Lumsa Filosofia dell educazione LM85bis
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- Elisa Scala
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1 Lumsa Filosofia dell educazione LM85bis Sintesi degli argomenti svolti nel primo semestre 8 ottobre dicembre ore ore mancanti da svolgersi nel secondo sem. 24
2 Introduzione al corso Sull ascolto e sulla lettura I testi: 1. O. Reboul, La filosofia dell'educazione, Armando, Roma Platone, Repubblica, VII Libro, q. e., 514a-521b 3. Pseudo Boezio, De disciplina scholarium, a cura di E. Ducci, Anicia, Roma 2018 Parte istituzionale (1 e 2) > Per introdurre la filosofia dell educazione L agire educativo e le sue leggi Parte monografica (3) > Il rapporto maestroscolaro
3 1) Una premessa alla filosofia dell educazione da Approfondimenti più La filosofia dell educazione, p. 9 Che cosa è la filosofia? Ø amore per il sapere à ma tale amore in cosa consiste? Ø Gli uomini cominciarono a filosofare per meraviglia (Aristotele) Ø Essa è una sorta di filologia delle strutture del reale che ci pone su un piano superiore; Ø Essa è la massima espressione della volontà umana di indagare Ø Filosofando distruggiamo la meccanicità dell agire Ø Il filosofo è come un equilibrista, cammina tra due abissi che lo attirano in continuazione: il dogmatismo e lo scetticismo e deve guardare entrambe le realtà Ø Pensare è necessario affinché il mestiere del vivere non ci corrompa e la vita pratica e l abitudine non ci consumino totalmente Ø Non si tratta di una facile impresa à l ironia socratica: un esempio per fare filosofia
4 E la storia della filosofia? (p. 9) Ø essa è una solida base di partenza, un fondamento su cui pensare il cui obiettivo è: imparare a pensare. ØReboul evidenzia che bisogna andare alla scuola dei filosofi. Ma cosa vuol dire? Ø Seneca e le Lettere a Lucilio à Rivolgiti a uomini migliori per tenere l animus contemporaneamente sensibile e insensibile
5 2) Il rapporto tra pedagogia e filosofia da Approfondimenti e La filosofia dell educazione, p. 43 L evoluzione storica attraverso cui si è venuto compaginando il sapere pedagogico documenta non soltanto il progressivo consolidarsi ed ampliarsi di tale sapere, ma anche il suo continuo trasformarsi per le differenti visioni antropologiche, per le modalità riflessive sul senso e valore dell educazione e sulla sua funzione specifica Ø Il travaglio storico-teorico di ricerca di un'autonomia o filosofia di Platone e Aristotele o Epicuro e gli Stoici o L umanesimo e la pedagogia nell ambito della filosofia etica o Storia della pedagogia moderna, non sono mancati autori che hanno cercato di pensare il discorso pedagogico e didattico in autonomia rispetto alla filosofia: di Comenio e Rousseau, Pestalozzi, Herbart o La prima parte del secolo ventesimo: due grandi impostazioni: 1. l idealismo attualistico di G. Gentile, l ultimo, grandioso e coerente tentativo di «inglobare» la pedagogia nella filosofia 2. la pedagogia pragmatistica di J. Dewey: concepire la filosofia nella sua essenza in senso storico ed esistenziale, come un atto pedagogico
6 Seconda metà del secolo scorso à nuovo codice epistemologico del sapere pedagogico Ø Quattro momenti sintetizzati: 1. In un primo momento è sembrato che per fare della pedagogia una scienza autonoma, fosse necessario e sufficiente applicare il principio della sperimentazione alle azioni educative 2. In un secondo momento è sembrato, invece, che principio di scientificità di una scienza pratica in senso eminente dovesse essere il principio della critica dell ordine esistente 3. In un terzo momento si è imposto quello che reputo possa chiamarsi convenientemente il principio di specificazione 4. In un quarto momento (anni 80) il «fatto trascendentale» di maggior rilievo è stato, almeno in Italia, la fioritura di studi epistemologici, rivolti, in generale, ad analizzare il «congegno» del discorso pedagogico
7 Ø In Italia, Visalberghi dava invece una rappresentazione circolare della pedagogia articolata in quattro settori: 1. il settore psicologico, che si occupava della conoscenza degli alunni e dei processi di apprendimento (psicologia dell educazione, dell età evolutiva, sociale, dell apprendimento, speciale, differenziale, psicometria); 2. il settore sociologico, che riguardava lo studio del rapporto scuolasocietà (sociologia generale, dell educazione, scolastica, della conoscenza, dei piccoli gruppi, antropologia sociale e culturale); 3. il settore metodologico-didattico, che riguardava lo studio dei mezzi, metodi e strumenti dell educazione (metodologie didattiche, tecnologie educative, docimologia, pedagogia speciale, informatica); 4. il settore dei contenuti, che riguardava invece l analisi delle discipline di insegnamento e della conoscenza in generale (storia dell educazione, epistemologia generale e genetica). à Si trattava di un enciclopedia pedagogica che assegnava alla pedagogia il nuovo compito di regolare in modo critico l insieme delle scienze dell educazione.
8 Oggi la pedagogia è oggi un contenitore troppo vasto. Di esso va individuato e detto fondatamente il traliccio. La pedagogia non è un sapere primo, dipende dalle chiarificazioni propositive circa il senso dell uomo: il grado intensivo del suo essere, la valenza del suo esistere, il suo rapporto alla totalità dei mondi vitali, la «sua misura».
9 La prospettiva di Reboul (p. 43) Cosa pensa il nostro autore circa la pedagogia e circa le scienze? o circa la pedagogia Per Reboul, lontano dagli intrighi epistemologici, la parola pedagogia ha due significati: 1. il primo riguarda il pedagogo, 2. il secondo la teoria di quest arte. Ø Per Reboul la pedagogia è profondamente ideologica, essa è caratterizzata da un miscuglio di ragione e di passione. Ø Reboul vuole riflettere su tale miscuglio e prendere coscienza soprattutto delle antinomie che si nascondono dietro la pedagogia, per tentare di superarle.
10 Antinomie pedagogiche da La filosofia dell educazione, pp Tra contenuto e metodologia o dogmatica sul modo, relativista sul contenuto (Sofisti) o più pedagogie o tre correnti: la classica, l innovatrice, la funzionale o tecnicista Tra necessità di imparare e desiderio di imparare o saper partire dai problemi, da domande (Dewey) o motivare nascondendo la conoscenza (pedagogia del segreto) Tra trasmissione e spontaneità o sintesi: natura dinamica della conoscenza che corrisponde all attività di colui che l acquisisce o pedagogia della competenza Tra incertezza e tecnicità o Innovazione: tesi strumentali e limiti della misurabilità (non ha presa sul qualitativo) o Non-potere della pedagogia dovuto alla natura stessa dell educazione Tra rottura e continuità o il mito della caverna: rottura per liberare; deviazione e ritorno
11 Le scienze e Reboul da La filosofia dell educazione, pp pluralità di scienze dell educazione: teoriche, applicate all educazione le condizioni: essere esperto e disponibilità a cambiare il punto di vista scienze specifiche: condizioni che spiegano o almeno interpretino, che verifichino o almeno argomentino non esiste soluzione puramente scientifica
12 3) La definizione di filosofia dell educazione da Approfondimenti e La Filosofia dell educazione, pp. 7-8 Dovere di approdare alla filosofia dell educazione o Essa è parte della pedagogia, o, come direbbe Reboul, un interrogativo radicale-vitale o Se accettiamo questa definizione di filosofia dell educazione si può parlare di essa già a partire da Platone e la Pedagogia può dirsi in questo caso una sorta di filosofia applicata o Se dunque in un primo tempo la pedagogia nasceva modellata dal modello filosofico esistente, la nascita di una filosofia dell educazione cosciente di sé interviene sulle pedagogie esistenti e le commisura al loro ideale e così facendo le rivede, le corregge, le integra.
13 Per Reboul la filosofia dell educazione diviene un interrogativo: o totale o radicale o vitale
14 Una intepretazione di filosofia dell educazione da Approfondimenti Il problema educativo tramite due atteggiamenti: 1. ufficialmente: qui la strada viene individuata mediante il dialogo tra i vari saperi: psicologia, sociologia, politica, cibernetica, tecnologia, ecc.; 2. realmente: il percorso viene individuato nella sola ideologia o nel coraggioso confronto anche con la vita reale, in primis la propria poi quella degli altri.
15 o Che cosa è la morale? Impatto tra l agire del singolo e la tradizione, il costume, il dover essere. o Perché agire? È tramite l agire che nasce la realizzazione del soggetto, il passaggio dalla potenza all atto. o Filosofia morale come riflessione, speculazione sull agire, sulle azioni per essere giuste, orientate al bene.
16 La filosofia dell educazione ha con la filosofia morale un rapporto unico. Si tratta di un rivisitare lo specifico umano: l agire interiore, il suo senso, il potenziale che lo regge, le dinamiche che lo distinguono.
17 1. Un primo punto comune delle due filosofie: paideia. 2. Un secondo punto comune: anthropine sophia (Apologia, 20d). ØTre accezioni a tale sapere socratico che definiscono le due filosofie come poietiche ed interagenti: Dire l umano. Misura umana. Esperire interiore.
18 L educazione che cambia - in quadrare il senso dell educazione: 4) Il senso dell educazione L educazione, in primo luogo, non è faccenda individuale, ma, per sua natura, è cosa della comunità. ( ) L edificio di ogni comunità riposa sulle leggi e norme, scritte e non scritte, in essa vigenti, le quali vincolano essa medesima e i suoi membri. Ogni educazione è perciò emanazione diretta della viva coscienza normativa d'una comunità umana, (W. Jaeger, Paideia, p. 2). - inquadrare il senso dell educazione che cambia nella storia: La storia del termine dimostra che l educazione non si occupa solo di aspetti socio-comportamentali e di trasmissione dei contenuti dell apprendimento ma anche di tutte quelle componenti che mirano alla formazione della personalità umana, sottintendendo, di conseguenza, le esigenze di un organizzazione complessiva della società che prevede luoghi, oggetti, momenti, attività, persone ed esperienze specifici. Da Reboul - Sinonimi di educare e loro significato allevare à famiglia > spontanea; insegnare à istituzioni > intenzionale; formare à preparazione dell individuo a tale o talaltra funzione sociale
19 L educazione tra natura e cultura Reboul afferma: educare non significa fabbricare degli adulti seguendo un modello, significa liberare in ogni uomo ciò che gli impedisce di essere se stesso, permettersi di realizzarsi secondo il proprio genio unico (O. Reboul, La Filosofia dell educazione, p. 22). à L interrogativo: Si è uomo per nascita o lo si diviene grazie all educazione? 1 tesi: l uomo è esclusivo prodotto della cultura 2 tesi: esiste una natura umana universale Conclusione: Il contenuto dell educazione è variabile, la necessita di essere educato è universale, poiché inerente all uomo.
20 L educazione, l uomo e il cittadino Porre la giusta attenzione sull uomo Su la natura umana dice Reboul. Come tale ciò che l educazione deve fare è porre la giusta attenzione sulla natura dell uomo mediante cosa? o un giusto ascolto à Epitteto: orecchio interiore privo di false rappresentazioni o una vera comunicazione à comunicazione di potere e sapere o una retta strumentazione à Strumentazione oggettiva e soggettiva o una corretta idea di fonti à auctores
21 5) Da Reboul alcuni temi di filosofia dell educazione: le istituzioni educative (t1) Luoghi educativi istituzionali di carattere formale o Famiglia > educazione familiare o Scuola > educazione scolastica o Chiesa > educazione religiosa Luoghi formativi informali e non formali o Il sociale, > l extrascolastico > il mondo del lavoro o Riguarda tutti i luoghi del vivere e dell operare umano o Riguarda tutte le età > copre l intero arco della vita > educazione permanente
22 Istituzione: caratteristiche «è una realtà umano-sociale, relativamente autonoma, stabile o regolare, vincolante secondo delle regole, che si specifica attraverso la sua funzione sociale» o Funzioni (esprime il ruolo effettivo giocato da un istituzione del tutto sociale) o Finalità (spiegazione dei fini e presuppone un individuo capace di porne, ossia che ne abbia coscienza)
23 La famiglia 1. Funzione essenziale della famiglia è educare i sentimenti 2. È l unica istituzione capace di farlo 3. Non lo fa insegnando ma accontentandosi di esistere (=amare) 4. Utile sia ai genitori sia ai figli
24 La scuola Conoscenza scolastica: caratteristiche 1. Conoscenza a lunga scadenza: conoscenza da spendere più tardi, per orientarsi nella vita 2. Conoscenze organizzate che si collegano in modo logico. 3. Saperi adattati attraverso trasposizione didattica, alla portata degli alunni, semplificato, moralizzato 4. Conoscenze argomentate (non solo provate) che si prestano a giustificare e criticare 5. Conoscenze disinteressate, senza finalità professionali nell immediato: diversa finalità tra lavoro scolastico e lavoro produttivo
25 L università 1) Funzioni di insegnamento: 1a. insegnamento culturale, 1b. insegnamento professionale 1c. insegnamento della ricerca. 2) Funzioni di ricerca: 2a. ricerca di base: come produzione di nuove conoscenze il cui contenuto è pubblicamente controllabile. 2b. funzione di conservazione: non soltanto di cose, ma di conoscenze e valori preserva l identità culturale, la memoria intellettuale e critica della società 2c. funzione di riflessione: l u. esiste per riflettere, vale a dire pensare il già pensato, interrogarsi su quello che si sa o si crede di sapere 3) Funzione sociale: 3a. conferisce titoli, anche senza insegnamento corrispondente 3b. forma gli adulti, ma monopolio suo ma contribuisce
26 I fini e i valori (t2) Il fine dell educazione dovrebbe «permettere ad ognuno di completare la propria natura in seno ad una cultura che sia veramente umana». o Quando un fine può essere detto educativo? «si educa il bambino per farne un uomo, capace di comunicare con le opere e con le persone umane»
27 Non esiste educazione senza valori: imparare è mirare al meglio. - Tentazione relativista à varia il contenuto e la gerarchia. Abolisce non l educazione ma la sua universalità. - Tentazione dell indifferenza à rifiuto non dei valori ma della loro autorità - Problema: come educare seguendo dei valori senza indottrinare? Abilitare la capacità dell allievo a capire, giudicare.
28 L insegnamento (t3) L insegnamento che unisce (primo criterio) - Ciò che vale la pena di essere insegnato è ciò che integra ogni individuo, in maniera duratura, ad una comunità la più larga possibile. - La più larga possibile non è un dato empirico che si stabilisce con la statistica. - L errore commesso da Dewey è di aver pensato che le materie di insegnamento possano essere elette come si elegge un presidente. - Il valore dell intelletto - La memoria che deve avere la società
29 L insegnamento che libera (secondo criterio) - L educazione non deve conformare ma liberare - Un insegnamento libera nella misura in cui è trasferibile - Insegnare non significa fare sapere, significa fare imparare - L Ascolto è un atto molto importante - Si libera con l azione à lo sforzo à fatica affrontata dall individuo di farsi volontariamente carico della propria educazione
30 L insegnante e la motivazione o L istituzionalizzazione della scuola ha professionalizzato le funzioni dell'insegnamento o la motivazione può essere trattata secondo vari punti di vista o Il punto di vista etico è quello che si predilige perché insegna a far comprendere ciò che dipende da noi e ciò che non dipende da noi.
31 Autorità e rigore (t4) L autorità è il potere che ha qualcuno di indurre altri a fare quello che vuole senza dover ricorrere alla violenza üfigure: il contratto, l esperto, l arbitro, il modello, il leader, il Re-Padre Il rigore è nel senso stretto ambivalente, cioè può indicare sia un bene che un male. ürigore con severità ürigore con coerenza
32 Dall autorità e dal rigore: i modelli educativi Rousseau, Durkheim, Socrate o assecondare, intervenire, risvegliare o educazione: negativa, positiva, maieutica poietica
33 vade mecum verso il concetto di educabilità La filosofia dell educazione è un sapere che o individua il potenziale umano o intravede i fini o inventaria i percorsi e gli aiuti Per filosofare sull educativo si richiede o arricchire al massimo il proprio conoscere o affinare una sensibilità specifica Sull Essere: ipotesi monistica e ipotesi dualistica o Uomo-macchina o Principio della metexis L educabilità o Il potenziale o Poteri individuali e natura relazionale o La sinergia o Natura complessa dell educabilità
34 Durante il secondo semestre 2019 si studieranno: Il mito della caverna di Platone Il De disciplina scholarium dello Pseudo Boezio
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