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INDICE SOMMARIO Prefazione di Alberto Pera Pag. XV Premessa Pag. XXV SEZIONE I IL REGOLAMENTO 330/2010 E LE INTESE VERTICALI CAPITOLO I NOZIONE DI INTESA 1. Introduzione Pag. 3 2. Accordi e pratiche concordate» 5 2.1. Accordi» 7 2.2. Pratiche concordate» 10 CAPITOLO II CONFINE TRA NOZIONE DI ACCORDO E PRATICA UNILATERALE 1. Introduzione Pag. 17 2. Nozione di intesa ai fini antitrust e civilistici» 19 3. Elementi alla base dell intesa» 22 3.1. Il distributore è a conoscenza dell intento restrittivo del produttore e vi si oppone» 24 3.2. Il distributore è a conoscenza dell intento restrittivo del produttore ma non reagisce» 27 3.2.1. Definizione delle condizioni generali di distribuzione nel momento iniziale del rapporto» 27 3.2.2. Modifica delle condizioni di distribuzione inizialmente fissate in corso di rapporto» 32 3.3. Il distributore è a conoscenza dell intento

VI INDICE restrittivo del produttore e vi aderisce» 36 3.3.1. Adesione espressa» 37 3.3.2. Adesione tacita condotta discordante» 38 3.4. L adozione di un meccanismo coercitivo da parte del produttore» 42 4. Conclusione» 46 CAPITOLO III CAMPO DI APPLICAZIONE E FUNZIONAMENTO DEL REGOLAMENTO 330/2010 1. Introduzione Pag. 47 2. Accordi infragruppo» 53 3. Accordi de minimis» 54 4. Accordi tra imprese concorrenti» 56 5. Accordi conclusi da un associazione di imprese» 58 6. Accordi di subfornitura» 60 7. Diritti di proprietà intellettuale» 62 8. Il funzionamento dell esenzione» 64 9. Disapplicazione e revoca del beneficio di esenzione del Regolamento 330/2010» 69 CAPITOLO IV DEFINIZIONE DEL MERCATO RILEVANTE E CALCOLO DELLE QUOTE DI MERCATO 1. Introduzione Pag. 75 2. Il mercato rilevante in generale» 76 2.1. Mercato del prodotto» 77 2.2. Mercato geografico» 80 2.3. Altri fattori che possono incidere sulla definizione del mercato» 80 3. Il nuovo approccio del Regolamento 330/2010» 81 4. La differenza di approccio tra la Commissione e le Autorità di concorrenza nazionali nella definizione del mercato rilevante» 85 5. Come identificare nella pratica il mercato rilevante» 88 5.1. Alcuni passaggi nella definizione del mercato rilevante» 88 5.2. Questioni ricorrenti nella definizione del mercato rilevante» 94

INDICE VII 5.2.1. Differenza di prezzo come indice di mercati del prodotto distinti» 94 5.2.2. Definizione del mercato in presenza di diversi acquirenti e canali di distribuzione» 95 5.2.3. Definizione dei mercati on-line» 97 5.2.4. Mercati secondari» 100 6. Modalità di calcolo delle quote di mercato» 103 6.1. Individuazione della quota del fornitore e dell acquirente» 104 6.2. Trattamento della produzione interna» 107 6.3. Vendite con marchi privati» 110 7. Calcolo delle quote in accordi con più parti» 111 8. Sindacato giurisdizionale sulla definizione del mercato della Commissione o dell Autorità di concorrenza italiana» 112 SEZIONE II APPLICAZIONE DELLA DISCIPLINA ANTITRUST ALLE RESTRIZIONI VERTICALI PIÙ DIFFUSE CAPITOLO V RESTRIZIONI RELATIVE AI PREZZI DI RIVENDITA 1. Introduzione Pag. 120 2. Vantaggi della fissazione verticale dei prezzi» 123 3. Svantaggi della fissazione verticale dei prezzi» 127 4. La sentenza Leegin» 131 5. Il limite previsto dal Regolamento 330/2010» 134 6. Fissazione diretta dei prezzi» 137 7. Fissazione indiretta dei prezzi» 142 7.1. Fissazione del livello di sconto del distributore - divieto di sconti da parte del distributore» 143 7.2. Fissazione del margine di distribuzione» 145 7.3. Collegamento tra prezzo di rivendita e (i) margine del distributore; (ii) prezzo di acquisto (sell-in)» 147 7.4. Collegamento con il prezzo al dettaglio della concorrenza» 151 7.5. Benefici finanziari condizionati al rispetto di un dato livello di prezzo» 155 7.6. Divieto di iniziative promozionali autonome da

VIII INDICE parte del distributore» 161 7.7. Minacce, rinvii, ritardi nelle consegne o risoluzioni in caso di mancato rispetto di un dato livello di prezzo» 164 8. Monitoraggio e altre misure per rendere più efficace la fissazione/raccomandazione del prezzo» 168 8.1. Fissazione del prezzo e monitoraggio ex post» 170 8.2. Prezzi raccomandati, monitoraggio ex post e richiamo dei distributori» 171 8.3. Prezzi raccomandati e misure disincentivanti» 173 8.3.1. Prezzi stampati» 173 8.3.2. Clausole del cliente più favorito» 177 8.3.3. Prezzi raccomandati inseriti in sistemi software» 185 8.4. Prezzi raccomandati accompagnati da semplici misure di monitoraggio e informativa» 187 8.5. Prezzi raccomandati e discussione tra produttore e distributore» 191 8.6. Monitoraggio dei prezzi praticati dal distributore in assenza di prezzi raccomandati» 198 9. Vendite sottocosto» 200 10. Eccezioni alla presunzione di non esentabilità della fissazione verticale dei prezzi» 203 10.1. Eccezioni previste dagli Orientamenti» 203 10.1.1. Lancio di un nuovo prodotto» 204 (A) Novità del prodotto» 205 (B) Durata dell iniziativa» 208 10.1.2. Campagna promozionale nell ambito di un sistema di franchising» 210 10.1.3. Fornitura di servizi pre-vendita per prodotti di esperienza o prodotti complessi» 211 10.2. Prezzo di giornali e libri» 213 11. Attività relative al prezzo di rivendita che non rientrano nell incompatibilità generale» 215 11.1. Prezzi raccomandati e prezzi massimi» 215 11.2. Restrizioni de minimis» 220

INDICE IX CAPITOLO VI RESTRIZIONI RELATIVE AI TERRITORI DI RIVENDITA E AI CLIENTI 1. Introduzione Pag. 226 2. Vantaggi dell esclusiva territoriale» 232 3. I pericoli delle restrizioni territoriali» 235 4. Restrizioni territoriali e importazioni parallele» 242 4.1. La pronuncia della Corte di Giustizia nel caso Consten & Grundig» 243 4.2. Cenni sull evoluzione nell attività di enforcement in materia di restrizioni alle importazioni parallele» 246 4.3. Le misure dirette ad impedire il commercio parallelo» 254 4.4. Le misure indirette» 258 4.5. L applicabilità dell esenzione di cui all art. 101, par. 3, TFUE e la questione degli effetti» 270 5. L applicazione dei principi in materia di importazioni parallele in settori specifici» 275 5.1. Il settore farmaceutico» 275 5.1.1. L applicabilità dell art. 101 TFUE ai Supply Management Programs» 279 5.1.2. L applicabilità dell art. 102 TFUE ai Supply Management Programs» 282 5.1.3. Conclusioni sulla valutazione antitrust dei Supply Management Programs» 293 5.2. Altri settori» 293 5.2.1. Il settore del gas» 294 5.2.1.1. Le clausole di destinazione» 295 5.2.1.2. I meccanismi di profit splitting» 297 5.2.1.3. Le restrizioni all uso del prodotto» 300 5.2.1.4. Le reduction clauses» 301 5.2.1.5. I negoziati della Commissione con i produttori extra-europei» 302 5.2.2. Diritti televisivi» 304 5.2.3. Prodotti editoriali» 310 6. Il Regolamento 330/2010 e le restrizioni territoriali e della clientela» 311 6.1. La struttura della norma» 311 6.2. Il contenuto della clausola generale» 317 6.3. Le restrizioni territoriali (o della clientela)

X INDICE ammesse» 322 6.4. La nozione di esclusiva nell ambito del Regolamento 330/2010» 326 6.5. La nozione di vendite attive» 331 6.6. La nozione di vendite passive» 335 6.7. La peculiare disciplina delle vendite on-line» 337 6.7.1. Introduzione: vendite on-line e diritto della concorrenza» 337 6.7.2. Le vendite on-line nel sistema del Regolamento 330/2010: coordinate generali» 347 6.7.2.1. Organizzazione del sistema distributivo, rapporti con i pure players e obbligo di dotarsi di un punto vendita fisico» 347 6.7.2.2. L accesso al canale on-line da parte dei clienti del distributore» 354 6.7.3. La riconducibilità delle vendite on-line al fenomeno delle vendite passive» 358 6.7.3.1. Restrizioni assolute alle vendite on-line» 360 6.7.3.2. Restrizioni equivalenti ad un divieto di vendite on-line» 369 6.7.3.3. Restrizioni volte a limitare il ricorso alle vendite on-line» 375 6.7.3.4. Fattispecie assimilabili a ipotesi di vendite passive» 376 (A) Discriminazione quantitativa» 378 (B) Politiche di dual pricing» 380 (C) Discriminazione legata alla gamma di approvvigionamento» 384 (D) Discriminazione qualitativa» 387 6.7.3.5. Fattispecie non assimilabili a ipotesi di vendite passive» 393 6.8. Casi eccezionali di non applicazione dell art. 101 TFUE alle restrizioni delle vendite attive/passive» 395 6.9. Particolari forme di restrizioni territoriali: limitazioni ai flussi da/per i territori extra UE» 399 6.10. Particolari forme di restrizioni relative alla clientela: le vendite da parte dei grossisti agli

INDICE XI utenti finali» 410 7. L applicazione dei principi in materia di distribuzione esclusiva al di fuori della zona di sicurezza istituita dal Regolamento 330/2010» 411 8. Il cumulo delle restrizioni territoriali (o della clientela) con altre tipologie di restrizioni» 417 9. Restrizioni alla rivendita di componenti» 420 CAPITOLO VII DISTRIBUZIONE SELETTIVA 1. Introduzione Pag. 423 2. Inquadramento della distribuzione selettiva» 426 3. Requisiti per la non applicabilità dell art. 101 TFUE ad un sistema selettivo» 430 3.1. Natura del prodotto» 432 3.2. Criteri di selezione qualitativa e quantitativa del rivenditore» 436 3.2.1. Criteri quantitativi» 437 3.2.2. Criteri qualitativi» 439 3.3. Assenza di discriminazione nella definizione dei criteri di ammissione alla rete» 442 3.4. Assenza di discriminazione nella procedura di ammissione alla rete» 445 3.5. Proporzionalità dei criteri» 447 4. Ipotesi in cui l accordo ricade nel campo di applicazione dell art. 101 TFUE» 450 5. Restrizioni fondamentali» 452 5.1. Restrizioni alla facoltà del distributore di determinare il prezzo di rivendita» 452 5.2. Restrizioni alla facoltà di acquisto e di rivendita del distributore» 454 5.3. Restrizioni alle vendite attive e passive» 460 5.3.1. Profili generali delle vendite on-line» 463 5.3.2. Applicazione di prezzi differenti alle vendite off-line e on-line» 474 6. Restrizioni escluse» 479 7. Cumulo tra distribuzione selettiva ed esclusiva» 483 8. Adozione di un sistema selettivo solo in alcuni territori dell Unione europea» 491 9. Reti di accordi - effetti cumulativi» 494 10. Accordi soggetti all art. 101 TFUE che non rispettano i requisiti del Regolamento 330/2010» 498

XII INDICE CAPITOLO VIII MONOMARCHISMO/OBBLIGHI DI NON CONCORRENZA 1. Introduzione Pag. 503 2. Le singole fattispecie del monomarchismo» 505 3. Le ragioni economiche dell attenzione rivolta al monomarchismo» 508 4. La definizione e il trattamento del monomarchismo nel Regolamento 330/2010» 511 4.1. La definizione precedente al Regolamento 330/2010» 511 4.2. La definizione di monomarchismo nel Regolamento 330/2010» 514 4.3. Il trattamento del monomarchismo nel Regolamento 330/2010» 515 4.3.1. Monomarchismo e distribuzione selettiva» 520 4.4. Il monomarchismo negli Orientamenti» 521 4.5. Il monomarchismo e gli accordi de minimis» 527 5. Il monomarchismo nella giurisprudenza e nella prassi» 527 5.1. L applicabilità dell art. 101 TFUE» 528 5.1.1. I primi interventi della Corte di Giustizia» 528 5.1.2. L effetto cumulativo» 529 5.1.3. La possibilità di distinguere singole categorie di accordi in una rete» 533 5.1.4. Obblighi di non concorrenza imposti dall operatore dominante» 535 5.1.5. Utilizzo esclusivo di beni del fornitore» 537 5.1.6. L obbligo di acquisto di quantitativi minimi» 543 5.1.7. La durata degli obblighi di non concorrenza» 547 5.1.8. Accenni alle fattispecie di Tying» 551 5.1.9. Combinazione del monomarchismo con altre restrizioni verticali» 554 5.2. L applicabilità in generale dell art. 101, par. 3, TFUE» 556 6. Il monomarchismo e l abuso di posizione dominante» 557 6.1. Abusi tramite obblighi di non concorrenza» 557 6.2. Abusi tramite obblighi di non concorrenza indiretti» 562 6.3. Il Tying come abuso di posizione dominante» 564

INDICE XIII SEZIONE III FORMULE DISTRIBUTIVE RICORRENTI CAPITOLO IX FRANCHISING 1. Nozione di franchising Pag. 569 2. Inquadramento del franchising» 577 2.1. Disciplina del franchising ai sensi del Regolamento 330/2010: considerazioni generali» 577 2.2. Applicabilità al franchising del regime di esenzione generale» 579 2.2.1. Diritti di proprietà intellettuale e applicazione del Regolamento 330/2010» 579 2.2.2. Il franchising industriale» 581 2.2.3. Calcolo della quota di mercato» 585 (A) Il franchisor vende al franchisee i prodotti oggetto del contratto» 585 (B) Il franchisor fornisce al franchisee solo la formula commerciale» 586 3. Restrizioni fondamentali» 587 3.1. Fissazione dei prezzi» 588 3.1.1. Introduzione» 588 3.1.2. Fissazione diretta ed indiretta dei prezzi» 589 3.1.3. Eccezione prevista dagli Orientamenti» 592 3.1.4. Meccanismi di controllo e facilitanti la fissazione del prezzo» 593 3.2. Protezione territoriale» 596 4. Altri obblighi a carico del franchisee e del franchisor» 601 4.1. Obbligo per il franchisee di non vendere prodotti concorrenti» 602 4.2. Altre restrizioni» 608 CAPITOLO X ACCORDI DI AGENZIA COMMERCIALE 1. Introduzione Pag. 613 2. L approccio iniziale della Commissione nella qualificazione del rapporto di agenzia» 617 2.1. La Comunicazione sulla rappresentanza esclusiva e cenni al concetto di integrazione» 618 3. I criteri attualmente utilizzati per qualificare il

XIV INDICE rapporto di agenzia: il rischio» 623 3.1. Rischi di carattere specifico» 625 3.1.1. Criteri previsti dagli Orientamenti» 625 3.1.2. Altri criteri non previsti dagli Orientamenti» 636 3.2. Rischi di carattere generale» 639 4. Altre attività svolte dall agente» 643 4.1. Attività sul medesimo mercato oggetto dell agenzia» 643 4.2. Attività su mercati diversi» 645 4.3. Attività e tipi di rischi il cui trasferimento in capo all intermediario non modifica la natura di agenzia del rapporto» 648 5. Integrazione dell agente nell attività del preponente» 649 6. Fissazione verticale del prezzo e spartizione dei mercati/clienti» 655 7. Clausole di esclusiva e di non concorrenza» 657 8. Rapporti orizzontali: imputabilità al preponente dell attività dell agente» 662 9. Il contratto di agenzia come strumento per abusare di una posizione dominante» 667 CAPITOLO XI LA DISTRIBUZIONE NEL SETTORE AUTOMOBILISTICO 1. Introduzione Pag. 671 2. La regolamentazione del settore prima del Regolamento 1400/2002» 673 3. Il Regolamento 1400/2002» 676 3.1. Ambito di applicazione e condizioni di esenzione» 678 4. Il Regolamento 461/2010» 687 4.1. Le ragioni del limitato ambito di applicazione del Regolamento 461/2010» 687 4.2. Le disposizioni del Regolamento 461/2010» 690 4.3. Le particolarità dell applicazione del Regolamento 330/2010 al settore auto» 693 4.3.1. La nozione di accordo» 693 4.3.2. La definizione del mercato rilevante» 697 4.4. Gli Orientamenti sul settore auto» 699 4.4.1. Obblighi di monomarchismo» 701 4.4.2. Distribuzione selettiva» 704 4.4.3. Accesso alle informazioni tecniche» 712

INDICE XV 4.4.4. Utilizzo abusivo delle garanzie» 716 4.4.5. Accesso a reti di riparatori autorizzati» 721 4.4.6. Pezzi di ricambio» 723 4.4.7. Strumenti elettronici» 725 SEZIONE IV PROFILI DI PARTICOLARE RISCHIO NEI RAPPORTI TRA PRODUTTORE E DISTRIBUTORE CAPITOLO XII PRIVATE LABELS, CATEGORY MANAGEMENT E ALTRE PRATICHE DI GESTIONE DELLO SPAZIO A SCAFFALE 1. Introduzione Pag. 730 2. Private labels» 732 2.1. Crescente grado di concentrazione nel settore della distribuzione organizzata» 732 2.2. Caratteristiche generali delle private labels» 734 2.3. Profili antitrust delle private labels» 737 (A) Fissazione verticale dei prezzi» 738 (B) Coordinamento delle politiche di prezzo» 739 (C) Coordinamento delle politiche di commercializzazione» 740 3. Accordi per la gestione dello spazio a scaffale diversi dal category management» 742 3.1. Pagamenti anticipati per l accesso» 742 3.2. Giustificazioni pro-concorrenziali dei pagamenti anticipati per l accesso» 744 3.3. Meccanismo di esenzione e potenziali effetti anticompetitivi dei pagamenti anticipati per l accesso» 746 3.3.1. Preclusione dell accesso» 747 3.3.2. Raising rivals costs» 753 3.3.3. Minore concorrenza a livello di prezzi al dettaglio» 754 3.3.4. Discriminazione» 754 4. Alcuni profili operativi legati alla configurazione di un accordo di gestione di spazio a scaffale» 756 5. Category management» 760 5.1. Introduzione» 760 5.2. Caratteristiche generali del category management» 763

XVI INDICE 5.3. Benefici del category management» 765 5.4. Potenziali effetti anticompetitivi del category management» 768 5.4.1. Preclusione nei confronti di produttori concorrenti» 769 (A) Category captain in posizione dominante» 772 (B) Category captain non in posizione dominante» 777 5.4.2. Facilitazione della fissazione verticale dei prezzi» 778 5.4.3. Collusione tra distributori» 779 5.4.4. Collusione tra produttori» 783 5.4.5. Alcuni accorgimenti operativi nell attuazione di accordi di category management» 786 CAPITOLO XIII SCAMBIO DI INFORMAZIONI 1. Introduzione Pag. 789 2. Scambi di informazioni tra imprese concorrenti» 791 2.1. Scambi di informazioni che costituiscono una violazione dell art. 101 TFUE» 793 2.1.1. Violazione per oggetto» 794 2.1.2. Violazione per effetto» 803 2.1.3. Scambi di informazioni tra concorrenti per mezzo di un soggetto terzo» 811 3. La dimensione verticale dello scambio di informazioni: acquisizione da parte del produttore dei dati sulle vendite al dettaglio» 814 3.1. Dati del produttore» 814 3.2. Dati della concorrenza» 816 3.2.1. Acquisizione dei dati tramite la clientela» 816 3.2.2. Acquisizione dei dati tramite i rivenditori» 817 3.2.3. Acquisizione dei dati tramite agenzie specializzate» 820

INDICE XVII Capitolo XIV INTESE HUB & SPOKE 1. Introduzione Pag. 821 2. Casi hub & spoke non aventi a oggetto la fissazione dei prezzi» 825 3. Casi hub & spoke aventi a oggetto la fissazione dei prezzi» 828 4. Considerazioni sull onere della prova nelle intese hub & spoke» 839 CAPITOLO XV RESPONSABILITÀ E SANZIONABILITÀ DEL DISTRIBUTORE 1. Introduzione Pag. 845 2. Responsabilità del distributore» 847 2.1. Casi di assenza di sanzione a carico del distributore» 848 2.2. Il diverso grado di coinvolgimento del distributore nell infrazione» 849 2.3. Coercizione del distributore a opera del produttore» 856 2.4. Organizzazione da parte del distributore di un intesa a livello della distribuzione» 857 SEZIONE V ENFORCEMENT DELLA DISCIPLINA SUGLI ACCORDI VERTICALI CAPITOLO XVI PUBLIC ENFORCEMENT: LA LENIENCY NEI CASI DI ACCORDI DI DISTRIBUZIONE 1. La leniency nei casi di accordi di distribuzione Pag. 863

XVIII INDICE CAPITOLO XVII IL CONTENZIOSO CIVILE IN MATERIA DI INTESE VERTICALI 1. Introduzione: il private enforcement delle norme antitrust Pag. 869 2. La nullità delle intese verticali» 878 3. La tutela risarcitoria: coordinate generali» 887 4. Il risarcimento del danno da intesa verticale» 897 4.1. La posizione dei clienti rispetto ai cartelli orizzontali: onere probatorio e passing on defence» 897 4.2. Accordi di monomarchismo: la posizione dei terzi danneggiati e delle parti contraenti» 909 4.3. Accordi di distribuzione esclusiva e di fissazione dei prezzi di rivendita: la posizione dei terzi danneggiati e delle parti contraenti» 913 4.4. Altre ipotesi» 916