CAPITOLO V. La dinamica del fluido ideale

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "CAPITOLO V. La dinamica del fluido ideale"

Transcript

1 Cap. V La dinamica del fluido ideale 55 CAPITOLO V La dinamica del fluido ideale 1. - Le equazioni di Euler. Le equazioni di Navier-Stokes {(9) cap. IV} del capitolo precedente si riducono a quelle di Euler quando scompare il termine contenente il laplaciano, questo avviene sia perché il fluido è perfetto, cioè ν = 0, sia per l annullamento del laplaciano, il che avviene per i gradienti nulli, come accade in lontananza dai corpi solidi. In entrambi i casi le equazioni di Navier si riducono a quelle di Euler: oppure: 1 u i + u j + u i ρ x i x j t = X i 2. - Le equazioni dell idrostatica. ( = ρ X i du ) i. (1) x i dt Nel caso di velocità nulle le (1) si riducono all equazioni dell idrostatica: x i = ρx i, (2) moltiplicando ambo i membri per dx i otteniamo: x i dx i = ρx i dx i. Per la convenzione di sommatoria il primo membro è un differenziale esatto per cui le equazioni dell idrostatica possono essere scritte come:

2 56 E. Buffoni Idrodinamica ossia: dp = ρx i dx i, (3) dp = ρ(x 1 dx 1 + X 2 dx 2 + X 3 dx 3 ). Nel caso di azione della sola gravità, nella precedente rimane soltanto X 3 = g e ponendo x 3 = z otteniamo: ed integrando: dp = ρgdz p = γz + p o, (4) dove p o è la pressione di riferimento, in genere la pressione atmosferica. Se nella precedente togliamo p o da ambo i membri si scrive la pressione relativa: p = γz (5) che può essere integrata per determinare le spinte idrostatiche S sulle superfici, per esempio nel caso di una parete verticale di altezza h abbiamo: ed integrando: S = γ ds = γzdz h 0 zdz = 1 2 γh2. (6) Le spinte idrostatiche quindi dipendono in generale dal carico e non dal volume, nel caso precedente al di là della parete verticale vi possono essere pochi centimetri d acqua, come in un intercapedine, oppure addirittura un fiume, la spinta, a parità di h, risulta la stessa. Una parete sottile davanti ad un intercapedine può quindi crollare se questa si riempie d acqua.

3 Cap. V La dinamica del fluido ideale 57 Note storiche Che la pressione idrostatica dipenda solo dal carico e non dal volume è spesso in contrasto con il senso comune. Infatti molti hanno creduto e credono ancora oggi che sia il peso e quindi il volume il responsabile della spinta idrostatica. Però,in antico, a Siracusa Archimede ( a.c.) eseguí degli esperimenti sulle spinte esercitate dai liquidi usando una bilancia. Misurando la differenza tra il peso di un corpo in aria ed il medesimo immerso in acqua giunse alla famosa legge: Un corpo immerso riceve una spinta dal basso verso l alto uguale al peso dell acqua spostata. Figura 1: La bilancia idrostatica. Galileo ricostruí le esperienze di Archimede in un piccolo trattato La bilancetta scritto a Pisa nel Oggi che abbiamo il concetto di pressione idrostatica, sconosciuto 2250 anni fà, la possiamo ricavare dalla legge di Archimede. Infatti per la definizione di pressione S = pa, dove A è la sezione del corpo cilindrico, ma per la legge di Archimede abbiamo S = γah, dal confronto otteniamo immediatamente p = γh, pressione che agisce sulla parte inferiore del corpo provocando appunto la spinta di galleggiamento. Nel 600 Stevin eseguí delle classiche esperienze per dimostrare la dipendenza delle spinte idrostatiche solo dal carico e non dal volume del liquido. Prese infatti

4 58 E. Buffoni Idrodinamica Figura 2: L apparato sperimentale di Stevin. diversi recipienti di diversa forma e quindi con diversa capacità, ma tutti con il fondo avente la stessa area. Il fondo era mobile e tramite una bilancia si poteva misurare la forza necessaria per aprirlo. Dalle esperienze risultava che esso si apriva sempre per il medesimo carico nonostante la diversa capacità del recipiente dimostrando che la spinta esercitata dal liquido sul fondo dipendeva solo dal carico e non dal volume. Nello stesso secolo il filosofo francese Blase Pascal eseguí inoltre un esperimento spettacolare su di una botte. La botte di Pascal era già piena d acqua e vi era innestato un tubicino sottile ma molto alto. Una volta riempito con l acqua contenuta in una bottiglia, il carico diveniva enorme e la botte si sfasciava. Pascal dimostrò inoltre che la pressione idrostatica era isotropa e misurò per primo il valore della pressione atmosferica. Che la pressione idrostatica dipenda dal carico e non dal volume lo possiamo anche ricavare dall esperienza quotidiana cioè dal principio dei vasi comunicanti. Infatti in un tubicino derivato da un serbatoio di grandi dimensioni l acqua vi si dispone allo stesso livello, ora se la spinta dipendesse dal volume lo vedremmo zampillare, se invece dipende dal carico si deve disporre allo stesso livello perché, a questo punto le spinte si equilibrano. La poca acqua del tubo mantiene in equilibrio la molta del serbatoio.

5 Cap. V La dinamica del fluido ideale 59 Figura 3: La botte di Pascal L equilibrio relativo. I casi di equilibrio relativo, che si verificano nei sistemi non inerziali, si studiano con le equazioni dell idrostatica. Un recipiente cilindrico di raggio a, contenete un liquido, viene fatto ruotare attorno all asse ad una velocità angolare ω. Per un osservatore inerziale, e quindi esterno, il liquido si muove e si rientra nella dinamica, invece per un osservatore solidale con il cilindro il liquido risulta fermo, la scelta del sistema di riferimento è quindi molto importante. 1 L osservatore solidale inoltre nota l apparire di una accelerazione 1 Il Prof.Einaudi infatti diceva che la scelta del sistema di riferimento corretto poteva portare ad un calcolo banale, altrimenti, con un altro sistema il calcolo poteva divenire addirittura mostruoso.

6 60 E. Buffoni Idrodinamica centrifuga oltre alla gravità. Quindi una particella generica è soggetta all accelerazione centrifuga X 1 = ω 2 x ed a quella di gravitá X 3 = g che agisce nella direzione x 3 = z. Pertanto la (3) può essere scritta nel modo seguente: dp = ρ(ω 2 xdx gdz). Ora se vogliamo definire la forma della superficie libera del liquido dobbiamo considerare che questa è soggetta alla sola pressione atmosferica che risulta costante, perciò dp = 0. Dalla precedente abbiamo: che integrata: dz = ω2 g xdx z = ω2 2g x2 (7) rappresenta un paraboloide di rivoluzione. L altezza massima h del liquido viene raggiunta alla parete: h = ω2 2g a2. Come si puó notare nella (7) il carico risulta indipendente dalla densità del liquido, non è cosí ovviamente per la pressione Il teorema di Bernoulli. Nell equazione (1) moltiplichiamo ambo i membri per dx i : x i dx i + ρ du i dt dx i = ρx i dx i. Questa operazione equivale al prodotto scalare, cioè le tre direzioni sono state proiettate sulla risultante. Abbiamo due casi: il moto stazionario o permanente, indipendente dal tempo, ed il moto vario.

7 Cap. V La dinamica del fluido ideale 61 Moto permanente: Il primo termine della precedente rappresenta un differenziale esatto, quindi, dato che dx/dt = u, possiamo scrivere: dp + ρu i du i = ρx i dx i. Le accelerazioni di solito si riducono a quella di gravitá g in direzione z, quindi possiamo scrivere ancora: ( ) ui u i dp + ρd = ρ( g)dz, 2 dove u i u i è identico alla velocità risultante U 2, pertanto abbiamo: ossia: per cui: ( ) U 2 dp + d(γz) + ρd = 0 (8) 2 { d γz + p + ρ U 2 } = 0 2 γz + p + ρ U 2 2 = costante che rappresenta il teorema di Bernoulli come viene usato di solito dagli aeronautici, con la costante che ha le dimensioni di una pressione. Se dividiamo tutto per γ otteniamo il teorema usato usualmente in idraulica: z + p γ + U 2 = costante (9) 2g dove adesso ha le dimensioni di una lunghezza. La (9) ha un importantissimo significato energetico, infatti se consideriamo una particella di fluido di massa m, soggetta alla pressione p ed animata da una velocità U, essa possiede l energia potenziale mg(z + p/γ) e l energia cinetica mu 2 /2. Per la conservazione dell energia meccanica E dobbiamo avere:

8 62 E. Buffoni Idrodinamica z + p γ + U 2 2g = E mg = H. La somma dei tre termini della (9), cioè H, rappresenta quindi l energia specifica, posseduta dall unità di peso del fluido, che rimane costante lungo una linea di flusso coincidente con la traiettoria. Moto vario: In questo caso, ripetendo l operazione effettuata all inizio di questo paragrafo abbiamo: x i dx i + ρ du i dt dx i = ρx i dx i che rappresenta un prodotto scalare, cioè in sostanza proiettiamo il tutto sulla linea di flusso s dove abbiamo la velocità risultante U: ds + ρudu = ρ( g)dz (10) s essendo ds/dt = U. Ricordiamoci adesso che siamo su di una linea di flusso, con t costante, quindi il differenziale dz, come del resto dp, deve essere eseguito con t costante. Invece per la velocità è diverso perché dobbiamo tener conto dell accelerazione locale: du = U U ds + s t dt. La (10) può essere quindi scritta come: s Dividendo per ds: z ds + ρg ds + ρu s ( ) U U ds + s t dt = 0. z U + ρg + ρu s s s + ρ U t = 0.

9 Cap. V La dinamica del fluido ideale 63 Infine dividendo per γ otteniamo il teorema di Bernoulli per il moto vario: { z + p s γ + U 2 } = 1 U 2g g t, (11) dove, al secondo membro, abbiamo la variazione della quantità di moto. Esso è valido a rigore solo su una linea di flusso. La precedente si riduce ovviamente alla (9) nel caso di moto permanente Il principio di Bernoulli. Quindi, in idraulica le equazioni di Euler vengono usate in forma finita, in un unica relazione, che prende il nome di teorema di Bernoulli. Esso risulta sempre applicabile ad un fluido ideale o perfetto ed estensibile anche ad una corrente purché i filetti si mantengano rettilinei e paralleli con una distribuzione idrostatica delle pressioni. Indicando con H l energia specifica di una corrente il suddetto teorema ci assicura che essa rimane costante, cioè per due sezioni qualsiasi avremo H 1 = H 2. Questo per un fluido ideale, per una corrente reale invece gli idraulici dell 800 hanno introdotto il principio del Bernoulli. Essi non conoscevano molto sulla turbolenza e su i suoi meccanismi di dissipazione dell energia, però, in modo intelligente scrissero il bilancio energetico tra due sezioni della corrente considerando anche le perdite di carico Y che vennero determinate con leggi empiriche come le relazioni di Chezy e Darcy. Il principio del Bernoulli risulta quindi: H 1 = H 2 + Y. Nel caso generale di una corrente in moto vario, la (11) deve essere scritta: { z + p s γ + U 2 } = 1 U 2g g t + Y s che esprime l equazione del moto per un fluido reale. associa l equazione di continuità per i tubi di flusso: (12) A questa si

10 64 E. Buffoni Idrodinamica Q s + A t = 0. Nel caso di corrente a pelo libero in un alveo naturale con pendenza di fondo i, la (12) si trasforma, con le posizioni: z/ s = i, Y/ s = J (J pendenza della linea dell energia) ed h = p/γ, nella: h s + 1 { U U g s + U } = i J (13) t che, con l equazione di continuità, assumono il nome di equazioni di De Saint-Venant, alla base dello studio della propagazione delle piene nei fiumi. Esse vengono integrate numericamente, un tempo venivano semplificate trascurando alcuni termini per giungere al modello parabolico od addirittura cinematico, oggi, con i moderni calcolatori, non è piú necessario 2. Figura 4: Lo schema di un corso d acqua nel codice HEC-RAS. 2 Il codice di calcolo usato in tutto il mondo è l HEC-RAS (Hydrologic Engineering Center - River Analysis System, US Army Corps of Engineers).

Programma di fisica. Classe 1^ sez. F A. S. 2015/2016. Docente: prof. ssa Laganà Filomena Donatella

Programma di fisica. Classe 1^ sez. F A. S. 2015/2016. Docente: prof. ssa Laganà Filomena Donatella Programma di fisica. Classe 1^ sez. F A. S. 2015/2016 Docente: prof. ssa Laganà Filomena Donatella MODULO 1: LE GRANDEZZE FISICHE. Notazione scientifica dei numeri, approssimazione, ordine di grandezza.

Dettagli

Peso della colonna di aria che ci sovrasta di altezza quindi pari all altezza dell atmosfera

Peso della colonna di aria che ci sovrasta di altezza quindi pari all altezza dell atmosfera PRESSIONE ATMOSFERICA Peso della colonna di aria che ci sovrasta di altezza quindi pari all altezza dell atmosfera p atm = d g h con d densita aria h altezza atmosfera 1 MISURA DELLA PRESSIONE ATMOSFERICA:

Dettagli

PRESSIONE ATMOSFERICA

PRESSIONE ATMOSFERICA PRESSIONE ATMOSFERICA Peso della colonna di aria che ci sovrasta di altezza quindi pari all altezza dell atmosfera p atm = d g h con d densita aria h altezza atmosfera 197 MISURA DELLA PRESSIONE ATMOSFERICA:

Dettagli

Dinamica dei Fluidi. Moto stazionario

Dinamica dei Fluidi. Moto stazionario FLUIDODINAMICA 1 Dinamica dei Fluidi Studia il moto delle particelle di fluido* sotto l azione di tre tipi di forze: Forze di superficie: forze esercitate attraverso una superficie (pressione) Forze di

Dettagli

STATICA DEI FLUIDI (Giuseppe Frangiamore con la collaborazione di Michele Sorce)

STATICA DEI FLUIDI (Giuseppe Frangiamore con la collaborazione di Michele Sorce) STATICA DEI FLUIDI (Giuseppe Frangiamore con la collaborazione di Michele Sorce) Definizione Di Pressione In questo capitolo si analizzeranno le caratteristiche meccaniche dei fluidi in condizioni di equilibrio

Dettagli

Esercizio (tratto dal problema 7.36 del Mazzoldi 2)

Esercizio (tratto dal problema 7.36 del Mazzoldi 2) Esercizio (tratto dal problema 7.36 del Mazzoldi 2) Un disco di massa m D = 2.4 Kg e raggio R = 6 cm ruota attorno all asse verticale passante per il centro con velocità angolare costante ω = 0 s. ll istante

Dettagli

S 2 S 1 S 3 S 4 B S 5. Figura 1: Cammini diversi per collegare i due punti A e B

S 2 S 1 S 3 S 4 B S 5. Figura 1: Cammini diversi per collegare i due punti A e B 1 ENERGI PTENZILE 1 Energia potenziale 1.1 orze conservative Se un punto materiale è sottoposto a una forza costante, cioè che non cambia qualunque sia la posizione che il punto materiale assume nello

Dettagli

MODULO 3. La pressione

MODULO 3. La pressione MODULO 3 La pressione La pressione L obiettivo del modulo è comprendere gli effetti delle forze che dipendono dalla superficie su cui esse vengono applicate. Il grado di concentrazione di una forza sulla

Dettagli

EFFETTI FISIOLOGICI DELLA PRESSIONE IDROSTATICA

EFFETTI FISIOLOGICI DELLA PRESSIONE IDROSTATICA LEZIONE n.5 ENERGIA NEI FLUIDI TEOREMA DI BERNOULLI E APPLICAZIONI PRESSIONE IDROSTATICA EFFETTI FISIOLOGICI DELLA PRESSIONE IDROSTATICA TEOREMA DI BERNOULLI IL TEOREMA DI BERNOULLI, ESPRIME LA LEGGE DI

Dettagli

OSCILLATORE ARMONICO SEMPLICE

OSCILLATORE ARMONICO SEMPLICE OSCILLATORE ARMONICO SEMPLICE Un oscillatore è costituito da una particella che si muove periodicamente attorno ad una posizione di equilibrio. Compiono moti oscillatori: il pendolo, un peso attaccato

Dettagli

Problema 1: SOLUZIONE: 1) La velocità iniziale v 0 si ricava dal principio di conservazione dell energia meccanica; trascurando

Problema 1: SOLUZIONE: 1) La velocità iniziale v 0 si ricava dal principio di conservazione dell energia meccanica; trascurando Problema : Un pallina di gomma, di massa m = 0g, è lanciata verticalmente con un cannoncino a molla, la cui costante elastica vale k = 4 N/cm, ed è compressa inizialmente di δ. Dopo il lancio, la pallina

Dettagli

Stampa Preventivo. A.S Pagina 1 di 6

Stampa Preventivo. A.S Pagina 1 di 6 Stampa Preventivo A.S. 2009-2010 Pagina 1 di 6 Insegnante VISINTIN ANTONELLA Classe 4AL Materia fisica preventivo consuntivo 129 0 titolo modulo 4.1 Grandezze fisiche e misure 4.2 Le forze e l'equilibrio

Dettagli

Esempi di esercizi per la preparazione al primo compito di esonero

Esempi di esercizi per la preparazione al primo compito di esonero Esempi di esercizi per la preparazione al primo compito di esonero 1. Quanto sangue è approssimativamente presente in un essere umano? Esprimere il risultato in ml. 2. La densità dell etanolo e pare a

Dettagli

Stati di aggregazione della materia. Luca Stanco - Fisica 2015/16 Corso di Laurea in Igiene Dentale - Lezione 5

Stati di aggregazione della materia. Luca Stanco - Fisica 2015/16 Corso di Laurea in Igiene Dentale - Lezione 5 Fluidi 1 Stati di aggregazione della materia 2 Densità (II) n La densità assoluta è definita dal rapporto tra la massa M di una sostanza omogenea ed il suo volume V: d = M / V n Nel sistema internazionale

Dettagli

IIS Moro Dipartimento di matematica e fisica

IIS Moro Dipartimento di matematica e fisica IIS Moro Dipartimento di matematica e fisica Obiettivi minimi per le classi prime - Fisica Poiché la disciplina Fisica è parte dell Asse Scientifico Tecnologico, essa concorre, attraverso lo studio dei

Dettagli

Attrito statico e attrito dinamico

Attrito statico e attrito dinamico Forza di attrito La presenza delle forze di attrito fa parte dell esperienza quotidiana. Se si tenta di far scorrere un corpo su una superficie, si sviluppa una resistenza allo scorrimento detta forza

Dettagli

Dinamica Rotazionale

Dinamica Rotazionale Dinamica Rotazionale Richiamo: cinematica rotazionale, velocità e accelerazione angolare Energia cinetica rotazionale: momento d inerzia Equazione del moto rotatorio: momento delle forze Leggi di conservazione

Dettagli

Energia meccanica. Lavoro Energia meccanica Concetto di campo in Fisica. Antonio Pierro @antonio_pierro_ (https://twitter.com/antonio_pierro_)

Energia meccanica. Lavoro Energia meccanica Concetto di campo in Fisica. Antonio Pierro @antonio_pierro_ (https://twitter.com/antonio_pierro_) Energia meccanica Lavoro Energia meccanica Concetto di campo in Fisica Antonio Pierro @antonio_pierro_ (https://twitter.com/antonio_pierro_) Per consigli, suggerimenti, eventuali errori o altro potete

Dettagli

ESERCIZIO SOLUZIONE. 13 Aprile 2011

ESERCIZIO SOLUZIONE. 13 Aprile 2011 ESERCIZIO Un corpo di massa m è lasciato cadere da un altezza h sull estremo libero di una molla di costante elastica in modo da provocarne la compressione. Determinare: ) la velocità del corpo all impatto

Dettagli

Affonda o galleggia?

Affonda o galleggia? ffonda o galleggia? llo stesso livello! Cominciamo con questa osservazione: se mettiamo un liquido in un recipiente formato da più tubi comunicanti vediamo che il liquido si dispone in tutti i tubi allo

Dettagli

Stabilitá idrostatica

Stabilitá idrostatica Fondamenti di Fisica dell Atmosfera e del Clima Trento, 14 Aprile 2015 Consideriamo uno strato di atmosfera con un gradiente di temperatura Γ (misurato, ad esempio, da una radiosonda). Se una particella

Dettagli

Il Metodo Scientifico

Il Metodo Scientifico Unita Naturali Il Metodo Scientifico La Fisica si occupa di descrivere ed interpretare i fenomeni naturali usando il metodo scientifico. Passi del metodo scientifico: Schematizzazione: modello semplificato

Dettagli

GAIALAB:INCONTRIAMO L AMBIENTE IN LABORATORIO

GAIALAB:INCONTRIAMO L AMBIENTE IN LABORATORIO LABORATORIO DI FISICA Chi galleggia e chi va a fondo Perché alcuni corpi in acqua affondano e altri galleggiano? Per rispondere a questa domanda facciamo un esperimento: Appendiamo a un dinamometro due

Dettagli

ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE J.C. MAXWELL Data: 09/09 /2013 Pag. _1_ di _5 PROGRAMMAZIONE ANNUALE A.S. 2013_ / 2014_

ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE J.C. MAXWELL Data: 09/09 /2013 Pag. _1_ di _5 PROGRAMMAZIONE ANNUALE A.S. 2013_ / 2014_ ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE J.C. MAXWELL Data: 09/09 /2013 Pag. _1_ di _5 INDIRIZZO SCOLASTICO DISCIPLINA DOCENTE / I CLASSE / I X MECCANICA e MECCATRONICA X ELETTRONICA X LOGISTICA e TRASPORTI LICEO

Dettagli

Dinamica del corpo rigido

Dinamica del corpo rigido Dinamica del corpo rigido Antonio Pierro Definizione di corpo rigido Moto di un corpo rigido Densità Momento angolare Momento d'inerzia Per consigli, suggerimenti, eventuali errori o altro potete scrivere

Dettagli

Robotica industriale. Richiami di statica del corpo rigido. Prof. Paolo Rocco

Robotica industriale. Richiami di statica del corpo rigido. Prof. Paolo Rocco Robotica industriale Richiami di statica del corpo rigido Prof. Paolo Rocco (paolo.rocco@polimi.it) Sistemi di forze P 1 P 2 F 1 F 2 F 3 F n Consideriamo un sistema di forze agenti su un corpo rigido.

Dettagli

Programma di Matematica Classe 3^ A/L.S.U. Anno scolastico 2014/2015

Programma di Matematica Classe 3^ A/L.S.U. Anno scolastico 2014/2015 Programma di Matematica Classe 3^ A/L.S.U. Anno scolastico 2014/2015 Ripasso: le equazioni lineari. Ripasso: i prodotti notevoli. Ripasso: i sistemi lineari e il metodo della sostituzione. Ripasso: le

Dettagli

LA FORZA...SIA CON TE!

LA FORZA...SIA CON TE! LA FORZA...SIA CON TE! CHE COS'E' LA FORZA? E' UNA GRANDEZZA FISICA VETTORIALE. L'UNITA' DI MISURA NEL S.I. E' IL "NEWTON" ( N ), DAL CELEBRE SCIENZIATO INGLESE ISAAC NEWTON, CHE NE HA STUDIATO LE LEGGI,

Dettagli

INTRODUZIONE ALLA TERMODINAMICA. Supponiamo di voler studiare il comportamento di una determinata quantità di gas contenuta

INTRODUZIONE ALLA TERMODINAMICA. Supponiamo di voler studiare il comportamento di una determinata quantità di gas contenuta INTRODUZIONE ALLA TERMODINAMICA Supponiamo di voler studiare il comportamento di una determinata quantità di gas contenuta in un recipiente, ad esempio 5g di ossigeno. Dato l elevato numero di molecole

Dettagli

Oscillazioni. Si produce un oscillazione quando un sistema viene perturbato rispetto a una posizione di equilibrio stabile

Oscillazioni. Si produce un oscillazione quando un sistema viene perturbato rispetto a una posizione di equilibrio stabile Oscillazioni Si produce un oscillazione quando un sistema viene perturbato rispetto a una posizione di equilibrio stabile Caratteristica più evidente del moto oscillatorio è di essere un moto periodico,

Dettagli

SIMULAZIONE PRIMO ESONERO (ES. SVOLTI) DEL

SIMULAZIONE PRIMO ESONERO (ES. SVOLTI) DEL SIMULAZIONE PRIMO ESONERO (ES. SVOLTI) DEL 27-03-2014 ESERCIZIO 1 Un ragazzo, in un parco divertimenti, entra in un rotor. Il rotor è una stanza cilindrica che può essere messa in rotazione attorno al

Dettagli

Corso di Chimica-Fisica A.A. 2008/09. Prof. Zanrè Roberto E-mail: roberto.zanre@gmail.com Oggetto: corso chimica-fisica. Esercizi: Dinamica

Corso di Chimica-Fisica A.A. 2008/09. Prof. Zanrè Roberto E-mail: roberto.zanre@gmail.com Oggetto: corso chimica-fisica. Esercizi: Dinamica Corso di Chimica-Fisica A.A. 2008/09 Prof. Zanrè Roberto E-mail: roberto.zanre@gmail.com Oggetto: corso chimica-fisica Esercizi: Dinamica Appunti di lezione Indice Dinamica 3 Le quattro forze 4 Le tre

Dettagli

IPSSAR P. ARTUSI - Forlimpopoli (Fc) 1 ANNO MODULO: ACCOGLIENZA

IPSSAR P. ARTUSI - Forlimpopoli (Fc) 1 ANNO MODULO: ACCOGLIENZA MODULO: ACCOGLIENZA - Il programma di Fisica da svolgere assieme - Conoscere gli alunni - Il metodo di lavoro e di valutazione - Far conoscere agli alunni il metodo di lavoro - Esporre il metodo di valutazione

Dettagli

Meccanica dei FLUIDI

Meccanica dei FLUIDI Meccanica dei FLUIDI Densità Portata Pressione Moto stazionario: equazione di continuità Legge di Stevino Pressione idrostatica Spinta di Archimede Teorema di Bernoulli Viscosità Moto laminare: equazione

Dettagli

Università del Salento Corso di Laurea Triennale in Ingegneria Industriale Secondo esonero di FISICA GENERALE 2 del 16/01/15

Università del Salento Corso di Laurea Triennale in Ingegneria Industriale Secondo esonero di FISICA GENERALE 2 del 16/01/15 Università del Salento Corso di Laurea Triennale in Ingegneria Industriale Secondo esonero di FISICA GENERALE 2 del 16/01/15 Esercizio 1 (7 punti): Nella regione di spazio compresa tra due cilindri coassiali

Dettagli

Coordinate e Sistemi di Riferimento

Coordinate e Sistemi di Riferimento Coordinate e Sistemi di Riferimento Sistemi di riferimento Quando vogliamo approcciare un problema per risolverlo quantitativamente, dobbiamo per prima cosa stabilire in che sistema di riferimento vogliamo

Dettagli

Perchè non si è semplicemente assunto che il campo magnetico B abbia la direzione della forza magnetica agente su di un filo percorso da corrente?

Perchè non si è semplicemente assunto che il campo magnetico B abbia la direzione della forza magnetica agente su di un filo percorso da corrente? Perchè non si è semplicemente assunto che il campo magnetico B abbia la direzione della forza magnetica agente su di un filo percorso da corrente? Si abbia una molla verticale al cui estremo inferiore

Dettagli

Appunti sul moto circolare uniforme e sul moto armonico- Fabbri Mariagrazia

Appunti sul moto circolare uniforme e sul moto armonico- Fabbri Mariagrazia Moto circolare uniforme Il moto circolare uniforme è il moto di un corpo che si muove con velocità di modulo costante lungo una traiettoria circolare di raggio R. Il tempo impiegato dal corpo per compiere

Dettagli

Il calcolo vettoriale: ripasso della somma e delle differenza tra vettori; prodotto scalare; prodotto vettoriale.

Il calcolo vettoriale: ripasso della somma e delle differenza tra vettori; prodotto scalare; prodotto vettoriale. Anno scolastico: 2012-2013 Docente: Paola Carcano FISICA 2D Il calcolo vettoriale: ripasso della somma e delle differenza tra vettori; prodotto scalare; prodotto vettoriale. Le forze: le interazioni fondamentali;

Dettagli

Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale

Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale Docente: Prof. Santo Marcello Zimbone Collaboratori: Dott. Giuseppe ombino - Ing. Demetrio Zema Lezione n. 6: Teorema di ernoulli moto in condotta dei liquidi

Dettagli

Richiami sulle oscillazioni smorzate

Richiami sulle oscillazioni smorzate Richiami sulle oscillazioni smorzate Il moto armonico è il moto descritto da un oscillatore armonico, cioè un sistema meccanico che, quando perturbato dalla sua posizione di equilibrio, è soggetto ad una

Dettagli

Geometria delle Aree. Finora ci si è occupati di determinare le sollecitazioni che agiscono su sezioni di elementi monodimensionali

Geometria delle Aree. Finora ci si è occupati di determinare le sollecitazioni che agiscono su sezioni di elementi monodimensionali eometria delle ree Finora ci si è occupati di determinare le sollecitazioni che agiscono su sezioni di elementi monodimensionali In realtà lo studio della Meccanica delle Strutture non si accontenta di

Dettagli

I.I.S MASCALUCIA PROGRAMMAZIONE DI FISICA LICEO CLASSICO A.S. 2009-2010

I.I.S MASCALUCIA PROGRAMMAZIONE DI FISICA LICEO CLASSICO A.S. 2009-2010 IIS MASCALUCIA PROGRAMMAZIONE DI FISICA LICEO CLASSICO AS 2009-2010 Modulo A Grandezze fisiche e misure Le basi dell algebra e dei numeri relativi Proporzionalità tra grandezze Calcolo di equivalenze tra

Dettagli

Che cos è la fisica?

Che cos è la fisica? Che cos è la fisica? La fisica è una scienza che osserva il mondo che ci circonda, tenta di comprendere i fenomeni naturali e ricerca le leggi matematiche generali che li governano. Broggi: Lezione di

Dettagli

m = 53, g L = 1,4 m r = 25 cm

m = 53, g L = 1,4 m r = 25 cm Un pendolo conico è formato da un sassolino di 53 g attaccato ad un filo lungo 1,4 m. Il sassolino gira lungo una circonferenza di raggio uguale 25 cm. Qual è: (a) la velocità del sassolino; (b) la sua

Dettagli

EQUAZIONE DELLA RETTA

EQUAZIONE DELLA RETTA EQUAZIONE DELLA RETTA EQUAZIONE DEGLI ASSI L equazione dell asse x è 0. L equazione dell asse y è 0. EQUAZIONE DELLE RETTE PARALLELE AGLI ASSI L equazione di una retta r parallela all asse x è cioè è uguale

Dettagli

Metodo dei minimi quadrati e matrice pseudoinversa

Metodo dei minimi quadrati e matrice pseudoinversa Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana Dipartimento Tecnologie Innovative Metodo dei minimi quadrati e matrice pseudoinversa Algebra Lineare Semestre Estivo 2006 Metodo dei minimi quadrati

Dettagli

DOMANDE ED ESERCIZI SULLA PRESSIONE E IN GENERALE SUI FLUIDI

DOMANDE ED ESERCIZI SULLA PRESSIONE E IN GENERALE SUI FLUIDI 1) Che cos è la pressione? Qual è la sua unità di misura nel S.I.? 2) Da che cosa dipende la pressione esercitata da un oggetto di massa m poggiato su di una superficie? 3) Che cos è un fluido? 4) Come

Dettagli

ESERCIZI SULLA DINAMICA DI CORPI RIGIDI.

ESERCIZI SULLA DINAMICA DI CORPI RIGIDI. ESERCIZI SULL DINMIC DI CRPI RIIDI. Risoluzione mediante equazioni di Lagrange, equilibrio relativo (forze aarenti), stazionarietà del otenziale U; stabilità dell equilibrio e analisi delle iccole oscillazioni.

Dettagli

1 Definizione di sistema lineare omogeneo.

1 Definizione di sistema lineare omogeneo. Geometria Lingotto. LeLing1: Sistemi lineari omogenei. Ārgomenti svolti: Definizione di sistema lineare omogeneo. La matrice associata. Concetto di soluzione. Sistemi equivalenti. Operazioni elementari

Dettagli

Grandezze fisiche e loro misura

Grandezze fisiche e loro misura Grandezze fisiche e loro misura Cos è la fisica? e di che cosa si occupa? - Scienza sperimentale che studia i fenomeni naturali suscettibili di sperimentazione e caratterizzati da grandezze misurabili.

Dettagli

Corso di Laurea in FARMACIA

Corso di Laurea in FARMACIA Corso di Laurea in FARMACIA 2015 simulazione 1 FISICA Cognome nome matricola a.a. immatric. firma N Evidenziare le risposte esatte Una sferetta è appesa con una cordicella al soffitto di un ascensore fermo.

Dettagli

CALCOLO DELLA RESISTENZA DI UN PROFILO

CALCOLO DELLA RESISTENZA DI UN PROFILO CACOO DEA RESISTENZA DI UN PROFIO A cura di: Andrea Fogante Davide Gambarara Emanuel Gomez Antonio Grande Ivan Josipovic Anwar Koshakji allievi aerospaziali del anno, corso di Fluidodinamica I 1 Prefazione

Dettagli

1. La III legge di Keplero

1. La III legge di Keplero La III legge di Keplero dice che 1. La III legge di Keplero Il rapporto tra i quadrati dei tempi di rivoluzione dei pianeti intorno al Sole e i cubi dei semiassi maggiori delle loro orbite è costante.

Dettagli

PROBLEMA. L EFFETTO GEMELLI Adattamento da P.A. Tipler Invito alla Fisica 3 E.F.Taylor-J.A.Wheeler Fisica dello Spazio-Tempo Zanichelli

PROBLEMA. L EFFETTO GEMELLI Adattamento da P.A. Tipler Invito alla Fisica 3 E.F.Taylor-J.A.Wheeler Fisica dello Spazio-Tempo Zanichelli PROBLEMA. L EFFETTO GEMELLI Adattamento da P.A. Tipler Invito alla Fisica 3 E.F.Taylor-J.A.Wheeler Fisica dello Spazio-Tempo Zanichelli Obiettivi Presentare una soluzione semplificata del Paradosso dei

Dettagli

Magnete in caduta in un tubo metallico

Magnete in caduta in un tubo metallico Magnete in caduta in un tubo metallico Progetto Lauree Scientifiche 2009 Laboratorio di Fisica Dipartimento di Fisica Università di Genova in collaborazione con il Liceo Leonardo da Vinci Genova - 25 novembre

Dettagli

ESERCIZI PER L ATTIVITA DI RECUPERO CLASSE III FISICA

ESERCIZI PER L ATTIVITA DI RECUPERO CLASSE III FISICA ESERCIZI PER L ATTIVITA DI RECUPERO CLASSE III FISICA 1) Descrivi, per quanto possibile, il moto rappresentato in ciascuno dei seguenti grafici: s a v t t t S(m) 2) Il moto di un punto è rappresentato

Dettagli

ESERCITAZIONI CHIMICA-FISICA I a.a. 2012/2013. Metodo differenziale. Problema

ESERCITAZIONI CHIMICA-FISICA I a.a. 2012/2013. Metodo differenziale. Problema ESERCITAZIONI CHIMICA-FISICA I a.a. 0/03 Metodo differenziale Problema Per la reazione: A + B P sono stati condotti tre esperimenti cinetici a diverse concentrazioni iniziali dei reagenti. I valori iniziali

Dettagli

Dipartimento Scientifico-Tecnologico

Dipartimento Scientifico-Tecnologico ISTITUTO TECNICO STATALE LUIGI STURZO Castellammare di Stabia - NA Anno scolastico 2012-13 Dipartimento Scientifico-Tecnologico CHIMICA, FISICA, SCIENZE E TECNOLOGIE APPLICATE Settore Economico Indirizzi:

Dettagli

QUANTITA DI MOTO Corso di Fisica per Farmacia, Facoltà di Farmacia, Università G. D Annunzio, Cosimo Del Gratta 2006

QUANTITA DI MOTO Corso di Fisica per Farmacia, Facoltà di Farmacia, Università G. D Annunzio, Cosimo Del Gratta 2006 QUANTITA DI MOTO DEFINIZIONE(1) m v Si chiama quantità di moto di un punto materiale il prodotto della sua massa per la sua velocità p = m v La quantità di moto è una grandezza vettoriale La dimensione

Dettagli

SOTTOSPAZI E OPERAZIONI IN SPAZI DIVERSI DA R n

SOTTOSPAZI E OPERAZIONI IN SPAZI DIVERSI DA R n SPAZI E SOTTOSPAZI 1 SOTTOSPAZI E OPERAZIONI IN SPAZI DIVERSI DA R n Spazi di matrici. Spazi di polinomi. Generatori, dipendenza e indipendenza lineare, basi e dimensione. Intersezione e somma di sottospazi,

Dettagli

1. LA VELOCITA. Si chiama traiettoria la linea che unisce le posizioni successive occupate da un punto materiale in movimento.

1. LA VELOCITA. Si chiama traiettoria la linea che unisce le posizioni successive occupate da un punto materiale in movimento. 1. LA VELOCITA La traiettoria. Si chiama traiettoria la linea che unisce le posizioni successive occupate da un punto materiale in movimento Il moto rettilineo: si definisce moto rettilineo quello di un

Dettagli

l'attrito dinamico di ciascuno dei tre blocchi sia pari a.

l'attrito dinamico di ciascuno dei tre blocchi sia pari a. Esercizio 1 Tre blocchi di massa rispettivamente Kg, Kg e Kg poggiano su un piano orizzontale e sono uniti da due funi (vedi figura). Sul blocco agisce una forza orizzontale pari a N. Si determini l'accelerazione

Dettagli

LA MISURA DEL TEMPO. L orologio di Ctesibio

LA MISURA DEL TEMPO. L orologio di Ctesibio LA MISURA DEL TEMPO L orologio di Ctesibio PRESENTATO DAI RAGAZZI DEL GIOVANNI XXIII LA MISURA DEL TEMPO

Dettagli

Le cifre significative Le caratteristiche degli strumenti: portata e sensibilità

Le cifre significative Le caratteristiche degli strumenti: portata e sensibilità PROGRAMMA DI LABORATORIO CHIMICA/FISICA CLASSE I H CORSO SCIENTIFICO-TECNOLOGICO ANNO SCOLASTICO 2009-2010 PROF. SSA MARIA DOMENICA ZOPPI PROF.SSA GIULIANA OROFINO Introduzione allo studio della chimica

Dettagli

Alcuni esercizi di Dinamica

Alcuni esercizi di Dinamica Alcuni esercizi di Dinamica Questi esercizi saranno svolti in aula, pertanto è bene che lo studente provi a svolgerli preventivamente in maniera autonoma. Altri esercizi sono presenti alla fine del Cap.

Dettagli

PROGRAMMA SVOLTO. Classe 1 a C a.s Materia MATEMATICA prof.ssa ANNA GATTO

PROGRAMMA SVOLTO. Classe 1 a C a.s Materia MATEMATICA prof.ssa ANNA GATTO Classe 1 a C a.s. 2015-2016 Materia MATEMATICA prof.ssa ANNA GATTO Testo di riferimento: Bergamini Trifone Barozzi, MatematicaMultimediale.Bianco, vol. 1, ed. Zanichelli Insiemi, numeri naturali e numeri

Dettagli

Punti nel piano cartesiano

Punti nel piano cartesiano Punti nel piano cartesiano In un piano consideriamo due rette perpendicolari che chiamiamo x e. Solitamente, disegniamo la retta x (ascisse) orizzontalmente e orientata da sinistra a destra, la retta e

Dettagli

ESERCIZI LEZIONE 1 e LEZIONE 2, FISICA APPLICATA

ESERCIZI LEZIONE 1 e LEZIONE 2, FISICA APPLICATA ESERCIZI LEZIONE 1 e LEZIONE 2, FISICA APPLICATA Prof. Maria Guerrisi Dr.Ing. Andrea Malizia NOTA BENE: Gli esercizi che seguono hanno, per lo più, un livello di difficoltà ben maggiore di quello richiesto

Dettagli

Appunti ed esercizi sulle coniche

Appunti ed esercizi sulle coniche 1 LA CIRCONFERENZA 1 Appunti ed esercizi sulle coniche Versione del 1 Marzo 011 1 La circonferenza Nel piano R, fissati un punto O = (a, b) e un numero r > 0, la circonferenza (o cerchio) C di centro O

Dettagli

Verifica della conservazione dell energia meccanica mediante rotaia a cuscino d aria

Verifica della conservazione dell energia meccanica mediante rotaia a cuscino d aria Verifica della conservazione dell energia meccanica mediante rotaia a cuscino d aria Lo scopo dell esperimento L esperimento serve a verificare il principio di conservazione dell energia meccanica, secondo

Dettagli

INTRODUZIONE LO STUDIO DELLA MATERIA

INTRODUZIONE LO STUDIO DELLA MATERIA INTRODUZIONE LO STUDIO DELLA MATERIA Il progetto realizzato sullo studio della materia è frutto di un lavoro di equipe. La partecipazione a tale lavoro ha coinvolto 4 alunni della scuola secondaria di

Dettagli

Questo paragrafo e quello successivo trattano gli stessi argomenti del capitolo B6 relativo alla soluzione grafica dei sistemi di primo grado.

Questo paragrafo e quello successivo trattano gli stessi argomenti del capitolo B6 relativo alla soluzione grafica dei sistemi di primo grado. D1. Retta D1.1 Equazione implicita ed esplicita Ogni equazione di primo grado in due incognite rappresenta una retta sul piano cartesiano (e viceversa). Si può scrivere un equazione di primo grado in due

Dettagli

LICEO SCIENTIFICO FORESI PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE PER COMPETENZE

LICEO SCIENTIFICO FORESI PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE PER COMPETENZE Istituto Statale d'istruzione Superiore R.FORESI LICEO CLASSICO LICEO SCIENTIFICO LICEO DELLE SCIENZE APPLICATE FORESI LICEO SCIENZE UMANE FORESI ISTITUTO PROFESSIONALE PER L INDUSTRIA E L ARTIGIANATO

Dettagli

I vertici e i lati di ogni poligono vengono detti rispettivamente vertici e spigoli del poliedro.

I vertici e i lati di ogni poligono vengono detti rispettivamente vertici e spigoli del poliedro. 1 I poliedri diagonale DEFINIZIONE. Un poliedro è la parte di spazio delimitata da poligoni posti su piani diversi in modo tale che ogni lato sia comune a due di essi. I poligoni che delimitano il poliedro

Dettagli

Esercizi svolti sulla parabola

Esercizi svolti sulla parabola Liceo Classico Galilei Pisa - Classe a A - Prof. Francesco Daddi - 19 dicembre 011 Esercizi svolti sulla parabola Esercizio 1. Determinare l equazione della parabola avente fuoco in F(1, 1) e per direttrice

Dettagli

Capitolo 2 Le misure delle grandezze fisiche

Capitolo 2 Le misure delle grandezze fisiche Capitolo 2 Le misure delle grandezze fisiche Gli strumenti di misura Gli errori di misura Il risultato di una misura Errore relativo ed errore percentuale Propagazione degli errori Rappresentazione di

Dettagli

Una sostanza che non ha delle dimensioni definite, ma che prende la forma del contenitore entro la quale e confinata, prende il nome di fluido.

Una sostanza che non ha delle dimensioni definite, ma che prende la forma del contenitore entro la quale e confinata, prende il nome di fluido. Fluidi Una sostanza che non ha delle dimensioni definite, ma che prende la forma del contenitore entro la quale e confinata, prende il nome di fluido. In base a tale definizione, sia i gas che i liquidi

Dettagli

INTERPRETAZIONE CINEMATICA DELLA DERIVATA

INTERPRETAZIONE CINEMATICA DELLA DERIVATA INTERPRETAZIONE CINEMATICA DELLA DERIVATA Consideriamo un punto mobile sopra una qualsiasi linea Fissiamo su tale linea un punto O, come origine degli archi, e un verso di percorrenza come verso positivo;

Dettagli

TEOREMA DEL RESTO E REGOLA DI RUFFINI

TEOREMA DEL RESTO E REGOLA DI RUFFINI TEOREMA DEL RESTO E REGOLA DI RUFFINI ALCUNI TEOREMI IMPORTANTI Prendiamo una divisione intera tra numeri: 6 : 3 = 2. Il resto di questa divisione è 0, e questo significa che moltiplicando il quoziente

Dettagli

STATICA DEI FLUIDI. 3 ) fino ad una distanza di 5 cm dall orlo. Nei due rami del

STATICA DEI FLUIDI. 3 ) fino ad una distanza di 5 cm dall orlo. Nei due rami del SCHEDA PER IL RECUPERO DI FISICA DEL PRIMO PERIODO anno scolastico 2014-15 STATICA DEI FLUIDI Pressione Leggi il libro di testo (vol. 1) al cap. 11, prova a rispondere alle domande della scheda di verifica

Dettagli

Liceo Ginnasio Luigi Galvani Classe 3GHI (scientifica) PROGRAMMA di FISICA a.s. 2016/2017 Prof.ssa Paola Giacconi

Liceo Ginnasio Luigi Galvani Classe 3GHI (scientifica) PROGRAMMA di FISICA a.s. 2016/2017 Prof.ssa Paola Giacconi Liceo Ginnasio Luigi Galvani Classe 3GHI (scientifica) PROGRAMMA di FISICA a.s. 2016/2017 Prof.ssa Paola Giacconi 1) Cinematica 1.1) Ripasso: Il moto rettilineo Generalità sul moto: definizione di sistema

Dettagli

Liceo Scientifico Mariano IV d'arborea Oristano. Anno Scolastico Classe 1^B sportivo. Programma svolto di MATEMATICA

Liceo Scientifico Mariano IV d'arborea Oristano. Anno Scolastico Classe 1^B sportivo. Programma svolto di MATEMATICA Liceo Scientifico Mariano IV d'arborea Oristano Anno Scolastico 2015-16 Classe 1^B sportivo Programma svolto di MATEMATICA insegnante: Paolo Marongiu ALGEBRA Insiemi numerici I numeri naturali. Operazioni

Dettagli

Graficazione qualitativa del luogo delle radici

Graficazione qualitativa del luogo delle radici .. 5.3 1 Graficazione qualitativa del luogo delle radici Esempio. Si faccia riferimento al seguente sistema retroazionato: d(t) G(s) r(t) e(t) K 1(s 1) s(s + 1)(s + 8s + 5) y(t) Per una graficazione qualitativa

Dettagli

OBIETTIVI CONTENUTI PERIODO METODOLOGIA VALUTAZIONE

OBIETTIVI CONTENUTI PERIODO METODOLOGIA VALUTAZIONE BLOCCHI TEMATICI Dimensioni e unità di misura Forze e momenti Baricentro, momenti statici e momenti di inerzia OBIETTIVI CONTENUTI PERIODO METODOLOGIA VALUTAZIONE Acquisire la metodologia per l analisi

Dettagli

x 2 + (x+4) 2 = 20 Alle equazioni di secondo grado si possono applicare i PRINCIPI di EQUIVALENZA utilizzati per le EQUAZIONI di PRIMO GRADO.

x 2 + (x+4) 2 = 20 Alle equazioni di secondo grado si possono applicare i PRINCIPI di EQUIVALENZA utilizzati per le EQUAZIONI di PRIMO GRADO. EQUAZIONI DI SECONDO GRADO Un'equazione del tipo x 2 + (x+4) 2 = 20 è un'equazione DI SECONDO GRADO IN UNA INCOGNITA. Alle equazioni di secondo grado si possono applicare i PRINCIPI di EQUIVALENZA utilizzati

Dettagli

Dipolo Elettrico: due cariche (puntiformi) +q e q (stesso modulo, segno opposto) a distanza a. Momento di Dipolo, P: Vettore di modulo

Dipolo Elettrico: due cariche (puntiformi) +q e q (stesso modulo, segno opposto) a distanza a. Momento di Dipolo, P: Vettore di modulo Il Dipolo Elettrico Dipolo Elettrico: due cariche (puntiformi) q e q (stesso modulo, segno opposto) a distanza a. Momento di Dipolo, P: Vettore di modulo qa che va da qq a q Dato un punto P molto distante

Dettagli

Calcolo idraulico. 8.1 Definizione di idraulica. 8.2 Proprietà dell acqua

Calcolo idraulico. 8.1 Definizione di idraulica. 8.2 Proprietà dell acqua 8 Calcolo idraulico 8.1 Definizione di idraulica è quella parte della meccanica dei mezzi continui che studia le leggi che regolano la statica o il moto dei fluidi. Generalmente si distingue in idrostatica

Dettagli

GEOMETRIA DELLE MASSE

GEOMETRIA DELLE MASSE IL BARICENTRO GENERALITA' GEOMETRIA DELLE MASSE Un corpo può essere immaginato come se fosse costituito da tante piccole particelle dotate di massa (masse puntiformi); a causa della forza di gravità queste

Dettagli

ESERCIZI SVOLTI SUL CALCOLO INTEGRALE

ESERCIZI SVOLTI SUL CALCOLO INTEGRALE ESERCIZI SVOLTI SUL CALCOLO INTEGRALE * Tratti dagli appunti delle lezioni del corso di Matematica Generale Dipartimento di Economia - Università degli Studi di Foggia Prof. Luca Grilli Dott. Michele Bisceglia

Dettagli

Equazioni differenziali Corso di Laurea in Scienze Biologiche Istituzioni di Matematiche A.A. 2007-2008. Dott.ssa G. Bellomonte

Equazioni differenziali Corso di Laurea in Scienze Biologiche Istituzioni di Matematiche A.A. 2007-2008. Dott.ssa G. Bellomonte Equazioni differenziali Corso di Laurea in Scienze Biologiche Istituzioni di Matematiche A.A. 2007-2008 Dott.ssa G. Bellomonte Indice 1 Introduzione 2 2 Equazioni differenziali lineari del primo ordine

Dettagli

Forme differenziali e campi vettoriali: esercizi svolti

Forme differenziali e campi vettoriali: esercizi svolti Forme differenziali e campi vettoriali: esercizi svolti 1 Esercizi sul Teorema di Green......................... 2 2 Esercizi sul Teorema di Stokes......................... 4 3 Esercizi sul Teorema di

Dettagli

Conoscenze FISICA LES CLASSE TERZA SAPERI MINIMI

Conoscenze FISICA LES CLASSE TERZA SAPERI MINIMI FISICA LES SAPERI MINIMI CLASSE TERZA LE GRANDEZZE FISICHE E LA LORO MISURA Nuovi principi per indagare la natura. Il concetto di grandezza fisica. Misurare una grandezza fisica. L impossibilità di ottenere

Dettagli

[3] Un asta omogenea di sezione trascurabile, di massa M = 2.0 kg e lunghezza l = 50 cm, può ruotare senza attrito in un piano verticale x y attorno a

[3] Un asta omogenea di sezione trascurabile, di massa M = 2.0 kg e lunghezza l = 50 cm, può ruotare senza attrito in un piano verticale x y attorno a [1] Un asta rigida omogenea di lunghezza l = 1.20 m e massa m = 2.5 kg reca ai due estremi due corpi puntiformi di massa pari a 0.2 kg ciascuno. Tale sistema è in rotazione in un piano orizzontale attorno

Dettagli

Svolgimento degli esercizi sulla circonferenza

Svolgimento degli esercizi sulla circonferenza Liceo Classico Galilei Pisa - Classe a A - Prof. Francesco Daddi - 1 ottobre 011 Svolgimento degli esercizi sulla circonferenza Esercizio 1. La circonferenza ha centro in C 4 ), 7, 7 ) e raggio + 7 57

Dettagli

Riassunto fisica. Introduzione: La seconda legge di Newton =m a

Riassunto fisica. Introduzione: La seconda legge di Newton =m a Statica Introduzione: La seconda legge di Newton =m a F =0 F =0 M ) fissare un riferimento (assi x e y) ) scoporre ogni forza in x e y 3) scegliere il punto in cui calcolare il Movimento (punto + complicato)

Dettagli

attrito2.notebook March 18, 2013

attrito2.notebook March 18, 2013 Proviamo a tirare una tavoletta di legno, appoggiata su un piano, mediante un dinamometro e aumentiamo lentamente l'intensità della forza applicata fino a quando la tavoletta inizia a muoversi. Indichiamo

Dettagli

Ing. Alessandro Pochì

Ing. Alessandro Pochì Dispense di Matematica La funzione aritmica e la funzione esponenziale Questa opera è distribuita con: Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate.0 Italia Ing. Alessandro

Dettagli

ESERCIZI APPLICATIVI E DI CONTROLLO

ESERCIZI APPLICATIVI E DI CONTROLLO Capitolo 7 Statica dei fluidi 191 do mancante nel capillare (il liquido che il capillare conterrebbe in più se il livello della superficie libera interna fosse uguale a quello della superficie libera esterna).

Dettagli

Funzioni di secondo grado

Funzioni di secondo grado Definizione della funzione di secondo grado 1 Funzioni di secondo grado 1 Definizione della funzione di secondo grado f: R R, = a +b +c dove a, b, c ǫ R e a definisce una funzione di secondo grado. A seconda

Dettagli