PROGETTO IGNITOR. Modello agli Elementi Finiti della Bobina n 1 del Trasformatore Centrale
|
|
- Ruggero Cavallaro
- 6 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 PROGETTO IGNITOR Modello agli Elementi Finiti della Bobina n 1 del Trasformatore Centrale Documento IGNITOR RT00/12 15/05/2001 Andrea Capriccioli 1
2 INDICE Cap.1 Scopo del documento Pag. 3 2 Descrizione del modello 3 3 Descrizione dei materiali 7 4 Scenario di riferimento 9 5 Descrizione delle condizioni al contorno 5.1 Pressione sulla faccia superiore della bobina Pressioni di contatto con la Bobina 2 e con il palo Centrale 11 6 Carichi agenti sulla Bobina Carichi Forze Elettromagnetiche Forze Fuori piano Temperature nel rame e negli isolanti 13 7 Criteri di accettazione delle sollecitazioni agenti sulla bobina e risultati 15 8 Figure e confronto con i risultati del modello ANSALDO 8.1 Istante t = 0 sec Istante t = 1.5 sec Istante t = 4 sec Istante t = 5 sec Istante t = 8 sec Istante t = 10 sec 50 9 Conclusioni Elenco Allegati 58 2
3 1. Scopo del documento Verificare l accettabilità dello stato tensionale a cui è sottoposta la bobina n 1 dell OHT negli istanti stabiliti dallo scenario di riferimento 12MA/13T in normali condizioni operative. 2. Descrizione del modello E stato adottato il codice ANSYS e si è scelto l elemento Plane42 : è un elemento usato nella modellizzazione 2D di strutture solide con carichi assialsimmetrici. Il modello geometrico è totalmente parametrizzato: è possibile variare le dimensioni della spira di rame, del foro di passaggio dell Elio di raffreddamento, dei raccordi, degli spessori dei vari isolamenti (di spira, interspira e contromassa). Si può scegliere il raggio interno, il numero e la disposizione delle spire in una matrice numero di colonne x numero di righe, ottenendo tutte le varie sezioni di bobine che possono interessare il sistema dei poloidali di IGNITOR. Nel caso della Bobina 1 dell OHT sono stati considerati i seguenti valori numerici delle caratteristiche parametrizzate: Altezza della singola spira di rame: 31.7 mm Larghezza della singola spira di rame: 23.6 mm Diametro del foro per il passaggio dell Elio: 8 mm Raggio di curvatura dei raccordi della spira di rame : 1.5 mm Spessore isolamento di spira: 0.6 mm Spessore isolamento di interspira: 0.6 mm Spessore di isolamento contromassa: 2.3 mm Numero di colonne: 4 Numero di righe: 11 Raggio interno bobina: mm Raggio esterno risultante della bobina: mm Altezza risultante della bobina: mm Larghezza risultante della bobina: mm In figura 1 si riporta un disegno riassuntivo delle caratteristiche della bobina 1(P1): 3
4 Fig. 1 Risulta così modellizzata la spira in rame di sezione rettangolare con gli spigoli raccordati, l isolante di spira e di interspira e l intera bobina (4 x 11 spire), con il relativo isolamento contro massa: il modello risultante contiene circa nodi. Ai nodi appartenenti alla faccia inferiore della bobina, quelli sul piano equatoriale, sono stati imposti spostamenti nulli lungo l asse verticale. Sulle superfici laterali esterna ed interna sono applicate pressioni di contatto, in caso di gap chiuso, relative all interferenza con la Bobina Poloidale 2 e con il Palo Centrale. Sulla superficie anulare superiore è stata applicata una pressione che rappresenta l interfaccia con le bobine dispari dell OHT. La Fig. 2 rappresenta uno schema semplificato della sezione della bobina e della sua posizione rispetto agli altri componenti: contatto con il palo centrale contatto con la bobina dispari superiore contatto con la bobina 2 (esterna) piano equatoriale spostamenti nulli direzione assiale Fig. 2 4
5 Oltre alle condizioni al contorno, vi sono forze elettromagnetiche che, istante per istante, agiscono sulle singole spire: delle forze ne vengono definiti i valori e delle spire le relative temperature raggiunte. Le figure sottostanti rappresentano gli elementi in cui è stata suddivisa la prima spira (quella più vicino all equatore e all asse centrale, riportata in Fig. 3), una parte della ripetizione delle aree per la composizione della bobina nel suo insieme (Fig. 4) ed una vista globale dei nodi (Fig. 5): Fig. 3 Fig. 5 Fig. 4 5
6 Al fine di riassumere i giochi di montaggio della bobina 1, nei confronti sia del palo centrale che della bobina 2 (P2), si riporta uno schema complessivo ricavato dai Documenti IGN BEC D 1034 Rev.0 e IGN PAL D 1002 Rev.0 in cui compaiono i raggi dei vari componenti affacciati. Si vede che, al montaggio, esiste in gioco radiale minimo assoluto di 0.4 mm con la bobina 2, di 0.5 mm con il guscio del palo centrale mentre i gap radiale a freddo verso gli schermi antifrizione del magnete toroidale è stato fissato in 0.2 mm (le tolleranze delle misure radiali delle bobine dovranno essere riviste al fine di essere congruenti con questo vincolante dato progettuale). 6
7 3. Descrizione dei materiali I materiali utilizzati nella modellizzazione della bobina sono il rame isotropo per le spire e l isolante ortotropo per gli isolamenti di spira, interspira e contromassa. Le loro caratteristiche, in funzione della temperatura, sono state ricavate dal documento ANSALDO IGN ANE N Rev.0 Calcolo Strutturale Soluzione di Riferimento Forze in Piano Scenario 12 MA 13T Volume 3 e riassunte in tabelle ed in grafici per facilità di consultazione e verifica. Si noti che non sono state considerate variazioni delle caratteristiche meccaniche o fisiche del rame e dell isolante della bobina in funzione dell irraggiamento neutronico: ciò deriva dal basso danneggiamento, a fine vita, che le bobine dell OHT sembrano mostrare. Appare, comunque opportuna, una verifica di tale danneggiamento in funzione degli scenari ipotizzati, al fine di valutare con attenzione le possibili degradazioni. Si allega, a proposito e per il solo rame, un breve estratto dell articolo del Journal of nuclear materials A survey of the properties of copper alloys for use as fusion reactor materials del 1992 (All.1). Caratteristiche meccaniche del Rame isotropo ETP / OFHC [Doc. IGN ANE N : dati a pag. 481 (a 4, 77 e 297 K) e pag. 566 (a 30K) per il Coefficiente di dilatazione termica si vedano i dati di pag. 488]: Temp. (K) Coeff.Dilat.termica Temp. (K) E (Mpa) NU G (Mpa) E E E E E E E E E E E E E E E-05 Caratteristiche meccaniche dell Isolante G10-CR: E-05 Temp.(K) Ex (Mpa) Ey (Mpa) Ez (Mpa) NUxy NUyz Nuxz Gxy (Mpa) Gyz (Mpa) Gxz (Mpa) E E E E E E E E E E E E E E E E E E E E E E E E+03 Temp. (K) ALPX ALPY ALPZ E E E E E E E E E-05 7
8 1.6E E E+05 Ex Isol. Ey Isol. Ez Isol. E Rame G rame Gxy Isol. Gyz Isol. Gxz Isol. E, G (MPa) 1.0E E E+04 Rame E, G 4.0E E+04 Isolante: Ex, Ey, Ez Gxy, Gyz, Gxz 0.0E Temperatura (K) 4.6E E-05 Rame ALPX Isol. ALPY Isol. Coeff.Dialt.Termica (1/K) 3.6E E E E E E-05 Rame Isolante: ALPX ALPY=ALPZ 6.0E E Temperatura (K) Per ciò che riguarda il carico di rottura e di snervamento, si pongono per il rame Cu-Ag (0.15%Ag) i seguenti valori: Temperature (K) Yield Stress (Mpa) Ultimate Tensile Strenght (Mpa) [Rif. IGNITOR PROGRAM / General Report / Volume II ] 8
9 4. Scenario di riferimento L andamento delle correnti (MAt) considerato nel calcolo delle forze e delle temperature è quello relativo allo scenario di riferimento 12 MA-13T ed è riportato nella Tabella seguente: Pol \ t(s) (Press) (Press) Plasma
10 5. Descrizione delle condizioni al contorno 5.1 Pressione sulla faccia superiore della bobina 1 I valori delle pressioni sulla faccia superiore della bobina 1 (P SB1 ) sono stato prese dal documento ANSALDO IGN ANE N dal titolo Calcolo Strutturale Soluzione di Riferimento Forze in Piano Scenario 12 MA 13T Volume 3. Un riassunto di tali valori è riportato nella tabella seguente: Tempo (sec) Pressione di Interfaccia Superiore P SB1 (Mpa) Evidentemente i valori sopra riportati non tengono conto della forza di precarico con cui vengono tenute compresse le bobine dell OHT. Tale forza di precarico è stata fissata in F prec. =7.91 MN, pari alla massima forza assiale agente sulle bobine 5 e 6 (diretta nel verso che si allontana dal piano equatoriale) diminuita della forza assiale presente sulla bobina 8 (con verso discorde rispetto alla precedente): tale massimo si riscontra all istante t=2.5 sec. Questa forza di precarico (con cui il palo centrale tiene unite le bobine) viene suddivisa tra le due colonne coassiali di bobine dell OHT in modo uniforme tra quelle esterne (le pari) e le interne (dispari) tramite un opportuno sistema di tensionamento schematicamente riportato in All.2. Non essendo possibile sommare direttamente la pressione di precarico con quelle calcolate da ANSALDO e sopra riportate in tabella, si prendono queste ultime come unici dati di input per il successivo calcolo. E, in ultimo, necessario precisare che i valori tabellati sono stati suddivisi per punti (da 1 a 4) il cui significato è schematizzato nella Fig
11 5.2 Pressioni di contatto con la Bobina 2 e con il palo Centrale Come per le pressioni sulla faccia superiore, anche i valori delle pressioni di interfaccia con la Bobina 2 e con il Palo centrale sono derivate dal documento IGN ANE N Si riportano, per sintesi, i valori di tali pressioni e lo stato del gap tra il Palo Centrale e la Bobina 1 (CP/OHT) e tra le due Bobine 1 e 2 (OHT/OHT): Tempo (sec) Pressioni di 1 0 (gap open) (gap open) 0 (gap open) 0 (gap open) 0 (gap open) Interfaccia 2 0 (gap open) (gap open) 0 (gap open) 0 (gap open) 0 (gap open) CP/ OHT 3 0 (gap open) (gap open) 0 (gap open) 0 (gap open) 0 (gap open) (Mpa) 4 0 (gap open) (gap open) 0 (gap open) 0 (gap open) 0 (gap open) Pressioni di 1 0 (gap open) Interfaccia 2 0 (gap open) OHT/OHT 3 0 (gap open) (Mpa) 4 0 (gap open) Le pressioni, riportate in corrispondenza dei 4 nodi verso la bobina 2 e dei 4 nodi verso il Central Post, sono state applicate sulle aree numerate nello schema in figura 5: Fig. 5 I valori numerici delle pressioni al contorno sono riportati nei files di input per ANSYS (uno per ogni istante) denominati AltriVal_0s.dat; AltriVal_1_5s.dat; etc (vedi All.6). 11
12 6. Carichi agenti sulla Bobina Carichi I carichi sono rappresentati da: Le forze di Lorentz, derivanti dall interazione del campo magnetico poloidale con la corrente che fluisce nel conduttore della bobina. Queste forze, chiamate nel seguito elettromagnetiche, dovrebbero includere sia quelle che variano lentamente in funzione del normale scenario operativo, sia quelle derivanti da transienti (corto-circuiti, disrupzione del plasma etc.). Nel presente modello si considerano solamente carichi statici e pertanto non vengono considerate sollecitazioni derivanti da transitori. Forze d inerzia: non vengono considerate, derivando transitori dovuti a vibrazioni, terremoti, corto-circuiti e ad altre cause in condizioni di normale funzionamento e/o in casi incidentali. Carichi termici: sono considerati solamente gradienti di temperatura steady-state. Non vengono considerate forze derivanti dalle connessioni esterne. Non vengono considerate forze indotte da stress residui all interno della bobina. Non viene considerato il carico ripetuto ai fini della determinazione della vita a fatica. 6.2 Forze elettromagnetiche Le forze elettromagnetiche agenti nei vari istanti considerati (0, 1.5, 4, 5, 8 e 10) sulle singole spire della bobina 1 sono state calcolate con il codice FORZA. In tale codice la bobina è stata identificata con 4 x 11 punti associando ogni punto al centro di una spira. La forza risultante, sia radiale che assiale in ogni punto, è stata attribuita alla relativa spira e suddivisa per il numero dei nodi della spira stessa ed in modo tale da ottenere una distribuzione pressoché uniforme della forza per unità di volume. Dai nodi selezionati sono stati esclusi quelli sul bordo del foro centrale di raffreddamento. Si riporta l immagine relativa ad alcune spire all istante t=0 sec, (le forze assiali sono molto piccole rispetto a quelle radiali) al solo scopo di mostrare la suddivisione sui nodi della forza risultante nella singola spira. 12
13 Le forze agenti sulle spire sono riportate nei files di input per ANSYS (uno per ogni istante) denominati Spire_0s.dat; Spire_1_5s.dat; Spire_4s.dat; Spire_5s.dat e Spire_10s.dat (vedi All.6). Le forze radiali ed assiali risultanti sull intera bobina in ogni istante considerato risultano: tempo (sec) F rad (x)(mn) F ass (y)(mn) Forze fuori piano Per il solo istante t=5 sec, è stato effettuato un calcolo aggiuntivo che tiene conto degli spostamenti imposti alla bobina 1 dall azione delle forze fuori piano. Il documento Ansaldo IGN.PAL.I riassume le deformazioni del TFC al tempo 5 sec: l interfaccia TFC / bobina P2 si sposta in direzione circonferenziale di mm. Rapportando questo valore al raggio esterno della bobina 1 si ha la massima deformazione circonferenziale all altezza delle faccia superiore della bobina stessa (0.187 mm). Nel calcolo si è assunta una variazione lineare di tale spostamento partendo da un valore nullo, per ragioni di simmetria, sul piano equatoriale. In questo caso, l elemento ANSYS utilizzato è il Plane25 per la modellizzazione di strutture assialsimmetriche con carichi non assialsimmetrici. I risultati, più avanti riportati, si riferiscono sia alle sollecitazioni derivanti solamente da questi spostamenti sia alla loro influenza nell insieme delle atre sollecitazioni in piano. 6.4 Temperature del rame e degli isolanti Come per le forze elettromagnetiche, si è ancora suddivisa la bobina in 4 x 11 elementi (approssimando ogni elemento con una spira) ed è stato calcolato per ognuno l andamento della temperatura. Il codice FORZA tiene conto della variazione della resistività del rame in funzione della temperatura e dell induzione magnetica e di un fattore di riempimento medio. Anche le temperature di ogni spira, costanti nell ambito della stessa spira, sono riportate sui files di input già elencati. E da notare che la temperatura massima calcolata a fine impulso (250 K) risulta più bassa di quella già calcolata da ENEA, riportata sul documento IGNITOR Program: Engineering Design Description pari a 261 K. 13
14 Per ciò che riguarda gli isolamenti è stata calcolata la loro temperatura, ad ogni istante, a metà dello spessore di ogni strato: isolamento di spira (spessore 0.6 mm); isolamento interspira (spessore 0.6 mm) ed isolamento contromassa (spessore 2.3 mm). Le ipotesi semplificative fatte riguardano l aver considerato la temperatura media del rame della bobina per il calcolo della temperatura dell isolante alle varie distanze dalla spira, l aver attribuito ai singoli spessori la temperatura dei loro punti intermedi. Si riportano in tabella le temperature (K) medie del rame della bobina 1, la temperatura massima calcolata, sempre nel rame, e le temperature medie degli isolamenti; la figura rappresenta, a titolo di solo esempio, la parte più bassa ed interna della bobina all istante t=0 sec: Tempo (sec) T med Rame T max Rame T isol. spira T isol.int.spira T contr.massa
15 7. Criteri di accettazione delle sollecitazioni agenti sulla bobina e risultati del calcolo Il giudizio di accettabilità delle tensioni di taglio negli isolanti sarà dato dal loro confronto con la resistenza a taglio derivante dall utilizzazione della legge coulombiana τ = τ 0 + fs σ n, in funzione della temperatura, ottenuta con le prove FUS.PE.002. Nell ambito di tali prove, il documento CITIF: CTFA PRO I 3091 Rev. 0 dal titolo Prove di verifica del comportamento Pseudo - Coulombiano dell isolante sottoposto a taglio e compressione - Prove supplementari su n 10 provini e la nota Valutazione dei Risultati con il Riferimento di 10 Provini della Prova FUS PE002 riassumono e integrano tutti i risultati nelle due formule (dove si considera σ n >0 se di compressione): a TA τ = σ n (1) a 77 K τ = σ n (2) Nel caso di materiali conduttori convenzionali (non superconduttori) si definisce il valore Sm (stress di progetto secondo Tresca), ponendo S m = 2 / 3 S y0.2% alla temperatura di operazione e per materiali con sufficiente duttilità. Il giudizio di accettabilità della sollecitazione nel rame verrà fatto considerando i seguenti limiti: Sollecitazione generale membranale 1.0 K S m Sollecitazione locale membranale 1.5 K S m Sollecitazione generale membranale + flessione 1.5 K S m Sollecitazione totale primaria + secondaria 3.0 K S m Dove K dipende dal livello della condizione di servizio: nel presente caso si considera solamente la Normale Operazione, ponendo K=1. La Tabella 1 riporta un riassunto dei risultati del calcolo per la Bobina nel suo insieme, per i vari istanti considerati: La colonna UxI è il massimo spostamento radiale della bobina sul raggio Interno. La colonna UxE è il massimo spostamento radiale della bobina sul raggio Esterno. La colonna Uy rappresenta il massimo spostamento in direzione assiale. La colonna DMX rappresenta il modulo del massimo spostamento vettoriale. 15
16 TAB 1 Bobina t (s) UxI (mm) UxE (mm) Uy (mm) DMX(mm) Gap T2 Gap Palo Aperto Aperto Chiuso Chiuso Aperto Chiuso Aperto Chiuso Aperto Chiuso Aperto Chiuso Nella Tabella 2 si riassumono i dati relativi all Isolante: per la temperatura vengono dati due valori: il primo è la temperatura media degli isolamenti di spira (quelli a temperatura più alta), la seconda è la temperatura media dell isolamento di massa (quello a temperatura più bassa). Il valore riportato per σ n (da utilizzare nelle formule (1) o (2)) è il massimo valore della tensione normale sia in direzione radiale che assiale, riscontrato negli isolamenti della bobina. Il valore di τ limite è il risultato dell applicazione delle precedenti formule (1) o (2) in funzione della temperatura. Per temperature <77 K, si applica la (2) mentre per temperature variabili tra 77 e 293 K si applicano coefficienti variabili linearmente con la temperatura stessa; la tensione equivalente di Von Mieses massima calcolata e per il Rame, in Tab.3: la tensione equivalente di Von Mieses massima calcolata nel rame; lo Yield Stress allo 0.2% ed alla temperatura di operazione; il valore %S y come percentuale dello Yield Stress; lo Stress Intensity (coincidente con il criterio di Tresca) massimo; sempre per il Rame, nella Tab. 4, si riporta per ogni istante e per la spira più sollecitata: la sollecitazione generale di membrana*; la sollecitazione locate di membrana; 16
17 la sollecitazione generale totale primaria; la sollecitazione generale totale primaria + secondaria; la sollecitazione locale totale primaria la sollecitazione locale totale primaria + secondaria; in ultima colonna vi sono i massimi valori ammissibili. * Per un maggiore chiarimento sul metodo di calcolo si veda la Nota a Pag. 57. (Gli istanti dello scenario presi in considerazione sono in [s], le temperature in [K] e gli stress in [Mpa]) Tab2 Isolante t T σ n τ limite τ calc SEQV (1) ** (2) *** (1) E incluso l effetto delle fuori piano. I valori Syz e Sxz sono inferiori. (2) E un valore medio: vi sono concentrazioni agli angoli (vedi Figure di SXY) ** τ limite = σ n *** τ limite = σ n Tab3 Rame (CuAg) t SEQV S y0.2% %S y SINT
18 Tab. 4 Stress Calcolato General Primary Membrane Local Primary Membrane General Primary Mem+Ben Total Primary + Secondary Local Primary Memb+Bend Local Total Prim.+Secon. t = 0 t=1.5 Stress Calc. Stress Amm. Stress Calc. Stress Amm. Stress Calc / 201 / / 201 / 336 Per gli istanti t=0 e t=1.5 s è stato effettuato un solo calcolo, essendo insignificante il contributo della temperatura sulle tensioni primarie. t = 4 Stress Amm / / t = 5 t = 8 Stress Calc. 227 [228]* Stress Amm. 259 Stress Calc. 92 Stress Amm [308] [250] [286] [353] / 429 / 362 [364] / 435 / * I valori [] Si riferiscono al caso completo con le forze fuori piano. t=10 Stress Calc. Stress Amm / 192 / 18
19 Si riportano di seguito i quattro grafici relativi ai dati riportati in Tab.4 (solamente per le sollecitazioni soggette ai limiti di accettazione): Stress Generale Membranale Stress (MPa) Stress Amm. Stress Calc tempo (s) Stress (MPa) Stress Locale Membranale tempo (s) Stress Amm. Stress Calc. 19
20 Stress (MPa) Stress Generale Membranale + Flessione tempo (s) Stress Amm. Stress Calc. Stress Generale Totale (Prim.+Secon.) Stress (MPa) tempo (s) Stress Amm. Stress Calc. 20
21 8. Figure e confronto con i risultati del modello ANSALDO 8.1 All istante t=0 Si riportano, di seguito, degli schemi semplificativi delle tensioni ottenute dal modello ANSALDO (quelli a sinistra) e delle immagini del modello di dettaglio attuale (quelle a destra). Il fine è di tentare un possibile confronto dei risultati ottenuti: tale confronto è, però, poco significativo in quanto la presenza del foro di raffreddamento nel conduttore e dell isolante variano profondamente le distribuzioni delle tensioni, rendendo impossibile identificare gli andamenti di fondo delle tensioni stesse. Si può notare, tuttavia, che i valori di riferimento non solo sono dello stesso ordine di grandezza ma, anzi, si ricalcano con buona approssimazione (si ricordi che, per ottenere la sollecitazione sul rame, è necessario moltiplicare la tensione nel materiale omogeneizzato del modello ANSALDO per un coefficiente pari a 1.18). E, ancora, possibile verificare che il foro di raffreddamento introduce concentrazione di tensioni nel conduttore. Tali concentrazioni variano nei punti posti sul profilo del foro ed hanno un valore massimo localizzato nei punti posti sui piani orizzontale e verticale passanti per il centro del foro stesso. I loro valori risultano: S max orizzontale =3 S vert - S oriz ed S max verticale =3 S orizz - S vert. Le figure riportate di seguito sono relative alle tensioni [Mpa] radiale (Sx), assiale (Sy), circonferenziale (Sz) ed equivalente di Von Mieses (SEQV), omogeneizzate nel caso ANSALDO. 21
22 22
23 Spostamento radiale (mm) t=0 s Particolare Isolante: Tensione Equivalente t=0 s (angolo prima spira in basso e più verso l asse) 23
24 Particolare Isolante: Tensione di Taglio t=0 s (angolo prima spira) Spostamento assiale (mm) t=0 s 24
25 8.2 Istante t=1.5 Si riportano le immagini dello stato tensionale della bobina1: non vengono rappresentati, per un diretto confronto come per t=0, gli schemi semplificativi delle tensioni ottenute dal modello ANSALDO. Se ne allegano (in All.2), per semplicità, le fotocopie contenute nel documento IGN ANE N e relative allo stato tensionale delle bobine 1,2,3 e 4 dell OHT. Tali risultati danno un immagine della bobina omogeneizzata nel suo insieme. Per il presente modello di dettaglio, invece, non è possibile riportare delle immagini complessive perché non sarebbero più leggibili; quelle che vengono mostrate sono singole spire indicative di uno stato più critico, mentre i valori nella legenda sono i valori relativi alla bobina nel suo insieme. Tensione radiale SX [Mpa] t=1.5 s (prime spire in alto) 25
26 Tensione assiale SY [Mpa] t=1.5 s (spira in basso ed adiacente alla P2) Tensione circonferenziale SZ [Mpa] t=1.5 26
27 Tensione di taglio SXY [Mpa] t=1.5 s (prime spire in basso ed verso la P2) Tensione Von Mieses SEQV [Mpa] t=1.5 s (spire in alto ed verso l asse) 27
28 Particolare Isolante: Tensione di taglio t=1.5 s (angolo spira in basso e più verso la bobina P2) Particolare Isolante: Tensione Equivalente t=1.5 s (angolo spira in basso e più verso la bobina P2) 28
29 Spostamento radiale (mm) t=1.5 s Spostamento assiale (mm) t=1.5 s 29
30 8.3 Istante t=4 Le figure si riferiscono ai carichi totali dovuti alle Forze In Piano + Temperatura. Tensione radiale SX [Mpa] t=4 s (spire in basso e più verso l asse) Tensione assiale SY [Mpa] t=4 s (spire in basso e più verso l asse) 30
31 Tensione circonferenziale SZ [Mpa] t=4 s Tensione Von Mieses SEQV t=4 s 31
32 Tensione di taglio SXY [Mpa] t=4 s (prime spire in basso ed la P2) Particolare Isolante: Tensione di taglio t=4 s (angolo spira più in basso e verso la bobina P2) 32
33 Particolare Isolante: Tensione di taglio t=4 s (angolo spira più in basso e verso la bobina P2) Tensione Von Mieses SEQV t=4 s [Mpa] (prime spire in basso ed verso l asse) 33
34 Spostamento radiale (mm) t=4 s Spostamento assiale (mm) t=4 s 34
35 8.4 Istante t= Effetto dovuto alle Forze in Piano ed alla temperatura. Tensione radiale SX [Mpa] t=5 s (vista complessiva) Tensione radiale SX [Mpa] t=5 s (vista della spira più sollecitata) 35
36 Tensione assiale SY [Mpa] t=5 s (spire in basso e verso l asse) Tensione circonferenziale SZ [Mpa] t=5 s (parte bassa della bobina) 36
37 Tensione di taglio t=5 s (parte bassa della bobina) Particolare Isolante: tensione di taglio t=5 s (angolo spira più in basso e verso la bobina P2) 37
38 Tensione Von Mieses SEQV [Mpa] t=5 s (Vista complessiva) Tensione Von Mieses SEQV [Mpa] t=5 s (parte bassa ed esterna) 38
39 Spostamento radiale (mm) t=5 s (vista complessiva.) Spostamento assiale (mm) t=5 s (vista complessiva) 39
40 8.4.2 Effetto dovuto alle sole Forze Fuori Piano Spostamento circonferenziale (mm) t=5 s (vista complessiva) Tensione Von Mieses SEQV [Mpa] t=5 s (Vista complessiva) 40
41 8.4.3 Effetto dovuto alle Forze In piano + Fuori Piano + temperatura Tensione Von Mieses SEQV [Mpa] t=5 s (Vista complessiva) Tensione Von Mieses SEQV [Mpa] t=5 s 41
42 Tensione di taglio SXY t=5 s (Vista complessiva) Tensione di taglio SXZ t=5 s (Vista complessiva) 42
43 Tensione di taglio SYZ t=5 s (Vista complessiva) 43
44 8.5 Istante t=8 Le figure si riferiscono ai carichi totali dovuti alle Forze In Piano + Temperatura. [NOTA: Si è analizzato un ulteriore ipotetico caso considerando anche l effetto di Forze Fuori Piano, come nell istante t=5 sec. La loro influenza sul massimo valore delle sollecitazioni (vedi Tab.4) è assolutamente trascurabile. La ragione è nel fatto che i valori massimi delle sollecitazione dovute alle singole forze In piano e Fuori sono su piani ortogonali tra loro.] Tensione radiale SX [Mpa] t=8 s (vista complessiva) Tensione radiale SX [Mpa] t=8 s (spire in alto e verso l asse) 44
45 Tensione assiale SY [Mpa] t=8 s (spire più in alto e verso l asse) Tensione assiale SZ [Mpa] t=8 s (parte bassa della bobina) 45
46 Particolare Isolante: Tensione di taglio t=8 s (angolo spira più in alto e verso la bobina P2) Tensione di taglio t=8 s (spira più sollecitata, in basso e verso la P2) 46
47 Tensione Von Mieses SEQV [Mpa] t=8 s (Vista complessiva) Tensione Von Mieses SEQV [Mpa] t=8 s (spira in basso e verso la P2) 47
48 Tensione Von Mieses SEQV [Mpa] t=8 s (Spira in basso e verso l asse) Tensione Von Mieses SEQV [Mpa] t=8 s (Spira più sollecitata) 48
49 Spostamento radiale (mm) t=8 s (vista complessiva.) Spostamento assiale (mm) t=8 s (vista complessiva) 49
50 8.6 Istante t=10 Tensione radiale SX [Mpa] t=10 s (vista complessiva) Particolare Isolante: Tensione radiale SX [Mpa] t=10 s (spira in basso e verso la P2) 50
51 Particolare Isolante: Tensione radiale SX [Mpa] t=10 s (spira in basso e verso la P2) Tensione assiale SY [Mpa] t=10 s (spire più in basso e verso la bobina P2) 51
52 Tensione circonferenziale SZ [Mpa] t=10 s (andamento complessivo) Particolare Isolante: Tensione di taglio t=10 s (angolo spira più in basso e verso la bobina P2) 52
53 Particolare Isolante: Tensione di taglio t=10 s (angolo spira più in alto e verso la bobina P2) Tensione Von Mieses SEQV [Mpa] t=10 s (Vista complessiva) 53
54 Particolare: Tensione Von Mieses SEQV [Mpa] t=10 s (Spira in basso e verso l asse) 54
55 Spostamento assiale (mm) t=10 s (vista complessiva) 55
56 9. Conclusioni Isolante Lo stato tensionale sembra accettabile. Il valore del taglio è sempre inferiore a quello massimo ammissibile e con buoni margini di sicurezza. L unico istante che potrebbe generare dei dubbi è t = 8 sec. In questo istante, accanto ad un valore calcolato sufficientemente basso, compaiono aree abbastanza estese in corrispondenza dei raccordi delle spire che mostrano concentrazioni di tensione non irrilevanti. Questo effetto potrebbe essere anche indotto dal fatto che l isolante è considerato ortotropo e le sue caratteristiche variano bruscamente, in corrispondenza del raccordo della spira di rame, nel passare dalla posizione orizzontale a quella verticale. Questo effetto compare in ogni istante, ma soltanto a t=8 sec i valori locali di picco superano quelli ammissibili. Altre indicazioni significative possono essere le deformazioni percentuali a cui l isolante è sottoposto nelle aree maggiormente caricate: schiacciamento assiale dell isolante di spira e contromassa a t=8 sec. nella parte della bobina poggiata sul piano equatoriale della macchina 1% (nodi n 1233,36848); schiacciamento assiale tra due spire sovrapposte 0.5% (t= 8sec) (nodi 3761,1138); schiacciamento radiale dell isolante di spira e contromassa a t=8 sec. e verso la bobina P2 1.2% (nodi 4983,35832); allungamento circonferenziale a t= 10 sec. nel punto di max spostamento radiale 0.3%; incremento dello spessore radiale 0.4% (a t=10 sec.). Rame Il confronto non semplice con i risultati ANSALDO ha mostrato che le tensioni equivalenti di Von Mieses massime, ed incrementate con il relativo coefficiente, nel materiale omogeneo coincidono con buona approssimazione con queste ultime, calcolate lontano dalla discontinuità costituita dal foro centrale di raffreddamento. Grande attenzione è da dedicare a tali sollecitazioni locali, generalmente nella colonna costituita dalle spire più interne, che risultano le più sollecitate. Complessivamente è possibile affermare che la Bobina 1 dell OHT è accettabile in riferimento ai materiali, allo scenario ed alle condizioni operative considerate e che sembra necessaria una campagna sperimentale tesa a definire il reale comportamento dell isolante nelle zone più critiche della bobina. 56
57 Nota: ANSYS considera la componente dello stress membranale come il valore medio della componente dello stress totale lungo un certo percorso t: σ memb i = / 2 1 t t σ t / 2 i I calcoli sono stati quindi condotti in modo da dx avere almeno due cicli di analisi: il primo è ottenuto considerando solamente le sollecitazioni primarie ed annullando i coeff. di dilatazione termica di tutti i materiali ed un secondo che considera l effetto globale primario + secondario. In particolare all istante t=5 sec sono stati effettuati altri due casi in cui il primo considera solamente l effetto delle forze fuori piano ed il secondo che tiene conto del loro presenza in aggiunta a quella delle forze in piano. Nell Allegato 5 si riportano, per ogni istante e per la spira più caricata, le sollecitazioni primarie medie nella sezione e, in ultima colonna, quelle totali medie (primarie + secondarie). I percorsi lungo i quali si sono ottenute le sollecitazioni linearizzate e successivamente mediate sono numerati nell apposito schema. 57
58 10. Elenco Allegati Allegato n 1: Estratto da A survey of the properties of copper alloys for use as fusion reactor materials ; Journal of Nuclear Materials 189 (1992) Allegato n 2: Fotocopia: Sistema di tensionamento e di centraggio del palo centrale - dal Doc. ANSALDO IGN PAL D Rev.1 del 16/6/99 Allegato n 3: Fotocoipie - Stato tensionale bobine dell OHT - dal Doc. ANSALDO IGN.ANE.N Rev.0 del 21/5/99. Allegato n 4: Fotocopia della TAB.49 In Plane Loads12MA - dal Doc. ANSALDO IGN.ANE.N Rev.0 del 21/5/99. Allegato n 5: Elenco dei valori degli stress calcolati nelle spire più sollecitate in ogni istante. Determinazione del valore medio sulla singola spira, riportato in Tab. 3.. Allegato n 6: Files id input per ANSYS ai vari istanti: forze elettromagnetiche, pressioni di cantatto, temperature del rame e degli isolanti. 58
59 Allegato 5 Settima spira dal basso e verso l'asse Decima spira dal basso e verso l'asse t=0 sec Mem. Mem+Ben Total t=1.5 sec Mem. Mem+Ben Total path path path path path path path path X med X med Solo Forze In Piano Sesta spira dal basso verso l'asse Sesta spira dal basso verso l'asse t=4 sec Mem. Mem+Ben Total t=5 sec Mem. Mem+Ben Total path path path path path path path path X med X med Forze In Piano + Fuori Piano Sesta spira dal basso verso l'asse t=5 sec Mem. Mem+Ben Total path path path path X med Forze In + Fuori Piano + Temperatura Quinta spira dal basso verso l'asse t=5 sec Mem. Mem+Ben Total path path path path X med Nona spira dal basso verso la bobina P2 Prima spira in basso verso l'asse t=8 sec Mem. Mem+Ben Total t=10 sec Mem. Mem+Ben Total path path path path path path path path X med X med CSB1 59
RELAZIONE ESERCITAZIONI AUTODESK INVENTOR
20 Ottobre 2015 RELAZIONE ESERCITAZIONI AUTODESK INVENTOR Corso di Costruzione di Macchine e Affidabilità C.d.L.M. in Ingegneria Meccanica Docente: Prof.ssa Cosmi Francesca Assistente: Dott.ssa Ravalico
DettagliAgostinetti Piero (425902/IM)
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PADOVA FACOLTA DI INGEGNERIA Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica LABORATORIO DI ANALISI STRUTTURALE CON ANSYS 5.6: VERIFICHE STRUTTURALI PER IL BILANCERE DELLA PIATTAFORMA
DettagliMODELLO TERMICO DELLE BOBINE POLOIDALI
ENTE PER LE NUOVE TECNOLOGIE, L'ENERGIA E L'AMBIENTE Associazione EURATOM-ENEA sulla Fusione MODELLO TERMICO DELLE BOBINE POLOIDALI ANDREA CAPRICCIOLI, PAOLO FROSI ENEA - Unità Tecnico Scientifica Fusione
Dettaglimodulo E Le volte f 2 + l2 4 2 f Con i valori numerici si ha: 1, , , 40 = 5,075 m r =
Unità Il metodo alle tensioni ammissibili 1 ESERCIZIO SVOLTO Le volte Verificare una volta circolare a sesto ribassato in muratura di mattoni pieni che presenta le seguenti caratteristiche geometriche:
DettagliFisica Generale II (prima parte)
Corso di Laurea in Ing. Medica Fisica Generale II (prima parte) Cognome Nome n. matricola Voto 4.2.2011 Esercizio n.1 Determinare il campo elettrico in modulo direzione e verso generato nel punto O dalle
DettagliEsercitazioni. Costruzione di Macchine A.A
Esercitazioni di Costruzione di Macchine A.A. 2002-200 Manovellismo ordinario centrato Esercitazione n 1 2 Una macchina per prove di fatica su molle a balestra aziona, attraverso un giunto che trasmette
DettagliCENTRO DI TAGLIO E TORSIONE SPURIA IN TRAVI A PARETE SOTTILE ESERCIZIO 1
CENTR DI TAGLI E TRSINE SPURIA IN TRAVI A PARETE STTILE ESERCIZI 1 La sezione di figura, sietrica rispetto ad un asse orizzontale passante per, è soggetta all azione di taglio T agente in direzione verticale
DettagliSi valuti lo stato di tensione e la deformazione plastica permanente agli istanti A, B, C e D, assumendo valido il modello elasto-plastico perfetto.
Esercizio n.: 1 4-18 Una barra in (σ S = 180 MPa, E = 70 GPa, α = 24 10-6 C -1 ), bloccata alle estremità, subisce il seguente ciclo termico: T 325 175 25 A Si valuti lo stato di tensione e la deformazione
DettagliESEMPIO DI ANALISI DINAMICA NON LINEARE DELLA CAMERA A VUOTO IGNITOR
ESEMPIO DI ANALISI DINAMICA NON LINEARE DELLA CAMERA A VUOTO IGNITOR Nel presente esposizione i si descrive come è stata t eseguita un analisi i dinamicai elastoplastica l ti della camera a vuoto di Ignitor
DettagliESERCITAZIONE SUL CRITERIO
TECNOLOGIE DELLE COSTRUZIONI AEROSPAZIALI ESERCITAZIONE SUL CRITERIO DI JUVINALL Prof. Claudio Scarponi Ing. Carlo Andreotti Ing. Carlo Andreotti 1 IL CRITERIO DI JUVINALL La formulazione del criterio
DettagliInserire figura: ILLUSTRAZIONI\ARTS Tiff(cap 10)\Figura 10_138.tif Figura Convenzioni e parametri di calcolo per il metodo tabellare.
10.10.9 Esempi di progetti e verifiche di sezioni rettangolari semplicemente inflesse tramite il metodo tabellare Il progetto e la verifica di sezioni rettangolari, sottoposte a sollecitazioni di flessione
DettagliCOPERTURA IN LEGNO CASTELLO DI XXXXXXX
COPERTURA IN LEGNO CASTELLO DI XXXXXXX RILIEVO - INDAGINI DI LABORATORIO - VERIFICHE STRUTTURALI PROVA N. 3541 / GE Committente: Tecnico Comunale: Consulenti: Relatori: Comune di XXXXXX arch. XXXXXXXX
Dettagli4 SOLLECITAZIONI INDOTTE. 4.1 Generalità
4 SOLLECITAZIONI INDOTTE 4.1 Generalità Le azioni viste inducono uno stato pensionale interno alla struttura e all edificio che dipende dalla modalità con cui le azioni si esplicano. Le sollecitazioni
DettagliSollecitazioni semplici Il Taglio
Sollecitazioni semplici Il Taglio Considerazioni introduttive La trattazione relativa al calcolo delle sollecitazioni flessionali, è stata asata sull ipotesi ce la struttura fosse soggetta unicamente a
DettagliSolai e solette con armatura incrociata: comportamento e calcolo
Solai e solette con armatura incrociata: comportamento e calcolo Consideriamo la piastra di figura a riferita a un sistema di assi cartesiani x e y, e in particolare le due strisce ortogonali t x e t y
DettagliSOLUZIONE DELLA TRACCIA N 2
SOLUZIONE DELLA TRACCIA N La presente soluzione verrà redatta facendo riferimento al manuale: Caligaris, Fava, Tomasello Manuale di Meccanica Hoepli. - Studio delle sollecitazioni in gioco Si calcolano
DettagliUniversità degli Studi di Cagliari - Facoltà di Ingegneria e Architettura. Fondamenti di Costruzioni Meccaniche Tensione e deformazione Carico assiale
Esercizio N.1 Un asta di acciaio è lunga 2.2 m e non può allungarsi più di 1.2 mm quando le si applica un carico di 8.5 kn. Sapendo che E = 200 GPa, determinare: (a) il più piccolo diametro dell asta che
DettagliEsercitazione 11: Stato di tensione nella sezione di trave
Meccanica e Tecnica delle Costruzioni Meccaniche Esercitazioni del corso. Periodo I Prof. Leonardo BERTINI Ing. Ciro SNTUS Esercitazione 11: Stato di tensione nella sezione di trave Indice 1 Forza normale
DettagliTipologie di murature portanti
Tipologie di murature portanti Le murature costituite dall assemblaggio organizzato ed efficace di elementi e malta possono essere a singolo paramento, se la parete è senza cavità o giunti verticali continui
DettagliEsercizio su sforzi tangenziali indotti da taglio T in trave inflessa
Esercizio su sforzi tangenziali indotti da taglio T in trave inflessa t = 15 h = 175 Si consideri la sezione rappresentata in figura (sezione di trave inflessa) sulla quale agisca un taglio verticale T
DettagliLezione. Tecnica delle Costruzioni
Lezione Tecnica delle Costruzioni 1 Comportamento e modellazione del cemento armato 2 Modellazione del cemento armato Comportamento del cemento armato Il comportamento del cemento armato dipende dalle
DettagliGiacomo Sacco Appunti di Costruzioni Edili
Giacomo Sacco Appunti di Costruzioni Edili Le tensioni dovute a sforzo normale, momento, taglio e a pressoflessione. 1 Le tensioni. Il momento, il taglio e lo sforzo normale sono le azioni che agiscono
DettagliGli effetti delle alte temperature sulla risposta sismica degli edifici in muratura
Gli effetti delle alte temperature sulla risposta sismica degli edifici in muratura Antonio Formisano, Ricercatore Università di Napoli Federico II Francesco Fabbrocino, Ricercatore Università Telematica
DettagliFormulazione dell equazione del moto. Prof. Adolfo Santini - Dinamica delle Strutture 1
Formulazione dell equazione del moto Prof. Adolfo Santini - Dinamica delle Strutture 1 Sistema a un grado di libertà In alcuni sistemi strutturali la massa, lo smorzamento e la rigidezza sono concentrati
DettagliLEZIONE 7 CRITERI DI RESISTENZA
LEZIONE 7 CRITERI DI RESISTENZA La resistenza di un materiale e definita dallo stato tensionale ultimo che esso puo sopportare prima della rottura. Un CRITERIO DI RESISTENZA (o di ROTTURA) e una relazione
DettagliProve sperimentali a rottura di travi rettangolari in cemento armato con staffatura tipo Spirex e staffatura tradizionale
Università degli Studi di Firenze DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE E AMBIENTALE LABORATORIO PROVE STRUTTURE E MATERIALI Via di Santa Marta, 3-50139 Firenze Prove sperimentali a rottura di travi rettangolari
DettagliDispense del Corso di SCIENZA DELLE COSTRUZIONI. Sollecitazioni semplici PARTE TERZA. Prof. Daniele Zaccaria
Dispense del Corso di SCIENZA DELLE COSTRUZIONI Prof. Daniele Zaccaria Dipartimento di Ingegneria Civile Università di Trieste Piazzale Europa 1, Trieste PARTE TERZA Sollecitazioni semplici Corsi di Laurea
DettagliVerifiche di deformabilità e di stabilità degli elementi inflessi
modulo D L acciaio Unità Il metodo alle tensioni ammissibili 1 Verifiche di deformabilità e di stabilità degli elementi inflessi Verifica nei confronti dello svergolamento (instabilità laterale) Esaminiamo
DettagliACCIAIO Calcolo Strutturale
ISTITUTO TECNICO COSTRUZIONI AMBIENTE TERRITORIO Appunti per il corso di PROGETTAZIONE COSTRUZIONI IMPIANTI ACCIAIO Calcolo Strutturale Aggiornamento: Aprile 2016 Prof. Ing. Del Giudice Tony GENERALITA
DettagliESERCIZIO 1 (Punti 9)
UNIVERSITA DI PISA - ANNO ACCADEMICO 007-8 CORSO DI LAUREA IN ING. ELETTRICA (N.O.) CORSO DI MECCANICA E TECNICA DELLE COSTRUZIONI MECCANICHE VERIFICA INTERMEDIA DEL 15-06-009 ESERCIZIO 1 (Punti 9) Data
DettagliProntuario Opere Geotecniche (Norme tecniche per le costruzioni D.M. 14/01/2008)
Prontuario Opere Geotecniche (Norme tecniche per le costruzioni D.M. 14/01/2008) Punto 6.2.3_Verifiche statiche: Stati Limite Ultimi (SLU) Stato Limite di resistenza del terreno (GEO) Stato Limite di resistenza
DettagliCollegamenti tra organi rotanti: accoppiamento albero-mozzo
Accoppiamenti albero-mozzo Collegamenti tra organi rotanti: accoppiamento albero-mozzo Accoppiamenti albero-mozzo Accoppiamenti albero-mozzo 3 Accoppiamenti albero-mozzo 4 Accoppiamenti albero-mozzo Compito
DettagliESAME DI AERODINAMICA 12/12/2006
ESAME DI AERODINAMICA 12/12/2006 La velocità indotta nel piano y-z passante per l origine da un filamento vorticoso rettilineo semi-infinito disposto lungo l asse x e con origine in x=0, rispetto a quella
DettagliA A N LI A S LI I S I P U P S U H S - H OV
ANALISI PUSH-OVER 1 Analisi push-over L analisi push-over rappresenta l ultima evoluzione dell analisi statica delle costruzioni in zona sismica L idea di fondo è quella di ricondurre l analisi dinamica
DettagliLezione Il calcestruzzo armato I
Lezione Il calcestruzzo armato I Sommario Il calcestruzzo armato Il comportamento a compressione Il comportamento a trazione Il calcestruzzo armato Il cemento armato Il calcestruzzo armato Il calcestruzzo
DettagliProve meccaniche accelerate di distacco dell intonaco dalla muratura
Prove meccaniche accelerate di distacco dell intonaco dalla muratura P. Bocca S. Valente Dipartimento di Ingegneria Strutturale e Geotecnica, Politecnico di Torino Riunione di coordinamento del progetto
DettagliCORSO DI LAUREA IN ING. ELETTRICA CORSO DI MECCANICA E TECNICA DELLE COSTRUZIONI MECCANICHE VERIFICA DI GIUNTO BULLONATO A FLANGIA
CORSO DI LAUREA IN ING. ELETTRICA CORSO DI MECCANICA E TECNICA DELLE COSTRUZIONI MECCANICHE VERIFICA DI GIUNTO BULLONATO A FLANGIA Condurre la verifica del giunto bullonato a flangia due che collega la
DettagliCorso di Analisi e Progetto di Strutture A.A. 2012/13 E. Grande. Regolarità Aspettigeneraliecriteridiimpostazione della carpenteria
Corso di Analisi e Progetto di Strutture A.A. 2012/13 E. Grande Regolarità Aspettigeneraliecriteridiimpostazione della carpenteria criterio base: REGOLARITA STRUTTURALE compattezza, simmetria, uniformità
DettagliStrutture di Fondazione Fondazioni e Opere di Sostegno Prova scritta di esame 11/01/2016
Strutture di Fondazione Fondazioni e Opere di Sostegno Prova scritta di esame 11/1/16 Si richiede la progettazione delle fondazioni di un serbatoio circolare di diametro 15 m e altezza 5 m. Ai fini del
DettagliUnità 2 Diagrammi di stato e proprietà dei materiali UNITA 2 DIAGRAMMI DI STATO E PROPRIETA DEI MATERIALI
Esercizio.1 UNITA DIAGRAMMI DI STATO E PROPRIETA DEI MATERIALI Tracciare un diagramma di stato binario in cui sia presente un composto intermedio A x B y a fusione congruente e un composto intermedio A
DettagliSCHEDA 12A: ADEGUAMENTO DEI TRATTORI A RUOTE A CARREGGIATA STANDARD MODELLO FIAT 411R E SIMILI (FIAT 312R, etc.)
SCHEDA 12A: ADEGUAMENTO DEI TRATTORI A RUOTE A CARREGGIATA STANDARD MODELLO FIAT 411R E SIMILI (FIAT 312R, etc.) Il presente documento è stato realizzato nell ambito dell attività di ricerca prevista:
DettagliUNIVERSITA DEGLI STUDI DI BERGAMO Facoltà di Ingegneria
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI BERGAMO Facoltà di Ingegneria COSTRUZIONE DI MACCHINE prof. Sergio Baragetti Allievi del corso di Laurea in Ingegneria Meccanica Testi delle esercitazioni per l Anno Accademico
DettagliFondazioni superficiali
Fondazioni superficiali Verifiche in condizioni statiche Capacità portante Dipende fondamentalmente da tre fattori. Contributo delle forze di attrito lungo la superficie di scorrimento. Contributo delle
DettagliLUOGO E DATA DI EMISSIONE: Faenza, 24/07/2007 NORMATIVA APPLICATA: UNI EN 1745 DATA RICEVIMENTO CAMPIONI: 09/07/2007
RAPPORTO DI PROVA DETERMINAZIONE DEI VALORI TERMICI DI PROGETTO DEL PRODOTTO MATTONE DOPPIO UNI COMUNE, 24x12x11, DELLA DITTA "SO.LA.VA. S.p.A." STABILIMENTO DI PIANDISCO (AR), E DI UNA PARETE IN MURATURA
DettagliMetallurgia e Materiali non Metallici. Prova di trazione. Marco Colombo.
Metallurgia e Materiali non Metallici Prova di trazione Marco Colombo marco1.colombo@polimi.it 16/03/2016 La prova di trazione uniassiale Una delle più comuni e importanti prove distruttive, si ricavano
DettagliCORPO RIGIDO MOMENTO DI UNA FORZA EQUILIBRIO DI UN CORPO RIGIDO CENTRO DI MASSA BARICENTRO
LEZIONE statica-1 CORPO RIGIDO MOMENTO DI UNA FORZA EQUILIBRIO DI UN CORPO RIGIDO CENTRO DI MASSA BARICENTRO GRANDEZZE SCALARI E VETTORIALI: RICHIAMI DUE SONO LE TIPOLOGIE DI GRANDEZZE ESISTENTI IN FISICA
DettagliProva di taglio diretto
Prova di taglio Prova di taglio diretto La prova può essere effettuata su campioni ricostituiti di terre incoerenti e su campioni indisturbati o ricostituiti di terre coesive consente di determinare le
DettagliINFN - Laboratori Nazionali del Gran Sasso
LNGS/TC-/07 24 07 1100 00 00 11 11 0 1 Analisi statica e dinamica agli Elementi Finiti del sistema di supporto BGO dell esperimento LUNA Donato Orlandi a, Ercolino Tatananni a, INFN - Laboratori Nazionali
DettagliAlberto Rossi matr
Alberto Rossi matr. 123456 Alberto Rossi matr. 123456 17 novembre 2010 pag. 1/16 Modello strutturale Il componente meccanico (forse una morsa...) ha dimensioni globali 100x100x25 quindi a rigore va considerato
DettagliDurabilità. Strutture Muratura. altro. altro
Nuove Norme Tecniche per le Costruzioni Alcune particolarità per le strutture murarie Contributi di G. Di Carlo, F. Di Trapani, G. Macaluso Durabilità altro Strutture Muratura altro Articolazione della
DettagliCaratteristiche di materiali
Caratteristiche di materiali Caratteristiche macroscopiche Lavorazione Microstruttura Formula chimica Legami chimici Struttura atomica Meccaniche Materiale Fisiche Elettriche Megnetiche Termiche Meccaniche
DettagliI sistemi protettivi per le strutture Le norme EN13381
Gli eurocodici strutturali per la progettazione antincendio Roma Istituto Superiore Antincendio 18 settembre 2008 I sistemi protettivi per le strutture Le norme EN13381 Mauro Caciolai 1 s ACCIAIO, CLS
DettagliScienza delle costruzioni - Luigi Gambarotta, Luciano Nunziante, Antonio Tralli ESERCIZI PROPOSTI
. Travi isostatiche ad asse rettilineo ESERCIZI PROPOSTI Con riferimento alle tre strutture isostatiche di figura, costituite da tre tratti, determinare: ) Reazioni vincolari; ) Diagrammi del momento flettente
Dettagli1 Equilibrio statico nei corpi deformabili
Equilibrio statico nei corpi deformabili Poiché i materiali reali non possono considerarsi rigidi, dobbiamo immaginare che le forze esterne creino altre forze interne che tendono ad allungare (comprimere)
DettagliIL LEGNO COME MATERIALE STRUTTURALE E LE SUE PROPRIETA MECCANICHE
Corso di formazione: SISTEMI COSTRUTTIVI DI COPERTURA IN LEGNO LAMELLARE Ordine degli Ingegneri di Napoli 5 e 6 maggio 2014 IL LEGNO COME MATERIALE STRUTTURALE E LE SUE PROPRIETA MECCANICHE Parte 2: IL
DettagliUno di questi casi è rappresentato dal cedimento in elementi di strutture soggetti a carichi di compressione che danno luogo ad instabilità elastica
In alcuni casi una struttura soggetta a carichi statici può collassare con un meccanismo diverso da quello del superamento dei limiti di resistenza del materiale. Uno di questi casi è rappresentato dal
DettagliSTUDIO ED OTTIMIZZAZIONE DI UN SISTEMA DI PROTEZIONE PER ESCAVATORI
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BOLOGNA FACOLTÀ DI INGEGNERIA CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA MECCANICA Tesi di laurea in Disegno Tecnico Industriale STUDIO ED OTTIMIZZAZIONE DI UN SISTEMA DI PROTEZIONE PER ESCAVATORI
DettagliProgetto di piccoli trasformatori monofasi
Progetto di piccoli trasformatori monofasi Si riporta un criterio di progetto valido per trasformatori monofasi fino a potenze dell'ordine di kva. Nell'esempio che segue si usano, per il nucleo, lamierini
DettagliSTUDIO ED OTTIMIZZAZIONE DI UN PISTONE PER UN MOTORE DIESEL AD ALTE PRESTAZIONI
ALMA MATER STUDIORUM - UNIVERSITÀ DI BOLOGNA SECONDA FACOLTA DI INGEGNERIA CON SEDE A CESENA CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA MECCANICA Classe 10 Sede di Forlì ELABORATO FINALE DI LAUREA In Disegno Assistito
DettagliGiunzioni Bullonate. Ing. Luca Esposito. Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica III anno A.A Università
Giunzioni Bullonate Ing. Luca Esposito Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica III anno A.A. 2009-2010 Nomenclatura Filettatura e Classe di resistenza Le filettature usate per i collegamenti sono le triangolari
Dettagli17/03/2014. Le prove meccaniche distruttive. Tipologie di deformazione. Sistemi di Produzione D. Antonelli, G. Murari C.L.U.T.
Le prove meccaniche distruttive Le prove meccaniche distruttive Sistemi di Produzione D. Antonelli, G. Murari C.L.U.T. Editrice, 2008 capitolo 3 Tecnologia meccanica S. Kalpakjian, S. R. Schmid Pearson
DettagliMetodi di riduzione del modello dinamico Dott. Lotti Nevio
1. Metodi di riduzione del modello dinamico Nel mettere insieme modelli dinamici di elementi diversi di una struttura (come avviene nel caso di un velivolo e del suo carico utile, ma anche per i diversi
DettagliESERCITAZIONE DI MACCHINE ELETTRICHE I
ESERCITAZIONE DI MACCHINE ELETTRICHE I PROF. ING. ALFONSO DAMIANO Sommario. Nella presente esercitazione, svolta durante il corso di Macchine Elettriche I dell A.A. 2007/2008, viene eseguito il dimensionamento
DettagliSimulazione di Terza Prova. Classe 5DS. Disciplina: Fisica. Data: 10/12/10 Studente: Quesito N 1. Punti 4. Come si definisce l energia potenziale elettrica? Si ricavi l espressione dell energia potenziale
DettagliForza (kn) Asta SLU Neve SLU Vento
CALCOLO DI UNA TRAVE RETICOLARE TRAMITE FOGLI DI CALCOLO NORMATIVA DI RIFERIMENTO: EN 1993 1-1, EN 1993 1-8 Rif. 09/07 1) Introduzione Nel seguante lavoro verranno verificate le aste ed i giunti di una
DettagliSCHEDA 14: TELAIO ANTERIORE FISSO SALDATO PER TRATTORI A CINGOLI CON MASSA MAGGIORE DI 3000 kg E FINO A 5000 kg
SCHEDA 14: TELAIO ANTERIORE FISSO SALDATO PER TRATTORI A CINGOLI CON MASSA MAGGIORE DI 3000 kg E FINO A 5000 kg SPECIFICHE DEL TELAIO DI PROTEZIONE. : il testo compreso fra i precedenti simboli si riferisce
DettagliAmplificatori in classe A con accoppiamento capacitivo
Ottobre 00 Amplificatori in classe A con accoppiamento capacitivo amplificatore in classe A di Fig. presenta lo svantaggio che il carico è percorso sia dalla componente di segnale, variabile nel tempo,
DettagliEsercitazione n 3. 2) Con riferimento alla giunzione tra i profili IPE 200 e HE 200 A dimensionare i bulloni per i carichi applicati come in figura.
Collegamento a bulloni Esercitazione n 3 ) Un contenitore C, caricato nel punto della trave orizzontale H dalla massa M, trasporta tale massa al punto, per poi ritornare scarico al punto di partenza. Si
DettagliQUINTA LEZIONE: corrente elettrica, legge di ohm, carica e scarica di un condensatore, leggi di Kirchoff
QUINTA LEZIONE: corrente elettrica, legge di ohm, carica e scarica di un condensatore, leggi di Kirchoff Esercizio Un conduttore cilindrico in rame avente sezione di area S = 4mm è percorso da una corrente
DettagliIl punzonamento. Catania, 18 marzo 2004 Pier Paolo Rossi
Il punzonamento Catania, 18 marzo 2004 Pier Paolo Rossi PUNZONAMENTO 4.3.4 Generalità. Il punzonamento può risultare da un carico concentrato o da una reazione agente su un area relativamente piccola di
DettagliLA PRECOMPRESSIONE DELLE STRUTTURE IN ACCIAIO PARTE II LE STRUTTURE A GRANDI LUCI
Viale Kennedy 4 90014 Casteldaccia (PA) www.ingegneriasolazzo.it LA PRECOMPRESSIONE DELLE STRUTTURE IN ACCIAIO PARTE II LE STRUTTURE A GRANDI LUCI L esigenza di creare dei grandi open space, per eventi
DettagliPonti Isolati Criteri di progettazione ed analisi
Ponti Isolati Criteri di progettazione ed analisi Università degli Studi di Pavia 1/38 Laboratorio di progettazione strutturale A 1 Sommario 1) Criteri base della progettazione 2) Componenti del sistema
DettagliComportamento Meccanico dei Materiali. 4 Soluzione degli esercizi proposti. Esercizio 4-1
Esercizio 4-1 Una piastra in S355 EN 1007/1 (Fe510 UNI 7070) delle dimensioni indicate in figura viene sollecitata da un carico assiale T 64 kn. Con riferimento alla sezione con intaglio, calcolare i coefficienti
DettagliLa forza di Lorentz è: una forza conservativa. una forza radiale. una forza a distanza. tutte le le risposte precedenti.
La forza di Lorentz è: una forza conservativa. una forza radiale. una forza a distanza. tutte le le risposte precedenti. 1 / 1 La forza di Lorentz è: una forza conservativa. una forza radiale. una forza
DettagliFigura 5.102: legami costitutivi reali di calcestruzzo e acciaio. Figura 5.103: Trave continua in c.a. sottoposta a carichi di esercizio.
5.7 Calcolo a rottura per travi continue in c.a. Figura 5.102: legami costitutivi reali di calcestruzzo e acciaio. Figura 5.103: Trave continua in c.a. sottoposta a carichi di esercizio. Figura 5.104:
DettagliSCHEDA 17A: ADEGUAMENTO DEI TRATTORI A RUOTE A CARREGGIATA STANDARD FIAT 415R E SIMILI (FIAT 215, FIAT 315, etc.)
SCHEDA 17A: ADEGUAMENTO DEI TRATTORI A RUOTE A CARREGGIATA STANDARD FIAT 415R E SIMILI (FIAT 215, FIAT 315, etc.) Il presente documento è stato realizzato nell ambito dell attività di ricerca prevista:
DettagliInstallazione dei tubi flessibili (DIN 20066)
Installazione dei tubi flessibili (DIN 20066) Per garantire la funzionalità, la sicurezza e la durata dei tubi flessibili e dei relativi raccordi è necessario non superare la pressione di esercizio e le
DettagliTECNOLOGIA DELL ARCHITETTURA 2009/10 PROF. SERGIO RINALDI
SISTEMI STRUTTURALI PRINCIPALI NELLA STORIA DELL ARCHITETTURA Esiste una stretta relazione tra il sistema strutturale e i materiali scelti per la costruzione sistema a telaio sistema trilitico sistema
DettagliIl modello di trave adottato dal Saint-Venant si basa sulle seguenti ipotesi:
IL PROBLEM DEL DE SINT-VENNT Il problema del De Saint-Venant è un particolare problema di equilibrio elastico di notevole interesse applicativo, potendosi considerare alla base della teoria tecnica delle
DettagliCaratteristiche di materiali
Caratteristiche di materiali Caratteristiche macroscopiche Lavorazione Microstruttura Formula chimica Legami chimici Struttura atomica Meccaniche Materiale Fisiche Elettriche Megnetiche Termiche Meccaniche
DettagliLEZIONE N 46 LA TORSIONE ALLO S.L.U.
LEZIONE N 46 LA ORSIONE ALLO S.L.U. Supponiamo di sottoporre a prova di carico una trave di cemento armato avente sezione rettangolare b x H soggetta a momento torcente uniforme. All interno di ogni sua
Dettaglia) determinare le fasi presenti, la loro quantità (percentuale) e la loro composizione in una lega Pb30% - Sn a 300, 200 e 184, 180 e 20 C.
ESERCIZIO 1 E dato il diagramma di stato del sistema Pb-Sn (figura). a) determinare le fasi presenti, la loro quantità (percentuale) e la loro composizione in una lega Pb30% - Sn a 300, 200 e 184, 180
DettagliLa resistenza dei materiali può essere misurata facendo ricorso a prove normalizzate.
La resistenza dei materiali può essere misurata facendo ricorso a prove normalizzate. Segui attentamente il video relativo ad una prova normalizzata di trazione LA PROVA DI TRAZIONE Molte sono le prove
DettagliRELAZIONE DI CALCOLO
RELAZIONE DI CALCOLO CONDOTTA IN ACCIAIO Premessa La costruzione della Strada Provinciale in oggetto prevede la realizzazione di una rotatoria sul tracciato esistente attraversato dal canale di bonifica
DettagliLUOGO E DATA DI EMISSIONE: Faenza, 24/01/2013 NORMATIVE APPLICATE: UNI EN 1339 DATA RICEVIMENTO CAMPIONI: 21/12/2012
CertiMaC soc.cons. a r.l. Via Granarolo, 62 48018 Faenza RA Italy tel. +39 0546 670363 fax +39 0546 670399 www.certimac.it info@certimac.it R.I. RA, partita iva e codice fiscale 02200460398 R.E.A. RA 180280
DettagliISOLATORI A SCORRIMENTO A SUPERFICIE CURVA
ISOLATORI A SCORRIMENTO A SUPERFICIE CURVA ISOLATORI A SCORRIMENTO A SUPERFICIE CURVA S04 INTRODUZIONE DESCRIZIONE Gli isolatori a scorrimento a superficie curva della serie FIP (Friction Isolation Pendulum)
DettagliDUTTILITA STRUTTURALE RIFLESSIONE!
DUTTILITA STRUTTURALE RIFLESSIONE! Sotto l azione di terremoti violenti, le strutture escono sensibilmente dal regime elastico, manifestando elevati impegni in campo plastico tuttavia nelle pratiche applicazioni
DettagliCorso di Progetto di Strutture. POTENZA, a.a Pareti in c.a.
Corso di Progetto di Strutture POTENZA, a.a. 2012 2013 Pareti in c.a. Dott. Marco VONA Scuola di Ingegneria, Università di Basilicata marco.vona@unibas.it http://www.unibas.it/utenti/vona/ PARETI La parete
DettagliCOMPORTAMENTO SPERIMENTALE DI TRAVI DI C.A. E RELATIVI METODI DI ANALISI
LEZIONI N 32 E 33 COMPORTAMENTO SPERIMENTALE DI TRAVI DI C.A. E RELATIVI METODI DI ANALISI Prima di addentrarci nei dettagli della teoria tecnica delle costruzioni di cemento armato, è utile richiamare
DettagliPROPRIETÀ MECCANICHE DEI POLIMERI. Proprietà meccaniche
PROPRIETÀ MECCANICHE DEI POLIMERI Informazioni necessarie per la progettazione di componenti in materiale polimerico: MODULO DI YOUNG (RIGIDEZZA) RESISTENZA ULTIMA DUTTILITÀ / FRAGILITÀ Ricavate da curve
DettagliEdifici in muratura. L edificio soggetto a carichi verticali. Catania, 21 aprile 2004 Bruno Calderoni. DAPS, Università di Napoli Federico II
Edifici in muratura L edificio soggetto a carichi verticali Catania, 21 aprile 2004 Bruno Calderoni DAPS, Università di Napoli Federico II L edificio del D.M. 20/11/87 L edificio della 3 a classe. La normativa
DettagliUNIVERSITA DEGLI STUDI DI BRESCIA
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI BRESCIA ESAME DI STATO DI ABILITAZIONE ALL'ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE DI INGEGNERE (Lauree di primo livello D.M. 509/99 e D.M. 270/04 e Diploma Universitario) SEZIONE B - Seconda
DettagliSCHEDA 7A: ADEGUAMENTO DEI TRATTORI A RUOTE A CARREGGIATA STANDARD MODELLO LANDINI 6500 DT E SIMILI (5500 DT, 4500 DT etc.)
SCHEDA 7A: ADEGUAMENTO DEI TRATTORI A RUOTE A CARREGGIATA STANDARD MODELLO LANDINI 6500 DT E SIMILI (5500 DT, 4500 DT etc.) Il presente documento è stato realizzato nell ambito dell attività di ricerca
DettagliIl fenomeno della frattura ha assunto una notevole importanza solo in tempi relativamente recenti.
Il fenomeno della frattura ha assunto una notevole importanza solo in tempi relativamente recenti. In passato, infatti, i materiali e le tecnologie di costruzione non avevano mai messo in luce questo fenomeno.....finché
DettagliUniversità del Salento Facoltà di Ingegneria Costruzione di Macchine
Università del Salento Facoltà di Ingegneria Costruzione di Macchine Lezione 3 Prova di trazione a cura del prof. ing. Vito Dattoma e dell ing. Riccardo Nobile 1 Prove di caratterizzazione meccanica Prova
Dettagli3) DIMENSIONAMENTO DI UNA SEZIONE INFLESSA
3) DIMENSIONAMENTO DI UNA SEZIONE INFLESSA Quanto segue ci consente di dimensionare l altezza di una trave inflessa con un criterio di imporre che la tensione massima agente sulla sezione della trave sia
DettagliSCHEDA 2A: ADEGUAMENTO DEI TRATTORI A CINGOLI MODELLO FIAT 120C E SIMILI (60C, 70C, 80C, ECC.)
SCHEDA 2A: ADEGUAMENTO DEI TRATTORI A CINGOLI MODELLO FIAT 120C E SIMILI (60C, 70C, 80C, ECC.) Nel presente documento sono illustrati gli elementi meccanici necessari alla costruzione della struttura di
DettagliUniversità degli studi di Cagliari
Università degli studi di Cagliari Dipartimento di Ingegneria Meccanica http://dimeca.unica.it/ Mail: Comportamento Meccanico dei Materiali Esercitazione 1 Autore: I. Virdis, G. Cau, N. Cullurgioni, M.
DettagliLe unioni. 5 L acciaio 5.3 Strutture in acciaio. Unioni con chiodi. Unioni con perni. Unioni con bulloni
1 Le unioni Unioni con chiodi È il sistema di collegamento più antico, ma è in disuso in quanto sostituito dalle unioni bullonate o saldate, per cui si può ritrovare solo su vecchie strutture in acciaio.
DettagliProva Scritta di Elettricità e Magnetismo e di Elettromagnetismo A. A Febbraio 2008 (Proff. F.Lacava, C.Mariani, F.Ricci, D.
Prova Scritta di Elettricità e Magnetismo e di Elettromagnetismo A. A. 2006-07 - 1 Febbraio 2008 (Proff. F.Lacava, C.Mariani, F.Ricci, D.Trevese) Modalità: - Prova scritta di Elettricità e Magnetismo:
Dettagli