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Correzione terzo compitino, testo B 4 maggio 00 Parte Esercizio.. Procederemo per esclusione, mostrando come alcune funzioni della lista non possano avere il grafico in figura. La prima cosa che possiamo notare è che il grafico della funzione in figura ha simmetria centrale rispetto al punto (0, 0). Questo significa che la funzione cercata è dispari. Possiamo perciò eliminare la funzione x cosx, che è pari; verifichiamolo: ( x) cos( x) = x cosx, poiché cos( x) = cos x. Si poteva anche notare che è prodotto di funzioni pari. Anche la funzione xtan x è pari: xtan( x) = x tanx = xtan x, poiché tan( x) = tan x. Possiamo quindi eliminarle entrambe dalla lista delle funzioni candidato. Un altra cosa che possiamo notare è che la funzione in figura ha derivata positiva nell origine; questo ci permette di eliminare la funzione xsin x. Infatti, la derivata di xsin x è sin x + xsinxcos x che valutata nell origine ci da 0. Verifichiamo infine che la funzione xcos x è dispari e ha derivata positiva nell origine. Il fatto che sia dispari segue da: xcos( x) = xcosx, ancora poiché la funzione coseno è pari. Inoltre la derivata di x cos x è cos(x) xsin(x), che valutata nell origine ci dà. Esercizio.. Per risolvere questo integrale definito basta ricordarsi che la primitiva di e αt (per α diverso da 0) è α eαt + C. Abbiamo quindi che: log log(/) e t dt = et log (e log e log(/) ) = log(/) = ) (e log e log(/) = ( 4 ) = 5 4 8. Esercizio.3. Degli esercizi molto simili, sull argomento dei processi di Poisson, si trovano a pag. 430 del vostro libro. Ad ogni modo, dato un processo di Poisson di media µ, abbiamo che la probabilità che nel dato intervallo di tempo avvengano k eventi è: p(x = k) = µk k! e µ.

La probabilità che il call center riceva meno di una telefonata in un minuto è quindi data da: p(x ) = p(x = 0) + p(x = ) = Parte = + log log 0 e log + 0! = ( + log ). log log e! Esercizio.. Per determinare i punti critici della funzione f : R R definita da f(x) = cosx + x e t3 sin t dt, dobbiamo studiarne la derivata. Per il primo teorema fondamentale del calcolo (pag. 385 del vostro libro di testo) sappiamo che, se g è una funzione continua definita tra [a, b]: d x g(t)dt = g(x). dx a Quindi, ricordandoci che la derivata della somma è la somma delle derivate abbiamo: df dx (x) = d dx cosx + d dx x e t3 sin t dt = sinx + e x3 sin x = (e x3 )sin x. Dobbiamo studiare ora gli zeri di (e x3 )sin x; questa funzione si annulla se e solo se si annulla uno dei suoi fattori. Cominciamo studiando l equazione: sin(x) = 0. La funzione seno, di cui potete trovare il grafico a pag. 6 del vostro libro, si azzera ogni volta che la x è un multiplo intero di π, cioè per x = kπ con k Z. Studiamo ora l equazione e x3 = 0. Portiamo al secondo membro ed otteniamo quindi l equazione e x3 =. Applicando il logaritmo naturale a entrambi i membri dell equazione troviamo x 3 = 0, che è verificata solo se x = 0. Quindi i punti critici della funzione sono i punti del tipo x = kπ per k Z (il punto x = 0 è compreso in questo insieme, basta prendere k = 0). Esercizio.. Studiamo la funzione p(x) = 00 x x x x +.

Ne troviamo innanzitutto il dominio di definizione: ci chiediamo quindi per quali valori di x abbiamo che x x+ è nullo. Dobbiamo risolvere un equazione di secondo grado: calcoliamo il discriminante: = b 4ac = 4 8 = 4. Poichè il discriminante è minore di 0 l equazione non ha soluzioni reali e quindi la funzione è definita su tutto R. Inoltre, poiché il coefficiente di x è positivo, possiamo anche affermare che il denominatore sarà sempre positivo. Guardiamo ora se la funzione è pari o dispari: p( x) = 00 ( x) ( x) ( x) ( x) + = 00 x + x x + x +. In particolare p( ) = 60 ±( 00) = ±p(), per cui la funzione non è né pari né dispari. Studiamo ora il segno della funzione. Come abbiamo visto sopra, poiché il denominatore è sempre positivo, il segno dipende solo dal numeratore, così come l annullarsi della funzione dipende solo dall annullarsi del numeratore. Studiamo dunque la disequazione: x x > 0. Il grafico della funzione x x è una parabola che passa per i punti (0, 0) e (, 0) (cioè il numeratore si annulla in 0 e ) con la concavità rivolta verso l alto. Il numeratore sarà quindi positivo per x < 0 o x >. Visto che il segno della funzione è il segno del numeratore, la funzione sarà negativa per 0 < x <, positiva per x < 0 o x > e si annullerà in 0 e. Studiamo ora il limite a + della funzione: lim p(x) = lim 00 x x x + x + x x + = 00 x = 00 lim x + x + = 00. x Il limite a si calcola in modo analogo: lim x + x x x x + x lim x p(x) = 00 lim x x x + x = 00. Quindi la funzione ha asintoto orizzontale sia a + sia a. Studiamo ora la derivata prima della funzione p(x). Per calcolarla useremo la formula per la derivata di un quoziente: p (x) = 00 (x x) (x x + ) (x x + ) (x x) (x x + ), dove con l apice ho indicato che devo prendere la derivata prima di ciò che è tra parentesi. La derivata prima sarà quindi: p (x) = 00 (x )(x x + ) (x )(x x) x (x x + ) = 400 (x x + ). 3

Come prima, poiché il denominatore ha sempre segno positivo, lo studio del segno di questa derivata si riduce allo studio del segno del numeratore, cioè alla seguente disequazione: x > 0, che è verificata per x >. Abbiamo dunque che la funzione è decrescente per x <, ha un minimo in x =, dove varrà 00 ed è crescente per x >. Studiamo ora la derivata seconda della funzione. Abbiamo che: p (x) = 400 (x ) (x x + ) ((x x + ) ) (x ) (x x + ) 4. Per calcolare ((x x + ) ) usiamo la formula di derivazione per funzioni composte. Posto y(x) = x x + otteniamo: Quindi: ((x x + ) ) = (y(x) ) = y(x)y (x) = (x x + )(x ). p (x) = 400 (x x + ) (x x + )(x )(x ) (x x + ) 4 = 400 x x + 4(x ) (x x + ) 3 = 400 3x + 6x (x x + ) 3. Come prima, il denominatore non influisce sul segno: studiamo perciò la disequazione 3x + 6x > 0. Il grafico della funzione è una parabola che taglia l asse delle ascisse nei punti ± 3/3, con la concavità rivolta verso il basso. Per cui la derivata seconda della funzione sarà positiva per 3/3 < x < + 3/3, quindi la funzione avrà concavità verso l alto per 3/3 < x < + 3/3. Sulla base di quanto studiato, possiamo disegnare il grafico della funzione, che sarà il seguente. Possiamo ora rispondere alle domande del testo; studiando il limite a + sappiamo infatti che l effetto percentuale della medicina per quantità molto grandi tende ad essere del 00%; inoltre per quantità positive la funzione può assumere tutti i valori compresi nell intervallo [ 00, 00). Infine, osservando 4

il grafico possiamo accorgerci che ci sono dei valori di x per cui il nostro modello non ha alcun senso: come può l effetto percentuale di un farmaco essere negativo? Per cui, il modello può essere attendibile solo per x. Esercizio.3. Consideriamo la variabile aleatoria reale X la cui funzione di distribuzione F X : R [0, ] è data da 0 per t ; F X (t) = 4 t + t + 4 per t ; per t. Vogliamo innanzitutto calcolarne la densità di probabilità. Vi rimandiamo a pag. 440 del vostro libro di testo per la dimostrazione che la densità di probabilità di una variabile aleatoria continua è la derivata della funzione di distribuzione. Perciò visto che la funzione di distribuzione è definita a tratti faremo la derivata sui singoli intervalli di definizione: 0 per t ; f X (t) = t + per t ; 0 per t. Ora, per calcolare il valore atteso, facciamo riferimento alla formula a pag. 437. Questo è dato da E(X) = tf X (t)dt = t 0 dt + (t + )t dt + ( ) t 3 t 0 dt = (t + t)dt = 3 + t = ( 3 + + 3 ) = 3. Possiamo ora calcolare la varianza della variabile aleatoria, sempre facendo riferimento alla formula a pag. 437: Var(X) = = + + ( t E(X) ) fx (t)dt = + t 3 3 t + 9 t + t 3 t + 9 dt = t 3 + 3 t 5 9 t + 9 dt = ( t 4 4 + t3 9 5 8 t + ) 9 t = ( 4 + 9 5 8 + 9 = 9. ( 4 9 5 8 9 ( t 3 t + ) (t + )dt 9 )) 5