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1 ASILO NIDO COMUNALE DI GAVIRATE PROGRAMMAZIONE ANNO SCOLASTICO 2012/2013 DIVENTARE GRANDI TRA EMOZIONI E REGOLE Per insegnare INSERIMENTO bisogna L inserimento prevede la frequenza del emozionare. bambino al nido in modo graduale e coinvolge non solo il bambino ma anche la famiglia e l educatrice Molti però di riferimento. Il bambino si trova ad affrontare pensano ancora ed elaborare il parziale e breve distacco dalle figure genitoriali per avviare nuovi investimenti, che se ti nuovi attaccamenti e nuove possibilità di diverti non rapporto. Vivendo l esperienza di separazione e la crisi che l accompagna, il bambino impari. avvia altre significative esperienze come il ricongiungimento quotidiano M.Montessori con i genitori alla fine della giornata e la costruzione di buone relazione con nuove figure di adulto e figure di pari. Il bambino va dunque sorretto e accompagnato dalle figure educative con le quali crea un legame speciale, inteso come offerta di attenzioni e cure personali, avendo rispetto delle sue particolarità e differenze. Il rapporto che viene a crearsi è ricco di empatia e permette al piccolo di fidarsi e affidarsi alle nuove figure. Pertanto i primi mesi dell anno sono esclusivamente dedicati al delicatissimo momento dell inserimento particolarmente ricco di sensazioni ed emozioni. OBIETTIVI Favorire il passaggio dall ambiente natural e e familiare a quello socio educativo del nido nel rispetto dei ritmi personali del bambino; 1

2 far interiorizzare i vari momenti della giornata, i n modo che le routine diventino momenti conosciuti e piacevoli e non solo imposti dall adulto; stimolare la socialità lasciando spazio al gioco libero, alla condivisione di spazi e giochi con gli altri; favorire la curiosità verso il nuovo; imparare ad esprimere e controllare i propri stati d animo; rafforzare la fiducia in se stessi e la socializzazione; imparare a rispettare ed interiorizzare le prime regole di base; favorire l integrazione all interno del gruppo. DIVENTARE GRANDI TRA EMOZIONI E REGOLE Nei primi anni di vita il bambino vive un momento evolutivo straordinario favorito dalle esperienze e dalle r elazioni vissute negli ambienti a lui conosciuti. Al nido si organizza un percorso di crescita per offrire, proprio a partire dalla costruzione di una quotidianità densa di stimoli, tante opportunità per aiutare i piccoli a conoscere il mondo che lo circonda, stringere nuovi legami, maturare e consolidare autonomie. Con proposte didattiche mirate, così come negli spazi dedicati alla cura, il bambino viene stimolato a formulare risposte su quanto accade nel mondo, attorno e dentro di sé e incoraggiato ad aprirsi anche agli altri e ad accogliere i linguaggi, i modi di essere particolari ed i bisogni. Le emozioni svolgeranno importanti funzioni, perché sono vere e proprie forme comunicative, che influiscono sulla relazione e ci permettono di esprimere i bisogni. Il bambino è un soggetto che sente e si esprime in maniera differente a seconda delle situazioni in cui si trova; anche la nostra idea di educatore e di genitore è quella di persone che possono emozionarsi, come anche l idea di Nido è quella di un luogo in cui si provano emozioni. Emozione dal latino emovere ( muovere fuori) ci dice che le emozioni sono espressioni in moto e, come tali vanno ide ntificate, espresse e condivise con l intento di scoprire come esse emergano nei vari momenti di vita al nido. Vorremmo concentrarci sulle emozioni in modo da acquisire consapevolezza sia di quelle che esprimono i bambini sia di quelle 2

3 che nascono da noi educatrici considerandole tutte come naturali ed importanti espressioni di sé. Con l acquisizione di un li nguaggio emotivo i bambini possono sviluppare parallelamente la loro intelligenza emotiva, cioè quella capacità di riconoscere e gestire in modo costruttivo le emozioni proprie ed altrui. Mettersi in gioco può suscitare nell altro, in questo caso il bambi no, il desiderio e la speranza di diventare altrettanto automatic amente capace di relazione. Il prendersi cura di comprende, sia per l educatore che per il genitore due aspetti fondamentali: la risorsa dell affetto e il rispetto delle norme; le regole inf atti sono il principio regolatore dei comportamenti umani, danno senso e direzione all agire. L affetto permette al bambino di assimilare vitalità, calore, fiducia, stima di se, capacità di rapporto; le regole, il senso di ciò che è bene e ciò che è male, pone il bambino di fronte al limite aiutandolo a riconoscere la realtà esterna, fisica e sociale, con cui deve fare i conti e nella quale deve inserirsi e dare il suo costruttivo contributo. La regola lo aiuterà a crescere e a distinguere se stesso dagli altri, a contenere i propri istinti quindi ad educarsi alla reciprocità nelle relazioni. Saper dare dei limiti ai propri figli è uno dei compiti fondamentali dei genitori ed in questo concetto sta racchiuso il significato profondo della possibilità di pot erli educare ovvero far emergere dal bambino quello che già c è, potenziarlo e insegnargli a gestirlo. La conferma continua di determinate, poche e semplici regole permette così la nascita del pensiero, e si forma poco per volta nel bambino la sensazione d el sé attraverso la conoscenza dei propri bisogni. Quello che il genitore vive come bambino tremendo non è altro che un bambino non abituato a tollerare le frustrazioni perché non conosce il desiderio, perché tutto ha le caratteristiche del bisogno da so ddisfare subito, perché ciò che riesce ad immaginare deve essere immediatamente disponibile e rapidamente consumato. È un bambino il cui temperamento difficile, a volte, viene confuso dai genitori come fermezza di carattere, mentre potrebbe essere il segna le della sua vulnerabilità. A tal proposito occorrerebbe comunicare con il bambino attraverso un linguaggio che sia il più semplice ed efficace possibile. Un linguaggio che rispetta entrambi e che sia non giudicante ma che accolga e liberi emozioni e bisog ni: la Comunicazione Non Violenta! 3

4 La Comunicazione non violenta utilizza un linguaggio semplice ma che potrebbe essere in grado di migliorare la comunicazione con se stessi e con gli altri, in famiglia, nella scuola, nel lavoro, tra persone appartenenti a culture, religioni e politiche differenti,è un linguaggio naturale, disponibile in ognuno di noi. Focalizza l attenzione sulle azioni che arricchiscono la nostra vita insieme a quella degli altri. Questo tipo di comunicazione è la modalità attraverso cui si esprime il Linguaggio Giraffa, che si chiama così non solo perché questo animale, dall'alto del suo collo, ha orizzonti più ampi, ma soprattutto perché si tratta del mammifero con il cuore più grande. E il linguaggio della comunicazione non-violenta è quello che viene dal cuore, lo ha ideato, 35 anni fa, Marshall Rosenberg, psicologo statunitense. Il tentativo di utilizzare questo linguaggio farebbe sì che i nostri bambini abbiano un rimando di come si dovrebbe comunicare positivamente perché abbiano la possibilità di esprimere i loro sentimenti e i bisogni senza avere paura del giudizio dell altro. L obiettivo è quello di creare uno spazio delimitato all interno del quale il bambino possa sentirsi sicuro e libero di esprimersi facendo emergere la sua personalità in un ambiente dove si valorizza la diversità di ogni bambino. OBIETTIVI -incrementare le capacità espressive; -rafforzare la fiducia in se stessi e la consapevolezza di sè; -valorizzare l affettività nella relazione adulto -bambino e tra bambi ni; -favorire il contenimento di comportamenti aggressivi; -favorire il superamento dei conflitti; -ridurre le esperienze di solitudine e ansia nel gruppo; -favorire l espressione di sensazioni e sentimenti; -permettere ai bambini di manifestare nelle dive rse situazioni le loro emozioni; - favorire l acquisizione delle prime regole di base; METODOLOGIE Nella scoperta di sé e delle proprie emozioni i bambini saranno accompagnati nelle diverse esperienze di esplorazione e di gioco, che vedono coinvolti tutt i i sensi e in cui si fa esperienza del sé e si acquisisce un nuovo linguaggio legato al vissuto emotivo. 4

5 Tale percorso verrà proposto attraverso attività strutturate ma anche attraverso i semplici gesti di cura e di routine, come l accoglienza, il gioco, il momento del cambio, la nanna Attività manipolative e grafico -pittoriche: il contatto con differenti materiali o colori genera differenti stati emozionali; Giochi motori: strumento che offre l opportunità di esperienza emotiva con il gruppo; inoltre attraverso il movimento del corpo il bambino conosce lo spazio circostante e attiva dei processi percettivi e analitici nei confronti di tutto ciò che lo circonda, affinché possa acquisire capacità di movimento e deambulazione autonome e precise. Ascolto e canto di canzoncine: veicolo privilegiato di conoscenza di sé attraverso l altro e, soprattutto, linguaggio per esprimere emozioni e creatività. Si canta per esprimere gioia e allegria, per affrontare meglio le piccole e le grandi difficoltà, per scaccia re la malinconia, per condividere con gli altri le stesse emozioni; Lettura di libretti: l attività di narrare, di leggere ad alta voce realizza una dimensione di familiarità tra chi legge e chi ascolta, favorendo la condivisione di momenti intensi, emozio nanti e indimenticabili; durante le letture coi più piccoli vengono sollecitate essenzialmente emozioni semplici, primarie (come la gioia e la paura); Momento del cambio: attraverso il contatto nella cura del bambino vengono trasmessi e ricevuti messaggi emotivamente connotati come il benessere e la consolazione; Momento della nanna: le coccole durante l addormentamento e/o il tono di voce basso inducono il rilassamento corporeo ed emotivo del bambino; Le festività (in particolare il Natale, la Pasqua, il Carnevale ) scandiscono momenti importanti della vita al nido e sono un ottima opportunità per coinvolgere i bambini in progetti dal forte impatto emotivo. Attraverso le parole, i gesti, il clima speciale, magico e suggestivo che le caratterizza esse s ono portatrici di messaggi autentici e profondi come pace, amore, speranza, valori della fede cristiana ma anche della nostra società e cultura: sono perciò feste di tutti, credenti e non. 5

6 Le stagioni Tutti gli anni, partendo dall autunno, si ha la possi bilità dall inizio dell anno scolastico di osservare l evolvere della Natura nel corso delle stagioni. Il bambino è più ricettivo dal punto di vista visivo e uditivo rispetto a quello orale: l ascolto della pioggia in autunno, il silenzio dell inverno, il canto degli uccellini in primavera; la semplice osservazione di un albero che muta cambiando colore delle foglie prima, rimanendo spoglio d inverno per poi giungere alla primavera con la rinascita, istruiscono il bambino sui cicli naturali. Atelier Anche i laboratori, momenti creativi e relazionali tra bambini e genitori, sono ricchi di emozioni e permettono a questi ultimi di immergersi per qualche ora in una dimensione ludico -educativo. Inoltre favoriscono un clima di fiducia e collaborazione fra person e che hanno come obiettivo fondamentale e comune il benessere dei bambini: partecipando attivamente alla vita del nido e sperimentando insieme momenti di socializzazione e scambio nell ambiente dove il proprio bambino vive le sue giornate. Progetto Continuità La Continuità tra il Nido e la Scuola dell infanzia prepara i bambini che a settembre 2013 verranno accolti e inseriti in modo graduale alla Scuola dell Infanzia. Il bambino del Nido verrà a conoscenza degli spazi della nuova struttura, delle sezioni, dei futuri compagni e delle insegnanti che lo seguiranno negli anni successivi. La Continuità è sempre legata alla programmazione di entrambe le strutture ed è articolata in incontri prefissati nei mesi di Aprile e Maggio. Durante il primo incontro i ba mbini conosceranno le routine quotidiane condividendo con i bimbi della Scuola dell Infanzia l appello, il calendario, lo spuntino e giochi in sezione nei diversi spazi. Nel secondo incontro sarà predisposta un attività che coinvolga i bambini del Nido e i bambini della Scuola dell Infanzia ; tale attività farà riferimento alla programmazione dell Anno Scolastico corrente e verrà svolta all interno 6

7 delle classi in cui il bambino verrà inserito. Il terzo incontro comprende il momento del pranzo. Tutti i bimb i mangeranno insieme la pizza. Attività psicomotoria Soprattutto nella prima infanzia la vita corporea costituisce il canale privilegiato per conoscere il mondo, comunicare con gli altri ed esprimere tutta la propria emozionalità. La psicomotricità è una modalità prima di pensiero e poi di azione dove il corpo è mediatore di significati e strumento privilegiato di comunicazione, è una pratica educativa che consente al bambino di esprimersi in modo globale e spontaneo rispondendo co sì ai suoi bisogni più profondi. In essa gioco motorio, vita immaginativa ed espressività convivono e si arricchiscono reciprocamente. Gli incontri si svolgeranno in un ambiente strutturato che proporrà ai bambini materiali di diverse dimensioni come palle, tappeti, cuscini morbidi e rigidi, oggetti per produrre suoni, specchio, teli, fogli colori ecc Al progetto parteciperanno gruppi di bambini misti (per età e per gruppo di appartenenza) e sarà lo spazio dedicato al contatto corpor eo dove il bambino avrà l occasione di sperimentare il piacere dell esperienza corporea ed entrare in rapporto con lo spazio e gli oggetti..vorrei che gli adulti che incontrerai fossero capaci di autorevolezza, fermi e coerenti: qualità dei più saggi. La coerenza, mi piacerebbe per te. E la consapevolezza che nel mondo in cui verrai esistono oltre alle regole le relazioni e che le une non sono meno necessarie delle altre, ma facce di una stessa luna presente. Mi piacerebbe che qualcuno ti insegnasse a inseguire le emozioni come gli aquil oni fanno con le brezze più impreviste e spudorate;. T r a t t o d a L E T T E R A A U N A B A M B I N A C H E S T A P E R N A S C E R E ( P a o l o C r e p e t) 7

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