Nuove forme di finanziamento
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- Umberto Pisani
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1 Nuove forme di finanziamento Capital Market Marzo 2014 Strettamente riservato e confidenziale
2 Agenda Il contesto macroeconomico Debt Capital Market Equity Capital Market 2
3 Il contesto macroeconomico DINAMICA DEI PRESITI ALLE IMPRESE NON FINANZIARIE Il credito bancario in Italia, a partire dal 2000, è cresciuto in misura ben superiore rispetto alla dinamica dei fondamentali economici (investimenti, produzione ). Dal picco di novembre 2011 si sono persi 101 mld di credito bancario alle imprese (circa l 11% del totale). Il deleveraging degli attivi potrebbe assumere connotati ancora più ampi. Solo per effetto di Basilea III, gli impieghi al settore privato in Italia potrebbero contrarsi di mld (rispettivamente stime di McKinsey e Morgan Stanley). 3
4 Il contesto macroeconomico STRUTTURA FINANZIARIA DELLE IMPRESE Nel 2011, le imprese di Italia e Spagna erano quelle con la più alta incidenza dei prestiti bancari sul totale delle fonti di finanziamento. In particolare, l incidenza di Italia e Spagna risulta apri rispettivamente a 54% e 62%, rispetto al 40%-45% di paesi come Francia, Germania e Regno Unito. Le più stringenti regolamentazioni bancarie internazionali hanno ridotto la capacità di erogazione dei singoli istituti, imponendo un forte deleveraging, con una conseguente forte spinta verso la disintermediazione creditizia. Si è venuta a creare dunque un occasione per la creazione di un vasto mercato del debito e dell equity, complementare al credito tradizionale, con positivi riflessi per le imprese, le banche e gli investitori istituzionali italiani ed esteri. Dati
5 Il contesto macroeconomico COSTI DI FINANZIAMENTO PER LE IMPRESE NON FINANZIARIE I tassi di rendimento sui titoli di Stato italiani, sebbene si siano notevolmente ridotti negli ultimi mesi (lo spread BTP-Bund è passato dai 570 pb di novembre 2011 ai 180 pb attuali), hanno avuto anche la conseguenza di peggiorare le condizioni creditizie per le imprese, in precedenza allineate a quelle praticate in Germania e Francia. Anche le imprese che riescono ad accedere al credito, si trovano pertanto in una condizione difficile sullo scenario competitivo internazionale, pagando circa 180 punti base in più rispetto alle concorrenti tedesche e francesi. Fonte: ABI, ISTAT (dati in mld) 5
6 Il contesto macroeconomico PROBLEMI DEL CREDITO L attuale scenario regolamentare e macroeconomico nel quale operano le banche italiane limita fortemente la capacità di erogare credito: La normativa di Basilea 3, con requisiti patrimoniali e vincoli alla gestione della liquidità più severi e prociclici, si è rivelata un occasione mancata per orientare maggiormente il nostro sistema bancario verso il mercato; L incremento delle sofferenze e dei crediti problematici. Secondo gli ultimi dati della Banca d Italia, a dicembre 2013 le sofferenze lorde sfiorano i 156 miliardi di euro, quelle nette superano gli 80 miliardi (il 4,1% degli impieghi); Il processo di asset quality review dei bilanci delle banche europee da parte della Bce potrebbe far emergere entro ottobre 2014 la necessità di ulteriori ricapitalizzazioni ovvero di riduzione degli attivi; Il permanere di uno strutturale funding gap tra raccolta e impieghi, in particolare a lungo termine, a causa del flight to quality degli investitori. Impieghi PIL Fonte: ABI, ISTAT (dati in mld) 6
7 Agenda Il contesto macroeconomico Debt Capital Market Equity Capital Market 7
8 Debt Capital Market Executive summary EXIT STRATEGY Nel Febbraio 2013 è stato attivato da Borsa Italiana il nuovo segmento ExtraMOT PRO, unicamente aperto ad investitori istituzionali dedicato alla quotazione di obbligazioni, cambiali finanziarie, strumenti partecipativi e project bond. Questo segmento è nato per offrire alle PMI un mercato nazionale flessibile, economico ed efficiente in cui cogliere le opportunità derivanti dal nuovo quadro normativo. L eccessiva dipendenza delle imprese dal canale bancario per l ottenimento di risorse finanziarie, deve essere rapidamente superata. E necessario individuare una exit strategy per il nostro sistema produttivo, puntando su: una cornice normativa e fiscale più favorevole all incremento del capitale investito nel tessuto imprenditoriale. Strumenti come le obbligazioni subordinate e partecipative costituiscono un incentivo importante per la capitalizzazione delle imprese e vanno quindi potenziati; una valorizzazione delle tecniche di valutazione del credito, per ridurre il risk wharehousing da parte delle banche ed evolvere verso assetti di intermediazione maggiormente orientati al mercato. 8
9 Debt Capital Market Executive summary RIFORME Le finalità delle riforme introdotte dal legislatore sono le seguenti: liberalizzazione della finanza di impresa per aumentare la competizione nel settore finanziario e per ridurre il costo del credito per le imprese grazie all apertura di un circuito diretto di intermediazione tra risparmio di lungo termine ed investimenti; riduzione della dipendenza del tessuto produttivo dal credito bancario e del risk warehousing per le banche, con maggiori opportunità di finanziamento per le imprese; Maggiore attrattività dell Italia sul mercato dei capitali attraverso la creazione di una specifica asset class per il Corporate Italia; rafforzamento della dotazione patrimoniale delle imprese e riduzione dei vincoli finanziari alla crescita. LA FINANZA DI IMPRESA, NEL CONTESTO COMPETITIVO GLOBALE NEL QUALE OPERANO OGGI LE NOSTRE IMPRESE, RAPPRESENTA UNA FONDAMENTALE E IMPRESCINDIBILE LEVA COMPETITIVA 9
10 Debt Capital Market Contesto normativo L obiettivo del legislatore è quello di indirizzare stabilmente parte delle risorse a lungo termine (previdenza, accumulazione, investimenti) disponibili nel sistema finanziario, finora prevalentemente investite in asset sovereign o corporate estero, verso una nuova asset class: le obbligazioni emessa da medio-grandi imprese non quotate e dalle PMI. Il tessuto imprenditoriale, un universo composto da circa 10 mila PMI, può così essere visibile da parte degli investitori nazionali e internazionali. Risparmio di lungo termine ( miliardi) Allocazione risparmio a lungo termine (escluso investimenti immobiliari) Riserve Tecniche Assicurative Fondi pensione Casse di previdenza professionisti 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 5,3% 57,6% 21,1% 16,0% Azioni Bond Governativi Bond Societari Fondi comuni e liquidità Sono stati rimossi molti ostacoli all accesso al mercato dei capitali da parte di emittenti finora esclusi, come le imprese non quotate, anche di piccole e medie dimensioni. Le nuove normative infatti escludono da tali benefici solamente le micro imprese e quelle prive di una forma societaria adeguatamente strutturata per il ricorso al mercato dei capitali. 10
11 Debt Capital Market Contesto normativo DECRETO SVILUPPO Le misure previste dal Decreto Sviluppo hanno disciplinato l emissione di strumenti di debito a breve termine (cambiali finanziarie) e a medio-lungo termine, anche dal punto di vista partecipativo. Sono stati eliminati i limiti previsti dall articolo 2412 del codice civile (doppio del capitale sociale) alle emissioni obbligazionarie quotate da parte delle società per azioni. E stata estesa anche alle società non quotate che emettono titoli di debito: la deducibilità degli interessi passivi secondo le stesse regole previste per le società quotate, con riferimento ai titoli quotati su mercati regolamentati o sistemi multilaterali di negoziazione, ovvero a quelli sottoscritti da investitori qualificati che non detengano più del 2% del capitale; la deducibilità dei costi di emissione; l esenzione della ritenuta alla fonte sui proventi corrisposti su titoli negoziati su mercati regolamentati o sistemi multilaterali di negoziazione di stati membri dell UE o di paesi in White List, allo scopo di evitare una doppia imposizione. 11
12 Debt Capital Market Contesto normativo DECRETO DESTINAZIONE ITALIA Il Decreto Destinazione Italia recentemente convertito in legge, con l articolo 12, segna un ulteriore importante passaggio nel quadro di una ampia riforma della finanza di impresa italiana. Allo scopo di ampliare la diffusione degli strumenti di finanza di impresa si introducono specifiche misure di eliminazione di vincoli di natura fiscale: rimodulazione in senso agevolato della fiscalità indiretta sui finanziamenti garantiti (ipoteche, pegni su azioni e su quote s.r.l., su inventario e proprietà intellettuale), bancari e non. Si prevede un particolare impatto di una tale misura sulle emissioni di mini bond, che saranno ragionevolmente emessi in forma secured ; estensione della possibilità di costituire un privilegio speciale sui beni mobili destinati all esercizio dell attività di impresa, attualmente previsto solo per i crediti bancari, anche a garanzia dei titoli obbligazionari. Si consente così alle imprese che intendono emettere mini bond di evitare il ricorso a forme di garanzia alternative, come le ipoteche immobiliari; disapplicazione della ritenuta d acconto sui proventi corrisposti ai fondi obbligazionari chiusi detenuti da investitori qualificati, realizzando l obiettivo di rendere fiscalmente neutro l intervento di tali fondi. 12
13 Debt Capital Market Contesto normativo DECRETO DESTINAZIONE ITALIA Il Decreto Destinazione Italia contiene anche alcuni interventi normativi: semplificazione delle procedure di cartolarizzazione (ad esempio, viene meno la necessità di cessione in blocco dei crediti) ed estensione dell applicazione della specifica disciplina anche alle operazioni aventi oggetto le obbligazioni; ammissibilità delle obbligazioni, dei relativi titoli cartolarizzati, nonché delle quote dei fondi che investono prevalentemente in tali obbligazioni, come attivi a copertura delle riserve tecniche delle imprese di assicurazione e compatibilità con le disposizioni in materia di limiti di investimento per i fondi previdenziali. L obiettivo è di accrescere la diffusione di questi asset nei portafogli degli investitori istituzionali; inclusione tra le attività idonee come garanzia delle obbligazioni collateralizzate emesse dalle banche, anche delle obbligazioni societarie e dei crediti alle PMI; possibilità per il Fondo Centrale di Garanzia di garantire, anche con le SGR, per gli investimenti dei fondi da esse gestiti sia su singole emissioni di titoli di debito da parte di PMI sia su portafogli di questi strumenti; inclusione delle aperture di credito sui conti correnti tra le attività cartolarizzate utilizzabili come collateral per il rifinanziamento presso l Eurosistema. 13
14 INVESTITORI Debt Capital Market Sviluppo degli strumenti Allo scopo di rafforzare la capacità degli emittenti più piccoli di intercettare flussi finanziari anche internazionali, diversi investitori stanno costituendo dei fondi dedicati all investimento nei mini bond: GARANZIE Banca originator SGR Quote Senior BEI PMI emittenti mini bond Sottoscrizione Mini bond L impresa target dell emissione di mini bond dovrebbe conseguire un fatturato minimo pari ad almeno mln, con buona marginalità e capacità di generazione di cassa. Grazie alle risorse finanziarie raccolte attraverso l emissione, le imprese potranno sostenere: investimenti in capex; la gestione del circolante; operazioni straordinarie (M&A). Fondo dedicato all investimento in mini bond Prezzo di sottoscrizione Quote Mezzanine Quote Junior L emissione di obbligazioni potrà essere una valida alternativa per ridurre la dipendenza dal Quote Fondo Europeo per gli investimenti Banca originator, fondi di garanzia pubblici credito bancario, per garantire una maggiore flessibilità finanziaria e per l implementazione di una strategia di rimodulazione del debito a breve termine su un orizzonte temporale di 6/7 anni. 14
15 Debt Capital Market Emissioni di mini bond Di seguito, si illustrano le emissioni di minibond negli ultimi 18 mesi: Issuer Issue date Coupon Size ( /mln) Cogemat S.p.A. feb-14 floating 50 TerniEnergia S.p.A. feb-14 7% 25 JSH Group S.p.A. gen-14 8% 2 Microcinema S.p.A. gen-14 8% 2 Iacobucci HF Electronics S.r.l. dic-13 8% 4 GPI S.p.A. dic-13 6% 4 Alessandro Rosso Group S.p.A. dic-13 10% 4 Ferrovie dello Stato S.p.A. dic-13 4% 600 Fincantieri S.p.A. nov-13 4% 300 Mille Uno Bingo S.p.A. nov-13 floating 30 Marcolin S.p.A. nov-13 9% 200 Filca Cooperative set-13 6% 9 Cassa del Trentino S.p.A. ago-13 4% 70 Primi sui Motori S.p.A. ago-13 9% 2 Manutencoop Facility Management S.p.A. lug-13 9% 425 Gamenet S.p.A. lug-13 7% 200 Salini Costruttori S.p.A. lug-13 6% 400 Ferrovie dello Stato S.p.A. lug-13 4% 750 CAAR S.p.A. lug-13 7% 3 Sisal Holding Istituti di pagamento mag-13 7% 275 Buscaini S.r.l. apr-13 7% 10 Wind Acquisition Finance SA* apr-13 floating 150 Wind Acquisition Finance SA* apr-13 7% 550** Team System Holding S.p.A. apr-13 7% 300 Zobele Holding S.p.A. gen-13 8% 180 Cerved Technologies S.p.A. gen-13 floating 250 Cerved Technologies S.p.A. gen-13 6% 300 Cerved Technologies S.p.A. gen-13 8% 230 Rottapharm Ltd nov-12 6% 400 Guala Closures S.p.A. nov-12 floating 275 * emissione da veicolo estero ** importo in USD Coupon medio 6,8% Size media 188 mln Le misure, entrate pienamente in vigore alla fine del 2012, hanno già reso possibili numerose emissioni di titoli di debito, di diversa taglia dimensionale. In media, le emissioni ammontano a circa 200 milioni, ma anche le imprese più piccole iniziano a fare ricorso a questo mercato. Sono presenti infatti circa 10 emissioni con size inferiori a 10 mln. L entità complessiva delle emissioni ha raggiunto ad oggi 5,5 miliardi. In molti casi, le emissioni sono finalizzate ad allungare l orizzonte temporale dei finanziamenti e a ridurne gli oneri. 15
16 Agenda Il contesto macroeconomico Debt Capital Market Equity Capital Market 16
17 Equity Capital Market Mercato azionari Il sistema-mercati di Borsa Italiana si articola in modo da rispondere alle esigenze di ciascuna tipologia di azienda. Borsa Italiana ha segmentato i vari mercati al fine di valorizzare le piccole e medie società in ambito borsistico, di tenere conto delle differenti caratteristiche delle società quotabili e di fornire a ciascuna di esse un ambiente di quotazione che dia loro adeguata visibilità e faciliti l incontro tra gli emittenti e gli investitori. BLUE CHIPS BORSA ITALIANA STANDARD BORSA ITALIANA E il mercato che accoglie in quotazione Società consoli-date nei mercati di riferimento e con buona redditività. In genere sono Società che operano in settori tradizionali, hanno una consolidata quota di mercato, presentano un lungo track record di risultati economico - finanziari positivi. STAR è il segmento di Borsa rivolto alle Società con capitalizzazione medio-piccola (fino a mln) operanti con successo in settori tradizionali e Hi-Tech. Tali aziende devono soddisfare specifiche caratteristiche legate al flottante minimo, alla informativa societaria, alla liquidità e alla E il segmento di Borsa in cui sono ammessi e negoziati tutti i titoli di tutte le società che per mancanza di requisiti o per scelta non hanno fatto richiesto di passaggio allo Star o non hanno le dimensioni minime per diventare Blue Chips. E il nuovo mercato exchange regulated di Borsa Italiana dedicato alle piccole e medie imprese. Non si tratta di un mercato corporate governance. 17
18 Equity Capital Market AIM: la quotazione per le PMI Flessibilità regolamentare per le PMI AIM Italia si basa su un regolamento flessibile, concepito per offrire un percorso semplificato alla quotazione e al tempo stesso adempimenti postquotazione calibrati sulla struttura delle piccole e medie imprese. In soli 10 giorni Borsa Italiana è in grado di ammettere l azienda, con una notevole riduzione dei tempi previsti rispetto alla quotazione sugli altri mercati. Dopo la quotazione su AIM Italia, la società, con il supporto del Nomad, fornirà le informazioni economico-finanziarie attraverso la pubblicazione del bilancio e della relazione semestrale e le informazioni price sensitive, ovvero quelle che potrebbero avere impatto sui risultati futuri e sull andamento del titolo. Requisiti di accesso ridotti rispetto al mercato principale A differenza dei mercati regolamentati, AIM Italia presenta criteri di ammissione ridotti. Non è prevista una dimensione minima o massima della società in termini di capitalizzazione e, per quanto riguarda il flottante, è sufficiente una soglia minima del 10%. Non sono previsti requisiti particolari in tema di corporate governance, così come non sono previsti requisiti economico-finanziari specifici. È il mercato stesso, attraverso la figura del Nomad, a definire le caratteristiche ideali delle società che verranno ammesse al mercato. 10 quotazioni sull AIM negli ultimi 3 mesi 41 titoli negoziati che compognono il FTSE AIM ITALIA Performance del FTSE AIM Italia da luglio 2013: 9% 18
19 Equity Capital Market Requisiti di ammissione e permanenza - MTA vs AIM Flottante Ingresso (permanenza) Bilanci con revisione 25% 10%* 3 1 Capitalizzazione di mercato Pubblicazione dati trimestrali Investor Relation Manager Informazioni contabili italiano/ inglese Min. 40 mln Obbligatoria (entro 45gg) Raccomandato Raccomandate Nessun limite Non richiesta (semestrale anche non revisionata entro tre mesi) Non richiesto Non richiesto Operatore Specialista No Si * Il requisito si ritiene soddisfatto quando le azioni sono state sottoscritte da almeno 5 investitori professionali o da 12 investitori di cui almeno 2 professionali 19
20 Equity Capital Market Benefici della quotazione sull AIM La quotazione sul segmento AIM di Borsa Italiana rappresenta una grande opportunità per le imprese virtuose. Di seguito, si illustrano i principali benefici di tale operazione: Ampliare la propria compagine azionaria, diversificare fonti finanziamento ridurre dipendenza sistema bancario le di e la dal Permettere l ingresso di soci meno invasivi rispetto al private equity Aumentare credibilità la della società grazie alla presenza investitori qualificati capitale Garantire società valutazione oggettiva mercato alla una del Offrire azionisti agli esistenti una strategia di uscita dal capitale e la possibilità di realizzare i loro investimenti Permettere di nel alla società di fare acquisizioni utilizzando le proprie azioni come moneta Aumentare visibilità società rafforzare l immagine la della e nei confronti di clienti e fornitori Consentire l introduzione piani di di incentivazione per manager dipendenti e 20
21 Equity Capital Market Esperienza di Banca Profilo Di seguito, si illustrano alcuni dettagli sulla recente operazione di Initial Public Offering portata avanti da Banca Profilo: OPERAZIONE Global Coordinator per la quotazione sul segmento AIM di Borsa Italiana di Gala S.p.A., società leader in Italia nella fornitura di energia elettrica con focus sulle società pubbliche e pubbliche amministrazioni. Primo trading day: 10 marzo 2014 Flottante 12% 25 milioni raccolti in aumento di capitale Capitalizzazione di mercato 200 milioni La più grande società quotata sull AIM in termini di capitalizzazione e di fatturato BANCA PROFILO HA DIMOSTRATO DI AVERE LE COMPETENZE ED IL KNOW HOW NECESSARI PER ACCOMPAGNARE LA SOCIETA IN QUESTO PERCORSO DI CRESCITA E VISIBILITA 21
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