Il programma profondo dello studente L interlingua (2 parte)

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1 L apprendimento dell italiano L2 Il programma profondo dello studente L interlingua (2 parte) Giuseppe Faso

2 Decentramento del punto di vista Ciò che a noi appare povero da un punto di vista morfologico è perché la nostra lingua è morfologicamente ridondante 2

3 Le grammatiche scolastiche (1) Il tempo verbale trapassato remoto passivo (ad es. Io fui stato amato) non può esistere, non serve, non esprime alcun concetto, non esiste in natura. Viene insegnato come regola. La domanda che dobbiamo farci è: <<Dobbiamo insegnare come una grammatica o secondo la nostra coscienza linguistica?>> 3

4 Le grammatiche scolastiche (2) A me mi : nelle grammatiche, a scuola è considerato un errore Mi piace il gelato A me piace il gelato A me mi piace il gelato Offro un informazione g enerica Informo che è a me che piace il gelato (informazione razionale) Il mi è il segno del mio coinvolgimento p ersona le, emotivo 4

5 Cosa facciamo? Non si tratta di insegnare regole grammaticali (non devo studiare una grammatica per insegnarla), si tratta di conoscere sequenze, stili e tempi di apprendimento di chi ho davanti. Si tratta di riconoscere dov è arrivato lo studente con l apprendimento delle regole. Il nostro ruolo è quello di facilitare il processo di apprendimento. 5

6 Modello di Krashen: Usati per ridurre l effetto del Agiscono sul Il filtro permette passaggio di materiale per Controllata attraverso

7 Filtro, organizzatore, rielaborazione Il filtro ha un funzionamento inconscio. Èil facilitatore linguistico che può lavorare sul filtro dell apprendente Lavorare sul filtro: lavorare sull ambiente, sulla relazione, sulla convivialità, L organizzatore è paragonabile ad una scatola nera, posta tra INPUT e OUTPUT la cui attività mette in moto la rielaborazione e, conseguentemente, la preoduzione di senso e regole. 7

8 Motivazione e Rilevanza (1) Motivazione: usiamo spesso questa parola in modo prescientifico (come alibi. Quasi sempre la usiamo per dire <<NON è motivato >>). Usando le modalità di motivazione solite (ad esempio: <<Questo è importante per l esame >>) il risultato immediato è un sovraccarico di preoccupazione che incide in modo negativo sul filtro La RILEVANZA, ad esempio, ha un effetto positivo sul filtro 8

9 Motivazione e Rilevanza (2) Ad esempio MANDATO: imparare un gruppo di parole (forbici, carta, colla, spillatrice) METODO DI LAVORO Gruppo 1: l insegnante dice agli studenti: Se imparate queste parole vi sarà dato un premio. Gruppo 2: l insegnante dice agli studenti : Imparate queste parole!! Gruppo 3: l insegnante propone una attività durante la quale vengono usati gli oggetti (dei quali si vuol far imparare il nome) o, comunque, vengono usate le parole da imparare (senza evidenziarle, senza dichiararne l apprendimento come fine dell attività) RISULTATI Il gruppo 1 e il gruppo 2 indifferentemente, poco tempo dopo lo svolgimento dell attività non ricordano le parole; il gruppo 3 le ricorda benissimo perché nell uso, nell attività svolta le parole erano RILEVANTI 9

10 La verifica La verifica comoda non serve all apprendente, è soltanto comoda per l insegnante. Spesso si dice Non sa, ma occorre distinguere tra saper dire (ad es: Fa freddo, dovremmo chiudere la finestra ) e sapere ricevere (ad es. se io dico Fa freddo, dovremmo chiudere la finestra e la persona si alza e chiude la finestra) 10

11 Chomsky, costruzione delle regole Le regole sono prodotte sempre ad un livello interiorizzato. Interessante ricordare che fino agli anni l analisi comportamentista dell apprendimento e della produzione di regole asseriva che il bambino ripete tutto ciò che sente, ripete il comportamento altrui (anche grazie alle nostre rassicurazioni: Bravo! Va bene così! ) Chomsky: <<Il bambino non riproduce comportamenti, ma produce regole grazie ad un dispositivo mentale innato>> I bambini non ereditano regole, ma principi (universali) e parametri (specifici) che ci permettono di costruire le regole 11

12 Riconoscere le competenze Riconoscimento delle competenze della persona che abbiamo davanti: sa l italiano, ne conosce una variante. È importante riconoscere tali competenze, ha alcuni strumenti con una forte combinabilità (il suo italiano è un sistema, io devo favorire il suo filtro, favorendo il buon lavoro dell organizzatore per complicare il suo sistema). Mi devo rapportare riconoscendo la sua potenza, senza azioni di banalizzazione. Ogni messaggio non cosciente parla della nostra sensibilità, della nostra vicinanza, della nostra fiducia. 12

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