III INTERPRETAZIONE DEI TESTI
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- Ugo Corona
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1 III INTERPRETAZIONE DEI 1 1. PREMESSA Alcuni testi non chiedono all interpretazione molti passaggi semantici 2 1
2 Altri testi sono più complessi, p. es. lasciano impliciti molti significati: a)testualismo forte «regressio ad infinitum» il testo perde la propria comunicabilità; 3 b) F. Schleiermacher: l ineffabilità dell uomo si ripercuote anche nei suoi testi Involontaria indeterminatezza, ambiguità del contenuto 1) L intenzione del singolo autore non è determinante; 2) Il fraintendimento non è un incidente occasionale ma è costitutivo; 3) Il f. si può superare con l ermeneutica esercitata punto per punto, in ogni momento ( / 2000, 195) 4 2
3 c - U. Eco: è innanzi tutto il buon senso a dettare i limiti dell interpretazione; testo = tessuto delle interpretazioni possibili. 5 L INTERPRETE Contribuisce alla definizione del testo (v. prima); ridà voce al testo, lo riattualizza; «Il testo è un meccanismo pigro, che vive del plusvalore di senso introdotto dal destinatario» (U. Eco 1979, 52); Distinzione fra 3 intenzioni: autore / testo / interprete 6 3
4 LE INTENZIONI DI UN TESTO (cfr. Eco 1990): INTENTIO AUCTORIS INTENTIO OPERIS INTENTIO LECTORIS 3 attori = agiscono nella costruzione e interpretazione di un testo 7 Intentio auctoris = ciò che l autore vuole dire, i significati che ha immesso intenzionalmente nel testo; MA: 1) non è detto che il testo realizzi davvero questa intenzione; 2) È difficile risalire per via psichica all intenzione dell autore; ed è ancora più difficile rilevare quanto si è giunti a qs obiettivo; 3) P. Ricoeur: sono più affidabili di indicatori semantici (pronomi personali, dimostrativi, etc.) e interazionali (fra partecipanti a un discorso, dialogo testo-lettore, etc.). 8 4
5 Intentio operis: ciò che il testo dice, indipendentemente dall intentio auctoris - coerenza interna; - Riferimenti (impliciti o espliciti) a lingua, enciclopedia, convenzioni culturali, etc.; - Stratificazione polisemica; - Domande provenienti dal testo; - lettore modello (= tipo di cooperazione interpretativa richiesta); - etc. Intentio lectoris: cooperazione col testo ciò che il lettore scorge nel testo, come egli lo fa rivivere. 9 QUINDI: Per comprendere un testo è insufficiente risalire al suo autore empirico; così come per comprendere un azione storica, sarebbe insufficiente cercare di comprendere l intenzione di un personaggio. 10 5
6 «Bisogna comprendere il testo innanzi tutto altrettanto bene e poi meglio di quanto non lo capisce l autore stesso» (F. Schleiermacher , 199). 11 -Autore testo -Testo media, vincola il lettore; - Lettore ridà vita al testo 12 6
7 2. USO e INTERPRETAZIONE (U. Eco 1990) USO strumentale del testo da parte del lettore/ricercatore lettura aberrante confermare le proprie tesi; INTERPRETAZIONE = porsi in ascolto del testo necessità di METODO rigore esegetico. 13 INTERPRETAZIONE E METODO P. Ricoeur ricompone ciò che Dilthey aveva separato: COMPRENSIONE e SPIEGAZIONE: Comprensione = approssimarsi, vicinanza coappartenenza allo stesso orizzonte (v. comunanza); Spiegazione = distanza esplicativa fra soggetto e «oggetto» 14 7
8 Comprensione = afferra il testo come un insieme (léghein) + considera sia l intenzione dell autore, sia le immagini evocate dal testo (referenza); Spiegazione = scompone il testo, ne analizza la struttura interna cogliere le intenzioni del testo 15 Comprensione: si affida alla sensibilità dell interprete Spiegazione: si affida a strumenti tecnici per un analisi rigorosa e sistematica 16 8
9 Comprensione: impedisce che la spiegazione si schiacci sui modelli delle «scienze della natura»; Spiegazione: impedisce che la comprensione cada nello psicologismo (empatia) e nell irrazionalismo. 17 «spiegare per comprendere». Ma l interazione è dialettica: «spiegazione e comprensione si oppongono e si conciliano» (Ricoeur 1986b/1989, 154) 18 9
10 3. ESITI OTTIMALI DELL INTERPRETAZIONE E. FILOSOFICA Heidegger Gadamer E. CRITICA Habermas Thompson Vattimo E. ESEGETICA Betti Övermann Hirsch Ricoeur 19 Ermeneutica filosofica (H.-G. Gadamer): la conoscenza è un evento, un esperienza; L esperienza è come un viaggio, trasforma alcuni pre-giudizi di partenza «Una esperienza vera è una vera esperienza» (H.-G. Gadamer) il ricercatore riflette su se stesso (auto-riflessività); Non cè riferimento assoluto non si comprende meglio, si può solo comprendere diversamente. SENSO DEI LIMITI 20 10
11 Ermeneutica critica (J. Habermas): Un interpretazione può essere vera purché: 1)Non sia distorta dall ideologia; 2)Smascheri meccanismi ideologici latenti nel testo; 3)sia accolta dalla comunità scientifica, attraverso la «ragione comunicativa» (= NON OGGETTIVISMO MA dialogo libero e razionale). SPIRITO CRITICO 21 Ermeneutica esegetica (Schleiermacher, Betti): Conoscenza «oggettiva» ma non «oggettivistica» = è un ideale regolativo verso cui tendere sempre, senza sapere se/quanto qs. conoscenza è stata raggiunta; Avvicinamento «asintotico» alla «verità» RIGORE METODOLOGICO
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