S.I.T. Settore Istruzione Tecnica
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- Irma Bertolini
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2 Corso di aggiornamento per istruttori di nuoto Pescara 22 giugno 2013 La scuola nuoto ragazzi didattica di una lezione Giusto lavorare solo sulla tecnica delle nuotate (??) 2
3 Di chi stiamo parlando?! giovani.. ragazze e ragazzi dai 12/13 ai 17/18 anni 3
4 Perché fanno un corso di scuola nuoto? Obbligo (!?) 4
5 Perché fanno un corso di scuola nuoto? Fisico (!?) 5
6 Perché fanno un corso di scuola nuoto? Socializzare (!?) 6
7 Probabilmente per tutte e queste cose! Quindi l approccio oltre che psicologico deve tenere conto 7
8 Cosa fare in una lezione di scuola nuoto ragazzi? di Aspetti tecnico coordinativi 8
9 Cosa fare in una lezione di scuola nuoto ragazzi? di Aspetti ludici 9
10 Cosa fare in una lezione di scuola nuoto ragazzi? di Aspetti condizionali metodologici 10
11 Come organizzare una seduta di scuola nuoto/allenamento di un gruppo di ragazzi Tenere conto Del tempo a disposizione Della quantità dei ragazzi Del livello dei ragazzi Dell omogeneità del gruppo Dello spazio a disposizione Degli strumenti e sussidi a disposizione 11
12 Poco spazio? tanta fantasia! 12
13 Gli elementi da inserire Tecnico/ coordinativi Nuotate in tutti gli stili Crawl Stile libero dorso rana farfalla 13
14 Gli elementi da inserire Tecnico/ coordinativi Multilateralità mirata attraverso 14
15 Gli elementi da inserire Tecnico/ coordinativi. ma anche ludici pallanuoto 15
16 Gli elementi da inserire Tecnico/ coordinativi. ma anche ludici syncro 16
17 Gli elementi da inserire Tecnico/ coordinativi. ma anche ludici salvamento 17
18 Teoria dell allenamento capacità età di sviluppo fra i sessi allenabilità in forma generale allenabilità in forma specifica COORDINATIVE esclusivo fra 6-12 anni nessuna fino ai anni dopo i anni solo altamente specifica CONDIZIONALI accentrato fra anni fino al 40% ma solo nel sempre sensibili all allenamento sempre sensibili POSTPUBERALE LA DIVISIONE IN DUE GRUPPI È DIDATTICA:UN GRUPPO CONDIZIONA SEMPRE L ALTRO, IN MANIERA INDISSOLUBILE Forza e resistenza coordinazione 18
19 Gli elementi da inserire Condizionale / metodologici Conoscenza delle capacità condizionale Resistenza Forza Velocità 19
20 Teoria dell allenamento La supercompensazione La successione degli stimoli induce una variazione dell omeostasi (stato di equilibrio delle funzioni organiche) Reazione compensatoria tende ad annullare lo squilibrio prodotto dal carico fisico determinando un progressivo aumento delle riserve funzionali Superamento del livello di partenza 20
21 Teoria dell allenamento shock controshock supercompensazione 21
22 Teoria dell allenamento (Jakovlev) Lavoro Recupero a b Consumo Recupero Esaltazione Ritorno al livello iniziale a= schema di principio della supercompensazione in un uomo adulto b= schema di principio della supercompensazione in un atleta di alta prestazione 22
23 Teoria dell allenamento Ottimizzazione della supercompensazione 23
24 Teoria dell allenamento Ottimizzazione della supercompensazione 24
25 Teoria dell allenamento Ottimizzazione della supercompensazione 25
26 Sistemi biologici addetti alla produzione metabolica di energia Aerobico Anaerobico lattacido Anaerobico alattacido 26
27 Teoria dell allenamento capacità Quantità totale di energia prodotta sino all esaurimento temporaneo del sistema. Poi adeguata ricarica potenza Energia prodotta nell unità di tempo Velocità alla quale viene prodotta 27
28 Teoria dell allenamento CODICE DI COMUNICAZIONE Range aerobico Potenza aerobica Range anaerobico Ritmi gara A1 B2 INTENSITA MOLTO BLANDE INTENSITA INTORNO AL MAX CONSUMO DI OSSIGENO (VO2 MAX) C1 TOLLERANZA AL LATTATO = CAPACITÀ LATTACIDA = RESISTENZA ALLA VELOCITÀ D ESERCITAZIONI AI RITMI DI GARA A2 INTENSITA < SOGLIA ANAEROBICA C2 PICCO DI LATTATO = SIMILE POTENZA LATTACIDA B1 INTENSITA INTORNO ALLA SOGLIA ANAEROBICA C3 ESERCIZI DI VELOCITÀ = ANAEROBICO ALATTACIDO 28
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