Centro di Competenza per l innovazione in campo agro-ambientale Agroinnova Università degli Studi di Torino.

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1 Definizioni della corretta modalità di gestione dell 1-MCP (1- Methylcyclopropene) su melo, actinidia e susino con attenzione agli effetti di contenimento delle alterazioni in post-raccolta Daniele Demaria 1, Fabrizio Vittone 1, Alessandro Bevilacqua 1, Manuela Robasto 1, Daniela Dutto 1, Graziano Vittone 1, Maria Lodovica Gullino 2 1 CReSO Consorzio di Ricerca e Sperimentazione per l Ortofrutticoltura piemontese. 2 Centro di Competenza per l innovazione in campo agro-ambientale Agroinnova Università degli Studi di Torino. Riassunto breve La conservazione della qualità in post-raccolta rappresenta il requisito essenziale per la valorizzazione dei prodotti ortofrutticoli nella fase finale di commercializzazione. Recentemente sul mercato si è resa disponibile una molecola, l 1-MCP, in grado di rallentare la maturazione dei frutti mediante il blocco dei recettori dell etilene. Nel triennio è stata condotta un attività di sperimentazione volta a definire le modalità operative e a valutare la convenienza tecnica dell impiego della molecola in termini sia di conservazione che di contenimento delle fisiopatie. I risultati hanno evidenziato che l impiego dell 1-MCP risulta vantaggioso sia per il melo che per il susino e l actinidia. Sicuramente i risultati migliori in termini di mantenimento della durezza della polpa si hanno con le pomacee. Su queste inoltre il prodotto sembra evidenziare una certa attività antiossidante capace di contenere il riscaldo. Per il susino i vantaggi più evidenti risiedono nel mantenimento del colore esterno e degli imbrunimenti interni. Per il kiwi una eventuale registrazione del prodotto potrebbe fornire uno strumento utile sebbene non determinante. In tal caso tuttavia la sperimentazione condotta è in grado di fornire gli elementi per il corretto impiego della molecola. Per tutte le specie, come sopra ricordato, non vi è attività fungistatica della molecola. Introduzione La conservazione della qualità in post-raccolta rappresenta il requisito essenziale per la valorizzazione dei prodotti nella fase finale di commercializzazione. Per la definizione di qualità si intende fare riferimento ai caratteri estetici (colore dell epidermide, pezzatura, forma, integrità dei frutti), gustativi (durezza e croccantezza della polpa, sugosità, rapporto acidi/zuccheri) ed ai requisiti relativi alla sicurezza alimentare (residui nei frutti). Mentre per gli aspetti sanitari il riferimento naturale è il luogo di produzione (azienda agricola), per gli altri caratteri buona parte delle responsabilità gravano sugli impianti che gestiscono le fasi di condizionamento e lavorazione. Il rischio di compromettere la qualità ottenuta in campo è tanto più elevato quanto più lungo e frazionato è il periodo di condizionamento del prodotto. Per l aspetto fisiologico, durante la conservazione, l agente responsabile di gran parte delle perdite di qualità è l etilene, composto naturalmente prodotto dai tessuti vegetali e riconosciuto come l ormone della maturazione. Se non adeguatamente controllato, è responsabile di danni gravi ed irreversibili alla qualità e funziona da attivatore di fisiopatie e fitopatie in grado di causare importanti perdite di prodotto. Considerata l autorizzazione all impiego ottenuta per melo e susino e gli interessanti risultati ottenuti nelle verifiche preliminari condotte su actinidia, è stata avviata nel 25 una attività di sperimentazione applicata sulla nuova molecola di sintesi 1-MCP (1-methylcyclopropene, formulato commerciale Smart Fresh ) applicata in post-raccolta e in alcuni casi post-conservazione. Tale molecola, agendo sui recettori dell etilene presenti sull epidermide dei frutti, ne riduce l azione negativa di accelerazione della maturazione, in specie nel periodo successivo alla estrazione dei frutti dalla cella, migliorando e prolungando la shelf life nella fase finale di distribuzione al consumo. 116

2 Dopo le prime esperienze sperimentali di approccio alla tecnologia condotte nel 25, nel successivo biennio di attività (26 e 27) il protocollo ha previsto: - la verifica di un contenimento in conservazione delle fisiopatie su mele delle cultivar appartenenti al gruppo Delicious a fine conservazione e dopo alcuni giorni di drive-in (frigoconservazione in atmosfera normale) e shelf-life (conservazione a temperatura ambiente), previa verifica dell efficacia in termini di durezza e residuo secco rifrattometrico; - la verifica dell influenza sulla qualità intesa soprattutto come imbrunimento interno di un intervento su campioni di susine cv Angeleno in correlazione con l epoca di raccolta; - l accertamento dell opportunità di usare il principio attivo su actinidia Hayward in postraccolta piuttosto che a fine conservazione sia per il mantenimento dei parametri qualitativi (durezza e residuo secco rifrattometrico) e conseguentemente per il controllo sui marciumi del post-raccolta. Si ricorda che su actinidia il prodotto non è registrato ma, nel caso si verificasse un efficacia del prodotto, la società potrebbe avviare le pratiche di registrazione. Materiali e metodi Prove 26 Le verifiche sono state effettuate nel comprensorio frutticolo del sud Piemonte presso i magazzini e centri di condizionamento coop. Lagnasco Frutta (Lagnasco CN), coop. La Frutta (Saluzzo CN), coop Sanifrutta (Costigliole S.CN), Coop. PAV (Verzuolo CN), soc. commerciali Maero Frutta (Lagnasco CN) e Vittone (Manta CN). La scelta dei lotti e dei campioni è stata effettuata con la collaborazione dei tecnici dei magazzini citati in modo che fosse rappresentativi della produzione locale e della merce condizionata nelle strutture operanti nell area di riferimento. Nel complesso sono stati trattati 5 lotti di melo del gruppo Delicious appartenenti alle cultivar Red Chief ed Early Red One, 3 lotti di susino del gruppo Angeleno, e 4 lotti di actinidia della cv Hayward. I test predittivi, messi a punto per prevedere l esito finale dell applicazione dell 1-MCP in termini di miglioramento della qualità e controllo dei patogeni e fisiopatie, sono stati effettuati dopo 7 giorni per le mele e 5 per il susino dal trattamento pre stivaggio. Con questo test è stato possibile misurare le emissioni di etilene dei frutti, le variazioni del residuo secco rifrattometrico e della durezza rilevata con penetrometro montato su colonna. Per le mele il controllo sulla presenza di fitopatie (marciumi da magazzino) e fisiopatie (riscaldo) è stato effettuato dopo 1 giorni di sosta in cella refrigerata successiva all apertura delle celle in regimazione gassosa; ciò per rendere più agevole il riconoscimento dei frutti colpiti. Il rilievo riferito alle tesi ed al controllo è stato condotto su 4 gruppi costituiti ognuno da 1 frutti per ripetizione. Per le susine i rilievi per la individuazione di fitopatie e fisiopatie sono stati effettuati dopo 3 giorni dall interruzione della regimazione gassosa in cella. La prova su actinidia è stata effettuata isolando 3 bins per campione dedicati rispettivamente al controllo non trattato (A), al trattato con 1-MCP in pre-refrigerazione (B) ed al trattato sempre con 1-MCP da effettuarsi a fine condizionamento (C). A fine conservazione sono stati effettuati i controlli relativi alla durezza ed alla presenza di fitopatie prima di effettuare il trattamento corrispondente alla tesi C. I 3 bins sono stati successivamente rimessi in cella refrigerata per 7-1 giorni prima del controllo finale. Le analisi sono state ripetute dopo 5-7 giorni di shelf-life a temperatura ambiente. Prove 27 Nel 27 le finalità erano le stesse delle prove dell anno precedente ma con un attenzione particolare al momento dello stacco delle produzioni. Schematizzando i protocolli sono state valutate le seguenti tesi per ognuna delle quali è stato messo a confronto un di un bins trattato con 1- MCP un bins non trattato di controllo. Per Melo, gruppo Red Delicious, la prova è stata avviata soprattutto per valutare l azione antiossidante del prodotto nei confronti della fisiopatia che va sotto il nome di riscaldo anche a confronto con il principio attivo comunemente impiegato per il controllo di questa avversità (DPA). 117

3 Inoltre si è voluta verificare l influenza delle condizioni pedo-climatiche sulla conservazione e sull utilizzo della molecola in studio differenziando le tesi a seconda dell azienda di provenienza: - azienda in pianura 1 stacco (1 bins di controllo, 1 bins trattato con 1-MCP) ultimo stacco (1 bins di controllo, 1 bins trattato con 1-MCP) - azienda in collina 1 stacco (1 bins di controllo, 1 bins trattato con 1-MCP) ultimo stacco (1 bins di controllo, 1 bins trattato con 1-MCP) Per il melo, gruppo Golden Delicious, allo scopo soprattutto di valutare gli aspetti organolettici a fine conservazione, sono state predisposte le seguenti tesi: - 1 stacco (1 bins di controllo, 1 bins trattato con 1-MCP) - stacco ottimale (1 bins di controllo, 1 bins trattato con 1-MCP) Per il susino sono state messe a confronto per il contenimento degli imbrunimenti interni le seguenti tesi.: - 1 stacco (1 bins di controllo, 1 bins trattato con 1-MCP) - ultimo stacco (1 bins di controllo, 1 bins trattato con 1-MCP) Per valutare l efficacia della molecola sull actinidia è stato utilizzato del prodotto raccolto nello stesso giorno e le variazioni sono date dal momento dell intervento: a 7 giorni, a 15 giorni e a 2 giorni dalla raccolta e a fine conservazione. In totale sono stati utilizzati 6 bins, uno di controllo, 3 per gli interventi in pre-conservazione e 2 (controllo e trattato) a fine conservazione. In entrambe gli anni il trattamento è stato realizzato mediante isolamento del bins con un sacco di polietilene ed effettuando l applicazione con un piccolo ventilatore atto a diffondere il formulato secondo un protocollo messo a punto dalla società detentrice del brevetto. Dopo aver chiuso ermeticamente il sacco si è lasciato diffondere il prodotto per 24 ore. Dopodiché sia il campione trattato che il controllo sono stati posti in cella per il periodo di conservazione previsto dal magazzino. Prima della chiusura della cella, dal trattato e dal controllo sono stati prelevati campioni di frutti in numero necessario per effettuare il test predittivo al fine di valutare, prima del termine della conservazione, se non vi fossero state problemi nell intervento (ad esempio fori nel sacco). I controlli sono stati fatti ad apertura cella a fine conservazione e ad intervalli di 5-7 giorni su campioni conservati in drive-in o shelf-life. Le analisi qualitative sono state effettuate presso il laboratorio del CReSO nel Centro Ricerche per la Frutticoltura di Manta. Gli isolamenti per la determinazione di eventuali patogeni sono stati effettuati presso il laboratorio del Coordinatore scientifico (Agroinnova, Università degli Studi di Torino) mediante isolamenti da campioni posti in camera umida. Risultati Prove 26 Per quanto attiene alle mele del gruppo Red Delicious i risultati ottenuti confermano quanto rilevato nelle verifiche condotte nel 25. I test predittivi descrivono in maniera congruente l efficacia dell intervento a poca distanza da esso. In particolare risultano significative le misure della produzione di etilene e della durezza della polpa mentre non sembrano fornire indicazioni attendibili per una previsione le misurazioni dei gradi brix. Ad apertura celle risultano evidenti le differenze in ordine alla durezza e, parzialmente, anche al residuo secco rifrattometrico che nei test predittivi non venivano rilevate. Nella figura 1 sono riportati a titolo esemplificativo i risultati relativi ad una delle partite trattate. Si conferma l efficacia dell 1-MCP nel migliorare la tenuta (durezza della polpa) in conservazione e successivo shelf-life quando l applicazione viene effettuata su frutti al giusto grado di maturazione. In figura 2 e 3 sono riportati i risultati relativi all azione antiossidante per due partite conservate in due magazzini. Per quanto riguarda il susino Angeleno i test predittivi risultano poco attendibili con una marcata variabilità dei valori, sia per la durezza che per il residuo secco rifrattometrico, in funzione dello 118

4 stato di maturazione dei frutti controllati. A fine condizionamento si rilevano valori di durezza superiori nel trattato rispetto al controllo per i frutti raccolti con i primi stacchi sia ad uscita cella che dopo shelf-life (Fig. 4). Con frutti raccolti tardivamente vi è una differenza ad apertura cella ma pare che l effetto dell intervento non regga in shelf-life (Fig. 5). Evidente, anche se tecnicamente non è stato possibile documentarla, il mantenimento della brillantezza e della tonalità del colore sui campioni trattati. I frutti trattati si presentano con la freschezza e la vivacità del colore dell epidermide confrontabile ai frutti appena staccati dalla pianta. Non sono stati rilevate presenze significative di fisiopatie (nerume della polpa) e fitopatie (marciumi del post raccolta da Botrytis cinerea e Monilinia spp.). Per quanto riguarda l actinidia in figura 6 sono riportati i risultati relativi all intervento effettuato prima dell inizio della frigo-conservazione. In figura 7 invece gli stessi risultati relativi al trattamento fatto al termine della conservazione, momento che equivale alla gestione del prodotto per la commercializzazione. Non sono state osservate fitopatie sulle quali effettuare rilievi di un eventuale efficacia del principio attivo in studio. Prove 27 Per quanto concerne il melo, gruppo Red Delicious, si presentano di seguito i dati dei parametri di qualità al momento del conferimento in magazzino: Posizione Red Pianura Red Collina Stacco Data controllo Primo 18/9/27 Ultimo 2/1/27 Primo 25/9/27 Ultimo 12/1/27 Parametro Controllo al conferimento Durezza 6.97 Brix Amido 4.87 Durezza 6.83 Brix Amido 8.7 Durezza 6.85 Brix Amido 7.57 Durezza 6.57 Brix Amido 8.5 In fig. 8 si riportano i risultati relativi all effetto antiossidante della molecola in studio su mele di diversa provenienza e a diverso momento di raccolta. Per le mele del gruppo Golden si presentano i dati dei parametri alla raccolta nella seguente tabella, mentre mancano ancora, al momento della redazione di questa relazione, i previsti risultati relativi i parametri gustativi a fine conservazione:. Stacco Data controllo Parametro Controllo al conferimento Durezza 6.92 Primo 1/9/27 Brix Amido 5.95 Durezza 6.62 Centrale 2/9/27 Brix Amido

5 Per quanto riguarda il susino i dati alla raccolta sono i seguenti: Stacco Dati Totale 1 stacco (29 Ago 7) Durezza 2.7 Brix stacco (5 set 7) Durezza 4.33 Brix In figura 9 sono riportati i risultati sugli imbrunimenti interni alla raccolta. Per quanto attiene all actinidia di seguito si presentano i dati dei parametri alla raccolta e 7 giorni (in shelf-life) dopo i tre interventi con 1-MCP, dato utile per verificare che l intervento sia stato efficace: Media di Durezza Media di Brix Paramentri alla raccolta (23/1/27) /1/27 Parametri prima dell intervento a 7 giorni dalla raccolta /11/27 1-MCP 7gg Shelf-Life cnt 7gg /11/27 Parametri prima dell intervento a 14 giorni dalla raccolta /11/27 1-MCP 15gg Shelf-Life cnt 15 gg /11/27 Parametri prima dell intervento a 21 giorni dalla raccolta /12/27 1-MCP 21gg Shelf-Life cnt 21gg In figura 1 si riportano i risultati relativi all efficacia verificata al momento dell apertura della cella di conservazione e con diverse modalità di conservazione (in frigo, drive-in e a temperatura ambiente, shelf-life) e tempi. Si vede che l intervento a 15 giorni dalla raccolta fornisce la miglior protezione della qualità in termini di durezza mentre i risultati peggiori si hanno con i frutti trattati a 2 giorni dalla raccolta. In figura 11 sono presentati i risultati relativi a diverse modalità di conservazione a seguito dell intervento fatto a fine conservazione ovvero ad uscita cella. Conclusioni Prove 26 Come già evidenziato nel 25, i test predittivi effettuati su melo risultano funzionali sia nella misurazione della produzione di etilene che per quanto riguarda l evoluzione della durezza della polpa. Si osserva in modo evidente la migliore tenuta dei frutti trattati con 1-MCP nella fase di condizionamento con conseguente esaltazione delle qualità gustative dei frutti (durezza e croccantezza della polpa) in accordo con quanto noto a livello internazionale. L aspetto rilevante è 12

6 dato dall effetto inibente sullo sviluppo del riscaldo, non sufficiente a reggere il confronto con il principio attivo precedentemente impiegato, ma comunque significativamente presente. Per il susino i test predittivi non risultano completamente affidabili se basati unicamente sulla produzione di etilene. Inoltre tenuto conto della forte variabilità dello stato di maturazione dei frutti nei campioni, anche per la durezza della polpa i test risultano poco indicativi. Sui frutti del susino gli effetti determinati dall applicazione di 1-MCP in post raccolta sono meno evidenti che per il melo. Ciò è spiegabile tenuto conto della minor quantità di etilene prodotta dai frutti nella fase di maturazione commerciale. La prova ha comunque evidenziato una migliore consistenza della polpa nel trattato a fine condizionamento e, in particolare, una migliore freschezza complessiva dei frutti determinata anche dai colori brillanti dell epidermide. Non si sono evidenziate sui lotti utilizzati per la prova manifestazioni patologiche o fisiopatie degne di rilievo. Per l actinidia, la cui fisiologia in maturazione è ben diversa dalle specie precedenti, le indagini condotte hanno evidenziato che è possibile incrementare la durezza dei frutti a fine conservazione con entrambe i posizionamenti dell intervento testati: prima e dopo la frigo-conservazione. Tuttavia tali incrementi non sono mai molto netti ed è stata osservata in alcuni casi la tendenza a non essere duraturi nel tempo al di fuori di un ambiente refrigerato. Per tutte le specie non è stata osservata alcuna attività fungistatica diretta di rilievo. Le flessioni in termini di rinvenimento di marciumi, per la verità sempre molto modeste, sono da imputare al mantenimento della durezza della polpa, di per sé ostacolo alla penetrazione dei patogeni fungini. Prove 27 Per le prove del 27 mancano i dati dell intervento in post-conservazione dell actinidia che sarà effettuato a inizio-marzo e i dati relativi alle mele del gruppo Golden per le quali si intende valutare la qualità organolettica mediante panel-test. Per quanto riguarda le mele i parametri qualitativi alla raccolta non evidenziano particolarità degne di nota e differenze tra campioni di frutti provenienti da ambienti diversi o da momenti di raccolta differenti. I risultati di fine conservazione delle mele del gruppo Red Delicious confermano l efficacia di contenimento del riscaldo laddove questo sia presente. Dalla prova sembrano essere più soggette a riscaldo le partite di pianura e maggiormente quelle a stacco precoce. Inoltre, sebbene il dato debba essere confermato da ulteriori osservazioni, pare che a seguito dell intervento siano più evidenti i sintomi da butteratura e plara. Al momento non è possibile dire se queste vengano incrementate o semplicemente siano maggiormente evidenti a fronte di una significativa riduzione del riscaldo. Molto interessanti paiono i risultati relativi il contenimento degli imbrunimenti interni del susino dove la diminuzione della fisiopatia si avvicina al 5%. Risultati altrettanto interessanti originano dalle verifiche condotte sull actinidia. L intervento fatto prima dello stivaggio in cella di conservazione sembra confermare l efficacia già evidenziata nel precedente anno di indagini. In particolare sembra possibile individuare un momento preciso in cui tale operazione sortisce i risultati migliori. Questo è costituito dall intervento a 15 giorni dalla raccolta che mostra un miglioramento in termini sia di durezza che di gradi zuccherini rispetto al controllo e ai due altri momenti di intervento, (7 e 2 giorni dalla raccolta). Questo risultato fornisce un indicazione operativa molto precisa nel caso l impiego della molecola dell 1-MCP venga autorizzata anche per questa coltura. Al contrario, per quanto riguarda l intervento a fine conservazione, intervento ipotizzato per allungare il periodo utile alla commercializzazione, i dati ottenuti non indicano un efficacia utile al mantenimento della durezza. Occorre tuttavia notare che il prodotto si presentava con un livello di durezza al limite di commercializzazione (3Kg\cm 2 ) e i risultati sono da prendersi con cautela. Per quanto concerne la valutazione dell attività fungistatica della molecola valgono le considerazioni fatte per le prove 26. Sembra pertanto possibile concludere che l 1-MCP non possegga la capacità di contenere gli agenti patogeni fungini se non indirettamente e in misura lieve attraverso il mantenimento della durezza dei frutti. 121

7 In estrema sintesi e conclusione del triennio di attività sperimentali si può dire che l impiego dell 1- MCP risulta vantaggioso sia per il melo che per il susino e l actinidia. Sicuramente i risultati migliori in termini di mantenimento della durezza della polpa si hanno con le pomacee. Su queste inoltre il prodotto sembra evidenziare una certa attività antiossidante capace di contenere in qualche misura il riscaldo sebbene non in maniera determinante. Per il susino i vantaggi più evidenti risiedono nel mantenimento del colore esterno e degli imbrunimenti interni. Per il kiwi una eventuale registrazione del prodotto potrebbe fornire uno strumento utile sebbene non determinante. In tal caso tuttavia la sperimentazione condotta è in grado di fornire gli elementi per il corretto impiego della molecola. Per tutte le specie, come sopra ricordato, non vi è attività fungistatica della molecola. Si ricorda infine che le attività condotte in stretta collaborazione con i centri di condizionamento ha già ottenuto il risultato di familiarizzare gli operatori con la tecnologia e i suoi diversi aspetti (Ad esempio i test revisionali messi a punto) favorendo tempestivamente l adozione di uno strumento che pone gli operatori piemontesi all altezza delle sfide commerciali internazionali. Ringraziamenti Si ringraziano i Centri di condizionamento delle cooperative Lagnasco Frutta e La Frutta (Lagnasco), PAV (Verzuolo), SaniFrutta (Costigliole Saluzzo) e delle società commerciali Maero Frutta e Vittone F.lli (Lagnasco CN), TuttoFrutta Quaranta (Costigliole S. CN) e Rivoira SpA con i loro tecnici (Ribotta M. e Ferrato V. - LagnascoGroup, Barra E. - PAV, Tallone A. e Margaria I. - Sanifrutta, Migliorini F. - TuttoFruttaQuaranta, Rizzato A., Borello S. e Boretto L. Rivoira SpA). Per la fornitura del principio attivo e l assistenza ai protocolli si ringrazia infine la Società Agrofresh inc. (Milano) nella persona di Andrea Cucchi CNT 1-M CP pre applicazione uscita cella fine shelf life Figura 1: Prova 26. Durezza (Kg\cm 2 ) di mele appartenenti alla cultivar Red Chief prima dell intervento e a fine conservazione e dopo 7 giorni di shelf-life. 122

8 C o n t r o ll o 1 _ M C P Figura 2: Prova 26, mele del gruppo Red Delicious, cultivar Red Chief. Percentuale di frutti con sintomi da riscaldo a fine conservazione e dopo 1 giorni di shelf-life. 3 5 u s c it a c e ll a 2 / 1 s f 1 2 / 1 3 C o n tro llo 1 _ M C P u s c ita c e lla 2 / 1 s f 1 2 / 1 Figura 3: Prova 26, mele del gruppo Red Delicious, cultivar Early Red One. Percentuale di frutti con sintomi da riscaldo a fine conservazione e dopo 1 giorni di shelf-life. C o n tro llo n o n tra tta to S M A R T F R E S H P re a p p lic a z io n e 7 / 9 U s c ita c e lla 1 6 /1 1 5 g g s h e lf-life 2 2 /1 1 Figura 4: Prova 26, susino, cultivar Angeleno, primo stacco della raccolta. Durezza (Kg\cm 2 ) di campioni di prima dell intervento e a fine conservazione e dopo 5 giorni di shelf-life. 123

9 P re a p p lic a z io n e 2 5 / 9 U s c ita c e lla 1 6 /1 1 5 g g s h e lf-life 2 2 /1 1 Figura 5: prova 26, susino Angeleno, ultimo stacco della raccolta. Durezza (Kg\cm 2 ) di campioni di prima dell intervento e a fine conservazione e dopo 5 giorni di shelf-life. In grigio il controllo, in verde il trattato con 1-MCP M C P C o n tro llo 2 1 C o n tro llo p rim a A p e rtu ra c e lla 1 4 g g S h e lf L ife 7 g g S h e lf L ife Figura 6: Prova 26. Actinidia, intervento prima della frigo-conservazione. Durezza (Kg\cm 2 ) di kiwi Hayward prima dell intervento e a fine conservazione e dopo 7 e 14 giorni di shelf-life M C P C o n tro llo 2 1 C o n tro llo p rim a 7 g g D riv e -in 7 g g S h e lf L ife 7 g g D -in + 7 g g S L Figura 7: Prova 26. Actinidia, intervento dopo frigo-conservazione (a uscita cella). Durezza (Kg\cm 2 ) di kiwi Hayward prima dell intervento e dopo 7 giorni di drive-in, 7 giorni di shelf-life e 7 giorni in drive-in sommati a 7 giorni in shelf-life. 124

10 7 6 * * * Tesi 1-MCP Controllo 1 * riscaldo butteratura \ plara riscaldo butteratura \ plara riscaldo butteratura \ plara riscaldo Primo (19 Set) Ultimo (4 Ott) Primo (12 Set) Ultimo (22 Set) Collina Pianura butteratura \ plara Figura 8: Prova 27. Percentuali di mele conservante in atmosfera normale dalla raccolta al 15 Febbraio 28 con sintomi di riscaldo e sintomi di butteratura\plara. Sono indicate la provenienza (collina\pianura) e la data di raccolta. L asterisco indica una differenza statisticamente significativa (T-test, P<.5). 12. imbruniti Trattamento Controllo 1-MCP inizio raccolta fine raccolta inizio raccolta fine raccolta Uscita cella Dopo 7gg di shelf-life Momento Raccolta Figura 9: Prova 27, susino Angeleno. Imbrunimenti interni dei frutti a fine conservazione e dopo 7 giorni di Shelf-life suddivisi per momento di raccolta Controllo 1-MCP 7gg 1-MCP 15gg 1-MCP 2gg feb-8 24-gen-8 24-gen-8 29-gen-8 3-gen-8 1-feb-8 Uscita celle 7gg shelf-life Drive-in 7gg Drive-in 7gg + 5gg shelf-life Drive-in 14gg Drive-in14gg + 2gg shelf-life Figura 1: Prova 27. Actinidia, intervento prima della frigo-conservazione. Durezza (Kg\cm 2 ) dei campioni di actinidia a fine conservazione a diversi tempi dall apertura delle celle e a diverse modalità di conservazione. 125

11 Controllo 1 MCP - f.c Pre-trattamento Shelf life 2 gg Drive in 2 gg S.l. 3 gg + D.i. 2gg Shelf life 5 gg Drive in 5gg Figura 11: Prova 27. Actinidia, intervento dopo frigo-conservazione (a uscita cella). Durezza (Kg\cm 2 ) di kiwi Hayward prima dell intervento e dopo con diverse modalità di conservazione. (f.c.: intervento di fine conservazione). 126

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