L Analisi delle Componenti Principali applicata a dati sensoriali derivanti dall analisi descrittiva.

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "L Analisi delle Componenti Principali applicata a dati sensoriali derivanti dall analisi descrittiva."

Transcript

1 L Analisi delle Componenti Principali applicata a dati sensoriali derivanti dall analisi descrittiva. Nota didattica per gli studenti dei corsi di: Analisi Sensoriale degli Alimenti Corso di Laurea in Tecnologie Alimentari, Analisi delle Preferenze dei Consumatori Corso di Laurea Magistrale in Scienze e Tecnologie Alimentari Percezione ed Accettabilità dei Prodotti Alimentari Corso di Laurea in Scienze dell Alimentazione Università degli studi di Firenze Prof. Erminio Monteleone 1

2 Introduzione Quando una serie di prodotti è descritta da una serie di variabili l identificazione delle differenze e similitudini tra i prodotti e delle variabili che contribuiscono a spiegare tali differenze è più o meno facile in base al numero di variabili che si considerano. Partiamo da un esempio molto semplice: 11 campioni di vino sono descritti dalla variabile sensoriale odore di legno come nella tabella 1. I valori per ciascun campione (righe della tabella) della variabile considerata (intestazione della colonna) corrispondono alle medie computate in base alla valutazione dei campioni di un panel addestrato per l analisi descrittiva dei campioni considerati. Le differenze tra i campioni possono essere facilmente evidenziate attraverso la rappresentazione delle differenze in un grafico a barre (Figura 1), magari dopo aver ordinato i valori della tabella 1 in ordine decrescente: Campioni odore di legno A 4.03 B 5.69 C 4.00 D 4.64 E 5.89 F 4.19 G 3.28 H 4.33 I 3.92 L 3.06 M 4.25 Tabella 1: Valori medi dell attributo odore di legno in 11 campioni di vino Figura 1: Rappresentazione grafica dei valori medi dell attributo odore di legno in ordine decrescente in 11 campioni di vino. Similitudine e differenza tra i campioni per l attributo considerato sono facilmente identificabili. Consideriamo ora il caso in cui gli stessi 11 campioni di vino siano descritti da due attributi sensoriali come nel caso della tabella 2a. Questa ora può essere descritta come una matrice composta da due variabili (intestazioni delle colonne) ed 11 oggetti (i campioni all intestazione delle righe). La dimensionalità di questa matrice è 2 (pari al numero delle variabili). Per rappresentare similitudini e differenze tra i campioni in base all odore di legno ed a quello di vaniglia avremo bisogno di uno spazio a due dimensioni (di un piano) in cui riportare i valori delle due variabili considerate. Per migliorare la rappresentazione delle similitudini e delle differenze tra i campioni, ogni valore è stato considerato come differenza (scarto) da una media generale dei valori delle due variabili 2

3 (22 osservazioni) così come rappresentato in tabella 2b. Allo stesso tempo per poter comprendere l importanza relativa di ciascuna delle due variabili nel determinare le differenze tra i campioni è stata calcolata la varianza associata ad ognuna di esse. variabili Campioni legno vaniglia A B C D E F G H I L M varianza variabili Campioni legno vaniglia A B C D E F G H I L M Tabella 2 a: Valori medi degli attributi odore di legno e odore di vaniglia in 11 campioni di vino Tabella 2 b: Scarti dalla media generale dei valori degli attributi odore di legno e odore di vaniglia in 11 campioni di vino Il grafico di figura 2 permette di osservare le differenze e le similitudini tra i campioni considerati in funzione di entrambe le variabili odore di legno e odore di vaniglia. Figura 2: Rappresentazione delle differenze e similitudini tra 11 campioni di vino in funzione di due variabili sensoriali. I valori rappresentano gli scarti dalla media generale per ciascuna delle variabili considerate B e E sono i campioni relativamente più intensi per entrambe le sensazioni, in opposizione ai campioni G ed L. I rimanenti campioni A, C, D, F, H, I, M hanno caratteristiche intermedie ai due gruppi precedentemente individuati. L intensità 3

4 dell odore di vaniglia nel campione I è relativamente basso come nei campioni G ed L. Allo stesso modo possono essere descritte tutte le differenze e similitudini tra i campioni. Il grafico mette anche in evidenza che la variabile odore di legno spiega maggiormente le differenze tra i campioni di quanto non faccia l odore di vaniglia, come evidenziato dai diversi valori di varianza. Infatti, le distanze tra i campioni lungo l asse odore di legno sono più ampie che quelle lungo l altro asse. Con questa modalità potremmo anche interpretare le differenze tra i campioni in esame in funzione di 3 variabili costruendo un grafico tridimensionale, ma se la dimensionalità della matrice sale a 4, il compito diventa impossibile. In questo caso si deve ricorrere ad un computo matematico che estragga l informazione presente nella matrice di dati (oggetti x variabili) restituendoci un quadro semplificato, rappresentabile graficamente e che ci permetta ancora di analizzare similitudini e differenze tra gli oggetti (set di campioni) in base alle variabili della matrice originaria. L informazione contenuta in una matrice di dati, intesa come differenze tra gli oggetti, dipende dalla variabilità di ciascuna delle variabili utilizzate per descrivere gli oggetti stessi. Una variabile costante non porta informazione, al contrario una variabile i cui valori cambiano tra un campione e l altro contribuisce a spiegare le differenze tra i campioni. Maggiore la variabilità di una variabile, maggiore è l informazione in essa contenuta ed ovviamente maggiore sarà la sua varianza. Pertanto, le variabili con varianza più alta sono le più importanti per spiegare le differenze tra un dato set di campioni. Individuare le variabili più importanti per spiegare le differenze tra un set di campioni è il primo passo nella semplificazione di una matrice; quello successivo è la riduzione della dimensionalità (numero di variabili) della matrice stessa. L Analisi delle Componenti Principali (PCA) è un metodo di modellazione bilineare che fornisce una descrizione delle informazioni principali contenute in una matrice di dati. La modellazione bilineare è uno dei possibili metodi di compressione dei dati e dunque di riduzione della dimensionalità della matrice originaria fino ad ottenere un numero molto contenuto di nuove variabili (2 o 3) utili a rappresentare graficamente le differenze e similitudini tra un set di campioni. Torniamo ad un caso molto semplice in cui consideriamo la serie di 11 prodotti descritti da tre variabili (odore di legno, vaniglia e prugna) come riportato in tabella 3. Il grafico di figura 3 mostra che le prime due variabili sono tra loro fortemente correlate. Il valore del 4

5 coefficiente di correlazione (r di Pearson) che lega le due variabili è pari È dunque possibile definire un modello di predizione della variabile odore di vaniglia in base ai valori della variabile odore di legno. Il modello predittivo è descritto dalla funzione lineare (regressione) riportata nel grafico (Y=0.866*X). Ad essa è associata una varianza spiegata pari al valore del coefficiente di correlazione (r=0.9414) elevato al quadrato (R 2 =0.886). Questo valore è espresso in percentuale (88.6%) e il complemento a 100 (11.4 %) corrisponde alla varianza residua % della regressione. variabili Campioni legno vaniglia prugna A B C D E F G H I L M Tabella 3: Scarti dalla media generale dei valori degli attributi odore di legno e odore di vaniglia e prugna 11 campioni di vino Figura 3: Rappresentazione delle differenze della regressione tra la variabile odore di legno e odore di vaniglia in 11 campioni di vino. I valori rappresentano gli scarti dalla media generale indicati in tabella 3 per ciascuna delle variabili considerate Maggiore è la varianza spiegata associata ad una regressione migliore, è la bontà predittiva della regressione (differenza tra valori misurati e predetti). Più è grande la varianza residua, maggiore è la differenza tra valori misurati e predetti e peggiore il modello predittivo. Nell esempio considerato diremo che la variabilità tra gli 11 campioni in odore di legno spiega anche l 89% circa della variabilità per l intensità di vaniglia. Considerata la regressione che lega queste due variabili possiamo ridurre la dimensionalità della matrice considerando due variabili: una di nuova definizione rappresentata dalla predizione della variabile vaniglia (V) in funzione dei valori di legno (L) e cioè V = 0.866*L, e l altra l intensità dell odore di prugna. Abbiamo quindi operato la più semplice riduzione di dimensionalità (da 3 a 2) basata sulla collinearità (regressione che lega la variabile vaniglia alla variabile legno). Per fornire una semplificazione ulteriore consideriamo la tabella 4 e la figura 4. La tabella 4 è di fatto una riduzione della tabella 3. In essa sono riportate le due variabili sopra descritte. 5

6 variabili Campioni V=0.866*L prugna A B C D E F G H I L M Tabella 4: Scarti dalla media generale dei valori degli attributi V=0.866*L e l attributo prugna. V=odore di Figura 4: Rappresentazione delle differenze tra 11 campioni in funzione della variabile V=0.866*L e la variabile prugna. I valori rappresentano gli scarti dalla media generale indicati in tabella 4 per ciascuna delle variabili considerate. Quando ci muoviamo lungo l asse delle ascisse i valori dei campioni non solo variano per l intensità predetta dell attributo vaniglia, ma anche per l odore di legno in virtù della regressione che lega le due variabili. Quando ci muoviamo lungo l asse delle ordinate, i campioni variano in base all odore di prugna. Così possiamo dire che i campioni G ed L sono quelli relativamente meno intensi per gli attributi vaniglia e legno in opposizione a B ed E, ma G si differenzia da L per una maggiore intensità di prugna. I campioni H, D, I, F, A C ed M, hanno caratteristiche intermedie ai campioni G ed L a sinistra del grafico e B ed E a destra per gli attributi vaniglia e legno; tuttavia il grafico mette in evidenza che C e M si differenziano ulteriormente per una minore intensità dell attributo prugna. Abbiamo rappresentato in un grafico bidimensionale le differenze tra campioni dovuti a 3 variabili. Ovviamente se partissimo da una matrice con 4 o più variabili potremo ridurre la dimensionalità studiando tutte le possibili relazioni lineari che tra essere intercorrono. Il processo procederebbe per step successivi in modo da individuare regressioni che legano tra di loro più variabili. Chiarito il meccanismo alla base della riduzione della dimensione di una matrice in base alla linearità tra le variabili possiamo introdurre la PCA indicando i passaggi chiave e i risultati principali dell analisi stessa. 6

7 Definizione dell Analisi delle Componenti Principali (PCA) La PCA è un metodo di proiezione che consente la visualizzazione delle informazioni contenute in una matrice di dati. È possibile individuare quanto un campione è diverso dagli altri, quali variabili maggiormente contribuiscono alla differenziazione, le variabili correlate e quelle indipendenti tra loro. È possibile individuare classi di campioni in base alle similitudini per le variabili considerate. Infine, consente di stimare l utilità dell informazione (variabilità sistematica) in opposizione alla variabilità dovuta al caso (rumore). Come già detto la PCA è definita come un metodo di modellazione bilineare che fornisce una descrizione delle informazioni principali contenute in una matrice di dati. La modellazione bilineare è uno dei possibili metodi di compressione (riduzione) dei dati e dunque di riduzione della complessità della matrice originaria. Essa è adatta nelle situazioni in cui esiste una collinearità tra le variabili originarie di una matrice. Due variabili sono collineari se il valore di una può essere calcolata dall altra usando una relazione lineare. L informazione comune contenuta nelle variabili originali dunque può essere utilizzata per costruire nuove variabili, dette latenti. Le variabili latenti prendono il nome di Componenti Principali, cioè variabili composite (funzione lineare delle variabili originali) calcolate per contenere, in ordine decrescente la struttura fondamentale dell informazione presente nei dati. Le fasi su cui si basa la PCA possono essere riassunte in tre punti: 1) Dare un origine comune alle variabili che descrivono il set di campioni considerati. Cioè computare una media generale (tutte le variabili x tutti i campioni) e trasformare i valori originari delle variabili in scarti dalla media generale. Graficamente questo corrisponde alle figure 5 a e b. Figura 5 a: Rappresentazione grafica di una serie di oggetti descritti da tre variabili (X1; X2; X3). Figura 5 b: Rappresentazione grafica di una serie di oggetti descritti da tre variabili (X1; X2; X3) centrate nei valori attorno ad una media generale. 7

8 2) Trovare le dimensioni dello spazio multidimensionale lungo le quali la distanza tra i campioni è la maggiore (figura 6). Il punto di partenza dunque è l identificazione delle variabili che meglio descrivono le differenze tra i campioni, quelle con varianza maggiore e quindi la ricerca, tra queste, delle collinearità: definizione delle componenti principali. Il computo della prima componente parte dalle variabili con maggiore varianza e da queste vengono computate iterativamente le combinazioni lineari con le altre variabili. L insieme delle variabili legate da una funzione lineare costituirà la prima componente principale (PC1). Partendo da variabili con varianza relativamente minore rispetto al computo della PC1 e con la stessa procedura di calcolo iterativo sarà computata la seconda componente (PC2) e così via. Ogni componente, essendo il frutto di regressioni lineari sarà caratterizzata da una varianza spiegata. La modalità di computo iterativo determina che la prima componente sia quella caratterizzata da una maggiore varianza spiegata, la seconda componente ridurrà la varianza residua dopo la prima componente e così via per la terza e successive. PC1 PC2 Figura 6: Rappresentazione grafica del computo delle Componenti Principali. La Prima Componente Principale (PC1) è la direzione che rappresenta le più grandi differenze tra gli oggetti (maggiore varianza spiegata). La Seconda Componente Principale (PC2) è ortogonale alla prima e spiega ulteriori differenze tra gli oggetti non spiegate dalla PC1. 8

9 Le componenti principali computate formano un nuovo set di coordinate (scores) che hanno due vantaggi rispetto alle variabili originarie: Le componenti sono ortogonali e sono ordinate in funzione della quantità di informazione che portano facilitando l interpretazione delle differenze tra i campioni. La prima componente sarà sempre quella che spiega maggiormente le differenze tra i campioni. 3) Stabilire il peso di ciascuna variabile della matrice originaria su ciascuna delle PCs computate (figura 7). La regressione lineare tra le coordinate dei campioni (scores) per ciascuna componente e i valori di ciascuna delle variabili originarie della matrice descriverà quanto ciascuna variabile originaria è legata alle PCs. Sappiamo che una regressione è descritta da una funzione lineare o vettore ed è caratterizzata da un coefficiente di correlazione (r) che lega le variabili interessate dalla regressione, quindi numericamente il peso di una variabile originaria su una componente può essere rappresentato dal coseno dell angolo (loadings) che le PCs costituiscono con detti vettori o dai coefficienti di correlazione (detti correlation loadings) associate alle regressioni. Figura 8: Rappresentazione grafica della relazione tra le Componenti Principali e le variabili originali in funzione dell angolo che le PCs costituiscono con quelle originarie. In questo caso il peso di ciascuna variabile (X1, X2, X3) sulla PC1 è pari al coseno dell angolo (rispettivamente α1, α2 e α3) descritto dalla componente stessa ed i vettori delle variabili considerate. 9

10 I risultati della PCA sono riassumibili come nello schema di figura 9. Gli scores (o coordinate dei campioni lungo una componente) descrivono la struttura dei dati in termini di similitudini e differenze tra i campioni. Ogni variabile ha un suo valore di loading per ogni componente. Questo valore riflette quanto una variabile contribuisce nella definizione di una componente e quanto questa prende in considerazione le differenze tra i campioni per quella variabile. L importanza dell informazione descritta da una componente principale è stimata attraverso la varianza spiegata ad essa associata, cioè la percentuale della varianza totale che è spiegata dalla componente. La varianza spiegata è calcolata come il complemento della varianza residua fratto quella totale ed è espressa in percentuale. La PCA fornisce le informazioni relative agli score, loading e varianza spiegata in forma grafica. Figura 9: Schematizzazione dei risultati della PCA Lo score plot Un esempio di score plot è riportato in figura 10. Le regole per la sua interpretazione sono: Ogni campione ha una coordinata su una componente (score) Quando due componenti vengono rappresentate graficamente (plot) a definite un piano si ottiene una mappa in cui ogni campione è descritto da due coordinate, una per ciascuna componente, La mappa descrive similitudini e differenze tra i campioni: campioni vicini sono simili, campioni molto distanti tra loro saranno molto diversi 10

11 Figura 10. PCA su dati descrittivi: Score plot della PC1 vs la PC2. Esempio di mappa percettiva riferita ad 13 campioni di olio extra vergine di oliva descritti in base alle loro proprietà sensoriali. Il valore positivo o negativo di uno score non ha alcuna valenza qualitativa, semplicemente esprime, per ogni campione su ogni componente, la distanza dal centro del modello. Nell interpretazione della mappa si considerano prima le differenze lungo la prima componente (direzione da sinistra verso destra) e poi quelle lungo la seconda componente (dal basso verso l alto). Così diremo che la PC1 che ha il 56% di varianza spiegata separa i campioni D, E L, N dai campioni F, B, R, M. Gli altri campioni hanno caratteristiche intermedie rispetto a questi due gruppi opposti. La seconda componente spiega ulteriormente le differenze tra i campioni (23% di varianza spiegata). In particolare, essa separa il campione C da O, P, H, A e contribuisce a differenziare D e E da L e N ed F e B da R e M. Nel complesso possiamo dire che i campioni più diversi sono descritti dalle opposizioni D e E verso R e M; L e N verso F e B e infine C verso O, P, H, A. Risulta facile comprendere che le mappe percettive (ottenute cioè da dati sensoriali) possono essere usate per diversi e importanti scopi: comparare un prodotto con quelli concorrenti; evidenziare l effetto di modifiche della composizione di un prodotto; definire in quale direzione modificare le proprietà sensoriali di un prodotto; selezionare prodotti consumatori con un definito stile per studiarne la funzionalità in diverse matrici alimentari. 11

12 Il loading plot In termini geometrici il loading corrisponde al coseno dell angolo tra il vettore di una variabile originaria e la componente principale considerata (fig. 11). Dunque, il valore del loading di una variabile può variare da -1 a 1. Minore è l angolo, maggiore è il legame tra la variabile e la componente, maggiore è il valore del loading. Figura 11. Loading Plot. Il peso di una variabile originaria su una componente principale è graficamente espresso da un vettore e numericamente dal coseno dell angolo che lo stesso forma con la componente. Per ogni componente occorre prendere in considerazione le variabili con un alto valore di loading (vicino a -1 o a +1). Differenze di coordinate dei campioni lungo la componente considerata indicheranno differenze per le variabili con un alto loading. Se due variabili sono caratterizzate da valori di loading simili e dallo stesso segno saranno positivamente correlate (quando una aumenta, aumenta anche l altra). Viceversa, se i valori di loading sono simili, ma i segni diversi, le variabili sono correlate negativamente: quando una aumenta l altra diminuisce. Nell esempio di figura 11 la variabile 1 è fortemente legata alla prima componente ed a segno positivo. Ciò significa che nello score plot relativo, muovendosi da sinistra a destra della prima componente i campioni avranno progressivamente valori maggiori per la variabile 1. Il contrario se ci si muove da destra verso sinistra: il valore della variabile 1 nei campioni diminuirà. La variabile 2 è correlata alla seconda componente ed ha valore positivo. Quindi nello score plot relativo il valore di questa variabile aumenterà nei campioni muovendosi dal basso verso l alto e diminuirà muovendosi dall alto verso il basso. 12

13 L interpretazione grafica del loading plot è semplice. Su ogni componente di interesse (normalmente la PC1 e la PC2) ogni variabile è descritta da un valore di loading così che se ne ottiene il grafico di figura 12. Ogni variabile è quindi rappresentata da un punto. Questo punto deve essere inteso come il punto finale di un vettore che passa dal centro del modello. La sua direzione indica la direzione nello spazio descritto da PC1 e PC2 lungo la quale aumenta il valore di quella variabile. Nell esempio considerato l attributo tomato leaf aumenta spostandosi verso destra e diminuisce verso sinistra della PC1. Similarmente le intensità degli attributi Apple e Citrus, tra loro correlati, aumentano verso l alto e diminuiscono verso il basso della PC2. L intensità dell attributo Almond aumenta quando ci si muove verso sinistra della PC1 e verso l alto della PC2. La distanza di una variabile dal centro del modello indica quanto la stessa è fortemente correlata con le componenti e contribuisce a spiegare le differenze tra i campioni. Ad esempio, l attributo Tomato leaf spiega molto le differenze tra i campioni lungo la prima componente. Al contrario l attributo Green Olive non spiega le differenze tra i campioni né sulla PC1 né sulla PC2. Quindi, riassumendo, per interpretazione di un loading plot consideriamo direzione e distanza dal centro del modello di ogni variabile. Figura 12. Loading plot relativo a otto attributi che descrivono le proprietà sensoriali di dei 13 oli le cui differenze complessive sono rappresentate nello score di figura

14 Per semplicare la rappresentazione grafica dei risultati della PCA si può ricorrere ad un Biplot in cui sono rappresentati tanto gli score dei prodotti quanto i loading delle variabili. Un esempio di bi-plot è fornito in figura 13 e riunisce le informazioni già presentate in figura 11 e 12. Nell interazione del bi-plot vanno applicate le regole già descritte per lo score plot ed il loading plot. Le distanze dello score e del loading plot sono diverse e l interpretazione del bi-plot dovrebbe seguire quella dei due plot separati ad evitare errori nell individuazione delle variabili che più pesano nel differenziare i campioni lungo le componenti. Un classico errore di interpretazione dovuto all inesperienza consiste nell adottare la regola per cui un campione che nel bi-plot è collocato vicino ad una variabile è il più intenso per quella variabile. Nel nostro esempio potremo dire senza dubbio che i campioni C è il più intenso per l attributo Citrus perché lo score del campione lungo la PC2 è positivo (pari ad 1) ed al contempo l attributo Citrus ha un valore di loading elevato come indica la sua posizione rispetto al centro del modello. Se però consideriamo il campione A come il più intenso per l attributo Green Olive commettiamo un errore. Infatti, essendo l attributo in questione correlato alla PC1 i campioni più intensi sarebbero B, F, R, M. Un attenta considerazione della posizione dell attributo Green Olive rileva la sua vicinanza al centro del modello e dunque il suo scarso peso nel discriminare i campioni tanto sulla PC1 che sulla PC2. Figura 13. Bi-plot: Score e Loading Plot riferito al profilo sensoriale di 13 oli descritti da otto variabili sensoriali. 14

15 Per facilitare ulteriormente l interpretazione dei risultati della PCA ed in particolare del peso delle variabili si può ricorrere al correlation loading plot. Come già detto uno dei modi per interpretare l associazione di ogni variabile della matrice originaria con le componenti principali è considerare per ciascuna component i valori dei coefficienti di correlazione (r) tra i valori degli score dei campioni e i valori della variabile. Ricordiamo anche che il quadrato di r (R 2 ) rappresenta la varianza spiegata esprimibile in % e rappresenta quanto bene una variabile è legata ad una componente (da 0 a 100%). Ovviamente detti valori di r possono essere plottati in funzione delle componenti ottenendo cosi il Coefficient loading plot (fig.14). Le dimensioni delle PCs vanno da -1 a 1 che corrispondono ai massimi valori di r e di R 2. Così ad un valore di r pari ad ± 1 su una componente corrisponderà un valore di R 2 di 1 e dunque una varianza spiegata del 100%. Ciò permette di plottare sul grafico l ellissi che corrisponde al 100% di varianza spiegata (quella esterna nel grafico di fig. 14). Allo stesso modo possiamo considerare arbitrariamente valori di r pari a ± 0.7 per le due componenti PC1 e PC2 cui corrisponde un R 2 pari a 0.49 e dunque ad una varianza spiegata del 50% circa. Possiamo quindi plottare una seconda ellisse sul grafico, interna alla prima, che corrisponde circa al 50% di varianza spiegata. L interpretazione grafica del peso di ciascuna variabile sulle PCs risulta facilitato. Le variabili che cadono tra le due ellissi pesano, in funzione della loro posizione, sulla PC1 ( Tomato leaf in opposizione a Pungency ed Almond ) e sulla PC2 ( Apple e Citrus ed in maniere minore Almond ). Le variabili che, al contrario, cadono all interno dell ellissi ( Green Olive in opposizione a Bitterness e Peppery ) determinano meno le differenze tra i campioni quando ci si muove lungo la PC1. Figura 14: Correlation loading plot PC1 vs PC2 15

16 Il correlation loading plot può essere utilizzato per costruire un bi-plot alternativo a quello dello score and loading plot, più facile da analizzare graficamente. Per ottenerlo la matrice dei dati sottoposta alla PCA viene modificata inserendo un artificioso set di variabili rappresentato dagli stessi campioni considerati. Queste nuove variabili sono variabili di comodo (in inglese dummy ) tipicamente binarie, valore 0 o 1, a seconda che sia soddisfatta o meno una data condizione. Così nel box di figura 15, la variabile campione A assume valore 1 per il campione A e 0 per tutti gli altri campioni, analogamente la variabile campione B assume valore 1 per il campione B e 0 per tutti gli altri campioni e così per tutte le variabili campione. Figura 15. Il correlation loading plot: Un bi-plot alternativo con i campioni come variabili dummy riferito di 13 oli descritti da otto variabili sensoriali. In questo modo le variabili campioni non influenzano i risultati della PCA e nel correlation loading plot si posizionano in modo da riprodurre la posizione degli stessi nello score plot (vedi figura 10). Per dedurre da un bi-plot costruito su un correlation-loading plot le differenze di valore di una variabile nei campioni occorre: 1) immaginare il punto che identifica la posizione di una variabile come il punto finale di un vettore che attraversa la mappa passando dall origine ed indica la direzione di incremento della variabile; 2) proiettare ortogonalmente la posizione dei campioni sul vettore; 16

17 3) considerare l ordine crescente dei valori della variabile considerando l ordine della posizione dei campioni proiettati sul vettore nella direzione di incremento della variabile. Il processo è illustrato nella figura 16. Figura 16. Il modello vettoriale per interpretare le caratteristiche di un prodotto in funzione di una variabile in un bi-plot costruito su un correlation-loading plot. L Explained Variance plot Un ulteriore ed importante risultato della PCA è costituito dal grafico che mostra l evoluzione della varianza spiegata in funzione del numero delle componenti. Questo tipo di grafico è utile per selezionare il numero di componenti necessarie a stabilire similitudini e differenze tra i campioni senza perdere informazione o senza incorrere in rischi di estrarre informazioni non validate, dovute al caso piuttosto che a differenze sistematiche tra i campioni in osservazione. Figura 17. Explained Variance Plot: Incremento della varianza spiegata in funzione del numero delle componenti. Validazione/selezione del numero di componenti in base al criterio Steep Increase. Le modalità più comunemente utilizzate per selezionare il numero di PCs sono: il criterio dello steep increase (figura 17), e la cross validation, cioè la comparazione tra varianza 17

18 di calibrazione (ottenuta dal compunto della PCA sulla matrice dei dati di interesse) e varianza di validazione (varianza derivata dalla media delle varianze spiegate ottenute da modelli di PCA computate ogni volta escludendo un campione dalla matrice originaria) come riportato in figura 18. Figura 18. Explained Variance Plot: Incremento della varianza spiegata in funzione del numero delle componenti. Validazione/selezione del numero di componenti in base al metodo della cross-validation di comparazione tra varianza di calibrazione e validazione. Nella cross validation il numero di componenti ottimali si ottiene comparando le due curve. La componente in corrispondenza della quale le due curve si differenziano per andamento rappresenta il numero massimo di PCs da considerare (due nell esempio del grafico). Riassumendo i risultati grafici della PCA che forniscono le informazioni utili a descrivere differenze e similitudini tra un set di prodotti in funzione di un numero elevato di variabili ed al tempo stesso fornire la solidità di dette informazioni sono quattro: score plot, loading plot, correlation loading plot e explained variance plot come riportato in figura 19. Figura 19. Risultati grafici di una PCA condotta su una matrice di dati di 18 vini descritti da otto variabili: a) score plot; b) loading plot; c) correlation loading plot; d) Explained Variance plot. 18

Generazione di Numeri Casuali- Parte 2

Generazione di Numeri Casuali- Parte 2 Esercitazione con generatori di numeri casuali Seconda parte Sommario Trasformazioni di Variabili Aleatorie Trasformazione non lineare: numeri casuali di tipo Lognormale Trasformazioni affini Numeri casuali

Dettagli

Lezione 12 Argomenti

Lezione 12 Argomenti Lezione 12 Argomenti Costi di produzione: differenza tra costo economico e costo contabile I costi nel breve periodo Relazione di breve periodo tra funzione di produzione, produttività del lavoro e costi

Dettagli

ITCS Erasmo da Rotterdam. Anno Scolastico 2014/2015. CLASSE 4^ M Costruzioni, ambiente e territorio

ITCS Erasmo da Rotterdam. Anno Scolastico 2014/2015. CLASSE 4^ M Costruzioni, ambiente e territorio ITCS Erasmo da Rotterdam Anno Scolastico 014/015 CLASSE 4^ M Costruzioni, ambiente e territorio INDICAZIONI PER IL LAVORO ESTIVO DI MATEMATICA e COMPLEMENTI di MATEMATICA GLI STUDENTI CON IL DEBITO FORMATIVO

Dettagli

ANALISI MULTIVARIATA

ANALISI MULTIVARIATA ANALISI MULTIVARIATA Marcella Montico Servizio di epidemiologia e biostatistica... ancora sulla relazione tra due variabili: la regressione lineare semplice VD: quantitativa VI: quantitativa Misura la

Dettagli

Il Metodo Scientifico

Il Metodo Scientifico Unita Naturali Il Metodo Scientifico La Fisica si occupa di descrivere ed interpretare i fenomeni naturali usando il metodo scientifico. Passi del metodo scientifico: Schematizzazione: modello semplificato

Dettagli

ESERCIZI DEL CORSO DI INFORMATICA

ESERCIZI DEL CORSO DI INFORMATICA ESERCIZI DEL CORSO DI INFORMTIC Questa breve raccolta di esercizi vuole mettere in luce alcuni aspetti della prima parte del corso e fornire qualche spunto di riflessione. Il contenuto del materiale seguente

Dettagli

Esercitazioni di statistica

Esercitazioni di statistica Esercitazioni di statistica Misure di associazione: Indipendenza assoluta e in media Stefania Spina Universitá di Napoli Federico II stefania.spina@unina.it 22 ottobre 2014 Stefania Spina Esercitazioni

Dettagli

CORSO DI STATISTICA (parte 1) - ESERCITAZIONE 5

CORSO DI STATISTICA (parte 1) - ESERCITAZIONE 5 CORSO DI STATISTICA (parte 1) - ESERCITAZIONE 5 Dott.ssa Antonella Costanzo a.costanzo@unicas.it Esercizio 1. Misura dell associazione tra due caratteri Uno store manager è interessato a studiare la relazione

Dettagli

Domanda e offerta. consumatori di un bene/servizio per ciascun livello di prezzo del bene/servizio preso

Domanda e offerta. consumatori di un bene/servizio per ciascun livello di prezzo del bene/servizio preso . . La funzione di domanda La funzione di domanda (o curva di domanda) rappresenta la quantità domandata dai consumatori di un bene/servizio per ciascun livello di prezzo del bene/servizio preso in considerazione.

Dettagli

SOLUZIONE ESERCIZIO 1.1

SOLUZIONE ESERCIZIO 1.1 SOLUZIONE ESERCIZIO 1.1 La temperatura di fusione ed il coefficiente di espansione termica di alcuni metalli sono riportati nella tabella e nel diagramma sottostante: Metallo Temperatura di fusione [ C]

Dettagli

Gli asintoti di una funzione sono rette, quindi possono essere: rette verticali o rette orizzontali o rette oblique.

Gli asintoti di una funzione sono rette, quindi possono essere: rette verticali o rette orizzontali o rette oblique. Asintoti Gli asintoti di una funzione sono rette, quindi possono essere: rette verticali o rette orizzontali o rette oblique. Asintoti verticali Sia 0 punto di accumulazione per dom(f). La retta = 0 è

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II. Laurea Magistrale in Ingegneria per l Ambiente e il Territorio

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II. Laurea Magistrale in Ingegneria per l Ambiente e il Territorio UNIVERSITA DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II SCUOLA POLITECNICA E DELLE SCIENZE DI BASE Laurea Magistrale in Ingegneria per l Ambiente e il Territorio DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE, EDILE E AMBIENTALE

Dettagli

Il comportamento del consumatore

Il comportamento del consumatore Il comportamento del consumatore Le preferenze del consumatore I vincoli di bilancio La scelta del consumatore Utilità marginale e scelta del consumatore 1 L obiettivo è quello di descrivere come i consumatori

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PADOVA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA IDRAULICA, MARITTIMA E GEOTECNICA

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PADOVA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA IDRAULICA, MARITTIMA E GEOTECNICA UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PADOVA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA IDRAULICA, MARITTIMA E GEOTECNICA CORSO DI COSTRUZIONI IDRAULICHE A.A. 00-0 PROF. LUIGI DA DEPPO ING. NADIA URSINO ESERCITAZIONE N : Progetto

Dettagli

I costi d impresa (R. Frank, Capitolo 10)

I costi d impresa (R. Frank, Capitolo 10) I costi d impresa (R. Frank, Capitolo 10) COSTI Per poter realizzare la produzione l impresa sostiene dei costi Si tratta di scegliere la combinazione ottimale dei fattori produttivi per l impresa È bene

Dettagli

Illustrazione 1: Telaio. Piantanida Simone 1 G Scopo dell'esperienza: Misura di grandezze vettoriali

Illustrazione 1: Telaio. Piantanida Simone 1 G Scopo dell'esperienza: Misura di grandezze vettoriali Piantanida Simone 1 G Scopo dell'esperienza: Misura di grandezze vettoriali Materiale utilizzato: Telaio (carrucole,supporto,filo), pesi, goniometro o foglio con goniometro stampato, righello Premessa

Dettagli

Definizione Dati due insiemi A e B, contenuti nel campo reale R, si definisce funzione reale di variabile reale una legge f : A

Definizione Dati due insiemi A e B, contenuti nel campo reale R, si definisce funzione reale di variabile reale una legge f : A Scopo centrale, sia della teoria statistica che della economica, è proprio quello di esprimere ed analizzare le relazioni, esistenti tra le variabili statistiche ed economiche, che, in linguaggio matematico,

Dettagli

RIDUZIONE DELLE DISTANZE

RIDUZIONE DELLE DISTANZE RIDUZIONE DELLE DISTANZE Il problema della riduzione delle distanze ad una determinata superficie di riferimento va analizzato nei suoi diversi aspetti in quanto, in relazione allo scopo della misura,

Dettagli

I laureati scuole di provenienza, durata degli studi, votazioni ed età

I laureati scuole di provenienza, durata degli studi, votazioni ed età I laureati scuole di provenienza, durata degli studi, votazioni ed età Il campione in esame comprende gli 11450 laureati presso l Università di Lecce nel periodo maggio 1997 aprile 2004, corrispondente

Dettagli

Lezione 2 Equazioni e Grafici. Docente: Leonardo Bargigli 2015

Lezione 2 Equazioni e Grafici. Docente: Leonardo Bargigli 2015 1 Lezione 2 Equazioni e Grafici Docente: Leonardo Bargigli 2015 Gli strumenti per studiare economia L'economia teorica fa un ampio uso di strumenti matematici avanzati. In particolare lo studio delle componenti

Dettagli

Informatica Grafica. Un introduzione

Informatica Grafica. Un introduzione Informatica Grafica Un introduzione Rappresentare la Geometria Operabile da metodi di calcolo automatici Grafica Vettoriale Partiamo dalla rappresentazione di un punto... Spazi Vettoriale SPAZI VETTORIALI

Dettagli

2. Variabilità mediante il confronto di valori caratteristici della

2. Variabilità mediante il confronto di valori caratteristici della 2. Variabilità mediante il confronto di valori caratteristici della distribuzione Un approccio alternativo, e spesso utile, alla misura della variabilità è quello basato sul confronto di valori caratteristici

Dettagli

Cosa decidete di fare?

Cosa decidete di fare? Immaginate di aver trovato un lavoretto estivo in un bar All inizio lavorate 5 ore al giorno (5 giorni alla settimana) a 8 euro l ora Poi il padrone del bar impazzisce e vi raddoppia la paga (16 euro all

Dettagli

Protocollo dei saperi imprescindibili Ordine di scuola: professionale

Protocollo dei saperi imprescindibili Ordine di scuola: professionale Protocollo dei saperi imprescindibili Ordine di scuola: professionale DISCIPLINA: MATEMATICA RESPONSABILE: CAGNESCHI F. IMPERATORE D. CLASSE: prima servizi commerciali Utilizzare le tecniche e le procedure

Dettagli

Riconoscere e formalizzare le dipendenze funzionali

Riconoscere e formalizzare le dipendenze funzionali Riconoscere e formalizzare le dipendenze funzionali Giorgio Ghelli 25 ottobre 2007 1 Riconoscere e formalizzare le dipendenze funzionali Non sempre è facile indiduare le dipendenze funzionali espresse

Dettagli

CAPITOLO V. DATABASE: Il modello relazionale

CAPITOLO V. DATABASE: Il modello relazionale CAPITOLO V DATABASE: Il modello relazionale Il modello relazionale offre una rappresentazione matematica dei dati basata sul concetto di relazione normalizzata. I principi del modello relazionale furono

Dettagli

Definizione unitaria delle coniche

Definizione unitaria delle coniche Autore/i: M.Maddalena Bovetti docente di matematica della Scuola Media Superione Titolo: Definizione unitaria delle coniche Collocazione: Difficoltà: Livello di scolarità: Periodo scolastico: Abstract:

Dettagli

Lezione 3: Il problema del consumatore:

Lezione 3: Il problema del consumatore: Corso di Economica Politica prof. S.Papa Lezione 3: Il problema del consumatore: scelta ottimale Facoltà di Economia Università di Roma La Sapienza Lucidi liberamente tratti dai lucidi del prof. Rodano

Dettagli

Lezione 3: Il problema del consumatore: Il

Lezione 3: Il problema del consumatore: Il Corso di Economica Politica prof. Stefano Papa Lezione 3: Il problema del consumatore: Il vincolo di bilancio Facoltà di Economia Università di Roma La Sapienza Il problema del consumatore 2 Applichiamo

Dettagli

Esercitazioni di contabilità

Esercitazioni di contabilità Esercitazioni di contabilità esercitazione n. 1 28-04-2016 Capitoli 1-4 libro Marchi Dipartimento di Economia e Management Corso di Economia Aziendale L-Z A.A. 2015-16 1 Le quattro operazioni fondamentali

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA Facoltà di Ingegneria A.A. 2009/10

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA Facoltà di Ingegneria A.A. 2009/10 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA Facoltà di Ingegneria A.A. 2009/10 Corso di Disegno Tecnico Industriale per i Corsi di Laurea triennale in Ingegneria Meccanica e in Ingegneria dell Energia Sistemi di

Dettagli

Il processo di pianificazione: dalla conoscenza, alla decisione, all azione, alla comunicazione

Il processo di pianificazione: dalla conoscenza, alla decisione, all azione, alla comunicazione Facoltà di Architettura di Palermo Corso di Laurea Magistrale in Pianificazione Territoriale, Urbanistica e Ambientale a.a. 201213 Collaboratori Arch. Daniele Gagliano Arch. Daniele Ronsivalle Corso di

Dettagli

ANALISI E GESTIONE DEI COSTI

ANALISI E GESTIONE DEI COSTI ANALISI E GESTIONE DEI COSTI Dott.ssa Francesca Mandanici Le valutazioni di convenienza economica di breve periodo: l'analisi differenziale 18 NOVEMBRE 2010 Le applicazioni dell analisi della variabilità

Dettagli

Quantificare la variabilità dei processi ecologici

Quantificare la variabilità dei processi ecologici Scopo ecologia Quantificare la variabilità dei processi ecologici Comprensione dei meccanismi fondamentale per identificare gli effetti del disturbo antropico e per prevenire alterazioni su scala globale

Dettagli

Statistica. Esercitazione 16. Alfonso Iodice D Enza iodicede@unicas.it. Università degli studi di Cassino. Statistica. A. Iodice

Statistica. Esercitazione 16. Alfonso Iodice D Enza iodicede@unicas.it. Università degli studi di Cassino. Statistica. A. Iodice Esercitazione 16 Alfonso Iodice D Enza iodicede@unicas.it Università degli studi di Cassino () 1 / 24 Studio della relazione tra due variabili Commonly Asked Questions Qual è la relazione tra la spesa

Dettagli

Relazioni statistiche: regressione e correlazione

Relazioni statistiche: regressione e correlazione Relazioni statistiche: regressione e correlazione È detto studio della connessione lo studio si occupa della ricerca di relazioni fra due variabili statistiche o fra una mutabile e una variabile statistica

Dettagli

Matematica con il foglio di calcolo

Matematica con il foglio di calcolo Matematica con il foglio di calcolo Sottotitolo: Classe: V primaria Argomento: Numeri e operazioni Autore: Guido Gottardi, Alberto Battaini Introduzione: l uso del foglio di calcolo offre l opportunità

Dettagli

TECNOLOGIA TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA

TECNOLOGIA TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA TECNOLOGIA TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA L alunno riconosce e identifica nell ambiente che lo circonda elementi e fenomeni di tipo artificiale. È a conoscenza

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA Facoltà di Ingegneria A.A. 2009/10

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA Facoltà di Ingegneria A.A. 2009/10 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PDOV Facoltà di Ingegneria Corso di Disegno Tecnico Industriale per i Corsi di Laurea triennale in Ingegneria Meccanica e in Ingegneria dell Energia Costruzioni geometriche in

Dettagli

Anno scolastico 2012-2013 CORSO di addestramento all uso del CAD:

Anno scolastico 2012-2013 CORSO di addestramento all uso del CAD: Anno scolastico 2012-2013 CORSO di addestramento all uso del CAD: EDUCAZIONE VISIVA AL COMPUTER Docenti: Prof. Antonio Iannece (Referente del progetto) e Prof. Attilio Ferraro PIANO OFFERTA FORMATIVA A.S

Dettagli

Domanda e Offerta. G. Pignataro Microeconomia SPOSI

Domanda e Offerta. G. Pignataro Microeconomia SPOSI Domanda e Offerta Domanda e Offerta Il meccanismo di mercato Variazioni dell equilibrio di mercato Elasticità della domanda e dell offerta Elasticità di breve e di lungo periodo 1 Domanda e offerta La

Dettagli

IL TURISMO IN CIFRE NEGLI ESERCIZI ALBERGHIERI DI ROMA E PROVINCIA GENNAIO

IL TURISMO IN CIFRE NEGLI ESERCIZI ALBERGHIERI DI ROMA E PROVINCIA GENNAIO G ENNAIO 2010 1. L andamento generale negli alberghi della Provincia di Roma Proseguono anche nel mese di Gennaio nella provincia di Roma i segnali di ripresa della domanda turistica, che ha registrato

Dettagli

ESERCIZIO 1: Vincolo di bilancio lineare

ESERCIZIO 1: Vincolo di bilancio lineare Microeconomia rof. Barigozzi ESERCIZIO 1: Vincolo di bilancio lineare Si immagini un individuo che ha a disosizione un budget di 500 euro e deve decidere come allocare tale budget tra un bene, che ha un

Dettagli

Economia Politica Lezioni 4-6

Economia Politica Lezioni 4-6 Economia Politica Lezioni 4-6 La scelta del consumatore Vincoli di bilancio Preferenze La funzione di domanda individuale Effetti di prezzo e di reddito La curva di Engel La funzione di domanda di mercato

Dettagli

Esercitazioni di Reti Logiche. Lezione 1 Rappresentazione dell'informazione. Zeynep KIZILTAN zkiziltan@deis.unibo.it

Esercitazioni di Reti Logiche. Lezione 1 Rappresentazione dell'informazione. Zeynep KIZILTAN zkiziltan@deis.unibo.it Esercitazioni di Reti Logiche Lezione 1 Rappresentazione dell'informazione Zeynep KIZILTAN zkiziltan@deis.unibo.it Introduzione Zeynep KIZILTAN Si pronuncia Z come la S di Rose altrimenti, si legge come

Dettagli

ANNO SCOLASTICO 2013-'14 PROF. SSA RAFFAELLA AMICUCCI MATERIA: GEOGRAFIA CLASSE I B DATA DI PRESENTAZIONE: 30/11/2013

ANNO SCOLASTICO 2013-'14 PROF. SSA RAFFAELLA AMICUCCI MATERIA: GEOGRAFIA CLASSE I B DATA DI PRESENTAZIONE: 30/11/2013 PROGRAMMAZIONE INDIVIDUALE DOCENTE ANNO SCOLASTICO 2013-'14 PROF. SSA RAFFAELLA AMICUCCI MATERIA: GEOGRAFIA CLASSE I B DATA DI PRESENTAZIONE: 30/11/2013 FINALITÀ E OBIETTIVI FORMATIVI DELLA DISCIPLINA

Dettagli

Corso di REVISIONE AZIENDALE

Corso di REVISIONE AZIENDALE Corso di REVISIONE AZIENDALE a.a. 2004-1 Corso di REVISIONE AZIENDALE - Modulo VI - Prof. Fabio Fortuna ffortuna@unich.it Anno accademico 2004- Corso di REVISIONE AZIENDALE a.a. 2004-2 La revisione gestionale

Dettagli

Cluster Analysis. La Cluster Analysis è il processo attraverso il quale vengono individuati raggruppamenti dei dati. per modellare!

Cluster Analysis. La Cluster Analysis è il processo attraverso il quale vengono individuati raggruppamenti dei dati. per modellare! La Cluster Analysis è il processo attraverso il quale vengono individuati raggruppamenti dei dati. Le tecniche di cluster analysis vengono usate per esplorare i dati e non per modellare! La cluster analysis

Dettagli

Marketing mix, break even point e profitto. massimo

Marketing mix, break even point e profitto. massimo Marketing mix, break even point e profitto massimo per l introduzione di un nuovo prodotto Nella vita dell impresa una delle attività centrali della funzione di marketing riguarda la pianificazione dei

Dettagli

Carta di credito standard. Carta di credito business. Esercitazione 12 maggio 2016

Carta di credito standard. Carta di credito business. Esercitazione 12 maggio 2016 Esercitazione 12 maggio 2016 ESERCIZIO 1 Si supponga che in un sondaggio di opinione su un campione di clienti, che utilizzano una carta di credito di tipo standard (Std) o di tipo business (Bsn), si siano

Dettagli

Metodologie Quantitative

Metodologie Quantitative Metodologie Quantitative Regressione Logistica II M Q Marco Perugini Milano-Bicocca 1 La regressione logistica La regressione logistica si propone di studiare e quantificare le relazioni tra una o più

Dettagli

SOFTWARE PER DATA LOGGER VACQ

SOFTWARE PER DATA LOGGER VACQ SOFTWARE PER DATA LOGGER VACQ I software a disposizione sono stati sviluppati appositamente per ogni prodotto, esaltandone le specifiche tecniche senza tuttavia risultare incomprensibili all utente. Non

Dettagli

È d obbligo la squadratura a un centimetro dal margine con linea continua di spessore approssimativo di 0,5 mm..

È d obbligo la squadratura a un centimetro dal margine con linea continua di spessore approssimativo di 0,5 mm.. In generaleper Tavole si intendono qui elaborati di disegno tecnico che alla fine del corso saranno raccolte da ciascuno in un atlante denominato Codice (si ricorda che un altro, diverso, elaborato d'esame

Dettagli

Unità di misura di lunghezza usate in astronomia

Unità di misura di lunghezza usate in astronomia Unità di misura di lunghezza usate in astronomia In astronomia si usano unità di lunghezza un po diverse da quelle che abbiamo finora utilizzato; ciò è dovuto alle enormi distanze che separano gli oggetti

Dettagli

INTRODUZIONE ALLE BASI DATI RELAZIONALI

INTRODUZIONE ALLE BASI DATI RELAZIONALI INTRODUZIONE ALLE BASI DATI RELAZIONALI RELAZIONI E TABELLE Nelle BASI DI DATI RELAZIONALI le informazioni sono organizzate in TABELLE; Le tabelle sono rappresentate mediante griglie suddivise in RIGHE

Dettagli

Programmazione Disciplinare: Tecnologie e tecniche di rappresentazione grafica Classe: Seconda

Programmazione Disciplinare: Tecnologie e tecniche di rappresentazione grafica Classe: Seconda Istituto Tecnico Tecnologico Basilio Focaccia Salerno Programmazione Disciplinare: Tecnologie e tecniche di rappresentazione grafica Classe: Seconda I Docenti della Disciplina Salerno, lì... settembre

Dettagli

IL VINO AL RISTORANTE

IL VINO AL RISTORANTE IL VINO AL RISTORANTE Luoghi, modi, occasioni per il consumo di vino sono profondamente mutati. Un tempo si beveva nelle osterie, nei grandi ristoranti come nelle trattorie con più attenzione alla quantità

Dettagli

RILIEVO E RAPPRESENTAZIONE DEL TERRITORIO

RILIEVO E RAPPRESENTAZIONE DEL TERRITORIO Corsi di Laurea in: - Gestione tecnica del territorio agroforestale e Sviluppo rurale - Scienze forestali e ambientali - Costruzioni rurali e Topografia RILIEVO E RAPPRESENTAZIONE DEL TERRITORIO 4. Il

Dettagli

Analisi bivariata. Dott. Cazzaniga Paolo. Dip. di Scienze Umane e Sociali paolo.cazzaniga@unibg.it

Analisi bivariata. Dott. Cazzaniga Paolo. Dip. di Scienze Umane e Sociali paolo.cazzaniga@unibg.it Dip. di Scienze Umane e Sociali paolo.cazzaniga@unibg.it Introduzione : analisi delle relazioni tra due caratteristiche osservate sulle stesse unità statistiche studio del comportamento di due caratteri

Dettagli

La mobilità degli elementi chimici

La mobilità degli elementi chimici La mobilità degli elementi chimici Gli ioni contenuti nella parte sinistra del diagramma sono quelli che in soluzione si presentano sotto forma di cationi semplici. Gli ioni nella parte centrale del diagramma

Dettagli

L indagine statistica

L indagine statistica 1 L indagine statistica DEFINIZIONE. La statistica è quella disciplina che si occupa della raccolta di dati quantitativi relativi a diversi fenomeni, della loro elaborazione e del loro utilizzo a fini

Dettagli

Scheda n. 10: PCA - parte seconda

Scheda n. 10: PCA - parte seconda Scheda n. 10: PCA - parte seconda November 25, 2008 1 Il piano principale Con il comando: > biplot(pca) si ottiene un immagine del piano principale, con la proiezione dei dati e dei vecchi assi (le vecchie

Dettagli

La tecnologia alimentare è la disciplina che studia i processi di conservazione e trasformazione dei prodotti alimentari

La tecnologia alimentare è la disciplina che studia i processi di conservazione e trasformazione dei prodotti alimentari Insegnamento di OPERAZIONI UNITARIE DELLA TECNOLOGIA ALIMENTARE Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie Alimentari Lezione 1 -Introduzione La tecnologia alimentare è la disciplina che studia i processi

Dettagli

Progetto fognatura di Trigoria

Progetto fognatura di Trigoria UNIVERSITA DEGLI STUDI ROMA TRE Facoltà di Ingegneria Corso di laurea in INGEGNERIA CIVILE Progetto fognatura di Trigoria Tesi di Laurea di Gaetano Passaro Ottobre 2011 Relatori: Prof. G. Calenda Prof.

Dettagli

Evoluzione del clima in Veneto nell ultimo cinquantennio

Evoluzione del clima in Veneto nell ultimo cinquantennio DIPARTIMENTO PER LA SICUREZZA DEL TERRITORIO Centro Meteorologico di Teolo Evoluzione del clima in Veneto nell ultimo cinquantennio Il Veneto si colloca in una zona di transizione confinante a Nord con

Dettagli

CURRICOLO GEOGRAFIA, BEI SCUOLA PRIMARIA Classe 1, 2, 3

CURRICOLO GEOGRAFIA, BEI SCUOLA PRIMARIA Classe 1, 2, 3 CURRICOLO GEOGRAFIA, BEI SCUOLA PRIMARIA Classe 1, 2, 3 Nuclei tematici Linguaggio specifico Traguardi per lo sviluppo della competenza L alunno conosce alcuni termini specifici del linguaggio geografico

Dettagli

NUCLEI FONDANTI COMPETENZE CONTENUTI ABILITA METODOLOGIE E STRUMENTI METODO SCIENTIFICO VEDERE

NUCLEI FONDANTI COMPETENZE CONTENUTI ABILITA METODOLOGIE E STRUMENTI METODO SCIENTIFICO VEDERE NUCLEI FONDANTI COMPETENZE CONTENUTI ABILITA METODOLOGIE E STRUMENTI METODO SCIENTIFICO VEDERE OSSERVARE COMPARARE CLASSIFICARE FORMULARE E VERIFICARE IPOTESI UTILIZZANDO SEMPLICI SCHEMATIZZAZIONI Relazione

Dettagli

Il Bollino GRIN: coordinamento nazionale per le lauree di informatica

Il Bollino GRIN: coordinamento nazionale per le lauree di informatica Il Bollino GRIN: coordinamento nazionale per le lauree di informatica Prof. Enrico Nardelli Presidente GRIN (Associazione Italiana Docenti Universitari di Informatica) http://www.di.unipi.it/grin Verona,

Dettagli

Regressione Mario Guarracino Data Mining a.a. 2010/2011

Regressione Mario Guarracino Data Mining a.a. 2010/2011 Regressione Esempio Un azienda manifatturiera vuole analizzare il legame che intercorre tra il volume produttivo X per uno dei propri stabilimenti e il corrispondente costo mensile Y di produzione. Volume

Dettagli

Statistica multivariata. Statistica multivariata. Analisi multivariata. Dati multivariati. x 11 x 21. x 12 x 22. x 1m x 2m. x nm. x n2.

Statistica multivariata. Statistica multivariata. Analisi multivariata. Dati multivariati. x 11 x 21. x 12 x 22. x 1m x 2m. x nm. x n2. Analisi multivariata Statistica multivariata Quando il numero delle variabili rilevate sullo stesso soggetto aumentano, il problema diventa gestirle tutte e capirne le relazioni. Cercare di capire le relazioni

Dettagli

Club Alpino Italiano. Commissione Lombarda Materiali e Tecniche

Club Alpino Italiano. Commissione Lombarda Materiali e Tecniche Club Alpino Italiano Commissione Lombarda Materiali e Tecniche L ASSICURAZIONE IN PARETE: L IMPORTANZA DELL ALTEZZA DELLA PRIMA PROTEZIONE E DI UNA CORRETTA ASSICURAZIONE PER RIDURRE I RISCHI DI IMPATTO

Dettagli

32 L influenza della politica monetaria e fiscale sulla domanda aggregata

32 L influenza della politica monetaria e fiscale sulla domanda aggregata 32 L influenza della politica monetaria e fiscale sulla domanda aggregata 1 La domanda aggregata è influenzata da molti fattori, inclusi i desideri di spesa delle famiglie e delle imprese Quando i desideri

Dettagli

INDICAZIONI PER LA RICERCA DEGLI ASINTOTI VERTICALI

INDICAZIONI PER LA RICERCA DEGLI ASINTOTI VERTICALI 2.13 ASINTOTI 44 Un "asintoto", per una funzione y = f( ), è una retta alla quale il grafico della funzione "si avvicina indefinitamente", "si avvicina di tanto quanto noi vogliamo", nel senso precisato

Dettagli

CURRICOLO DI GEOGRAFIA. INDICATORI OBIETTIVI di APPRENDIMENTO STANDARD PER LA VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE DELL ALUNNO

CURRICOLO DI GEOGRAFIA. INDICATORI OBIETTIVI di APPRENDIMENTO STANDARD PER LA VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE DELL ALUNNO CURRICOLO DI GEOGRAFIA SCUOLA PRIMARIA CLASSE PRIMA Riconoscere ed indicare la posizione di oggetti nello spazio vissuto rispetto ai punti di riferimento. Utilizzare correttamente gli organizzatori spaziali.

Dettagli

PSICOMETRIA. Esercitazione n.1. C.d.L. Comunicazione e Psicologia a.a. 2012/13

PSICOMETRIA. Esercitazione n.1. C.d.L. Comunicazione e Psicologia a.a. 2012/13 PSICOMETRIA Esercitazione n.1 C.d.L. Comunicazione e Psicologia a.a. 2012/13 ESERCITAZIONE 1: INDICE 1. Informazioni di carattere generale sulle esercitazioni 2. Il foglio di calcolo (Excel) 3. Avviare

Dettagli

Potenziamento degli apprendimenti nell area logico matematica

Potenziamento degli apprendimenti nell area logico matematica Potenziamento degli apprendimenti nell area logico matematica Dirigente scolastico Dott.sa Maria Salvia Docente Babusci Marina Se dobbiamo decidere in quale supermercato conviene andare a fare la spesa,

Dettagli

Esercitazione n o 3 per il corso di Ricerca Operativa

Esercitazione n o 3 per il corso di Ricerca Operativa Esercitazione n o 3 per il corso di Ricerca Operativa Ultimo aggiornamento October 17, 2011 Fornitura acqua Una città deve essere rifornita, ogni giorno, con 500 000 litri di acqua. Si richiede che l acqua

Dettagli

La mappatura dei geni umani. SCOPO conoscere la localizzazione dei geni per identificarne la struttura e la funzione

La mappatura dei geni umani. SCOPO conoscere la localizzazione dei geni per identificarne la struttura e la funzione La mappatura dei geni umani SCOPO conoscere la localizzazione dei geni per identificarne la struttura e la funzione Un grande impulso alla costruzione di mappe genetiche è stato dato da le tecniche della

Dettagli

Analisi della varianza

Analisi della varianza 1. 2. univariata ad un solo fattore tra i soggetti (between subjects) 3. univariata: disegni fattoriali 4. univariata entro i soggetti (within subjects) 5. : disegni fattoriali «misti» L analisi della

Dettagli

Grafici e Pagina web

Grafici e Pagina web Grafici e Pagina web Grafici Un grafico utilizza i valori contenuti in un foglio di lavoro per creare una rappresentazione grafica delle relazioni esistenti tra loro. Quando si crea un grafico ogni riga

Dettagli

Efficienza secondo i criteri di first best

Efficienza secondo i criteri di first best Efficienza secondo i criteri di first best Ruolo del settore pubblico Intervento dello Stato L economia pubblica giustifica l intervento dello Stato nell economia in presenza di fallimenti del mercato

Dettagli

IL PIANO MARKETING. www.impresaefficace.it

IL PIANO MARKETING. www.impresaefficace.it IL PIANO MARKETING IL PIANO MARKETING IN 7 PASSI 1. INDIVIDUA UNA NICCHIA DI MERCATO 2. DEFINISCI IL TARGET DEI CLIENTI 3. DEFINISCI LA TUA IDENTITA 4. DEFINISCI GLI OBIETTIVI 5. DEFINISCI IL POSIZIONAMENTO

Dettagli

LABORATORIO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA 1

LABORATORIO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA 1 SECONDA UNIVERSITA DEGLI STUDI DI NAPOLI DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA E DISEGNO INDUSTRIALE CORSO DI LAUREA IN ARCHITETTURA LABORATORIO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA 1 a.a. 2013 / 2014 PROF. ARCH. CHERUBINO

Dettagli

10 mm: R st1,w (C:C tr )= 60 (-1, -4) db 20 mm: R st1,w (C:C tr )= 60 (-1, -4) db

10 mm: R st1,w (C:C tr )= 60 (-1, -4) db 20 mm: R st1,w (C:C tr )= 60 (-1, -4) db Traduzione della Certificazione Verbale di prova 167 33 428 Prova Determinazione valore isolamento acustico per giunti della schiuma poliuretanica CF 812 CC Base Normativa Committente: Hilti Linea Guida

Dettagli

GP Obiettivo Private 40. GP Obiettivo Private. GP Obiettivo Private Obbligazionario. Governativo Italia. GP Obiettivo Private

GP Obiettivo Private 40. GP Obiettivo Private. GP Obiettivo Private Obbligazionario. Governativo Italia. GP Obiettivo Private Eurizon Eurizon è il Servizio di Gestione di Portafogli di Eurizon Capital SGR che permette di intervenire nella costruzione del portafoglio, pur nel rispetto dei limiti e criteri indicati nel Contratto.

Dettagli

GEOGRAFIA - CLASSE PRIMA. Rappresentare graficamente gli posizione propria, di altri o di oggetti. termini adatti (sopra/sotto,

GEOGRAFIA - CLASSE PRIMA. Rappresentare graficamente gli posizione propria, di altri o di oggetti. termini adatti (sopra/sotto, GEO - CLASSE PRIMA TRAGUARDI DI COMPETENZA DA SVILUPPARE AL TERMINE DELLA CLASSE PRIMA Utilizza correttamente gli indicatori spaziali per muoversi consapevolmente nello spazio circostante. Individua le

Dettagli

Esercizi sulla conversione tra unità di misura

Esercizi sulla conversione tra unità di misura Esercizi sulla conversione tra unità di misura Autore: Enrico Campanelli Prima stesura: Settembre 2013 Ultima revisione: Settembre 2013 Per segnalare errori o per osservazioni e suggerimenti di qualsiasi

Dettagli

SCUOLA PRIMARIA ARTE E IMMAGINE (Classe 1ª)

SCUOLA PRIMARIA ARTE E IMMAGINE (Classe 1ª) SCUOLA PRIMARIA ARTE E IMMAGINE (Classe 1ª) Produrre elaborati grafico-pittorici utilizzando materiali e tecniche diversi. Impugnare gli strumenti. Stendere il colore rispettando i contorni. Utilizzare

Dettagli

PROBLEMI DI SCELTA dipendenti da due variabili d azione

PROBLEMI DI SCELTA dipendenti da due variabili d azione prof. Guida PROBLEMI DI SCELTA dipendenti da due variabili d azione in un problema di programmazione lineare, si ricorda che la funzione obiettivo z=f(x,y)=ax+by+c assume il suo valore massimo (o minimo)

Dettagli

Anni Manodopera Materiali Trasporti Noli 2006 2,4 8,5 3,5 3,8 2007 4,5 9,3 3,3 3,4 2008 4,0 2,4 7,1 6,6 2009 4,0-14,8 0,9 1,6 2010 2,1 8,2 0,9 2,0

Anni Manodopera Materiali Trasporti Noli 2006 2,4 8,5 3,5 3,8 2007 4,5 9,3 3,3 3,4 2008 4,0 2,4 7,1 6,6 2009 4,0-14,8 0,9 1,6 2010 2,1 8,2 0,9 2,0 Direzione Affari Economici e Centro Studi INDICI ISTAT DEI COSTI DI COSTRUZIONE DI TRONCHI STRADALI Aggiornamento a febbraio 2016 L indice del costo di costruzione di un tronco stradale con tratto di strada

Dettagli

Capitolo 9. Esercizio 9.1. Esercizio 9.2

Capitolo 9. Esercizio 9.1. Esercizio 9.2 Capitolo 9 Esercizio 9.1 Considerare lo relazione in figura 9.19 e individuare le proprietà della corrispondente applicazione. Individuare inoltre eventuali ridondanze e anomalie nella relazione. Docente

Dettagli

Studio di funzione. Tutti i diritti sono riservati. E vietata la riproduzione, anche parziale, senza il consenso dell autore. Funzioni elementari 2

Studio di funzione. Tutti i diritti sono riservati. E vietata la riproduzione, anche parziale, senza il consenso dell autore. Funzioni elementari 2 Studio di funzione Copyright c 2009 Pasquale Terrecuso Tutti i diritti sono riservati. E vietata la riproduzione, anche parziale, senza il consenso dell autore. Funzioni elementari 2 Studio di funzione

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO LUCCA 2

ISTITUTO COMPRENSIVO LUCCA 2 ISTITUTO COMPRENSIVO LUCCA 2 CURRICOLO TECNOLOGIA - SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO L. DA VINCI CURRICOLO TECNOLOGIA - CLASSI PRIME ANNO SCOLASTICO 2015-2016 COMPETENZE ABILITA CONOSCENZE TECNOLOGIA ED ANALISI

Dettagli

SCUOLA PRIMARIA RONZO-CHIENIS

SCUOLA PRIMARIA RONZO-CHIENIS ISTITUTO COMPRENSIVO DI MORI Via Giovanni XXIII, n. 64-38065 MORI Cod. Fisc. 94024510227 - Tel. 0464-918669 Fax 0464-911029 www.icmori.it e-mail: segr.ic.mori@scuole.provincia.tn.it REPUBBLICA ITALIANA

Dettagli

Analisi didattica della distribuzione e della strategia multibrand

Analisi didattica della distribuzione e della strategia multibrand Analisi didattica della distribuzione e della strategia multibrand L olio è uno dei principali prodotti dell industria agroalimentare italiana nonché uno dei simboli del made in Italy, infatti l Italia

Dettagli

Syllabus Start rev. 1.03

Syllabus Start rev. 1.03 Syllabus Start rev. 1.03 Modulo 1 Concetti di base della qualità e della soddisfazione del cliente Il seguente Syllabus è relativo al Modulo 1 di EQDL Start, Concetti di base della qualità e della soddisfazione

Dettagli

MATEMATICA e COMPLEMENTI di MATEMATICA

MATEMATICA e COMPLEMENTI di MATEMATICA ALLEGATO N.8_b MATEMATICA e COMPLEMENTI di MATEMATICA DESTINATARI gli studenti delle classi: terze e quarte nuovo ordinamento RISULTATI DI APPRENDIMENTO DELL OBBLIGO D ISTRUZIONE, CHIAVE EUROPEA Padroneggiare

Dettagli

Webinar. Una ipotesi di Piano di sviluppo culturale: la segmentazione della domanda dei visitatori

Webinar. Una ipotesi di Piano di sviluppo culturale: la segmentazione della domanda dei visitatori PON GOVERNANCE E AZIONI DI SISTEMA 2007-2013 ASSE E - PIANO FORMEZ 2013 Progetto pilota Revisione dei processi e riorganizzazione di una struttura territoriale del ministero dei beni e delle attività culturali

Dettagli

Multicollinearità Strumenti quantitativi per la gestione

Multicollinearità Strumenti quantitativi per la gestione Strumenti quantitativi per la gestione Emanuele Taufer Quando non tutto va come dovrebbe I dati Scatter plot Correlazioni RLS e RLM Individuare la MC Variance Inflation Factor Cosa fare in caso di MC Alcune

Dettagli

Stima dei costi di produzione delle olive da olio (Indagine ISMEA 2011-2012)

Stima dei costi di produzione delle olive da olio (Indagine ISMEA 2011-2012) I.S.I.S.S. FIANI-LECCISOTTI A.S. 2015/2016 Documento elaborato dalla classe 3^A AMMINISTRAZIONE FINANZA E MARKETING Tutor di progetto prof. Nicola Napolitano Stima dei costi di produzione delle olive da

Dettagli