(c) Peter Debye (1912) teoria in cui si considera lo spettro di tutte le oscillazioni presenti in un corpo.

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "(c) Peter Debye (1912) teoria in cui si considera lo spettro di tutte le oscillazioni presenti in un corpo."

Transcript

1 I CALORI SPECIFICI (a) Hermann Walther Nernst (1906): il terzo principio della termodinamica nell avvicinarsi allo zero assoluto l entropia tende ad assumere un valore costante (indipendente dalla pressione, fase, ecc.). (b) Einstein (1907) (primo modello quantistico per i calori specifici): Se la teoria della radiazione di Planck centra il nocciolo del problema, possiamo aspettarci di riscontrare in altri campi della teoria termica contraddizioni con l attuale teoria [...] e i dati sperimentali, contraddizioni che possono essere eliminate con l indirizzo che abbiamo appena imboccato. (c) Peter Debye (1912) teoria in cui si considera lo spettro di tutte le oscillazioni presenti in un corpo. (d) Sempre nel 1912, indipendentemente da Debye, Max Born e Theodor von Kárman introducono una teoria generale dei calori specifici.

2 Il problema della causalità Rutherford (lettera a Bohr del 1913): Colgo all apparenza una grave difficoltà nella tua ipotesi che non dubito tu abbia ben presente, e cioè come fa un elettrone a decidere con quale frequenza sta vibrando quando passa da uno stato all altro? Mi sembra che avresti dovuto assumere che l elettrone conosca prima dove sta andando a fermarsi. Un problema che è anche connesso con la nozione di vita media introdotta da Rutherford nel 1900 da lui mai menzionato.

3 Una volta introdotto il momento del fotone (quindi anche la sua direzionalità) Einstein si domanda come fa il fotone a sapere in quale direzione muoversi?. Il fatto di affidare al caso l istante e la direzione dei processi elementari è un punto debole della teoria, Che cosa determina l istante in cui il fotone viene emesso spontaneamente? Che cosa decide in quale direzione andrà?. Il carattere casuale degli eventi spontanei continua a tormentare Einstein. Lettera a Besso del 1917: Sento che finora il vero indovinello di cui l eterno inventore di enigmi ci ha fatto dono non è stato affatto compreso. E a Born nel 1920: La faccenda della causalità tormenta molto anche me. L assorbimento e l emissione di quanti di luce possono essere intesi nel senso richiesto da una causalità assoluta, o esiste uno scarto statistico? Devo confessare che mi manca il coraggio di una convinzione; tuttavia mi dispiacerebbe moltissimo dover rinunciare alla causalità assoluta.

4 La nascita della meccanica quantistica

5 Lo stato delle cose nel Due campi: gravitazionale e elettromagnetico. Tre forze: gravitazionale, elettromagnetica e nucleare. Tre particelle: elettrone (1897), fotone ( ) e protone (1919). Due strade: particelle e onde.

6 Le due strade che portano alla MQ: cronologia (prima parte) Louis de Broglie: il 10 settembre 1923 (tesi di dottorato il 25 novembre 1924) propone che comportamento ondulatorio della materia sia simmetrico a quello corpuscolare della radiazione. A ogni particella materiale di impulso p è associata una lunghezza d onda p = h λ. Satyendra Nath Bose: 2 luglio 1924 nuova procedura di conteggio statistico che conduce alla legge di Planck per il corpo nero. Einstein: 10 luglio 1924 estende la procedura di Bose a un gas di particelle materiali monoatomiche. Per questa strada arriva l 8 gennaio del 1925 a associare onde con particelle utilizzando un argomento indipendente da quello di de Broglie. Wolfgang Pauli: 16 gennaio 1925 enuncia il principio di esclusione.

7 Werner Heisenberg: 25 luglio 1925 primo articolo sulla meccanica delle matrici ( Reinterpretazione teorico quantistica delle relazioni cinematiche e meccaniche ). Max Born, Pascual Jordan: 25 settembre 1925 approfondiscono il lavoro di Heisenberg ( Sulla meccanica quantistica, così chiamata per la prima volta da Born in un articolo del 1924). Uhlenbeck e Goudsmit: 17 ottobre 1925 annunciano la scoperta dello spin dell elettrone. Paul A. M. Dirac: 7 novembre 1925 generalizza e formalizza il lavoro di Heisenberg (introduce tra l altro il commutatore [p, q], collegandolo alle parentesi di Poisson {p, q}). Born, Heisenberg e Jordan: 16 novembre 1925 prima complessiva trattazione della meccanica delle matrici. Pauli: 17 gennaio 1926 applicazione della meccanica delle matrici per calcolare lo spettro discreto dell atomo di idrogeno.

8 Erwin Schrödinger: 27 gennaio 1926 la prima di quattro sezioni dell articolo Quantizzazione come problema agli autovalori che inaugura la meccanica ondulatoria. Enrico Fermi: 7 febbraio 1926 il primo articolo sulla statistica di Fermi- Dirac. Born: 25 giugno 1926 primo lavoro sull interpretazione statistica della funzione d onda. Dirac: 26 agosto 1926 rideriva la legge di Planck da principi primi e indipendentemente ottiene la statistica di Fermi-Dirac. Clinton J. Davisson e Lester H. Germer: 3 marzo 1927 rivelano la diffrazione di un fascio di elettroni da parte di un cristallo. Heisenberg: 23 marzo 1927 presenta le relazioni di indeterminazione.

9 Prime interpretazioni della nuova meccanica Born (25 giugno 1926) nel suo lavoro On the quantum mechanics of collision processes introduce l interpretazione statistica della ψ. In generale ψ 2 dv misura la probabilità della particella di trovarsi nell elemento di volume dv. Quindi la meccanica ondulatoria non dà una risposta alla domanda: Dove si trova precisamente la particella dopo la collisione?; essa può rispondere solo alla domanda: Qual è la probabilità che la particella si trovi in una certa regione dopo la collisione?. Il moto delle particelle - afferma Born in questo primo lavoro - si conforma alle leggi della probabilità, ma la probabilità stessa si propaga secondo le leggi della causalità.

10 Prime interpretazioni della nuova meccanica La questione interpretativa riceverà un particolare impulso dopo il mese di marzo del 1927 quando Heisenberg pubblica l articolo con le relazioni di indeterminazione. p q h 2π E t h 2π Le relazioni di indeterminazione hanno come controaltare filosofico quello che Bohr chiama principio di complementarità, da lui enunciato nel settembre del Nel noto dibattito tra Einstein e Bohr le relazioni di indeterminazione svolgeranno un ruolo cruciale: Einstein tenterà di trovare un controesempio alle relazioni di indeterminazione per dimostrare l inconsistenza della teoria, mentre Bohr dimostrerà che i controesempi di Einstein non sono corretti e quindi che la teoria è consistente. (1)

11 Se ne può capire la ragione ricordando la relazione p = h λ particella alla lunghezza d onda della sua funzione d onda. che lega l impulso della Per misurare la posizione di una particella (per esempio un elettrone) è necessario farla interagire con un altra particella (per esempio un fotone). L informazione sulla posizione q dell elettrone sarà tanto più accurata, quanto minore è la lunghezza d onda associata al fotone (ci vuole una lunghezza d onda piccola per apprezzare piccole differenze di posizione q). Piccola lunghezza d onda implica grande impulso (p = h ): la misura di λ posizione ottenuta dall urto con un fotone dotato di grande impulso necessariamente modifica in modo significativo lo stato di moto dell elettrone, rendendo grande l incertezza sul suo impulso. In conclusione: piccola incertezza sulla posizione implica grande incertezza sull impulso, e viceversa, come indicato dalla relazione di Heisenberg. Nel caso di particelle macroscopiche la disuguaglianza risulta sempre soddisfatta, data l estrema piccolezza di h, per qualsiasi accuratezza raggiungibile dagli strumenti di misura, e pertanto non pone limiti (se non quelli dovuti allo strumento di misura) alla precisione delle misure.

12 La nostra interpretazione dei dati sperimentali - dirà Bohr al Congresso di Como, settembre si basa essenzialmente sui concetti classici: per questo ci poniamo il problema se un elettrone sia un onda o un corpuscolo. Nel caso classico, la relazione tra oggetto osservato e strumento di misura può, in linea di principio essere controllata perfettamente, e quindi se l elettrone è un corpuscolo non è un onda, e viceversa: in altre parole il fisico classico può dedurre dal risultato della misura che una delle due descrizioni è errata. Nel caso quantistico, dato che una realtà indipendente nel senso fisico usuale [classico] del termine non può essere attribuita né al fenomeno né agli strumenti di misura, si deduce che l elettrone è un onda o un corpuscolo a seconda dello strumento di misura usato. Quindi, per evitare i presunti paradossi legati al dualismo onda-corpuscolo, bisogna considerare il nuovo nesso che la teoria quantistica introduce tra oggetto e strumento.

13 Questa situazione è chiamata da Bohr complementarità: La natura stessa della teoria dei quanti ci obbliga a considerare il coordinamento spaziotemporale [proprio dei corpuscoli] e l enunciato di causalità [delle onde], l unione dei quali caratterizza le teorie classiche, come aspetti complementari, ma mutuamente esclusivi della descrizione, rappresentazioni complementari dei fenomeni che solo considerati insieme offrono una generalizzazione naturale del modo classico di descrivere le cose.

14 Le statistiche quantistiche In meccanica classica è sempre possibile distinguere particelle identiche: se ad un determinato istante t 0 la particella A occupa la posizione r 1 e la particella B (identica ad A) occupa la posizione r 2, possiamo seguire la traiettoria di entrambe così da essere sempre in grado di distinguere a tempo t > t 0 la particella A dalla particella B. Questo non è più possibile per particelle identiche in meccanica quantistica: una misura di posizione provoca immediatamente incertezza sulla velocità. Diventa impossibile seguire passo per passo le traiettorie delle particelle, e distinguere la particella A dalla particella B.

15 Tale limitazione intrinseca trova espressione nella forma della funzione d onda ψ(r 1, r 2 ) del sistema di due particelle quantistiche identiche. Lo stato fisico del sistema deve rimanere invariato se si scambiano le due particelle, poiché non si possono distinguere l una dall altra. Questo implica che ψ(r 1, r 2 ) 2 la probabilità che una delle particelle si trovi in r 1 e l altra in r 2, deve essere invariante sotto lo scambio di r 1 con r 2 ). Perché questo avvenga si deve avere ψ(r 1, r 2 ) = ±ψ(r 2, r 1 ): scambiando le particelle la funzione ψ deve essere invariante o cambiare di segno (si dice allora rispettivamente simmetrica o antisimmetrica). Per particelle non interagenti, si può scrivere la funzione d onda del sistema in termini di prodotti delle funzioni d onda delle singole particelle, e la condizione di invarianza di ψ sotto scambio r 1 r 2 porta in modo univoco alla seguente espressione: ψ(r 1, r 2 ) = ψ A (r 1 )ψ B (r 2 ) ± ψ A (r 2 )ψ B (r 1 ) (1)

16 Entrambe le possibilità sono realizzate in natura: al caso simmetrico corrispondono i bosoni (da Bose, che con Einstein ne studiò la statistica), al caso antisimmetrico i fermioni (studiati da Fermi e Dirac). Un fondamentale teorema della teoria quantistica dei campi (teorema spin-statistica) afferma che sono bosoni le particelle di spin intero e sono fermioni le particelle di spin semintero. L elettrone ha spin 1/2, e quindi è un fermione. In generale, i quarks e i leptoni sono fermioni. Sono bosoni i fotoni, e in genere le particelle che mediano le interazioni fondamentali. Supponiamo che due elettroni (o in generale due fermioni) identici si trovino nello stesso stato fisico, cioè ψ A = ψ B nella ψ(r 1, r 2 ) = ψ A (r 1 )ψ B (r 2 ) ψ A (r 2 )ψ B (r 1 ) allora, ψ(r 1, r 2 ) = 0 il che si interpreta come segue: non possono coesistere nello stesso stato fisico due fermioni identici Questo importante corollario di (1) prende il nome di principio di esclusione di Pauli.

17 Il fatto che gli elettroni nell atomo debbano avere stati fisici diversi spiega la tavola periodica di Mendeleev: in ogni orbitale possono coesistere al più due elettroni (diversi solo per l orientazione dello spin). Il principio di esclusione entra in gioco in molte proprietà salienti della materia: comportamento dei conduttori e degli isolanti, paramagnetismo dei metalli, proprietà molecolari etc., fino a prevedere l esistenza di oggetti studiati in astrofisica come le stelle di neutroni. I bosoni invece possono coesistere nello stesso stato quantistico: è di recente realizzazione il cosiddetto condensato di Bose-Einstein in cui, per temperature molto basse, un gran numero di bosoni condivide lo stesso stato quantico.

18 Paradossi della meccanica quantistica

19 Struttura della teoria (A) Sistemi fisici e loro stati A ogni sistema fisico S (un oggetto o insieme di oggetti fisici) è associato un particolare spazio vettoriale sul campo numerico C (lo spazio di Hilbert H), i cui elementi (modulo 1) corrispondono agli stati fisici del sistema. Siccome H è uno spazio vettoriale (lineare e chiuso rispetto alla operazione di somma di stati) si ha che: Dati ψ, φ H e α, β C anche αφ + βψ H (principio di sovrapposizione degli stati). (B) Proprietà misurabili ( osservabili quantistiche ) Le osservabili di un sistema fisico sono rappresentate da operatori lineari (operatori hermitiani) sullo spazio vettoriale associato al sistema. Se ψ è un autovettore di un osservabile  corrispondente all autovalore a, Âψ = aψ, allora si dice che lo stato ψ ha valore a per la proprietà misurabile rappresentata da Â.

20 (C) Dinamica Dato ψ all istante (iniziale) t = t o e note le forze cui è soggetto il sistema esiste un algoritmo (l equazione di Schrödinger) tramite il quale, in linea di principio, si può calcolare lo stato ψ del sistema in un qualunque istante t > t o : l evoluzione di ψ è lineare e deterministica. (D) Connessione con gli esperimenti (legge di probabilità quantistica) Dato l osservabile Ô sul sistema S individuato dallo stato ψ si ha ψ = i c i Ω i, con Ω i autovettori di Ô con autovalori ω i La probabilità che la misura di Ô abbia come risultato ω i è c i 2 (0 c i 2 1). (E) Collasso o riduzione del vettore ψ Data ψ = i c i Ω i se ottengo nella misura un certo valore ω j la ψ collassa o è ridotta a ψ = Ω j per cui ripetendo la misura successivamente ottengo con probabilità 1 il valore ω j. (D) e (E) sono regole speciali: è il loro carattere stocastico il vero responsabile dell indeterminismo quantistico.

21 I momenti salienti del dibattito tra Einstein e Bohr 1. il V Congresso Solvay (24-29 ottobre 1927, su elettroni e fotoni, presenti tra gli altri Planck, Einstein, Bohr, Heisenberg, Schrödinger, Dirac, de Broglie, Kramers, Pauli, Eherenfest); 2. il VI Congresso Solvay (20-25 ottobre 1930, sul magnetismo); 3. pubblicazione dell articolo di Einstein, Podolsky e Rosen, Can Quantum- Mechanical Description of Physical Reality Be Considered Complete, Phys. Rev. 47 (1935), pp , la risposta di Bohr in un articolo con lo stesso titolo che compare sul Phys. Rev. 48 (1935), pp [cf. P. Schilpp, Albert Einstein: philosopher scientist, 1949, tr. it. Boringhieri 1958 e ancora nel 1979 con il titolo Autobiografia Scientifica ]

22 Le questioni dibattute possono essere sintetizzate nei tre seguenti temi: (I) Demarcazione tra classico e quantistico. Esiste, nel sistema fisico complessivo costituito dal (sistema fisico investigato)+(apparato di misura), una linea di demarcazione (difficilmente definibile in via di principio ma identificabile di volta in volta a seconda del sistema complessivo preso in esame) tra parti classiche e parti quantistiche (cioè sostanzialmente che obbediscono alle relazioni di indeterminazione). (II) Consistenza della teoria. Tentativi di Einstein di ideare esperimenti ideali che evidenzino una inconsistenza (contraddittorietà) della teoria. (III) Completezza della teoria. Ammessa la consistenza, la teoria offre davvero una descrizione completa dei sistemi fisici?

23

24 L articolo di Einstein, Podolsky e Rosen (1935) Ammettiamo che la teoria sia consistente, ma è anche completa? Quali sono le condizioni che definiscono la completezza di una teoria? Perché una teoria sia completa ogni elemento di realtà fisica deve avere una controparte nella teoria. Quali sono gli elementi di realtà fisica? Se, senza disturbare in alcun modo un sistema, è possibile predire con certezza (cioè con probabilità uguale a 1) il valore di una quantità fisica, allora esiste un elemento di realtà fisica corrispondente a questa quantità fisica [il sistema possiede oggettivamente la relativa proprietà].

25 L idea è quella di mettersi nelle condizioni di predire con certezza il risultato di una misura che verrà compiuta (in futuro) su un sistema senza interagire in alcun modo con esso. Questo significa che ora (prima della misura, non appena possiamo predirne con certezza il risultato) ci deve essere qualcosa nel sistema (con il quale non interagisco), una qualche proprietà oggettiva, in virtù della quale quella misura futura debba dare proprio quel risultato. Se le predizioni empiriche della meccanica quantistica sono corrette argomentano EPR usando la meccanica quantistica contro sé stessa allora ci sono elementi di realtà del mondo che non hanno corrispondenza nella descrizione data dalla teoria quantistica.

26 EPR Consideriamo il seguente esempio. Due particelle, le cui variabili coniugate di moto e di posizione sono rispettivamente (p 1, q 1 ) e (p 2, q 2 ), si trovano in uno stato iniziale di quantità di moto totale definita P = p 1 + p 2 e di distanza relativa definita Q = q 1 q 2 ([P, Q] = 0, quindi è possibile misurarli simultaneamente). Dopo l interazione iniziale si lasci andare le particelle ognuna per suo conto e dopo un sufficiente lasso di tempo si compiano osservazioni sulla particella 1: misurando p 1 si conoscerà p 2 senza intervenire sulla particella 2 e, successivamente, misurando q 1 si conoscerà q 2 senza intervenire sulla particella 2. Quindi p 2 e q 2 sono entrambi, simultaneamente, elementi di realtà della particella 2, per i quali la meccanica quantistica non ha strumenti di descrizione e quindi la meccanica quantistica è incompleta. La località è un punto cruciale Se all istante della misurazione i due sistemi non interagiscono più, nessun cambiamento reale può aver luogo nel secondo sistema come conseguenza di un qualunque intervento sul primo. Gli elementi di realtà di un sistema fisico non possono essere influenzati istantaneamente a distanza. La particella 2 possiede quindi una proprietà che non trova espressione nell apparato formale della teoria (la ψ del sistema).

27 Abbiamo dimostrato in precedenza che o (A) la descrizione quantistica della realtà data dalla funzione d onda è incompleta o (B) quando gli operatori corrispondenti a due quantità fisiche non commutano le due quantità non possono avere realtà simultanea. Abbiamo assunto che la descrizione della realtà fornita dalla funzione d onda fosse completa e siamo arrivati alla conclusione che due quantità fisiche associate a operatori non commutanti possono avere realtà simultanea. Quindi la negazione di (A) conduce alla negazione dell unica altra alternativa (B). Siamo quindi forzati a concludere che la descrizione quantistica della realtà fisica data dalle funzioni d onda è incompleta. Si potrebbe criticare la conclusione sulla base del fatto che il nostro criterio di realtà non è sufficientemente restrittivo. Infatti, si potrebbe non arrivare alla nostra conclusione se si sostenesse che due o più quantità fisiche possono essere considerate come elementi simultanei di realtà solo quando possono essere simultaneamente misurati o predetti. Da questo puntodi vista siccome p 2 e q 2 non commutano non possono essere simultaneamente reali. Questo però rende la realtà di p 2 e q 2 dipendente dal processo di misura condotto sul primo sistema, che non disturba in alcun modo il secondo. Nessuna ragionevole definizione di realtà potrebbe permettere questo fatto.

28 [Bohm, 1951] Consideriamo un sistema composto da due particelle di spin 1/2 in uno stato di singoletto (spin totale 0), e supponiamo che il sistema venga scisso nelle due particelle (da un processo che non influenzi il loro momento angolare totale) che iniziano a muoversi liberamente in direzione opposta. Lo stato del sistema sarà descritto dalla seguente funzione d onda: Ψ = 1 2 [ψ + (1)ψ (2) ψ (1)ψ + (2)], un espressione che vale qualunque sia la direzione in cui misuriamo lo spin. Ogni misura dello spin sulla particella (1) in una certa direzione fornisce una misura indiretta della stessa componente dello spin della particella (2). Possiamo sempre fare misure successive dello spin della particella (1) lungo le direzioni x, y, z, riorientando liberamente l apparato di misura lungo la traiettoria di volo della particella ottenendo valori (impredicibili) definiti del suo spin in diverse direzioni (incompatibili). Ma questo avviene senza in alcun modo disturbare la particella (2) quindi devono esistere elementi di realtà definiti in (2) corrispondenti alla simultanea definizione di tutte e tre le componenti del suo spin. Siccome la funzione d onda specifica al più una di queste componenti in un certo istante di tempo, essa non fornisce una descrizione completa.

29 Il problema della misurazione quantistica Qual è il significato del collasso della funzione d onda? È possibile renderlo consistente con l evoluzione deterministica descritta dall equazione di Schrödinger? Sia S un sistema fisico e A uno strumento di misura. Lo stato di S sia descritto da c 1 ψ 1 + c 2 ψ 2 e quello di A (inizialmente) da α i,... Allora l evoluzione del sistema complessivo S + A è esprimibile come segue: Ψ i S+A = (c 1ψ 1 + c 2 ψ 2 ) α i Ψ f S+A = c 1ψ 1 α f 1 + c 2ψ 2 α f 2 (5) ma Ψ f S+A è uno stato puro diverso da una miscela statistica che vorrebbe ψ 1α f 1 con probabilità c 1 2 e ψ 2 α f 2 con probabilità c 2 2 per le diverse letture su A. In Ψ f S+A, se non si ammette il postulato di proiezione, coesistono tutti gli stati che pure sono macroscopicamente distinti (stato inconcepibile). Il postulato di proiezione sancisce un dualismo nell evoluzione dinamica: stocastica-non lineare-irreversibile versus deterministica-lineare-reversibile Esso è conseguenza del dualismo delle situazioni fisiche tra sistemi microscopici (che collassano) e macroscopici (classici, che attuano la riduzione). Questa distinzione, facile spesso da stabilire in pratica, è difficilmente definibile in linea di principio e introduce una vaghezza descrittiva e interpretativa nella teoria fisica fondamentale, che sembra incapace al suo interno di dar conto del processo di misura.

30 Il problema della misurazione quantistica: ortodossia e paradossi Posizione ortodossa Esistono sistemi (apparati di misura) che non obbediscono alle leggi della teoria quantistica. La catena di von Neumann Sia dato un sistema S descritto da c 1 ψ 1 + c 2 ψ 2 e una successione di misure con strumenti A, B,... che hanno indici inizialmente negli stati individuati da α i, β i,..., si ha allora: Ψ i S+A+B+... = (c 1ψ 1 + c 2 ψ 2 ) α i β i... (c 1 ψ 1 α f 1 + c 2ψ 2 α f 2 )βi... (c 1 ψ 1 α f 1 βf 1 + c 2ψ 2 α f 2 βf 1 )... Ψf S+A+B+... interrompendo la catena (collasso) al primo passo tutti gli altri leggeranno la stessa cosa: ma dove e perché interrompere la catena?

31 Due sono i paradossi particolarmente noti legati al problema della riduzione della funzione d onda: Il gatto di Schrödinger ( Die gegenwärtige Situation in der Quantenmechanik [L attuale situazione nella M.Q.], Die Naturwissenschaften 23 (1935), , ) [ristampato in Wheeler e Zurek (eds.), Quantum Theory of Measurement, Princeton 1983]: (c 1 ψ 1 + c 2 ψ 2 ) (GAT T O) i c 1 ψ 1 (GAT T O) vivo +c 2 ψ 2 (GAT T O) morto L amico di Wigner ( Remark on the Mind-Body Question,in The Scientist Speculates, I.J. Good (ed.), Basic Books, New York 1962, ristampato in E.P. Wigner, Symmetries and Reflections, Indiana Univ. Press, 1967).

32

Lezioni di Meccanica Quantistica

Lezioni di Meccanica Quantistica Luigi E. Picasso Lezioni di Meccanica Quantistica seconda edizione Edizioni ETS www.edizioniets.com Copyright 2015 EDIZIONI ETS Piazza Carrara, 16-19, I-56126 Pisa info@edizioniets.com www.edizioniets.com

Dettagli

Interferenza di elettroni e! Principio di Indeterminazione

Interferenza di elettroni e! Principio di Indeterminazione Interferenza di elettroni e! Principio di Indeterminazione Paolo Pendenza Corso PAS, 10 luglio 2014 Anche nelle scienze non si possono scoprire nuove terre se non si è pronti a lasciarsi indietro il porto

Dettagli

Sulla nascita di questo libro. Introduzione 1

Sulla nascita di questo libro. Introduzione 1 Indice Sulla nascita di questo libro V Introduzione 1 1 Luce e materia 7 Che cos è veramente la luce? 7 Ma qui che cosa oscilla? 9 Che cosa sono la frequenza e la lunghezza d onda della luce? 11 Che cos

Dettagli

Generalità delle onde elettromagnetiche

Generalità delle onde elettromagnetiche Generalità delle onde elettromagnetiche Ampiezza massima: E max (B max ) Lunghezza d onda: (m) E max (B max ) Periodo: (s) Frequenza: = 1 (s-1 ) Numero d onda: = 1 (m-1 ) = v Velocità della luce nel vuoto

Dettagli

Capitolo 8 La struttura dell atomo

Capitolo 8 La struttura dell atomo Capitolo 8 La struttura dell atomo 1. La doppia natura della luce 2. La «luce» degli atomi 3. L atomo di Bohr 4. La doppia natura dell elettrone 5. L elettrone e la meccanica quantistica 6. L equazione

Dettagli

LA RIVOLUZIONE QUANTISTICA

LA RIVOLUZIONE QUANTISTICA LA RIVOLUZIONE QUANTISTICA Franco Prati Università dell Insubria - Como NINDA URUK Il pane dei Sumeri Ricerca scientifica ed epistemologia 5 dicembre 2012 Congresso Internazionale dei Fisici in onore di

Dettagli

1 Il paradosso del gatto di Schrödinger

1 Il paradosso del gatto di Schrödinger 1 Il paradosso del gatto di Schrödinger by extrabyte Abstract. Una descrizione del paradosso del gatto di Schrödinger 1.1 Introduzione Riportiamo velocemente i postulati della Meccanica Quantistica 1.

Dettagli

La nascita della fisica moderna. (un racconto di inizio 900)

La nascita della fisica moderna. (un racconto di inizio 900) La nascita della fisica moderna (un racconto di inizio 900) Sviluppo storico della fisica tra fine 800 e il 1927 Fisica sperimentale fine 800 Fisica teorica fine 800 1900 1905 1911 1913 1916 1924 1925-1927

Dettagli

INDICE 1. LA CRISI DELLA FISICA CLASSICA

INDICE 1. LA CRISI DELLA FISICA CLASSICA INDICE 1. LA CRISI DELLA FISICA CLASSICA 1.1 Modelli atomici... 1 1.2 Il problema delle dimensioni atomiche e del collasso per irraggiamento 4 1.3 Difficoltà connesse con i calori specifici... 7 1.4 L

Dettagli

Si arrivò a dimostrare l esistenza di una forma elementare della materia (atomo) solo nel 1803 (John Dalton)

Si arrivò a dimostrare l esistenza di una forma elementare della materia (atomo) solo nel 1803 (John Dalton) Atomi 16 Si arrivò a dimostrare l esistenza di una forma elementare della materia (atomo) solo nel 1803 (John Dalton) 17 Teoria atomica di Dalton Si basa sui seguenti postulati: 1. La materia è formata

Dettagli

Consideriamo un sistema composto da due particelle identiche. Due particelle sono identiche se hanno le stesse proprietà intrinseche (massa, carica,

Consideriamo un sistema composto da due particelle identiche. Due particelle sono identiche se hanno le stesse proprietà intrinseche (massa, carica, Consideriamo un sistema composto da due particelle identiche. Due particelle sono identiche se hanno le stesse proprietà intrinseche (massa, carica, spin, ). Esempi: due elettroni, due protoni, due neutroni,

Dettagli

Bosone. Particella a spin intero, che obbedisce alla statistica di Bose-Einstein, che è opposta a quella di Fermi-Dirac.

Bosone. Particella a spin intero, che obbedisce alla statistica di Bose-Einstein, che è opposta a quella di Fermi-Dirac. Particelle ed Interazioni fondamentali Fermione. Particella a spin semintero, che obbedisce alla statistica di Fermi-Dirac, cioè due fermioni con gli stessi numeri quantici non possono coesistere in uno

Dettagli

Enrico Silva - diritti riservati - Non è permessa, fra l altro, l inclusione anche parziale in altre opere senza il consenso scritto dell autore

Enrico Silva - diritti riservati - Non è permessa, fra l altro, l inclusione anche parziale in altre opere senza il consenso scritto dell autore Particelle della presente identiche. opera. Principio di Pauli. 1 Particelle identiche: sommario Finora: proprietà di particella singola. Volendo ottenere il comportamento di più particelle, è necessario

Dettagli

L ATOMO SECONDO LA MECCANICA ONDULATORIA IL DUALISMO ONDA-PARTICELLA. (Plank Einstein)

L ATOMO SECONDO LA MECCANICA ONDULATORIA IL DUALISMO ONDA-PARTICELLA. (Plank Einstein) L ATOMO SECONDO LA MECCANICA ONDULATORIA IL DUALISMO ONDA-PARTICELLA POSTULATO DI DE BROGLIÈ Se alla luce, che è un fenomeno ondulatorio, sono associate anche le caratteristiche corpuscolari della materia

Dettagli

L atomo di Bohr. Argomenti. Al tempo di Bohr. Spettri atomici 19/03/2010

L atomo di Bohr. Argomenti. Al tempo di Bohr. Spettri atomici 19/03/2010 Argomenti Spettri atomici Modelli atomici Effetto Zeeman Equazione di Schrödinger L atomo di Bohr Numeri quantici Atomi con più elettroni Al tempo di Bohr Lo spettroscopio è uno strumento utilizzato per

Dettagli

Quadro di Riferimento della II prova di Fisica dell esame di Stato per i Licei Scientifici

Quadro di Riferimento della II prova di Fisica dell esame di Stato per i Licei Scientifici Quadro di Riferimento della II prova di Fisica dell esame di Stato per i Licei Scientifici Il presente documento individua le conoscenze, abilità e competenze che lo studente dovrà aver acquisito al termine

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PAVIA

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PAVIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PAVIA Ê ÁËÌÊÇ ÄÄ Ä ÁÇÆÁ ¹ Ë Ê ÁÌ ÁÇÆÁ ¹ Ë ÅÁÆ ÊÁ del Prof. Giacomo D Ariano Insegnamento di modulo Meccanica Quantistica Modulo A impartito presso la Università degli Studi di

Dettagli

Lezione n. 19. L equazione. di Schrodinger L atomo. di idrogeno Orbitali atomici. 02/03/2008 Antonino Polimeno 1

Lezione n. 19. L equazione. di Schrodinger L atomo. di idrogeno Orbitali atomici. 02/03/2008 Antonino Polimeno 1 Chimica Fisica - Chimica e Tecnologia Farmaceutiche Lezione n. 19 L equazione di Schrodinger L atomo di idrogeno Orbitali atomici 02/03/2008 Antonino Polimeno 1 Dai modelli primitivi alla meccanica quantistica

Dettagli

Misura del momento magnetico dell elettrone

Misura del momento magnetico dell elettrone FACOLTÀ Università degli Studi di Roma Tre DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI Corso di Laurea in Fisica Misura del momento magnetico dell elettrone Candidato: Andrea Sciandra Matricola 4480 Relatore:

Dettagli

LE ONDE E I FONDAMENTI DELLA TEORIA QUANTISTICA

LE ONDE E I FONDAMENTI DELLA TEORIA QUANTISTICA LE ONDE E I FONDAMENTI DELLA TEORIA QUANTISTICA I PROBLEMI DEL MODELLO PLANETARIO F Secondo Rutherford l elettrone si muoverebbe sulla sua orbita in equilibrio tra la forza elettrica di attrazione del

Dettagli

GLI ORBITALI ATOMICI

GLI ORBITALI ATOMICI GLI ORBITALI ATOMICI Orbitali atomici e loro rappresentazione Le funzioni d onda Ψ n che derivano dalla risoluzione dell equazione d onda e descrivono il moto degli elettroni nell atomo si dicono orbitali

Dettagli

Teoria Atomica di Dalton

Teoria Atomica di Dalton Teoria Atomica di Dalton Il concetto moderno della materia si origina nel 1806 con la teoria atomica di John Dalton: Ogni elementoè composto di atomi. Gli atomi di un dato elemento sono uguali. Gli atomi

Dettagli

Atomi a più elettroni

Atomi a più elettroni Chapter 7 Atomi a più elettroni 7.1 Lo spin Gli esperimenti indicano che alle particelle si deve associare un momento angolare intrinseco, o spin, indipendentemente dalla loro natura (particelle elementari

Dettagli

Università Primo Levi

Università Primo Levi Università Primo Levi Primo Levi 2013 Le forze fondamentali e la fisica dei quanta INAF Osservatorio Astronomico di Bologna via Ranzani, 1 40127 - Bologna - Italia Tel, 051-2095721 Fax, 051-2095700 http://www.bo.astro.it/~bedogni/primolevi

Dettagli

La Matematica del Mondo dei Quanti

La Matematica del Mondo dei Quanti La Matematica del Mondo dei Quanti Gerardo Morsella Dipartimento di Matematica Scienza Orienta 2017 Università di Roma Tor Vergata 13 febbraio 2017 Gerardo Morsella (Mat) La Matematica del Mondo dei Quanti

Dettagli

La struttura elettronica degli atomi

La struttura elettronica degli atomi 1 In unità atomiche: a 0 me 0,59A unità di lunghezza e H 7, ev a H=Hartree unità di energia L energia dell atomo di idrogeno nello stato fondamentale espresso in unità atomiche è: 4 0 me 1 e 1 E H 13,

Dettagli

Le Caratteristiche della Luce

Le Caratteristiche della Luce 7. L Atomo Le Caratteristiche della Luce Quanti e Fotoni Spettri Atomici e Livelli Energetici L Atomo di Bohr I Modelli dell Atomo - Orbitali atomici - I numeri quantici e gli orbitali atomici - Lo spin

Dettagli

ATOMO. Legge della conservazione della massa Legge delle proporzioni definite Dalton

ATOMO. Legge della conservazione della massa Legge delle proporzioni definite Dalton Democrito IV secolo A.C. ATOMO Lavoisier Proust Legge della conservazione della massa Legge delle proporzioni definite Dalton (808) Teoria atomica Gay-Lussac volumi di gas reagiscono secondo rapporti interi

Dettagli

La teoria atomica moderna: il modello planetario L ELETTRONE SI MUOVE LUNGO UN ORBITA INTORNO AL NUCLEO

La teoria atomica moderna: il modello planetario L ELETTRONE SI MUOVE LUNGO UN ORBITA INTORNO AL NUCLEO La teoria atomica moderna: il modello planetario L ELETTRONE SI MUOVE LUNGO UN ORBITA INTORNO AL NUCLEO La luce La LUCE è una forma di energia detta radiazione elettromagnetica che si propaga nello spazio

Dettagli

Lo spin dell elettrone

Lo spin dell elettrone Lo spin dell elettrone Abbiamo visto che un elettrone che ruota intorno al nucleo possiede un momento angolare orbitale, con il quale è associato anche un momento magnetico. Ci sono evidenze sperimentali

Dettagli

Esercitazioni di Meccanica Quantistica I

Esercitazioni di Meccanica Quantistica I Esercitazioni di Meccanica Quantistica I Sistema a due stati Consideriamo come esempio di sistema a due stati l ammoniaca. La struttura del composto è tetraedrico : alla sommità di una piramide con base

Dettagli

La nascita della Meccanica quantistica.

La nascita della Meccanica quantistica. La nascita della Meccanica quantistica. Dalla vecchia teoria dei quanti alla fisica delle particelle Giulio Peruzzi Dipartimento di Fisica e Astronomia Università di Padova Master Comunicazione delle Scienze

Dettagli

8.1 Problema della diffusione in meccanica quantistica

8.1 Problema della diffusione in meccanica quantistica 8.1 Problema della diffusione in meccanica quantistica Prima di procedere oltre nello studio dell interazione puntuale, in questo paragrafo vogliamo dare un breve cenno alle nozioni di base della teoria

Dettagli

Vincenzo Branchina. Rivoluzioni Scientifiche. Fisica Quantistica. Università di Catania Dipartimento di Fisica e Astronomia

Vincenzo Branchina. Rivoluzioni Scientifiche. Fisica Quantistica. Università di Catania Dipartimento di Fisica e Astronomia Vincenzo Branchina Rivoluzioni Scientifiche Fisica Quantistica Università di Catania Dipartimento di Fisica e Astronomia Giarre, 5 Marzo 2015 Nuova Meccanica Quantistica: Equazione di Schrodinger (1925)

Dettagli

Appello di Meccanica Quantistica I

Appello di Meccanica Quantistica I Appello di Meccanica Quantistica I Facoltà di Scienze M.F.N. Università degli Studi di Pisa gennaio 007 (A.A. 06/07) Tempo a disposizione: 3 ore. Problemi e per il recupero Compitino I; problemi e 3 per

Dettagli

Struttura Elettronica degli Atomi Meccanica quantistica

Struttura Elettronica degli Atomi Meccanica quantistica Prof. A. Martinelli Struttura Elettronica degli Atomi Meccanica quantistica Dipartimento di Farmacia 1 Il comportamento ondulatorio della materia 2 1 Il comportamento ondulatorio della materia La diffrazione

Dettagli

Esercizi di Fisica Matematica 3, anno , parte di meccanica hamiltoniana e quantistica

Esercizi di Fisica Matematica 3, anno , parte di meccanica hamiltoniana e quantistica Esercizi di Fisica Matematica 3, anno 014-015, parte di meccanica hamiltoniana e quantistica Dario Bambusi 09.06.015 Abstract Gli esercizi dei compiti saranno varianti dei seguenti esercizi. Nei compiti

Dettagli

FISICA QUANTISTICA CON ESERCITAZIONI - MOD. 2 (2015/16)

FISICA QUANTISTICA CON ESERCITAZIONI - MOD. 2 (2015/16) FISICA QUANTISTICA CON ESERCITAZIONI - MOD. 2 (2015/16) Scopo del corso Il corso si propone di completare le conoscenze dello studente nell ambito della meccanica quantistica non relativistica, applicata

Dettagli

Meccanica quantistica (5)

Meccanica quantistica (5) Meccanica quantistica (5) 0/7/14 1-MQ-5.doc 0 Oscillatore armonico Se una massa è sottoposta ad una forza di richiamo proporzionale allo spostamento da un posizione di equilibrio F = kx il potenziale (

Dettagli

6) Modello atomico a ORBITALI

6) Modello atomico a ORBITALI 6) Modello atomico a ORBITALI PREMESSA: LIMITI DEL MODELLO DI BOHR (pag. 94 par.3) Applicando il concetto di quantizzazione dell E all atomo, Bohr ipotizzò che un atomo potesse esistere solo in determinati

Dettagli

Introduzione ai fenomeni quantistici

Introduzione ai fenomeni quantistici Introduzione ai fenomeni quantistici Tratto da: The Feynman lectures on physics, vol. 3 Marco Bonvini Nicodemo Magnoli Meccanica: Keplero (1608-1619) Galilei (1630) Newton (1687) Termodinamica: Kelvin

Dettagli

Introduzione al corso di Fisica dei Semiconduttori

Introduzione al corso di Fisica dei Semiconduttori Introduzione al corso di Fisica dei Semiconduttori Mara Bruzzi 8 settembre 016 1 a lezione : dualismo onda-corpuscolo a.l ipotesi di Planck e il corpo nero b.effetto Fotoelettrico c. Primi modelli atomici

Dettagli

Elettronica dello Stato Solido Lezione 5: L equazione di Schrödinger. Daniele Ielmini DEI Politecnico di Milano

Elettronica dello Stato Solido Lezione 5: L equazione di Schrödinger. Daniele Ielmini DEI Politecnico di Milano Elettronica dello Stato Solido Lezione 5: L equazione di Schrödinger Daniele Ielmini DEI Politecnico di Milano ielmini@elet.polimi.it D. Ielmini Elettronica dello Stato Solido 05 Outline Argomenti qualitativi

Dettagli

GLI ORBITALI ATOMICI

GLI ORBITALI ATOMICI GLI ORBITALI ATOMICI I numeri quantici Le funzioni d onda Ψ n, soluzioni dell equazione d onda, sono caratterizzate da certe combinazioni di numeri quantici: n, l, m l, m s n = numero quantico principale,

Dettagli

PROBLEMI DI FISICA MODERNA E MECCANICA QUANTISTICA. FISICA MODERNA anno accademico

PROBLEMI DI FISICA MODERNA E MECCANICA QUANTISTICA. FISICA MODERNA anno accademico PROBLEMI DI FISICA MODERNA E MECCANICA QUANTISTICA FISICA MODERNA anno accademico 2013-2014 (1) Si consideri un sistema che può trovarsi in uno di tre stati esclusivi 1, 2, 3, e si supponga che esso si

Dettagli

FISICA QUANTISTICA CON ESERCITAZIONI - MOD. 2 (2016/17)

FISICA QUANTISTICA CON ESERCITAZIONI - MOD. 2 (2016/17) FISICA QUANTISTICA CON ESERCITAZIONI - MOD. 2 (2016/17) Scopo del corso Il corso si propone di completare le conoscenze dello studente nell ambito della meccanica quantistica non relativistica, applicata

Dettagli

La Fisica Quasi Moderna La Meccanica Quantistica Classica. Particelle a velocità Molto inferiore alla luce

La Fisica Quasi Moderna La Meccanica Quantistica Classica. Particelle a velocità Molto inferiore alla luce La Fisica Quasi Moderna La Meccanica Quantistica Classica Particelle a velocità Molto inferiore alla luce Sommario Il Macinino di Newton Ma perché esiste il Mondo? Una deviazione: fisica e matematica La

Dettagli

Quarta unità didattica. Disposizione degli elettroni nell atomo

Quarta unità didattica. Disposizione degli elettroni nell atomo Quarta unità didattica Disposizione degli elettroni nell atomo Modello atomico di Bohr 1913 L' atomo di Borh consiste in un nucleo di carica positiva al quale ruotano intorno gli elettroni di carica negativa

Dettagli

LE RIVOLUZIONI QUANTISTICHE e ERWIN SCHRÖDINGER. Alice Marchi 5 G Liceo Scientifico Giacomo Ulivi A.S. 2015/2016

LE RIVOLUZIONI QUANTISTICHE e ERWIN SCHRÖDINGER. Alice Marchi 5 G Liceo Scientifico Giacomo Ulivi A.S. 2015/2016 LE RIVOLUZIONI QUANTISTICHE e ERWIN SCHRÖDINGER Alice Marchi 5 G Liceo Scientifico Giacomo Ulivi A.S. 2015/2016 INDICE 1. Introduzione 2. Prima rivoluzione quantistica 2.1 Planck 2.2 Einstein 2.3 Bohr

Dettagli

Lezione n. 13. Radiazione elettromagnetica Il modello di Bohr Lo spettro dell atomo. di idrogeno. Antonino Polimeno 1

Lezione n. 13. Radiazione elettromagnetica Il modello di Bohr Lo spettro dell atomo. di idrogeno. Antonino Polimeno 1 Chimica Fisica Biotecnologie sanitarie Lezione n. 13 Radiazione elettromagnetica Il modello di Bohr Lo spettro dell atomo di idrogeno Antonino Polimeno 1 Radiazione elettromagnetica (1) - Rappresentazione

Dettagli

Interferenze quantistiche

Interferenze quantistiche FAM Interferenze quantistiche Christian Ferrari Liceo di Locarno Cenni storici 1 Anni 1920: messa in evidenza di uno strano comportamento degli oggetti del mondo microscopico. Esperienze con la luce in

Dettagli

PROFILO IN USCITA PER IL PRIM0 ANNO FISICA Sezioni internazionale ad opzione Inglese (L,M,N,O,P,Q)

PROFILO IN USCITA PER IL PRIM0 ANNO FISICA Sezioni internazionale ad opzione Inglese (L,M,N,O,P,Q) PROFILO IN USCITA PER IL PRIM0 ANNO Premessa Come stabilito dal Collegio dei docenti e conformemente con gli obiettivi della attuale sperimentazione, la programmazione seguirà, principalmente, la scansione

Dettagli

DESCRIZIONE QUANTISTICA DI FENOMENI ELEMENTARI

DESCRIZIONE QUANTISTICA DI FENOMENI ELEMENTARI Capitolo 4 DESCRIZIONE QUANTISTICA DI FENOMENI ELEMENTARI Ci occupiamo qui di applicare il principio di sovrapposizione a semplici sistemi fisici. La periodicità spaziale degli eventi coinvolti in questi

Dettagli

CORSO DI LAUREA IN OTTICA E OPTOMETRIA

CORSO DI LAUREA IN OTTICA E OPTOMETRIA CORSO DI LAUREA IN OTTICA E OPTOMETRIA Anno Accademico 007-008 CORSO di FISCA ED APPLICAZIONE DEI LASERS Questionario del Primo appello della Sessione Estiva NOME: COGNOME: MATRICOLA: VOTO: /30 COSTANTI

Dettagli

8. Completamento di uno spazio di misura.

8. Completamento di uno spazio di misura. 8. Completamento di uno spazio di misura. 8.1. Spazi di misura. Spazi di misura completi. Definizione 8.1.1. (Spazio misurabile). Si chiama spazio misurabile ogni coppia ordinata (Ω, A), dove Ω è un insieme

Dettagli

Come superare le critiche al modello di Bohr? 1 1

Come superare le critiche al modello di Bohr? 1 1 Comportamento corpuscolare degli elettroni Parecchi dati sperimentali avevano già evidenziato come gli elettroni fossero delle particelle cariche negativamente Come superare le critiche al modello di Bohr?

Dettagli

Particelle Subatomiche

Particelle Subatomiche GLI ATOMI Particelle Subatomiche ELEMENTI I diversi atomi sono caratterizzati da un diverso numero di protoni e neutroni; il numero di elettroni è sempre uguale al numero dei protoni (negli atomi neutri)

Dettagli

STUDIO DELLE RADICI DI UNA EQUAZIONE ALGEBRICA DI TERZO GRADO A COEFFICIENTI REALI

STUDIO DELLE RADICI DI UNA EQUAZIONE ALGEBRICA DI TERZO GRADO A COEFFICIENTI REALI M. G. BUSATO STUDIO DELLE RADICI DI UNA EQUAZIONE ALGEBRICA DI TERZO GRADO A COEFFICIENTI REALI mgbstudio.net PAGINA INTENZIONALMENTE VUOTA SOMMARIO In questo scritto viene compiuto lo studio dettagliato

Dettagli

Corso di CHIMICA LEZIONE 2

Corso di CHIMICA LEZIONE 2 Corso di CHIMICA LEZIONE 2 MODELLO ATOMICO DI THOMSON 1904 L atomo è formato da una sfera carica positivamente in cui gli elettroni con carica negativa, distribuiti uniformemente all interno, neutralizzano

Dettagli

Grandezze fisiche e loro misura

Grandezze fisiche e loro misura Grandezze fisiche e loro misura Cos è la fisica? e di che cosa si occupa? - Scienza sperimentale che studia i fenomeni naturali suscettibili di sperimentazione e caratterizzati da entità o grandezze misurabili.

Dettagli

LEZIONE 4(FISICA) La meccanica quantistica

LEZIONE 4(FISICA) La meccanica quantistica Corso di Fondamenti Storico-epistemologici della scienza tra Ottocento e Novecento A. A. 2007-2008 LEZIONE 4(FISICA) La meccanica quantistica CAMPI FENOMENOLOGICI CHE PORTANO AI QUANTI [A] Teoria del corpo

Dettagli

Il gatto di Schroedinger: vivo, morto, o...?

Il gatto di Schroedinger: vivo, morto, o...? Il gatto di Schroedinger: vivo, morto, o...? Lorenzo Maccone Dip. Fisica, INFN Pavia, Universita' di Pavia www.qubit.it maccone@unipv.it Di cosa parlero? Di cosa parlero? Mostrero' come Stranezza della

Dettagli

Fenomeni quantistici

Fenomeni quantistici Fenomeni quantistici 1. Radiazione di corpo nero Leggi di Wien e di Stefan-Boltzman Equipartizione dell energia classica Correzione quantistica di Planck 2. Effetto fotoelettrico XIII - 0 Radiazione da

Dettagli

L atomo. Il neutrone ha una massa 1839 volte superiore a quella dell elettrone. 3. Le particelle fondamentali dell atomo

L atomo. Il neutrone ha una massa 1839 volte superiore a quella dell elettrone. 3. Le particelle fondamentali dell atomo L atomo 3. Le particelle fondamentali dell atomo Gli atomi sono formati da tre particelle fondamentali: l elettrone con carica negativa; il protone con carica positiva; il neutrone privo di carica. Il

Dettagli

LICEO SCIENTIFICO VITO VOLTERRA

LICEO SCIENTIFICO VITO VOLTERRA LICEO SCIENTIFICO VITO VOLTERRA DIPARTIMENTO DI FISICA ORIETTA DI BIAGIO Penso si possa tranquillamente affermare che nessuno capisce la meccanica quantistica Richard P. Feynman Premio Nobel nel 1963 Quelli

Dettagli

Fisica atomica. Marcello Borromeo corso di Fisica per Farmacia - Anno Accademico

Fisica atomica. Marcello Borromeo corso di Fisica per Farmacia - Anno Accademico Fisica atomica Nel 1905 Einstein sostiene che la luce viaggia in pacchetti di energia, chiamati fotoni Ogni fotone ha energia proporzionale alla propria frequenza E = hν: h = 6.626 10 34 J s è chiamata

Dettagli

STRUTTURA ATOMICA E CONFIGURAZIONE ELETTRONICA

STRUTTURA ATOMICA E CONFIGURAZIONE ELETTRONICA pg 1 STRUTTURA ATOMICA E CONFIGURAZIONE ELETTRONICA Per capire il comportamento degli atomi dobbiamo studiare il comportamento dei suoi elettroni L'atomo e le sue particelle NON sono direttamente visibili

Dettagli

Principi di Fisica per filosofi. a.a carlo cosmelli QM - EPR

Principi di Fisica per filosofi. a.a carlo cosmelli QM - EPR per filosofi a.a. 009-00 carlo cosmelli QM - EPR L argomento EPR. La notazione di Dirac Ogni sistema fisico è descritto dalla relativa funzione d onda ψ(r,t) ψ Consideriamo un generico stato ψ ottenuto

Dettagli

Insegnante: Prof.ssa La Salandra Incoronata

Insegnante: Prof.ssa La Salandra Incoronata LICEO SCIENTIFICO STATALE G. MARCONI FOGGIA PROGRAMMA DI Fisica Classe IVB Anno Scolastico 2014-2015 Insegnante: Prof.ssa La Salandra Incoronata TERMODINAMICA: LE LEGGIDEI GAS IDEALI E LA LORO INTERPRETAZIONE

Dettagli

Grandezze fisiche e loro misura

Grandezze fisiche e loro misura Grandezze fisiche e loro misura Cos è la fisica? e di che cosa si occupa? - Scienza sperimentale che studia i fenomeni naturali suscettibili di sperimentazione e caratterizzati da grandezze misurabili.

Dettagli

Grandezze fisiche e loro misura

Grandezze fisiche e loro misura Grandezze fisiche e loro misura Cos è la fisica? e di che cosa si occupa? - Scienza sperimentale che studia i fenomeni naturali suscettibili di sperimentazione e che implicano grandezze misurabili. - Sono

Dettagli

Ma se dobbiamo trattare l elettrone come un onda occorre una funzione (che dobbiamo trovare) che ne descriva esaurientemente queste proprietà.

Ma se dobbiamo trattare l elettrone come un onda occorre una funzione (che dobbiamo trovare) che ne descriva esaurientemente queste proprietà. Ma se dobbiamo trattare l elettrone come un onda occorre una funzione (che dobbiamo trovare) che ne descriva esaurientemente queste proprietà. Nell atomo l energia associata ad un elettrone (trascurando

Dettagli

I POSTULATI DELLA MECCANICA QUANTISTICA

I POSTULATI DELLA MECCANICA QUANTISTICA 68 I POSTULATI DELLA MECCANICA QUANTISTICA Si intende per postulato una assunzione da accettarsi a priori e non contraddetta dall esperienza. I postulati trovano la loro unica giustificazione nella loro

Dettagli

Conoscenze FISICA LES CLASSE TERZA SAPERI MINIMI

Conoscenze FISICA LES CLASSE TERZA SAPERI MINIMI FISICA LES SAPERI MINIMI CLASSE TERZA LE GRANDEZZE FISICHE E LA LORO MISURA Nuovi principi per indagare la natura. Il concetto di grandezza fisica. Misurare una grandezza fisica. L impossibilità di ottenere

Dettagli

Storia della meccanica quantistica

Storia della meccanica quantistica Storia della meccanica quantistica Prof. Daniele Ippolito Liceo Scientifico Amedeo di Savoia di Pistoia La quantizzazione della luce La quantizzazione della materia La nuova meccanica quantistica La quantizzazione

Dettagli

Teoria quantistica della materia: introduzione e principi fondamentali

Teoria quantistica della materia: introduzione e principi fondamentali Capitolo 1 Teoria quantistica della materia: introduzione e principi fondamentali 1. La visione classica Per comprendere la struttura della materia microscopica è necessario conoscere come atomi e molecole

Dettagli

IL TEOREMA DEGLI ZERI Una dimostrazione di Ezio Fornero

IL TEOREMA DEGLI ZERI Una dimostrazione di Ezio Fornero IL TEOREMA DEGLI ZERI Una dimostrazione di Ezio Fornero Il teorema degli zeri è fondamentale per determinare se una funzione continua in un intervallo chiuso [ a ; b ] si annulla in almeno un punto interno

Dettagli

La teoria del corpo nero

La teoria del corpo nero La teoria del corpo nero Max Planck Primo Levi 2014 Roberto Bedogni INAF Osservatorio Astronomico di Bologna via Ranzani, 1 40127 - Bologna - Italia Tel, 051-2095721 Fax, 051-2095700 http://www.bo.astro.it/~bedogni/primolevi

Dettagli

Interazione luce- atomo

Interazione luce- atomo Interazione luce- atomo Descrizione semiclassica L interazione predominante è quella tra il campo elettrico e le cariche ASSORBIMENTO: Elettrone e protone formano un dipolo che viene messo in oscillazione

Dettagli

Il Metodo Scientifico

Il Metodo Scientifico Unita Naturali Il Metodo Scientifico La Fisica si occupa di descrivere ed interpretare i fenomeni naturali usando il metodo scientifico. Passi del metodo scientifico: Schematizzazione: modello semplificato

Dettagli

Compitino 1 di Meccanica Quantistica I

Compitino 1 di Meccanica Quantistica I Compitino di Meccanica Quantistica I Facoltà di Scienze, M.F.N., Università degli Studi di Pisa, 5 dicembre 00 (A.A. 0/) (Tempo a disposizione: 3 ore ) Problema. Un sistema a due stati è caratterizzato

Dettagli

Struttura del sistema periodico Stato fondamentale degli elementi

Struttura del sistema periodico Stato fondamentale degli elementi Struttura del sistema periodico Stato fondamentale degli elementi Singolo elettrone: 1)Numero quantico principale n 2)Numero quantico del momento angolare orbitale l = 0, 1,, n-1 3)Numero quantico magnetico

Dettagli

La Teoria dei Quanti e la Struttura Elettronica degli Atomi. Capitolo 7

La Teoria dei Quanti e la Struttura Elettronica degli Atomi. Capitolo 7 La Teoria dei Quanti e la Struttura Elettronica degli Atomi Capitolo 7 Proprietà delle Onde Lunghezza d onda (λ) E la distanza tra due punti identici su due onde successive. Ampiezza è la distanza verticale

Dettagli

La complessa semplicità dell'atomo di idrogeno!

La complessa semplicità dell'atomo di idrogeno! La complessa semplicità dell'atomo di idrogeno Bergamo, venerdì 1 Febbraio 2013 Stefano Covino INAF - Osservatorio Astronomico di Brera Un po di terminologia Atomo (dal greco, indivisibile): atomismo (Leucippo,

Dettagli

Un introduzione alla Meccanica Quantistica

Un introduzione alla Meccanica Quantistica Un introduzione alla Meccanica Quantistica La Teoria che nessuno capisce! Chiunque non resti sconvolto dalla teoria quantistica, sicuramente NON L HA CAPITA N. Bohr Quanto piu` la teoria dei quanti incontra

Dettagli

Introduzione alla Meccanica Quan1s1ca

Introduzione alla Meccanica Quan1s1ca Introduzione alla Meccanica Quan1s1ca Danilo Babusci Stage Es)vi LNF Giugno 2012 Probabilità Le leggi fondamentali della natura sono leggi di probabilità, non leggi di certezza La Meccanica Quantistica

Dettagli

Capitolo IV SPAZI VETTORIALI EUCLIDEI

Capitolo IV SPAZI VETTORIALI EUCLIDEI Capitolo IV SPAZI VETTORIALI EUCLIDEI È ben noto che in VO 3 si possono considerare strutture più ricche di quella di spazio vettoriale; si pensi in particolare all operazioni di prodotto scalare di vettori.

Dettagli

Stati Coerenti. Definizione di stato coerente Consideriamo un oscillatore 1-dimensionale descritto dalla hamiltoniana. p = i d.

Stati Coerenti. Definizione di stato coerente Consideriamo un oscillatore 1-dimensionale descritto dalla hamiltoniana. p = i d. 1 Stati Coerenti Definizione di stato coerente Consideriamo un oscillatore 1-dimensionale descritto dalla hamiltoniana H = 1 m p + 1 m ω x (1) Per semplicitá introduciamo gli operatori autoaggiunti adimensionali

Dettagli

Elettricità e Fisica Moderna

Elettricità e Fisica Moderna Esercizi di fisica per Medicina C.Patrignani, Univ. Genova (rev: 9 Ottobre 2003) 1 Elettricità e Fisica Moderna 1) Una candela emette una potenza di circa 1 W ad una lunghezza d onda media di 5500 Å a)

Dettagli

TEORIA DEI SISTEMI SISTEMI LINEARI

TEORIA DEI SISTEMI SISTEMI LINEARI TEORIA DEI SISTEMI Laurea Specialistica in Ingegneria Meccatronica Laurea Specialistica in Ingegneria Gestionale Indirizzo Gestione Industriale TEORIA DEI SISTEMI SISTEMI LINEARI Ing. Cristian Secchi Tel.

Dettagli

L'entanglement, da sorgente dei paradossi della meccanica quantistica a risorsa per le nascenti tecnologie quantistiche

L'entanglement, da sorgente dei paradossi della meccanica quantistica a risorsa per le nascenti tecnologie quantistiche L'entanglement, da sorgente dei paradossi della meccanica quantistica a risorsa per le nascenti tecnologie quantistiche Il mondo classico: la nostra vita quotidiana Un pallone quantistico: il fullerene

Dettagli

Fisica Quantistica III Esercizi Natale 2009

Fisica Quantistica III Esercizi Natale 2009 Fisica Quantistica III Esercizi Natale 009 Philip G. Ratcliffe (philip.ratcliffe@uninsubria.it) Dipartimento di Fisica e Matematica Università degli Studi dell Insubria in Como via Valleggio 11, 100 Como

Dettagli

TEORIA DEI SISTEMI ANALISI DEI SISTEMI LTI

TEORIA DEI SISTEMI ANALISI DEI SISTEMI LTI TEORIA DEI SISTEMI Laurea Specialistica in Ingegneria Meccatronica Laurea Specialistica in Ingegneria Gestionale Indirizzo Gestione Industriale TEORIA DEI SISTEMI ANALISI DEI SISTEMI LTI Ing. Cristian

Dettagli

Modello Standard e oltre. D. Babusci MasterClass 2007

Modello Standard e oltre. D. Babusci MasterClass 2007 Modello Standard e oltre D. Babusci MasterClass 2007 Fisica delle Particelle Elementari (FdP) Si interessa del comportamento fisico dei costituenti fondamentali del mondo, i.e. di oggetti al contempo molto

Dettagli

La Meccanica Quantistica

La Meccanica Quantistica La Meccanica Quantistica Se quando pensiamo a un atomo ci immaginiamo qualcosa di questo tipo Dobbiamo rivedere le nostre idee LA CRISI DELLA FISICA CLASSICA La crisi della fisica classica Un secolo fa

Dettagli

FISICA. Prof. Angelo Angeletti

FISICA. Prof. Angelo Angeletti FISICA Prof. Angelo Angeletti Premessa L insegnamento della Fisica nel quinto anno del Liceo Scientifico Opzione Scienze Applicate, si innesta su due bienni dove man mano gli studenti sono stati guidati

Dettagli

L energia assorbita dall atomo durante l urto iniziale è la stessa del fotone che sarebbe emesso nel passaggio inverso, e quindi vale: m

L energia assorbita dall atomo durante l urto iniziale è la stessa del fotone che sarebbe emesso nel passaggio inverso, e quindi vale: m QUESITI 1 Quesito Nell esperimento di Rutherford, una sottile lamina d oro fu bombardata con particelle alfa (positive) emesse da una sorgente radioattiva. Secondo il modello atomico di Thompson le particelle

Dettagli

Modelli e Metodi per la Simulazione (MMS)

Modelli e Metodi per la Simulazione (MMS) Modelli e Metodi per la Simulazione (MMS) adacher@dia.uniroma3.it Programma La simulazione ad eventi discreti, è una metodologia fondamentale per la valutazione delle prestazioni di sistemi complessi (di

Dettagli

Una vita per la meccanica quantistica. Alice Salvadori Liceo Scientifico G. Ulivi 5G

Una vita per la meccanica quantistica. Alice Salvadori Liceo Scientifico G. Ulivi 5G Una vita per la meccanica quantistica Alice Salvadori Liceo Scientifico G. Ulivi 5G Introduzione Vita Quali meriti? Meccanica quantistica Il principio di indeterminazione Implicazioni filosofiche Nuovo

Dettagli