CICLO DOTTORATO: XVII CICLO
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1 UNIVERSITA DEGLI STUDI DI ROMA SAPIENZA FACOLTA DI MEDICINA E PSICOLOGIA DIPARTIMENTO DI PSICOLOGIA DINAMICA E CLINICA NOME E COGNOME: Dott.ssa Barbara Volpi CICLO DOTTORATO: XVII CICLO volpi.barbara@tiscali.it TUTOR: Prof.ssa Renata Tambelli CO-TUTOR: da assegnare TITOLO PROVVISORIO TESI Il Rifugio nella rete in adolescenza: integrazione tra attaccamento, neuroscienze e nuove forme di psicopatologia ABSTRACT PROVVISORIO TESI Premesse teoriche A partire dagli anni 80, assistiamo all apertura di un dialogo congiunto tra discipline diverse, che lavorando specificatamente con ingressi diversi nel sistema (Stern, 1985) hanno contribuito a dare forma ad una nuova integrazione teorica e di ricerca alla base del nuovo modo di operare nell ambito della psicologia clinica dello sviluppo. La teoria dell attaccamento, sviluppandosi ad ampio raggio a partire dalla fine degli anni 70 è arrivata a rappresentarsi attualmente come il quadro concettuale empiricamente fondato più significativo nel campo sociale e dello sviluppo affettivo. Ha assunto un ruolo trascinatore e rilevante nell ambito dell approccio teorico orientato alla one body psychology focalizzato essenzialmente su una teoria della motivazione umana in termini prettamente individuali senza un collegamento con l ambiente esterno, mettendo in primo piano la matrice relazionale della diade madre-bambino e orientando i nuovi approcci clinici della psicoterapia genitore-bambino soprattutto nei casi di
2 relazioni disturbate e di maltrattamento infantile. Dal move to the level to representations attuato da Mary Main nel 1985 si è aperta la strada alla ricca e produttiva fioritura di ricerche sul versante interno dell attaccamento per pervenire ad apporti significativi sul versante clinico e di ricerca, fino ad arrivare ad inserire concetti quali funzione riflessiva, mentalizzazione, insightfulness, minmindness all interno del ricco vocabolario al quale attualmente clinici, teorici e professionisti del settore e di settori diversi attingono per condivere un dialogo congiunto (Tambelli, Volpi, 2012). In questa prospettiva si inserisce, concatenandosi, il contributo di coloro che vengono definiti i baby watchers (Beebe, 2005) i quali puntando il focus sull analasi microanalitica dell interazione genitorebambino sostanziano e danno forma alle prime teorizzazioni bowlbyane, che sistematizzate ed operazionalizzate nel loro versante comportamentale ed interno nell infanzia e nel ciclo di vita, si stanno progressivamente orientando verso quell applicazione clinica che è mancata nelle fasi precedenti della ricerca, aprendo quella che Main (1999) definisce la nuova era della teoria dell attaccamento. La semplicità che sottende lo spirito dell Infant Research, disciplina ponte all orientamneto psicoanalitico e alla teoria dell attaccamento, puntando direttamente lo zoom sulla diade madrebambino si è indirizzata verso l ambizioso obiettivo di dare una mappatura (Salomonsson, 2007) della modalità con cui si struttura, quello che in termini psicoanalitici viene definito come contenimento materno (Bion, 1962). Il contributo recente delle neuroscienze (con la scoperta nel 1996 dei neuroni specchio ad opera del gruppo di Rizzolatti) e della genetica comportamentale si inserisce perfettamente in questo percorso di crescita e sviluppo arrivando a sistematizzare ed ad osservare concretamente i circuiti cerebrali che sono alla base delle operazionalizzazioni dell attaccamento, fornendo in tal modo quel rigore scientifico tanto auspicato dalle scienze psicologiche. I concetti e le prospettive provenienti dalla teoria dell attaccamento e dalle neuroscienze sociali vengono presi simultaneamente in considerazione iniziando in tal modo a costruire una cornice in grado di includere campi fino ad ora distinti e diversi. Del resto, come sottolinea Schore (2000) Bowlby, pur non avendo avuto la possibiltà di integrare le sue teorie con studi sperimentali sul funzionamento del cervello era perfettamente consapevole che una comprensione approfondita della complessità dello sviluppo normale, così come della psicopatologia sarebbe divenuta possibile grazie all integrazione della psicologia dello sviluppo, della psicoanalisi e delle neuroscienze. In questo cambiamento di paradigma come sottolinea Schore (2006) i modelli di attaccamento si spostano dallo sviluppo cognitivo a quello socio-affettivo proprio del cervello destro. In linea con l obiettivo fondamentale di Bowlby, di integrazione dei modelli dello sviluppo umano psicologico e biologico, l attuale focus clinico e sperimentale sul modo in cui i processi affettivi basati sul corpo son regolati interattivamente e inconsciamente, ha spostato la teoria dell attaccamento da un versante cognitivo/comportamentale ad una teoria della regolazione affettiva in cui diventa centrale il ruolo del cervello destro come sede dell affettività e della memoria implicita. Il cervello destro immagazzina la storia dell attaccamento dell individuo nei suoi aspetti di difesa e traumatici qualora fosse presnte una storia relazionale che ha gettato le basi per lo sviluppo di un attaccamento insicuro. L adolescenza come periodo di maturazione e di cambiamenti corporei, cognitivi, e affettivi rappresenta una fase di verifica della base sicura costituita nell infanzia e una fase di rischio laddove le vulnerabilità rilevatesi nell infanzia possono accentuarsi in concomitanza con l affacciarsi dei compiti evolutivi, che comportano tra le altre cose il distacco dalle figure genitoriali (Ammaniti, 2002). L adolescenza rappresenta anche dal punto di vista della ricerca sull attaccamento un momento cruciale in cui possono essere messi alla prova i percorsi evolutivi dell attaccamento insorti nel corso dell infanzia da una parte, mentre dall altra possono costituire il trampolino di lancio per lo sviluppo di nuovi attaccamenti. Il ruolo della base sicura genitoriale deve secondo la prospettiva di Bowlby essere un ruolo di attesa che rappresentandosi emblematicamente come un rifugio sicuro nel quale
3 l adolescente può ritornare nei momenti di stress sapendo di poter trovare supporto e rassicurazione. La base interna diventa con l aumentare dell età una base interna mentalizzata che viene ad attivarsi per mezzo del ragionamento e della mentalizzazione, arrivando a costituire quel senso di sicurezza percepita (Sroufe e Rutter, 2005) tipico dell attaccamento sicuro. Nell ambito di quelle che vengono definite le nuove dipendenze comportamentali (dipendenza da internet nelle varie sfaccettature, dipendenza da shopping, dipendenza da cibo, dipendenza da siti pornografici) la dipendenza da internet sta assumendo particolare rilievo tanto da essere inserita come nuova patologia nella prossima edizione del DSMV prevista per maggio L adolescenza rappresenta un fattore di rischio per lo sviluppo di questa patologia in quanto l utilizzo improprio del mondo virtuale può costituire ciò che Steiner (1986) definisce un rifugio della mente nel quale l adolescente può trovare uno spazio isolato e scisso dalla realtà, caratterizzato da un bisogno incontrollabile dell oggetto-droga rappresentato dal computer, da una messa in atto dell impulsività, da un fallimento della volontà di resistere a tale impulso e da una reiterazione compulsiva del comportamento di dipendenza, generandolo stesso quadro sintomatologico tipico delle dipendenze comportamentali. Da un punto di vista psicopatologico l internet addiction, può essere inquadrata come la manifestazione di uno spettro ossessivo-compulsivo che si basa su meccanismi dissociativi volti a contrastare l emergere di emozioni traumatiche (Caretti, Capraro, Schimmenti, 2010). Sul piano eziopatogenetico infatti lo sviluppo di forme di dipendenza patologica rimanda ad aspetti di vulnerabiltà del sé conseguenti a relazioni primarie trascuranti, che sembrano aver lasciato un vuoto nella memoria rispetto ad emozioni che non sono rientrate nei circuiti simbolici di una relazione di attaccamento sicura. Si tratta di un vuoto nella memoria implicita rispetto a specifiche emozioni di natura traumatica. La componente traumatica dell emozione risiede proprio nell impossibilità di costruire rispetto ad essa una rappresentazione cosciente del corpo quando esso viene perturbato dall attivazione fisiologica corrispondente. Si manifesta con maggiore forza inb soggetti con una particolare instabilità emotiva, una scarsa tolleranza alle frustrazioni, una tendenza all acting out ed ad un sentimento di inadeguatezza rispetto alle proprie capacità di gestire le problematiche che emergono nelle relazioni interpersonali. Se consideriamo l internt addiction e in particolare la dipendenza da social network, quali ad esempio facebook, secondo la prospettiva dell attaccamento si potrebbe ipotizzare che alla base di questa patologia ci sia una trascuratezza emotiva nella relazione con il caregiver che ha portato il bambino e successivamente l adolescente ad investire difensivamente sul sé. I bambini trascurati, abusati e maltrattati non potendo riscontrare il proprio essere intenzionale nella mente del proprio caregiver svilupperanno ridotte capacità di rappresentare gli stati mentali propri ed altrui che vengono espresse nell insorgenza di disordini dello sviluppo e attraverso la comparsa di una dimensione interiore di vuoto affettivo e cognitivo (Albasi, 2006; Lyons-Ruth, 2012) che l adolescente può fronteggiare ricorrendo compulsivamente e impulsivamente al comportamento di addiction. In questa prospettiva occorre rilevare la relazione tra la dipendenza tecnologica e fenomeni dissociativi disfunzionali. Sebbene in condizioni normali la dissociazione sia volta a mantenere la
4 personale continuità, coerenza e integrità del senso di Sé e di evitarne la dissoluzione traumatica (Bromberg, 2001, 111), nell addiction il ritiro dissociativo indebolisce ulteriormente la regolazione affettiva, alimentando il bisogno impulsivo di mettere in atto comportamenti di dipendenza, per mezzo dei quali poter vivere patologicamente la sensazione di piacere e il vissuto di riduzione dell intensità di stati disforici. Viene a crearsi un circolo vizioso in cui la memoria della produzione del piacere e la riattualizzazione compulsiva volta alla riduzione del dolore alimentano fantasie e pensieri ossessivi di ripetizione dell esperienza additiva. La Ricerca Seguendo le prospettive teoriche, sopra delineate, la ricerca sarà condotta su un campione di adolescenti bilanciati per sesso ed età (13-18 anni) reclutati nelle scuole medie e superiori di Roma e nei centri specializzati nell internet addiction. La Ricerca si struttura in 3 fasi. Una prima fase epidemiologica per valutare: - l uso-abuso del cellulare; - l uso-abuso di internet; - l uso-abuso di facebook; - l analisi dei contenuti emotivi espressi nelle conversazioni virtuali; - il benessere psicologico dell adolescente; - la sensazione del sentirsi solo ed isolato; - le percezioni che l adolescente ha dell attaccamento alla madre, al padre, agli amici; - la rappresentazione che l adolescente ha della famiglia. A questa fase di rilevazione seguirà per il campione rappresentativo (N=50) dell internet addiction una fase specifica nel quale verranno valutate: - le attivazioni cerebrali dell adolescente in relazioni a stimoli che elicitano il sistema di attaccamento: - il livello di dissociazione; - il livello narrativo dell attaccamento. La terza fase della ricerca verrà incentrata sulla costruzione di linee guida per programmi di prevenzione- intervento nel settore specifico della dipendenza dalle nuove tecnologie da attuarsi nelle Scuole medie e Superiori. AMBITI DI RICERCA Rappresentazioni di attaccamento in adolescenza, genitorialità, sostegno alla genitorialità, depressione perinatale materna e paterna, prevenzione rischio psicopatologico nella prima infanzia, disturbi alimentari nella prima infanzia, interazioni diadiche madre-bambino Progetto di Ricerca-Intervento 1 anno (1998) sulla prevenzione del Maltrattamento Infantile per la Regione Lazio diretto dal Centro Interdipartimentale di Psicologia Clinica Università degli Studi di Roma La Sapienza. 1997/98/99 Progetto di Ricerca 1 anno (1997), 2 anno (1998) e 3 anno (1999) per il CNR, sul tema dell analisi delle rappresentazioni interne della coppia genitoriale nel Disegno della Famiglia diretto dal Prof. Giulio Cesare Zavattini Cattedra di Psicologia Dinamica Università degli Studi di Roma La Sapienza Progetto di Ricerca di Ateneo (1999) Valutazione dell interazione madre-bambino nel contesto dell alimentazione. Validazione e standardizzazione di uno strumento di valutazione diretto dal Prof. Massimo Ammaniti Cattedra di Psicopatologia generale e dell età evolutiva Università degli
5 Studi di Roma La Sapienza.
6 Progetto di Ricerca MURST (1999) Le rappresentazioni interne familiari in preadolescenza diretto dal Prof. Giulio Cesare Zavattini Cattedra di Psicologia Dinamica Università degli Studi di Roma La Sapienza Progetto di ricerca di Facoltà (1999) sul tema delle Rappresentazioni familiari dell attaccamento, diretto dalla Cattedra di Psicologia Dinamica dell Università degli Studi di Roma La Sapienza. 2000/02 Progetto di ricerca MURST (2000) Soggetti in evoluzione nel contesto delle relazioni familiari: il sostegno della genitorialità e la tutela della persona del minore. Responsabile scientifico dell attività di ricerca: Prof.ssa Renata Tambelli Cattedra di Psicodinamica dello sviluppo e delle relazioni familiari dell Università degli Studi di Roma La Sapienza Progetto di Ricerca di Facoltà Rappresentazioni familiari e trasmissione intergenerazionale dell attaccamento nelle famiglie con adolescenti gemelli diretto dalla Prof.ssa Renata Tambelli Cattedra di Pscodinamica dello Sviluppo e delle Relazioni Familiari, Università degli Studi di Roma La Sapienza. PUBBLICAZIONI SU: RIVISTE NAZIONALI Renata Tambelli, Barbara Volpi (1997) La rappresentazione mentale dell adolescente negli operatori della formazione professionale regionale,, Relazione conclusiva del corso: Intervento psicologico ed educativo degli adolescenti nell ambito dei Centri di Formazione Professionale della Regione Lazio. Massimo Ammaniti, Giulio Cesare Zavattini, Renata Tambelli, Laura Vismara, Barbara Volpi (1999) Attaccamento e Funzione Riflessiva in adolescenza, Psicologia Clinica dello Sviluppo, il Mulino, Bologna. Renata Tambelli, Giulio Cesare Zavattini, Barbara Volpi (1999) Rappresentazioni familiari e relazioni di attaccamento in preadolescenza Atti Primo Congresso Nazionale della Sezione di Psicologia Clinica. Capri. Renata Tambelli,, A. Cammarella, Barbara Volpi (1999) Relazione conclusiva del corso: Intervento psicologico ed educativo degli adolescenti nell ambito dei Centri di Formazione Professionale della Regione Lazio. Renata Tambelli,, A. Cammarella, Barbara Volpi (2001) Relazione conclusiva del corso: Intervento psicologico ed educativo degli adolescenti nell ambito dei Centri di Formazione Professionale della Regione Lazio. Renata Tambelli, Giulio Cesare Zavattini, Barbara Volpi (i2001) La rappresentazione della coppia genitoriale in adolescenza: un primo livello d indagine Rassegna di Psicologia, vol. XVIII, N. 2, pp
7 Relazione presentata Convegno sull adolescenza, Rimini 2002, Angela Mancone, Claudia Chiarolanza, Serena Raponi, Barbara Volpi, Giulio Cesare Zavattini, Stili di attaccamento in adolescenti appartenenti a famiglie separate. Giulio Cesare Zavattini, Renata Tambelli, Barbara Volpi, Claudia Chiarolanza, Angela Mancone, (2002) Rappresentazione della famiglia e stili di attaccamento in adolescenti di famiglie unite e separate, Psicologia Clinica dello sviluppo. Tambelli R., Serra M., Odorisio F., Volpi B., Volpi, Le rappresentazioni materne in gravidanza e dopo la nascita del bambino in un campione di donne a rischio, Atti Congresso AISMI, Regolazioni biologiche e relazioni a rischio nella prima infanzia: implicazioni per i trattamenti genitore-bambino, Lerici, maggio Pubblicazioni di articoli scientifici su diverse riviste locali del XIII municipio. LIBRI Barbara Volpi (1997), Manuale di Psicologia e Pedagogia per gli Istituti di Scuola Media Superiore. Casa Editrice Gruppo Universa, Roma. Tambelli R., Volpi B. (2005), Costellazioni Familiari in Adolescenza, Ed. Kappa, Roma. Traduzione (2003) per casa editrice Borla del libro di Cristhopher Clulow (2001), Adult Attachment and couple Psychotherapy, Brunner, Routledge, London. CONTRIBUTI IN LIBRI Massimo Ammaniti, Loredana Lucarelli, Chiara Mezzalama, Barbara Volpi (1999), I disturbi dell alimentazione nell infanzia. Contributo clinico, diagnostico e psicodinamico. In P. Pfanner (a cura di) Argomenti di Psicopatologia dell Infanzia, Del Cerro Editore, Firenze. PARTECIPAZIONE A CONVEGNI Relazione presentata al Convegno di Psicologia Evolutiva Il funzionamento riflessivo del Sé negli adolescenti, Capri Relazione presentata nella giornata conclusiva del 1 anno del Progetto Proposta di Intervento nella fascia adolescenziale : La rappresentazione mentale dell adolescente negli operatori della formazione professionale regionale, Roma 1998 Relazione presentata nella giornata conclusiva del 2 anno del Progetto Proposta di Intervento nella fascia adolescenziale : La rappresentazione mentale dell adolescente negli operatori della formazione professionale regionale, Roma Relazione presentata al Primo Congresso Nazionale della Sezione di Psicologia Clinica: Rappresentazioni familiari e relazioni di attaccamento in preadolescenza, Capri Relazione presentata alla giornata mondiale dell allattamento al seno presso la Protomoteca del Campidoglio, L interazione madre-bambino nel contesto dell alimentazione, Ottobre 1999.
8 Relazione presentata al Convegno nazionale sugli Interventi psicodinamici nella scuola R. Tambelli, G. Benvenuto, A. Cammarella, B. Volpi, M. Ammaniti Le dinamiche dell accoglienza scolastica nei Centri di Formazione della Regione Lazio Roma Poster presentato al Convegno Internazionale Valutazione e Diagnosi in Adolescenza, Roma maggio 2001, D Isidori M., Tambelli R., Volpi B., Zavattini G.C., Rappresentazioni familiari e stili di attaccamento in adolescenza: un contributo preliminare. Relazione presentata al Convegno scientifico Proposta di Intervento nella fascia adolescenziale: uno spazio di accoglienza per gli adolescenti dei Centri di Formazione Professionale della Regione Lazio,, Roma, maggio, 2002, B. Volpi, Profili psicologici degli adoleszcenti dei Centri di Formazione Professionale della Regione Lazio: la batteria dei test utilizzata dal servizio di Accoglienza. Relazione presentata al Congresso AISMI, Regolazioni biologiche e relazioni a rischio nella prima infanzia: implicazioni per i trattamenti genitore-bambino, Lerici, maggio 2002, Tambelli R., Serra M., Odorisio F., Volpi B., Le rappresentazioni materne in gravidanza e dopo la nascita del bambino in un campione di donne a rischio. Poster presentato all International Academy of Family Psychology "International perspectives on change". Heidelberg, 7-10 Aprile (p.159). Ardone, R., Chiarolanza, C., Mancone, A., Raponi, S., Tambelli, R., Volpi, B., Zavattini, G. C. (2002). Family narratives: a study in intact and separate families with adolescente. POSIZIONE PROFESSIONALI a.a. 1994/95 Laurea in Psicologia indirizzo Clinico e di Comunità conseguita presso l'università degli Studi di Roma - La Sapienza - Titolo: Contributi e prospettive di ricerca sul tema dei Modelli Operativi Interni dell attaccamento nel periodo adolescenziale. Discussa il 26/06/95 : relatore Prof.ssa Renata Tambelli, correlatore Dott.ssa Francesca Zampino. Votazione riportata: 110 e lode Tirocinio post- lauream: primo semestre (settembre marzo 1996): Cattedra di Psicopatologia generale e dell età evolutiva Università degli Studi di Roma La Sapienza. Supervisione: Prof.ssa Renata Tambelli secondo semestre (marzo settembre 1996): Dipartimento di Neuropsichiatria Infantile Università degli Studi di Roma La Sapienza. Supervisore: Dott.ssa Patrizia Ferro Abilitazione Professionale: Marzo Iscrizione Albo degli Psicologi: 29/03/99 prot. N a.a.2000/2001 Specializzazione in Psicologia Clinica presso la II Scuola di Psicologia Clinica dell Università degli Studi di Roma - La Sapienza - Titolo: Rappresentazioni familiari e stili di attaccamento in adolescenza: un contributo preliminare. Discussa il 19/12/01 : relatore Prof.ssa Renata Tambelli, correlatore Prof. Giulio Cesare Zavattini. Votazione riportata: 70/70 Abilitazione alla psicoterapia ai sensi dell art. 3 Legge 56/89
9 dal 1995 al 2005 Attività di collaborazione, in qualità di cultore della materia, con la cattedra di Psicodinamica dello sviluppo e delle relazioni familiari (Prof.ssa Renata Tambelli), presso il Dipartimento di Psicologia dei processi di sviluppo e socializzazione dell'università La Sapienza" di Roma, Facoltà di Psicologia. Attività iniziata nel 1995 e tuttora in corso. Attività didattica e di ricerca sul tema delle dinamiche familiari in adolescenza. dal 1996 al 2000 Attività di Ricerca sull analisi del funzionamento riflessivo in Adolescenza condotta dal Prof. Massimo Ammaniti Università degli Studi di Roma La Sapienza SPS srl Roma ( ): docenza Corso di preparazione per il Diploma di Maturità per Assistenti Comunità infantile. 1997/99 Gruppo Universa srl ( ): Responsabile della Formazione. Docenza Corso di preparazione per il Diploma di Maturità per Dirigenti di Comunità. dal 1997 al 2004 attività di consultazione psicologica destinata agli adolescenti e alle loro famiglie, in qualità di tirocinante prima e successivamente frequentatrice scientifica presso il Centro Interdipartimentale di Psicologia Clinica della facoltà di Psicologia, Università degli Studi La Sapienza di Roma. 1997/98/00 consulente esterno del Progetto di ricerca-intervento Proposta di Intervento nella fascia adolescenziale I II III anno promosso dall Assessorato Scuola, Formazione e Politiche per il Lavoro della Regione Lazio in convenzione con il Centro Interdipartimentale di Psicologia Clinica Università degli Studi di Roma La Sapienza. L attività del Progetto triennale è stata indirizzata alla formazione degli operatori regionali, alla realizzazione e al coordinamento di sportelli di counseling diretti agli adolescenti e alle famiglie degli allievi inseriti nei corsi di formazione professionale della Regione Lazio Attività di ricerca sul tema delle relazioni di attaccamento presso la Sezione Clinica Adolescenti del Centro Interdipartimentale di Psicologia Clinica dell Università degli Studi di Roma La Sapienza. 1997/98 Conduttrice del Seminario sui disturbi dell alimentazione nella prima infanzia, Cattedra di Psicodinamica dello sviluppo e delle relazioni familiari diretta dalla Prof.ssa Renata Tambelli, Università degli Studi di Roma La Sapienza 1998 Progetto di Ricerca-Intervento 1 anno (1998) sulla prevenzione del Maltrattamento Infantile per la Regione Lazio diretto dal Centro Interdipartimentale di Psicologia Clinica Università degli Studi di Roma La Sapienza. 1997/98/99 Progetto di Ricerca 1 anno (1997), 2 anno (1998) e 3 anno (1999) per il CNR, sul tema dell analisi delle rappresentazioni interne della coppia genitoriale nel Disegno della Famiglia diretto dal Prof. Giulio Cesare Zavattini Cattedra di Psicologia Dinamica Università degli Studi di Roma La Sapienza Progetto di Ricerca di Ateneo (1999) Valutazione dell interazione madre-bambino nel contesto dell alimentazione. Validazione e standardizzazione di uno strumento di valutazione diretto dal Prof. Massimo Ammaniti Cattedra di Psicopatologia generale e dell età evolutiva Università degli Studi di Roma La Sapienza. 1999
10 Progetto di Ricerca MURST (1999) Le rappresentazioni interne familiari in preadolescenza diretto dal Prof. Giulio Cesare Zavattini Cattedra di Psicologia Dinamica Università degli Studi di Roma La Sapienza Progetto di ricerca di Facoltà (1999) sul tema delle Rappresentazioni familiari dell attaccamento, diretto dalla Cattedra di Psicologia Dinamica dell Università degli Studi di Roma La Sapienza Conduzione di gruppi di laboratorio sulle tematiche adolescenziali nell ambito dei corsi di perfezionamento in Didattica delle Scienze, presso la SISS, Università Roma Tre Conduttrice del seminario per tirocinio interno sulla somministrazione, codifica ed interpretazione del test del Disegno della Famiglia in preadolescenza e adolescenza, Cattedra di Psicodinamica dello sviluppo e delle relazioni familiari diretta dalla Prof.ssa Renata Tambelli, Università degli Studi di Roma La Sapienza". dal 2001 Attività professionale in qualità di Specialista in Psicologia Clinica in ambito privato Vincitrice Concorso di Dottorato di ricerca in Psicologia Dinamica e Clinica XXVII ciclo, presso il Dipartimento 42 di Psicologia e Dinamica e Clinica Facoltà di Medicina e Psicologia, Università degli Studi di Roma "La Sapienza".
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