Premessa Osservatorio sulle imprese high-tech della Provincia di Pisa Osservatorio sulle imprese high tech della Provincia di Pisa
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- Marina Moro
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1 Osservatorio sulle imprese high-tech della Provincia di Pisa Rapporto di ricerca Giugno 2003 Gruppo di lavoro Prof. Nicola Bellini (direttore) Dott.ssa Michela Lazzeroni (ricercatrice) Dott.ssa Alessandra Patrono (ricercatrice) Dott.ssa Federica Vannelli (ricercatrice) Prof. Andrea Piccaluga (responsabile scientifico) Dott. Giuseppe Pozzana (coordinatore) M. Lazzeroni, A. Patrono, A. Piccaluga Autori del rapporto Laboratorio IN-SAT Innovazione e Sistemi Territoriali Scuola Superiore Sant Anna - Piazza Martiri della Libertà, Pisa Tel Fax laboratorio.insat@sssup.it 1
2 Premessa L Osservatorio sulle imprese high-tech della Provincia di Pisa è un progetto di durata triennale (maggio 2001 maggio 2004), curato dal Laboratorio IN-SAT della Scuola Superiore Sant Anna di Pisa, su incarico dell Amministrazione Provinciale di Pisa, ed è finanziato dalla Regione Toscana, utilizzando anche finanziamenti dell Unione Europea. Lo scopo principale del progetto è quello di analizzare in profondità il comparto delle imprese hightech della Provincia di Pisa e, attraverso un contatto diretto e frequente con tali imprese: approfondire l analisi delle caratteristiche dei diversi settori high-tech, delle diverse tipologie di imprese, dei processi di nascita e di crescita delle imprese; monitorare i trend di crescita del settore; valutare la competitività delle imprese dell area e valutare ulteriori possibilità di sviluppo. Si tratta della prima attività sistematica di ricerca e monitoraggio di questa natura effettuata nell area pisana, in grado tra l altro di fornire un servizio al territorio in termini di marketing d area e attrazione di nuovi investimenti attraverso la puntuale descrizione delle potenzialità del comparto high-tech. Il gruppo di lavoro dell Osservatorio è composto da: Prof. Nicola Bellini, Scuola Superiore Sant'Anna, Direttore Prof. Andrea Piccaluga, Università di Lecce, Responsabile Scientifico Dott. Giuseppe Pozzana, Provincia di Pisa e Scuola Superiore Sant Anna, Coordinatore Dott.ssa Michela Lazzeroni, Università di Pisa, Ricercatrice Dott.ssa Alessandra Patrono, Scuola Superiore Sant'Anna, ricercatrice Dott.ssa Federica Vannelli, Scuola Superiore Sant Anna, ricercatrice 2
3 Pubblicazioni dell Osservatorio Nell ambito dell Osservatorio sono stati per ora predisposti i seguenti lavori. Rapporti di ricerca - Primo Rapporto Annuale dell Osservatorio, C. Cavallo, M. Lazzeroni, A. Patrono, A. Piccaluga, maggio, Secondo Rapporto Annuale dell Osservatorio, M. Lazzeroni, A. Patrono, A. Piccaluga, giugno, Working Paper - Le potenzialità high-tech nell area vasta Pisa Lucca Livorno, C. Cavallo, R. Lanzara, M. Lazzeroni, A. Patrono, A. Piccaluga, settembre, Le imprese high-tech della Valdera, M. Lazzeroni, A. Patrono, A. Piccaluga, gennaio, Le imprese spin-off della ricerca a Pisa, A. Patrono, A. Piccaluga, febbraio, 2003 Le pubblicazioni, i risultati dell Osservatorio, il database delle imprese high-tech della Provincia di Pisa ed altri servizi per il settore, sono disponibili sul sito 3
4 Indice Executive summary 5 Introduzione 12 Le origini del progetto 12 Finalità e strumenti dell Osservatorio 12 Metodologia dell Osservatorio 12 Un quadro sintetico sull high-tech nella provincia di Pisa 16 I primi fatti stilizzati 22 Il quadro d insieme dell high-tech pisano 27 L indagine presso le imprese 33 Le evidenze empiriche emerse 33 Le caratteristiche generali del campione 33 L evoluzione del fatturato e del numero degli addetti 34 La struttura occupazionale 41 La struttura occupazionale: una lettura per genere 42 Le caratteristiche dei soci fondatori 43 La struttura finanziaria e societaria 44 L attività di ricerca e la gestione della proprietà intellettuale 45 La capacità di network 47 I canali di vendita e il mercato 49 Gli assetti proprietari 53 L attività formativa 53 La localizzazione delle aziende 54 L analisi statistica del campione 56 Analisi delle correlazioni 60 Analisi dei cluster. 62 Alcune conclusioni 65 Domande e risposte sull high-tech pisano 67 Bibliografia 75 Allegati 76 4
5 Executive summary 1. Il presente executive summary rappresenta una sintesi del Secondo rapporto di ricerca, relativo all anno 2003, che costituisce un aggiornamento ed un ulteriore approfondimento del primo rapporto annuale dell Osservatorio, presentato nel maggio Nel Rapporto 2003, oltre ad un quadro sintetico della dotazione scientifica e tecnologica della Provincia di Pisa ed una descrizione approfondita dei risultati della ricerca empirica condotta presso le imprese high-tech della Provincia, con l obiettivo di descriverne le caratteristiche essenziali e sintetizzare la grande quantità di informazioni qualitative emerse nel corso delle interviste con gli imprenditori locali, vengono presentate alcune linee interpretative e suggeriti percorsi strategici per sviluppi futuri. 2. In estrema sintesi, l high-tech pisano ha attraversato un periodo di sviluppo particolarmente intenso, sia dal punto di vista del numero delle imprese che da quello del numero degli addetti e del fatturato complessivo. Tale crescita ha subito un rallentamento nel 2002 per la ben nota crisi internazionale e per la fase di stabilità dei settori collegati alle tecnologie dell informazione e digitali in generale. Il settore presenta come propri punti di forza, tra gli altri, le competenze degli addetti, il tasso di nascita di nuove imprese, la varietà delle tecnologie trattate, l innovazione nei modelli di partnership tra università e industria. Tuttavia, pur in presenza di un rilevante stock di imprese, le caratteristiche dell area sono tali da suggerire la presenza di potenzialità ancora non sfruttate. In particolare, molte imprese sono di dimensioni molto piccole ed hanno difficoltà ad entrare su mercati extraregionali ed esteri, la comunicazione e la collaborazione tra le imprese dell area appare di media intensità e le interazioni con la ricerca pubblica possono essere ulteriormente intensificate. Le imprese indicano la formazione (sia universitaria che permanente) e l aumento della cultura d impresa (tramite l adozione di modelli di business più evoluti) come le principali leve di miglioramento. 3. Alla luce delle indagini svolte, nell ambito dell Osservatorio vengono quindi proposti i seguenti spunti per promuovere un ulteriore sviluppo del settore e di tutta l area: (a) la creazione di condizioni e strumenti per un ispessimento delle relazioni tra le imprese, anche in caso di appartenenza a settori diversi; (b) l attivazione di attività di formazione permanente, soprattutto al fine di favorire un aumento diffuso di competenze manageriali e l inserimento di manager di professione; (c) un deciso rafforzamento dell immagine di Pisa come area a forte contenuto scientificotecnologico, enfatizzandone le caratteristiche positive in termini di qualità della vita e di disponibilità di risorse umane specializzate, al fine di determinare un marcato aumento dell entusiasmo tecnologico sul territorio e tra i soggetti istituzionali. 4. L area pisana è dotata di una forte densità di strutture di ricerca (soprattutto pubbliche) e di addetti alla Ricerca e Sviluppo (R&S) ed emerge come polo scientifico di grande interesse nazionale e internazionale. In particolare, operano nell area pisana circa 2000 docenti universitari (Università di Pisa, Scuola Normale Superiore e Scuola Superiore Sant Anna) e circa 1000 ricercatori di altre istituzioni di ricerca pubbliche (soprattutto Cnr, ma anche Infn, Infm, ecc.), senza contare il grande numero di ricercatori esterni che collaborano a vario titolo con tali enti. L Università di Pisa si colloca al sesto posto tra le università italiane per indice di produttività (rapporto tra numero di pubblicazioni e 5
6 docenti), prima fra gli atenei dell Italia Centrale. Se a questo dato si aggiunge anche la posizione di rilievo della Scuola Normale Superiore e della Scuola Superiore Sant Anna, il polo universitario pisano si conferma come uno dei più importanti sul territorio nazionale. Sicuramente uno dei primissimi in termini di rapporto tra ricercatori e abitanti. La capacità innovativa del sistema scientifico locale viene confermata dai dati sui brevetti americani, di cui sono titolari ricercatori localizzati nell area pisana: nel periodo essi sono 17 pari al 5% di quelli prodotti su scala nazionale. 5. La rilevanza scientifica dell ateneo pisano è confermata anche dalla capacità di attrazione di studenti universitari ( circa), che rappresentano il 40% del sistema universitario toscano. Il polo pisano serve non solo il bacino di attrazione comprendente le province limitrofe (oltre a Pisa, anche Livorno, Lucca, Massa Carrara), ma richiama studenti anche da altre regioni italiane, in particolare da quelle meridionali (circa il 15% degli iscritti). A Pisa si contano 11 laureati su 1000 abitanti contro i 3 rilevati a livello nazionale. Quasi la metà dei laureati dell Università di Pisa, inoltre, è specializzata nei settori scientifico-tecnologici e tale percentuale è decisamente superiore rispetto alle altre province universitarie toscane e alla media nazionale, specialmente se si considera la facoltà di ingegneria. Considerando un campione di laureati dell ateneo pisano (monitorati tramite il Progetto Diogene promosso dall Università di Pisa), circa il 70% delle risorse umane formate a Pisa, indipendentemente dalla loro provenienza, vanno a lavorare esternamente dall area, mentre circa il 30% al di fuori del bacino di attrazione. La provincia di Pisa, comunque, grazie all università, in media acquista il 5% di giovani provenienti dall esterno, che si vanno ad aggiungere al numero di laureati di origine pisana che rimangono a lavorare nell area. 6. Un indice che contribuisce a valutare il grado di apertura verso l esterno, l intensità delle relazioni con altri partner nel campo dell innovazione e la qualità della ricerca del sistema pisano è dato dalla partecipazione a progetti di ricerca europei. L analisi dei dati relativi al periodo , costruiti attraverso la banca dati Cordis, porta a identificare 390 progetti europei in cui i soggetti pisani sono coinvolti sia come primi contraenti che come partner. Nel 25% dei casi un soggetto pisano risulta come primo contraente. Il sistema della ricerca pisano, formato dall università e dagli enti di ricerca pubblici, gestisce come primo contraente 52 progetti, mentre è presente come partner in 215 progetti. La rete di relazioni instaurata dagli enti di ricerca pubblici pisani con partner europei ed extra-europei è composta complessivamente da 243 contatti, la maggior parte dei quali (64%) con Paesi membri dell Unione Europea (esclusa l Italia) e con l Università (57%). 7. La rilevanza del sistema scientifico pisano può essere dimostrata anche calcolando il peso dei principali output della ricerca locale rispetto al totale nazionale. Come evidenziato dal grafico seguente, gli output della ricerca prodotti a livello locale rivestono un peso sul valore italiano (media del 6%) decisamente superiore rispetto a quello demografico (0,68%) e alla consistenza degli addetti alla R&S pubblica specializzati nelle discipline scientificotecnologiche (4,37%). Particolarmente significativa è la propensione alla creazione di imprese spin-off della ricerca, che rappresentano l 8% dell insieme individuato a livello nazionale, e la capacità di ottenere e coordinare finanziamenti europei (6,74% del totale italiano). 6
7 Fig. 1 Peso dei principali output della ricerca scientifica (pubblicazioni scientifico-tecnologiche, brevetti americani, laureati nelle discipline scientifico-tecnologiche, imprese spin-off della ricerca, progetti europei) sul totale nazionale (% Pisa su Italia) Ricercatori Popolazione Pubblicazioni S/T Brevetti US Laureati S/T Progetti europei Spin-off della ricerca Fonte: Lazzeroni (2003). 8. L elevata offerta scientifica e tecnologica presente nell area pisana ha nel corso degli anni generato ricadute positive anche sul sistema delle industrie e dei servizi high-tech localizzato nell area, sebbene l attività universitaria rappresenti ancora la componente hightech più rilevante. Infatti, i dati sugli addetti high-tech distinti nelle diverse componenti (università, industria, servizi), ricavati dalla banca dati MIUR e selezionando alcuni settori 1 dalla banca dati Registro delle imprese (dati al ), evidenziano la forte specializzazione dell area pisana nell Università, che risulta decisamente superiore rispetto alla media nazionale e regionale e rispetto alle altre province universitarie toscane (Siena e Firenze). Anche per i servizi la città di Pisa presenta un rapporto addetti/popolazione leggermente superiore al valore italiano e a quello toscano. Inferiore alla media nazionale è il peso della componente industriale, comunque in linea con il trend regionale. Tab. 1 Specializzazione nelle diverse componenti dell high-tech. Addetti/popolazione (numero indice, Italia=100) Università Industria Servizi Pisa Firenze Siena Toscana Italia Fonti: (2001), Registro delle imprese Camera di Commercio ( ) 1 In particolare sono state selezionate le seguenti categorie: 24 Fabbricazione di prodotti chimici e farmaceutici; 30 Fabbricazione di macchine per ufficio, di elaboratori e sistemi informatici; 31 Fabbricazione di macchine e strumenti elettrici; 32 Fabbricazione di apparecchi radiotelevisivi e apparecchiature per le comunicazioni; 33 Fabbricazione di apparecchi medicali, di precisione, strumenti ottici; 72 - Informatica ed attività connesse; 73 R&S. 7
8 9. Attraverso le attività relative al Progetto Osservatorio delle imprese high-tech della provincia di Pisa, è stato possibile arrivare a censire al marzo 2003, 209 imprese. Esse comprendono 180 aziende che svolgono attività direttamente collegabili a quelle comunemente considerate come high-tech e 29 imprese che si occupano di quelli che abbiamo definito Servizi per l innovazione, essendo impegnate in attività di supporto o sviluppo prevalentemente per settori tecnologici. Oltre la metà delle imprese censite (il 53,1%) appartiene al settore dell Informatica (intesa nel senso ampio di consulenza informatica, soluzioni informatiche personalizzate, soluzioni Internet e e-commerce, distribuzione di hardware e software). Si tratta di imprese giovani e, in media, di piccole dimensioni. 10. Sono 14 le imprese collegate direttamente o indirettamente ad imprese straniere e multinazionali. Il settore più interessato da questa fattispecie è quello farmaceutico, che appare complessivamente arricchito dall intervento di operatori stranieri, sia attraverso l arrivo di nuovi capitali, sia per una nuova e virtuosa corporate governance. Importanti presenze straniere si registrano anche nei settori della elettronica, meccatronica, aerospaziale e dell informatica. 11. Un aspetto di vitalità del territorio è rappresentato dalla presenza di imprese spin-off della ricerca, cioè dell Università o di altri centri di ricerca locali, che al momento sono 17. La maggior parte di queste imprese opera nei campi di specializzazione dell ente di provenienza, con particolare riguardo al settore dell informatica, dell elettronica, della robotica. 12. Utilizzando un questionario appositamente predisposto è stato intervistato un campione di 117 imprese delle oltre 200 individuate. Il campione così costruito riflette con buona approssimazione le caratteristiche principali dell universo di riferimento per il quale è stato possibile stimare un numero complessivo di addetti pari a unità (tra le quali sono comprese anche le collaborazioni espresse in anni uomo) e un fatturato complessivo di oltre 1 miliardo e 400 milioni di euro per l anno Il numero medio di dipendenti (calcolato sul campione di riferimento), è pari a 28,7 unità e il fatturato medio di 4,5 milioni di euro; il 54,4% delle imprese del campione ha meno di 10 addetti, mentre le imprese con oltre 100 dipendenti sono il 6,3% ma producono circa il 63% del fatturato complessivo dell anno 2001: ciò conferma che il settore high-tech della provincia è caratterizzato da un forte dualismo tra numerose piccole imprese e poche grandi imprese (prevalentemente del settore farmaceutico). 14. Dati più dettagliati, raccolti per un più ristretto gruppo di imprese (n=72) e descritti nella tabella seguente, evidenziano andamenti positivi per l anno 2001 sia per quanto riguarda il fatturato che in relazione al numero di addetti, sebbene con tassi inferiori rispetto a quelli relativi all anno 2000 (in particolare in merito al numero di dipendenti): il fatturato è aumentato del 237,7% nel periodo di , e i dipendenti del 125,4%. Determinante in questo senso è stato l incremento in termini assoluti del numero delle imprese del settore, ma anche le imprese più anziane, cioè costituite prima del 1998, hanno consolidato la loro presenza nell area, registrando crescite minori, ma di rilievo (+77,1% la variazione del fatturato e +50,6% quella dei dipendenti). 8
9 Tab. 2 Crescita del comparto high-tech nell area pisana: andamento numero delle imprese, fatturato, dipendenti, fatturato/dipendenti nel periodo considerato ( ) Variazione Numero di imprese ,6% del campione Fatturato in mil. di euro 102,95 114, ,66 347, ,3% Dipendenti ,4% Fatturato/dipendenti 0,106 0,095 0,165 0,159 49,7% Tab. 3 Il consolidamento delle imprese high-tech più mature? Andamento del fatturato, dei dipendenti, fatturato/dipendenti delle imprese (n=39) presenti in tutto il periodo di osservazione ( ) Variazione Fatturato in mil. di euro 102,95 113,25 153,78 182,32 77,1% Dipendenti ,6% Fatturato/dipendenti 0,106 0,097 0,113 0,125 17,6% 15. L imprenditore tipo è un giovane laureatosi presso l Università di Pisa, dove ha conosciuto gli altri soci e dove ha maturato l idea imprenditoriale. Per un terzo degli imprenditori intervistati il luogo di provenienza è la Provincia di Pisa, per un altro terzo la regione e per il rimanente è il resto dell Italia con una leggera prevalenza del Sud rispetto al Nord. Il 19% dei soci ha intrapreso l attività imprenditoriale subito dopo gli studi; il restante 81% proviene in buona percentuale (44%) da imprese di settori analoghi o complementari. È un imprenditore motivato, spinto dalla voglia di fare impresa e dal desiderio di mettere in pratica un progetto o un idea innovativa, che raramente decide di intraprendere l attività perché insoddisfatto delle precedenti occupazioni. 16. Il finanziamento iniziale delle imprese è costituito quasi esclusivamente (77,2% delle imprese del campione) dalle risorse personali dei soci, il che dimostra la difficoltà del ricorso ad altre forme come venture capital, prestito bancario, ecc. L esigenza di risorse finanziarie si manifesta anche nella fase successiva allo start-up: il 70% delle imprese ha ricercato forme di finanziamento in seguito alla fondazione, ricercando partecipazioni in progetti europei o forme di prestito dalle banche. 17. In relazione ai principali indicatori dell attività innovativa svolta dalle imprese, le informazioni fornite dalle imprese del campione, mostrano che il 40% degli addetti è impegnato in attività di Ricerca e Sviluppo (R&S) e la spesa complessiva in R&S è pari (nel 2001) a poco meno del 25% del fatturato. La percentuale di addetti laureati in discipline tecnico scientifiche è pari, in media, al 65,7%. Si tratta di percentuali molto elevate, che confermano il contenuto tecnologico dell attività svolta dalle imprese. Per molte di esse, tuttavia, è difficile distinguere tra l attività di ricerca vera e propria da quella di sviluppo (come ad esempio per le imprese informatiche), il che giustifica una percentuale di spesa inferiore alla percentuale di addetti che spesso si occupano di attività di sviluppo/adattamento abbastanza standard oltre che di ricerca vera e propria. L attività brevettuale (domande e concessioni di brevetti nazionali e/o internazionali) interessa il 16,4% delle imprese e per lo più quelle del settore farmaceutico. Il 13% delle imprese, 9
10 inoltre, ha partecipato negli ultimi tre anni a progetti europei come principale contraente. Quasi 8 imprese su 10 dichiarano di aver introdotto innovazioni di prodotto e/o di processo negli ultimi tre anni; l 86,7% ha diversificato o ampliato la propria produzione e determinante in questo senso sono state le esigenze di mercato più che l introduzione o lo sviluppo di nuove tecnologie. 18. Le interazioni delle imprese con i centri di ricerca locali e le altre imprese high tech, appaiono di media intensità (il 51,2% delle imprese dichiara di avere molti o abbastanza rapporti con le istituzioni di ricerca locali e il 26,1% con le altre imprese del territorio), soprattutto se si tiene conto dell importanza della ricerca scientifica locale e della necessità, in un contesto di elevato impegno tecnologico, di frequenti scambi e collaborazioni. 19. A conferma delle osservazioni precedenti, le risorse interne e l attività di ricerca realizzata internamente sono considerate la principale fonte di innovazione per le imprese intervistate. Altri strumenti, come la collaborazione con enti pubblici o privati, o forme di ricerca commissionata, appaiono meno utilizzati e ricercati. 20. Un altro aspetto di cruciale importanza per queste imprese, oltre alla variabile tecnologica, è quello commerciale. Le imprese intervistate hanno evidenziato difficoltà a implementare una adeguata struttura di vendita, che è per lo più affidata alle conoscenze personali degli stessi soci fondatori. I mercati sono prevalentemente nazionali, e solo il 35,7% delle imprese dichiara di aver esportato i propri prodotti o servizi nell anno 2001 e per il 22,8% tale percentuale è stata oltre i dieci punti: valori che appaiono troppo limitati, soprattutto in settori che, per le loro stesse caratteristiche, impongono una visione globale. 21. Il 28,1% delle imprese appartiene a gruppi industriali o è controllata/partecipata da altre società. In alcuni casi si tratta di gruppi locali, che hanno scelto questa strada per crescere e diversificare la propria offerta e che talvolta hanno raggiunto dimensioni rilevanti. 22. Dall analisi delle motivazioni localizzative, emerge che la scelta di Pisa è legata più a fattori personali (gli imprenditori sono nati nella Provincia, o qui hanno studiato) che a dotazioni strutturali, anche se la presenza dell Università e dei centri di ricerca, soprattutto come produttori di competenze sembrano aver svolto un ruolo importante. 23. Secondo gli imprenditori il punto di forza dell area è la presenza di una capacità scientifica di rilievo, anche se non pienamente sfruttata. Le principali esigenze espresse dagli imprenditori si riferiscono, invece, alle possibilità di migliorare l atmosfera industriale e la caratterizzazione high-tech dell area, di progettare azioni più mirate di marketing d area, alla possibilità di accedere a finanziamenti. 24. Le analisi statistiche delle informazioni raccolte, ed in particolare l applicazione della tecnica di sintesi delle variabili osservate nota come analisi dei cluster, ha permesso di individuare 5 gruppi di imprese che presentano caratteristiche omogenee: 1. le imprese integratrici di tecnologia, specializzate nella personalizzazione di soluzioni innovative esistenti, ma con una bassa capacità innovativa se valutata in termini di investimenti umani e finanziari in ricerca e nell intensità del coinvolgimento in collaborazioni di ricerca con enti pubblici. Per queste imprese riveste invece un ruolo fondamentale il rapporto con le altre imprese (fornitori, concorrenti o clienti), con le quali 10
11 probabilmente concordano le soluzioni proposte o dalle quali acquistano tecnologie; la notevole importanza attribuita alle esigenze del mercato nelle scelte di diversificazione e/o ampliamento della produzione è una ulteriore conferma della rilevanza del cliente per queste imprese; 2. le imprese innovatrici stabili, che hanno elevati livelli di spesa e addetti in ricerca e che hanno messo a punto strategie commerciali e realizzato prodotti di un livello tecnologico tale da introdursi in mercati molto estesi, che dichiarano di far ricorso a forme di collaborazione in progetti di ricerca sia con il sistema pubblico della ricerca che con altre imprese high tech nazionali e non, ma che faticano ad attivare intensi legami a livello locale, in particolare con gli enti di ricerca pubblici. Sono queste le imprese che più sembrano essere in grado, per dimensioni e mercati servizi, di avere un buon impatto sia sul fatturato complessivo prodotto dalla categoria, ma soprattutto sull occupazione; 3. i laboratori tecnologici ovvero le imprese con il più elevato impegno in ricerca, ma che non hanno ancora trovato la migliore espressione produttiva o faticano a trovare i propri mercati: i clienti principali sono ancora prevalentemente locali e anche i rapporti con il tessuto locale sono poco frequenti. Tuttavia è una categoria che ha registrato negli ultimi anni un elevato aumento del fatturato (il che dipende prevalentemente dal fatto che si tratta di imprese molto giovani, che lavorano su commesse e le cui variazioni di entrate finanziarie sono molto legate alle date di pagamento da parte dei committenti, più che da un reale aumento della produzione o dei servizi forniti), un discreto aumento dei dipendenti (anche questo probabilmente legato all avvicendamento di collaboratori nei vari progetti), e che soprattutto assorbe una quota molto elevata di laureati in discipline tecnico/scientifiche; 4. le imprese innovatrici in crescita e le spin-off della ricerca, impegnate nell attività di ricerca soprattutto in termini di risorse umane, ma che hanno mercati ancora prevalentemente nazionali. Buoni i rapporti delle prime con le imprese high tech e con la ricerca locale; più faticosi invece, i legami delle spin-off con le altre imprese. Sono le imprese che forse più delle altre, possiedono potenzialità ancora non totalmente espresse e che meritano un attenta osservazione. 11
12 Introduzione Le origini del progetto Il presente rapporto di ricerca rappresenta l aggiornamento ed un ulteriore approfondimento del primo rapporto annuale dell, presentato nel maggio 2002, in occasione del primo convegno organizzato dall Osservatorio. Come il precedente, oltre a fornire un quadro sintetico della dotazione scientifica e tecnologica della Provincia di Pisa, esso presenta i risultati della ricerca empirica condotta presso le imprese high tech della Provincia, con l obiettivo di mostrarne le caratteristiche essenziali e sintetizzare la grande quantità di informazioni qualitative emerse nel corso delle interviste con gli imprenditori locali. Finalità e strumenti dell Osservatorio Fotografare con precisione il comparto delle imprese high-tech, attraverso la quantificazione delle imprese ad esso appartenenti e l analisi delle sue caratteristiche principali, è un attività mai svolta in precedenza nel nostro territorio provinciale, dove, nonostante si parli spesso delle potenzialità di alcuni settori ad elevato contenuto innovativo e che fanno intenso uso di nuove tecnologie, non è mai stata realizzata un analisi di questo tipo che ne chiarisca la reale consistenza. Peraltro, il censimento delle imprese high-tech è solo uno dei primi step del progetto; si tratta di un risultato essenziale per dimensionare il campo di analisi, ma soprattutto di un punto di partenza per approfondire temi specifici che via via emergeranno come esigenze di approfondimento avvertite dalle imprese o dai soggetti pubblici. I risultati di questi approfondimenti e, in generale, dell attività dell Osservatorio, vengono resi noti attraverso rapporti periodici diffusi nel corso di eventi pubblici e sono disponibili sul sito Internet dell Osservatorio, all indirizzo Metodologia dell Osservatorio a) La definizione dei settori high-tech Gli studi che hanno per oggetto l analisi delle caratteristiche dei settori high-tech devono affrontare il delicato problema della definizione di ciò che si intende comprendere in questa categoria di attività. La questione deve essere affrontata secondo diverse angolazioni. Per esempio: è da considerarsi high-tech chi produce o chi utilizza prodotti o processi ad alta tecnologia? È più corretto parlare di settori high-tech o di imprese high-tech? Come misurare e confrontare le imprese o i settori in relazione a ciò che è stato definito high-tech? Quali sono i parametri da utilizzare per creare categorie di settori e di imprese? Rimandando alla letteratura per un approfondimento dei principali criteri utilizzabili 2, vogliamo descrivere di seguito quali sono state le valutazioni e le considerazioni del gruppo di ricerca dell Osservatorio e quale è il criterio di definizione a cui si è giunti. 2 Si veda per esempio: Chabot, C. (1995), Defining High-technology, Technè, Journal of Technology Studies, vol.5, 1995; 12
13 La prima considerazione parte dal carattere di territorialità dell analisi svolta. Il progetto dell Osservatorio ha come obiettivo principale l analisi e la valutazione dei settori e delle imprese ad alta tecnologia della Provincia di Pisa. Pertanto, la metodologia utilizzata per la classificazione delle imprese ha dovuto tener conto innanzitutto delle caratteristiche del territorio di riferimento, nei suoi aspetti culturali, economici e produttivi, senza tuttavia compromettere la comparabilità dei dati con altre realtà regionali o nazionali e la ripetibilità in altri contesti. Così, in una prima fase, a partire da studi analoghi condotti in riferimento alla Provincia di Pisa e a conoscenze dirette della realtà produttiva locale, è stato individuato un primo gruppo di imprese che, per l attività svolta e per alcune caratteristiche di alta tecnologia, valutate anche secondo la maggior parte dei criteri individuati in letteratura, presentavano aspetti riconducibili ad imprese high-tech. Sono state incluse anche strutture di servizio e sostegno di attività innovative o imprese che, pur non svolgendo direttamente attività tali da caratterizzarsi come high-tech, ne favoriscono lo sviluppo o la diffusione e hanno un forte impatto sull occupazione locale. I settori individuati sulla base di queste considerazioni sono risultati i seguenti: Informatica (consulenza, soluzioni informatiche personalizzate) Informatica Diffusione (produzione e distribuzione di apparecchi informatici e componenti hardware) Informatica Ricerca e Sviluppo (sistemi, soluzioni internet, e-commerce) Microelettronica (sistemi elettronici, chip, sensori ecc.) Meccatronica (strumentazione, meccanica di precisione) Energia e ambiente Telecomunicazioni servizi Telecomunicazioni Ricerca e Sviluppo Farmaceutico Servizi per l innovazione (attività di servizi che hanno come principale destinatario o fruitore attività high tech) Biomedicale Altro Una precisazione è necessaria per quanto riguarda il settore indicato come Servizi per l innovazione. In questa categoria, infatti, abbiamo voluto includere tutte quelle attività della Provincia che svolgono servizi di sostegno, promozione, progettazione di attività high tech, alcune delle quali con un imp atto decisivo sul territorio, soprattutto in termini di manodopera. Per il completamento dell elenco delle imprese si è scelto di ricorrere al parere degli imprenditori stessi o delle associazioni di categoria in diversa misura coinvolte in attività innovative, cui è stata sottoposta la lista ed è stato chiesto di segnalare i nomi di altre aziende della Provincia. Si è cercato così, di superare il limite di analisi basate esclusivamente su considerazioni a priori relative al settore di appartenenza delle imprese, evitando cioè di Hatzichronoglou, T.(1997), Revision of the high-technology sector and product classification., OECD: Sti Working paper, 1997/2; Koebberling, U. e Veneranda, D. (1999), A model of the BC High-technology sector, BC High-tech Strategy, working paper 19 Aprile, Robson, M. Townsend,J.e Pavitt,K. (1988), Sectoral patterns of production and use of innovations in the UK: , Research Policy, 17,
14 prendere in considerazione le imprese solo perché appartengono a settori comunemente considerati high-tech. La predisposizione di un questionario in cui sono state previste fra le altre, domande relative al comportamento nei confronti dell innovazione (ricorso alla proprietà intellettuale, metodi per l introduzione di nuove tecnologie, introduzione di innovazioni negli ultimi anni, fonti di nuove idee e conoscenza tecnologica), le relazioni con gli enti pubblici di ricerca e le collaborazioni con altre imprese high-tech (locali e non) e valutazioni di tipo quantitativo (percentuale di addetti e di spesa sul fatturato in attività di ricerca e sviluppo; percentuale di addetti con laurea in discipline tecnico-scientifiche, il rapporto tra ricerca make, cioè svolta internamente all azienda, e buy, cioè acquistata all esterno), ha permesso di costruire indici e misure in grado di confrontare fra loro le imprese e stabilire una sorta di scala della capacità tecnologica, e individuare cluster di imprese, ovvero gruppi omogenei, corrispondenti. Il colloquio diretto con gli imprenditori ha permesso l approfondimento di aspetti quali il mercato di riferimento e la percezione della concorrenza nonché della propria capacità innovativa, completano l insieme delle conoscenze raccolte attraverso le interviste. Tali conoscenze, hanno condotto in alcuni casi ad una revisione dell elenco delle imprese, nel senso che alcune di esse sono state successivamente escluse perché non corrispondenti ai criteri generali individuati per l appartenenza a settori high tech e che sono emersi come tipici nello svolgimento dell indagine. In definitiva, il metodo proposto dall Osservatorio si presenta originale perché tenta di superare i limiti connessi alle consuete procedure di classificazione dei settori e delle imprese high-tech, giungendo ad una definizione non estremamente rigida, essendo basata anche su considerazioni qualitative che meglio si adattano ad un ambito in continuo mutamento come quello dell alta tecnologia, riuscendo tuttavia ad ottenere parametri di valutazione rigorosi. b) La raccolta delle informazioni In base alle considerazioni presentate in precedenza si è giunti ad un universo di riferimento, che rappresenta il primo censimento delle imprese. Si tratta di una fase del progetto fondamentale, ma che per le caratteristiche stesse con cui esso è definito, non può dirsi definitivamente conclusa: infatti gli imprenditori spesso segnalano ancora altre imprese nel corso delle interviste e altre nel frattempo cessano la loro attività o la iniziano. Dopo una fase di definizione e di collaudo del questionario su un primo campione di imprese, si è proceduto all invio dei questionari alle imprese e ad un successivo contatto telefonico per fissare un incontro, generalmente con gli Amministratori o Presidenti delle Società. Le imprese contattate (a partire dall Ottobre del 2001 fino al gennaio 2003) sono state 150 e di queste al momento 117 sono state intervistate. La scelta di intervistare personalmente da parte delle ricercatrici del progetto le imprese individuate rappresenta a nostro avviso uno dei principali punti di forza del metodo proposto dall Osservatorio. Infatti, sebbene certamente più dispendioso in termini di tempo, si tratta dell unico procedimento che permette di cogliere aspetti che sfuggono alla semplice compilazione di un questionario: le storie delle imprese e le relazioni che nel tempo sono emerse o si sono interrotte; gli umori delle imprese e i commenti sull high-tech pisano, ecc. 14
15 Le informazioni così ottenute sono state organizzate in un database che rappresenta la fonte delle elaborazioni statistiche presentate in questo lavoro. c) Le collaborazioni L Osservatorio si è avvalso della collaborazione sistematica di un Comitato Guida composto da alcuni imprenditori locali, rappresentanti di associazioni di categoria, studiosi della materia presso l Università di Pisa, che, nelle tre riunioni finora realizzate ha fornito opinioni e suggerimenti, spunti di riflessioni e indicazioni su possibili approfondimenti della ricerca e di cui si tratterà in seguito. Sono stati individuati, inoltre, due referee esterni coinvolti come testimoni privilegiati e consulenti scientifici nella elaborazione dei risultati dell attività dell Osservatorio. d) Ringraziamenti Come già sottolineato, l attività e il conseguimento di risultati utili da parte dell Osservatorio dipende in modo determinante dalla rete di collaborazioni e rapporti che si sono instaurati e nasceranno durante lo svolgimento del progetto. Per questi motivi, ringraziamo da ora tutti coloro che fino a questo momento hanno contribuito in diverso modo allo svolgimento della prima fase di attività: - gli imprenditori e i manager intervistati; - i componenti del Comitato Guida; - i referee esterni; - i responsabili delle associazioni di categoria e dei consorzi; - i funzionari degli enti locali contattati; - l INPS di Pisa - la Camera di Commercio di Pisa - la Prof.ssa Maria Francesca Romano della Scuola Superiore Sant'Anna, per le indicazioni e i suggerimenti statistici e) Struttura del rapporto Il presente rapporto è suddiviso in tre parti. Nella prima, viene fornito un quadro sintetico del fenomeno dell high-tech nella Provincia di Pisa. Nella seconda, si forniscono alcuni risultati relativi all analisi empirica realizzata su un campione di imprese. Nella terza, sono state individuate alcune delle domande - e delle relative risposte - che a nostro parere esprimono più incisivamente le questioni percepite come cruciali dagli operanti nel settore, siano essi gli imprenditori che l autorità pubblica e chi in generale è coinvolto nella gestione di attività ad elevato contenuto tecnologico. 15
16 Un quadro sintetico sull high-tech nella provincia di Pisa L interesse per le imprese appartenenti ai settori ad alta tecnologia nella Provincia di Pisa risponde all esigenza di comprendere la reale consistenza di un comparto che è sempre stato oggetto di notevoli aspettative, che presenta rilevanti potenzialità in parte già espresse ma che è oggetto di attenzione e anche di preoccupazione in un momento storico di riposizionamento della new economy e di rallentamento per numerosi settori basati sulle tecnologie avanzate. A Pisa l interesse nei confronti dell high-tech è ancora più evidente rispetto ad altre aree proprio per le notevoli potenzialità che caratterizzano un territorio che da anni è dotato delle condizioni per un reale sviluppo del settore, ma che sembra non essere ancora riuscito a realizzarle completamente, nonostante alcuni cambiamenti positivi registrati negli ultimi anni ed all indubbia crescita del comparto delle imprese high-tech. Tali potenzialità si riferiscono: 1. Alla presenza di competenze di rilievo nell ambito della ricerca scientifica L area pisana è dotata di una forte densità di strutture di ricerca e di addetti alla R&S ed emerge come polo scientifico di grande interesse nazionale e internazionale. Tale dotazione comprende le tre istituzioni universitarie (Università di Pisa, Scuola Normale Superiore, Scuola Superiore Sant Anna) e altri enti di ricerca pubblici (Cnr, Infn, ecc.). Tab.1 Distribuzione del numero di professori ordinari, associati e ricercatori, nelle tre università toscane, nel periodo Anno Università di Pisa Fonte : Scuola Normale Superiore Scuola Superiore Sant'Anna Tot. Pisa Università di Firenze Università di Siena In particolare, l Università di Pisa si colloca al sesto posto tra le università italiane per indice di produttività (rapporto tra numero di pubblicazioni e docenti), prima fra gli atenei dell Italia Centrale e fra quelli toscani (Siena è undicesima e Firenze diciassettesima). Se a questo dato si aggiunge anche la posizione di rilievo della Scuola Normale Superiore e della Scuola Superiore Sant Anna, l Ateneo pisano si conferma come uno dei più importanti sul territorio nazionale. 2. Alla qualificazione delle risorse umane formate nell area Università per gli stranieri (SI) Tot. Siena Tot. Regione Tot. Italia La rilevanza scientifica dell ateneo pisano è confermata anche dalla capacità di attrazione della popolazione studentesca, che rappresenta circa il 40% del sistema universitario toscano. La concentrazione di più di studenti su una città con poco meno di abitanti e su una provincia di abitanti contribuisce a determinare l identità e l immagine stessa della città. Un altro indicatore importante della qualità delle risorse umane dell area pisana è la capacità di produrre laureati, in particolare nelle discipline scientifico-tecnologiche. Quasi la 16
17 metà dei laureati dell Università di Pisa sono specializzati nei settori scientifico-tecnologici; tale percentuale è decisamente superiore rispetto alle altre province universitarie toscane e alla media nazionale, specialmente se si considera la facoltà di ingegneria. Tab. 2 Popolazione degli studenti e dei laureati (nel 2001) Studenti 2001 Studenti su 1000 abitanti Laureati 2001 Laureati in materie scientifico tecnologiche % laureati in materie scientificotecnologiche % laureati in ingegneria Pisa , ,2% 19,2% Firenze , ,3% 9,8% Siena , ,5% 2,9% TOSCANA , ,4% 11,9% ITALIA , ,4% 12,2% Fonte: MIUR 3. Alla consistenza del comparto delle imprese high-tech Consultando le banche dati relative all economia locale, in particolare Istat, Inps e Registro delle imprese (Camera di Commercio), si è tentato di misurare attraverso le statistiche ufficiali la consistenza dei comparti high-tech nell area pisana, selezionando i codici ateco (Istat) corrispondenti ai settori ad elevato (A) e medio (M) contenuto tecnologico (cfr. schema seguente) Fabbr. di prodotti chimici di base (M) 24.2 Fabbricazione di pesticidi e di altri prodotti chimici (M) 24.4 Fabbr. prodotti farmaceutici, chimici e botanici (A) 24.6 Fabbr. di altri prodotti chimici (M) 24.7 Fabbr. di fibre sintetiche e artificiali (M) 30.0 Fabbr. di macchine per ufficio, di elaboratori e sistemi informatici Fabbricazione di macchine per ufficio (A) Fabbricazione di elaboratori, sistemi ed altre apparecchiature per l informatica (A) 31 Fabbricazione di macchine e apparecchi elettrici (M) 31.1 Fabbricazione di motori, generatori e trasformatori elettrici 31.2 Fabbricazione di apparecchiature per la distribuzione e il controllo dell elettricità 31.3 Fabbricazione di fili e cavi isolati 31.4 Fabbricazione di accumulatori, pile e batterie di pile 31.5 Fabbricazione di apparecchi elettrici per motori e veicoli 31.6 Fabbricazione di altri apparecchi elettrici 32 Fabbricazione di apparecchi radiotelevisivi e di apparecchiature per le comunicazioni 32.1 Fabbr. di tubi e valvole elettronici e di altri componenti elettronici (A) 32.2 Fabbr. appar. trasmittenti per radiodiffus., televisione e telefonia (A) 32.3 Fabbr. appar. riceventi per radiodiff., televisione e prod. Connessi (A) 33 Fabbricazione di apparecchi medicali, apparecchi di precisione, strumenti ottici e di orologi 33.1 Fabbr. di appar. medicali, chirurgici e ortopedici (A) 33.2 Fabbr. di strum. e apparec. di misurazione, controllo, prova e simili (A) 33.3 Fabbr. di appar. per il controllo dei processi industriali (A) 33.4 Fabbr. di strum. ottici e di attrezzature fotografiche (A) 35.3 Costr. di aeromobili e di veicoli spaziali (A) 17
18 72 Informatica ed attività connesse 72.1 Consulenza per installazione di elaboratori elettronici (M) 72.2 Fornitura di software e consulenza in materia di informatica (A) 72.3 Elaborazione elettronica dei dati (M) 72.4 Attività delle banche di dati (M) 72.5 Manutenzione e riparazione di macchine per ufficio e di elaboratori elettronici (M) 72.6 Altre attività connesse all'informatica Servizi di telematica, robotica, eidomatica (A) Altri servizi connessi all'informatica (M) 73 Ricerca e Sviluppo 73.1 Ricerca e sviluppo sperimentale nel campo delle scienze naturali e dell'ingegneria (A) 73.2 Ricerca e sviluppo sperimentale nel campo delle scienze sociali e umanistiche (M) 74.3 Collaudi e analisi tecniche di prodotti (M) Collaudi e analisi tecniche di prodotti Controllo di qualità e certificazione di prodotti Considerando la dinamica attraverso l analisi dei dati Istat, si rileva una crescita dell high-tech, che conta nel unità locali e addetti, mentre nel 1991 arriva a comprendere 747 e addetti, per un aumento rispettivamente del 91% e del 35%. Dal censimento intermedio del 1996 si rileva un ulteriore sviluppo del settore, che raggiunge le 898 unità e i addetti. Utilizzando invece i dati sull high-tech di fonte Inps al , si rilevano 444 unità locali e addetti, anche se per la sua natura specifica la banca dati sottostima il numero delle imprese, dal momento che non tiene conto delle imprese che non hanno dipendenti. Il registro delle imprese della Camera di Commercio, secondo le rilevazioni del , conta infine 1124 imprese in cui operano complessivamente 4689 addetti 3 I dati sull high-tech distinto nelle diverse componenti (università, industria, servizi) rivelano la forte specializzazione dell area pisana nella componente Università, che risulta decisamente superiore rispetto alla media nazionale e regionale e rispetto alle altre province universitarie toscane (Siena e Firenze). Anche per i servizi la città di Pisa presenta un rapporto addetti/popolazione leggermente superiore al valore italiano e a quello toscano e in linea con quello fiorentino. Inferiore alla media nazionale è il peso della componente industriale, in linea con il trend regionale; solo l area fiorentina mostra valori dell high-tech industriale più elevati, comunque inferiori rispetto a quelli riscontrati nella componente Università. Come già è stato dimostrato analizzando altri dati, la Toscana mostra una anima high-tech universitaria rispetto ad altri contesti regionali, toccando punte di specializzazione molto elevate nelle tre città universitarie ed in particolare nell area pisana. 3 La banca dati Inps e il Registro delle imprese considerano il numero delle imprese operanti sul territorio e non comprendono i dati sulle istituzioni (università, pubblica amministrazione, enti di ricerca pubblici, ecc.). Anche il censimento intermedio Istat del 1996, che faceva riferimento a queste banche dati, tralascia i numeri sulle istituzioni (al contrario del censimento del 1991); si è qui ovviato a questo problema aggiungendo ai dati sulle imprese relativi al 1996 quelli relativi al 1991 sulle istituzioni. 18
19 Tab. 3 Specializzazione nelle diverse componenti dell high-tech. Addetti/popolazione (numero indice, Italia=100) Università Industria Servizi Pisa Firenze Siena Toscana Italia Fonti: (2001), Registro delle imprese Camera di Commercio ( ) 4. All attività brevettuale Uno degli indicatori più comunemente utilizzati per raccogliere informazioni sulla capacità innovativa delle imprese è rappresentato dal numero di brevetti di proprietà delle imprese stesse. I dati più recenti di cui disponiamo al momento sul numero di brevetti rilasciati dallo European Patent Office, mostrano la posizione di rilievo della Provincia di Pisa: il numero medio di brevetti concessi nel periodo ogni 1000 abitanti è infatti il più elevato della regione (3,62 pari al 15,15% del totale dei brevetti) Alla partecipazione a progetti europei Un indice per definire il grado di apertura verso l esterno, l intensità delle relazioni con altri partner nel campo dell innovazione e soprattutto la qualità della ricerca svolta nel sistema pisano, è dato dalla partecipazione a progetti europei da parte di imprese ed enti di ricerca. L analisi dei dati relativi al periodo , utilizzando la banca dati Cordis, ha evidenziato che il 24,2% dei progetti europei presentati da soggetti toscani ha visto la presenza di attori del sistema scientifico e tecnologico pisano. Prendendo in considerazione i progetti nei quali un soggetto toscano è primo contraente (pari a 94 progetti), nel 24,5% dei casi tale soggetto è pisano; prendendo invece in considerazione i progetti nei quali un soggetto toscano figura solo tra i partecipanti (pari a 344 progetti), nel 25% dei casi si tratta di un soggetto pisano. Il maggior numero di progetti è a titolarità del Consorzio Pisa Ricerche, seguito da due imprese, la Intecs SpA e l Enel SpA. Tuttavia, considerando il Cnr e l Università nel loro complesso, senza cioè distinguere tra i singoli Istituti che figurano tra i primi contraenti, sono queste istituzioni ad ottenere il maggior numero complessivo di progetti europei. Questa osservazione conferma l ipotesi che è soprattutto la ricerca pubblica a instaurare rapporti di collab orazione internazionali e che gli altri soggetti innovativi seguono a ruota questo impulso. Questa situazione è legata anche alla maggiore consistenza dell università rispetto alle altre strutture e imprese high-tech. 6. Alla presenza di imprese spin-off della ricerca Le imprese spin-off della ricerca soprattutto pubblica - sono quelle nelle quali la figura imprenditoriale è rappresentata da professori o ricercatori universitari, da ricercatori del Cnr o di altri enti pubblici di ricerca. La presenza a Pisa di queste imprese rappresenta probabilmente uno dei fatti più interessanti degli ultimi anni. Esse infatti come ovviamente anche altre imprese che non sono spin-off della 4 La fonte è la banca dati CRENOS. 19
20 ricerca svolgono un ruolo importante nella trasformazione di conoscenza scientifica generale in conoscenza tecnologica applicata. In particolare, queste imprese possono agire nel trasformare le conoscenza di base in tecnologie di base e le tecnologie di base in applicazioni industriali. Per esempio, la Scuola Sant Anna ha maturato negli ultimi dieci anni una peculiare esperienza sul tema delle imprese spin-off della ricerca, sia sul piano qualitativo che su quello quantitativo. Attualmente le imprese spin-off della Scuola sono 14. Imprese spin-off della ricerca sono anche state gemmate, tra gli altri, dall Infm e dal Consorzio Pisa Ricerche. 7. Alla presenza di alcune grandi imprese ad alta tecnologia In provincia di Pisa sono localizzate imprese high-tech di dimensioni medio -grandi, come Intecs, List, Toscodati, Ksolutions, Netikos, Tecnodiffusione e Cdc nel settore informatico, Alenia e Ids nel settore dell elettronica, Omnitel e in un prossimo futuro Marconi nel settore delle telecomunicazioni, Abiogen Pharma, Gentili, Baxter, Baldacci, Farmigea nel settore farmaceutico, Siemens e Mitsuba nel settore meccanico. Si tratta di presenze di rilievo, frutto di investimenti di differente natura, che rappresentano senz altro un nucleo fondamentale per l high-tech pisano. 8. Alla presenza di imprese straniere Secondo uno studio dell Irpet sulla regione (i cui principali risultati sono stati pubblicati sul Sole24ore del 7 novembre 2001) le imprese stranieri presenti in Toscana sono 76, con 155 impianti, 24 mila addetti e 7 miliardi di euro di fatturato, pari al 4,5% degli investimenti esteri in Italia. Il 45% degli investimenti esteri in Toscana, inoltre, s è concretizzato negli ultimi dieci anni, e il 16% dal 95 ad oggi. Nella maggioranza dei casi, poi, si tratta di acquisizioni di realtà esistenti, mentre più raramente si tratta di attività che nascono ex novo. Nella nostra Provincia, a partire dai dati a nostra disposizione fino a questo momento, le presenze straniere sono 14, e si configurano secondo quattro tipologie di intervento: 1. Holding finanziarie straniere, che entrano a far parte del capitale sociale delle imprese con quote di minoranza o maggioranza; 2. gruppi stranieri, che acquistano quote di maggioranza o minoranza di imprese preesistenti; 3. filiali di imprese, che hanno la sede principale all estero; 4. collaborazioni delle imprese straniere con enti di ricerca pubblici in progetti di interesse comune. Il settore, fra quelli che abbiamo considerato high tech, maggiormente coinvolto è sicuramente quello farmaceutico, che appare sostanzialmente rivitalizzato dall intervento di operatori stranieri, i quali hanno consentito in alcuni casi lo sviluppo e il consolidamento (Baxter), in altri rifocalizzazioni ed entrate di nuove figure imprenditoriali (Merck, Abiogen), in altri ancora afflusso di nuove risorse finanziarie (Farmigea) o nuove presenze nel settore (Grifols Italia SpA). Importanti le presenze anche nel settore della microelettronica (Mitsuba, Siemens, Alenia Marconi Systems, e da qualche mese la Austriamicrosystem International), e la recente presenza del gruppo francese GFI Informatique nel settore dell informatica che, nel giugno del 2001, ha costituito Engisanità (ex Olivetti sanità, poi GFI Sanità), attraverso una joint venture paritetica con Engineering Ingegneria Informatica - società leader in Italia nella business e system integration. 20
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