La varietà delle imprese

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1 La varietà delle imprese tratto da Economia e Management delle Imprese (DiBernardo, Gandolfi, Tunisini) A cura di Tonino Pencarelli Linda Gabbianelli 1

2 Indice 1. Le determinanti della varietà delle imprese 2. La varietà dimensionale delle imprese 3. I sistemi produttivi locali e le imprese distrettuali 2

3 1. Le determinanti della varietà delle imprese Fattori firm-specific: la struttura proprietaria, lo stile di gestione, la struttura organizzativa, la storia, i valori condivisi, le professionalità Fattori industry specific: l ambito settoriale di appartenenza, la natura dell offering e la tipologie del processo produttivo Fattori context-specific: fitta rete di rapporti con variabili specifiche del più ampio contesto in cui operano, dal semplice contesto territoriale di riferimento al contesto più generale definito in termini di sistema-paese 3

4 Fattori Context Specific Le componenti del Sistema Paese che condizionano lo sviluppo delle imprese nazionali sono: 1. Lo stato e le strutture di governo: determinano lo stato di industrializzazione e la stabilità politica e sociale 2. Le strutture di governo sovranazionali 3. Le istituzioni amministrative e finanziarie (fonti finanziarie, sistema bancario) 4. I servizi delle pubbliche amministrazioni 5. La disponibilità di adatte infrastrutture viarie e telematiche 6. L acquisizione di input comuni alle imprese (energetici e materie prime) 7. I valori sociali e culturali 8. L interazione pubblico privato (sviluppo della tecnologia) 4

5 2. La varietà dimensionale delle imprese a) La grande impresa b) La piccola impresa c) La micro impresa e l impresa artigiana d) La media impresa e) Le imprese distrettuali ed i sistemi produttivi locali 5

6 La definizione quantitativa Parametri quantitativi maggiormente utilizzati: ofatturato onumero addetti ovalore della produzione ocapitale investito Dimensione Impresa Istat Unione Europea Micro da 1 a 9 addetti meno di 10 dipendenti e un fatturato fino a 2 milioni di euro Piccola Media Grande da 10 a 99 addetti da 100 a 499 addetti oltre i 500 addetti numero di dipendenti tra 10 e 49 e un fatturato tra 2 e10 milioni di euro dipendenti tra 50 e 249, un fatturato tra 10 e 50 milioni di euro almeno 250 addetti e oltre 50 milioni di euro di fatturato 6

7 Il problema della definizione con parametri quantitativi: Il ruolo di parametri qualitativi! 7

8 La grande impresa Connotati qualitativi 1) la dimensione elevata; 2) l apporto di manager nell attività di governo; 3) la capacità di organizzazione autonoma di taluni fattori di produzione; 4) il potere di condizionamento nei confronti di soggetti esterni; 5) la frequente strutturazione a gruppo. 8

9 1) Dimensione elevata UE: almeno 250 addetti e oltre 40 mil. euro di fatturato ISTAT: >500 addetti ATTENZIONE: è importante la quota di mercato 9

10 2. L apporto dei manager nell attività di governo Imprese governate da proprietari e manager (imprese familiari) Imprese a proprietà assente (public company) Imprese a proprietà organizzata (banche, fondi gestione) e gestite da manager 10

11 3. La capacità di organizzazione autonoma di taluni fattori di produzione R&S, formazione, acquisizione risorse finanziarie 4. Il potere di condizionamento verso i soggetti esterni Verso i clienti di cui conoscono il comportamento d acquisto e le aspettative grazie alle ricerche; Verso i fornitori di materiali e capitali 5. La struttura a gruppo (esempio Gruppo Finmeccanica) 11

12 Vantaggi e limiti della grande impresa Vantaggi: a) Economie di scala tecnologiche b) Economie di scala di gestione c) Specializzazione e innovazione d) Bassi rischi di mercato grazie alle internalizzazioni e) Capacità di influenza del mercato Limiti La flessibilità è limitata in condizione di forte turbolenza e complessità e quando l efficienza produttiva non è il solo parametro ma diventano importanti la flessibilità e la rapidità di risposta. - Rigidità strategiche e organizzative - Difficoltà di coordinamento 12

13 Lista Forbes global 2000 Basata su vendite Rank Impresa Paese Settore Vendite (miliardi di US$) 1 Wal-Mart Stores Stati Uniti Grande distribuzione ExxonMobil Stati Uniti Energia Royal Dutch Shell Paesi Bassi Energia BP Regno Unito Energia Chevron Stati Uniti Energia Toyota Motor Giappone Automobilistico Total Francia Energia ING Group Paesi Bassi Assicurazioni General Motors Stati Uniti Automobilistico General Electric Stati Uniti Diversificato

14 Le Big in Italia. ENi Italia Energia Gruppo Generali Italia Assicurativo UniCredit Italia Bancario Telecom Italia Italia Servizi telecomunic. Intesa San Paolo Italia Bancario Fonte: Forbes 14

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18 La piccola impresa I parametri quantitativi Unione euroepea: numero dipendenti tra 10 e 49 e un fatt. tra 2 e10 milioni di euro Istat: le classi di fatturato (2-10 mil. di euro; il numero di addetti (da 10 a 99); la capacità produttiva; il capitale investito. I parametri qualitativi l assetto istituzionale di matrice imprenditoriale l accentramento dei processi decisionali l operare in reti di relazioni interaziendali la semplicità della struttura organizzativa l entità limitata del patrimonio limiti nelle opzioni strategiche 18

19 Il peso delle piccole imprese in Italia 27% imprese è formato da 1-2 addetti 95% ha meno di 10 addetti 47% di occupati è in imprese con meno di 10 addetti 70% degli occupati nell industria manifatturiera è in imprese con meno di 100 addetti 19

20 Caratteristiche e limiti delle piccole imprese Assetti istituzionali ove vi è coincidenza tra controllo e management Commistione tra esigenze famigliari (ad esempio spazi gestionali per i famigliari) ed interessi aziendali Processi decisionali fortemente centralizzati in un piccolo nucleo Rischio del ricambio generazionale Coinvolgimento in reti di relazioni interaziendali Forti interdipendenze 20

21 Flessibilità e specializzazione Strutture organizzative semplici e veloci Sviluppo legato solo alle competenze dell imprenditore Rischio impoverimento e basso coinvolgimento di tutto il capitale umano; limiti alle carriere; rischi nel momento dello sviluppo Risorse finanziarie limitate e orientamento alla prudenza Limiti nelle opportunità di crescita Opzioni strategiche soprattutto nei settori ad elevata specializzazione dove è importante la soddisfazione del cliente più del prezzo Rischio di rimanere in nicchie 21

22 Micro imprese e imprese artigiane Sono microimprese le imprese con non più di 9 addetti e un fatturato fino a 2 milioni di euro. Le imprese artigianali possono connotarsi diversamente a seconda delle caratteristiche della loro formula imprenditoriale e - il substrato conoscitivo utilizzato nella produzione: manuale/empirico o intellettuale; - il livello di meccanizzazione dell attività - la remunerazione dei fattori produttivi 22

23 Imprese artigiane in Italia e nelle Marche

24 Variabili e modalità delle formule imprenditoriali dell artigianato Formule tradizionali Formule moderne Base conoscitiva impiegata Base empirica e manuale Artigianato di mestiere Base intellettuale Artigianato di professione Grado di meccanizzazione Alta intensità del lavoro Artigianato lavorativo Elevata meccanizzazione Artigianato industriale Redditi pagati ai fattori Sotto-remunerazione Artigianato marginale Remunerazione di mercato Artigianato imprenditoriale 24

25 La media impresa La media impresa è stata per anni una categoria economicoproduttiva trascurata da studi e indagini specifiche. Definita, secondo l UE, come impresa con un numero di addetti compreso tra i 50 ed i 250 e con un fatturato tra i 7 ed i 40 milioni di euro, essa è stata prevalentemente ricompresa nella categoria della piccola impresa non essendole riconosciuta la dignità di grande impresa. 25

26 La media impresa Parametri quantitativi Per UE addetti tra 50 e 250 e fatturato tra 7 e 40 milioni di euro Per Eurostat tra 100 e 500 unità Per Mediobanca: 50 ed il 499 addetti, un fatturato tra i 16 ed i 60 milioni Parametri qualitativi Varietà di elementi che la pongono come ibrido tra piccola e grande ma con sua autonoma specificità 26

27 L indagine Mediobanca Campione: Imprese con dipendenti e mln di fatturato: circa 4000 imprese con il seguente profilo: il 14% della produzione manifatturiera italiana a valore (22% con l indotto); la maggiore concentrazione di imprese è nelle aree del Nord Est Centro e in Lombardia; bassa, ma in espansione, la presenza nel Mezzogiorno. l attività prevalente è nei settori tipici del made in Italy; oltre il 70% a proprietà famigliare; specializzate, con produzioni differenziate nella fascia medio-alta, incentrate sul valore della qualità, del brand, del design, del servizio al cliente; esse occupano posizioni di mercato di nicchia rilevanti a livello internazionale e si avvalgono di dense reti di relazioni a monte e a valle 27

28 Contributo al Valore Aggiunto Fonte: Mediobanca (2007) Andamento del Valore Aggiunto Fonte: Mediobanca (2007) 28

29 L indagine Europea Una recente indagine, sponsorizzata da SAP e prodotta da Economist Intelligence Unit (2006) è stata svolta su 1430 medie imprese europee, con il coinvolgimento di 3722 manager. La ricerca ha evidenziato: Processi di espansione aggressiva e profittevoli Una crescita sostenuta ma organica anche attraverso lo sviluppo di reti di terze parti; Capacità di mantenersi competitivi sul prezzo, anche attraverso processi di outsourcing internazionale Investimenti nelle nuove tecnologie e negli skills professionali delle risorse umane impiegate 29

30 La media impresa si connota per la capacità di gestione di dualismi che ne definiscono l essenza: tra leader di un comparto e piccola nel settore tra imprenditorialità e managerialità tra vecchie e nuove generazioni tra orientamento al prodotto e orientamento al marketing tra tangibile e intangibile tra l integrazione verticale e lo sviluppo per linee esterne tra locale e globale tra modelli organizzativi consolidati e nuovi modelli sperimentali tra imprenditorialità individuale e imprenditorialità collettiva 30

31 3. I sistemi produttivi locali e le imprese distrettuali Sono caratterizzati da un ampia divisione del lavoro tra imprese specializzate, dalla diffusione di molteplici competenze imprenditoriali e da mix di cooperazione e competizione. La concentrazione geografica associata alla scomposizione del processo produttivo ed alla divisione del lavoro tra le impresa nonché da forte atmosfera industriale delinea un distretto industriale Diverso è il caso delle aree di specializzazione produttiva ove mancano la componente socio-culturale e fenomeni di interrelazione tra le imprese 31

32 Mappa distretti aggiornata a gennaio

33 Nord Ovest: 9 Lombardia Mobile- Brianza; Calze - Castelgoffredo; Tessile Como; Meccanica - Lecco; Metalli Lumezzane Piemonte Tessile/abbigliamento - Biella; Oreficeria - Valenza Po; Casalinghi - Cusio; Meccanica - Pianezza Pinerolo Centro: 6 Toscana Tessile - Prato; Marmo - Carrara; Concia - S. Croce sull Arno Marche Mobile Pesaro; Calzatura - Fermo; Lazio Ceramica -Civita Castellana Nord Est: 17 Veneto Vetro Murano; Calzature - Brenta; Sportsystem Montebelluna; Concia - Arzignano; Occhiali Belluno; Mobile - Q. del Piave; Tessile - Schio, Thiene, Valdagno; Inoxvalley; Meccanica - Schio, Thiene- Montecchio Friuli VG Sedie Manzano; Mobile - Livenza; Emilia Romagna Ceramica Sassuolo; Tessile - Carpi Macchine agricole - Reggio Emilia; Oleodinamica; Meccanica alimentare Sud: 9 Abruzzo Abbigliamento Nord Abruzzese; Abbigliamento Sud Abruzzese Puglia Imbottito Murge; Calzatura - Salento; Abbigliamento Salento; Calzatura Barletta Campania Calzatura e Abbigliamento Napoli; Concia Solofra 33

34 Il modello della specializzazione flessibile I distretti hanno origine dal decentramento produttivo in momenti di complessità. Ne è derivata una specializzazione flessibile che secondo taluni ha salvaguardato lo sviluppo economico italiano nel momento della crisi della grande impresa. Oggi, con la riorganizzazione della grande impresa e la globalizzazione, il modello della specializzazione flessibile pare avere molti limiti. 34

35 Modelli di competitività dei distretti italiani Anni 2000 Innovazione e internazionalizzazione evoluta Anni 1990 Competitività di prodotto Anni 1980 Competitività di efficienza, flessibilità e velocità del processo produttivo Anni Competitività di costo del lavoro 35

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