Lenti a Contatto - Contact lenses

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1 Lenti a Contatto - Contact lenses Agosto 2012, volume XIV, numero 2 Avere chiari i fattori chiave per favorire la compliance Gli esperti rispondono Biocompatibilità e lenti in silicone idrogel: l impatto della disidratazione sul comfort Indicazioni e comportamenti sulla manutenzione di applicatori e portatori di lenti a contatto. Riflessioni sulla compliance in Italia Immagini di lac Madrid OK: primo congresso dell Accademia Europea di Ortocheratologia In rete Inserto La soluzione unica OPTI-FREE PureMoist con il patrocinio di

2 Ora c è un modo migliore per avere lenti a contatto idratate e confortevoli dall inserimento alla rimozione. 1 Scansiona il QR Code & scopri la Tecnologia Idratante di ultima generazione Nuova Soluzione Unica OPTI-FREE PureMoist con HydraGlyde Moisture Matrix, una tecnologia umettante rivoluzionaria, progettata per idratare le avanzate lenti di oggi, per tutto il giorno e sino a notte fonda, per un comfort duraturo. Dopo tutto, le lenti non dovrebbero stare al passo con la vita dei loro portatori? Progettato per idratare di più II 1. Lemp, J; Garafolo, R; Napier, L; Stein, J; Lally J. Clinical Assessment of an Investigational Multi-Purpose Disinfecting Solution. Poster accepted for presentation at: AOA, June Novartis 8/11 OEM10242JADi CVI_

3 Lenti a Contatto - Contact lenses Agosto 2012, volume XIV, numero 2 Sommario Editoriale Luigi Lupelli Avere chiari i fattori chiave per favorire la compliance pag. 35 Articoli Tavola rotonda Gli esperti rispondono Biocompatibilità e lenti in silicone idrogel: l impatto della disidratazione sul comfort pag. 37 Enrica Circosta, Luigi Lupelli Indicazioni e comportamenti sulla manutenzione di applicatori e portatori di lenti a contatto. Riflessioni sulla compliance in Italia pag. 42 Rubriche Fabrizio Zeri Immagini di Lac pag. 52 Laura Boccardo Madrid OK: primo congresso dell Accademia Europea di Ortocheratologia pag. 53 Laura Boccardo In rete pag. 55 Inserto Monografia Soluzione unica Opti-Free PureMoist con il patrocinio di

4 Lenti a Contatto - Contact lenses Agosto 2012, volume XIV, numero 2 Lenti a contatto Contact lenses Codirettori scientifici L. Lupelli (Roma), N. Pescosolido (Roma) Comitato scientifico L. Boccardo (Vinci), A. Calossi (Firenze), O. De Bona (Belluno), R. Fletcher (London), A. Fossetti (Vinci), P. Gheller (Bologna), M. Lava (Roma), S. Lorè (Roma), A. Madesani (Forte dei Marmi), S. Maffioletti (Bergamo), L. Mannucci (Padova), U. Merlin (Rovigo), G. Montani (Lecce) M. Pastorelli (Novi Ligure), M. Rolando (Genova), A. Rossetti (Cividale del Friuli), C. Saona (Barcelona), L. Sorbara (Waterloo), M. Zuppardo (Roma), F. Zeri (Roma) Ringraziamenti Si ringraziano A.I.LAC e S.Opt.I. per la collaborazione scientifica Comitato editoriale D. Giglioli (Milano), E. Ferrante (Milano) M. Lava (Roma) Segreteria E. Della Contrada, C. Trussardi viale Giulio Richard Milano tel rivista.lac@cibavision.com Nome della rivista LAC Direttore responsabile Marica Lava Proprietario testata Publicomm Srl Editore Publicomm Srl Via Cimarosa 55R Savona Tiratura Quadrimestrale, 32 pagine Tipografia Ingraph S.r.l. Via Bologna 104/ Seregno (MB) Registrazione Tribunale Savona, n. 7/12 del 30/08/2012 Numeri arretrati Presso la segreteria 34

5 AVERE CHIARI I FATTORI CHIAVE PER FAVORIRE LA COMPLIANCE EDITORIALE Luigi Lupelli Università degli Studi Roma Tre Dipartimento di Fisica - Ottica e Optometria Il problema di un inadeguata aderenza alle indicazioni dell operatore nelle discipline della salute è notoriamente diffuso. In medicina generale eclatanti e numerosi sono gli esempi. In particolare nelle terapie di condizioni croniche come l ipertensione arteriosa 1 o il diabete 2. In quest ultima indagine, riferita al diabete Tipo II, è stato mostrato che più di 1/3 dei pazienti non rispetta le indicazioni di assunzione della dose d insulina. In oftalmologia circa il 35% dei pazienti non è aderente alle indicazioni nel trattamento del glaucoma 3. In contattologia le percentuali sulla mancanza della compliance risultano essere anche più elevate variando dal 40 al 91% 4-6 e ciò può essere comprensibile se si tiene conto che, tranne particolare eccezioni, raramente un inadeguato rispetto delle indicazioni ha come risultato delle complicanze oculari importanti. Comunque la ridotta compliance è stata fortemente correlata, per ragioni diverse, anche alla rinuncia o alla mancanza di continuità nell uso delle lenti a contatto (lac) 6. In questi ultimi anni l interesse per la compliance in contattologia è decisamente aumentato, vedi, ad esempio, il 6 Congresso Assottica del Nonostante ciò i comportamenti dei portatori di lac non paiono essere maggiormente aderenti alle indicazioni. Le ragioni possono essere diverse e alcune non chiare. Quale sia il modo migliore per comunicare le informazioni ai portatori di lac non è, quindi, facilmente intelligibile considerando che la ridotta compliance può dipendere da vari fattori come: la mancanza di comprensione delle informazioni, oppure le informazioni vengono comprese ma poi dimenticate, oppure viene dedicato poco tempo al loro apprendimento, oppure i contenuti delle informazioni possono essere ritenuti poco rilevanti, specialmente in soggetti abituati ad assumersi dei rischi 7. Tra l altro è innegabile che alla consegna delle lac noi, spesso, forniamo al nuovo portatore una notevole massa d informazioni, verbali e scritte e, talvolta, per specifici comportamenti, videoregistrate, che è difficilmente assimilabile nella sua totalità, almeno in tempi brevi. Per migliorare la compliance almeno due elementi possono essere tenuti in considerazione: 1. la verifica nel tempo dei comportamenti (e quindi la revisione di quelli impropri e il rinforzo di quelli corretti) del portatore di lac, che può essere messa in pratica durante le periodiche sedute di controllo. 2. l applicatore di lac dovrebbe avere ben chiari quali sono i fattori chiave della compliance in modo da poterli trasmettere al portatore senza ridondanze o incertezze. In sintesi la competenza dell applicatore è fortemente legata alla qualità dell educazione del portatore di lac. Lo schema che in appendice viene riportato (che comunque non ha la pretesa di essere onnicomprensivo) può essere considerato un modo sintetico per memorizzare tali fattori chiave. Per facilitarne la gestione, lo schema propone una suddivisione temporale dei fattori chiave distinguendo tra quelli caratteristici della fase prima dell applicazione delle lac (a), poi durante l uso delle lac (b) e quindi dopo la rimozione delle lac (c). Bibliografia 1. Wong MCS, Jiang JY, Griffiths SM. Factors associated with antihypertensive drug compliance in Chinese patients: a cohort study. J Epidemiol Community Health 2010: 64: Cramer JA. A systematic review of adherence with medications for diabetes. Diabetes Care 2004; 27: Dietlein TS, Jordan J, Dinslage S, Krieglstein GK. What do glaucoma specialists know about their patients? Graefes Arch Clin Exp Ophthalmol 2006; 244: Collins MJ, Carney LG. Patient compliance and its influence on contact lens wearing problems. Am J Optom Physiol Opt 1986; 63: Efron N. The truth about compliance. Contact Lens Anterior Eye 1997; 20: Donshik PC, Ehlers WH, Anderson LD, Suchecki JK. Strategies to better engage, educate, and empower patient compliance and safe lens wear: compliance: what we know, what we do not know, and what we need to know. Eye Contact Lens 2007; 33: Carnt N, Keay L, Willcox, Evans V, Stapleton F. Higher risk taking propensity of contact lens wearers is associated with less compliance. Contact Lens Anterior Eye 2011; 34: Lac - Lenti a contatto 2012; 14: 35-36

6 A Utilizzo di una lac nuova applicato Applicare una lac nuova con la periodicità prescritta (generalmente: giornaliera, settimanale, bisettimanale, mensile, trimestrale, annuale) Lavare sempre le mani con acqua e sapone e asciugarle Se il contenitore portalenti non è del tipo anti batterico, sciacquarlo con soluzione disinfettante e sfregarlo con un kleenex. Chiuderlo se asciutto. Se il contenitore portalenti è del tipo antibatterico, sciacquarlo con soluzione disinfettante e chiuderlo dopo aver versato della soluzione disinfettante nelle vaschette portalenti B Durante le ore notturne Acanthamoeba C NEL MOMENTO DELLA RIMOZIONE DELLE LAC Manutenzione delle lac Igiene del contenitore portalenti Ogni volta che le lac sono rimosse, sfregare le superfici delle lac con una soluzione adeguata anche se questa è del tipo no-rub. Risciacquare le lac e porle nel contenitore portalenti in cui viene versata zione presente utilizzare un nuovo flacone di soluzione per la manutenzione delle lac. Riempire le vaschette del contenitore soltanto con soluzione appena versata dal flacone della soluzione disinfettante 36 Lac - Lenti a contatto 2012; 14: 35-36

7 GLI ESPERTI RISPONDONO BIOCOMPATIBILITÀ E LENTI IN SILICONE IDROGEL: L IMPATTO DELL'IDRATAZIONE SUL COMFORT * ARTICOLO Anne Austin, (MS, OD) apre le porte a una serie di interviste online con Nathan Efron, (DipOptom, PhD), Desmond Fonn, (Dip Optom, MOptom) e James Wolffsohn, (PhD) per esaminare pensieri comuni e attuali su come il contenuto d acqua e le dinamiche superficiali impattano sulla biocompatibilità e il comfort delle lenti in silicone idrogel. I punti chiave dell intervista sono presentati come una virtuale tavola rotonda. Introduzione Le lenti a contatto in Silicone Hydrogel (SiHy) sono disponibili da oltre un decennio. Durante questo periodo, questi materiali altamente innovativi e le geometrie sono state continuamente migliorate ed oggi rappresentano, nel mercato globale delle lenti a contatto, la percentuale più alta di applicazioni 1. La loro elevata trasmissibilità all ossigeno ha ridotto drasticamente l incidenza di condizioni ipossiche quali edema corneale, iperemia limbare e vascolarizzazione corneale 2,3. Tuttavia permangono sfide significative nella ricerca della lente a contatto ideale. Il silicone usato nelle lenti in SiHy, è per sua natura più idrofobo rispetto ai materiali in idrogel. I produttori delle lenti a contatto SiHy, hanno dovuto trovare il modo di superare l idrofobicità della superficie delle lenti, dato che può essere causa di scarsa bagnabilità e di depositi. Realizzare una lente in SiHy con un contenuto d acqua ideale presenta un ulteriore sfida dato che l aumento di questo, nelle lenti in SiHy, determina una riduzione di silicone e la conseguente riduzione della trasmissibilità all ossigeno - il silicone trasmette l ossigeno meglio dell acqua -. Per affrontare queste sfide, migliorare la bagnabilità e ridurre i depositi sulla superficie, i fabbricanti delle lenti in SiHy hanno utilizzato tecniche diverse. I trattamenti al plasma delle superfici possono essere particolarmente efficaci nel migliorare la bagnabilità e la resistenza ai depositi e gli agenti umettanti presenti nella matrice della lente e/o nelle soluzioni dei blister, hanno contribuito a diversificarne l entità. Tuttavia i produttori stanno ancora lavorando per raggiungere l obiettivo finale, ovvero fare in modo che i portatori non abbiano la sensazione di indossare le lenti, anche dopo averle utilizzate per ore. Il ruolo dell idratazione della lente Qual è il pensiero comune a proposito di come un alto o basso contenuto d acqua, nelle lenti in HEMA, possa influenzare la disidratazione e il comfort della lente durante l uso? James Wolffsohn. È opinione comune che un elevato contenuto d acqua (con materiali in HEMA) determini un maggior passaggio di ossigeno ma anche un maggior numero di problemi di secchezza correlata all uso delle lenti a contatto e di disidratazione delle stesse. Nathan Efron. Ho fatto molte ricerche sulla disidratazione e i suoi effetti sul comfort, sull impatto dell ambiente e se le lenti si disidratano di più negli ambienti umidi o in quelli secchi e così via. Abbiamo trovato che le lenti (in HEMA) a più alto contenuto d acqua sono più inclini a disidratarsi 4. Partendo dall assunto, peraltro discutibile, che la disidratazione della lente abbia un impatto negativo sul comfort, allora una lente a basso contenuto d acqua sarà più confortevole poiché ha meno acqua da perdere. Questo probabilmente è il pensiero comune. Dalla versione originale in inglese dell articolo: Biocompatibility, SiH lenses and the impact of hydration on comfort, pubblicato su Optician il Lac - Lenti a contatto 2012; 14: 37-41

8 Gli esperti rispondono biocompatibilità e lenti in silicone idrogel: l impatto della disidratazione sul comfort Desmond Fonn. Qualche anno fa abbiamo pubblicato alcuni articoli sulla disidratazione delle lenti e, studiando le lenti a basso e medio contenuto d acqua, non abbiamo mai trovato una correlazione con i sintomi di secchezza, che sappiamo essere la piaga dei portatori di lenti a contatto 5,6. La lente si asciuga durante il giorno e gran parte della disidratazione avviene durante le prime due ore di uso, eppure, i sintomi di secchezza e di fastidio iniziano lentamente per poi aumentare in maniera graduale con il trascorrere delle ore 7. L avvento delle lenti in Silicone Idrogel ha cambiato la storia della relazione tra contenuto acqua / disidratazione? Nathan Efron. Certamente sì! Phil Morgan e io abbiamo pubblicato un lavoro su questo argomento. Credo, sia l unico articolo a mostrare che la disidratazione delle lenti in SiHy è molto inferiore a quella delle lenti in Idrogel. Basti dire che qualunque sia l entità della disidratazione che avviene è molto piccola, e inferiore a quella di una lente in idrogel al 58% d acqua 8,9,10. Paradossalmente, in termini di performance di ossigeno, la disidratazione nelle lenti in SiHy è un fattore positivo, poiché in proporzione ci sarà meno acqua e più silicone. Fondamentalmente, se una lente in SiHy si disidrata, la performance in termini di ossigeno, è, da un punto di vista teorico, superiore rispetto a quella di una lente in SiHy non disidratata. Desmond Fonn. Nonostante le diverse lenti in SiHy abbiano un contenuto d acqua inferiore rispetto a quelle in Idrogel, i portatori avvertono ancora una riduzione del comfort nel corso della giornata 11. Coloro che lamentano fastidio con le lenti, presentano una variazione sostanziale dalla mattina alla sera. La descrizione di secchezza e di diminuzione del comfort è la stessa che avevamo pubblicato anni fa con le lenti Idrogel. Tuttavia, un confronto indiretto suggerisce che con lenti in SiHy questi effetti potrebbero essere minori, in quanto tendono a disidratarsi meno. Non è ancora chiaro se la perdita d acqua avvenga nella massa della lente o sulla sua superficie. Nathan Efron. Per quanto riguarda il comfort, possiamo dire che nessuno oggi sta studiando se la disidratazione delle lenti SiHy influisca sul fastidio. Nessuno realmente conosce la risposta a questa domanda. James Wolffsohn. Al momento non penso che il silicone abbia un maggior effetto sul comfort, ciò però non significa che non sia possibile ottenerlo con una giusta combinazione. Per l idrogel sono state sviluppate differenti tecnologie allo scopo di favorire il comfort. Credo che con il silicone siamo ancora un po lontani. LA LENTE / INTERFACCIA OCULARE Quali sono gli aspetti più importanti riguardo la relazione tra cornea, film lacrimale e lente a contatto? Nathan Efron. Tutte e tre le componenti devono essere nelle condizioni ottimali e in grado di lavorare bene tra di loro. È importante avere una cornea sana, un buon film lacrimale e un ottima biocompatibilità della superficie della lente. Potremmo parlare a lungo di tutte queste cose, ma forse è meglio concentrarsi sulle caratteristiche delle lenti. Anne Austin. Con l introduzione della lente in questo ecosistema, si viene a creare una diversa dinamica, quindi, nell ottica di questo dibattito, che cosa impatta maggiormente sulla biocompatibilità della lente? Nathan Efron. Uno dei fattori potrebbe essere il contenuto d acqua intrinseco della lente - quello cioè che la lente ha attualmente -. Da un punto di vista teorico, una lente ad alto contenuto d acqua potrebbe essere più confortevole di una a basso contenuto d acqua. Anche la lubricità della superficie (quanto è scivolosa o liscia) è importante, in quanto sembra che una superficie più umettata sia più confortevole. Correlato è anche il concetto di bagnabilità della lente, da un punto di vista teorico maggiore è la bagnabilità della superficie maggiore è il comfort. Oggi si crede che il valore della bagnabilità dipenda dalla tecnica di misurazione utilizzata e che la corretta interpretazione dei risultati possa essere estremamente difficoltosa. IL RUOLO DEL FILM LACRIMALE Quali aspetti del film lacrimale pre e post lente hanno un notevole impatto sul comfort della lente a contatto e sulla biocompatibilità in generale? Desmond Fonn. Penso che questa sia una delle domande più importanti e che non abbia ancora avu- 38 Lac - Lenti a contatto 2012; 14: 37-41

9 Gli esperti rispondono biocompatibilità e lenti in silicone idrogel: l impatto della disidratazione sul comfort ARTICOLO to una risposta. Credo non ce ne sia soltanto una. Ci sono differenti ipotesi: una questione di frizione tra congiuntiva tarsale e superficie della lente, una questione di perdita di lubricità della superficie anteriore e di disidratazione della lente, e una relativa a una reazione oculare all uso della lente, una sorta di risposta infiammatoria di basso livello. Korb e altri hanno discusso delle varie ragioni che potenzialmente possono essere causa di reazioni del tessuto palpebrale. È noto che il tempo di rottura del film lacrimale (BUT) misurato sulla superficie corneale è mediamente di 15 secondi, mentre il suo valore con la lente a contatto si riduce in modo significativo 12. Pertanto, più fluido c è sulla superficie anteriore della lente più questa è confortevole, dato che si creerà un maggior effetto cuscinetto che teoricamente ridurrà la frizione. Sino ad oggi nessuno ha realmente affrontato ciò che accade quando la superficie posteriore della lente si disidrata e quando il film lacrimale post lente si assottiglia durante il periodo di utilizzo. James Wolffsohn. Credo che quando applichiamo la lente a contatto tendiamo a dimenticarci di due fattori principali. Il primo riguarda la dimensione fisica della lente a contatto (10 volte più spessa del film lacrimale) e il suo inserimento nei tre strati del film lacrimale (che visualizziamo più o meno correttamente). Di fatto dovremmo immaginarci di avere diviso il film lacrimale a metà e di mantenerlo separato con un corpo che è 10 volte più grande. Piuttosto sorprendente, no? La seconda questione riguarda i lipidi. Sappiamo che si legano alla lente a contatto 13,14 e possiamo considerarlo come un fattore positivo o negativo, sta di fatto che questi lipidi vengono sottratti al film lacrimale. Ci è stato insegnato che lo strato lipidico, quello più esterno del film lacrimale, è molto importante poiché previene l evaporazione. Tuttavia questa grande lente a contatto, ricoprendosi di lipidi, causerà una maggior evaporazione del film lacrimale stesso, poiché non rimarranno molti lipidi per mantenere in salute il film pre-lente. Questi sono le due questioni che dobbiamo affrontare quando applichiamo una lente a contatto e vogliamo ottenere successo e comfort. Desmond Fonn. Come sapete ci sono diverse ipotesi circa la struttura del film lacrimale, ad ogni modo la rappresentazione tradizionale prevede prima lo strato mucinico, poi quello acquoso ed infine quello lipidico. Questo schema è logico, poiché i lipidi prevengono l evaporazione dello strato acquoso e la mucina permette all acqua di legarsi ai glicocalici dell epitelio. Teniamo presente che a differenza dei lipidi la mucina sembra non legarsi alla lente a contatto 13,14. Se lo strato mucinico è assente o significativamente ridotto, ci si può aspettare una riduzione del tempo di rottura (BUT), poiché la componente acquosa non riesce ad aderire alla lente. James Wolffsohn. Recentemente un articolo, ha evidenziato che portatori che presentano sferule di muco (mucin balls) hanno meno probabilità di andare incontro a infiammazione corneale 15. Nathan Efron. L ideale sarebbe che il film pre-lente riuscisse ad imitare il film lacrimale pre-corneale così da ottenere uno scenario più naturale possibile. AREA DI COMFORT Quali sono i fattori più importanti che influiscono sul comfort delle lenti a contatto? Desmond Fonn. Credo che nessuno abbia la risposta anche se siamo tutti del parere che bisogna cercare di creare uno spesso strato lacrimale sia sulla superficie anteriore che posteriore della lente. Fare in modo che l occhio produca più fluidi mentre sta indossando una lente a contatto è piuttosto difficile. La chiave è quella di ingannare l occhio, facendogli credere che la lente sia più umida di quanto non lo sia effettivamente. Nathan Efron. Alcuni lavori di Eric Papas e colleghi di Sydney, mostrano come la soglia di sensibilità corneale sia simile a quella congiuntivale 16. Questo evidenzia come il rapporto palpebra superiore-lente e lente-superficie corneale siano condizioni critiche per il comfort. Quindi, in termini di comfort, la superficie congiuntivale è importante quanto quella corneale. Naturalmente, il film lacrimale rientra in tutto ciò... ma penso che la superficie anteriore della lente sia un fattore piuttosto critico. James Wolffsohn. Penso che dovremmo fare in modo che la superficie della lente a contatto assomigli al film lacrimale, poiché la qualità della superficie della lente fa un enorme differenza. In 39 Lac - Lenti a contatto 2012; 14: 37-41

10 Gli esperti rispondono biocompatibilità e lenti in silicone idrogel: l impatto della disidratazione sul comfort generale, gli occhi delle persone alla sera sono più affaticati, a prescindere dall utilizzo delle lenti a contatto - queste sono solo un fattore scatenante. Qualsiasi lente indossata per una giornata intera, potrebbe essere fonte di fastidio. Con l ultimo modello DEWS (Dry Eye Work Shop) puntualizzo spesso come la lente sia l unico fattore ad apparire due volte: una in termini di disturbo sul normale flusso lacrimale, l altra in termini di potenziale effetto sulla fisiologia oculare, relativamente alla sensibilità corneale e di conseguenza agli effetti sulla quantità di film lacrimale presente sulla superficie oculare 17. È molto importante avere una lente a contatto che permetta di mantenere la cornea sana. IL MEGLIO DI ENTRAMBI I MONDI? Che cosa succede se una lente in SiHy è caratterizzata da un gradiente del contenuto d'acqua, con una bassa quantità nel nucleo che incrementa verso la superficie della lente? Nathan Efron. Questa sarebbe una soluzione ingegneristica geniale per risolvere i problemi che stanno affrontando i produttori di lenti a contatto. Abbiamo fatto in modo che le lenti in silicone idrogel fossero più confortevoli e i problemi che abbiamo dovuto affrontare sono piuttosto complessi poiché le proprietà di superficie del materiale rendono, per loro natura, queste lenti né bagnabili né lubrificate. Le aziende nel settore, con diversi livelli di successo, hanno introdotto varie soluzioni tecnologiche per cercare di rendere la superficie più biocompatibile. Quando il SiHy entrò nel mercato, la strategia utilizzata, che è stata di aiuto, fu quella di creare una sorta di rivestimento o trattamento al plasma. In seguito l utilizzo di componenti umettanti nelle soluzioni o componenti lubrificanti ha reso la superficie più bagnabile e in teoria più confortevole. James Wolffsohn. È un concetto molto interessante perché ciò che vogliamo è proprio un materiale con un basso contenuto d acqua, che abbia altre sostanze in grado di favorire il mantenimento della forma fisica della lente e la struttura della matrice. Ma vogliamo anche una superficie, sia anteriore che posteriore, con un elevato contenuto d acqua, in modo che possa interagire con le lacrime. Desmond Fonn. Se qualcosa della miscela polimerica si concentrasse insieme all acqua sulla superficie si otterrebbe un buon risultato, presupponendo che questo sia il principale fattore che guida il miglioramento del comfort. Se qualcuno riuscisse ad arrivare a questo, sarebbe a dir poco un miracolo. Spero di vivere abbastanza a lungo per vederlo realizzato. CONCLUSIONE In questo contesto vale la pena considerare quali caratteristiche dovrebbe avere una lente a contatto ideale. Le proprietà del nucleo o cuore della lente non devono essere uguali a quelle della superficie. Il nucleo, con molto silicone a basso contenuto d acqua, permette una elevata trasmissibilità all ossigeno e proprietà meccaniche che facilitano l applicazione e la manipolazione delle lenti. La superficie, con l assenza o quasi di silicone e un cospicuo contenuto d acqua permette una elevata lubricità e bagnabilità. Questo può aiutare a mantenere il film lacrimale stabile e ridurre l interazione con i tessuti oculari, in particolare con la congiuntiva palpebrale. Finora le lenti morbide sono state costruite con un solo contenuto d acqua su tutta la lente, mentre una lente con gradiente acqueo potrà avere caratteristiche e proprietà differenti nel nucleo e sulla superficie della lente. Questa lente segnerebbe una nuova era nell utilizzo delle lenti a contatto con un potenziale miglioramento del comfort a fine giornata, soddisfazione del portatore, ridotto abbandono e un valido aiuto al professionista per la crescita della sua attività. Gli esperti che hanno partecipato alla stesura di questo materiale sono consulenti di Alcon Laboratories, Inc. Questo articolo è stato realizzato grazie al supporto economico e ad alcuni spunti provenienti dal laboratorio di Alcon. 40 Lac - Lenti a contatto 2012; 14: 37-41

11 Gli esperti rispondono biocompatibilità e lenti in silicone idrogel: l impatto della disidratazione sul comfort ARTICOLO Bibliografia 1. Morgan PB, et al. International contact lens prescribing in Contact Lens Spectrum 2012; 27(1): p Bergenske P, et al. Long-term clinical results: 3 Years of up to 30-night continuous wear of lotrafilcon A silicone hydrogel and daily wear of low-dk/t hydrogel lenses. Eye & Contact Lens. 2007; 33(2): Dumbleton K, et al. Objective and subjective responses in patients refitted to daily-wear silicone hydrogel contact lenses. Optom Vis Sci 2006; 83(10): Efron N, Brennan NA, Bruce AS, Duldig DI, Russo NJ. Dehydration of hydrogel lenses under normal wearing conditions. Contact Lens Assoc Ophthalmol J 1987; 13(3): Fonn D, Situ P, Simpson TL. Hydrogel lens dehydration and subjective comfort and dryness ratings in symptomatic and asymptomatic contact lens wearers. Optom Vis Sci 1999; 76: Pritchard N, Fonn D. Dehydration, lens movement and dryness ratings of hydrogel contact lenses. Ophthalmic Physiol Opt 1995; 15: Fonn D, Dumbleton KA. Dryness and discomfort with silicone hydrogel contact lenses. Eye & Contact Lens 2003; Jan 29(1 Suppl): S Morgan PB, Efron N. In vivo dehydration of silicone hydrogel contact lenses. Eye Contact Lens 2003; 29(3): Jones L, May C, Nazar L, Simpson T. In vitro evaluation of the dehydration characteristics of silicone hydrogel and conventional hydrogel contact lens materials. Contact Lens & Anterior Eye 2002; 25: Jones L, Jones R. In vitro bulk dehydration rates of hydrogel and silicone hydrogel daily disposable and frequent replacement contact lens materials. AAOpt Abstract; Dumbleton K, Woods CA, Jones LW, Fonn D. Comfort and adaptation to silicone hydrogel lenses for daily wear. AAOpt Abstract; Thai L, Tomlinson A, Doane M. Effect of contact lens material on tear physiology. Opt Vis Sci 2004; 81(3): Jones L, et al. Lysozyme and lipid deposition on silicone hydrogel contact lens materials. Eye & Contact Lens 2003; 29(1 suppl): S Carney FP, et al. The adsorption of major tear film lipids in vitro to various silicone hydrogels over time. Invest Ophthalmol Vis Sci 2008; 49(1): Szczotka-Flynn; Benetz, BA; Lass; Albright,M; Gillespie, B; Kuo, J; Fonn, D; Sethi, A; Rimm, A: The Association Between Mucin Balls and Corneal Infiltrative Events During Extended Contact Lens Wear. Cornea; May Volume 30 - Issue 5 - pp Golebiowski B, Papas EB, Stapleton F. Factors affecting corneal and conjunctival sensitivity measurement. Optom Vis Sci 2008; 85(4): International Dry Eye Workshop (DEWS). Corneal Surface 2007 Volume 5 Number 2; Chart on p Lac - Lenti a contatto 2012; 14: 37-41

12 INDICAZIONI E COMPORTAMENTI SULLA MANUTENZIONE DI APPLICATORI E PORTATORI DI LENTI A CONTATTO. RIFLESSIONI SULLA COMPLIANCE IN ITALIA Enrica Circosta, Luigi Lupelli Università degli Studi Roma Tre, Facoltà di Scienze MM FF NN - Dipartimento di Fisica - Ottica e Optometria Sommario Obiettivo: Analizzare i comportamenti dei portatori di lenti a contatto (lac), inerenti la manutenzione, ponendoli in relazione alle indicazioni d uso fornite dagli esperti del settore. Metodo: Sono stati approntati due questionari: uno per i portatori di lac (n: 110) e l altro rivolto ai contattologi (n: 790). Il primo è stato somministrato a portatori di lac afferenti a due specifici Centri Ottici dell Italia centrale, il secondo è stato somministrato on-line, o distribuito in forma cartacea, ad applicatori di lac selezionati in maniera casuale. Risultati: I questionari analizzati sono stati 110 per i portatori e 108 per i contattologi. In quasi tutte le aree risulta evidente un certo grado di non-compliance. La gestione del contenitore portalenti rappresenta l area in cui più elevati risultano i tassi di non-compliance. Conclusione: Le aree che maggiormente hanno evidenziato i più bassi livelli di compliance presunta da parte dei portatori, sono le stesse dove gli applicatori hanno dimostrato di dedicare meno attenzione. Le indicazioni dei contattologi sono apparse talvolta carenti e contraddittorie. È ipotizzabile che vi sia una relazione tra il livello di compliance di un portatore e la formazione ricevuta, nonché il continuo aggiornamento, del professionista in merito alle nuove proposte e iniziative provenienti dal mondo contattologico. PAROLE CHIAVE: manutenzione lenti a contatto; compliance; complicanze Ricevuto il 26 aprile 2012; accettato il 25 giugno Introduzione Tutte le lenti a contatto (lac), tranne quelle monouso, hanno bisogno di un sistema di manutenzione che prevede delle fasi di pulizia, risciacquo e disinfezione. Nel caso che tale manutenzione venga effettuata in maniera inadeguata può essere favorita l insorgenza di alcune complicanze oculari, in particolare quelle di tipo infiammatorio 1-2. Uno dei fattori che può determinare un decremento dell efficienza del sistema di manutenzione è la compliance del portatore di lac. Compliance è uno dei termini delle discipline della salute, che stanno divenendo sempre più numerosi, di cui si preferisce utilizzare l accezione inglese. La sua traduzione equivale ad aderenza, conformità alle indicazioni dell operatore sanitario e si riferisce alla volontà del paziente di ricoprire un ruolo attivo nel trattamento. In ambiente contattologico, il termine si riferisce ad un portatore di lac che segue correttamente le indicazioni fornite dal proprio contattologo. Sebbene non si possa fare riferimento a studi che forniscano una risposta definitiva, è ragionevole pensare che il raggiungimento di una compliance efficace, anche se non garantisce necessariamente la totale soddisfazione da parte del portatore, permette al professionista sia di minimizzare l insorgenza di complicanze che di limitare il fenomeno del drop-out 1,3. 42 E. Circosta, L. Lupelli / Lac - Lenti a contatto 2012; 14: 42-51

13 Indicazioni e comportamenti sulla manutenzione di applicatori e portatori di lenti a contatto. Riflessioni sulla compliance in Italia ARTICOLO Obiettivo Lo scopo di tale studio pilota è fornire dei dati preliminari, limitati all Italia, sull osservanza da parte dei portatori delle norme d uso delle lac, delle modalità di conservazione e pulizia e, in caso di inosservanza, identificare le aree dove avvengono tali inadempienze. Per identificare le aree problematiche nell osservanza delle norme d uso, è utile domandarsi quali siano realmente le istruzioni fornite dagli esperti del settore. In particolare in merito alla manutenzione delle lac e al contenitore portalenti, il quale risulta essere l elemento debole del sistema applicativo, nel senso che, spesso, poco tempo viene dedicato dal contattologo per chiarire, al portatore, i termini della sua gestione 4-5. La conoscenza di questi aspetti è probabilmente utile a suggerire quali siano gli strumenti necessari per istruire meglio i portatori di lac sul loro utilizzo. Materiali e metodi I dati trattati sono stati ottenuti attraverso la compilazione di due questionari, il primo specifico per gli applicatori di lac, il secondo per i portatori, mirati a valutare il grado di congruenza generica tra le indicazioni degli uni e le risposte degli altri. Il questionario formulato appositamente per applicatori di lac, composto da 16 domande a risposta multipla e 2 domande aperte (vedi appendice A), è stato preparato adattando uno già precedentemente utilizzato da Wu et al 4. Il questionario è stato distribuito in forma cartacea a 30 centri ottici della zona di Roma e provincia, ed è stato inviato a 790 centri ottici, distribuiti sull intero territorio nazionale, in formato elettronico. Gli indirizzi sono stati rintracciati navigando in rete. La scelta dei centri ottici a cui è stato consegnato il questionario in forma cartacea è stata casuale ed è riferita principalmente a zone più semplici da raggiungere da uno dei due autori (EC). Per quanto concerne il questionario predisposto per i portatori, esso è stato suddiviso in due sezioni (vedi appendice B). Nella prima parte, oltre alle informazioni anagrafiche, si chiede quale sia la tipologia di lac utilizzata e la modalità di ricambio, inoltre si domanda da quanto tempo il portatore indossi le lac e per quante ore di uso quotidiano. La seconda parte, costituita da 18 quesiti riguardanti le pratiche per la manutenzione delle lac, è stata, a sua volta, suddivisa in 4 categorie: la prima pone domande in merito alla pulizia delle lac, la seconda a proposito della disinfezione delle lenti, la terza indaga sulla cura degli accessori ed infine si chiede di indicare quanto il portatore rispetti il programma di sostituzione consigliato dal contattologo. Le risposte possibili sono cinque: le prime due ( sempre e spesso ) stanno ad indicare un alto livello di compliance le altre ( talvolta e raramente ) stanno ad indicare un basso livello di compliance. La risposta a volte è stata considerata caratteristica di una compliance intermedia. Risultati Questionario per i contattologi sulle istruzioni per la gestione delle lac Il questionario è stato compilato da 108 contattologi, quindi soltanto dal 14% dei soggetti contattati. Nel dettaglio, tra i contattologi che hanno ricevuto il questionario tramite posta elettronica è stata riscontrata risposta soltanto dal 9%, mentre tra gli applicatori a cui il questionario è stato consegnato manualmente, l 86% ne ha effettuato la compilazione. La maggioranza degli intervistati (37%) è composta da applicatori di lac che visitano tra i 5 e i 10 pazienti, con esigenze contattologiche, a settimana. In generale vi è una percentuale complessiva (36%) tra coloro che hanno compilato il questionario che settimanalmente applica le lac a più di 10 portatori. I risultati che riguardano l igiene delle mani e il luogo di esecuzione delle manovre di manutenzione sono riportati nella figura 1 (a, b). mentre nella figura 2 (a, b, c) sono riportate le percentuali sulle modalità di pulizia e risciacquo. I risultati sulla gestione del contenitore portalenti sono riportate nella figura 3 (a, b, c, d) e nella figura 4 (a, b, c, d). Questionario sulla compliance nei portatori di lac Il questionario è stato compilato da 110 portatori di lac, dei quali 90 portatori di lac morbide, e 20 di lac RGP. L età media dei soggetti intervistati è risultata essere 43 E. Circosta, L. Lupelli / Lac - Lenti a contatto 2012; 14: 42-51

14 Indicazioni e comportamenti sulla manutenzione di applicatori e portatori di lenti a contatto. Riflessioni sulla compliance in Italia Figura 1 Risposte fornite da applicatori di lac su argomenti generici riguardanti la manutenzione delle lac. Figura 2 Risposte fornite da applicatori di lac sulle modalità di pulizia e risciacquo. Figura 3 Risposte fornite da applicatori di lac sulla gestione del contenitore portalenti. 44 E. Circosta, L. Lupelli / Lac - Lenti a contatto 2012; 14: 42-51

15 Ora c'è un modo migliore per offrire 16 ore di idratazione 1 CE PRODUCT MONOGRAPH Progettato per idratare di più

16 LA SOLUZIONE UNICA OPTI-FREE PUREMOIST MONOGRAFIA DI PRODOTTO Il comfort è la chiave di successo per l utilizzo delle lenti a contatto. La soluzione unica Opti-Free PureMoist MPDS con HydraGlyde Moisture Matrix conferisce alle attuali lenti a contatto morbide un comfort più duraturo, poiché favorisce una bagnabilità fino a 16 ore. I portatori di lenti a contatto beneficiano del comfort dall inserimento alla rimozione. Comfort, sicurezza e praticità sono tre dei più importanti fattori di successo per i portatori di lenti a contatto. Di fatto, una recente indagine condotta sul web, ha indagato sulle ragioni di abbandono dell uso delle lenti a contatto da parte dei portatori in 27 paesi. Lo studio ha evidenziato che il discomfort e un inadeguata applicazione sono le principali cause di abbandono dell utilizzo delle lenti a contatto 2. Mantenere la superficie umettata è un fattore chiave nell assicurare il comfort poiché questo è correlato alla bagnabilità delle lenti a contatto. La diminuzione della bagnabilità può essere un problema con le lenti a contatto in silicone idrogel, poiché per loro natura sono idrofobe, ovvero odiano o respingono l'acqua. Comunque, alcuni produttori di lenti a contatto hanno fatto un ottimo lavoro nel tempo in modo che la superficie rimanga umettata, poiché la diminuzione della bagnabilità può causare una sensazione di secchezza provocando un aumento del fastidio. Questo crea potenziali problemi a una notevole percentuale di portatori di lenti a contatto. Un'indagine pubblicata di recente mostra che le lenti in silicone idrogel hanno raggiunto in 28 paesi, oltre il 36% del mercato complessivo 3. Le lenti in silicone idrogel sono realizzate con un materiale all avanguardia che permette una maggiore permeabilità all ossigeno. Il risultato è che i livelli di ossigeno che raggiungono la cornea sono simili a quelli dei non-portatori di lenti a contatto. La soluzione unica Opti-Free PureMoist con HydraGlyde Moisture Matrix, è stata sviluppata appositamente per le lenti a contatto di oggi. La sua formula unica e avanzata, mantiene la bagnabilità avvolgendo le lenti, mentre provvede a una pulizia profonda e a una eccezionale disinfezione. La soluzione unica Opti-Free PureMoist è stata clinicamente testata su oltre 450 portatori di lenti a contatto e gli studi scientifici sono stati condotti per dimostrare le proprietà uniche di HydraGlyde Moisture Matrix. Bagnabilità e idratazione superiore con la soluzione unica Opti-Free PureMoist I polimeri attivi sono composti che contengono sia gruppi idrofobici (insolubili in acqua) che gruppi idrofilici (solubili in acqua). I polimeri di superficie attivi si possono allineare sulle interfacce così da modificare le proprietà delle superfici delle lenti. Questo è importante perché le molecole di silicone dei materiali silicone-idrogel, avendo una bassa forza rotazionale, possono migrare verso l interfaccia lente-aria 4. Soluzioni ben progettate possono affrontare con successo questo problema. a2

17 Soluzione unica Opti-Free PureMoist La soluzione unica Opti-Free PureMoist. Progettata per idratare di più. La soluzione unica Opti-Free PureMoist con HydraGlyde Moisture Matrix, utilizzando una nuova tecnologia umettante, migliora l idrofilicità delle superfici delle lenti a contatto in silicone idrogel. L HydraGlyde Moisture Matrix (brevettato da Alcon), è un avanzato polimero di superficie attivo, progettato appositamente per mantenere la lente a contatto costantemente umettata. Le avanzate proprietà di bagnabilità e idratazione della soluzione unica Opti-Free PureMoist derivano da HydraGlyde Moisture Matrix (EOBO-41, Fig. 1). Come mostrato nelle figure 1 e 2, questa nuova tecnologia di polimeri di superficie attivi è composta da 2 parti: una parte (BO) che ha un affinità per il materiale in silicone mentre l'altra (EO) è attratta dall acqua. La tecnologia idrogel rallenta la migrazione dei gruppi siliconici verso l interfaccia lente-aria, fornendo un continuo ambiente umettato che avvolge la lente. Questo favorisce 16 ore di idratazione, consentendo alla palpebra di scivolare sulla superficie umettata della lente. Evoluzione della tecnologia umettante Oggi, molte soluzioni disinfettanti per lenti a contatto contengono polimeri di superficie attivi, tuttavia nessuna di queste è stata progettata in maniera specifica per migliorare la bagnabilità delle lenti a contatto in silicone idrogel. Il costante impegno nel migliorarsi da parte del team Ricerca e Sviluppo di Alcon, ha dato origine ad Opti-Free PureMoist, una nuova soluzione unica, sviluppata per quelle lenti a contatto che oggi sono disponibili nel mercato. Tradizionalmente, la comunità scientifica usa valutare la bagnabilità della superficie misurando l angolo di contatto tra tre fasi: acqua, aria e superficie del materiale. Alcon, per misurare in maniera sistematica l angolo di contatto, ha utilizzato due metodologie: la tecnica della Bolla Intrappolata (Captive Bubble) e della Goccia Sessile (Sessile Drop). a3

18 Soluzione unica Opti-Free PureMoist La bagnabilità della superficie Usando i metodi della Bolla Intrappolata e della Goccia Sessile, i ricercatori di Alcon hanno mostrato che le lenti a contatto in silicone idrogel preimmerse nella soluzione unica Opti-Free PureMoist, presentano in maniera sorprendente una migliore bagnabilità di superficie della lente 5. In un controllo comparativo, la soluzione unica Opti-Free PureMoist ha migliorato in maniera significativa la bagnabilità della lente. Nel metodo della Goccia Sessile, tutte le superfici delle lenti a contatto sono risultate idrofiliche (o amanti dell acqua), con un'elevata bagnabilità della superficie. La soluzione unica Opti-Free PureMoist funziona ottimamente con un'ampia gamma di polimeri siliconici. Il metodo della Bolla Intrappolata è un sistema innovativo per valutare la bagnabilità della superficie delle lenti a contatto. In questo test, l angolo di contatto viene misurato posizionando una bolla d aria sulla superficie della lente mentre è immersa in una soluzione acquosa. Se la bolla aderisce alla lente a contatto (o elevata bagnabilità) allora la superficie è asciutta. Se la bolla si rimuove facilmente dalla lente, la superficie è bagnabile. Pulizia superiore e un'ineguagliabile disinfezione Nuovi materiali presentano nuove sfide nella manutenzione delle lenti a contatto I lipidi e le proteine, presenti nel film lacrimale, si legano alle lenti a contatto. L'esperienza ha mostrato che le lenti a contatto in silicone idrogel hanno una maggiore propensione ad attrarre depositi lipidici. Questi depositi sulla lente possono influire sia sul comfort che sulla riduzione dell'acuità visiva. Inoltre, i depositi lipidici possono essere causa comune di complicanze oculari 6. La soluzione a4

19 Soluzione unica Opti-Free PureMoist prestazioni del sistema utilizzato in Opti-Free PureMoist MPDS sono date dalla sinergia tra i disinfettanti Polyquad e Aldox con EDTA, una combinazione utilizzata con successo da oltre 60 milioni di portatori di lenti a contatto. unica Opti-Free PureMoist incorpora il duplice sistema di pulizia di Opti-Free composto da citrato e Tetronic 1304 ** con la matrice Hydra- Glyde Moisture. Questo sistema biocompatibile rimuove in maniera efficace le proteine e l accumulo di lipidi (Fig. 6). La capacità di pulizia della soluzione unica Opti-Free PureMoist è complementata dal duplice sistema biocompatibile di disinfezione che è efficace contro batteri, funghi e Acanthamoeba. Le notevoli Minimizzare l esposizione agli organismi La soluzione unica Opti-Free PureMoist si è dimostrata efficace contro un'ampia gamma di microrganismi, compresi batteri gram-positivi e gram-negativi, lieviti, muffe e Acanthamoeba spp. L'attività del duplice sistema di disinfezione Polyquad e Aldox con EDTA contro batteri e funghi è stata valutata in uno studio microbiologico (conforme agli standard ISO) 1,8. Il manifestarsi di cheratiti da Acanthamoeba, una rara ma grave infezione oculare, continua ad essere un problema mondiale. Questo chiarisce la necessità di un sistema di disinfezione efficace e biocompatibile 9,10,11. L'efficacia della soluzione unica Opti-Free PureMoist è stata dimostrata anche contro l Acanthamoeba spp (Fig. 7). È stato testato che a seguito del risciacquo e sfregamento delle lenti a contatto, i trofozoiti e le cisti di ameba si riducono in maniera significativa 1,8. a5

20 Soluzione unica Opti-Free PureMoist Alto livello di biocompatibilità Un eccessivo staining corneale può essere la causa di una combinazione tra alcune soluzioni per la manutenzione e le lenti a contatto. Il duplice sistema di disinfezione Polyquad e Aldox con EDTA che si trova nella soluzione unica Opti-Free PureMoist ha un elevato livello di biocompatibilità. Da questo, risulta che il grado di Staining Corneale rilevato con la soluzione unica Opti-Free PureMoist è irrilevante (Fig. 8). La soluzione unica Opti-Free PureMoist Comfort e umettabilità dall inserimento alla rimozione La soluzione unica Opti-Free PureMoist con il suo rivoluzionario agente umettante Hydra- Glyde Moisture Matrix permette 16 ore di umettabilità 1, 12. L efficacia della soluzione unica Opti-Free PureMoist è stata valutata in uno studio clinico, che ha coinvolto per 90 giorni 573 portatori di lenti a contatto. Durante lo studio, i portatori di lenti a contatto hanno usato Opti-Free PureMoist oppure un prodotto della concorrenza, con le appropriate modalità d uso. Il principale obiettivo includeva la valutazione da parte del portatore del comfort e della bagnabilità. Lo studio ha mostrato che: I portatori di lenti a contatto che hanno utilizzato la soluzione unica Opti-Free PureMoist hanno riportato sensazione di comfort e di bagnabilità dall inserimento alla rimozione delle lenti 1,12. Utilizzando la soluzione unica Opti-Free PureMoist ne conseguiva un comfort a lunga durata. Inoltre, l'utilizzo della soluzione unica Opti-Free PureMoist ha fornito lenti idratate e umettate 1,12. a6

21 Soluzione unica Opti-Free PureMoist oltre il 70% dei portatori di lenti a contatto che hanno utilizzato la soluzione unica Opti-Free PureMoist concordano, anche in maniera sostenuta con le seguenti affermazioni: "sento le mie lenti umettate " e "le mie lenti sono confortevoli tutto il giorno" al giorno I portatori di lenti a contatto che hanno utilizzato la soluzione unica Opti-Free PureMoist, al momento della rimozione della lente, hanno riferito un maggior comfort rispetto a quei portatori che hanno utilizzato una soluzione unica della concorrenza (Tab. 1). Bibliografia 1. Data on file, Alcon Research, Ltd 2. Rumpakis JMB. New data on contact lens dropouts: an international pers-pective. Rev Optom 2010; 147(1): Morgan et al. International Contact Lens Prescribing in Contact Lens Spectrum 2010; 24(2): Tonge et al. The ex vivo wettability of soft contact lenses. Curr Eye Res 2001; 23(1): Davis JW, Ketelson HA, Shows A and Meadows DL. A Lens Care Solution Designed for Wetting Silicone Hydrogel Materials. Invest Ophthalmol Vis Sci 2010; 51: E-Abstract Brennan NA, Coles CM. De-posits and symptomatology with soft contact lens wear. Contact Lens & Ant Eye 2000; 27: Senchyna M, Stauffer P, Davis J, Ketelson, HA, Meadows, DL. Characterization of a Multi-Purpose Lens Solution Designed for Silicone Hydrogel Materials. Poster presented at: ARVO, May, 2010; Fort Lauderdale, FL 8. Borazjani RN, McAnally C, Callan M, McNamee L, Walters R, Neelam S, Kappell G, Allen A and Smith R. Antibacterial, Antifungal and Antiamoebal Properties of a Novel Multi-Purpose Solution. Invest Ophthalmol Vis Sci 2010; 51: E-Abstract Foulks, GN. Acanthamoeba keratitis and contact lens wear: static or increasing problem? Eye Contact Lens 2007; 33(6 Pt 2): Joslin et al, Epidemiological characteristics of a Chicago area Acanthamoeba keratitis outbreak. Am J Ophthalmol 2006; 142: Radford CF, Minassian DC, Dart JKG. Acanthamoeba keratitis in England and Wales: incidence, outcome, and risk factors. Br J Ophthalmol 2002; 86(5): Napier L, Garofalo R, Lemp J, Ketelson HA, Lally J. Clinical evaluation of an investigational multi-purpose disinfection solution. Poster presented at: CLAO; September 2010; Las Vegas, NV * Trademarks are the property of their respective owners. ** TETRONIC is a registered trademark of BASF. *** PUREVISION Lenses a7

22 Progettato per idratare di più 2011 Novartis 8/11 OPM11276M

23 Indicazioni e comportamenti sulla manutenzione di applicatori e portatori di lenti a contatto. Riflessioni sulla compliance in Italia ARTICOLO Figura 4 Risposte fornite da applicatori di lac sulla gestione del contenitore portalenti. 1. Lavo le mani con il sapone prima di manipolare le lenti a contatto 2. Sfrego con una soluzione le lenti a contatto dopo averle rimosse con lo scopo di pulirle 3. Risciacquo le lenti con una soluzione dopo la pulizia 4. Utilizzo un sistema pulente enzimatico periodicamente 5. Quando immergo le lenti a contatto, riempio il contenitore con una soluzione indicata dal contattologo 6. Risciacquo sempre le lenti a contatto con soluzione salina o soluzione unica prima di indossarle 7. Disinfetto le lenti a contatto come raccomandato o per un tempo più lungo 8. Disinfetto di nuovo le lenti a contatto se queste sono state lasciate nel contenitore per un periodo di tempo più lungo di 6 giorni senza utilizzarle 9. Sono cosciente che il mio contenitore delle lenti a contatto è del tipo antibatterico 10. Dopo aver applicato le lenti a contatto getto via la soluzione e lascio il contenitore asciugare all'aria 11. Dopo aver applicato le lenti strofino l'interno del contenitore con un kleenex e lo richiudo 12. Pulisco il mio contenitore con la soluzione unica o salina ogni giorno 13. Cambio il contenitore quando utilizzo un nuovo flacone di soluzione conservante 14. Cambio il contenitore almeno ogni tre mesi 15. Richiudo il flacone di soluzione dopo averlo utilizzato 16. Controllo sempre la data di scadenza delle soluzioni per lenti a contatto 17. Registro la data di apertura del flacone di soluzione conservante 18. Ricambio regolarmente le lenti a contatto come indicato dal contattologo Figura 5 Risultati del questionario sulla compliance dei portatori di lac. 45 E. Circosta, L. Lupelli / Lac - Lenti a contatto 2012; 14: 42-51

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