Giovanni Brajon. Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana

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1 Giovanni Brajon Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana

2 L uso degli antibiotici nella filiera latte Gli antibiotici sono largamente usati in zootecnia da oltre 50 anni Prevenzione Terapia di patologie comuni (mastiti, patologie respiratorie, podali, diarree neonatali etc) Scopo auxinico (Reg. CE 2821/98). Utilizzo di principi attivi comuni alla medicina umana (penicilline, sulfonamidi, tetracicline, fluorochinoloni, aminoglicosidi e macrolidi)

3 Quali i principi attivi più usati? A livello nazionale Intervista telefonica a 106 veterinari buiatri

4 in una realtà locale in provincia di Firenze Classe animale Consistenze N. aziende capi capi 2 >200 capi 2 TOT 8 * *LC =95% Principio attivo Mastiti Ampicillina+Dicloxacillina (50%) Vancomicina+Spectinomicina (25%) Ceftiofur (25%) Amoxicillina+Clavul. (12,5%) Diarree neonatali, affezioni respiratorie Enrofloxacin (37,5%) Tilosina (12,5%)

5 Le criticità nella filiera latte 50 80% del principio attivo finisce nel latte (Bozzetti 2010) Impiego disinvolto di molecole a tempo di sospensione zero Antibiotici nel latte problematiche Rischio sanitario nei consumatori Idoneità alla fermentazione lattiero casearia Perdite economiche

6 L uso degli antibiotici nella filiera latte: problema economico? Scarti di latte e costi totali dovuti a patogeni mastidogeni nel latte, scarti di latte e spese veterinarie Costi medi: Euro/capo/anno (Bozzetti 2010) Euro/capo/anno (Huijps et al., 2010) Fino a Euro/stalla/anno Cattiva qualità tecnologica Costi per la cattiva attitudine casearia?!

7 La normativa (1) Legge quadro sul farmaco veterinario Decreto Legislativo 6 aprile 2006, n. 193 (attuazione della direttiva CE 2004/28 che modifica la dir. 2001/82) Requisiti e procedure per l autorizzazione l alla produzione, importazione ed immissione in commercio del farmaco veterinario Etichettatura e foglietto illustrativo Detenzione, distribuzione e fornitura del farmaco veterinario Farmacovigilanza sul farmaco veterinario

8 La normativa (2) Determinazione di MRL per ogni sostanza

9 Il controllo ufficiale: Categorizzazione del rischio in Regione Toscana (1) Il Regolamento (CE) n. 882/2004: Al Titolo II, Capo I, art. 3 obblighi generali in relazione all organizzazione dei controlli ufficiali I controlli ufficiali devono essere eseguiti: periodicamente, in base ad una valutazione dei rischi, con una frequenza appropriata. DGTR 1149/ Linee di indirizzo per la categorizzazione del rischio negli allevamenti bovini, ovicaprini e suini Decreto 450/10 Reg. Toscana - Approvazione della modulistica

10 Il controllo ufficiale: Categorizzazione del rischio in Regione Toscana (2) La categorizzazione degli allevamenti in 3 fasi: Fase 1.. costruzione di un sistema di riferimento per Area Vasta (Nord/Ovest, Centro, Sud/Est) attraverso la categorizzazione di un campione rappresentativo di allevamenti mediante liste di controllo e attribuzione di punteggi Fase 2.. categorizzazione di tutti gli allevamenti; Fase 3.. aggiornamento della categorizzazione

11 La normativa sui residui: MRL nei prodotti di origine animale Procedure per la stima degli MRL Parere e valutazione scientifica dell EFSA

12 Gli MRL fissati non sempre assicurano un efficiente caseificazione Un esempio: Il caso ceftiofur (Bozzetti 2010) Cefalosporina di uso comune poiché farmaco a sospensione zero Somministrazione parenterale, inefficace contro alcuni agenti mastidogeni per insufficiente concentrazione del farmaco a livello mammario Inattivazione dei batteri fermentatori utili alla caseificazione Insuccesso terapeutico Latte tecnologicamente compromesso Antibiotico resistenza?

13 Il Piano Nazionale Residui CATEGORIA B Medicinali veterinari e agenti contaminanti 1) Sostanze antibatteriche, compresi sulfamidici e chinolonici 2) Altri prodotti medicinali veterinari: a) Antielmintici b) Coccidiostatici, compresi i nitroimidazoli c) Carbammati e Piretroidi d) Tranquillanti e) Antinfiammatori non steroidei (AINS) f) Altre sostanze esercitanti un'attività farmacologica 3) Altre sostanze e agenti contaminanti per l'ambiente a) Composti organoclorurati, compresi i PCB b) Composti organofosforati c) Elementi chimici d) Micotossine e) Coloranti f) Altri

14 Il Piano Nazionale Residui Sensibilità del piano?!

15 Il monitoraggio dei residui di antibiotici in Toscana Le analisi effettuate dall IZS nel 2010 mediante test di screening Delvotest SP NT (DM 67/1992) Tipo di richiesta N campioni processati Autocontrollo 189 Controlli ufficiali 43 PNR 292 TOT 524

16 Il monitoraggio dei residui di antibiotici in Toscana PNR 2010 N campioni processati Mirato 13 Sospetto a seguito di positività 2 Sospetto clinico anamnestico 119 Extra piano a seguito di positività 3 Extra piano mirato 155 Piano: tot. 134 Extra piano: tot. 158 TOTALE 292

17 La distribuzione per provincia

18 Campioni non conformi 7 campioni di latte non conformi (1,4% dei campioni totali) Nessuna conferma con test post screening Gestione efficiente del problema sul territorio rispetto agli MRL comunitari Bassa prevalenza delle non conformità, in accordo con i rilievi previsti dal PNR a livello nazionale Sensibilità e potenzialità del test come strumento di controllo?????

19 Sensibilità dei test usati per screening Buona sensibilità per alcune classi di molecole (penicillina, cloxacillina, sulfamethazina, sulfadiazina, cephalexina e gentamicina Sensibilità scarsa o inadeguata rispetto agli MRLs comunitari per oxytetracyclina, dihydrostreptomycina, trimethoprim and cefquinome

20 L uso degli antibiotici nella filiera latte e l antibiotico resistenza L uso indiscriminato di antibiotici promuove l antibiotico resistenza microbica nel latte poiché: Crea un habitat favorevole ai ceppi resistenti Permette la diffusione di geni di resistenza attraverso elementi trasponibili (es plasmidi) da ceppi resistenti a ceppi non resistenti Fenomeno variabile in base alla specie batterica

21 L uso degli antibiotici nella filiera latte e l antibiotico resistenza Antibiotico resistenza e trattamento per gli agenti mastidogeni Overall, the authors concluded that there was no indication of increased resistance among mastitis clinical isolates for antimicrobials used commonly to treat mastitis [ ] Given that mastitis treatment represents a significant proportion of total antimicrobial usage on farms, AMR is relatively limited in mastitis pathogens when compared to enteric organisms. (Call et al., 2008)

22 L uso degli antibiotici nella filiera latte e l antibiotico resistenza Antibiotico resistenza negli enterobatteri 1. E.Coli (Sato et al., 2005) 2. E.Coli shiga tox. Prod. (Cho et al., 2007) 3. Campylobacter (Sato et al., 2004; Halbert et al., 2006) 4. Risultati discontinui o transitori per numerosi principi attivi!!! Organic vs conventional? L antibioticoresistenza èun problema ad eziologia multifattoriale!!!!

23 Persistenza di ceppi resistenti in assenza di trattamenti A heuristic model (Call et al., 2008)

24 Sistema informativo per il monitoraggio epidemiologico

25 Strategie per ridurre l antibiotico resistenza ed i residui nel latte? Corretto management aziendale, uso consapevole del farmaco e ricerca scientifica Meno possibile, quanto necessario

26 Strategie per ridurre l antibiotico resistenza ed i residui nel latte? 1) Limitare l uso di antibiotici on farm attraverso un assistenza continua alle aziende di produzione Conoscenza dei problemi del mondo produttivo sul territorio per applicare strategie di prevenzione delle principali patologie presenti avvalendosi dei principi di biosicurezza

27 Indagine sul benessere della bovina da latte nel Mugello Tutte le aziende interpellate praticano trattamenti (soprattutto in asciutta) Metà aziende utilizzano antibiotici per le diarree neonatali Diffusa pratica di kit fai da te in stalla per svelare precocemente eventuali non conformità Problemi sanitari osservati Prevalenza stimata Aborti 3 (1 5)% Distocie <1% Natimortalità <3% Diarree 6 (2 10)% Zoppie <2% Mastiti e dermatiti mammarie 3 (2 5)% Interventi Vaccinazioni per affezioni gastroenteriche (Rotavirus, Coronavirus, BVD, Clostridiosi) Vaccinazioni per forme respiratorie (IBR, PI3, pasteurellosi) N. aziende 4/8 (50%) 4/8 (50%) Trattamenti/monitoraggi per 4/8 (50%) ecto endoparassiti Agenti eziologici: Streptococcus, Staphylococcus, E. coli, Corynebacterium

28 Problemi percepiti dagli allevatori e scarsamente indagati: Agenti mastidogeni in bovine ad alta produzione Agenti abortigeni: BVD, Neosporosi, Salmonellosi Altre parassitosi (Cryptosporidiosi e Giardiasi) Antrace IBR e altre malattie respiratorie Paratubercolosi: Indagine sul benessere della bovina da latte nel Mugello Animali sintomatici in 25% (2/8) aziende Reali prevalenze mai indagate Interferenze con prove tubercoliniche Rischio sanitario dal consumo di latte? Assistenza zooiatrica sul territorio e miglioramento delle condizioni sanitarie!!!

29 Strategie per ridurre l antibiotico resistenza ed i residui nel latte? 2) La formazione degli operatori Good farming practices e adozione di linee guida per l applicazione dell autocontrollo igienico sanitario della produzione di latte

30 Strategie per ridurre l antibiotico resistenza ed i residui nel latte? 3) Limitare l errore umano attraverso la corretta identificazione dei bovini trattati e la gestione del latte corretta identificazione dei capi

31 Strategie per ridurre l antibiotico resistenza ed i residui nel latte? 3) Limitare l errore umano attraverso la corretta identificazione dei bovini trattati e la gestione del latte Pedometri e sistemi computerizzati di gestione della mandria in grado di impedire la mungitura dei capi trattati Strutture aziendali per la segregazione dei capi trattati

32 Strategie per ridurre l antibiotico resistenza ed i residui nel latte? 4) Appropriato orientamento dei controlli basati sulla valutazione del rischio reale I prezzi delle materie prime possono condizionare la qualità igienico sanitaria e di conseguenza pure il destino del latte non conforme 1) Eliminazione come rifiuto speciale? 2) Utilizzo in vitellaia RESIDUI NELLE CARNI?

33 Strategie per ridurre l antibiotico resistenza ed i residui nel latte? 5) Ricerca scientifica Il progetto ALERT : Integrated System of biosensors and sensors (BEST) for the monitoring of wholesomeness and quality, as well as for traceability in the cow milk chain Impiego di sensori e biosensori per la creazione di un sistema di allerta rapido per la valutazione della sicurezza del latte, applicabile anche ai residui di antibiotici: Alla mungitura Nei tank refrigerati Durante il trasporto Al conferimento agli stabilimenti di trattamento/trasformazione Prima delle fasi di pasteurizzazione/microfiltrazione A prodotto finito

34 Giovanni Brajon Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana

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