Dar da mangiare agli affamati. Le eccedenze alimentari come opportunità

Documenti analoghi
Families bin a quarter of their food each week Dar da mangiare agli affamati. Le eccedenze alimentari come opportunità

Buttiamo via il cibo di una seconda Italia. Dar da mangiare agli affamati Le eccedenze alimentari come opportunità

LE ECCEDENZE ALIMENTARI COME FONTI DI NUTRIMENTO PER L UOMO. L esperienza di Banco Alimentare

Dar da mangiare agli affamati. Le eccedenze alimentari come opportunità

IL MERCATO RETAIL DEI PRODOTTI BIOLOGICI IN ITALIA

I NUMERI DEL SISTEMA FOOD MILANO

da spreco a opportunità la gestione degli avanzi nelle ristorazione scolastica

ASSOCIAZIONE BANCO ALIMENTARE DEL PIEMONTE ONLUS

Indagine sullo spreco alimentare in Italia. 13 miliardi di euro di cibo ogni anno buttati nella spazzatura

CONSUMI E DIMENSIONI DEL

Il ruolo delle mense scolastiche per la costruzione di una nuova democrazia del cibo giusto, buono e sostenibile

STUDIO DI SETTORE UM01U ATTIVITÀ ATTIVITÀ ATTIVITÀ SUPERMERCATI DISCOUNT DI ALIMENTARI

Il progetto Ma.Ri.Sa.

COME E CAMBIATA LA SPESA DELLE FAMIGLIE

CONAI: BILANCIO DI DIECI ANNI DI ATTIVITA

Surplus Food Management Against Food Waste

SPRECO ALIMENTARE e CONSERVAZIONE degli ALIMENTI. Buone pratiche per ridurre lo spreco alimentare a casa

Emergenza Alimentare Lombardia 11 Maggio 2014

Il Piano Regionale di Gestione Integrata dei Rifiuti. Deliberazione del Consiglio Regionale n. 301 del 5 Maggio 2009

Panorama della situazione Italiana Overwiew of the Italian Situation. Giulio Benvenuti Responsabile Qualità Legacoop Agroalimentare

Progetto LIFE10 ENV IT NO.WA. Azione 3 - Attività 3.1

RELAZIONE TECNICA DA ALLEGARE ALLA NOTIFICA SANITARIA

Big & Small oltre l ipermercato, le opportunità di nuovo sviluppo. Duccio R.L. Caccioni

POVERTÀ ASSOLUTA E NUOVE POVERTÀ EMERGENTI

Panel Famiglie. La spesa domestica per i prodotti biologici confezionati nel 2002

I FATTORI CHIAVE NELLA RELAZIONE CON GLI ENTI NO PROFIT IL CASO BANCO ALIMENTARE LA LOTTA ALLO SPRECO ALIMENTARE: SOLUZIONI E APPROCCI DI FILIERA

Rifiuti: da problema a risorsa

Progetto Mercati Amici

PER SOSTENERE IL FUTURO, COME RIDURRE GLI SPRECHI ALIMENTARI

Il mercato cinese dei prodotti agroalimentari

Summit imprese fuori casa Progetto Futuro - Milano 8 novembre Roberto Pinton Il food tra gusto e identità culinarie

DOSSIER Venerdì, 03 ottobre 2014

Quale è il ruolo delle certificazioni nel settore alimentare con riferimento alla filiera dei cereali: quali, quante, troppe?

IL MERCATO AL CONSUMO DEI PRODOTTI BIOLOGICI DISTRIBUZIONE MODERNA AL 40% DI QUOTA IN ITALIA

Progetto LIFE10 ENV IT NO.WA. Azione 3 - Attività 3.1

Ridurre, recuperare, ridistribuire. Linee per un percorso educativo

NUMERI CHIAVE DELLA FILIERA BIOLOGICA dalla produzione al consumatore: il ruolo dell ortofrutta

Agenzia ICE - ufficio di Stoccolma. Svezia. Il mercato dei prodotti biologici

Progetto LIFE10 ENV IT NO.WA. Azione 3 - Attività 3.1

Pensare globalmente, agire localmente.

Chi è Conad CO. = CONSORZIO NA. = NAZIONALE D. = DETTAGLIANTI. Conad è organizzata su 3 livelli: Gli IMPRENDITORI/SOCI. Le COOPERATIVE.

Il nuovo mercato online per i prodotti biologici italiani. Direttamente dal produttore al consumatore

PROVINCIA DI MILANO Sportello Itinerante Agroambientale Rozzano, 4 Aprile Prof. Alberto Pirani Dott.ssa Martina Licitra Pedol

DSU Toscana AOT di Firenze

Problematiche di approvvigionamento e commercializzazione delle aziende di prima trasformazione del comparto oleario

Progetto: LIFE10 ENV IT NO.WA. «No Waste» Gestione integrata dei rifiuti Azione 4 - Comune di Trento

La solidarietà a tutela della salute

ANALISI DI CONTESTO: LE TENDENZE RECENTI ED I FATTORI CRITICI DI SUCCESSO NELLA FILIERA ORTOFRUTTICOLA ITALIANA

Il sistema agroalimentare

COMMERCIO ALL INGROSSO DI FRUTTA E ORTAGGI CONSERVATI COMMERCIO ALL INGROSSO DI PRODOTTI DI SALUMERIA

Il modello alimentare europeo ha forti ripercussioni sull ambiente : necessita di energia, produce rifiuti con gli imballaggi, consuma petrolio per

LA STRUTTURAZIONE ATTUALE DELLE IMPRESE DEL VINO ITALIANO PER L INTERNAZIONALIZZAZIONE

Guadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy

Osservatorio SANA 2012

LA G.D.O. DEL SETTORE ALIMENTARE IN NORVEGIA

La gestione del pasto

Progetto LIFE10 ENV IT NO.WA. Azione 3 - Attività 3.1

PRIMO RAPPORTO SULLA COOPERAZIONE IN ITALIA. Giuseppe Roma DG Censis. Roma 29 novembre 2012

ASSSOCIAZIONE NAZIONALE COOPERATIVE DI CONSUMATORI A.C. 2093

Il Mercato dei prodotti Agroalimentari Biologici in GERMANIA INCOMING OPERATORI ESTERI AL SANA

Stoccaggio e gestione dei depositi per conto terzi (outsourcing): ricevimento, stoccaggio e preparazione delle merci a temperatura controllata;

BIODIESEL dal tuo OLIO CUCINA

COMUNE DI BRUSAPORTO. Assessorato all Istruzione Assessorato ai Servizi Sociali SAMARITANO

Le tre R in Coop: strategia ed esempi per la sostenibilità

I consumi agroalimentari biologici in Italia: consuntivo 2010

Giovanni Peira. Università degli studi di Torino

Il Mercato del Biologico

Previsioni di vendita e pianificazione: leve per migliorare il livello di servizio. Bologna, 26 settembre 2013

Luogo di nascita: Comune.. Provincia (..) Stato... Residenza: Via/Piazza N... C.A.P. Comune Provincia (..)

STUDIO DI SETTORE UG61A ATTIVITÀ INTERMEDIARI DEL COMMERCIO DI PRODOTTI ORTOFRUTTICOLI

Competere con la logistica Esperienze innovative nella Supply Chain alimentare

SERVIZIO DIRITTO ALLO STUDIO

OSSERVATORIO SANA 2015

XIV Convention Nazionale

L INTERSCAMBIO DI PRODOTTI AGROALIMENTARI TRA I PAESI AGRONET : STATO DELL ARTE, TREND E PROSPETTIVE FUTURE

IL BIO ITALIANO NELLE FIERE INTERNAZIONALI

Il Manuale di Corretta Prassi per le Imprese Agricole. Corso per i Coordinatori Regionali di Campagna Amica 5 marzo 2013

SISTEMA DI FILIERA AMALATTEA PER LA PRODUZIONE, TRASFORMAZIONE, DISTRIBUZIONE, COMMERCIALIZZAZIONE E PROMOZIONE DEL LATTE DI CAPRA.

Progetto LIFE10 ENV IT NO.WA. Azione 3 - Attività 3.1

La prevenzione da aspetto aggiuntivo a fondamento della gestione dei rifiuti. Produzione alimentare sostenibile, mangiare sano, meno.

Il mercato tedesco dei prodotti agroalimentari biologici

Le azioni di riduzione dei rifiuti nella Distribuzione Organizzata trentina

Dall agricoltura agricoltura che produce all agricoltura agricoltura che nutre: le nuove frontiere per la valorizzazione dei prodotti agroalimentari

Provincia di Forlì - Cesena

Centro di ricerca per gli alimenti e la nutrizione (CRA-NUT)

Produrre meno rifiuti Esperienze a confronto

Gli acquisti domestici di prodotti biologici confezionati in Italia nella GDO

AgriSocialCoop S.c.E. ONLUS SEDE LEGALE - PUNTO VENDITA

Documento non definitivo

Il prezzo di alcuni beni e servizi di largo consumo a Monza. con il coordinamento scientifico di:

Progetto LIFE10 ENV IT NO.WA. Azione 3 - Attività 3.1

Provincia di Forlì Cesena Assessorato alle Politiche Agroalimentari

L INDUSTRIA DEL SUGHERO

Denominazione Corso:

LA LOGISTICA INTEGRATA

L organizzazione delle filiere biologiche italiane. Roberto Pinton

Food waste: da sperpero a ricchezza, esperienze dall Italia e dal mondo

ETICA E SPRECO ALIMENTARE I GRANDI PARADOSSI DEL SISTEMA ALIMENTARE MONDIALE

L attuale Quadro Normativo

RETAIL SURVEY OSSERVATORIO SANA 2013 A CURA DI NOMISMA

Transcript:

Dar da mangiare agli affamati. Le eccedenze alimentari come opportunità Indagine realizzata da Fondazione per la Sussidiarietà e Politecnico di Milano in collaborazione con Nielsen Italia. Edizioni Guerini e Associati 18 giugno 2013 Alessandro Perego Ordinario di Logistica e Supply Chain Management Politecnico di Milano

L approccio sensazionalistico Families bin a quarter of their food each week Buttiamo via il cibo di una seconda Italia Alla ricerca del cibo perduto Milano butta via ogni giorno 180 quintali di pane Yogurt, verdure e bistecche Un miliardo in fumo col cibo scaduto Stores to dump wonky veg Natale: il 40% del cibo andrà sprecato NHS spends 22million a year on uneaten food Supermercato butta cibi in scadenza nel cassonetto carne, frutta e verdura

Gli obiettivi della Ricerca Eccedenza e spreco alimentare 1 Qual è l entità del fenomeno? 2 Quali sono le caratteristiche del fenomeno? Quali sono gli stadi in cui si genera? Qual è il valore? Qual è il grado di recuperabilità? 3 Quali sono i canali di gestione dell eccedenza alimentare? Quale impegno comportano i diversi canali? Quali soluzioni per rendere l eccedenza un opportunità?

La base empirica della Ricerca Analisi di fonti terze Letteratura scientifica e Studi governativi (Istat, Ismea, Federalimentare, Federdistribuzione, Ispra) Base empirica di ricerca Interviste a esperti Studi di caso Survey su consumatore Analisi dei processi delle food banks 10 esperti della filiera (mondo accademico, associazioni di categoria e realtà coinvolte nel recupero dell eccedenza) 124 studi di caso, nei diversi stadi della filiera (incidenza sul fatturato del settore superiore al 10% Survey su un panel di 6.000 nuclei familiari, in collaborazione con Nielsen Italia Studio dell organizzazione di alcune food banks impegnate nella raccolta delle eccedenze alimentari Principali risultati q Modello concettuale per lo studio dell eccedenza e dello spreco alimentare q Modelli di quantificazione dell eccedenza e dello spreco alimentare

L approccio indistinto Spreco Spreco

Dall approccio indistinto al modello concettuale Disponibilità alimentare Eccedenza alimentare Spreco Fungibilità dell eccedenza Scarto alimentare Spreco alimentare

Il Modello concettuale Disponibilità alimentare produzione all interno della filiera agro-alimentare

Il Modello concettuale Disponibilità alimentare Eccedenza alimentare componente commestibile del Surplus Alimentare Scarto alimentare Consumo alimentare diretto

Il Modello concettuale Disponibilità alimentare Eccedenza alimentare Scarto alimentare Consumo alimentare diretto Fungibilità (= facilità di recupero dell eccedenza) Alta Fungibilità Media Fungibilità Bassa Fungibilità

Il Modello concettuale Disponibilità alimentare Eccedenza alimentare Scarto alimentare Consumo alimentare diretto Alta Fungibilità Media Fungibilità Bassa Fungibilità Alimentazione umana Alimentazione animale Rifiuto valorizzato Rifiuto non valorizzato Spreco sociale Spreco zoo-tecnico Spreco ambientale

La Fungibilità Fungibilità Fungibilità intrinseca Rappresenta la semplicità di utilizzo dell eccedenza da parte di un beneficiario anche in assenza di attività di gestione e/o intermediazione Intensità di gestione Rappresenta l impegno richiesto alle aziende e agli intermediari per favorire l utilizzo dell eccedenza da parte dei beneficiari finali Alcuni esempi q I prodotti finiti, conservabili a temperatura ambiente, realizzati dalle aziende di trasformazione presentano un alto grado di fungibilità: alta fungibilità intrinseca - pronti per il consumo e con elevata shelf life; bassa intensità di gestione - per essere valorizzati, stoccati e trasportati q Gli alimenti preparati ma non serviti nelle mense presentano un medio grado di fungibilità: media fungibilità intrinseca - pronti per il consumo ma con shelf life ridotta; media intensità di gestione - per essere valorizzati (es. abbassamento temperatura, confezionamento), stoccati e trasportati

La Supply Chain agroalimentare La filiera agroalimentare italiana è stata suddivisa in 5 stadi e 12 segmenti Primario Trasformazione Distribuzione Ristorazione Consumatore

La Supply Chain agroalimentare La filiera agroalimentare italiana è stata suddivisa in 5 stadi e 12 segmenti Primario Trasformazione Distribuzione Ristorazione Consumatore Segmenti Ortofrutticolo Cerealicolo Allevamento Pesca Attori Agricoltori, consorzi di agricoltori, ortomercati Agricoltori e consorzi di agricoltori Allevatori Pescatori, mercati all ingrosso Categorie di prodotto Frutta e verdura Cereali Carni Pesce pescato e di allevamento

La Supply Chain agroalimentare La filiera agroalimentare italiana è stata suddivisa in 5 stadi e 12 segmenti Primario Trasformazione Distribuzione Ristorazione Consumatore Segmenti Attori Categorie di prodotto Ambiente Freschi Surgelati Aziende di produzione Aziende di produzione Aziende di produzione Alimenti secchi, beverage, succhi, conserve, vino e olio Prodotti lattiero-caseari, carni, salumi, uova e prodotti di quarta gamma Ortofrutta e piatti pronti surgelati, gelati, semilavorati per bar/ pasticceria

La Supply Chain agroalimentare La filiera agroalimentare italiana è stata suddivisa in 5 stadi e 12 segmenti Primario Trasformazione Distribuzione Ristorazione Consumatore Segmenti Attori Categorie di prodotto Centri Distributivi Punti vendita CeDi della GDO PdV della GDO Tutte le categorie FOOD Tutte le categorie FOOD

La Supply Chain agroalimentare La filiera agroalimentare italiana è stata suddivisa in 5 stadi e 12 segmenti Primario Trasformazione Distribuzione Ristorazione Consumatore Segmenti Ristorazione collettiva Ristorazione commerciale Attori Mense aziendali, scolastiche e ospedaliere Bar, ristoranti Categorie di prodotto Tutte le categorie Tutte le categorie

La Supply Chain agroalimentare La filiera agroalimentare italiana è stata suddivisa in 5 stadi e 12 segmenti Primario Trasformazione Distribuzione Ristorazione Consumatore Segmenti Consumatore Attori Consumatore Categorie di prodotto Tutte le categorie

I principali risultati: un quadro d insieme Eccedenza alimentare q In Italia sono generate annualmente 6 milioni di tonnellate di eccedenze q Il valore delle eccedenze generate è pari a circa 13 miliardi di q Il valore pro-capite dell eccedenza è 101 kg e 220 q Il 54% dell eccedenza generata nei segmenti è ad alta o media fungibilità Spreco alimentare q In Italia sono sprecate (in un ottica sociale) annualmente 5,5 milioni di tonnellate, pari al 16% dei consumi e al 92,5% dell eccedenza, per un valore di 12,3 miliardi di q Anche se lo spreco è minore nei segmenti in cui la fungibilità è maggiore, il 51% dello spreco è a medio-alta fungibilità q Il 55% dello spreco alimentare è generato presso gli attori economici della filiera, il 45% nelle famiglie

Le principali cause di generazione dell Eccedenza Primario Trasformazione Distribuzione Ristorazione Consumatore q Non conformità agli standard di mercato (es. dimensione/forma di un frutto) q Sovra-produzione q Degrado del prodotto nel processo logistico

Le principali cause di generazione dell Eccedenza Primario Trasformazione Distribuzione Ristorazione Consumatore q Raggiungimento sell-by date interna q Non conformità del prodotto (es. difetti estetici, non qualitativi) q Non conformità del packaging q Resi (contestuali a consegna o per invenduto)

Le principali cause di generazione dell Eccedenza Primario Trasformazione Distribuzione Ristorazione Consumatore q Raggiungimento sell-by date interna q Danneggiamenti durante la movimentazione/trasporto o presso il punto vendita q Non conformità del prodotto e del packaging (es. immagine non contenente promo in corso) q Resi

Le principali cause di generazione dell Eccedenza Primario Trasformazione Distribuzione Ristorazione Consumatore q Errata pianificazione del numero di pasti q Errata preparazione delle pietanze q Ritardi di consegna dai centri di cottura ai punti di ristoro

Le principali cause di generazione dell Eccedenza Primario Trasformazione Distribuzione Ristorazione Consumatore q Scadenza prodotti q Avanzi (prodotto preparato e non servito a tavola)

I «numeri» dell Eccedenza Primario Trasformazione Distribuzione Ristorazione Consumatore 35 milioni t/anno 2,3 milioni t/anno 2,9% (*) 0,18 milioni t/anno 0,4% (*) 0,77 milioni t/anno 2,5% (*) 0,2 milioni t/anno 6,3% (*) 2,5 milioni t/anno 8,0% (*) 6 milioni t/anno 17,4% del consumo (*) Incidenza percentuale dell eccedenza nel singolo stadio della filiera

La Fungibilità dell Eccedenza La fungibilità dell eccedenza nei diversi segmenti della filiera è molto diversificata Primario Trasformazione Distribuzione Ristorazione Consumatore

La Fungibilità dell Eccedenza La fungibilità dell eccedenza nei diversi segmenti della filiera è molto diversificata Primario Trasformazione Distribuzione Ristorazione Consumatore Segmenti Ortofrutticolo Cerealicolo Allevamento Pesca Fungibilità Media Bassa Bassa Bassa

La Fungibilità dell Eccedenza La fungibilità dell eccedenza nei diversi segmenti della filiera è molto diversificata Primario Trasformazione Distribuzione Ristorazione Consumatore Segmenti Ambiente Freschi Surgelati Fungibilità Alta Media Media

La Fungibilità dell Eccedenza La fungibilità dell eccedenza nei diversi segmenti della filiera è molto diversificata Primario Trasformazione Distribuzione Ristorazione Consumatore Segmenti Centri Distributivi Punti vendita Fungibilità Alta Media

La Fungibilità dell Eccedenza La fungibilità dell eccedenza nei diversi segmenti della filiera è molto diversificata Primario Trasformazione Distribuzione Ristorazione Consumatore Segmenti Ristorazione collettiva Ristorazione commerciale Fungibilità Media Bassa

La Fungibilità dell Eccedenza La fungibilità dell eccedenza nei diversi segmenti della filiera è molto diversificata Primario Trasformazione Distribuzione Ristorazione Consumatore Segmenti Consumatore Fungibilità Bassa

La Fungibilità dell Eccedenza L eccedenza complessiva presenta un diverso grado di fungibilità 3,2 milioni di tonnellate sono a alta o media fungibilità (54%) Fungibilità dell eccedenza alimentare [migliaia t/anno] 2.513,5 191,8 Alta Media Bassa 3.041,2 2.187,1 118,2 63,2 73,6 704 86,9 122,2 2.766,8 131,1 Settore primario Trasformazione Distribuzione Ristorazione Consumatore Totale Dati in migliaia di tonnellate/anno

Una vista di sintesi sull entità dell Eccedenza Nella filiera agroalimentare italiana vengono generate 6 milioni di t/ anno di eccedenza alimentare (pari al 17,4% dei consumi annui alimentari)

Una vista di sintesi sull entità dell Eccedenza Nella filiera agroalimentare italiana vengono generate 6 milioni di t/ anno di eccedenza alimentare (pari al 17,4% dei consumi annui alimentari) NB: dati in migliaia di t/anno

I molteplici utilizzi dell Eccedenza Alimentazione umana L eccedenza alimentare viene utilizzata per soddisfare i fabbisogni umani vendita attraverso mercati secondari o mediante la donazione a food banks Alimentazione animale Rifiuto valorizzato L eccedenza alimentare viene utilizzata per soddisfare i fabbisogni animali L eccedenza alimentare viene valorizzata mediante: q raccolta differenziata q raccolta indifferenziata cessione del prodotto ad aziende terze per la produzione di mangimi trasformazione materiali organici in fertilizzanti o energia), riciclo e/o recupero degli altri materiali separazione e/o trasformazione di rifiuti umidi e secchi (ad esempio ancora in fertilizzanti o energia) Rifiuto non valorizzato L eccedenza alimentare viene smaltita mediante: q raccolta indifferenziata e smaltimento inquinante q conferimento dei rifiuti indifferenziati in discarica

Le due facce dell Eccedenza: «Recupero» e «Spreco» 35 milioni t/anno Primario Trasformazione Distribuzione Ristorazione Consumatore Eccedenze: 6 milioni t/anno 0,3 milioni t/anno 12% (*). 0,1 milioni t/ anno 55% (*). 0,06 milioni t/anno 8% (*). 0,02 milioni t/anno 9% (*). 0,00 t/anno 2,04 milioni t/anno 88% (*) 0,08 milioni t/ anno 45% (*) 0,7 milioni t/anno 92% (*) 0,19 milioni t/anno 91% (*) 2,5 milioni t/anno 100% (*) Recupero 0,5 milioni t/anno 7,5% dell eccedenza (*) Incidenza percentuale dell eccedenza nel singolo stadio della filiera Spreco 5,5 milioni t/anno 16% del Consumo

La Fungibilità dello Spreco alimentare Il valore dello spreco alimentare è pari a 5,5 milioni di tonnellate Quasi il 50% dello spreco presenta fungibilità media! Fungibilità dello spreco alimentare 83,9 Alta Media Bassa 2513,5 2738,2 1948,2 36,1 44,9 47,8 671,3 73,8 116,1 2726,7 97,1 Settore primario Trasformazione Distribuzione Ristorazione Consumatore Totale Dati in migliaia di tonnellate/anno

Una vista di sintesi sull entità dello Spreco Nella filiera agroalimentare italiana vengono sprecate 5,5 milioni di t/anno (pari al 16% dei consumi annui alimentari)

Una vista di sintesi sull entità dello Spreco Nella filiera agroalimentare italiana vengono sprecate 5,5 milioni di t/anno (pari al 16% dei consumi annui alimentari) NB dati in migliaia di t/anno

Il valore dello Spreco: oltre 12 mld di euro! >7 Ristorazione Commerciale (0,12) Densità di valore /kg 5-7 4-5 3-4 2-3 1-2 Primario - Pesca (0,01) Primario - Allevamento (0,02) Consumatore (2,5) Trasformazione Surgelati (0,011 ) Ristorazione Collettiva (0,074) Trasformazione Freschi (0,034) Distribuzione Punti vendita (0,67) Distribuzione Centri Distributivi (0,047) Trasformazione Ambiente (0,036) 0-1 Primario Cerealicolo (0,07) Bassa Primario Ortofruttutticolo (1,95) Media Fungibilità NB: valore dello spreco espresso in milioni di ton/anno Alta

Le azioni per segmento della filiera Segmenti ad alta fungibilità q Trasformazione secchi + Centri Distributivi GDO (3% eccedenza) q Il recupero dell eccedenza è già una realtà: industria di trasformazione e Centri Distributivi della GDO recuperano per l alimentazione umana oltre il 50% dell eccedenza q Azione: diffusione delle best practice, valutazione di convenienza economica oltre che di impatto sociale Segmenti a media fungibilità q Ortofrutta, Trasformazione freschi e surgelati, Punti vendita GDO, Ristorazione Collettiva (51% eccedenza) q In questi segmenti il recupero dell eccedenza è ancora molto limitato: solo il 10%! q Azioni: introdurre processi strutturati di gestione delle eccedenze (soprattutto nei nodi a maggiore capacità logistica) + integrazione con intermediari specializzati

Le azioni per gli attori della filiera Attori economici q Aspetto culturale: l eccedenza non è un errore di cui vergognarsi, è in parte fisiologica ed è una opportunità q Da gestione estemporanea a processi strutturati q Sviluppo di modelli di stima dei benefici economici (derivanti dall uso di canali professionali di gestione delle eccedenze) Intermediari (es. Food banks) q Crescita di professionalità in termini di Eccellenza logistica, Trasparenza (dei processi) e Capillarità Attori pubblici q Sviluppo di strumenti di diffusione della conoscenza e monitoraggio del fenomeno (es. Banca dati) q Favorire l adozione dei modelli virtuosi (es. incentivi fiscali a chi dona e a chi aiuta, operatori logistici e intermediari/food banks) q Promozione di progetti pilota nei segmenti a minore fungibilità (es. ristorazione commerciale e punti vendita)

Dar da mangiare agli affamati. Le eccedenze alimentari come opportunità Indagine realizzata da Fondazione per la Sussidiarietà e Politecnico di Milano in collaborazione con Nielsen Italia. Edizioni Guerini e Associati 18 giugno 2013 Alessandro Perego Ordinario di Logistica e Supply Chain Management Politecnico di Milano