AGENDA 21 Locale Comunità Montana Valtellina di Tirano

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1 AGENDA 21 Locale Comunità Montana Valtellina di Tirano U N O S T R U M E N T O A S E R V I Z I O D E L N O S T R O F U T U R O LINEE GUIDA alla SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE Edizione 2006

2 Comunità Montana Valtellina di Tirano (So) Via Maurizio Quadrio, Tirano (So) Tel.: Fax: Settore Territorio, Ambiente, Sviluppo Sostenibile Responsabile Dott. Giovanni Di Trapani Gruppo di Lavoro Dott.sa Laura Gasparini Dott.sa Tamara Della Vedova Il contenuto delle presenti Linee Guida è stato predisposto dal Gruppo di Lavoro avvalendosi del prezioso contributo degli atti e degli interventi prodotti dal FORUM ISTITUZIONALE permanente del processo di AGENDA 21 Locale attivato dalla Comunità Montana Valtellina di Tirano. Le presenti Linee Guida alla sostenibilità ambientali, inoltre, rientrano nelle attività informative del Progetto Implementazione PISL MASTER con scheda ambientale relative ai progetti strutturali, integrazione con il progetto di Agenda 21 Locale e aggiornamento continuo del sito, co-finanziato dall'unione Europea Programma Obiettivo Regione Lombardia (Bando 2005 Misura 2.5). Stampa su carta riciclata giugno 2006 Lito Polaris Sondrio

3 Pagina 3 PRESENTAZIONE L e Linee guida alla Sostenibilità ambientale sono il prodotto finale della prima parte del percorso intrapreso nell ambito dell Agenda 21 Locale. L attuazione del processo di Agenda 21 Locale del nostro Ente è stato avviato sin dal primo mandato della mia presidenza, nell ottica e con l intento di dare centralità alle politiche ambientali, nella consapevolezza che anche da noi la sinergia Uomo Ambiente riveste un carattere di priorità nella programmazione territoriale. Da qui è iniziato un confronto diretto con i cittadini, le categorie, le associazioni, le istituzioni i cui bisogni sono sempre stati attentamente monitorati, nella prospettiva di integrazione delle esigenze, ispirati da una logica di sistema, nella quale l interazione ha dato risultati eccellenti. In questo modo l azione di governo ha avuto ed ha tutt oggi, un protagonista in più: il cittadino concorre direttamente alle scelte di programmazione della comunità a cui appartiene. Esse si caratterizzano come un primo documento di indirizzo, una dichiarazione di intenti e programma di azioni possibili, che, se costituiscono il punto di arrivo di questa prima fase di dialogo e confronto, sono da intendersi al tempo stesso e soprattutto quale punto di partenza per il lavoro futuro. Racchiudono una sintesi integrata dei principali risultati conseguiti con un intenso lavoro di partecipazione, che ha sin qui interessato e coinvolto tutta la comunità locale, sia in forma associata che rappresentata da singoli cittadini interessati a contribuire alle scelte per il futuro del proprio territorio. Frutto dell interesse e dell impegno comune e condiviso per la costruzione di un futuro Sostenibile, il materiale prodotto rappresenta, pertanto un ulteriore strumento di riferimento per la programmazione delle attività future di tutti i portatori di interesse in campo ambientale. L Assessore al Territorio, Ambiente, Sviluppo Sostenibile Geom. Lorena Moretti Un ringraziamento particolare va a tutti coloro che con la loro partecipazione, con l impegno e con le idee hanno contribuito in modo significativo alla realizzazione di questa pubblicazione, frutto di un intenso e proficuo anno di lavoro. Il Presidente Dott. Giorgio Claudio Oscar Giudice AGENDA 21LOCALE COMUNITÀ MONTANA VALTELLINA DI TIRANO

4 Linee guida alla Sostenibilità Ambientale Pagina 4 PREMESSE LO SVILUPPO SOSTENIBILE E L AGENDA PER IL VENTUNESIMO SECOLO Da dove nasce La Commissione Mondiale ONU per l Ambiente e lo Sviluppo ha dichiarato nel 1987che lo sviluppo è Sostenibile se Soddisfa i bisogni delle persone senza compromettere la capacità della future generazioni di soddisfare i propri. Questo significa che dobbiamo cercare un modo di vivere che non e- saurisca le risorse danneggiando l ambiente, ma che, al contrario, lo preservi per il futuro. Per questo motivo, alla Conferenza di Rio sull Ambiente del 1992, si stabilì la necessità che gli Enti Locali, i più vicini al proprio territorio ed ai bisogni dei propri cittadini, elaborassero un piano di lavoro, un Agenda, per poter affrontare il 21esimo secolo in modo responsabile e consapevole. prevedono fasi di analisi, progettazione e monitoraggio in una logica di miglioramento continuo. L A21L è quindi un percorso, cioè l insieme dei passi e degli strumenti che si devono utilizzare per organizzare il confronto tra i cittadini ed i loro rappresentanti (i cd. Portatori di interessi o stakeholders) attraverso la creazione di momenti ed occasioni di confronto costruttivo (Forum), nei quali le informazioni vengono fornite in modo comprensibile e trasparente, per consentire una valutazione condivisa e partecipata della situazione e per definire un Piano d Azione, costituito dall insieme di obiettivi ed azioni che la comunità individua per rendere il proprio modello di sviluppo maggiormente sostenibile. Di cosa si tratta Il piano di lavoro per uno Sviluppo Sostenibile degli Enti Locali, l Agenda 21 Locale, può avere successo solo se ognuno fa la propria parte. E quindi necessario che si sia tutti d accordo su ciò che è opportuno fare e per questo motivo è stato detto che: Ogni autorità locale dovrebbe dialogare con i cittadini, le organizzazioni locali e le imprese private, adottando una propria Agenda 21 Locale. Attraverso la consultazione e la costruzione del consenso, le Autorità locali dovrebbero apprendere ed acquisire dalla comunità locale e dal settore industriale le informazioni necessarie per formulare le migliori strategie. In concreto Operativamente l A21L si basa sull attivazione e gestione di un processo partecipato mediante appositi Forum e gruppi di lavoro tematici che Alcuni momenti di lavoro

5 PERCORSO ATTUATIVO Pagina 5 I l processo di Agenda 21 Locale intrapreso dalla Comunità Montana Valtellina di Tirano ha terminato la fase conoscitiva (con la redazione del Rapporto sullo Stato dell Ambiente, e la costruzione di un Quadro Programmatico) e la prima fase consultiva di partecipazione della popolazione, che è stata chiamata ad esprimere il proprio pensiero su criticità e opportunità in relazione al proprio territorio durante i tre Forum Intercomunali (Grosio, Tirano, Villa di Tirano). A questo si è affiancato il coinvolgimento degli studenti delle scuole elementari e medie, con varie iniziative (concorso Logo A21L, progetto EnergiA21, RSA Junior) introducendoli al concetto di Sviluppo Locale Sostenibile. Da ultimo è stato svolto un ulteriore ciclo di partecipazione strutturato su due tavoli tematici (Gestione delle risorse idriche ed energetiche, Sinergie della filiera turismo - ambiente - agricoltura: tra specificità locali e opportunità), che ha inteso costruire un programma condiviso di progetti e di azioni, attuabile nel breve e medio periodo da parte dei diversi soggetti operanti sul territorio e teso sia a mitigare le maggiori criticità individuate che a cogliere le opportunità locali. I risultati di questo ciclo partecipativo rappresentano un opportunità per elaborare una prima serie di azioni e progetti, che consentano, oltre che ad ottenere risultati concreti sul territorio nell ambito delle tematiche trattate, anche di vagliare la disponibilità dei diversi attori locali ad una fattiva collaborazione, e quindi ad impegnarsi concretamente nel perseguimento dello sviluppo sostenibile locale secondo le azioni da essi stessi proposte. La risoluzione di molti dei problemi ambientali locali dipende, infatti, dalle azioni non solo di chi pianifica e governa il territorio, ma anche di tutti gli attori che su tale territorio operano e insistono: consorzi, agenzie, associazioni, reti di servizio, educatori a vari livelli e singolo cittadino. In relazione a tali principi e tenuto conto della validità del percorso sino ad ora intrapreso, la Comunità Montana Valtellina di Tirano intende proporre una serie di azioni rivolte alla diffusione dei risultati, alla promozione e coordinamento di azioni sostenibili, alla incentivazione dell applicazione delle indicazioni emerse durante il percorso. La risoluzione di molti dei problemi ambientali locali dipende, oltre che dalle azioni di chi pianifica e governa il territorio, soprattutto da quelle di tutti gli attori che su tale territorio operano e insistono. AGENDA 21LOCALE COMUNITÀ MONTANA VALTELLINA DI TIRANO

6 Linee guida alla Sostenibilità Ambientale Pagina 6 I TEMPI vita a questo strumento, conclusesi a dicembre La sequenza temporale delle Tappe A21L della Comunità Montana di Tirano, ha visto verificarsi: Due Forum istituzionali (novembre 2004 e febbraio 200-5) per l attivazione Processo A21L con l impegno formale della Comunità Montana di Tirano e la definizione dei gruppi di lavoro e coordinamento; Tre Forum intercomunali, svoltisi nel periodo aprile giugno 2005, per il coinvolgimento degli attori locali, finalizzati alla definizione di obiettivi e scenari alla luce del principio di partecipazione e trasparenza; N ell anno 2002, con delibera di Consiglio Direttivo, la Comunità Montana Valtellina di Tirano ha approvato il progetto di attuazione delle politiche di Sostenibilità Ambientale (l Agenda21Locale e il Sistema di Gestione Ambientale EMAS) per un impegno complessivo di risorse pari a circa (di cui circa ottenute con finanziamento della Regione Lombardia). Nel settembre del 2004, l Assemblea dell Ente ha inserito, nella sua programmazione di governo, l attuazione del processo di Agenda 21 Locale, quale punto focale della politica ambientale. A partire dal mese di novembre dello stesso anno sono state pertanto attivate una serie di attività propedeutiche atte a dar Condivisione dei fattori critici e delle opportunità del territorio tramite la redazione definitiva e l approvazione del documento del Rapporto sullo Stato dell Ambiente; Forum istituzionale del giugno 2005 con la ratifica del percorso effettuato e la programmazione condivisa dell attività futura; Due Forum tematici settembre e novembre 2005 al fine di arrivare alla definizione concertata di un programma di azioni per lo sviluppo sostenibile del territorio (Dai quali è nata questa linea guida); Forum Istituzionale dicembre 2005 che ha convalidato i risultati ottenuti in questa prima fase dei lavori e ha gettato le basi per il futuro.

7 I FORUM TEMATICI Pagina 76 N ei Forum tematici i partecipanti sono stati chiamati ad attivarsi per l ideazione e la definizione di progetti concreti da attuare sul territorio mediante partenariato tra diversi attori locali al fine di superare le criticità riscontrate e/o cogliere opportunità inespresse. I presenti, divisi in tavoli di lavoro, hanno lavorato compilando apposite schede progetto, che nel corso dei Forum tematici sono state presentate dai rispettivi autori e successivamente discusse ed integrate con il contributo di tutti partecipanti del tavolo di appartenenza, arrivando ad elaborare un progetto guida per ogni tavolo tematico. In seduta plenaria di ogni Forum sono stati presentati tutti i progetti compresi quelli guida e sottoposti a votazione. I progetti più votati di ciascun tavolo di lavoro sono stati: Tavolo Acqua Ricicliamo l acqua piovana in cui il Comune di Grosio, avvalendosi della collaborazione della Comunità Montana, si è proposto come Ente pilota per una rimodulazione delle norme comunali al fine di incentivare la realizzazione di vasche per la raccolta delle acque meteoriche ai fini dell irrigazione dei giardini; il fine ultimo dell azione è quello di diffondere una razionalizzazione dell uso dell acqua in tutti i comuni del mandamento. Tavolo Energia Recupero del bosco bruciato in cui Consorzio Val Maggiore e il Comune di Villa di Tirano si propongono come Enti promotori di azioni di esbosco di piante bruciate da conferire al termocombustore, realizzando così anche un azione di risanamento boschivo. Tavolo Natura e paesaggio Vita nel bosco e giovani è un progetto che sotto l eventuale coordinamento del Consorzio Val Maggiore coinvolgerebbe la Comunità Montana, i Comuni del mandamento, i gestori delle aree protette, il Club Alpino Italiano e diversi consorzi interessati al fine di sensibilizzare i giovani sia residenti nel territorio che residenti altrove su quella che è la vita del bosco e le sue necessità di rispetto, conservazione e manutenzione; l idea di fondo è quella di creare dei momenti formativi, anche in collaborazione con le scuole piuttosto che con i gruppi di associazionismo (scout, ), che consentano, nel rispetto dei limiti di sicurezza, di impegnare i ragazzi in azioni di recupero del bosco. Tavolo Agricoltura Recupero del bosco retico si tratta di un progetto proposto dal Consorzio Val Maggiore che si impegnerebbe a coinvolgere le diverse imprese forestali, gli imprenditori agricoli e la società che gestisce l impianto di teleriscaldamento al fine di implementare azioni che consentano di recuperare il bosco, con particolare attenzione alle zone bruciate o colpite dal bostrico; si tratterebbe quindi di migliorare la viabilità, mantenere le mulattiere, i percorsi storici e i sentieri già esistenti. Tavolo Turismo Cultura dell intrattenimento del turista prevede che l Azienda di Promozione Turistica coinvolga le varie associazioni di categoria presenti sul territori al fine di migliorare l offerta turistica con manifestazioni di intrattenimento a partire dalle località turistiche esistenti. AGENDA 21LOCALE COMUNITÀ MONTANA VALTELLINA DI TIRANO

8 GESTIONE DELLE RISORSE IDRICHE ED ENERGETICHE Pagina 8 SINTESI DEGLI ARGOMENTI INDIVIDUATI IN ORDINE DI PREFERENZA Risultati aggregati dei tre Forum intercomunali Attenzione ai deflussi minimi vitali. Sviluppo di fonti di energia alternativa: in particolare del solare termico, ma anche biogas, fotovoltaico, eolico, teleriscaldamento, e loro applicazione anche in bio edilizia. Gestione delle acque - efficienza: razionalizzazione dell uso e dei consumi; difesa/ tutela della qualità, controllo della funzionalità; prelievi e distribuzione (problemi d irrigazione in agricoltura); depurazione, recupero e riutilizzo. Produzione, trasporto e distribuzione di energia elettrica: elettrodotti, facilitazioni economico finanziarie. Rapporto danni/benefici della produzione idroelettrica.

9 RISORSE IDRICHE Pagina 9 N onostante le caratteristiche morfologiche e geologiche del territorio mandamentale siano tali da garantire, in linea teorica, la presenza di notevoli quantità di acqua nel sottosuolo, ed altrettanto rilevante dovrebbe essere la presenza a livello superficiale, in realtà la disponibilità (qualitativa e quantitativa) della risorsa idrica nel contesto della nostra area è un fattore critico. Oltre ai cospicui prelievi effettuati dai settori produttivi, si sono susseguiti, negli ultimi anni, periodi di intensa siccità estiva e di scarsità di precipitazione nel periodo autunnale ed invernale che hanno accentuato il problema della scarsità di acqua sia per usi agricoli che civili. Lo sfruttamento idrico risulta prevalente nel settore idroelettrico, agricolo e per usi civili. Contingenti considerazioni economiche di ordine globale (si pensi solo al costante e graduale aumento del prezzo del petrolio) rendono indispensabile la produzione di energia da fonti alternative e rinnovabili; se dunque, come rilevato dal tavolo tematico, pare impossibile rinunciare all utilizzo della risorsa acqua per produrre energia, occorre quanto meno cercare di riorganizzare e razionalizzare i consumi di acqua negli altri settori (civile ed agricolo). La razionalizzazione dei consumi idrici attraverso un uso più consapevole della risorsa è realizzabile applicando singolarmente semplici buone pratiche di economia domestica, dalla corretta gestione degli impianti idraulici all utilizzo di apparecchiature a basso consumo idrico. Si riportano alcune proposte individuate dai partecipanti al tavolo per l ottimizzazione ed il risparmio della risorsa idrica: Realizzazione di vasche di raccolta dell acqua piovana per il suo riciclo (annaffiare orti o giardini, lavaggio di automobili o addirittura creare doppi impianti per alimentare gli scarichi dei bagni), in modo da ridurre l uso di acqua potabile per scopi diversi da quelli igienici e alimentari; Progettazione di un unica captazione a livello comprensoriale a servizio degli acquedotti pubblici, al fine di garantire una costante disponibilità della risorsa lungo tutto l arco dell anno e su tutto il territorio; Adda Navigabile, progetto volto a promuovere un utilizzo ecocompatibile e razionale della risorsa Fiume Adda con finalità sportivo ricreative, valorizzando un tratto di fiume che ha mantenute intatte le sue peculiarità ambientali e paesaggistiche. Non è stato individuato un progetto guida all interno di questo tavolo. CONSUMO IDRICO POTABILE

10 L ACQUA PER L ENERGIA Pagina 10 L'Italia ha già un'abbondante fonte di energia rinnovabile: è l'energia idroelettrica delle acque dei bacini. I regimi delle acque stagionali delle Alpi e degli Appennini sono complementari: sulle Alpi il minimo della portata si ha in inverno, quando il freddo non fa sciogliere i ghiacciai, mentre il massimo si ha al disgelo, da maggio a settembre. Negli Appennini la portata ha due picchi diversi, ed è legata alla stagionalità delle pioggie. 1 kwh di energia idroelettrica prodotta equivale a 600 grammi di emissioni di CO2 evitate da parte di una centrale termoelettrica. Questa fortunata orografia consente oggi all'italia di fare uso rilevante dell'idroelettrico, che oggi copre quasi un quinto del fabbisogno elettrico nazionale (contro il 3% della Germania, il 7% degli Usa...). Le centrali idroelettriche recuperano l'energia idraulica dove questa è più disponibile anche se difficilmente accessibile (montagne, in alta quota) immettendola in rete come energia elettrica. L'acqua usata non subisce trasformazioni chimico-fisiche, e viene immessa nuovamente nel suo corso naturale, alimentando gli usi agricoli, irrigui, domestici degli abitanti a valle. La maggiore sensibilità ambientale odierna fa sì che le dighe siano sottoposte ad attente valutazioni paesaggistiche, siano dotate di vasche di risalita per pesci, veri e propri "ascensori" per garantire la continuità biologica, e apposite griglie prevengono l'ingresso dei pesci nelle condotte in pressione.

11 RISORSE ENERGETICHE Pagina 11 I l risparmio energetico si consegue attraverso un utilizzo più razionale delle fonti energetiche con eliminazione degli sprechi ed una maggiore attenzione ai rendimenti delle trasformazioni energetiche. Esso viene considerato, a sua volta, una forma di fonte di energia rinnovabile, immediata ed accessibile a tutti, con tempi di recupero dell investimento inferiore ad altre tecnologie energetiche. Il tavolo ha dimostrato una buona attenzione alle questioni della sostenibilità ambientale, soprattutto per quanto riguarda i temi dell efficienza energetica. In particolare, la sostituzione delle risorse non rinnovabili con quelle rinnovabili (risorse di biomasse, energia solare, eolica, idrica, geotermica) è stata più volte punto cruciale della discussione, così come anche un uso efficiente di queste ultime in modo da non eccedere il tasso naturale di rigenerazione di lungo temine. Il principio dell integrazione fra obiettivi ambientali, economici e sociali, più volte esplicitato, ha caratterizzato la definizione degli strumenti di politica energetica. I consumi domestici di energia per il riscaldamento, l acqua calda, la cucina, gli elettrodomestici ecc. coprono più di un quinto degli usi energetici finali totali. Secondo recenti studi, una famiglia italiana potrebbe risparmiare sulle spese sostenute per tali consumi senza fare particolari rinunce, semplicemente usando meglio l energia e a tal fine il mercato offre una vasta gamma di prodotti tecnicamente avanzati, che permettono di economizzare energia a vantaggio anche della qualità dell ambiente. Alcuni consigli individuati per il risparmio energetico nelle case: interventi di isolamento termico (doppi vetri termoisolanti): si può ridurre il consumo di combustibile per il riscaldamento nelle abitazioni (risparmiando fino al 40% sulle spese di riscaldamento), contribuendo altresì alla riduzione dell emissione di gas inquinanti; utilizzo lampade a carica elettrica in gas (lampade ad alta efficienza) e non ad incandescenza: le comuni lampadine sono economiche all acquisto, ma più costose per quanto riguarda i consumi acquisto elettrodomestici di ultima generazione (classe A e B): in un anno si risparmia sino a 50% di energia elettrica rispetto al consumo dei vecchi modelli (classe G). In particolare, il progetto condiviso del Tavolo Energia, denominato Un po di sole per tutti il sole è gratuito auspica una maggiore diffusione del solare termico, soprattutto per quel che riguarda le utenze private, da ottenersi tramite revisione dei regolamenti edilizi verso standard energetici di qualità, incentivi finanziari ai privati per l installazione di pannelli per l utilizzo di energia solare e un intensa campagna di sensibilizzazione e di pubblicizzazione tesa a diffonderne l utilizzo. L obiettivo dell azione amministrativa, rispettando le risultanze del tavolo dedicato, sarà quello di tendere alla riduzione del costo economico ed ambientale dell energia nel territorio mandamentale. LE FONTI ENERGETICHE RINNOVABILI

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