Obiettivi. Allestimento del cartellone
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- Erico Marconi
- 7 anni fa
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1 Unità didattica 2 Obiettivi Allestimento del cartellone Lo scarabocchio La linea in natura e nelle costruzioni dell uomo La firma come espressione della personalità L espressività della linea: «Se comincio così vado avanti così /» La linea e gli artisti La linea delle montagne Dalla linea alla forma La linea in arte come espressione degli stati d animo La linea curva di Picasso, di Munch e il contesto figurativo La linea, gli strumenti e i supporti Come Fortunato Depero ha usato la linea Verifica finale di lettura dell opera d arte di riferimento: Ballerina di Fortunato Depero Approfondimento biografico Materiali Guardati intorno e vedrai che la linea si presenta in tanti modi La linea nell arte Proposte operative e di ricerca Schede Il cartellone 59
2 Obiettivi Considerare lo scarabocchio come la premessa del disegno. Riflettere sul fatto che la linea è un invenzione della mente. Saper sintetizzare con le linee (ad esempio orizzontali, verticali, oblique, circolari, spezzate) alcuni profili naturali o delle forme che si riferiscono a costruzioni dell uomo. Individuare nella firma un espressione della personalità. Superare l automatismo del gesto. Tradurre in segno grafico la percezione di un nastro in movimento. Rendersi conto che il rapporto percezione-linguaggio potenzia le capacità espressive. Individuare vari andamenti lineari. Comporre linee di diverso spessore, chiuse, aperte e sovrapposte. Individuare le linee usate da Kandinskij nell opera Puntolinea e superficie. Scoprire il procedimento della sovrapposizione e l uso di differenti spessori. Raggiungere una minima consapevolezza dell effetto prodotto dall automatismo del gesto e del concorso del fattore di economia mentale nella rappresentazione delle montagne. Superare lo stereotipo figurativo della montagna con esercizi propedeutici. Sapere che congiungendo i due estremi di una linea si crea una linea che si definisce chiusa. Comprendere che il rapporto figura-sfondo gioca un ruolo fondamentale nell attribuzione di significato alle forme. Dopo avere espresso sensazioni e sentimenti davanti a un opera grafica, intuire che essi derivano non solo da quello che si percepisce riguardo all atteggiamento delle figure nell opera, ma anche dalla percezione di certi elementi del linguaggio visivo, in questo caso della linea utilizzata dall artista. La linea, infatti, con i suoi andamenti e spessori, caratterizza il disegno e di conseguenza lo stile dell artista. Imparare a leggere la linea nelle sue caratteristiche espressive. Cogliere, attraverso il confronto di due opere d arte nelle quali domina la linea curva, che qualsiasi elemento del linguaggio visivo non è caratterizzato di per sé da una specifica qualità (ad esempio la linea curva non indica solo dolcezza, fluidità e musicalità), perché non si può prescindere dal contesto figurativo in cui esso è inserito. Rendersi conto che cambiando gli strumenti e i supporti cambia anche l espressività della linea. Saper leggere l opera grafica di Fortunato Depero, Ballerina, sia in forma analitica che globale. La lettura analitica si rivolge alla linea e alle forme di cui essa costituisce il contorno. La valutazione intuitiva e globale viene raggiunta attraverso l espressione dei sentimenti, delle sensazioni, delle idee, e attraverso l analisi del rapporto fra le linee usate e il contesto figurativo in cui sono inserite. Allestimento del cartellone All inizio del laboratorio l insegnante allestisce un cartellone costituito da: La linea: introduzione (fig. 2.1) Ballerina di Fortunato Depero, utilizzata come opera di riferimento (fig. 2.2) Puntolinea e superficie di Vasilij Kandinskij (fig. 2.3) Il cavaliere dell Apocalisse di George Grosz (fig. 2.4) Vanno con le braccia incrociate di Roy Lichtenstein (fig. 2.5) Karl Kraus di Oskar Kokoschka (fig. 2.6) Françoise Gilot di Pablo Picasso (fig. 2.7) L urlo di Edvard Munch (fig. 2.8). 60
3 La linea La linea è il punto in movimento. La linea è un elemento del linguaggio visivo. La linea costituisce un mezzo espressivo che produce effetti diversi a seconda dell andamento (orizzontale, verticale, obliquo, curvo, spezzato, misto), dello spessore, della sua disposizione sulla superficie. La scelta dei supporti (carta, plastilina, ecc.) e degli strumenti (pennelli, matite, pennarelli, pastelli, carboncini, ecc.) concorre, insieme all uso che si fa della linea, a creare lo stile dell artista. Con la linea gli artisti sono stati capaci di comunicare emozioni, sensazioni, idee. fig. 2.1 La linea: introduzione. fig. 2.2 F. Depero, Ballerina. fig. 2.3 V. Kandinskij, Puntolinea e superficie. fig. 2.5 R. Lichtenstein, Vanno con le braccia incrociate. fig. 2.4 G. Grosz, Il cavaliere dell Apocalisse. fig. 2.6 O. Kokoschka, Karl Kraus. fig. 2.8 E. Munch, L urlo. fig. 2.7 P. Picasso, Françoise Gilot. 61
4 Lo scarabocchio Per introdurre l argomento della linea risulta molto accattivante ricordare al bambino la sua prima esperienza di disegno, ovvero quella piacevole di lasciare una traccia di sé. Si può esordire nel seguente modo: «Da piccoli, appena ci siamo impossessati di una matita o di un pennarello, dopo averlo probabilmente messo in bocca per conoscerlo meglio, lo abbiamo appoggiato su un foglio e muovendolo in modo incontrollato, con grande sorpresa e compiacimento, abbiamo lasciato una traccia, uno scarabocchio». L insegnante disegna un primo scarabocchio mimando il gesto del bambino: il movimento è oscillante, poi rotatorio, con direzione centripeta in senso antiorario (fig. 2.9; Scheda A). «A mano a mano che cresciamo, lo scarabocchio cambia», dice l insegnante mentre esegue un secondo scarabocchio che prevede una profonda evoluzione, «verso i due anni disegniamo le linee orizzontali e verticali, stacchiamo il pennarello dal foglio e ricominciamo con tracciati angolari, linee chiuse, punti e cerchiolini». Il grande progresso è avvenuto (fig. 2.10; Scheda A). «Forse non lo sapete», continua l insegnante, «ma fino a questo momento non c era l intenzione di rappresentare qualcosa; era solo bello fare conquiste nel diversificare il tracciato o i segni. Un giorno, però, guardando un nostro scarabocchio, cominciamo a dare un significato al disegno: Questa è la mamma, Questo sono io, Questa è la mia sorellina nella culla». Da quel momento nasce l intenzione rappresentativa. Materiale: Scheda A (solo per l insegnante). fig. 2.9 Il primo scarabocchio. fig Evoluzione dello scarabocchio. La linea in natura e nelle costruzioni dell uomo La linea è un invenzione della mente. Su un tabellone si espongono quattro fotografie (fig. 2.11; Scheda B), tre delle quali rappresentative di contesti naturali e la quarta di una costruzione dell uomo. Davanti ai bambini l insegnante evidenzia in modo sintetico gli andamenti lineari su ciascuna fotografia (fig. 2.12). Due bambini, chiamati a svolgere l operazione, devono a loro volta evidenziare sinteticamente gli andamenti lineari su un foglio di carta da lucido sovrapposto alle immagini (fig. 2.13). Allo stesso tempo essi vengono aiutati a definire verbalmente le linee: orizzontali, circolari, verticali, spezzate. Materiale: Scheda B (solo per l insegnante), fogli di carta da lucido, pennarelli. 62
5 La firma come espressione della personalità Si invitano i bambini a tracciare la loro firma su un foglio, mentre l insegnante traccia la propria su una lavagna di carta. Lo stesso nome viene proposto con diverse alternative, differenziando il segno, l andamento, il carattere (figg. 2.14, 2.15). La firma, quale espressione della personalità, risulta diversissima da individuo a individuo. Materiale: lavagna di carta, fogli bianchi, biro, pennarelli. figg. 2.11, 2.12 La linea è un invenzione della mente; con essa si sintetizzano gli andamenti lineari percepibili in contesti naturali o in costruzioni dell uomo. fig Il bambino rileva le linee. figg. 2.14, 2.15 La firma come espressione della personalità. 63
6 L espressività della linea: «Se comincio così vado avanti così /» L obiettivo da raggiungere consiste nel superare l automatismo del gesto disegnando vari tipi di andamenti lineari (Scheda C) che diventeranno patrimonio comune di conoscenza. Le fasi presentano difficoltà sempre maggiori. In tappe successive si dovrebbe incentivare il bambino a giocare autonomamente con linee sempre più complesse e originali, proprio per favorire le abilità psicomotorie. Per eseguire l esercizio l insegnante muove in diversi modi un nastro ritmico (si suggerisce di sperimentare i movimenti prima di fare la dimostrazione in classe). Dopo aver messo il bastoncino in orizzontale, chiede: «Che linea ho rappresentato?». Risposta: «La linea orizzontale» (fig. 2.16). Dopo di che egli prosegue dicendo: «Bene, disegnatela e scrivete l aggettivo corrispondente... Fate la stessa cosa con le altre linee che rappresento». Mette ora il bastoncino in senso obliquo e verticale (figg. 2.17, 2.18). «E adesso traduciamo in segno grafico la percezione di linee sempre più fantasiose»: il nastro descrive quindi le linee serpentina, spezzata, curva, spiraliforme (figg. 2.19, 2.20, 2.21, 2.22). L insegnante esegue un riepilogo grafico delle prime linee (fig. 2.23). Poi introduce delle varianti: «E ora inventiamo delle varianti modificando le linee in altezza e in larghezza» (fig. 2.24). I bambini, ispirandosi agli esempi, disegnano le loro linee, in parte per imitazione e in parte con fantasia (fig. 2.25). Materiale: Scheda C (solo per l insegnante), nastro ritmico, pennarelli, fogli bianchi dimensione A4. fig fig fig fig fig fig fig fig fig fig figg. 2.16, 2.17, 2.18 Le linee orizzontale, obliqua, verticale. figg. 2.19, 2.20, 2.21, 2.22 Le linee serpentina, spezzata, curva, spiraliforme. fig Riepilogo grafico delle prime linee. fig L insegnante modifica le linee in altezza e larghezza. fig I bambini disegnano le loro linee, in parte per imitazione e in parte con fantasia.
7 La linea e gli artisti La linea delle montagne Si invita i bambini a guardare sul cartellone la riproduzione dell opera Puntolinea e superficie di Kandinskij (figg. 2.26, 2.27). A questo punto del percorso è facile per loro attribuire alle linee i relativi aggettivi: curve, spezzate, oblique, verticali, orizzontali, ecc. Segue la domanda: «Osservando bene le linee, sapete individuare nell opera una modalità di esecuzione che voi usate molto raramente?». Se la risposta non è immediata, si possono disegnare quattro linee uguali, le prime due accostate e le seconde due sovrapposte. Con questo esempio risulta chiara la modalità della sovrapposizione. In seguito si sollecita i bambini a osservare come Kandinskij abbia realizzato linee con diversi spessori e, infine, come ultima variante, la linea chiusa (il cerchio). Prendendo spunto dalla Scheda D, l insegnante disegna prima molto lentamente delle linee sovrapposte (fig. 2.28), poi una composizione che preveda tutte le varianti della linea (fig. 2.29). A loro volta i bambini disegnano linee curve, spezzate, miste, aperte, chiuse, sovrapposte e di vari spessori (fig. 2.30). I disegni vengono esposti per promuovere liberi interventi (fig. 2.31). Materiale: Scheda D (solo per l insegnante), pennarelli con punte diverse, fogli bianchi dimensione A4; riferimento all opera Puntolinea e superficie presente sul cartellone. La consegna è di disegnare delle montagne. Gli elaborati vengono esposti e confrontati. Attraverso la domanda: «Che cosa hanno in comune questi disegni?», l insegnante porta i bambini a dichiarare che le montagne sono molto simili fra loro (a punta o a panettone). Il docente mostra poi il disegno di un bambino (fig. 2.32) dove è evidente lo stereotipo delle montagne, e ne ricalca il profilo utilizzando un foglio di carta da lucido. Si distribuisce poi a ogni bambino la Scheda E, in cui compaiono il disegno infantile appena mostrato, la fotografia di una montagna, la riproduzione dell opera di Giovanni Segantini Le due madri (fig. 2.33) e uno spazio vuoto all interno del quale verranno disegnate delle montagne. Su un foglio di carta da lucido i bambini rilevano il profilo della montagna rappresentata nel disegno infantile, il profilo della montagna fotografata e infine quello della montagna dipinta dal pittore di Arco (fig. 2.34). Si evidenzia quindi come questi due ultimi profili non abbiano un andamento uniforme. Alla domanda: «Perché le tue montagne risultano uguali fra loro?», il bambino spesso risponde che «gli vengono così senza pensare». Pur non avendone consapevolezza, egli si riferisce al processo di economia mentale (tendenza a sintetizzare, omologare, semplificare) che produce lo stereotipo figurativo. Allora l insegnante prosegue dicendo: «Per evitare di disegnare le montagne tutte uguali, che cosa dobbiamo fare? Dobbiamo disegnare lentamente, in modo che la mano segua il comando della mente, che stabilisce un profilo variato, proprio come quello che caratterizza le montagne». Continua dicendo: «Ecco allora che nel quarto spazio della Scheda disegniamo due profili di montagne e due di colline. Ascoltando le mie parole, imitate le linee che disegno: la montagna più alta e più lontana comincia con una linea obliqua, prosegue con due linee curve, quindi si alza in verticale con una seghettatura evidente, poi ridiscende con un andamento disuguale». Segue un breve intervallo per consentire ai bambini di finire questa parte del disegno, quindi l insegnante prosegue: «Il secondo profilo è più dolce: parte con una linea curva, che ogni tanto si alza per descrivere un dosso». Dopo un altro intervallo l insegnante riprende a disegnare, eseguendo passo dopo passo le indicazioni che dà ai bambini: «Ora disegniamo la prima collina, che ha un andamento curvilineo regolare, e la seconda che, quasi orizzontale, è più vicina a noi» (fig. 2.35). La montagna più lontana viene completata da linee che corrispondono a declivi che partono dall incrocio di ogni vetta. I bambini terminano il disegno. Il disegno rimane in sospeso: sarà colorato dopo che i bambini avranno partecipato all incontro Il colore II parte. Materiale: Scheda E (per ogni bambino), pennarelli, fogli di carta da lucido. 65
8 fig fig fig fig fig fig fig fig figg. 2.26, 2.27 I bambini osservano l opera Puntolinea e superficie di Kandinskij. fig L insegnante disegna delle linee sovrapposte. fig L insegnante disegna una composizione con tutte le varianti della linea. fig I bambini eseguono liberamente la loro composizione. 66 fig fig fig I disegni vengono esposti per promuovere liberi interventi. fig Un disegno infantile dove è evidente lo stereotipo delle montagne. fig G. Segantini, Le due madri. fig I bambini rilevano i profili delle montagne su un foglio di carta da lucido. fig L insegnante disegna un profilo di montagne e i declivi.
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