Modellistica di sistemi elettromeccanici
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- Natalia Cavaliere
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1 Modellistica di sistemi elettromeccanici Legge di Lorentz: una carica elettrica q che si muove con velocità v(t) relativamente ad un campo magnetico di induzione B(t) è soggetta ad una forza v(t) q α B(t) F = q v(t) B(t) (1) F = q v B sinα F(t) Quale forza agisce su un tratto di conduttore di sezione S e lunghezza l, percorso da corrente I e sottoposto ad un campo magnetico di induzione B? Se ci sono n particelle di carica q per unità di volume in moto con velocità v, la corrente si può esprimere come I = n q v S. Poiché la forza su ogni carica è data dalla (1), la forza per unità di volume è n q v(t) B(t) e quindi quella che agisce sul tratto di conduttore ha modulo pari a F = B l I sin α. Roberto Diversi Controlli Automatici T 1 p. 1/17
2 Esempio 1. Si consideri un conduttore rettilineo mobile di lunghezza l percorso dalla corrente I(t), che si trova all interno di un campo magnetico di induzione B costante ortogonale al conduttore stesso. B l F(t) F(t) = B l I(t) s(t) I(t) L espressione F = B l I è detta anche legge dei motori. Un circuito elettrico mobile immerso in un campo magnetico e percorso da corrente è soggetto ad una forza ed inizia dunque a muoversi. Il flusso magnetico concatenato con il circuito è dunque variabile ed in esso si genera una forza elettromotrice = nei sistemi elettromeccanici la legge dell induzione elettromagnetica e la legge di Lorentz si considerano sempre insieme. Con riferimento all esempio sopra, la f.e.m. che si genera sarà tale da contrastare la corrente I(t). Roberto Diversi Controlli Automatici T 1 p. /17
3 Esempio. Si consideri una spira di sezione S percorsa dalla corrente I(t) ed immersa in un campo magnetico di induzione B costante. F (t) F (t) Le forze F (t) tendono a deformare la spira S θ(t) B Le forze F (t) generano una coppia che tende a disporre la spira ortogonalmente al campo mag- F (t) netico. I(t) F (t) Applicazioni della legge di Lorentz: motori elettrici, strumenti di misura (amperometri, voltmetri, wattmetri), altoparlanti e microfoni magnetici, sensori ad effetto Hall, etc. Roberto Diversi Controlli Automatici T 1 p. 3/17
4 Modelli nello spazio degli stati di sistemi elettromeccanici Esempio 1: altoparlante magnetico?? I(t) R L? k s(t) V (t) e(t) F L (t) m B β S N S B?? A F L (t) Φ c (t) = k A s(t) = e(t) = Φ c (t) = k A ṡ(t) V (t) = R I(t) + L I(t) + k A ṡ(t) m s(t) = F L (t) k s(t) β ṡ(t) Quanto vale F L (t)? Bilancio energetico: e(t) I(t) = F L (t) ṡ(t) = F L (t) = k A I(t) Roberto Diversi Controlli Automatici T 1 p. 4/17
5 x 1 = I x = s x 3 = ṡ u = V y 1 = I y = β ṡ ẋ 1 = R L x 1 k A L x 3 + u L y 1 = x 1 ẋ = x 3 ẋ 3 = k A m x 1 k m x β m x y = β x 3 3 L effetto utile dell altoparlante è la potenza acustica β ṡ. Sullo stesso principio di funzionamento si basa il microfono magnetico:? I(t) R L F u (t) R c e(t) F L (t) m k β k m ṡ = (R + R c ) I + L I m s = F u (t) k s β ṡ k m I dove F u (t) = P u (t) A m con P u (t) pressione acustica ed A m area della membrana. Roberto Diversi Controlli Automatici T 1 p. 5/17
6 Esempio : condensatore con armatura mobile s(t) C(s) F e (t) m k? L armatura di destra è mobile β u(t) V c (t) C = C(s) Tra le armature esiste una forza di attrazione R dovuta al campo elettrico. Quanto vale F e (t)? I(t) V c = f 1 (Q,s) Bilancio energetico: F e = f (Q,s) V c (t) C(s) de = V c I dt = de e + F e ds s(t) dove E e è l energia immagazzinata dal campo elettrico: F e (t) E e = f 3 (Q,s) Roberto Diversi Controlli Automatici T 1 p. 6/17
7 de e (Q,s) = V c dq F e ds = E e(q,s) Q dq + E e(q,s) s ds V c (Q, s) = E e(q, s) Q F e (Q,s) = E e(q,s) s L energia in una certo stato (Q,s) si può trovare integrando lungo un percorso qualunque. Se il condensatore è lineare si ha Q(t) = C(s) V c (t) F(0,s) = 0. Si pu dunque integrare prima tra (0, 0) e (0,s) e poi tra (0, s) e (Q, s) ottenendo e quindi E e (Q,s) = Q 0 Q C(s) dq = Q C(s) F e (Q,s) = E e(q, s) s = Q C (s) dc(s) ds Roberto Diversi Controlli Automatici T 1 p. 7/17
8 Condensatore ad armature piane e parallele di area A: C(s) = ǫ A s = k C s = F e = Q k C u = Q C + R Q = Q s k C + R Q m s = Q k C k (s s 0 ) β ṡ, dove s 0 è la posizione dell armatura con molla a riposo. x 1 = Q x = s x 3 = ṡ y 1 = V c y = s ẋ 1 = x 1 x k C R + u R x 1 0 ẋ = x 3 x > 0 ẋ 3 = x 1 k C m k m (x s 0 ) β m x 3 y 1 = x 1 x y = x k C Applicazioni: microfono a condensatore. Roberto Diversi Controlli Automatici T 1 p. 8/17
9 Esempio 3: levitatore magnetico V (t) I(t) L elettromagnete magnetizza l ancora Φ(t) N µ F A nasce una forza di attrazione dovuta al campo magnetico R F : riluttanza percorso nel ferro R 0 : riluttanza percorso in aria µ 0 s(t) µ F >> µ 0 = R F << R 0 F m (t) N I(t) = R 0 Φ(t), R 0 = s(t) µ 0 A Φ c (t) = N Φ(t) = L = L(s) = µ 0 A N s(t) = k m s(t) Quanto vale la forza di attrazione F m (t)? Roberto Diversi Controlli Automatici T 1 p. 9/17
10 Bilancio energetico: de = I dφ c = de m + F m ds dove E m è l energia immagazzinata dal campo magnetico: E m = f(φ c,s) = de m (Φ c, s) = I dφ c F m ds = E m(φ c, s) Φ c Utilizzando l approccio dell esempio si ottiene dφ c + E m(φ c,s) s ds E m (Φ c, s) = Φ c L(s) = L(s) I = F m (Φ c, s) = Φ c L (s) dl(s) ds = I dl(s) ds = k m I s I(t) R L(s) s(t) V (t) e(t) m F m (t) m g V = R I + Φ c M s = F m + mg V = R I + L I + L I = R I + k m s m s = k m I s + mg I k m s ṡ I Roberto Diversi Controlli Automatici T 1 p. 10/17
11 x 1 = I x = s x 3 = ṡ u = V = ẋ 1 = R x 1 x + u x k m k m ẋ = x 3 ẋ 3 = k m x 1 m x + g Esempio 4: dinamica di due circuiti mutuamente accoppiati Si considerino due circuiti mutuamente accoppiati, il primo immobile e il secondo in grado di ruotare intorno ad un asse fisso. In tale caso il coefficiente di mutua induzione dipende dalla posizione angolare θ(t) del circuito mobile. θ(t) I 1 I V 1 L 1 L V M(θ) Roberto Diversi Controlli Automatici T 1 p. 11/17
12 Φ c1 = L 1 I 1 + M(θ) I = Φ c = L I + M(θ) I 1 V 1 = Φ c1 = L 1 I1 + M(θ) I + K(θ) θ I V = Φ c = L I + M(θ) I 1 + K(θ) θ I 1 dove Bilancio energetico: K(θ) = dm(θ) dθ V 1 I 1 + V I = L 1 I1 I 1 + M(θ) I I 1 + K(θ) θ I I 1 Si può dimostrare che + L I I + M(θ) I 1 I + K(θ) θ I 1 I = de m dt + C m θ E m (Φ c1, Φ c, θ) = 1 L 1 I L I + M(θ) I 1 I C m (t) = K(θ) I 1 (t) I (t) Roberto Diversi Controlli Automatici T 1 p. 1/17
13 Accoppiamento massimo Accoppiamento minimo Φ 1 Φ Φ Φ 1 M(θ) = max K(θ) = min (K(θ) 0) C(θ) = min (C(θ) 0) M(θ) = min (M(θ) 0) K(θ) = max C(θ) = max Quando la coppia è massima gli effetti della mutua induzione sono minimi e viceversa. Roberto Diversi Controlli Automatici T 1 p. 13/17
14 Motore in corrente continua C M (t) θ(t) I e (t) I a (t) Φ e (t) Φ a (t) Φ a (t) Φ e (t) θ(t) Φ e (t) e Φ a (t) sono i flussi generati dalla corrente di eccitazione I e (t) e dalla corrente di armatura I a (t). θ(t) è l angolo tra gli assi dei flussi magnetici ed è funzione dell angolo di rotazione del motore: θ(t) = f(θ(t)). I circuiti di eccitazione ed armatura sono dunque mutuamente accoppiati e si ha: M = g( θ) = f(θ). Roberto Diversi Controlli Automatici T 1 p. 14/17
15 Ipotesi 1: linearità del circuito magnetico R e I e (t) I a (t) R a C M (t) θ(t) V e (t) L e L a V a (t) M(θ) V e = R e I e + L e Ie + M(θ) I a + K(θ) I a θ V a = R a I a + L a Ia + M(θ) I e + K(θ) I e θ C M = K(θ) I e I a Ipotesi : gli assi magnetici sono sempre ortogonali = M(θ) 0, K(θ) K max = K M Ipotesi 3: effetto del circuito di armatura su quello di eccitazione trascurabile = I e indipendente da I a V e = R e I e + L e Ie V a = R a I a + L a Ia + K M I e θ C M = K M I e I a Roberto Diversi Controlli Automatici T 1 p. 15/17
16 R a I a (t) L a V a (t) R e I e (t) L e C M (t) θ(t) e(t) V e (t) C R (t) J: momento di inerzia albero motore β: coefficiente di attrito albero motore C R (t): coppia resistente x 1 = I e x = I a x 3 = θ x 4 = θ u 1 = V e u = V a u 3 = C R ẋ 1 = R e L e x 1 + u 1 L e ẋ = R a L a x K M L a x 1 x 4 + u L a ẋ 3 = x 4 ẋ 4 = K M J x 1 x β J x 4 u 3 J Roberto Diversi Controlli Automatici T 1 p. 16/17
17 Se V e (t) = costante = I e (t) = costante = modello di ordine 3 (lineare) x 1 = I a x = θ x 3 = θ u 1 = V a u = C R Posto K M = K M I e si ha: A = L a 0 K M La R a B = 1 L a K M J 0 β J 0 1 J A volte la dinamica della parte elettrica viene trascurata = modello di ordine (lineare) J θ = K M V a K M θ R a β θ C R J θ = ( β + K ) M K θ + M V a C R R a R a Roberto Diversi Controlli Automatici T 1 p. 17/17
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