Partecipazione, interazioni e ruolo sociale delle Persone con Disabilità Intellettiva: che cosa abbiamo imparato dal Modello dei Sostegni

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Partecipazione, interazioni e ruolo sociale delle Persone con Disabilità Intellettiva: che cosa abbiamo imparato dal Modello dei Sostegni"

Transcript

1 Partecipazione, interazioni e ruolo sociale delle Persone con Disabilità Intellettiva: che cosa abbiamo imparato dal Modello dei Sostegni Luigi Croce, Psichiatra, Docente di Pedagogia della Marginalità e della Integrazione, Università Cattolica del Sacro Cuore, Brescia, Direttore Sanitario di Fobap Onlus luigi.croce57@libero.it Federica Di Cosimo, Docente di Discipline Giuridico Economiche, Liceo Scientifico Leonardo, Brescia, Sportello H Orientamento, Ufficio Scolastico Provinciale, Brescia federicadicosimo@libero.it Relazione tenuta al convegno internazionale promosso da Mediterraneo Senza Handicap a a Nizza il 21 aprile Introduzione: il modello AAIDD ed i suoi sviluppi Nel corso degli ultimi 7 anni, abbiamo avuto la possibilità di conoscere ed interagire con alcuni degli autori che hanno sviluppato la X edizione del sistema di definizione, classificazione e definizione dei sostegni dell American Association on Intellectual and Developmental Disabilities, nonché la SIS, scala dell intensità dei sostegni. In modo particolare abbiamo acquisito la lezione del professor Schalock e del professor Buntinx rispetto all architettura generale del sistema nella prospettiva della qualità di vita delle persone con disabilità di vita ed abbiamo approfondito, con gli stessi e direttamente con il professor Jim Thompson, l autore della SIS, la valutazione dei bisogni di sostegno. Il modello del funzionamento e dei sostegni nella disabilità intellettiva proposto dall American Association on Intellectual and Developmental Disabilities, viene schematicamente riportato nella figura seguente. In questo ultimo modello (AAMR, 2002) è possibile rintracciare una sorta di mappatura della concezione più aggiornata di disabilità intellettiva (figura 1). L approccio professionale alla conoscenza della persona con disabilità intellettiva avviene attraverso l esplorazione delle cinque dimensioni della valutazione: le abilità intellettive, il comportamento adattivo, la partecipazione, le interazioni ed il ruolo sociale, la salute ed il contesto. Obiettivo della conoscenza ottenuta attraverso l applicazione di specifiche strategie, procedure e strumenti di valutazione iniziale è pianificare gli interventi, mobilitare risorse, predisporre gli opportuni sostegni che possano consentire un miglioramento del funzionamento individuale della persona con disabilità intellettiva. Se la condizione di ritardo mentale viene correttamente concepita come un particolare stato del funzionamento, conseguente, ma non identificabile nella malattia che l ha determinato, possiamo affermare che con sostegni adeguati e forniti per tutto il tempo necessario, le persone con disabilità intellettiva possono migliorare anche quando la guarigione non è raggiungibile. 1

2 Model Framework: AAIDD System 10 th Edition and Quality of Life INTELLECTUAL SKILLS Human Functioning ADAPTIVE BEHAVIOR Interaction and partecipation in social roles SUPPORT HEALTH Quality of Life CONTEXT Figura 1: Il modello di Disabilità Intellettiva dell AAIDD, X edizione 2002, da Mental Retardation: Definition, Classification, and Systems of Supports, R. Luckasson, R.L. Schalock et al., modificato. L ottica della qualità di vita, a livello politico e di sistema di servizi, come riferimento metodologico costante in ogni pratica di sostegno, e la stessa prospettiva di vita di qualità a livello di persona con disabilità. La logica della guarigione, di notevole importanza per quanto riguarda la comorbidità somatica e psichica sensibile al trattamento viene superata nello specifico della disabilità intellettiva, dalla pratica orientata a promuovere il funzionamento nell ottica della qualità di vita. La ricerca ha individuato quali sono i domini della qualità di vita (Verdugo Alonso e Schalock, 2002, Schalock, Gardner e Bradley, 2007) e ad oggi disponiamo finalmente di un costrutto concettuale applicabile interamente a tutta la popolazione, con o senza disabilità. Se sono i domini della qualità di vita non soddisfacente ad indicare i bisogni delle persone, ci assicuriamo, come tecnici ed amministratori, l opportunità di integrare il punto di vista della persona con disabilità nella pianificazione e nella erogazione dei suoi sostegni. I domini della qualità di vita sono i seguenti (Verdugo Alonso e Schalock, 2002, Schalock, Gardner e Bradley, 2007): 1. Benessere fisico 2. Benessere emozionale 3. Benessere materiale 4. Sviluppo personale 5. Relazioni interpersonali 6. Autodeterminazione 7. Inclusione sociale 8. Diritti ed Empowerment In questo lavoro l ottica è focalizzata sulla III dimensione della valutazione, nel tentativo di sostenerne l importanza rispetto alla tematica dell integrazione e dell inclusione delle persone con disabilità intellettiva nella comunità di appartenenza attraverso l identificazione e l esercizio dei diritti di cittadinanza nel contesto della sociètà ipercomplessa postmoderna. 2

3 2. Partecipazione e ruoli sociali: definizioni La piena comprensione del modello necessita di una descrizione dei costrutti di interazione, partecipazione e ruolo sociale. Tali definizione rappresentano un sistema di costrutti in qualche modo misurabili e costituiscono il terreno fertile di esercizio dei diritti di cittadinanza. Ne consegue che la valutazione circa i punti di forza e le limitazioni in questa area diviene un patrimonio di conoscenza fondamentale professionale per potere orientare l intervento nella direzione della piena partecipazione e dell appartenenza alla comunità. Secondo presupposto è la condizione di interdipendenza di ciascuna delle tre variabili considerate, che, per altro si presentano articolate in maniera gerarchizzata e contemporaneamente il logica circolare. Le interazioni sostengono la partecipazione che a sua volta facilità l acquisizione di un ruolo sociale, mentre l accreditamento ad un ruolo sociale riconosciuto produce nuove interazioni e rigenera la partecipazione. INTERAZIONI: le persone intervengono e scambiano in contesti ambientali specifici con modalità culturali di afferenza o di elezione (casa, scuola, lavoro, tempo libero, amici, società, ) PARTECIPAZIONE significa coinvolgimento delle persone in ruoli e attività con valore sociale; significa coinvolgimento delle persone in situazioni di vita reali (casa, lavoro, scuola, tempo libero, relazioni, ecc.) denota la quantità e la qualità di coinvolgimento comprendendo la risposta della società a livello di funzionamento della persona La mancanza di partecipazione e di interazioni limita frequentemente il raggiungimento di ruoli sociali riconosciuti come di valore RUOLI SOCIALI: fanno riferimento alle attività significative per uno specifico gruppo di età in una data cultura : ad es. andare a scuola per i bambini, lavorare e vivere nella società per gli adulti Le interazioni, la partecipazione ed i ruoli sociali sono significativamente influenzati dalle opportunità che la società mette a disposizione delle persone nei micro meso macro sistemi. La possibilità che una persona con DI fruisca ed acceda ai ruoli sociali dipende dal funzionamento individuale e dai sostegni. Il gap che non consente l accesso e l esercizio di ruoli sociali significativi è sostenuto da un ponte definibile come sostegno. 3. I costrutti di bisogno, bisogno di sostegno e sostegno A- Comprendere il costrutto di bisogno Ogni essere umano, con o senza disabilità, presenta bisogni fondamentali che devono essere soddisfatti. Nell ambito clinico, assistenziale e più in generale della vita quotidiana, tali bisogni vengono presi in considerazione su un criterio di priorità, intendendo con ciò che alcuni sono più pressanti di altri. Di conseguenza, quando un bisogno essenziale o primario viene soddisfatto, la persona procede alla richiesta di soddisfazione di un bisogno di livello superiore. Tale approccio ai bisogni, definiti sul principio di priorità, rispecchia la gerarchi dei bisogni stabilita da Maslow, 1970, in base alla quale i bisogni umani possono essere ordinati gerarchicamente: bisogni fisiologici, di conoscenza e comprensione, di incolumità e sicurezza, di appartenenza ed amore, di stima ed autostima, di autorealizzazione. I bisogni di livello più basso sono caratterizzati dalla loro persistenza e solo quando vengono sostanzialmente soddisfatti la persona è in grado di riposizionare i propri bisogni a livello superiore. Quando i bisogni primari vengono soddisfatti la persona procede verso la soddisfazione dei bisogni correlati al benessere ed alla salute psicologica. La teoria dell ordinamento gerarchico dei bisogni introduce un primo criterio ineludibile di priorità necessario alla pianificazione degli interventi orientati al miglioramento della qualità della vita nel campo della salute e della disabilità. Consapevoli della dinamica complessa che regola l interazione bisogno motivazione pulsione soddisfazione (Freud, Rogers ), riconosciamo l importanza dei bisogni fisiologici come componente 3

4 fondamentale della motivazione del comportamento umano; rappresentano la forza che aziona i meccanismi di mantenimento dell omeostasi, ovvero l automantenimento dell ambiente interno di un organismo, interessando la regolazione delle funzioni respiratorie, nutritive ed escretorie, il mantenimento del contenuto idrico dei tessuti, l aggiustamento della temperatura corporea e l attività di numerosi meccanismi di protezione. I bisogni fisiologici comprendono il bisogno di riposo e di sonno ed il bisogno di evitare il dolore. Il sesso è considerato un bisogno fondamentale anche se non appare immediatamente indispensabile per la sopravvivenza del singolo individuo. Un approfondimento sul piano onto e filo genetico innestato nelle variabili socio culturali contribuisce a complessizzare l attribuzione gerarchica del sesso come bisogno. I bisogni fisiologici si caratterizzano per la forte radicazione biologica e qualora non vengano soddisfatti pervadono la mente cosciente. I bisogni di conoscenza e di comprensione mantengono un carattere istintivo pulsionale, tuttavia richiedono per essere percepiti l espressione del funzionamento cognitivo. A sua volta l attivazione della funzione cognitiva nella percezione dei bisogni di conoscenza e di comprensione introduce la dimensione euristica, meta biologica, nella teoria dei bisogni. Nell ambito della disabilità intellettiva il contributo della pedagogia speciale e del modello dei sostegni consentono anche alle persone disabili di sviluppare ed usufruire dell esercizio del potenziale personale. Sulla base di tale ragionamento strutturiamo un presupposto etico, correlato alla teoria gerarchica dei bisogni, fondativo della universalità di un costrutto della qualità della vita non discriminativo. In altri termini la fruibilità universale, non discriminatoria del costrutto di qualità della vita richiede, per le persone con disabilità, l utilizzo a priori dei sostegni che determinano il movimento dai bisogni primari e secondari ed il loro accesso. Postuliamo quindi che anche le persone con disabilità profonda non abbiano solo bisogno primari: dispongono di spunti motivazionali più elevati nella piramide di Maslow, che tuttavia richiedono metodo e sostegno per poter essere prima decodificati e poi espressi. Solo l espressione di tali bisogni permette l accesso agli standard della qualità della vita ed alla percezione soggettiva della vita di qualità. Idealmente ogni persona dovrebbe essere in grado di proteggere se stesso e generalmente non dovrebbe sentirsi in pericolo. La disabilità e la malattia costituiscono naturalmente una minaccia. La persona con disabilità può provare timore nei confronti delle persone e degli ambienti che non conosce e che non controlla. Al di là di questa fattispecie la condizione di vulnerabilità fisica e psicologica della persona con disabilità la espone ad una vasta gamma di situazioni di rischio, oggettivo anche non soggettivamente percepito, rispetto alla malattia, alla pratica di stili di vita non salutari, alla raggirabilità, all incolumità. In questo ambito la dimensione sociale e comunitaria del sostegno acquisisce una rilevanza particolarmente significativa. La soddisfazione del bisogno è infatti resa possibile dalla modulazione strutturata dei contesti sociali. Anche in questo caso il bisogno di incolumità e sicurezza identificato e riconosciuto, grazie all erogazione del sostegno, anima l accesso ad alcuni domini della qualità della vita come il benessere fisico, benessere emozionale, inclusione sociale. Una volta che i bisogni gerarchizzati come fisiologici, di conoscenza e sicurezza sono stati soddisfatti, cominciano ad emergere i bisogni di appartenenza e di amore. Ogni persona, con o senza disabilità, tende a desiderare relazione, compagnia, riconoscimento degli altri. Si tratta di un sistema complesso, articolato ed interattivo di bisogni, descrivibili, contestualizzabili nella biografia e nella storia degli apprendimenti soggettivi, frequentemente non immediatamente decodificabili ed esprimibili. la spinta propulsiva alla soddisfazione di questi bisogni conduce all accesso ad alcuni domini della qualità della vita quali il benessere emozionale, l inclusione sociale, i diritti e l empowerment. Stima ed autostima rappresentano un ulteriore e più elevata fase gerarchica di bisogni. L espressione completa di bisogni così evoluti presuppone livelli di metacognizione e di integrazione delle componenti emotive e razionali tali da permettere attribuzioni di valore, di senso e significato, utilizzando componenti autonome ed eteronome che insieme concorrono ad una collocazione realistica e gratificante della posizione di sé nel mondo. Attraverso queste complesse processualità, metodologia e strumentazione la persona, spinta dalla ricerca di soddisfazione dei bisogni di stima ed autostima, accede ai livelli elevati dei domini di qualità della vita: sviluppo personale, relazioni interpersonali, inclusione sociale, empowerment. La persona con disabilità, per definizione, non dispone di tale apparato meta cognitivo. L accesso a livelli omogenei di qualità della vita è comunque realizzabile attraverso la cultura dei diritti, del riconoscimento e rispetto della dignità di ogni essere umano, le dichiarazioni e le convenzioni ONU. L accesso a tali livelli si concretizza attraverso produzione ed applicazione di una serie di sostegni articolati: sistema delle gratificazioni, attribuzione di ruolo sociale, vita attiva, ritmo di vita, spazio e tempo organizzati, vita possibilmente 4

5 indipendente. La funzione di garanzia di soddisfazione dei bisogni di stima e autostima, in particolare per la persona con disabilità, viene sostanzialmente vicariata dalla comunità sociale e dal suo sistema normativo, indipendentemente dal contributo soggettivo intenzionale dell individuo. I bisogni di autorealizzazione occupano l apice gerarchico. Dopo che la persona ha soddisfatto i suoi bisogni fisiologici, si sente sicura, stimata e desiderata lascia emergere i suoi bisogni creativi. Tali bisogni si connettono con il dominio specifico di qualità della vita dello sviluppo personale come del benessere emozionale. Nella persona con disabilità è l esperienza inclusiva che facilita l espressione del potenziale creativo. Ciò che possiamo affermare con certezza è che una vita povera non inclusiva o addirittura discriminata rappresenta una barriera insormontabile alla soddisfazione di tale bisogno. In sintesi la piramide di Maslow offre la rappresentazione di un continuum dai bisogni etologici a quelli antropologici, dai biologici agli psicologici e sociali. L approccio interpretativo eco sistemico e la prospettiva della qualità di vita rendono significativamente più dinamica la prospettiva della piramide di Maslow: - I livelli gerarchici dei bisogni non sono impermeabili: un esempio potrebbe essere rappresentato dal fenomeno della deriva consumistica dei bisogni di base quando la forza di un bisogno di base come vestirsi, cibarsi, viene sfruttata per determinare un bisogno di appartenenza (status simbol) - Fermo restando che il bisogno ed il bisogno di sostegno assolutamente non coincidono dobbiamo comunque ipotizzare che il miglioramento della qualità di vita perseguito attraverso i sostegni, a loro volta individuati sulla base dei bisogni di sostegno, risente della dinamica illustrata dalla teoria maslowiana dei bisogni. - Ogni volta che una persona si attiva al fine di soddisfare i propri bisogni esprime un funzionamento i cui livelli di efficacia sono misurabili e valutabili; le persone con disabilità dimostrano livelli di funzionamento statisticamente più compromessi rispetto alla altre. Tale affermazione non è discriminatoria se consideriamo che il contesto è una componente fondativa del funzionamento stesso. - B - Comprendere il costrutto di bisogno di sostegno Il costrutto di bisogno di sostegno si fonda sulla premessa che il funzionamento umano è influenzato dall estensione della congruenza tra la competenza personale e l ambiente in cui le persone vivono e funzionano (person environment fit). Nelle persone a sviluppo tipico le richieste dell ambiente corrispondono complessivamente alle competenze personali e non sussiste significativa discrepanza tra le domande ambientali e le competenze personali. Nelle persone con disabilità intellettiva le richieste dell ambiente non sono allineate con le competenze personali ossia esiste una significativa discrepanza che può, dopo essere stata opportunamente individuata e misurata, essere compensata attraverso la fornitura di adeguati sostegni individualizzati. Possiamo definire bisogno di sostegno un costrutto psicologico che identifica modalità e intensità del sostegno necessario ad una persona per partecipare alle attività correlate con il funzionamento umano considerato tipico. Metaforicamente il bisogno di sostegno è un ponte tra ciò che è e ciò che può essere. I bisogni di sostegno possono essere diversamente classificati come desideri di sostegno, bisogni di sostegno, richieste di sostegno, bisogni di sostegno comparati ed altro. La domanda critica che gli operatori devono porsi all atto della valutazione dei bisogni di sostegno può essere così formulata: di che cosa hanno bisogno, che cosa chiedono, che cosa si aspettano le persone? Il bisogno di sostegno secondo il modello SIS è definito come bisogno normativo di sostegno o bisogno oggettivo, nei termini di ciò che un operatore professionale esperto individua come bisogno in una data situazione, tenendo conto che la situazione attuale in oggetto debba essere confrontata con uno standard desiderabile. Lo standard desiderato è afferente al costrutto di qualità della vita e misurato ed identificato da indicatori e descrittori oggettivati e standardizzati. Bisogno normativo o bisogno oggettivo: ciò che un operatore professionale esperto definisce come bisogno in una data situazione; la situazione attuale è confrontata con uno standard desiderabile. Bisogno percepito: ciò che una persona desidera o percepisce come bisogno Tale bisogno percepito è raccolto chiedendo ad una persona di che cosa ha bisogno o che cosa desidera. 5

6 Bisogno espresso o richiesta: un bisogno esplicitato che si trasforma in una azione. Ad esempio una persona che richiede un servizio e che ha il diritto ed i mezzi per accedervi. Bisogno comparato: ottenuto studiando le caratteristiche di una popolazione che utilizza certi servizi. Serve ad individuare persone con certe caratteristiche che non usufruiscono di un certo servizio, ma che ne avrebbero bisogno. C - Comprendere il costrutto di sostegno Una volta comprese che cosa sia un bisogno di sostegno è necessario definire il costrutto di sostegno definibile come sistema di risorse e strategie orientate a promuovere lo sviluppo, l educazione, gli interessi ed il benessere personale di una persona e che migliorano il funzionamento umano allineato ed orientato al miglioramento della qualità di vita. La complessa ed articolata dinamica dell interazione tra sostegni, risorse, obiettivi e qualità della vita può essere schematicamente rappresentata nella figura 2. Obiettivi Le tre facce del sostegno Relazioni: risorse professionali e bisogno generale di sostegno come valutato dalla SIS Sostegni PEI PET Domini della QdV Sezioni SIS 1 e 2 - attività domestiche - attività comunitarie - apprendime nto e sviluppo - occupazion e - salute e sicurezza - attività Risorse Famiglia, amici, volontari training, operatori, denaro. trattamento,riabilitazione, Azioni Educazione, Figura 2: Dinamica dell interazione tra sostegni, risorse, obiettivi e qualità della vita PEI: Piano educativo individualizzato; PPT: piano personale di trattamento; SIS: scala dell intensità dei sostegni, QdV: qualità della vita, da Buntinx, modificato Il sostegno è un costrutto complesso e può essere rappresentato schematicamente da un triangolo che ai vertici presenta: obiettivi individuati da miglioramenti del livello di qualità della vita così come sono stati definiti all interno dei differenti domini; risorse reperite in famiglia, amici, operatori professionali e loro 6

7 competenze, risorse economiche eccetera; azioni espresse attraverso pratiche strutturate o informali nell area dell educazione, addestramento, trattamento, abilitazione e riabilitazione eccetera. I bisogni di sostegno adeguatamente valutati e misurati attraverso la SIS costituiscono il punto di partenza su cui identificare obiettivi allineati con i domini di qualità di vita. Dal momento che le aree dei bisogni di sostegno SIS sono sostanzialmente corrispondenti ai domini della qualità di vita, gli effettivi bisogni individuati nel singolo utente si correlano a difficoltà nei diversi domini della qualità di vita ovvero identificano condizioni di bisogno ed effettivi deficit della qualità di vita stessa. Un sistema di servizi e di cultura in grado di sostenere le persone con DI (Disabilità Intellettiva) pianifica i sostegni sulla base dei bisogni di sostegno mobilitando le risorse disponibili e programmando le azioni in funzione del miglioramento di obiettivi generali e specifici diretti all incremento di qualità della vita. 4. Partecipazione, Ruoli sociali e Integrazione A questo punto della trattazione, definito che disponiamo di: - informazioni relative all interazione, alla partecipazione ed al ruolo sociale che costituiscono una componente essenziale della valutazione del funzionamento della persona con disabilità intellettiva in termini professionali - una teoria ed una pratica dei bisogni umani - un costrutto scientifico in grado di quantificare e qualificare i bisogni di sostegno di una persona con DI in rapporto ad un livello standard di qualità della vita r, rappresentato dalle SIS - un sistema di procedure per identificare ed attivare le risorse, programmare azioni e porre in essere sostegni diretti a raggiungere obiettivi generali e specifici allineati al miglioramento di qualità della vita anche nell area dell interazione, partecipazione, ruoli sociali si pongono due questioni: 1- la percezione e la rappresentazione sociale della partecipazione e del ruolo sociale della persona con DI, che, in termini soggettivi attiene ai domini delle relazioni interpersonali, del benessere, dello sviluppo personale e dell autodeterminazione, mentre in prospettiva sociale e dei diritti richiama in maniera esplicita i temi di integrazione, inclusione e coesione sociale 2- il contributo che l attivazione di processi prima di integrazione e poi di inclusione e coesione sociale, apportano alla società nel suo complesso ed al modello scientifico che attualmente meglio rappresenta lo stato di funzionamento delle persone con DI Le fondamenta storiche, culturali, istituzionali, giuridiche del processo di integrazione sono documentabili attraverso strumenti di diversa natura formale tra i quali possiamo selezionare, tra gli altri: Dichiarazione Universale dei Diritti dell Uomo 1948 Dichiarazione Universale dei diritti delle persone con Disabilità Intellettiva 1971 Dichiarazione Universale delle Persone con Disabilità 1975 Norme Standard per l eguaglianza delle Opportunità per le Persone con disabilità Organizzazione Mondiale della Sanità A livello italiano la legge quadro 104/1992 La società integrata è rappresentata da una comunità positiva in cui le persone vivono, imparano, socializzano, lavorano; le categorie vulnerabili, come le persone con disabilità intellettiva ne fanno per diritto parte, ma non necessariamente vi partecipano. Il sistema giuridico ed economico ne garantisce la presenza, quasi giustapposta attraverso un sistema di tutele di tipo assistenziale primario o secondario orientate dal modello tradizionale di Stato sociale. Assistiamo all applicazione di una logica di legittimazione a priori della partecipazione, una sorta di prerequisito di garanzia, che potrebbe in realtà nascondere residui paternalistici. Il modello istituzionale introduce e definisce il riconoscimento di una serie di diritti,il sistema di welfare seleziona e riconosce bisogni pubblici ed eroga prestazioni ma non necessariamente la garanzia del loro esercizio ne la soddisfazione efficace ed efficiente (welfare negativo, Giddens, 2007). I fattori determinanti l integrazione sono stati indotti da una serie di valori e conseguenti principi normativi che hanno motivato il dibattito culturale e la transizione degli approcci e delle pratiche da istituzionali - 7

8 assistenziali a integrate: al momento, senza poter approfondire, possiamo elencare tali fattori dinamici dell integrazione come il substrato della stessa: 1. Modello democratico 2. Diritti umani, Diritti sociali, politici e di libertà 3. Uguaglianza formale e sostanziale 4. Riconoscimento della diversità, personale, linguistica, culturale, sociale, economica 5. Cultura dell integrazione 6. Stato e welfare sociale 7. Presa in carico 5. Partecipazione, Ruoli sociali e Inclusione Il paradigma dell integrazione si è rivelato fondamentale nell evoluzione culturale, nella ridefinizione e classificazione della disabilità intellettiva e nelle pratiche di intervento a beneficio delle persone con tale disabilità. Tuttavia è necessario riconoscere che l affermazione di una posizione di garanzia e di tutela è condizione necessaria, ma non sufficiente per sostenere la piena partecipazione delle persone con DI nella comunità di cui fanno parte. La Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità del 2006, ratificata dall Italia il 24 febbraio 2009, definisce un passaggio evolutivo particolarmente significativo e, di fatto, sancisce l introduzione del nuovo paradigma dell Inclusione. L ambiente naturale ed antropico in cui le persone vivono, imparano, lavorano, socializzano non è semplicemente un contesto che può essere facilitante, ma una società postindustriale, ipercomplessa, che può essere attiva, solidale e soprattutto partecipata secondo i criteri dell etica della responsabilità. Le strutture istituzionali avanzate trovano successo nella logica giuridica della partecipazione attiva e responsabile orientando il modello di welfare tradizionale alla società del benessere postindustriale. I principi che ispirano la trasformazione della rappresentazione inclusiva della prospettiva di relativismo culturale, della libertà di scelta, della qualità di vita per tutti, quindi comprese le persone con DI, sono rintracciabili proprio nella Convenzione ONU come substrato e matrice. Ne evidenziamo alcuni: 1. Democrazia compiuta 2. Diritti e tutele, esercizio attivo, partecipato e corresponsabile dei diritti 3. Cittadinanza politica, sociale, economica 4. Uguaglianza come diritto di accesso e di scelta 5. Cultura dell inclusione, relativismo culturale, coesione sociale 6. Prendersi cura (in senso riflessivo, tutte le volte che è possibile) 7. Stato e welfare del benessere postindustriale 8. Qualità della vita e vita di qualità in senso soggettivo e sociale La rappresentazione inclusiva della partecipazione e del ruoli sociale della persona con disabilità intellettiva, oltre che concordare efficacemente e in modo convincente con il modello dei sostegni, lo arricchisce in ogni sua componente. Le interazioni della persona disabile intellettiva diventano significative, la partecipazione diviene attiva, i ruoli sociali si caratterizzano per il loro valore ed i riconoscimento da parte delle altre componenti della comunità. Il piano dei sostegni si riconfigura come progetto di vita ed il costrutto universale di qualità di vita integra tre metalivelli al di là dei domini: il senso di appartenenza, il sistema delle proprie credenze, la dimensione del divenire, in altre parole alla qualità si aggiungono, in termini ermeneutici, il senso ed il significato dell esistenza. Una particolare sottolineatura viene posta dal modello inclusivo sul costrutto di empowerment e sulla sua oparazionalizzazione: possiamo affermare, almeno in maniera preliminare e come spunto di ulteriore riflessione che, attraverso l empowerment, si realizza il passaggio dalla fase dell integrazione a quella dell inclusione e che, nella forma più estesa possibile, solo in questo caso la persona con disabilità diventa davvero soggetto del suo cambiamento. La rappresentazione sociale e giuridica dell effetto empowerment potrebbe a questo punto coincidere con la legittimazione, formale e sostanziale, della cittadinanza attiva delle persone con DI, come per tutte le persone. 8

9 6. Conclusioni: la sfida attuale attraverso l inclusione oltre la Qualità di Vita verso una vita di senso e significato La riflessione fino a questo punto condotta sull importanza della dimensione interazioni, partecipazione, ruoli sociali del modello dei sostegni ci orienta nel definire la prospettiva di sviluppo dello stesso modello dei sostegni e della sua fruibilità non solo a livello individuale, ma anche della sua rappresentatività sociale. In sintesi le sfide attuali possono essere così riassunte: 1. Utilizzare il Modello dei Sostegni in funzione del miglioramento della Qualità di Vita, alla ricerca del senso e del significato attraverso l inclusione 2. Individuare le fasi logiche e le procedure da implementare per utilizzare le informazioni sul funzionamento individuale e dei contesti di vita attuali e futuri tipici di una società inclusiva e coesa 3. Strutturare: a) Obiettivi allineati con il miglioramento della QdV, la soddisfazione del senso e la piena inclusione b) Strategie di Sostegno efficaci alla partecipazione ed al ruolo sociale c) Outcomes personali significativi che hanno senso nel il Progetto di Vita della persona ed al tempo stesso sono socialmente riconosciuti e valorizzati d) Welfare sociale del benessere (Sen 2004, Giddens 2007) Bibliografia 1. American Association on Mental Retardation (2002). Mental Retardation: Definition, Classification, and System of Support, X edition, Washington DC 2. AAMR, 2005, Ritardo mentale. Definizione, Classificazione e Sistemi di sostegno, decima edizione, edizione italiana, Vannini Editrice, Gussago, Brescia, pp American Psychiatric Association (2000). Diagnostic and statistical manual of mental disorders, 4th edition Text Revised, Washington DC 4. Aronowitz R.A. (1998). Making sense of illness. Science, society, and disease.. Cambridge. Cambridge University Press 5. Bauman Z., La società dell incertezza, Il Mulino, Bobbio N., Il futuro della democrazia, Einaudi, Benhabib S., I diritti degli altri, Cortina, Carulla L.S., Bertelli M. (2008). Mental Retardation or Intellectual Disability: Time for a Conceptual Change. Psychopathology, 41, Comitato Tecnico- Scientifico Anfass Onlus, a cura di (ottobre 2007), I sostegni per incrementare la qualità di vita della persona con disabilità intellettiva e relazionale. Una sperimentazione, in American Journal on Mental Retardation: edizione italiana, Brescia, Vannini, volume 5, numero 3, p. 397 p Cottini L., Fedeli D., Leoni M., Croce L., (febbraio 2008), La Supports Intensity Scale nel panorama riabilitativo italiano e procedure psicometriche, in American Journal on Mental Retardation: edizione italiana, volume 6, numero 1, Vannini, Brescia, p Darendorf R., Libertà attiva, Laterza, De Ploy E., Gilson S.F. (2004). Rethinking disability. Principles for professional and social change. Belmont C A.: Thompson Brooks/Cole 9

10 13. Devlieger J.P., Rusch F., Pfeiffer D. Editors, (2003). Rethinking disability. The emergence of new definition, concepts, and communities. Antwerp, Belgium. Garant 14. Engel G.L. (1977). The need for a new medical model: A challenge for biomedicine. Science 196, Engel G.L. (1980). The clinical applications of the biopsychosocial model. American Journal of Psychiatry, Giddens A., L europa nell età globale, Laterza, Hahn H.,Hegamin A.P. /2001). Assessing scientific meaning of disability. Journal of Disability Policy Studies, 12, Katschnig H., Freeman H., Sartorius N. La qualità di vita in psichiatria, Il Pensiero Scientifico, ed italiana Luckasson R. ed altri, American Association on Mental Retardation (2002). Mental Retardation: Definition, Classification, and System of Support, X edition, Washington DC 20. Maslow A. H., Motivation and Personality, Harper e Row, New York, Meinhold P.M., Mulick J.A. (1992). Social policy and science in the treatment of severe behavioural disorders. Defining and securing a healthy relationship. Clinical Psychology Review, 12, Meinhold P.M., Mulick J.A., Teodoro J.M. (1994). Risks and SISIS treatment litigation: Focus on the family. Journal of Child and Family Sudies, 3, Nagi S.Z. (1991), Disability concepts revisited: Implications for prevention. In A:M. Pope, A.R. Tarlov editors. Disability in America. Towards a national agenda for prevention (pp ). Washgington DC, National Academy Press 24. Powers L., Dinerstein R., Holmes S., (2005). Self-advocacy, self-determination, social freedom and opportunity. In K. C. Lakin, A. Turnbull Editors. National goals and research for people with intellectual and developmental disabilities pp Washington DC. America Association on Mental Retardation 25. Rioux M. H. (1997). Disability: the place of judgement in a world of fact. Journal of Intellectual Disability Research. 41, Rosen R. (1972). The Relevance of General Systems Theory. Lazlo E. ed. Braziller, New York, p Schalock R.L., Luckasson R. A., Shogren K.A. (2008). Nuova dicitura per il ritardo mentale: comprendere il passaggio verso il termine disabilità intellettiva. American Journal on Mental Retardation, edizione italiana, vol. 6, n Schalock R.L. e M.A. Verdugo Alonso, Handbook on Quality of Life for Human Service Practitioners, Edizioni AAIDD 29. Schalock R.L.,. Gardner J.F e. Bradley V. J, Quality of Life: Applications for People with Intellectual and Developmental Disabilties,, Edizioni AAIDD 30. Schalock R. L., Gardner J.F.e Bradley V. J, (2007), in Corti S., Villani D., (ottobre 2007), Prefazione, in American Journal on Mental Retardation: edizione italiana, Brescia, Vannini, volume 5, numero 3, p Sen A., La democrazia degli altri, Mondadori, Thompson J.R., Bryant B., Campbell E.M., Craig E.M., Huhes C., Rotholz D., Schalock R.L., Silverman W., Tassè M. e Wehmeyer M.L., Support Intensità Scale, Edizioni AAIDD. 33. World Health Organization (1996).ICD-10 Guide for Mental Retardation, Geneva 34. World Health Organization (1992). The ICD-10 classification of mental and behavioural disorders: Clinical description and diagnostic guidelines. Geneva 35. World Health Organization (2001). ICF International Classification of Functioninig, Disability and Health. Geneva 10

Comitato Scientifico Nazionale. Rapallo, 14-15 Maggio 2011

Comitato Scientifico Nazionale. Rapallo, 14-15 Maggio 2011 Comitato Scientifico Nazionale Rapallo, 14-15 Maggio 2011 Statuto stralcio Art. 18 Comitato Scientifico 18.2 contribuire alla realizzazione delle linee politiche associative, nonché supportare il Presidente

Dettagli

Psicologia dell orientamento scolastico e professionale. Indice

Psicologia dell orientamento scolastico e professionale. Indice INSEGNAMENTO DI PSICOLOGIA DELL ORIENTAMENTO SCOLASTICO E PROFESSIONALE LEZIONE I ORIENTAMENTO E PSICOLOGIA PROF.SSA ANNAMARIA SCHIANO Indice 1 L orientamento: significato e tipologie ---------------------------------------------------------------

Dettagli

Variabile Ecologica Costrutto teorico Strumento / Unità di Misura

Variabile Ecologica Costrutto teorico Strumento / Unità di Misura La Matrice Ecologica a Scuola: utilizzo estensivo dell ICF CY per la definizione degli Obiettivi di Miglioramento della Qualità di Vita a Scuola e la Pianificazione Educativa Personalizzata Luoghi della

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO. Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo

J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO. Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo L utopia dell educazione L educazione è un mezzo prezioso e indispensabile che

Dettagli

SIMPOSIO 15 LA SESSUALITA NEGATA: ESISTONO SOLUZIONI PERCORRIBILI?

SIMPOSIO 15 LA SESSUALITA NEGATA: ESISTONO SOLUZIONI PERCORRIBILI? SIMPOSIO 15 LA SESSUALITA NEGATA: ESISTONO SOLUZIONI PERCORRIBILI? LA SESSUALITÀ NEGATA: ESISTONO SOLUZIONI PERCORRIBILI? INTRODUZIONE AL TEMA, VALUTAZIONE ED INTERVENTI. Fabio Veglia, Università di Torino

Dettagli

L ICF - Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute

L ICF - Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute L ICF - Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute CHE COS È È una classificazione della salute e dei domini ad essa correlati che aiuta a descrivere i cambiamenti

Dettagli

L integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale

L integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale L integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale Vito Petrara Principi di riferimento per l assistenza I principi di riferimento

Dettagli

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI INTEGRAZIONE, ORIENTAMENTO E BUONE PRASSI RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI L iscrizione degli alunni con certificazione L.104

Dettagli

Centro Studi Psico Medico Pedagogico della Mediazione. Formazione Applicazione Ricerca Sperimentazione Psicopedagogica e Clinica

Centro Studi Psico Medico Pedagogico della Mediazione. Formazione Applicazione Ricerca Sperimentazione Psicopedagogica e Clinica Clinica e Pedagogia nella DI: che cosa abbiamo imparato dal Modello dei Sostegni e dalla SIS dell AAIDD? Luigi Croce, CSPDM Onlus Brescia, Eboli Università Cattolica Brescia luigi.croce57@libero.it luigi.croce@unicatt.it

Dettagli

CRISI DEL LAVORO LAVORATORI IN CRISI. La psicologia per il benessere delle Persone e delle Organizzazioni

CRISI DEL LAVORO LAVORATORI IN CRISI. La psicologia per il benessere delle Persone e delle Organizzazioni CONVEGNO CRISI DEL LAVORO LAVORATORI IN CRISI La psicologia per il benessere delle Persone e delle Organizzazioni Pordenone, 14 settembre 2013 Lo psicologo considera suo dovere accrescere le conoscenze

Dettagli

03. Il Modello Gestionale per Processi

03. Il Modello Gestionale per Processi 03. Il Modello Gestionale per Processi Gli aspetti strutturali (vale a dire l organigramma e la descrizione delle funzioni, ruoli e responsabilità) da soli non bastano per gestire la performance; l organigramma

Dettagli

COMPETENZE DIGITALI. Le digital Competence Framework mi permettono di : Esplorare nuovi contesti tecnologici in modo flessibile.

COMPETENZE DIGITALI. Le digital Competence Framework mi permettono di : Esplorare nuovi contesti tecnologici in modo flessibile. COMPETENZE DIGITALI Competenze digitali o digital skills. Un approccio in 3D, un mutamento in corso. L immersività generata dagli ambienti multimediali ci sollecitano un esigenza nuova e educabile: sviluppare

Dettagli

Policy. Le nostre persone

Policy. Le nostre persone Policy Le nostre persone Approvato dal Consiglio di Amministrazione di eni spa il 28 luglio 2010 LE NOSTRE PERSONE 1. L importanza del fattore umano 3 2. La cultura della pluralità 4 3. La valorizzazione

Dettagli

Rimini 14-15 Novembre 2014. Dott. Augusto Enea Filimberti

Rimini 14-15 Novembre 2014. Dott. Augusto Enea Filimberti Rimini 14-15 Novembre 2014 Dott. Augusto Enea Filimberti INQUADRAMENTO TEORICO DI RIFERIMENTO Per chi opera all interno dei servizi residenziali, o nella disabilità con adulti: Qual è il costrutto che

Dettagli

Questionario di interessi professionali Q.I.P.

Questionario di interessi professionali Q.I.P. Questionario di interessi professionali Q.I.P. Gli interessi professionali Nella vita di una persona, la scelta del percorso formativo e della professione rappresentano momenti importanti e significativi.

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ

MANUALE DELLA QUALITÀ SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ MANUALE GESTIONE QUALITÀ SEZ. 5.1 REV. 02 pagina 1/5 MANUALE DELLA QUALITÀ Rif.to: UNI EN ISO 9001:2008 PARTE 5: RESPONSABILITÀ DELLA DIREZIONE SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA

Dettagli

Risultati dell indagine sul benessere dei dipendenti 2014

Risultati dell indagine sul benessere dei dipendenti 2014 Risultati dell indagine sul benessere dei dipendenti 2014 (art. 14 comma 5 - d.lgs 150/2009) sintesi dati Generali, per Area e tipologia di dipendente Le Amministrazioni pubbliche, nella prospettiva di

Dettagli

La Certificazione di qualità in accordo alla norma UNI EN ISO 9001:2000

La Certificazione di qualità in accordo alla norma UNI EN ISO 9001:2000 La Certificazione di qualità in accordo alla norma UNI EN ISO 9001:2000 Giorgio Capoccia (Direttore e Responsabile Gruppo di Audit Agiqualitas) Corso USMI 07 Marzo 2006 Roma Gli argomenti dell intervento

Dettagli

PROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE

PROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE PROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE SICUREZZA E RISPETTO DELLE REGOLE FINALITA e OBIETTIVI DEL PROGETTO Le direttive comunitarie in tema di salute e sicurezza sul luogo di lavoro sottolineano la necessità

Dettagli

PROGETTO AFFETTIVITÀ secondaria di primo grado

PROGETTO AFFETTIVITÀ secondaria di primo grado PROGETTO AFFETTIVITÀ secondaria di primo grado anno scolastico 2014-2015 EDUCAZIONE ALL AFFETTIVITÀ E ALLA SESSUALITÀ Premessa La preadolescenza e l adolescenza sono un periodo della vita in cui vi sono

Dettagli

IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:

IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE: IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:! definisce i bisogni e i desideri insoddisfatti! ne definisce l ampiezza! determina quali mercati obiettivo l impresa può meglio servire! definisce i prodotti

Dettagli

Lavorare in Rete. a cura di Nunzia Coppedé. Nulla su di Noi senza di Noi. Formazione EmpowerNet

Lavorare in Rete. a cura di Nunzia Coppedé. Nulla su di Noi senza di Noi. Formazione EmpowerNet Lavorare in Rete Nulla su di Noi senza di Noi a cura di Nunzia Coppedé Cosa significa lavorare in rete Significa lavorare con diversi attori per affrontare insieme una causa comune La rete informale Le

Dettagli

Salute in tutte le politiche. Carlo Favaretti Università Cattolica del Sacro Cuore

Salute in tutte le politiche. Carlo Favaretti Università Cattolica del Sacro Cuore CIVES CITTÀ VIVE, EQUE E SANE 20-2323 APRILE 2015 Salute in tutte le politiche Carlo Favaretti Università Cattolica del Sacro Cuore Concetti chiave Che cos è la salute Che cos è la promozione della salute

Dettagli

La scuola italiana è inclusiva?

La scuola italiana è inclusiva? Napoli 7 aprile 2014 La scuola italiana è inclusiva? Relatore: BES DSA - DVA ICF PEI PDP PAI : INCLUSIONE SUCCESSO FORMATIVO : Il termine "integrazione" scolastica è stato racchiuso e sostituito dal termine

Dettagli

INNOVAZIONE E TECNOLOGIA NELLA RIABILITAZIONE A SOSTEGNO DELL EFFICACIA E DELL EFFICIENZA NELL INTERVENTO RIABILITATIVO

INNOVAZIONE E TECNOLOGIA NELLA RIABILITAZIONE A SOSTEGNO DELL EFFICACIA E DELL EFFICIENZA NELL INTERVENTO RIABILITATIVO PROFESSIONI SANITARIE & ICT Roma 26 Ottobre 2013 INNOVAZIONE E TECNOLOGIA NELLA RIABILITAZIONE A SOSTEGNO DELL EFFICACIA E DELL EFFICIENZA NELL INTERVENTO RIABILITATIVO Dott.ssa Tiziana Rossetto F.L.I.

Dettagli

Le competenze per la gestione e lo sviluppo delle risorse umane nelle università e negli enti di ricerca

Le competenze per la gestione e lo sviluppo delle risorse umane nelle università e negli enti di ricerca Scuola di Management per le Università, gli Enti di ricerca e le Istituzioni Scolastiche Le competenze per la gestione e lo sviluppo delle risorse umane nelle università e negli enti di ricerca Dott. William

Dettagli

PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÁ (DPR 249 del 1998 come modificato dal DPR 235 del 2007) Scuola Primaria.. classe.. a. s.

PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÁ (DPR 249 del 1998 come modificato dal DPR 235 del 2007) Scuola Primaria.. classe.. a. s. PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÁ (DPR 249 del 1998 come modificato dal DPR 235 del 2007) Scuola Primaria.. classe.. a. s. 2014 15 L obiettivo del patto di corresponsabilità è quello di impegnare le

Dettagli

Appendice III. Competenza e definizione della competenza

Appendice III. Competenza e definizione della competenza Appendice III. Competenza e definizione della competenza Competenze degli psicologi Lo scopo complessivo dell esercizio della professione di psicologo è di sviluppare e applicare i principi, le conoscenze,

Dettagli

Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA. 2006-2007

Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA. 2006-2007 Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani AA. 2006-2007 PIANO e PIANIFICAZIONE 3 Pianificazione È il Processo con il quale un individuo, una impresa, una istituzione, una collettività territoriale

Dettagli

ORIENTARE = EDUCARE ALLE SCELTE

ORIENTARE = EDUCARE ALLE SCELTE ORIENTARE = EDUCARE ALLE SCELTE Porre l individuo in grado di prendere coscienza di sé, di progredire per l adeguamento dei suoi studi e della sua professione rispetto alle mutevoli esigenze della vita

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN

SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN (Allegato 1) SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: COMUNE DI MATINO 2) Codice di accreditamento: NZ03254 3) Albo e classe di iscrizione:

Dettagli

Liceo Linguistico Marcelline Bolzano Docente: Lavezzo Martina

Liceo Linguistico Marcelline Bolzano Docente: Lavezzo Martina Liceo Linguistico Marcelline Bolzano Docente: Lavezzo Martina CURRICULUM DI SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE/EDUCAZIONE FISICA Nella stesura del curriculum di Scienze Motorie e Sportive/Educazione Fisica si

Dettagli

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i P r o d o t t o d a A l b e r t o P a o l i n i G r o s s e t o P a r c h e g g i s r l V e n g o n o p

Dettagli

PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013

PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013 SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO SIMONE DA CORBETTA PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013 1 Introduzione Il progetto accoglienza nasce dalla convinzione che i primi mesi di lavoro

Dettagli

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE DELIBERAZIONE DELLA 2 L. 196/97 Art. 17. Approvazione del Regolamento istitutivo del Dispositivo di accreditamento delle strutture formative della Regione Marche (DAFORM). LA VISTO il documento istruttorio

Dettagli

Repertorio di prove personalizzate proposte dalle scuole. agli studenti con disabilità intellettiva

Repertorio di prove personalizzate proposte dalle scuole. agli studenti con disabilità intellettiva Repertorio di prove personalizzate proposte dalle scuole agli studenti con disabilità intellettiva Gruppo di lavoro Responsabile del Progetto: Lina Grossi Responsabile del Servizio nazionale di valutazione

Dettagli

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE Non c è mai una seconda occasione per dare una prima impressione 1. Lo scenario Oggi mantenere le proprie posizioni o aumentare le quote di mercato

Dettagli

Politica Economica Istituzioni e Efficienza

Politica Economica Istituzioni e Efficienza Politica Economica Istituzioni e Efficienza 2 Introduzione al concetto di Istituzioni Le istituzioni riducono il tasso di incertezza creando delle regolarità nella vita di tutti i giorni. Sono una guida

Dettagli

SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO

SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO AUTOANALISI D ISTITUTO SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO RAV A partire dal corrente anno scolastico tutte le scuole del Sistema Nazionale di Istruzione, statali e paritarie,

Dettagli

Dinamica dell integrazione

Dinamica dell integrazione Prof. Luigi Croce - psichiatra Università Cattolica di Brescia Inclusione delle Persone con Disabilità Intellettive ed Evolutive: il contributo operativo di ICF e ICF-CY Luigi Croce Gruppo di Ricerca Qualitàdella

Dettagli

PIATTAFORMA DEI VALORI DI RIFERIMENTO, DEI CRITERI PEDAGOGICI COMUNI CENTRI DI ESERCITAZIONE AI METODI DELL'EDUCAZIONE ATTIVA DEL PIEMONTE

PIATTAFORMA DEI VALORI DI RIFERIMENTO, DEI CRITERI PEDAGOGICI COMUNI CENTRI DI ESERCITAZIONE AI METODI DELL'EDUCAZIONE ATTIVA DEL PIEMONTE PIATTAFORMA DEI VALORI DI RIFERIMENTO, DEI CRITERI PEDAGOGICI COMUNI CENTRI DI ESERCITAZIONE AI METODI DELL'EDUCAZIONE ATTIVA DEL PIEMONTE CEMEA CENTRI DI ESERCITAZIONE AI METODI DELL'EDUCAZIONE ATTIVA

Dettagli

PROPOSTA DI PACCHETTO DI ORIENTAMENTO

PROPOSTA DI PACCHETTO DI ORIENTAMENTO PROPOSTA DI PACCHETTO DI ORIENTAMENTO MOMENTI DI ORIENTAMENTO Obiettivi INDICE Bilancio delle Competenze e Consapevolezza delle Vocazioni...4 La Gestione del Cambiamento...4 Momenti e iniziative sul tema

Dettagli

EA 03 Prospetto economico degli oneri complessivi 1

EA 03 Prospetto economico degli oneri complessivi 1 UNIONE EUROPEA REPUBBLICA ITALIANA Fase 1: Analisi iniziale L analisi iniziale prevede uno studio dello stato attuale della gestione interna dell Ente. Metodo: si prevede l individuazione dei referenti

Dettagli

Premessa. Di seguito le nostre principali aree aree di intervento

Premessa. Di seguito le nostre principali aree aree di intervento Premessa Ad Meliora è anche Sicurezza. Ci rivolgiamo principalmente ad aziende operanti nel settore del terziario erogando: corsi di adempimento normativo: in funzione della tipologia di azienda e dei

Dettagli

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione del Consiglio dei Delegati n. 13 del 30/12/2008 Approvato dalla Provincia di

Dettagli

Istituto Tecnico Industriale Minerario Giorgio Asproni

Istituto Tecnico Industriale Minerario Giorgio Asproni Istituto Tecnico Industriale Minerario Giorgio Asproni Programmazione Italiano, storia e geografia. Classe IV Costruzioni, ambiente e territorio Anno 2014/2015 Professoressa Pili Francesca Situazione di

Dettagli

UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso

UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso SORVEGLIANZA E CERTIFICAZIONI UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso Pagina 1 di 10 INTRODUZIONE La Norma UNI EN ISO 9001:2008 fa parte delle norme Internazionali

Dettagli

SCUOLA DELL INFANZIA ANNO SCOLASTICO 2014-2015

SCUOLA DELL INFANZIA ANNO SCOLASTICO 2014-2015 SCUOLA DELL INFANZIA ANNO SCOLASTICO 2014-2015 FINALITÀ: Formare persone responsabili con un profondo senso civico. Sviluppare nell alunnocittadino il senso di appartenenza ad una comunità residente in

Dettagli

Indice. pagina 2 di 10

Indice. pagina 2 di 10 LEZIONE PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA DOTT.SSA ROSAMARIA D AMORE Indice PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA---------------------------------------------------------------------------------------- 3 LA STRUTTURA

Dettagli

Il Profilo Dinamico Funzionale (PDF)*

Il Profilo Dinamico Funzionale (PDF)* Il Profilo Dinamico Funzionale (PDF)* E' atto successivo alla Diagnosi Funzionale (a cura della NPI) e indica in via prioritaria, dopo un primo periodo di inserimento scolastico, il prevedibile livello

Dettagli

Qualità è il grado in cui un insieme di caratteristiche intrinseche soddisfa i requisiti (UNI EN ISO 9000:2005)

Qualità è il grado in cui un insieme di caratteristiche intrinseche soddisfa i requisiti (UNI EN ISO 9000:2005) La Qualità secondo ISO Qualità è l insieme delle proprietà e delle caratteristiche di un prodotto o di un servizio che conferiscono ad esso la capacità di soddisfare esigenze espresse o implicite (UNI

Dettagli

Diventa fondamentale che si verifichi una vera e propria rivoluzione copernicana, al fine di porre al centro il cliente e la sua piena soddisfazione.

Diventa fondamentale che si verifichi una vera e propria rivoluzione copernicana, al fine di porre al centro il cliente e la sua piena soddisfazione. ISO 9001 Con la sigla ISO 9001 si intende lo standard di riferimento internazionalmente riconosciuto per la Gestione della Qualità, che rappresenta quindi un precetto universale applicabile all interno

Dettagli

LE STRATEGIE DI COPING

LE STRATEGIE DI COPING Il concetto di coping, che può essere tradotto con fronteggiamento, gestione attiva, risposta efficace, capacità di risolvere i problemi, indica l insieme di strategie mentali e comportamentali che sono

Dettagli

Carlo Bartolomeo Novaro - Studio di Coaching. Executive Team & Business Coaching NPL Training

Carlo Bartolomeo Novaro - Studio di Coaching. Executive Team & Business Coaching NPL Training Carlo Bartolomeo Novaro - Studio di Coaching Executive Team & Business Coaching NPL Training Il Coaching: allenarsi a vivere meglio Chi è un Coach? Il "coach" un professionista che aiuta le persone a prendere

Dettagli

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico

Dettagli

BES e PEI :Corso pratico e teorico per l inclusione scolastica

BES e PEI :Corso pratico e teorico per l inclusione scolastica Agenzia per la valorizzazione dell individuo nelle organizzazioni di servizio Corso di formazione BES e PEI :Corso pratico e teorico per l inclusione scolastica Sito internet: www.avios.it E-mail: avios@avios.it

Dettagli

Resoconto della Giornata di Studio organizzata da AIRIPA sezione Lombardia

Resoconto della Giornata di Studio organizzata da AIRIPA sezione Lombardia Resoconto della Giornata di Studio organizzata da AIRIPA sezione Lombardia Venerdì 7 Ottobre 2011 a Milano, AIRIPA sezione Lombardia ha organizzato una giornata di studio sull applicazione della legge

Dettagli

QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA

QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA Caratteristiche generali 0 I R M 1 Leadership e coerenza degli obiettivi 2. Orientamento ai risultati I manager elaborano e formulano una chiara mission. Es.: I manager

Dettagli

PROPOSTA DI DELIBERA

PROPOSTA DI DELIBERA COMUNE DI COMO PROPOSTA DI DELIBERA Oggetto: ISTITUZIONE DEL REGISTRO DELLE DICHIARAZIONI ANTICIPATE DI VOLONTA Il consiglio comunale di Como Premesso che: - Con l espressione testamento biologico (o anche

Dettagli

Circolare Ministeriale n. 3 del 13 febbraio 2015 Linee guida DOCUMENTO DI CERTIFICAZIONE DI COMPETENZE

Circolare Ministeriale n. 3 del 13 febbraio 2015 Linee guida DOCUMENTO DI CERTIFICAZIONE DI COMPETENZE Circolare Ministeriale n. 3 del 13 febbraio 2015 Linee guida DOCUMENTO DI CERTIFICAZIONE DI COMPETENZE STRUTTURA DEL DOCUMENTO La scheda di certificazione esplicita la traduzione delle singole competenze

Dettagli

Sottogruppo progetto pedagogico

Sottogruppo progetto pedagogico COORDINAMENTO PEDAGOGICO PROVINCIALE Sottogruppo progetto pedagogico Macro punti di riflessione del gruppo a partire dal 2004 ad oggi Principali tematiche: A) Il progetto pedagogico analizzato nei suoi

Dettagli

RACCOLTA FIRMA PER L INTRODUZIONE DEL REGISTRO DEI TESTAMENTI BIOLOGICI DEL COMUNE DI VERONA

RACCOLTA FIRMA PER L INTRODUZIONE DEL REGISTRO DEI TESTAMENTI BIOLOGICI DEL COMUNE DI VERONA RACCOLTA FIRMA PER L INTRODUZIONE DEL REGISTRO DEI TESTAMENTI BIOLOGICI DEL COMUNE DI VERONA Premesso che: - l articolo 32 della Costituzione Italiana afferma che "La Repubblica tutela la salute come fondamentale

Dettagli

ASSE STORICO SOCIALE

ASSE STORICO SOCIALE ASSE STORICO SOCIALE 1 ASSE STORICO SOCIALE competenze attese d asse indicatori descrittori Competenze di asse Indicatori Descrittori 1. Comprendere il cambiamento e la diversità dei tempi storici in una

Dettagli

Il progetto di vita: la funzione del docente

Il progetto di vita: la funzione del docente L orientamento dove essere effettuato considerando le caratteristiche cognitive e comportamentali dell alunno la disabilità le competenze acquisite gli interessi e le predisposizioni personali e non ultimo

Dettagli

La Health Related Quality of Life (HRQoL): analisi dell evoluzione di un concetto

La Health Related Quality of Life (HRQoL): analisi dell evoluzione di un concetto La Health Related Quality of Life (HRQoL): analisi dell evoluzione di un concetto F. Ierardi*, L. Gnaulati*, F. Maggino^, S. Rodella*, E. Ruviglioni^ *Agenzia Regionale di Sanità della Toscana Osservatorio

Dettagli

Azione di sistema per l'obbligo di istruzione e la continuità fra Secondarie di I e II grado - Fase 2- USP Torino"

Azione di sistema per l'obbligo di istruzione e la continuità fra Secondarie di I e II grado - Fase 2- USP Torino Azione di sistema per l'obbligo di istruzione e la continuità fra Secondarie di I e II grado - Fase 2- USP Torino" Competenze d asse e di cittadinanza Docenti: Cipriani Anna, Ist. Mag. Berti - TO Del Sonno

Dettagli

FACOLTÀ DI SOCIOLOGIA ART. 1

FACOLTÀ DI SOCIOLOGIA ART. 1 SEZIONE QUATTORDICESIMA FACOLTÀ DI SOCIOLOGIA ART. 1 Alla Facoltà di Sociologia afferisce il seguente corso di diploma universitario: a) corso di diploma universitario triennale in Servizio sociale ART.

Dettagli

Famiglie e welfare comunitario. Stefania Mazza 11 febbraio 2015

Famiglie e welfare comunitario. Stefania Mazza 11 febbraio 2015 Famiglie e welfare comunitario Stefania Mazza 11 febbraio 2015 LE COMPETENZE A) Analizzare I bisogni B) Creare C) Progettare D) Realizzare E) Valutare IL FARE QUALE SENSO DELLA PROGETTAZIONE Che cosa ci

Dettagli

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accogliere e trattenere i volontari in associazione Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accoglienza Ogni volontario dovrebbe fin dal primo incontro con l associazione, potersi sentire accolto e a proprio

Dettagli

I. P. S. S. S. E. DE AMICIS METODOLOGIE OPERATIVE

I. P. S. S. S. E. DE AMICIS METODOLOGIE OPERATIVE I. P. S. S. S. E. DE AMICIS ROMA METODOLOGIE OPERATIVE PROGRAMMAZIONE DIDATTICA CLASSI PRIME INDIRIZZO : SERVIZI SOCIO SANITARI 1 Premessa Le vigenti disposizioni di riforma della scuola secondaria superiore

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO LUIGI CAPUANA MINEO PROGETTO SALUTE ED. ALL AFFETTIVITÀ ALLA SESSUALITÀ E ALLA RELAZIONE

ISTITUTO COMPRENSIVO LUIGI CAPUANA MINEO PROGETTO SALUTE ED. ALL AFFETTIVITÀ ALLA SESSUALITÀ E ALLA RELAZIONE ISTITUTO COMPRENSIVO LUIGI CAPUANA MINEO PROGETTO SALUTE ED. ALL AFFETTIVITÀ ALLA SESSUALITÀ E ALLA RELAZIONE A. S. 2013-2014 1 CARATTERISTICHE DEL PROGETTO 1. Titolo del progetto Educazione Salute Educazione

Dettagli

L Orientamento Scolastico Professionale

L Orientamento Scolastico Professionale Istituto Comprensivo di Cappella Maggiore anno scolastico 2013-2014 L Orientamento Scolastico Professionale una proposta Finalità dell incontro Condividere i modelli di Orientamento Scolastico Professionale

Dettagli

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007 Progettazione ed erogazione di servizi di consulenza e formazione M&IT Consulting s.r.l. Via Longhi 14/a 40128 Bologna tel. 051 6313773 - fax. 051 4154298 www.mitconsulting.it info@mitconsulting.it SVILUPPO,

Dettagli

COMUNE DI SOLBIATE ARNO

COMUNE DI SOLBIATE ARNO SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione della Giunta Comunale n. 98 del 14.11.2013 1 GLI ELEMENTI DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE Oggetto della valutazione:obiettivi

Dettagli

Sviluppo di comunità

Sviluppo di comunità Sviluppo di comunità Rendere la comunità locale un attore del cambiamento sociale S e per comunità si intende un gruppo sociale (comunità locale, scuola, organizzazione, associazione), nel quale relazioni,

Dettagli

Obiettivi perseguiti:

Obiettivi perseguiti: Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale Personalità Giuridica riconosciuta con D.P.R. 1542/64 Iscr. Reg. Naz. delle Ass. di Prom. Sociale al n.95/04 Sede

Dettagli

Le competenze dell infermiere in tutte le fasi del PDTA per pazienti con tumore della prostata I bisogni del paziente nelle varie fasi del percorso

Le competenze dell infermiere in tutte le fasi del PDTA per pazienti con tumore della prostata I bisogni del paziente nelle varie fasi del percorso Le competenze dell infermiere in tutte le fasi del PDTA per pazienti con tumore della prostata I bisogni del paziente nelle varie fasi del percorso Anna Rita De Luigi e Rita Reggiani 10 dicembre 2014 Perché

Dettagli

Scienze motorie SCIENZE MOTORIE

Scienze motorie SCIENZE MOTORIE Scienze motorie SCIENZE MOTORIE SCIENZE MOTORIE CORSO DI LAUREA Scienze motorie: Educazione fisica e tecnica sportiva (sede di Voghera) Attività motoria preventiva e adattata (sede di Pavia) CORSI DI LAUREA

Dettagli

Lavorare in gruppo. Corso di formazione per i dipendenti dell Università di Palermo

Lavorare in gruppo. Corso di formazione per i dipendenti dell Università di Palermo Lavorare in gruppo Corso di formazione per i dipendenti dell Università di Palermo Premessa La conoscenza del gruppo e delle sue dinamiche, così come la competenza nella gestione dei gruppi, deve prevedere

Dettagli

Sistema di Gestione per la Qualità

Sistema di Gestione per la Qualità MQ 04 Sistema di Gestione per la N. Revisione e data Motivo della modifica Rev, 02 del 03.03.2008 Adeguamento dello scopo Redatto Verificato Approvato RD RD DS 4.0 SCOPO SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ

Dettagli

L AVORO DI RETE AL OBIETTIVI FORMATIVI

L AVORO DI RETE AL OBIETTIVI FORMATIVI Finalita educativa generale: Favorire l inserimento, promuovere l integrazione scolastica e lo sviluppo delle potenzialità dell alunno disabile o in situazione di svantaggio nell apprendimento, nella comunicazione,

Dettagli

SCELTA DELL APPROCCIO. A corredo delle linee guida per l autovalutazione e il miglioramento

SCELTA DELL APPROCCIO. A corredo delle linee guida per l autovalutazione e il miglioramento SCELTA DELL APPROCCIO A corredo delle linee guida per l autovalutazione e il miglioramento 1 SCELTA DELL APPROCCIO l approccio all autovalutazione diffusa può essere normale o semplificato, a seconda delle

Dettagli

L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA. L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario

L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA. L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA Il Servizio di Integrazione Scolastica

Dettagli

LINEE GUIDA DEL SERVIZIO DI

LINEE GUIDA DEL SERVIZIO DI AREA WELFARE SETTORE SERVIZIO SOCIALE E SOCIO-SANITARIO LINEE GUIDA DEL SERVIZIO DI ASSISTENZA EDUCATIVA TERRITORIALE RIVOLTA A MINORI E AD ADULTI IN SITUAZIONE DI DISAGIO, NON AFFETTI DA HANDICAP CERTIFICATO

Dettagli

PIANO BIENNALE PER I DIRITTI DELLE PERSONE CON DISABILITÀ

PIANO BIENNALE PER I DIRITTI DELLE PERSONE CON DISABILITÀ PIANO BIENNALE PER I DIRITTI DELLE PERSONE CON DISABILITÀ 15 novembre 2014 Daniela Sangiovanni Comunicazione e Ufficio stampa Policlinico S,Orsola ACCESSIBILITÀ Gli Stati dovrebbero riconoscere l importanza

Dettagli

ISTITUTO OBERDAN TREVIGLIO 1-INDIRIZZI DI STUDIO DELL ANNO SCOLASTICO 2013-2014

ISTITUTO OBERDAN TREVIGLIO 1-INDIRIZZI DI STUDIO DELL ANNO SCOLASTICO 2013-2014 ISTITUTO OBERDAN TREVIGLIO 1-INDIRIZZI DI STUDIO DELL ANNO SCOLASTICO 2013-2014 ISTRUZIONE TECNICA ECONOMICA: AMMINISTRAZIONE FINANZA E MARKETING, RELAZIONI INTERNAZIONALI PER IL MARKETING, SISTEMI INFORMATIVI

Dettagli

Processi di continuità e contiguità nella presa in carico globale e multifattoriale della persona con autismo

Processi di continuità e contiguità nella presa in carico globale e multifattoriale della persona con autismo Processi di continuità e contiguità nella presa in carico globale e multifattoriale della persona con autismo Prof. Lucio Moderato Psicologo Psicoterapeuta - Direttore Servizi Diurni e Territoriali Fondazione

Dettagli

PROGETTARE PER COMPETENZE

PROGETTARE PER COMPETENZE Il nostro curricolo: verticale,integrato,unitario 1 ISTITUTO COMPRENSIVO PASCOLI CRISPI MESSINA Misure di accompagnamento Indicazioni Nazionali Annualità 2014-15 Progetto Formativo Nazionale: Rafforzamento

Dettagli

Essere bambini o ragazzi speciali significa riuscire a fare tante cose lo stesso ma in modo diverso A. B.

Essere bambini o ragazzi speciali significa riuscire a fare tante cose lo stesso ma in modo diverso A. B. Adolescenza e disabilità: una bella avventura è possibile! Essere bambini o ragazzi speciali significa riuscire a fare tante cose lo stesso ma in modo diverso A. B. AIAS Bologna onlus esprime un caloroso

Dettagli

PROGETTO DI FORMAZIONE PER COMPRENDERE, SPERIMENTARE E FAR PROPRIO IL METODO

PROGETTO DI FORMAZIONE PER COMPRENDERE, SPERIMENTARE E FAR PROPRIO IL METODO LO SPAZIO MAGICO DELLA RELAZIONE TM Metodo di intervento sulle dinamiche relazionali e sulla prevenzione del disagio nella Scuola dell Infanzia e nella Scuola Primaria PRIMO LIVELLO PROGETTO DI FORMAZIONE

Dettagli

AGENDA DIGITALE: COSA I COMUNI SI ATTENDONO DALLA SUA ATTUAZIONE E COME I COMUNI POSSONO CONTRIBUIRE ALLA SUA ATTUAZIONE

AGENDA DIGITALE: COSA I COMUNI SI ATTENDONO DALLA SUA ATTUAZIONE E COME I COMUNI POSSONO CONTRIBUIRE ALLA SUA ATTUAZIONE AGENDA DIGITALE: COSA I COMUNI SI ATTENDONO DALLA SUA ATTUAZIONE E COME I COMUNI POSSONO CONTRIBUIRE ALLA SUA ATTUAZIONE Milano, 19 dicembre 2012 1 Premessa L agenda digitale italiana, con le prime misure

Dettagli

La Dichiarazione di Verona sugli investimenti in salute (The Verona Declaration on Investment for Healt)

La Dichiarazione di Verona sugli investimenti in salute (The Verona Declaration on Investment for Healt) SCHEDA 8 La Dichiarazione di Verona sugli investimenti in salute (The Verona Declaration on Investment for Healt) Verona, Italia, 5-9 luglio 2000 LA SFIDA DI VERONA Investire in salute significa promuoverne

Dettagli

darioianes.itit 2005 Dario Ianes - www.darioianes.it

darioianes.itit 2005 Dario Ianes - www.darioianes.it Lavoro di rete e equipe educativa Nuove alleanze per il Piano Educativo Individualizzato e il Progetto di Vita Dario Ianes Centro Studi Erickson, Trento Università di Bolzano www.darioianes darioianes.itit

Dettagli

La ricerca empirica in educazione

La ricerca empirica in educazione La ricerca empirica in educazione Alberto Fornasari Docente di Pedagogia Sperimentale Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia, Comunicazione Il ricercatore ha il compito di trovare relazioni

Dettagli

LINEE GUIDA PER L INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI CON DISABILITA M I N I S T E R O D E L L I S T R U Z I O N E 2 0 0 9

LINEE GUIDA PER L INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI CON DISABILITA M I N I S T E R O D E L L I S T R U Z I O N E 2 0 0 9 LINEE GUIDA PER L INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI CON DISABILITA M I N I S T E R O D E L L I S T R U Z I O N E 2 0 0 9 LE LINEE GUIDA Raccolgono una serie di direttive con lo scopo di migliorare il

Dettagli

Imparare facendo. Imparare collaborando

Imparare facendo. Imparare collaborando Imparare facendo Imparare collaborando La conoscenza non può essere considerata principalmente qualcosa che la gente possiede in qualche luogo della testa, ma qualcosa che la gente produce, si scambia

Dettagli

Approfondimenti e-book: I laboratori come strategia didattica autore: Antonia Melchiorre

Approfondimenti e-book: I laboratori come strategia didattica autore: Antonia Melchiorre Approfondimenti e-book: I laboratori come strategia didattica autore: Antonia Melchiorre Breve excursus delle risoluzioni giuridiche introdotte per garantire il diritto al Successo formativo nella scuola

Dettagli