J. B. Say. La «Loi des débouchés» («Law of markets»; «Legge degli sbocchi») *** Malthus vs Ricardo (aristocrazia vs borghesia)

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1 J. B. Say La «Loi des débouchés» («Law of markets»; «Legge degli sbocchi») *** Malthus vs Ricardo (aristocrazia vs borghesia)

2 Say ( ) Nasce a Lione da una famiglia protestante. Le sue due opere maggiori: il Traité d économie politique (1803); Cours complet d économie politique pratique (1828) Soggiorna in Inghilterra dove studia Smith. Tornato in patria si lega ai giovani intellettuali rivoluzionari francesi; comincia a studiare quei pensatori francesi che, sotto l influenza della fisiocrazia, tendevano a raffigurare il meccanismo economico come un insieme equilibrato di scambi. Di qui i due temi che caratterizzarono la sua opera di economista: - la ricerca sui modi per elevare le condizioni di vita del popolo - lo studio delle condizioni di vita di un sistema economico regolato da transazioni in moneta

3 Dopo il 1804 si impegna in una iniziativa industriale: l avvio di una filanda di cotone nella abbazia di Moubisson. Dopo il 1814 si reca a insegnare a Glasgow. Inizia una fitta corrispondenza con Ricardo, Malthus, ecc. Nel 1828 raccoglie le sue lezioni nei sei volumi del Cours svolte fin dal 1818 al «Conservatoire dei Arts e Metiers». Con questa seconda opera la sua celebrità crebbe. Auguste Compte, Saint Simon e in generale l intera cultura francese lo riconobbero come maggiore economista di Francia. Nel 1830 venne creata per lui una cattedra di Economia Politica al Collegio di Francia. Morì nel 1832 in seguito a un attacco di apoplessia.

4 Sull opera di Say Originalità di Say: fusione di due culture, quella francese (funzioni equilibratrici del mercato; flussi intersettoriali) e quella inglese (ruolo dominante manifattura). Indica in Quesnay, Hume e Smith i principali economisti suoi predecessori. La continuità con Quesnay: esistenza di un ordine naturale prestabilito rispetto alle relazioni sociali. Quale il compito dell Economia politica? Scoprire la natura delle leggi che governavano tale ordine naturale (relazioni di produzione problemi politici e sociali) Esempio di cosa Say intendesse per legge naturale : «V ha nella società una natura di cose, la quale non dipende per nulla dalla volontà dell uomo e che noi non sapremmo regolare arbitrariamente [ ]. Ora la cognizione di queste leggi naturali e costanti, senza le quali le società non potrebbero sussistere, costituisce quella scienza nuova che si è indicata col nome di Economia politica. Essa è una scienza perché non si compone di sistemi inventati, di disegni, di ordinamenti arbitrariamente concepiti, d ipotesi mancanti di prove, ma della cognizione di ciò che è, della cognizione dei fatti, la realtà dei quali può essere stabilita» (Cours complet d économie politique pratique).

5 Differenza con Quesnay e fisiocratici: le leggi dell «ordine naturale» dovevano essere dedotte dai fatti e da questi confermate mediante verifiche sperimentali. Errore dei fisiocratici: i fatti dimostravano che non l agricoltura ma l industria era il settore più espansivo. Viceversa condivisibile la tendenza all equilibrio dei settori produttivi (v. Tableau Economique di Quesnay). La controversia sulla legge di Say Nasce la riflessione sulle cause delle crisi economiche: cause non più esterne (guerre, ecc.) ma inerenti al processo produttivo. Gli economisti si chiedevano: Da cosa dipende la crescita dell economia capitalistica? Per quale ragione «paesi con grandi capacità produttive sono relativamente poveri e paesi con scarse capacità produttive sono relativamente ricchi»? (Malthus, Principi). Quali sono le conseguenze economiche del risparmio, cioè dell accumulazione di capitale? Il sistema capitalistico era in grado automaticamente (senza intervento pubblico) di garantire il pieno impiego delle risorse?

6 La «legge di Say» Pochi anni dopo il Saggio sulla popolazione di Malthus, Say enuncia la sua famosa «legge» (Traité d économie politique, 1803). Say così valutò la «legge degli sbocchi»: «La teoria del calore, quella della leva e quella del piano inclinato hanno messo l intera natura a disposizione dell uomo. La teoria degli scambi e degli sbocchi cambierà la politica del mondo» (Traité, libro I, cap. 5) Obiettivo di Say: definire una condizione di equilibrio; come raggiungere un pareggio fra domanda e offerta aggregata con il pieno impiego delle risorse disponibili? Definizione Nella formulazione più semplice: «l offerta crea la propria domanda» In altri termini: «la produzione di beni è sufficiente a generare un potere d acquisto tale da poterli poi ricomprare sul mercato a prezzi soddisfacenti». Es. automobile: la vendo a Euro, tale prezzo diventa potere d acquisto dei lavoratori (w), proprietari terrieri (rt), capitalisti (π).

7 «Bisogna sottolineare che una qualsiasi merce, non appena viene posta sul mercato, offre uno sbocco, per l intero ammontare del suo valore, ad altri prodotti. In effetti, quando un produttore ha fabbricato un qualsiasi bene, ha un estremo bisogno e desiderio di venderlo, affinché il valore di questo suo prodotto non gli si dissolva tra le mani. Ma egli non ha meno fretta di disfarsi di quel denaro che si procura con la vendita del bene, proprio perché anche il valore di questo denaro non si annulli rimanendo inerte. Ora, però, non ci si può liberare del proprio denaro, se non domandando di acquistare un qualche prodotto. È chiaro, dunque, che la semplice produzione di un bene apre immediatamente uno sbocco ad altri prodotti» (Traité) Ovvero: il potere d acquisto generato dalla produzione non è solo domanda potenziale ma sempre anche domanda effettiva.

8 Precisazione 1: era riconosciuto che domanda e offerta potessero non incontrarsi in un determinato mercato, ma pieno impiego delle risorse nel lungo periodo (crisi di sovrapproduzione compensate da un riequilibrio tra settori) In sintesi: nel lungo periodo l offerta aggregata (AS) risulta necessariamente uguale alla domanda aggregata (AD), e non sono possibili crisi generali da sovrapproduzione. Precisazione 2: Say non era un ottimista ingenuo. Limiti alla convenienza a produrre (terre produttive limitate, lenta diffusione innovazioni, ostacoli posti da PA). Tuttavia li considerò limiti ultimi, superabili dalla tecnica produttiva. Il miglioramento delle condizioni di vita della popolazione richiedeva che si lasciasse libertà di azione all iniziativa imprenditoriale.

9 Erano tutti d accordo? Facciamo un passo indietro - MERCANTILISTI: per alcuni S disoccupazione; solo C avrebbe determinato un dell attività economica e, quindi, un vantaggio collettivo. Tra i sostenitori di questa posizione vi era Bernard MANDEVILLE (v. La favola delle api): non S ma C (in particolare quelli di lusso) avrebbero favorito la prosperità e l occupazione. S utile per accrescere la ricchezza dell Inghilterra? Smith: «Ciò che è prudenza nella condotta di ogni famiglia privata sarà difficilmente follia nella condotta di un grande regno». Mandeville: il governo deve promuovere «una varietà di manifatture, d arti e di mestieri», nonché «incoraggiare l agricoltura e la pesca». «È da questa politica, e non dalle meschine regolamentazioni della prodigalità e della frugalità, che devono attendersi la grandezza e la felicità delle nazioni» (in Keynes, Teoria generale).

10 SMITH: motore della crescita = accumulazione di capitale, la crescita era cioè favorita dal S (risparmio; «frugalità» e «parsimonia») che si traduceva automaticamente in I (investimenti) e non dal C (consumo) RICARDO: accetta «legge di Say». L equilibrio tra domanda e offerta (AD=AS) si realizza non solo per le merci (ciò che è prodotto è anche consumato), ma anche per K (capitale). Può K continuamente accumularsi producendo conseguenze benefiche? Sì: K si regola automaticamente (autocorrezione). Sono esclusi turbamenti economici per ragioni inerenti al meccanismo di funzionamento del sistema capitalistico. [S=I, come in Smith; non sono possibili crisi generali da sovrapproduzione]

11 Teorie del sottoconsumo LAUDERDALE ( ) Inquiry into the nature and origins of public wealth (1804) Acceso conservatore, propone una teoria del risparmio in eccesso (oversaving): S una riduzione della spesa (C), quindi della produzione e del reddito futuro. SISMONDI ( ): Progressista; c è chi lo individua come precursore di Marx (concetto di plusvalore, di «astrazioni storicamente determinate», ecc.) Sì a intervento pubblico nell economia (salario minimo, limite alle ore di lavoro, assistenza pubblica a malati, anziani e disoccupati). Teoria del sottoconsumo: difesa di w (salario lavoratori) visto come fonte di domanda. «Il potere di consumare non cresce necessariamente con il potere di produrre»

12 SISMONDI continua Quale l origine del mancato equilibrio tra produzione e consumo (sovrapproduzione)? Carenza di domanda. Tuttavia l origine della crisi va cercata dal lato dell offerta (non da quello della domanda). In sostanza: il sistema economico non garantisce in modo automatico la piena utilizzazione delle risorse! (come in Lauderdale). MALTHUS ( ) Né acceso conservatore come Lauderdale, né progressista come Sismondi, piuttosto «conservatore moderato». Qual è il ragionamento di Malthus? Smith e Ricardo si basano solo su considerazioni dal lato della offerta aggregata. Bisogna, tuttavia, guardare anche al lato della domanda («domanda effettiva»). In che senso?

13 Un abbondante produzione un abbondante domanda? No «Un grande aumento della produzione accompagnato da un numero relativamente stazionario di consumatori o dalla diminuzione dei bisogni provocata dalla parsimonia [avrebbe] necessariamente causato un grande ribasso del lavoro espresso in valore, cosicché lo stesso prodotto, anche se fosse costato la stessa quantità di lavoro non ne [avrebbe comandato] più la stessa quantità. Sia le possibilità che i moventi dell accumulazione [sarebbero cessati] del tutto» (Malthus, Principi). Malthus formula (infine!) una teoria del valore come teoria del costo di produzione ( da Ricardo): Valore = L (quantità di lavoro accumulato e corrente) + π (profitto) E dunque: la merce può disporre di più lavoro di quanto non ne sia contenuto in essa!

14 La definizione di valore il concetto di «domanda effettiva». «Domanda effettiva»: livello di domanda che mi assicura un offerta continua (ovvero un continuo processo di produzione). La produzione, cioè, dipende dalla domanda effettiva. Il capitalista produce solo se è in grado, tramite la vendita del prodotto, di copre i costi più un π. Com è possibile che ciò si realizzi? Un p (prezzo) che permetta al produttore di raggiungere questo obiettivo, egli non può esigerlo dai lavoratori che impiega. Questo perché: w< valori Ovvero la domanda dei lavoratori non può essere mai abbastanza alta da permettere al capitalista di conseguire il suo π, e quindi non può mai essere abbastanza alta da garantire una produzione continua.

15 Il consumo mancante può provenire dai capitalisti stessi? NO. I π vengono da essi risparmiati e accumulati: I capitalisti potrebbero «consumare i loro profitti ossia il reddito ricavato dall impiego dei loro capitali» [ ] Ma un tale consumo non è compatibile con le effettive abitudini della maggioranza dei capitalisti. Il grande scopo della loro vita è risparmiare una fortuna, sia perché è loro dovere provvedere alle loro famiglie, sia perché essi non possono spendere molto per i propri agi, quando sono costretti a passare magari setto o otto ore al giorno al loro banco» (Principi, Isedi, p. 345). Dunque, come far fronte alla carenza di domanda aggregata? «Deve perciò esserci una considerevole classe di persone che abbia la capacità e la volontà di consumare più ricchezza materiale di quella che produce, altrimenti le classi mercantili non potrebbero continuare con profitto a produrre molto più di quello che consumano» (Principi, Isedi, p. 345). Questi soggetti sono i lavoratori improduttivi: proprietari terrieri + coloro che forniscono servizi (insegnanti, servitori, pubblici ufficiali).

16 Malthus considerava un problema l esistenza di un ritmo troppo rapido di accumulazione: S l efficacia del C improduttivo domanda effettiva dell incentivo alla produzione Attenzione: non significa negare l importanza di un certo ritmo di accumulazione, necessario ad accrescere la ricchezza collettiva, ma che è indispensabile mantenere un equilibrio tra S e C. Cosa risponde Ricardo? Il ragionamento di Malthus conteneva un errore: Il sovrappiù guadagnato dai capitalisti (il S accumulato) non AD per il semplice fatto che anche gli I (investimenti) sono domanda!

17 Malthus avrebbe potuto replicare a Ricardo? Sì, sostenendo che i π risparmiati non vengono necessariamente spesi (domanda potenziale domanda effettiva) Ma Malthus non portò fino in fondo le sue intuizioni. Rimase anch egli prigioniero della «legge di Say» (sarà Keynes a basare la propria teoria sulla distinzione tra S e I in un economia monetaria di produzione). In quel momento vinse la tesi smithiana per cui i S sono I, cioè per cui decidere di risparmiare è al tempo stesso decidere di investire (S=I). In conclusione: validità della «legge di Say», confutazione delle teorie sottoconsumiste (= impossibilità di crisi generale da sovrapproduzione) Precisazione Impossibilità di «ingorghi generali» «piena occupazione»? NO La «piena occupazione», nel lungo periodo, era conseguenza del «principio di popolazione» di Malthus, non della «legge di Say».

18 Conclusione su Malthus Per Malthus il sistema è incapace di autocorrezione. Per la prima volta, almeno nella dottrina economica inglese, si ammette la possibilità di crisi derivanti da cause intrinseche al sistema capitalistico e questo come conseguenza della difesa degli interessi di quelle «classi aristocratiche» che stavano perdendo la loro legittimazione. Chiusura con Keynes Keynes considerò l idea dei classici S=I un «ilusione ottica» (presuppone «un nesso che unisca le decisioni di astenersi dal consumo presente con le decisioni di provvedere al consumo futuro»; Keynes, Teoria generale). Malthus aveva intuito la strada giusta (ruolo domanda effettiva) ma non la portò fino in fondo così che «Ricardo conquistò completamente l Inghilterra come l Inquisizione conquistò la Spagna». L abbandono della linea malthusiana era stato «ai fini degli sviluppo dell economia, un vero disastro».

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