba la qualità delle comunicazione, delle informazioni e può danneggiare l'effetto della trasmissione del messaggio. Se ne ricava che la comunicazione non è mera trasmissione d'informazioni da parte di un soggetto verso interlocutori generici. Al contempo non si tratta di un processo monodirezionale, ma di un processo bidirezionale all'interno del quale viene stimolata la reazione degli interlocutori ai messaggi ricevuti. Diventa allora importante l'analisi e la lettura del feedback. Il feedback condiziona infatti il rapporto che l'organizzazione riesce a stabilire con gli interlocutori delle proprie attività e, nel caso specifico, con i destinatari della richiesta di fondi. Tutte le modalità di raccolta di fondi e di finanziamenti, in particolare, attribuiscono al feedback un ruolo centrale per la definizione progressiva di quello che viene definito il "donatore-tipo", cioè una sorta di profilo ideale del soggetto erogatore del finanziamento. È da notare che, per il fund raising, anche la mancata risposta, il silenzio, assume un importante valore di feedback e come tale va attentamente considerata al fine di riformulare il messaggio o di indirizzarlo verso un diverso target. Tenendo conto di tutti gli aspetti indicati in precedenza, la comunicazione va intesa come una vera e propria strategia di un'organizzazione, che deve coinvolgere tutti i suoi livelli. 11
13 Nell'elaborazione delle strategie di comunicazione occorrerà tenere conto di alcuni principi essenziali tra i quali: il principio di esistenza che postula la necessità di possedere una strategia di comunicazione scritta, conosciuta e condivisa da chi opera nell'organizzazione; il principio di continuità che assicura che la strategia sia concepita per durare nel tempo; il principio di differenziazione, che prevede una strategia unica ma con specifici affondi; il principio di chiarezza e realismo; il principio di coerenza. 12
14 4. Formazione e Fund Raising Nella gestione dei problemi riguardanti l'ambiente culturale e operativo di un'organizzazione risultano, di particolare utilità, alcuni strumenti teorici e interpretativi tratti dalle discipline che ruotano attorno all'adult education e alla formazione continua. Dal momento che è molto difficile identificare un corpus disciplinare omogeneo relativamente alla formazione continua degli adulti e, in particolare, alla formazione condotta all'interno di un'organizzazione, in questa sezione cercheremo di raggiungere due obiettivi: identificare gli elementi concettuali essenziali di questa area tematica; indicare alcune strategie formative praticabili nel contesto di un'organizzazione. Il primo concetto che vale la pena sottolineare è che la formazione è una strategia complessiva tesa a coordinare, guidare, rafforzare e valorizzare l'insieme di competenze disponibili all'interno di una organizzazione. Una strategia volta a promuovere i processi di apprendimento di una organizzazione allo scopo sia di riqualificare le professionalità presenti, sia di far crescere gli elementi portanti della cultura e della mission di una organizzazione. 13
15 Per impostare una incisiva attività di fund raising non basta definire la buona causa della propria organizzazione, ma è necessario anche capire con quali risorse umane questa causa viene portata avanti. È per tale motivo che accanto alla questioni legate alla strategia di fund raising è importante che le imprese e le organizzazioni non profit si pongano la questione definita del "people raising" ovvero del processo con cui coinvolgere e fidelizzare le persone, con una particolare attenzione per i volontari, per il perseguimento dei propri fini. Anche nel caso del people raising esiste un ciclo come abbiamo visto per il fund raising. Sono due processi simili che condividono una logica di base fondata su 4 tappe fondamentali: analisi, pianificazione, valutazione e riprogettazione. In particolare il ciclo di people raising si articola in: 14
16 1. convocazione e reclutamento; 2. selezione; 3. orientamento; 4. addestramento; 5. coordinamento e monitoraggio attività; 6. analisi e verifica risultati; 7. fidelizzazione delle persone. Dall'elaborazione dei due cicli, si giunge alla fase in cui diventa fondamentale l'azione concreta di fund raising che richiede persone formate disposte alla mobilitazione ed in possesso delle competenze necessarie a "vendere" per ottenere risorse economiche significative. In letteratura si distinguono due filoni principali di tecnologie adottate per il fund raising: 1. le tecnologie basate sull'uso delle risorse professionali; 2. le tecnologie basate sull'uso delle risorse volontarie. È evidente che la scelta del piano di fund raising influisce sulla scelta del filone da utilizzare. Quando ci troveremo davanti a tecniche di raccolta fondi prevalentemente di tipo professionale si punterà su un numero limitato di volontari, che dovranno comunque possedere particolari competenze. Nel caso invece di tecniche fondate soprattutto sulla mobilitazione, la ricerca punterà prevalentemente sulla quantità e sulla distribuzione territoriale di volontari da attivare. 15
17 In questo caso le competenze non sono indispensabili, ma serve comunque una buona dose di fidelizzazione e perciò non sarà assolutamente da trascurare la formazione. Un altro motivo per cui riteniamo indispensabile che qualsiasi organizzazione non profit attui chiari processi formativi è la gestione dei conflitti interni. I conflitti interni scaturiti dalle scelte sul fund raising non sono necessariamente un fatto negativo, se gestiti possono far crescere e maturare il gruppo. Perché ciò accada è necessario che trovino una precisa collocazione. Sono tre le cause principali che fanno crescere il conflitto nelle imprese non profit: la contestazione in merito all'ottenimento di sponsorizzazioni e fondi da imprese non in sintonia o "vicine" alle finalità sociali dell'organizzazione; il conflitto tra strutture centrali e strutture periferiche specialmente in relazione alla destinazione ultima dei fondi raccolti; la contestazione relativa al togliere risorse economiche alle attività sociali dell'organizzazione per destinarli alle attività di fund raising. Analizzando questi aspetti si capisce chiaramente che, se sono ben gestiti e si utilizzano strumenti di educazione e formazione idonei, i conflitti possono diventare occasione di chiarimento e crescita. 16
18 5. Il Marketing Diretto La prima fonte di entrata, di tipo privato, che utilizzano le organizzazioni e le imprese non profit è senza dubbio rappresentata dai contributi o quote associative e dalle donazioni, spesso erogate dagli stessi associati. L'espansione dell'economia sociale sta tuttavia rafforzando il fenomeno della concorrenza anche nel reperimento delle risorse. Si assiste in tal senso ad una sempre più accesa competizione per l'acquisizione e la fidelizzazione degli aderenti e dei donatori. Questa competizione stimolerà tutte le organizzazioni non profit ad utilizzare sempre di più lo strumento del marketing diretto o direct marketing. Secondo la definizione classica il marketing diretto è: "un sistema di marketing interattivo che ricorre ad uno o più mezzi pubblicitari per ottenere una risposta misurabile e/o una transazione in qualsiasi luogo". Tre sono gli elementi principali di questo strumento: la visione del direct marketing come sistema interattivo, che permette cioè una comunicazione bidirezionale: non solo dall'azienda non profit al potenziale fruitore, ma anche in senso contrario. Corrisponde a quanto già affermato nella sezione dedicata alla comunicazione; la comunicazione può avvenire in qualsiasi luogo. È evidente che poi si caratterizzerà per gli specifici mezzi e strumenti che si vorranno adottare; il marketing diretto è "misurabile". Esso permette infatti di capire e valutare l'impatto della comunicazione effettuata, e di identificare i diversi target di aderenti o fruitori ed i messaggi a cui rispondono. La misurabilità si costruisce anche su indicatori molto semplici quali: la redemption: rapporto tra numero delle risposte ottenute e numero dei contatti attivati. Con questo indicatore è possibile valutare la capacità di creare interesse ed attesa nei target raggiunti; 17
19 il costo per risposta: rapporto tra investimento pubblicitario sostenuto e numero delle risposte. Questo indicatore collega il costo dell'operazione al ritorno in termini di interesse dei riceventi; la redditività degli investimenti sostenuti: che è il rapporto tra ammontare dei finanziamenti e delle donazioni ricevute e gli investimenti sostenuti per la campagna. Tale indicatore permette di porre l'attenzione non più sul numero dei contatti, ma sul numero ed ammontare complessivo delle donazioni. Sarà da preferirsi lo strumento che, a parità di investimenti, massimizza la redditività o quello che a parità di redditività minimizza il valore dell'investimento. Sono quattro le più importanti caratteristiche del direct marketing: selettività, cioè la capacità di scegliere i target di riferimento; capillarità, cioè la capacità di raggiungere i soggetti nella loro dimensione anagrafica; personalizzazione: cioè la capacità di creare un messaggio su misura. La personalizzazione può basarsi su elementi molto particolari, soggettivi o elementi caratteristici e raffigurativi; flessibilità cioè la capacità di penetrare in aree geografiche definite sia in termini numerici che per caratteristiche. Così facendo il direct marketing è in grado di raggiungere i seguenti obiettivi: definizione precisa del target: utilizzando mailing list accuratamente selezionate e le informazioni raccolte nei propri archivi, l'azienda non profit può indirizzare i propri messaggi a 18
20 singole persone, a gruppi di persone, a interlocutori di categorie, di età e di condizione sociale diverse; spinta ad un'azione immediata: attraverso il direct marketing si possono sollecitare gli aderenti a compiere azioni specifiche ed immediate spesso collegate alla raccolta fondi. Attraverso questo stimolo e l'uso contemporaneo di una pluralità di mezzi è più facile neutralizzare la normale tendenza dei soci e degli aderenti a rimandare l'azione; strategie invisibili: l'accesso alle tecniche ed alle strategie utilizzate è per i potenziali concorrenti più difficile rispetto a campagne fatte ad esempio esclusivamente sui mass-media. Gli strumenti utilizzati per realizzare strategie di marketing sono diffusi nel sistema della comunicazione moderna e possono essere così riassunti: direct mail (spedizione di materiali su supporto cartaceo); marketing telefonico (a campione, guidato, situazionale, professionale); media (quotidiani, radio, televisioni); internet. 19
21 6. Esempio di caso: la gestione di un evento A conclusione di questo modulo sui principi del fund raising proponiamo l'esemplificazione pratica di un'azione di recupero di risorse, per la realizzazione di un evento. La gestione di un grande evento è sicuramente un metodo collaudato e frequentemente attuato da molte organizzazioni del terzo settore, mobilitando i propri volontari, il proprio personale e facendo ricorso a diversi mezzi di comunicazione. Il grande evento può essere definito come una manifestazione aperta ad un determinato pubblico, che richiede una preparazione professionale e si sviluppa in un delimitato arco di tempo. Un grande evento ha caratteristiche tipiche che condizionano le modalità organizzative e gestionali: una preparazione intensa, professionale e con tempi adeguati; una forza organizzativa esterna ed interna; una gestione diversa da quella ordinaria; una progettualità specifica; grandi capacità di coordinamento; un unico referente responsabile. La condizione per l'efficace realizzazione è una forte partecipazione di volontari. Per quanto riguarda la pianificazione dell'evento è indispensabile definirne gli scopi. Se l'obiettivo è quello della raccolta fondi, la partecipazione delle persone dovrà essere altamente motivata. Uno dei passaggi fondamentali sarà dunque quello di identificare in maniera molto precisa il target dei partecipanti. Coerentemente saranno definite la tipologia dell'evento, il luogo dell'evento e la durata dell'evento. Durante lo svolgimento vanno previsti spazi ben precisi nei quali esprimere in maniera chiara le motivazioni che ci hanno portato a realizzare l'evento. Molto importante è anche scrivere queste motivazioni in modo chiaro e convincente. Un altro punto nodale della pianificazione è la costituzione di uno staff, di un gruppo di persone capaci di seguire nei dettagli tutti gli aspetti della manifestazione. Com'è stato accennato in precedenza, una sola persona deve avere in capo la responsabilità complessiva potendo contare sull'apporto di uno specifico staff. Un ulteriore elemento è la predisposizione di un budget di spesa. 20
22 Per la creazione di un evento, specialmente se finalizzato al recupero di fondi, è importante individuare e ingaggiare un testimonial, uno o più sponsor che si accollino il costo della realizzazione, in modo da non intaccare i fondi raccolti per coprire le spese di realizzazione. Indispensabile sarà la realizzazione di una buona pubblicità. I risultati che possono derivare dall'attuazione dell'evento sono anche la crescita delle adesioni all'organizzazione promotrice e questo può facilitare l'aumento delle risorse economiche attraverso la formula del tesseramento. Altro elemento derivante dal successo di un grande evento è la più volte citata fidelizzazione di chi è già nell'organizzazione. Molti ricercatori sostengono che le aziende non profit dovrebbero puntare alla creazione di partnership significative. Questo tipo di rapporti può portare grandi benefici non solo all'azienda beneficiaria, ma anche agli utenti fruitori dei beni o servizi prodotti dall'organizzazione o dall'impresa non profit. Non va dimenticato che creare un rapporto di collaborazione con un'azienda non profit significa pubblicità. Lo strumento del grande evento, se ben costruito e curato, può diventare una fonte di ritorni positivi per tutte le diverse componenti dell'impresa. Nella costruzione di un grande evento si dovrà procedere utilizzando i seguenti elementi: definizione del traguardo, del fine; definizione di obiettivi strategici; definizione degli obiettivi operativi. Come per ogni iniziativa costruita nell'ambito del fund raising, anche l'effettuazione di un grande evento, per risultare attuabile, dovrà rispondere a tre fattori di successo: fattibile: cioè una valutazione realistica, che induca chi organizza a credere che gli obiettivi e il traguardo siano ragionevolmente raggiungibili; distintiva: cioè capace di essere un iniziativa diversa da altre organizzate dalla stessa organizzazione o da altre organizzazioni. È ovvio che un concerto per esempio è sempre un concerto, ma sarà importante personalizzarlo, arricchirlo di elementi distintivi, nuovi; motivante: che spinga molti a mobilitarsi per la causa e che soprattutto spinga qualcuno a fare donazioni e cioè a offrire risorse e fondi. 21
23 22
La gestione finanziaria nelle Aziende Non Profit. La gestione finanziaria nelle ANP (tra cui rientrano le ASD) riguarda il.
La gestione finanziaria nelle Aziende Non Profit La gestione finanziaria nelle ANP (tra cui rientrano le ASD) riguarda il. REPERIMENTO UTILIZZO dei mezzi monetari necessari al perseguimento dei fini istituzionali
DettagliEventi speciali. considerazioni e adempimenti... Daniela Caretto 17 novembre 2010
Eventi speciali considerazioni e adempimenti... Daniela Caretto 17 novembre 2010 I sette obiettivi per un evento di successo 1- Raccogliere risorse 2- Far conoscere la mission 3- Motivare volontari e dirigenti
DettagliPROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE
PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE A.S. Dott.ssa Carmen Prizzon Il progetto Operazione complessa unica e di durata limitata rivolta a produrre un risultato specifico attraverso
DettagliPiani integrati per lo sviluppo locale. Progetti di marketing territoriale. Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali
Piani integrati per lo sviluppo locale Progetti di marketing territoriale Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali Sviluppo di prodotti turistici Strategie e piani di comunicazione Percorsi
DettagliCos è il fundraising 1
La Raccolta di fondi richiede competenze e investimenti. Ha senso sviluppare un progetto di fundraising per un gruppo di organizzazioni nonprofit? La Campagna Lasciti, una strada percorribile. Intervento
DettagliCOMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)
COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA
DettagliIl catalogo MARKET. Mk6 Il sell out e il trade marketing: tecniche, logiche e strumenti
Si rivolge a: Forza vendita diretta Agenti Responsabili vendite Il catalogo MARKET Responsabili commerciali Imprenditori con responsabilità diretta sulle vendite 34 di imprese private e organizzazioni
DettagliOrganizzazione e pianificazione delle attività di marketing
Organizzazione e pianificazione delle attività di marketing Il continuum delle strutture tra efficienza ed efficacia Struttura funzionale Struttura divisionale Struttura a matrice Struttura orizzontale
DettagliCHI SIAMO. Viale Assunta 37 20063 Cernusco s/n Milano 02-92107970 info@cimscarl.it
CHI SIAMO C.I.M. non è un comune consorzio ma una società consortile creata dopo approfonditi studi ed esperienze maturate da un gruppo di specialisti in grado di operare in molte aree geografiche del
DettagliIL CICLO DI VITA DEL PROGETTO. Elementi essenziali di progetto. Fasi e tappe Gli Approcci
UNIVERSITA MILANO BICOCCA Corso di laurea di primo livello in servizio sociale anno accademico 2009-2010 Progettare il sociale Prof. Dario A. Colombo IL CICLO DI VITA DEL PROGETTO Elementi essenziali di
DettagliCOME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING
Febbraio Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. COME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING COS E UN
DettagliIl processo di comunicazione
Il processo di comunicazione La comunicazione comprende l insieme delle attività che nutrono le relazioni biunivoche tra l impresa ed i suoi pubblici di riferimento (interni ed esterni) con l obiettivo
DettagliQUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA
QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA Caratteristiche generali 0 I R M 1 Leadership e coerenza degli obiettivi 2. Orientamento ai risultati I manager elaborano e formulano una chiara mission. Es.: I manager
DettagliIl modello veneto di Bilancio Sociale Avis
Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Le organizzazioni di volontariato ritengono essenziale la legalità e la trasparenza in tutta la loro attività e particolarmente nella raccolta e nell uso corretto
DettagliIL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA. Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale.
IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale. Gestione e sviluppo richiedono oggi comportamenti diversi
DettagliS i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i
S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i P r o d o t t o d a A l b e r t o P a o l i n i G r o s s e t o P a r c h e g g i s r l V e n g o n o p
DettagliREALIZZARE UN BUSINESS PLAN
Idee e metodologie per la direzione d impresa Ottobre 2003 Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. REALIZZARE UN
DettagliE il momento di iniziare: le fondamenta del fundraising
ENGAGEDin propone corsi di formazione per le organizzazioni che vogliono avviare o sviluppare la propria attività di raccolta fondi attraverso la crescita delle proprie competenze, la discussione di casi
DettagliAccogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile
Accogliere e trattenere i volontari in associazione Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accoglienza Ogni volontario dovrebbe fin dal primo incontro con l associazione, potersi sentire accolto e a proprio
DettagliViene utilizzato in pratica anche per accompagnare e supportare adeguatamente le richieste di finanziamenti agevolati e contributi a fondo perduto.
BUSINESS PLAN Un business plan o (piano di business, o progetto d'impresa) è una rappresentazione degli obiettivi e del modello di business di un'attività d'impresa. Viene utilizzato sia per la pianificazione
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6
MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.
DettagliQUESTIONARIO 1: PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE
QUESTIONARIO 1: PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE Step 1 - Decidere come organizzare e pianificare l autovalutazione (AV) 1.1. Assicurare l impegno e il governo del management per avviare il processo. 1.2. Assicurare
DettagliPROGETTO TAVOLO GIOVANI
PROGETTO TAVOLO GIOVANI Costituzione di un Tavolo di coordinamento con le associazioni di giovani di Cinisello Balsamo e le organizzazioni sociali che compongono il mondo delle realtà giovanili locali
DettagliProject Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.
Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo
DettagliAttività federale di marketing
Attività federale di marketing Gestione e certificazione delle sponsorizzazioni Il Feedback Web Nel piano di sviluppo della propria attività di marketing, la FIS ha adottato il sistema Feedback Web realizzato
DettagliIL PROCESSO DI BUDGETING. Dott. Claudio Orsini Studio Cauli, Marmocchi, Orsini & Associati Bologna
IL PROCESSO DI BUDGETING Dott. Claudio Orsini Studio Cauli, Marmocchi, Orsini & Associati Bologna Il processo di budgeting Il sistema di budget rappresenta l espressione formalizzata di un complesso processo
DettagliCapitolo 4 - Teoria della manutenzione: la gestione del personale
Capitolo 4 - Teoria della manutenzione: la gestione del personale Con il presente capitolo si chiude la presentazione delle basi teoriche della manutenzione. Si vogliono qui evidenziare alcune problematiche
DettagliANTONELLA LAVAGNINO COMUNICAZIONE & MARKETING
ANTONELLA LAVAGNINO COMUNICAZIONE & MARKETING CREARE OPPORTUNITÀ PER COMPETERE Oggi le imprese di qualsiasi settore e dimensione devono saper affrontare, singolarmente o in rete, sfide impegnative sia
DettagliObiettivo strategico 6
Obiettivo strategico 6 Croce Rossa Italiana Operatore dell Area Sviluppo Gualandrini Giancarlo Finanze Adele Obiettivi strategici 2020 Obiettivo 6 Agiamo con una struttura capillare, efficace e trasparente,
DettagliPIANO DI MIGLIORAMENTO dell istituto ...
PIANO DI MIGLIORAMENTO dell istituto... RESPONSABILE del Piano di Miglioramento Il Team per il Miglioramento ha la responsabilità della scelta dei percorsi di miglioramento e dell organizzazione dei progetti
DettagliBandi 2015 ARTE E CULTURA. Protagonismo culturale dei cittadini. www.fondazionecariplo.it
Bandi 2015 ARTE E CULTURA Protagonismo culturale dei cittadini BENESSERE COMUNITÀ www.fondazionecariplo.it BANDI 2015 1 Bando senza scadenza Protagonismo culturale dei cittadini Il problema La partecipazione
DettagliLAVORARE PER GESTIRE IL SUCCESSO COMPANY PROFILE
PER GLI LAVORARE PER GESTIRE IL SUCCESSO PROFILE LGS SportLab è una società di riferimento che opera nel mondo dello sport e dell'intrattenimento: - specializzata nel management di atleti e nel supporto
DettagliIL SISTEMA INFORMATIVO
LEZIONE 15 DAL MODELLO DELLE CONDIZIONI DI EQUILIBRIO AL MODELLO CONTABILE RIPRESA DEL CONCETTO DI SISTEMA AZIENDALE = COMPLESSO DI ELEMENTI MATERIALI E NO CHE DIPENDONO RECIPROCAMENTE GLI UNI DAGLI ALTRI
DettagliIstituto Comprensivo di Positano e Praiano C.A.F. 2014
ARTICOLAZIONE DEL PERCORSO CAF E TEMPI Avvio attività processo AV Processo AV Predisposizione Piano di miglioramento Periodo di riferimento 8 mesi GLI STEP DEL VIAGGIO CAF FASI PROCESSO AUTOVALUTAZIONE
DettagliLa costruzione di un Project Work
CORSO DI ALTA FORMAZIONE Il lavoro sociale nei contesti della complessità: gli assistenti sociali verso nuovi saperi A.A 2007/2008 La costruzione di un Project Work Materiale didattico a cura di Dante
Dettagli03. Il Modello Gestionale per Processi
03. Il Modello Gestionale per Processi Gli aspetti strutturali (vale a dire l organigramma e la descrizione delle funzioni, ruoli e responsabilità) da soli non bastano per gestire la performance; l organigramma
DettagliIL BUDGET PUBBLICITARIO SILVIA LEGNANI
SILVIA LEGNANI IL BUDGET! È un programma di spesa, riferito ad un periodo di tempo stabilito.! Le voci che compongono il budget riguardano tutti i settori dell azienda.! IL BUDGET PUBBLICITARIO! È il programma
DettagliDiventa fondamentale che si verifichi una vera e propria rivoluzione copernicana, al fine di porre al centro il cliente e la sua piena soddisfazione.
ISO 9001 Con la sigla ISO 9001 si intende lo standard di riferimento internazionalmente riconosciuto per la Gestione della Qualità, che rappresenta quindi un precetto universale applicabile all interno
DettagliCorso di. Analisi e contabilità dei costi
Corso di Analisi e Contabilità dei Costi Prof. 1_I costi e il sistema di controllo Perché analizzare i costi aziendali? La CONOSCENZA DEI COSTI (formazione, composizione, comportamento) utile EFFETTUARE
DettagliAppendice III. Competenza e definizione della competenza
Appendice III. Competenza e definizione della competenza Competenze degli psicologi Lo scopo complessivo dell esercizio della professione di psicologo è di sviluppare e applicare i principi, le conoscenze,
DettagliI Tirocini nella Cooperazione Sociale Trentina. Tirocini formativi del Master in Gestione di Imprese Sociali
I Tirocini nella Cooperazione Sociale Trentina Tirocini formativi del Master in Gestione di Imprese Sociali Premessa Con. Solida ed Euricse condividono un approccio e un metodo per la realizzazione ed
DettagliIl Piano di Marketing
Marketing Alessandro De Nisco Università del Sannio Corso Strategico OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO DELLA LEZIONE ANALIZZARE IL CONTENUTO E LE FASI PER LA REDAZIONE DI UN PIANO DI MARKETING ACQUISIRE LE INFORMAZIONI
DettagliPiano di Sviluppo Competenze
Piano di Sviluppo Competenze La proprietà e i diritti d'autore di questo documento e dei suoi allegati appartengono a RES. Le informazioni in esso contenute sono strettamente confidenziali. Il documento,
DettagliLO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE
LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE Non c è mai una seconda occasione per dare una prima impressione 1. Lo scenario Oggi mantenere le proprie posizioni o aumentare le quote di mercato
DettagliProvincia di Reggio Calabria
Provincia di Reggio Calabria Sett.1 AA.GG, Giunta, URP, Segr./Direz. Generale, Contratti- -Assistenza Giuridico Amm.va ai Comuni, Controllo Strategico/Direzionale, Pari Opportunità, Consigliera di parità
DettagliPreventivo finanziario Esercizio anno
Preventivo finanziario Esercizio anno Associazione DLF DISPONIBILITA' FINANZIARIE iniziali Totale disponibilità iniziali (a) ENTRATE E1 ENTRATE DA ATTIVITA' ISTITUZIONALI E11 Settore assistenziale E12
DettagliA cura di Giorgio Mezzasalma
GUIDA METODOLOGICA PER IL MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PIANO DI COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE FSE P.O.R. 2007-2013 E DEI RELATIVI PIANI OPERATIVI DI COMUNICAZIONE ANNUALI A cura di Giorgio Mezzasalma
Dettagli1. Fundraising per l impresa sociale proposta base
FUNDRAISING 1. Fundraising per l impresa sociale proposta base Gli obiettivi strategici della proposta Scopo di questa proposta è quello di accompagnare l organizzazione destinataria nell analisi e nell
DettagliLa Leadership efficace
La Leadership efficace 1 La Leadership: definizione e principi 3 2 Le pre-condizioni della Leadership 3 3 Le qualità del Leader 4 3.1 Comunicazione... 4 3.1.1 Visione... 4 3.1.2 Relazione... 4 pagina 2
DettagliAutore: Luca Masi Versione: 8/3/2012. Capire le caratteristiche di un bando e valutare se preparare il progetto: appunti, domande e riflessioni.
LEGGERE UN BANDO DI FINANZIAMENTO PER LE ORGANIZZAZIONI NON PROFIT Capire le caratteristiche di un bando e valutare se preparare il progetto: appunti, domande e riflessioni. Data di scadenza Ho il tempo
DettagliLTA Starts you up! è un servizio svolto in collaborazione con LTA e
LTA STARTS YOU UP! FATTIBILITA DI BUSINESS E RICERCA PARTNER FINANZIARI E INDUSTRIALI In un momento in cui entrare nel mondo imprenditoriale con idee nuove e accattivanti diventa sempre più difficile e
DettagliArea Persone Anziane. Servizio di assistenza domiciliare sociale per anziani LIVEAS
Area Persone Anziane Num. Scheda 1 TITOLO AZIONE o o Servizio di assistenza domiciliare sociale per anziani LIVEAS OBIETTIVI Scopo del servizio è permettere agli anziani, parzialmente o totalmente non
DettagliFILIPPO MARIA CAILOTTO SOLDI DAGLI SPONSOR
FILIPPO MARIA CAILOTTO SOLDI DAGLI SPONSOR Strategie di Marketing e Segreti per Negoziare con Successo le Sponsorizzazioni per i Tuoi Eventi 2 Titolo SOLDI DAGLI SPONSOR Autore Filippo Maria Cailotto Editore
DettagliLe forme di promozione nei mercati esteri. Michela Floris micfloris@unica.it
Le forme di promozione nei mercati esteri Michela Floris micfloris@unica.it Cos è la promozione La promozione riguarda tutto quanto può informare il potenziale compratore circa il prodotto e può indurlo
DettagliCENTRO FORMAZIONE REGIONALE
CENTRO FORMAZIONE REGIONALE ANPAS EMILIA ROMAGNA Istituito ai sensi della delibera Giunta Regionale 44 del 26.1.2009 ACCREDITAMENTO REQUISITI ACCREDITAMENTO RENDICONTAZIONE ACCREDITAMENTO FORMAZIONE Mission
DettagliLA FORMULA. TERZA PARTE: DOVE TROVARLI Indirizzi e recapiti per viaggiare sicuri. I QUADERNI SI ARTICOLANO IN TRE PARTI:
LA FORMULA PROFILO EDITORIALE: La collana de I Quaderni della Comunicazione nasce come una guida mensile rivolta alle Aziende per aiutarle a orientarsi nei diversi meandri della comunicazione commerciale.
DettagliExport Development Export Development
SERVICE PROFILE 2014 Chi siamo L attuale scenario economico nazionale impone alle imprese la necessità di valutare le opportunità di mercato offerte dai mercati internazionali. Sebbene una strategia commerciale
DettagliLO SVILUPPO DELLE COMPETENZE RELAZIONALI DEL PERSONALE INTERNO A CONTATTO CON IL CLIENTE
LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE RELAZIONALI DEL PERSONALE INTERNO A CONTATTO CON IL CLIENTE La qualità del servizio passa attraverso la qualità delle persone 1. Lo scenario In presenza di una concorrenza
DettagliATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA
ATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA VISTO l art. 3 comma 4 del D.P.R. 275/1999 come modificato dall art. 1, comma 14, della Legge
DettagliDiagnosi e Valorizzazione del Potenziale delle Risorse Umane
Diagnosi e Valorizzazione del Potenziale delle Risorse Umane Premessa Nell ambito della gestione delle Risorse Umane, EBC Consulting si affianca alle Aziende nel mettere a punto strumenti e processi coerenti
DettagliPOLITICA DELLA FORMAZIONE DEL PERSONALE CIVILE
POLITICA DELLA FORMAZIONE DEL PERSONALE CIVILE 1. Che cos è la formazione La formazione è il processo attraverso il quale si educano, si migliorano e si indirizzano le risorse umane affinché personale
DettagliLe caratteristiche di un progetto
Le caratteristiche di un progetto Insieme di attività correlate tra loro, che prevede: Obiettivi specifici dichiarati Inizio e fine Organizzazione del progetto Definizione dei fabbisogni Reperimento delle
DettagliIL LABORATORIO CIVICO
IL LABORATORIO CIVICO UNO STRUMENTO MODERNO E FUNZIONALE PER LA PARTECIPAZIONE DELLA CITTADINANZA ALLA GOVERNANCE LOCALE PRESENTAZIONE PROGETTO LABORATORIO CIVICO Mission Il Laboratorio civico è uno strumento
DettagliPiano delle Performance
Comune di Pavullo nel Frignano Provincia di Modena Bilancio di Previsione 2011 Bilancio Pluriennale 2011 / 2013 Piano delle Performance *** Documento sulla compatibilità del sistema di programmazione,
DettagliAzione Disabilità. Per raggiungere gli obiettivi enunciati si perseguiranno sue punti: Le attività previste verranno realizzate in tre fasi:
Azione Disabilità Num. Scheda 2 TITOLO AZIONE o o Assistenza domiciliare per disabili LIVEAS OBIETTIVI Scopo dell intervento è consentire alle persone disabili la permanenza nell abituale contesto di vita
DettagliLavorare in Rete. a cura di Nunzia Coppedé. Nulla su di Noi senza di Noi. Formazione EmpowerNet
Lavorare in Rete Nulla su di Noi senza di Noi a cura di Nunzia Coppedé Cosa significa lavorare in rete Significa lavorare con diversi attori per affrontare insieme una causa comune La rete informale Le
DettagliRUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI
INTEGRAZIONE, ORIENTAMENTO E BUONE PRASSI RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI L iscrizione degli alunni con certificazione L.104
Dettagliuna società cooperative Europea (SCE) ropea Moduli e metodologie Mediterranea
a coop Creare una società cooperative Europea (SCE) ropea Moduli e metodologie esente, Pass 1 Creare una società cooperative Europea (SCE) Introduzione La società cooperativa è un associazione autonoma
DettagliLGS SPORTLAB LAVORARE PER GESTIRE IL SUCCESSO. company profile. www.lgssportlab.com
SPORTLAB LAVORARE PER GESTIRE IL SUCCESSO company profile CHI SIAMO SportLab è una società di riferimento che opera nel mondo dello sport e dell'intrattenimento: - specializzata nel management di atleti
DettagliAlla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente
Alla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente Controllo di Gestione e Misurazione delle Performance: l integrazione delle competenze, la valorizzazione delle differenze e la tecnologia
DettagliL IT a supporto della condivisione della conoscenza
Evento Assintel Integrare i processi: come migliorare il ritorno dell investimento IT Milano, 28 ottobre 2008 L IT a supporto della condivisione della conoscenza Dott. Roberto Butinar AGENDA Introduzione
DettagliIL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO
http://www.sinedi.com ARTICOLO 27 OTTOBRE 2008 IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO PRODUZIONE DI VALORE E RISCHIO D IMPRESA Nel corso del tempo, ogni azienda deve gestire un adeguato portafoglio di strumenti
DettagliPremesso che il Sistema di e-learning federato per la pubblica amministrazione dell Emilia-Romagna (SELF):
CONVENZIONE PER L ADESIONE AL SISTEMA DI E-LEARNING FEDERATO DELL EMILIA-ROMAGNA PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E L UTILIZZO DEI SERVIZI PER LA FORMAZIONE Premesso che il Sistema di e-learning federato
DettagliGUIDA - Business Plan Piano d impresa a 3/5 anni
GUIDA - Business Plan Piano d impresa a 3/5 anni 1 Executive summary...2 2 Business idea...2 3 Analisi di mercato...2 4 Analisi dell ambiente competitivo...2 5 Strategia di marketing...3 5.1 SWOT Analysis...3
DettagliManuale di Gestione Integrata POLITICA AZIENDALE. 4.2 Politica Aziendale 2. Verifica RSGI Approvazione Direzione Emissione RSGI
Pag.1 di 5 SOMMARIO 4.2 Politica Aziendale 2 Verifica RSGI Approvazione Direzione Emissione RSGI. Pag.2 di 5 4.2 Politica Aziendale La Direzione della FOMET SpA adotta e diffonde ad ogni livello della
DettagliLA VALUTAZIONE DELLE RISORSE UMANE NEI SISTEMI DI SVILUPPO E GESTIONE AZIENDALE
LA VALUTAZIONE DELLE RISORSE UMANE NEI SISTEMI DI SVILUPPO E GESTIONE AZIENDALE Schema legami fra strumenti di gestione r.u. e strategie/obiettivi aziendali ECOSISTEMA AMBIENTALE AZIENDALE Economico; Politico;
DettagliSistemi di misurazione e valutazione delle performance
Sistemi di misurazione e valutazione delle performance 1 SVILUPPO DELL'INTERVENTO Cos è la misurazione e valutazione delle performance e a cosa serve? Efficienza Efficacia Outcome Requisiti minimi Indicatori
DettagliOtto Principi sulla Gestione per la Qualità previsti dalla ISO 9000:2005
Questionario di Autovalutazione di un Sistema di Gestione per la Qualità verso: Otto Principi sulla Gestione per la Qualità previsti dalla ISO 9000:2005 newsletter TECSE N. 02- Febbraio 2012 (Allegato
DettagliALLINEARSI: IL DRIVER PER UNA INNOVAZIONE DI SUCCESSO!
ALLINEARSI: IL DRIVER PER UNA INNOVAZIONE DI SUCCESSO! L allineamento del team esecutivo è definibile come l accordo dei membri del team in merito a: 1. Allineamento personale -consapevolezza dell impatto
DettagliBILANCIARSI - Formazione e Consulenza per la legalità e la sostenibilità delle Organizzazioni
INTRODUZIONE BilanciaRSI è una società di formazione e consulenza specializzata nei temi della Legalità, della Sostenibilità, della Responsabilità d Impresa e degli Asset Intangibili. Da più di 10 anni
DettagliBusiness plan. (schema di riferimento ) DENOMINAZIONE IMPRESA:
Business plan (schema di riferimento ) DENOMINAZIONE IMPRESA: 1 Dati progettuali di sintesi Nome impresa Indirizzo (sede legale) Forma giuridica Data di costituzione Numero soci Capitale sociale Attività
DettagliPROGETTO: TEATRO FORUM
24 5 PROGETTO: TEATRO FORUM (per Oratori sensibili) Che cos è Il Teatro forum è un metodo e percorso formativo utilizzato spesso in situazioni di disagio socio-culturale e si propone come strumento per
DettagliLa gestione manageriale dei progetti
PROGETTAZIONE Pianificazione, programmazione temporale, gestione delle risorse umane: l organizzazione generale del progetto Dimitri Grigoriadis La gestione manageriale dei progetti Per organizzare il
DettagliPROGRAMMAZIONE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA
PROGRAMMAZIONE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA COMPETENZA 1 IMPARARE AD IMPARARE Abilità/ Capacità Organizzare il proprio lavoro autonomamente - Rispettare le consegne - Mettere in atto strategie appropriate
DettagliProgetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze
Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze Provincia di Roma Anno 2005 Indice Il problema affrontato...3 Obiettivi attesi/risultati raggiunti...3 Soggetti coinvolti...3 Il
DettagliPRESENTAZIONE OPZIONI DI PARTECIPAZIONE
FUORISALONE 2011 12-17 APRILE PRESENTAZIONE OPZIONI DI PARTECIPAZIONE UN PROGETTO DI Porta Romana Design Edizione Fuorisalone 2013 Terzo appuntamento per Porta Romana Design 2013, dopo l edizione ad Aprile
DettagliSISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO
AUTOANALISI D ISTITUTO SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO RAV A partire dal corrente anno scolastico tutte le scuole del Sistema Nazionale di Istruzione, statali e paritarie,
DettagliREGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE
DELIBERAZIONE DELLA 2 L. 196/97 Art. 17. Approvazione del Regolamento istitutivo del Dispositivo di accreditamento delle strutture formative della Regione Marche (DAFORM). LA VISTO il documento istruttorio
DettagliProject Cycle Management
Project Cycle Management Tre momenti centrali della fase di analisi: analisi dei problemi, analisi degli obiettivi e identificazione degli ambiti di intervento Il presente materiale didattico costituisce
DettagliAllegato alla delibera n. 75GC/2012 COMUNE DI CORNELIANO D ALBA PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2013-2015
Allegato alla delibera n. 75GC/2012 COMUNE DI CORNELIANO D ALBA PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2013-2015 PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA (AI SENSI DELL ARTICOLO
DettagliTREND ANALYSIS PER IL MODERN TRADE
TREND ANALYSIS PER IL MODERN TRADE "Non so da dove cominciare disse il Coniglio Bianco. ''Comincia dal principio disse il Re, con aria grave e vai avanti finche' non arrivi alla fine: allora fermati".
DettagliIl Piano Strategico aziendale scelte di lungo periodo di complessivo adeguamento strutturale dell azienda
5 Il Piano Strategico aziendale scelte di lungo periodo di complessivo adeguamento strutturale dell azienda 1 La strategia aziendale è costituita dall insieme di decisioni assunte al fine di consentire
DettagliREGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE
REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione del Consiglio dei Delegati n. 13 del 30/12/2008 Approvato dalla Provincia di
DettagliPerfare MASSIMIZZARE IL VALORE DELL ATTUALE GAMMA DI PRODOTTI
Perfare Perfare Percorsi aziendali di formazione e assistenza operativa MASSIMIZZARE IL VALORE DELL ATTUALE GAMMA DI PRODOTTI Costruire un piano di azioni concrete per ottenere il massimo valore dall attuale
DettagliProject Management. Modulo: Introduzione. prof. ing. Guido Guizzi
Project Management Modulo: Introduzione prof. ing. Guido Guizzi Definizione di Project Management Processo unico consistente in un insieme di attività coordinate con scadenze iniziali e finali, intraprese
DettagliLo sviluppo e la redazione di un Business Plan. Dr.ssa Michela Floris
Lo sviluppo e la redazione di un Business Plan Dr.ssa Michela Floris All impresa dall idea Dr.ssa Michela Floris 2 Il Business Plan Che cos è? Quale è la sua funzione? Chi sono i soggetti interessati?
DettagliVigilanza bancaria e finanziaria
Vigilanza bancaria e finanziaria DISPOSIZIONI DI VIGILANZA IN MATERIA DI POTERI DI DIREZIONE E COORDINAMENTO DELLA CAPOGRUPPO DI UN GRUPPO BANCARIO NEI CONFRONTI DELLE SOCIETÀ DI GESTIONE DEL RISPARMIO
DettagliSISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE
SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE Dicembre, 2014 Il Sistema di misurazione e valutazione della performance... 3 Il Ciclo di gestione della performance... 5 Il Sistema di misurazione e valutazione
DettagliLezione 14: introduzione al 2 modulo La comunicazione IN azienda Stella Romagnoli
Lezione 14: introduzione al 2 modulo La comunicazione IN azienda Stella Romagnoli La comunicazione in azienda Gli strumenti di comunicazione complessi: Co-branding e co-marketing Valorizzazione delle sponsorizzazioni
DettagliREGOLAMENTO INTERNO DELLA FONDAZIONE AI.BI.
REGOLAMENTO INTERNO DELLA FONDAZIONE AI.BI. ***** NORME DI APERTURA Art. 1 Validità del regolamento interno Il presente regolamento, derivante dai principi espressi dallo Statuto da cui discende, rappresenta
Dettagli