Sviluppo del lessico
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- Adolfo Di Lorenzo
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1 Sviluppo del lessico
2 Le prime parole e lo sviluppo del vocabolario Continuità nelle funzioni comunicative espresse prelinguisticamente Fase di transizione costituita dalle protoparole forme foneticamente stabili correlate con condizioni ricorrenti specifiche Azioni condivise attenzione condivisa
3 Che cos è una parola Forma fonetica stabile Simile alla parola della lingua adulta Uso appropriato al contesto Uso consistente per riferirsi a specifici oggetti od eventi Uso ricorrente Interpretata come parola dall ambiente sociale
4 Secondo l ipotesi del filtro articolatorio (Vihman e Cross, 2007) le prime parole che il bambino produce sono selezionate in relazione ai suoni o alle strutture sillabiche che il bambino è in grado di produrre, sulla base della pratica che ha fatto con i VMS (vocal motor schemes).
5 La formazione delle parole Sviluppo fonologico Periodo linguistico (1-3 anni) - prime parole con frequente imitazione ma errori tipici - uso di parole e frasi (olofrasi) - Compaiono domande, risposte e saluti Ripetizione sillaba iniziale, omissione del resto cheché caffé Cancellazione sillabe non accentate nana banana Semplificazione della struttura sillabica tega strega Eliminazione di consonanti atto gatto Sostituzione di consonanti tole sole
6 Lo sviluppo fonologico nella produzione delle prime parole Le prime produzioni di parole non sono dal punto di vista fonologico uguali a quelle presenti nel parlato adulto Spesso in relazione alla stessa parola target vengono prodotte, in momenti diversi, forme diverse C è un processo attivo di accomodamento delle forme adulte, rispetto alle regole fonologiche che il bambino possiede
7 Esempi di processi di accomodamento: Diminuzione della complessità a livello di sillaba Eliminazione della sillabe non accentate Le parole trisillabiche con la sillaba iniziale accentata sono prodotte correttamente di più rispetto alle parole con la sillaba iniziale debole, che viene spesso eliminata es. dormono vs mangiamo Eliminazione della consonante finale
8 Processi di assimilazione Sonorizzazione Processi di sostituzione Rendono simili consonanti diverse: es. rotto diventa totto questo diventa quetto
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10 Lo sviluppo del lessico Attorno ai 12 mesi il bambino entra nella fase del lessico emergente - Protoparole (non corrispondono a parole dell adulto) - Olofrasi (significato referenziale Vs. combinatorio)
11 Le prime parole Nomi di familiari: Mamma, Papà, Nonna Alimenti: Acqua, latte Onomatopee: Bau-bau, brum-brum Routines: Più, via, no, grazie, ciao La prime parole sono fortemente contestualizzate Legame referenziale di tipo eventuale
12 I significati delle prime parole Le prime parole dei bambini denotano un livello di categorizzazione di base (ad es. gatto prima di animale o siamese ) Nell uso che fa il bambino della parola ci può essere una sovraestensione (ad es. cane per tutti i quadrupedi) o una sottoestensione (ad es. cane solo per il proprio) del significato
13 Errori tipici del bambino nelle prime fasi dello sviluppo lessicale Errore di sovraestensione Errore di sottoestensione Errore di sovrapposizione Il bambino chiama cane qualsiasi animale a quattro zampe Il bambino chiama bambola esclusivamente la sua bambola preferita Il bambino usa aprire per riferirsi non soltanto all azione di aprire una porta, ma anche all azione di accendere la luce 13
14 Decontestualizzazione e referenzialità Quando le parole sono legate a contesti specifici e azioni in corso, non si può dire che il bambino le usi per riferirsi a categorie di oggetti e anche a oggetti non presenti. Tutte le cose hanno un nome: a) generalizzare il significato delle parole a nuovi esemplari dei loro referenti b) sovraestendere il significato delle parole c) apprendere rapidamente nuove parole Quattro livelli di decontestualizzazione: Si usano le parole solo per accompagnare gli schemi d azione Le parole servono anche per anticipare o ricordare gli schemi Le parole possono designare gli schemi o persone che li utilizzano Le parole possono categorizzare nuove persone, oggetti o eventi Il bambino dice papà andando verso di lui Il bambino dice papà subito dopo averlo lasciato Il bambino chiama papà Il bambino dice papà indicando un uomo
15 L esplosione del vocabolario E una rapida acquisizione di parole nuove attorno ai 18 mesi Sembra facilitata dal fatto che l uso di molte parole è accompagnato da definizione ostensiva; tuttavia non potremmo capire a che cosa si riferisce tale definizione se non ci fossero dei principi che guidano il bambino
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17 Secondo E. Markman essi sono costituiti dai vincoli (constraints) V. dell oggetto intero La parola si riferisce alla totalità dell oggetto e non alle sue parti V. n3c Una parola nuova identifica una nuova categoria V. mutua esclusività Ogni cosa ha un solo nome V. tassonomico Un nome identifica una categoria
18 Diverse teorie sulla costruzione del significato delle prime parole Clark 1973 Nelson 1974 Barrett 1989 Il bambino costruisce il significato delle parole sulla base delle somiglianze percettive tra gli oggetti o eventi Il bambino categorizza all inizio le somiglianze funzionali, cioè l uso degli oggetti e le loro proprietà dinamiche. Ipotesi del NUCLEO FUNZIONALE Il bambino segue strade diverse nell acquisire il significato delle parole: alcune parole vengono apprese in modo contestualizzato e altre in modo decontestualizzato
19 La composizione del vocabolario I diversi tipi di parole (nomi propri, nomi comuni, verbi, aggettivi, funtori) entrano nel vocabolario del bambino in momenti diversi dello sviluppo. Ad un ampiezza di vocabolario di circa 50 parole predominano le onomatopee, i nomi di persona e le parole legate a routine
20 100 parole nomi oscillano in percentuale tra il 49 e il 52% 200 parole nomi circa 58% 500 parole nomi circa il 54%
21 Nomi - verbi Gentner, 1982 Inglese, giapponese, tedesco, kaluli, turco) Esiste una sequenza universale I nomi sono appresi prima dei verbi indipendentemente dalla lingua Ciò è dovuto al fatto che i nomi rimandano a costrutti cognitivi (oggetti interi, categorie di oggetti) più semplici di quelli sottostanti ai verbi (azione, stato)
22 I dati sulla lingua inglese confermano la predominanza dei nomi Per Francese e Spagnolo i nomi sono in percentuale maggiore dei verbi, ma la percentuale dei verbi è maggiore di quella osservata nei bambini di lingua inglese Coreano versus inglese: I verbi sono molti di più nella lingua coreana (31%) che nella lingua inglese (6%)
23 Specificità sintattiche e pragmatiche della lingua inglese Soggetto e complemento oggetto obbligatori Ordine delle parole Le madri inglesi hanno molte interazioni basate sull attività di denominazione
24 Caratteristiche della lingua coreana né il soggetto né il complemento oggetto sono obbligatori, mentre lo è il verbo; molte distinzioni semantiche sono realizzate tramite l uso di verbi. il verbo in posizione finale (SOV, versus l ordine canonico SVO della lingua inglese).
25 Caratteristiche della lingua italiana una maggiore flessibilità nell ordine delle parole; la possibilità di omettere il soggetto; l uso frequente di pronomi clitici con valore di complemento oggetto che permettono la produzione di frasi con il verbo in posizione saliente (ad es. lo voglio, lo prendi? ); la ricca morfologia verbale presente nella lingua italiana che fa sì che il verbo sia portatore di molte informazioni (ad es. sull identità del soggetto).
26 Le madri italiane usano, quando parlano con i bambini, più verbi che non le madri inglesi e americane? Tardif, Shatz e Naigles (1997)- NO Camaioni e Longobardi (2000)- SI Forse dipende dalle misure utilizzate?
27 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO BICOCCA Facoltà di Psicologia Corso di Laurea in Psicologia Clinica e Neuropsicologia RELATORE: Dott. Mirco Fasolo LAUREANDA: Laura Grimelli
28 Nomi Fenomeno > Verb i Inglese, tedesco, giapponese, kaluli, turco Gentner (1982) Gentner (1982) O grady (1987) Maratsos (1991) Sequenza Universale Aspetti cognitivi Aspetti semantici Aspetti Discorsivi Choi e Gopnik (1995) Verbi > Nomi Coreano e Mandarino Cinese
29 Choi e Gopnik (1995) IPOTESI INFLUENZA INPUT MATERNO: le produzioni infantili subiscono l influenza diretta di tale input che racchiude le caratteristiche specifiche della lingua. Inglese ordine parole SVO Soggetto obbligatorio: Nome in posizione saliente Coreano e Mandarino Cinese ordine parole SOV Soggetto facoltativo (lingua PRO DROP): Verbo in posizione saliente > Produzione Type Token NOMI Favorita acquisizione dei nomi > Produzione Type Token VERBI Favorita acquisizione dei verbi INPUT MATERNO Coerente con le produzioni infantili
30 Per testare l ipotesi : studi sulla lingua italiana SVO Lingua Pro-drop Obbligo di concordanza del soggetto con il verbo Stato dell arte: INPUT MATERNO Non coerente con le produzioni infantili Conclusioni Discordanti: sebbene il bambino apprenda più precocemente i nomi Linguaggio materno, pur possedendo caratteristiche bilanciate (Balanced Bias), favorisce l apprendimento dei nomi (Tardif et al., 1997) Linguaggio materno privilegia l apprendimento dei verbi (Verb Bias) (Camaioni e Longobardi, 2001)
31 Scopo Fornire nuovi dati relativi alla natura dell input linguistico prodotto dalle madri italiane. Analisi dell Input Materno Obiettivo Specifico 1) misure utilizzate in studi precedenti; 2) nuovi indici linguistici: presenza di monorematici all interno degli enunciati frequenza delle radici type token ratio enfatizzazione prosodica.
32 Metodologia - Soggetti 20 madri Italiane Livello di istruzione: medio alto 15% Media Inferiore 50% Media Superiore 35% Laurea 20 Bambini Età Media 25 mesi, 20 giorni Primogeniti Secondogeniti Terzogeniti Ampiezza Vocabolario (PVB Caselli, Casadio) 350 parole 75% 20% 5% Sesso F 45% M 55%
33 Metodologia - Procedura Osservazione Sedute di interazione (30 minuti) Medesimo set di giocattoli No strutturazione rigida prove Spontaneità Considerazione Enunciati materni A esclusione di: Ripetizioni, completamenti, esclamazioni, riformulazioni. Trascrizione e Codifica CHAT (Mc Whinney, 1995) Child Language Data Exchange System Selezione casuale di 50 enunciati Valutazione e Calcolo Errori da parte del sistema di codifica
34 Metodologia - Misure 7357 enunciati totali 368 enunciati (media): ogni madre 1. Complessità lessicale 2. Frequenze item 3. Trasparenza item 4. Salienza item presupposto Minore complessità lessicale, Maggiore frequenza, trasparenza, salienza ed enfatizzazione prosodica degli item 5. Enfatizzazione prosodica item Acquisizione favorita
35 1. Complessità enunciati Complessità Enunciati : < Item > Comprensione 10% 7% ENUNCIATI CONTENENTI NOMI ENUNCIATI CONTENENTI VERBI MONOREMATICI NOMINALI MONOREMATICI VERBALI Monorematici nominali 10% Monorematici verbali 7%
36 2. Frequenza Item Lessicali > Frequenza Precoce acquisizione RADICI TYPE TOKEN NOMI > VERBI VERBI > NOMI NOMI VERBI 50 0 RADICI TYPE TOKEN Concordanza: Camaioni e Longobardi (2001) Discordanza: Tardif et al. (1997)
37 3. Trasparenza Item > Trasparenza > Comprensione TTR (type/token ratio) Variazione morfologica (radici/ type) Produzione Verbi maggiormente variabile da un punto di vista lessicale Maggiore e significativa variazione Verbi rispetto a variazione Nomi 2,5 2 1,5 1 NOMI VERBI 0,5 0 TYPE TOKEN RATIO VARIAZIONE MORFOLOGICA Concordanza con letteratura
38 4. Salienza La differenza tra le categorie non è risultata statisticamente significativa Posizione iniziale: verbi > Salienza Precoce acquisizione Posizione finale: nomi posizione maggiormente saliente EFFETTO RECENCY NOMI VERBI POSIZIONE INIZIALE POSIZIONE FINALE
39 5. Enfatizzazione Prosodica > Enfatizzazione Prosodica Precoce acquisizione le differenze tra le categorie non sono risultate statisticamente significative NOMI VERBI ENFATIZZAZIONE PROSODICA
40 Conclusioni Indici Linguistici Input Materno Verbi Verbi = Nomi Nomi Frequenze type token Salienza generale Enfatizzazione prosodica Complessità enunciati Frequenza radici Posizione finale Trasparenza TTR Variazione morfologica
41 Input Linguistico delle Madri italiane: maggiore enfatizzazione dei Nomi Dalle analisi effettuate possiamo concludere che la maggiore enfatizzazione dei Nomi, presente nel linguaggio materno, favorisce nel bambino la precoce acquisizione di questa categoria lessicale. Essa, infatti, risulta meno variata sia lessicalmente che morfologicamente e collocata in posizione finale saliente.
42 Confronto con letteratura
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