Gestione delle scorte



Documenti analoghi
Modello gestione scorte: E.O.Q. (Economic Order Quantity o del lotto economico)

Pianificazione e Gestione delle Scorte Sergio Cavalieri Università degli Studi di Bergamo

IL PROBLEMA DELLE SCORTE

1. Considerazioni preliminari

Ottava Edizione. Gestione delle Scorte Prof. Sergio Cavalieri

Un modello matematico di investimento ottimale

Teoria delle scorte. Ricerca operativa Met. e mod. per le decisioni (Informatica Matematica) Pierluigi Amodio

La gestione delle scorte

Metodi e Modelli Matematici di Probabilità per la Gestione

Il mercato di monopolio

Ricerca Operativa A.A. 2007/ Dualità in Programmazione Lineare

La teoria dell offerta

1. Distribuzioni campionarie

2. Leggi finanziarie di capitalizzazione

2. Politiche di gestione delle scorte

Logistica industriale e gestione degli approvvigionamenti

4. Considerate il seguente esempio numerico del modello di crescita di Solow. La funzione di

costo medio (atteso) di immagazzinamento mensile l indice di rotazione di magazzino semestrale (atteso)


CABINE ELETTRICHE DI TRASFORMAZIONE

min 4x 1 +x 2 +x 3 2x 1 +x 2 +2x 3 = 4 3x 1 +3x 2 +x 3 = 3 x 1 +x 2 3x 3 = 5 Innanzitutto scriviamo il problema in forma standard: x 1 x 2 +3x 3 = 5

Tipologie di Sistemi di Produzione manifatturiera 11

Esercizio 1. Verifica di ipotesi sulla media (varianza nota), p-value del test

Tempo e rischio Tempo Rischio

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO. Corso di Economia e Organizzazione Aziendale

Il concetto di valore medio in generale

15. Analisi del rapporto tra costi, volumi e risultati. Ragioneria Generale ed Applicata Sede di Fano

Università degli studi di Bari A. Moro Corso di Laurea magistrale in Consulenza professionale per le aziende

I COSTI NEL BREVE PERIODO

FUSIONI E ACQUISIZIONI

Parte Quarta Aspetti Logistici della Vendita

GESTIONE ANAGRAFICA ARTICOLI. Consente l inserimento, la modifica o l eliminazione dell anagrafica articoli. Per l inserimento di un nuovo articolo:

Tecniche di analisi multivariata

Just-In-Time (JIT) eliminate tutte le motivazioni che costringono un sistema produttivo alla costituzione di scorte di materiali

Costo marginale e costo medio. G. Pignataro Microeconomia SPOSI

Capitolo 26: Il mercato del lavoro

Il controllo dell offerta di moneta

E naturale chiedersi alcune cose sulla media campionaria x n

Scelta intertemporale: Consumo vs. risparmio

LE SUCCESSIONI 1. COS E UNA SUCCESSIONE

Lezione n. 2 (a cura di Chiara Rossi)

La valutazione delle rimanenze di magazzino

Computational Game Theory

Lezione 6: Forma di distribuzione Corso di Statistica Facoltà di Economia Università della Basilicata. Prof. Massimo Aria

Serie Storiche Trasformazioni e Aggiustamenti

Le scelte del consumatore in condizione di incertezza (cap.5)

Gli input sono detti anche fattori di produzione: terra, capitale, lavoro, materie prime.

Classificazioni dei costi

Ricerca Operativa 2 modulo

Università degli Studi di Cassino e del Lazio meridionale Dipartimento di Economia e Giurisprudenza ECONOMIA AZIENDALE. Anno Accademico

L ANALISI ABC PER LA GESTIONE DEL MAGAZZINO

Istituzioni di Economia Laurea Triennale in Ingegneria Gestionale Lezione 16 Offerta dell impresa

Ai fini economici i costi di un impresa sono distinti principalmente in due gruppi: costi fissi e costi variabili. Vale ovviamente la relazione:

Tasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, ,3 83,1 77,7 27,6 16, anni anni anni.

1a Edizione Risorse Comuni

LOGISTICA INDUSTRIALE L Prof. Ing. Cesare Saccani Dott. Ing. Marco Liverani

PROCESSI PRODUTTIVI E LOGISTICA I.T.S.T J.F. KENNEDY - PN

RICLASSIFICAZIONE ECONOMICA DELLO S.P. E DEL C.E.

Temi di Esame a.a Statistica - CLEF

Capitolo 4: Ottimizzazione non lineare non vincolata parte II. E. Amaldi DEIB, Politecnico di Milano

Principi di Economia - Macroeconomia Esercitazione 1 PIL e inflazione Soluzioni

La produzione. Produzione

Investimenti. In questa lezione: studieremo quali sono le determinanti degli investimenti. determiniamo l investimento ottimale

Esercizi sulle variabili aleatorie Corso di Probabilità e Inferenza Statistica, anno , Prof. Mortera

LA LETTURA DEL BILANCIO ANALISI E INDICI DI BILANCIO

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Daniela Lera A.A

1 Università di Trento ed Euricse 2 Università dell Insubria, Varese

Investimenti lordi = Investimenti netti = 800

Utilizzazione superficiale

Sistemi Informativi Territoriali. Map Algebra

Esponenziali elogaritmi

MICROECONOMIA La teoria del consumo: Alcuni Arricchimenti. Enrico Saltari Università di Roma La Sapienza

Gestione dell Informazione Aziendale prof. Stefano Pedrini. Rendiconto Finanziario GIA-L03

SUCCESSIONI NUMERICHE

Economia Monetaria. CLEF classe 14. Mercato interbancario e i tassi sui depositi e prestiti

Logistica - Il problema del trasporto

Università degli studi di Bergamo Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Gestionale Economia e Organizzazione Aziendale Prof.

la soluzione CAD/CAM per la piegatura proposta da Infolab

SVM. Veronica Piccialli. Roma 11 gennaio Università degli Studi di Roma Tor Vergata 1 / 14

La Distribuzione Normale (Curva di Gauss)

Esercizi di Macroeconomia per il corso di Economia Politica

Mentre l istante in corrispondenza del quale effettuare il riordino sarà pari a:

Simulazione di una catena logistica

i criteri di valutazione

La gestione dell incertezza nella Supply Chain: la scorta di sicurezza. La scorta di sicurezza nella supply chain 1

Produttore A B C 1 20% 20% 30% 2 30% 10% 30%

Facoltà di Ingegneria. prof. Sergio Mascheretti

Gestione della produzione e della supply chain Logistica distributiva. Paolo Detti Dipartimento di Ingegneria dell Informazione Università di Siena

Logistica - La gestione del magazzino

Ottimizzazione Multi Obiettivo

Lezione 8. (BAG cap. 7) IL MEDIO PERIODO Il mercato del lavoro. Corso di Macroeconomia Prof. Guido Ascari, Università di Pavia IL MEDIO PERIODO

Capitolo 2 Distribuzioni di frequenza

Concorrenza monopolistica

Correzione dell Esame di Statistica Descrittiva (Mod. B) 1 Appello - 28 Marzo 2007 Facoltà di Astronomia

Microeconomia, Esercitazione 3 Effetto reddito, sostituzione, variazione compensativa, domanda di mercato, surplus del consumatore.

Il progetto della rete di fornitura in ambiente incerto. Il progetto della rete in ambienti incerti 1

PROBLEMI DI SCELTA IN CONDIZIONI DI CERTEZZA dipendenti da una sola variabile di scelta con effetti immediati

MODELLO DI RISCHIO: STIGLITZ E WEISS (1981)

DIPLOMA A DISTANZA IN INGEGNERIA ELETTRICA

Transcript:

Gestione delle scorte Giovanni Righini Università degli Studi di Milano Corso di Logistica

Terminologia e classificazione Sistemi di scorte Nella catena logistica esistono numerosi punti in cui si formano per motivi diversi e in modo diverso scorte. In genere sono scorte tutte le merci che non sono soggette a lavorazione, trasformazione, assemblaggio o altre operazioni simili. Le scorte sono localizzate all interno dei sistemi di produzione (ad es. tra una macchina utensile e l altra), nel sistema di distribuzione (ad es. scorte viaggianti, scorte nel punto-vendita), tra un anello e l altro della catena logistica (es. magazzini, grossisti).

Terminologia e classificazione Costi I costi dovuti alle scorte sono principalmente di tre tipi: costi di acquisto costi di stoccaggio costi di obsolescenza I materiali/oggetti/prodotti stoccati si possono classificare in base: al valore per unità di peso o di volume; alla frequenza con cui vengono ordinati/venduti/richiesti; alla prevedibilità della domanda.

Terminologia e classificazione Classificazione I sistemi di scorte si possono classificare in base a quattro criteri principali: numero dei punti di stoccaggio, numero di prodotti, deterministici o non-deterministici, modalità di reintegro (continua o discreta).

Reintegro continuo Sistemi 1/1/D/C: dati I sistemi di scorte a singolo punto, singolo prodotto, deterministici a reintegro continuo sono caratterizzati da: una domanda d; un tasso di reintegro r (r > d); un periodo di reintegro T r ; un periodo T ; un livello massimo M; un ammanco massimo s. Durante i periodi di reintegro il livello delle scorte aumenta con un tasso r d; durante gli altri periodi il livello delle scorte diminuisce con un tasso d. Il periodo T e la quantità di rifornimento q in ingresso durante ogni periodo di reintegro sono collegati con d e r tramite q = dt = rt r. Il valore di q (o T ) è una variabile decisionale.

Reintegro continuo Sistemi 1/1/D/C: grafico I(t) M [r-d] [-d] T 1 T 2 T 3 T 4 0 t T r -s T I valori M e s sono rispettivamente il livello massimo dello stock e l ammanco (stock-out) massimo. Anch essi sono variabili decisionali.

Reintegro continuo Sistemi 1/1/D/C: costi Indichiamo la funzione costo complessiva (per unità di tempo) come segue: dove µ(q, s) = 1 (k + cq + hit + us+vst) T k è il costo fisso di ogni operazione di reintegro; c è il prezzo di acquisto del prodotto in ingresso ad ogni reintegro; h è il costo di obsolescenza dello stock per unità di prodotto e per unità di tempo; u è il costo unitario di ammanco; v è il costo unitario di ammanco per ogni unità di prodotto e per ogni unità di tempo; I è il valor medio delle scorte; S è il valor medio dell ammanco.

Reintegro continuo Sistemi 1/1/D/C: analisi Valgono le seguenti relazioni: T r = T 1 + T 2 T = T 1 + T 2 + T 3 + T 4 s + M = (r d)t r I = 1 T M(T 2 +T 3 ) 2 s(t 1 +T 4 ) 2 S = 1 T s = (r d)t 1 M = (r d)t 2 M = dt 3 s = dt 4 dalle quali si ricava µ(q, s) = kd q + cd + h[q(1 d r ) s]2 2q(1 d r ) + usd q + vs 2 2q(1 d r ).

Reintegro continuo Sistemi 1/1/D/C: soluzione Calcolando le derivate parziali di µ(q, s) rispetto alle due variabili q ed s ed imponendo che siano nulle, si ricava: q h+v 2kd = ( v h(1 d/r) (ud)2 h(h+v) ) e s = (hq ud)(1 d/r) h+v che nel caso senza ammanco (s = 0) si riducono a q 2kd = h(1 d/r).

Reintegro discreto Sistemi 1/1/D/D: grafico Si possono studiare come casi particolari dei sistemi 1/1/D/C quando r. M I(t) [-d] 0 t -s T

Reintegro discreto Sistemi 1/1/D/D: soluzione Si ha quindi µ(q, s) = kd q q = h(q s)2 + cd + 2q + usd q + vs2 2q da cui h+v ( 2kd v h (ud)2 h(h + v) ) s = (hq ud). h+v Nel caso senza ammanco (s = 0) si ha 2kd q = h cui corrisponde un valore del costo minimo pari a µ(q ) = 2kdh+cd. La quantità ottima q è detta Economic Order Quantity (EOQ) o lotto ottimale.

Sconti sul prezzo di acquisto Tipi di sconto La determinazione del lotto di acquisto ottimale può dipendere da ulteriori fattori, come la possibilità di ottenere sconti sul prezzo di acquisto in caso di lotti di dimensioni maggiori. Consideriamo due diversi tipi di sconto: sconto su tutta la quantità sconto incrementale

Sconti sul prezzo di acquisto Sconto su tutta la quantità costo 0 q 0 q 1 q 2 q 3 q Il costo di acquisto è a(q) = c i q per q i 1 q q i con i = 1,...,n. Il costo unitario (prezzo) c i decresce al crescere di i: q i > q i 1 i = 1,...,n c i < c i 1 i = 1,...,n Con questa modalità di sconto può accadere che per due quantità q e q con q < q si abbia a(q ) > a(q ).

Sconti sul prezzo di acquisto Sconto su tutta la quantità Per ogni fascia di prezzo i = 1,...,n: si determina il valore del lotto economico ˆq i nel solito modo. si pone qi = ˆq i q i 1 si calcola il corrispondente costo µ(q i ). q i se ˆq i < q i 1 se q i 1 ˆq i q i se ˆq i > q i Infine si sceglie la fascia di prezzo per cui il costo così calcolato risulta minimo.

Sconti sul prezzo di acquisto Sconti incrementali costo 0 q 0 q 1 q 2 q 3 q Il costo di acquisto è a(q) = a i 1 + c i (q q i 1 ) per q i 1 q q i con i = 1,...,n. Il costo unitario (prezzo) c i decresce al crescere di i: q i > q i 1 i = 1,...,n, c i < c i 1 i = 1,...,n. Con questa modalità di sconto il costo a(q) è monotonicamente crescente con q.

Sconti sul prezzo di acquisto Sconti incrementali Poiché µ(q) = kd pc(q)q q + c(q)d + 2, cioè µ(q) = (k + a(q)) d q + p 2 a(q), per ogni fascia di prezzo si ha µ i (q) = [k + a i 1 + c i (q q i 1 )] d q + p 2 [a i 1 + c i (q q i 1 )]. Per ogni fascia di prezzo i = 1,...,n: 2d[k+ai 1 c si calcola ˆq i = i q i 1 ] pc i ; si scarta ˆq i se cade al di fuori del range [q i 1, q i ]. Infine si sceglie la fascia di prezzo per cui il costo così calcolato risulta minimo.