CTI5 A.S. 2010-11 11 Educare ed apprendere nelle culture 3 Corso di formazione per docenti di scuola dell infanzia. Rel Dr P.G. Todeschini Coordinatore: Enrica Coccoli Appunti di un percorso..redatti a 2 mani: dal relatore e dal coordinatore. Il presente prodotto intende rappresentare una sorta di Diario di Bordo del percorso formativo vissuto da una ventina di docenti di scuola dell infanzia del CTI5 che anche nell a.s. 2010-11 11 hanno deciso di proseguire un viaggio in atto da alcuni anni. il percorso, che rientra nelle iniziative del CTI5, prendendo spunto dalla presenza di numerosi bambini non italofoni nelle sezioni di scuola dell infanzia del territorio valtrumplino,, sta portando le insegnanti a ri-pensare la progettazione di un percorso scolastico di scuola dell infanzia di taglio interculturale, attraverso l utilizzo l di modalità didattiche innovative. 1
Il gruppo: composizione. i docenti che compongono il gruppo in formazione della scuola dell infanzia del CTI5 sono storici storici,, tranne pochi che si sono aggiunti da un paio d anni, d è composto sia da docenti di scuole dell infanzia paritarie sia da docenti delle scuole statali. Nel gruppo sono rappresentate alcune scuole del territorio, non tutte. Il percorso formativo; la proposta iniziale. 1) cos è un progetto interculturale di scuola? 2) progettare attività didattiche per tutti sull intero curricolo a partire dai bisogni educativi di quegli alunni (ricerca di argomenti del quotidiano scolastico particolarmente sensibili alle differenze) 3) padroneggiare la Conversazione Clinica (CC) 4) periodo di sperimentazione sul campo 5) consuntivo dell attivit attività svolta 2
Le tappe: dalla teoria alla pratica.(parla il coordinatore) Gli incontri in plenaria, teorici e frontali, sono stati caratterizzati, fin dalle prime battute, da una strutturazione d aula d in circle time che ha permesso la circolarità della comunicazione dei formandi tra loro e dei formandi con il relatore; sereno il clima che si respirava, dato dal desiderio di apprendere e mettersi in gioco con didattiche innovative, nonostante qualche timore relativo al nuovo. La funzione del coordinatore o trainer Il coordinatore, individuato nel referente Intercultura del CTI5, ha avuto un ruolo non solo relativo alla predisposizione di materiale, di firme, di attestati, di accoglienza dei corsisti, cioè burocratico e amministrativo, ma ha accompagnato le insegnanti in una sorta di tutoraggio ed assistenza tecnica e morale nelle varie tappe del viaggio. 3
Perché questa scelta fatta a due teste? sulla scorta dell esperienza esperienza del relatore, e consapevoli che un percorso formativo alternativo, non consueto, porti con sés elementi innovativi sia in ordine alla terminologia, sia in merito all attivit attività didattica progettuale concreta, si è pensato di fornire un supporto in itinere alle docenti.. In cosa è consistito il supporto? Momenti dedicati di incontro tra docenti in formazione e il coordinatore, presso l ufficiol del CTI5, successivi ai momenti formativi in plenaria al fine di analizzare i materiali cartacei distribuiti durante i momenti in plenaria, che lasciavano dubbi o incertezze rivisitare gli elaborati prodotti dalle docenti come compito-step del percorso prospettare la ricalibratura di alcuni momenti formativi. 4
Da cosa si è partiti per per arrivare dove? si è partiti dal raccolto del precedente percorso formativo cos è un progetto interculturale di scuola? per giungere all utilizzo della Conversazione Clinica come strumento di indagine sul pensiero dei bambini, passaggio rilevante per addivenire alla strutturazione di un progetto interculturale di scuola dell infanzia infanzia.attraverso...il passaggio dalla MC (mappa concettuale) Quale argomento del quotidiano scolastico risulta sensibile alle differenze? 5
. la conduzione della conversazione clinica con un gruppo di bambini dell ultimo anno. analisi della conversazione clinica (in gruppo) effettuata allo scopo di valutare cosa sanno i bambini di quell argomento prescelto 6
.ultimo step.creazione della matrice cognitiva che rimanda a ciò che vorremmo insegnare ancora su quell argomento (conoscenze( fino a quel momento mancanti o difettose nei bambini) Variazioni in itinere della proposta iniziale. Difficilmente una proposta formativa, anche se pensata per un utenzautenza conosciuta,, può calzare a perfezione sui corsisti, senza cioè dover ri-calibrare o ri-vedere tempi e proposte in itinere. Così è stato anche per la proposta formativa della quale si sta relazionando, in sede di verifica 7
Tempi.pi.più diluiti. La prima ri-calibrazione del percorso è stata data ai tempi di metabolizzazione delle proposte che hanno avuto bisogno di un periodo più lungo per essere assimilate e sperimentate: è il caso della strutturazione della Mappa Concettuale (MC), ma prima ancora dell individuazione dell argomento da trattare, che fosse anche sensibile alle differenze. Il coordinatore ha incontrato tutti i corsisti, in gruppo e/o individualmente,per.. - pensare l argomento, l oggetto di azione didattica, -dare delle dritte in merito alla strutturazione di una Mappa Concettuale, -analizzare con i corsisti gli elaborati prodotti (MC) prima dell invio al relatore, 8
.la Conversazione Clinica: ostacolo epistemologico? Un altro argomento che ha rallentato nei tempi il percorso formativo, rispetto al planning iniziale, è stato rappresentato dalla Conversazione Clinica, strumento utilizzabile in sezione per scoprire cosa i bambini sanno sull argomento che l insegnante ha individuato per la sua azione didattica Nessuna insegnante del gruppo si era mai messa in gioco attraverso la sperimentazione della CC, anche se tutte fanno, ogni mattina, una conversazione di apertura, nel momento dell accoglienza dei bambini. PERTANTO.. 9
.. -si sono effettuati incontri con il coordinatore per analizzare nei dettagli modalità e tecniche di effettuazione di una CC ( a seguito della presentazione dell argomento da parte del relatore), -si è simulata una CC, -si è effettuata la CC in sezione,..la condivisione. Il gruppo in formazione si è incontrato per condividere, alla presenza del relatore, dubbi, perplessità,, esiti delle CC effettuate. 10
. Il corso si è concluso dandosi appuntamento in sezione per completare il percorso con la stesura della mc (matrice cognitiva), base del lavoro didattico/sperimentale del prossimo anno scolastico. Giugno 2011 Sono stati, quindi, calendarizzati incontri alla presenza del relatore, del coordinatore e delle insegnanti effettuati nel mese di giugno 2011, in sezione, al fine di elaborare insieme la mc.. (matrice cognitiva).giungendo in tal modo ad aver svolto una parte del percorso formativo che si era ipotizzato. 11
.logica dei piccoli passi? Ne siamo convinti! Un ringraziamento speciale a tutti coloro che, credendo nella formazione dei docenti come premessa imprescindibile per la crescita dei bambini, hanno permesso, nei loro ruoli peculiari e specifici, che si potesse continuare il percorso formativo oggetto di questo prodotto. E soprattutto grazie ai bambini!!! Contatti: Il relatore:dr Piergiorgio Todeschini pgtode@alice.it Il coordinatore:enrica Coccoli distr38@provincia.brescia.it 12