Gestione Bancaria-A. a NATURA BILATERALE DEL RAPPORTO: CONTRATTO BASATO SU INFORMAZIONE PRIVATA

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1 Gestione Bancaria-A. a NATURA BILATERALE DEL RAPPORTO: CONTRATTO BASATO SU INFORMAZIONE PRIVATA LA BANCA OPERA TIPICAMENTE COME PRICE MAKER E HA SOLO DOWNSIDE RISK (NO UPSIDE OPPORTUNITY) E RILEVANTE LA NATURA DELLA RELAZIONE BANCA- IMPRESA: IL CONCETTO DI RELATIONSHIP BANKING IL CONCETTO DI TRANSACTION BANKING E TIPICA LA PRESENZA DI ASIMMETRIE INFORMATIVE EX ANTE: ALL ATTO DELLA SELEZIONE (SCREENING) O DELLA CONCESSIONE DEL CREDITO EX POST: NELLA FASE DI CONTROLLO (MONITORING) E AL MOMENTO DEL RIMBORSO 2 1

2 IL CONTRATTO DI DEBITO (PRESTITO) PREVEDE DUE PRESTAZIONI NON CONTESTUALI E UNA CONDIZIONE DI INCERTEZZA FINO ALLA DATA DEL RIMBORSO NELL IPOTESI DI INSOLVENZA (DEFAULT) LA BANCA PUÒ RECUPERARE O MENO LA TOTALITÀ DEL CREDITO GLI EFFETTI DELL INSOLVENZA SI MANIFESTANO COME: PERDITA IN CONTO CAPITALE E IN CONTO INTERESSI (RIMBORSO PARZIALE) PERDITA IN CONTO INTERESSI (IPOTESI DI RINEGOZIAZIONE DEI TASSI O DELLE SCADENZE) COSTI DI LIQUIDITÀ (MANCATO RISPETTO DEI TERMINI CONTRATTUALI DI RIENTRO) 3 RISCHIO DI CREDITO: CONNESSO A MANCATO PAGAMENTO OBBLIGAZIONI RISCHIO PAESE RISCHIO SOVRANO RISCHIO DI CONTROPARTE O RISCHIO DI REGOLAMENTO (SETTLEMENT RISK) RISCHIO DI LIQUIDITA : DIFFICOLTA A FRONTEGGIARE ECONOMICAMENTE USCITE DI CASSA RISCHIO DI MERCATO: OSCILLAZIONI DEL VALORE DI MERCATO RISCHIO DI INTERESSE: VARIAZIONE DEL VALORE DI MERCATO PER EFFETTO DI VARIAZIONI DEI TASSI RISCHIO OPERATIVO: DERIVANTE DA ERRORI/MALFUNZIONAMENTI NELL OPERATIVITA CORRENTE 4 2

3 E RICONDUCIBILE AL CONCETTO DI INSOLVENZA MA ANCHE A QUELLO DI RITARDO NEI PAGAMENTI/O PAGAMENTI PARZIALI SPESSO COLLEGATO ANCHE A PROCEDURE DI RISTRUTTURAZIONE O DI RESCHEDULING DEL PRESTITO COMPORTA DI FATTO ANCHE IN QUESTO CASO UNA MODIFICA DELLA SCADENZA E DEI PREZZI (PREMIO AL RISCHIO/TASSO) HA EFFETTI SUL VALORE ATTUALE DEL PRESTITO DUE ULTERIORI PROFILI DEL RISCHIO DI CREDITO RISCHIO SETTORIALE: CORRELAZIONE TRA POSIZIONE DELL AFFIDATO E ANDAMENTO CICLICO DEL SETTORE RISCHIO DI GRUPPO: COLLEGATO ALL ESISTENZA DI RAPPORTI DI GRUPPO E OGGETTO DI SPECIFICO TRATTAMENTO DA PARTE DELLA VIGILANZA LE RELAZIONI CON LA VIGILANZA IL RUOLO DELLA VIGILANZA INFORMATIVA IL RUOLO DELLA VIGILANZA ISPETTIVA 5 CLASSIFICAZIONE DELLE POSIZIONI CREDITI VIVI O IN BONIS CREDITI DUBBI PARTITE INCAGLIATE: CREDITI VERSO SOGGETTI IN TEMPORANEA SITUAZIONE DI ILLIQUIDITÀ O DIFFICOLTÀ, CHE POSSA ESSERE RIMOSSA IN CONGRUO PERIODO DI TEMPO SOFFERENZE: CREDITI VERSO SOGGETTI IN STATO DI INSOLVENZA (ANCHE NON ACCERTATO GIUDIZIALMENTE) O IN SITUAZIONI EQUIPARABILI CREDITI IN CORSO DI RISTRUTTURAZIONE CREDITI RISTRUTTURATI: PER I QUALI SONO STATI CONCORDATI NUOVI PIANI DI RIMBORSO A MEDIO- LUNGO TERMINE, A TASSI PIU CONTENUTI 6 3

4 Principale indicatore della qualità del credito Considera il complesso dei crediti problematici Grado di copertura delle sofferenze assicurato dalle rettifiche di valore totali Grado di copertura delle sofferenze assicurato dal patrimonio, posto a presidio dei crediti problematici Misura del costo del cattivo credito, quota di RLG assorbita da rettifiche di valore su crediti e acti a FRC 7 IN BILANCIO VIENE INIZIALMENTE ISCRITTO L IMPORTO EROGATO AL VALORE STORICO IL CREDITO VIENE PERIODICAMENTE VALUTATO ED ESPOSTO IN BILANCIO AL VALORE DI PRESUMIBILE REALIZZO ( VALORE DI MERCATO ) LA SVALUTAZIONE (RETTIFICHE DI VALORE) EQUIVALE A UNA PREVISIONE DI PERDITA, QUANTIFICATA TENENDO CONTO ANCHE DEL POSSIBILE RECUPERO (REALIZZO DELLE GARANZIE) RETTIFICHE (DIRETTE): ANALITICHE, SU SINGOLE POSIZIONI A SOFFERENZA O INCAGLIO FORFETTARIE, SU CREDITI VIVI O PROBLEMATICI DI BASSO IMPORTO, SULLA BASE DEL RISCHIO FISIOLOGICO OSSERVATO PER PORTAFOGLI OMOGENEI PER SETTORE, DIMENSIONE E LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICA DEL DEBITORE CON IMPUTAZIONE DELLA RETTIFICA A CONTO ECONOMICO RETTIFICHE INDIRETTE ACCANTONAMENTI PRUDENZIALI AL FONDO RISCHI SU CREDITI (RISCHI EVENTUALI) CON IMPUTAZIONE DELL ACCANTONAMENTO A CONTO ECONOMICO 8 4

5 CRITERI DI VALUTAZIONE DEI CREDITI VALUTAZIONE ANALITICA EROGAZIONE DI UN PRESTITO PER 100 (2011) L ESERCIZIO SUCCESSIVO (2012) SVALUTO IL VALORE ORIGINARIO PER 2 A SEGUITO DI UN INCREMENTO DEL RISCHIO DI INSOLVENZA DEL DEBITORE Conto economico 2012 ATT ATT Esercizio Esercizio PASS PASS Interessi attivi - Interessi passivi = Margine di interesse + Ricavi da servizi = Margine di intermediazione (-) Costi personale (-) Spese generali Risultato di gestione (-) Rettifiche su crediti 2 RETTIFICA DIRETTA 9 CRITERI DI VALUTAZIONE DEI CREDITI VALUTAZIONE FORFETARIA PORTAFOGLIO DI PRESTITI VALUTATO PER 100 (2011) L ESERCIZIO SUCCESSIVO (2012) SVALUTO IL VALORE ORIGINARIO PER 2 A SEGUITO DI UN INCREMENTO DEL RISCHIO DI INSOLVENZA PER L INTERO PORTAFOGLIO Conto economico 2012 ATT ATT Esercizio Esercizio PASS PASS 2 Fondo rischi su crediti Interessi attivi - Interessi passivi = Margine di interesse + Ricavi da servizi = Margine di intermediazione (-) Costi personale (-) Spese generali Risultato di gestione (-) Accantonamento a fondo rischi su crediti 2 RETTIFICA INDIRETTA 10 5

6 INSIEME DI INDIRIZZI FINALIZZATO ALLA «COSTRUZIONE» DI UN PORTAFOGLIO PRESTITI ORIENTALABANCA NELLESCELTERELATIVEA VOLUME DEL PORTAFOGLIO PRESTITI COMPOSIZIONE DEL PORTAFOGLIO PRESTITI CRITERI DI VALUTAZIONE (RISCHIO) DELLE SINGOLE OPERAZIONI 11 LA CONSISTENZA DEL PORTAFOGLIO PRESTITI AD UNA CERTA DATA DIPENDE DA AVVICENDAMENTO DI NUOVE CONCESSIONI E RIMBORSI VOLUMI DI ATTIVITÀ SVOLTA E SCADENZA DELLE OPERAZIONI LE DECISIONI RELATIVE AL TASSO DI CRESCITA DELLO STOCK DI PRESTITI POSSONO RIFERIRSI A: CRESCITA MASSIMA: SI MIGLIORANO I MARGINI MA SPESSO A SCAPITO DELLE CONDIZIONI DI EQUILIBRIO REDDITUALE E FINANZIARIO (CAUSA PRINCIPALE DEI DISSESTI FINANZIARI) CRESCITA SOSTENIBILE: COMPATIBILE CON LE CONDIZIONI DI RISCHIO (COSTO ACCANTONAMENTI) LA POLITICA DELLA RACCOLTA E DELLA LIQUIDITÀ (FATTORI INTERNI) VINCOLI ESTERNI (AMBIENTE COMPETITIVO, NORME DI VIGILANZA) 12 6

7 IL CONCETTO DI DIVERSIFICAZIONE DEL PORTAFOGLIO COMBINAZIONE IN PORTAFOGLIO DI POSIZIONI DEBOLMENTE CORRELATE IN TERMINI DI RISCHIO OTTIMIZZAZIONE DEL MIX RENDIMENTO/RISCHIO LE SCELTE DI COMPOSIZIONE DEL PORTAFOGLIO SONO FINALIZZATE A RIDURRE IL GRADO DI RISCHIO NELLA SUA COMPONENTE SPECIFICA = CONNESSA ALLA CAPACITÀ/VOLONTÀ DI RIMBORSO DEL SINGOLO DEBITORE; SEMISPECIFICA = CONNESSA AGLI ANDAMENTI SETTORIALI/GEOGRAFICI 13 Settoriale e geografica per classi dimensionali e di importo Per strutture tecniche DIVERSIFICAZIONE SETTORIALE E GEOGRAFICA SFRUTTA LE DISOMOGENEITÀ DEGLI ANDAMENTI ECONOMICI E DELLE DINAMICHE DEI FABBISOGNI FINANZIARI PER COMPARTI PRODUTTIVI E/O AREE TERRITORIALI L EFFETTO DIVERSIFICAZIONE È MASSIMO SE TRA SETTORI INTERESSATI NON INTERCORRE ALCUNA RELAZIONE ECONOMICO-COMMERCIALE LA CONCENTRAZIONE IN UN SETTORE/AMBITO GEOGRAFICO (CASO DEI DISTRETTI INDUSTRIALI) COMPORTA RISCHI: REDDITUALI: CRISI DEL SETTORE SI RIPERCUOTE DIRETTAMENTE SULL EQUILIBRIO REDDITUALE DELLA BANCA FINANZIARI: SE LE DINAMICHE DI UTILIZZO PRESTITI E 14 DI ANDAMENTO DEPOSITI SONO ASIMMETRICHE 7

8 Settoriale e geografica per classi dimensionali e di importo DIVERSIFICAZIONE DIMENSIONALE Per strutture tecniche DIVERSIFICAZIONE PER CLASSE DIMENSIONALE DI IMPRESE (DIVERSA SENSIBILITÀ AL CICLO DI IMPRESE DI DIMENSIONI DIVERSE) RIPARTIZIONE PER CLASSI DI IMPORTO: SUDDIVISIONE DEL VOLUME DEGLI AFFIDAMENTI IN ESSERE FRA FASCE DI IMPORTO OBIETTIVO: FISSAZIONE DI LIMITI ALL IMPORTO DEI PRESTITI DA CONCEDERE AD UN SINGOLO PRENDITORE (FRAZIONAMENTO DEI RISCHI) E/O DEL FABBISOGNO FINANZIARIO DEL SOGGETTO RICHIEDENTE (LIMITAZIONE DEI RISCHI) VINCOLI IMPOSTI DALLE AUTORITÀ (NORME SULLA CONCENTRAZIONE DEL PORTAFOGLIO E SUI GRANDI FIDI) 15 Settoriale e geografica per classi dimensionali e di importo Per strutture tecniche LA STRUTTURA TECNICA DEFINISCE GLI OBBLIGHI CONTRATTUALI DELLE PARTI (MODALITÀ DI UTILIZZO DEL CREDITO, TERMINI DI RIMBORSO, GARANZIE REALI E PERSONALI ASSOCIATE, TASSI DI INTERESSE E ONERI ACCESSORI) DIVERSIFICAZIONE PER FORME TECNICHE NON INFLUENZA LA SOLVIBILITA DEL DEBITORE E TUTTAVIA UTILE PERCHÉ L USO DI ALCUNE FORME TECNICHE FORNISCE ALLA BANCA SEGNALI PRECOCI DI INSOLVENZA E DI DEFINIRE ALCUNE DELLE MISURE DI RISCHIO 16 8

9 POLITICA COMMERCIALE POLITICA DEL RISCHIO SI TRATTA DI SEGMENTAZIONE IN UN OTTICA COMMERCIALE 18 9

10 AI FINI DELL APPLICAZIONE DEL PREZZO IL PROCESSO DI SEGMENTAZIONE È DIFFERENTE DA QUELLO TRADIZIONALE NELLA SEGMENTAZIONE COMMERCIALE LA CLASSIFICAZIONE È ESSENZIALMENTE SUL PROFILO DEI BISOGNI FINANZIARI LA SEGMENTAZIONE FINALIZZATA AL PRICING È FOCALIZZATA SUL MERITO DI CREDITO (RISCHIO) PERCHÉ LE MODALITÀ DI MANIFESTAZIONE DELL INSOLVENZA SONO DIFFERENTI TRA SEGMENTI DI CLIENTI IL SET DI INFORMAZIONI È DIVERSO LA SCALA DI SEGMENTAZIONE PUÒ ESSERE IN QUESTO CASO PIÙ O MENO RAFFINATA (DISCRETA MA NON PUNTUALE) ED HA COME OBIETTIVO LA FORMULAZIONE DI RATING INTERNI TALE PROCESSO HA COME PRODOTTO FINALE LA DEFINIZIONE DI UN PREZZO MEDIO DEL RISCHIO RIFERITO ALLA CLASSE DI 19 RISCHIO (SEGMENTO) LE POLITICHE CREDITIZIE Profilo di rischio oggettivi della controparte Valore commerciale della relazione Coerenza tra politiche commerciali e di rischio Vincoli di importo e di composizione dell affidamento Garanzie Azioni recupero 10

11 LA BANCA DI MUOVE IN UN CONTESTO DI INFORMAZIONE INCOMPLETA: ASIMMETRIE INFORMATIVE E SELEZIONE AVVERSA FENOMENI DI AZZARDO MORALE LA NOZIONE DI DISCRIMINAZIONE DI PREZZO LA NOZIONE DI RAZIONAMENTO IL PROCESSO DI AFFIDAMENTO E L ISTRUTTORIA DI FIDO 11

12 LA SEQUENZA OPERATIVA PREVEDE: A - IL PROCESSO PRELIMINARE DI VALUTAZIONE PROCESSO DI AFFIDAMENTO DETERMINAZIONE DEL PROFILO DEL FABBISOGNO VALUTAZIONE DELLA CAPACITA DI RIMBORSO E DEL MERITO DI CREDITO B - LA SCELTA DELLE FORME TECNICHE E LA DEFINIZIONE DELLE CONDIZIONI SCELTA DEI CONTRATTI DI FINANZIAMENTO IMPORTI E FORME TECNICHE TASSI/PREZZI GARANZIE C - IL CONTROLLO DEL CREDITO MONITORAGGIO DEL DEBITORE CONTROLLO DEGLI UTILIZZI DEL CREDITO VERIFICA DELLA CAPACITA DI RIMBORSO 23 IL PROCESSO DI VALUTAZIONE APPREZZAMENTO DELLA CAPACITÀ DI RIMBORSO DEI SOGGETTI RICHIEDENTI CREDITO (ANALISI DEL RISCHIO DEL SINGOLO PRESTITO) RISCHIO DI CREDITO VERIFICA DELLE COMPATIBILITÀ FRA LA SINGOLA RICHIESTA E LE SCELTE DI VOLUME E COMPOSIZIONE DEL PORTAFOGLIO (OTTICA DI PORTAFOGLIO) RISCHIO DI PORTAFOGLIO Gestione Bancaria-A. a

13 RACCOLTA DI INFORMAZIONI DI DIVERSO TIPO PER DESCRIVERE E VALUTARE IL PROGETTO DI INVESTIMENTO (QUALITA DELL IMPRESA) TUTTAVIA IL CONTESTO RESTA DI INFORMAZIONE INCOMPLETA (L ASIMMETRIA SI PUÒ SOLO RIDURRE) L INFORMAZIONE FORNITA VA VALUTATA SOTTO IL PROFILO DELLA VERIDICITÀ E DELLA COMPLETEZZA ESISTE UN TRADE OFF TRA COSTO MARGINALE DELL INFORMAZIONE E UTILITÀ MARGINALE DELLA STESSA VERIFICA DELLE GARANZIE: IL RUOLO DELLE GARANZIE E ANCHE SEGNALARE LA QUALITÀ DELLE INFORMAZIONI FORNITE E/O PROGETTO IMPRENDITORIALE PROPOSTO 25 LA BANCA VERIFICA COSTANTEMENTE LA RISCHIOSITÀ DELLA POSIZIONE FINANZIATA ATTRAVERSO SERVIZIO DEL DEBITO AFFIDABILITA DEL DEBITORE CON UTILIZZO DI INFORMAZIONI RILASCIATE DA CREDIT INFORMATION SYSTEMS (CENTRALE RISCHI) CONTROLLO DELLO STATO DI ATTUAZIONE DEI PROGRAMMI DI IMPRESA CONTROLLO DEL PROFILO DEI FLUSSI DI INCASSI/PAGAMENTI (ATTRAVERSO IL RAPPORTO DI C/C) 26 13

14 LE PROCEDURE DI AFFIDAMENTO COMPORTANO UN MECCANISMO DI VALUTAZIONE (ISTRUTTORIA DI FIDO) VOLTO A DETERMINARE DIMENSIONI DEL FABBISOGNO, MODALITA DI COPERTURA CAPACITA DI RIMBORSO DELL AFFIDATO SCOMPONIBILI IN FASI: ANALISI DELLE QUALITA PERSONALI (PROFILO) DEL RICHIEDENTE VERIFICA DEGLI ASPETTI FORMALI DELLA DOCUMENTAZIONE ANALISI DI TIPO QUALITATIVO e QUANTITATIVO VALUTAZIONI DI SINTESI E MONITORAGGIO DELLA POSIZIONE 27 ANALISI DI TIPO QUALITATIVO VALUTAZIONE DELLE POLITICHE AZIENDALI E DELLE STRATEGIE POSIZIONAMENTO DI MERCATO DELL AZIENDA VALUTAZIONE DEI PRODOTTI ANALISI DI TIPO QUANTITATIVO ANALISI DI BILANCIO E ANALISI FINANZIARIE VALUTAZIONE DEI BUDGET E DEI BILANCI PREVISIONALI UTILIZZO DI MODELLI PREVISIONALI (MODELLI DI RATING,SISTEMI DI SCORING O DI PREVISIONE DELLE INSOLVENZE) 28 14

15 Character Conditions le 5 C Capital Collateral Capacity L ACQUISIZIONE DELLE INFORMAZIONI E FUNZIONALE A: COMPRENDERE I BISOGNI DEI CLIENTI E INDIVIDUARE I PRODOTTI PIÙ ADATTI (PROSPETTIVA COMMERCIALE) OTTENERE UNA MISURA DEL RISCHIO DI OGNI PRESTITO E DELL INTERO PORTAFOGLIO (PROSPETTIVA GESTIONALE) UTILIZZA NORMALMENTE FONTI INFORMATIVE ESTERNE FONTI INFORMATIVE DI SISTEMA (CENTRALE RISCHI) INFORMAZIONI FORNITE DAL CLIENTE FONTI INFORMATIVE INTERNE 30 15

16 31 Centrale Rischi Banca d Italia Basi dati Cerved Credit bureaux Valutazione di settore (es. Databank) Raggiungono i seguenti obiettivi: integrano le informazioni a disposizione della banca; consentono una verifica delle informazioni a disposizione della banca; si sostituiscono alla banca consentendo un risparmio di costi (economie di scala) 32 16

17 GLI INTERMEDIARI POSSONO RICHIEDERE INFORMAZIONI SULL ESPOSIZIONE DI CLIENTI GIÀ AFFIDATI PRESSO ALTRE ISTITUZIONI CREDITIZIE SISTEMA DI CENTRALIZZAZIONE DEI RISCHI (BANCA DATI) GESTITA DALLA BANCA D ITALIA VI ADERISCONO TUTTI GLI INTERMEDIARI CREDITIZI (BANCHE, SOCIETÀ DI LEASING E DI FACTORING) EVIDENZIAL ESPOSIZIONE MENSILE DI OGNI SINGOLO CLIENTE (IMPRESA) PER CASSA, PER FIRMA O PER GARANZIE RILEVA LE POSIZIONI SUPERIORI A EURO (AD ECCEZIONE DELLE SOFFERENZE) 33 FLUSSO DI RITORNO PERSONALIZZATO: RELATIVO ALL INDEBITAMENTO COMPLESSIVO DI CIASCUN CLIENTE E ALLA SUA COMPOSIZIONE PER FORME TECNICHE FLUSSO DI RITORNO STATISTICO: RIFERITO A DATI AGGREGATI DI SISTEMA RELATIVI AI RISCHI COMPLESSIVI NEI CONFRONTI DEGLI AFFIDATI DAL SISTEMA BANCARIO SERVIZIO DI PRIMA INFORMAZIONE: PER CLIENTI NON PRECEDENTEMENTE SEGNALATI DALLA BANCA 34 17

18 35 IMPRESA BILANCI PROSPETTI DI FLUSSI DI CASSA E BUDGET INFORMAZIONI SUL SETTORE DI APPARTENENZA/AREA GEOGRAFICA E SUI MERCATI DI RIFERIMENTO PRIVATO CERTIFICAZIONE DEL REDDITO PERCEPITO INDICAZIONE DELLE SPESE RICORRENTI (PREMI SU POLIZZE VITA) COMPORTAMENTI FINANZIARI 36 18

19 NEL CASO IN CUI IL RICHIEDENTE SIA CLIENTE DELLA BANCA E DISPONIBILE UN AMPIO SET DI INFORMAZIONI RICAVABILI DAL RAPPORTO DI CONTO CORRENTE PROFILO DEGLI UTILIZZI E DEI RIMBORSI (FABBISOGNI) E MOVIMENTAZIONE DEL CONTO (INCASSI E PAGAMENTI) TIPOLOGIA DI CONTROPARTI CREDITRICI/DEBITRICI POSIZIONE DELL IMPRESA NEI CONFRONTI DEL SISTEMA BANCARIO (INFORMAZIONI DI CENTRALE DEI RISCHI) 37 Analisi fondamentale INFORMAZIONI E PROFILI DI ANALISI SINTESI Scenario economico di riferimento Settore economico di appartenenza Strategia dell impresa Struttura patrimoniale, economica e finanziaria Analisi andamentale Rapporti con le banche Rapporti con la banca (se già cliente) Budget Piano industriale dati storici dati freschi dati prospettici 19

20 LA STIMA DEL RISCHIO DI CREDITO Selezione della clientela e assunzione di un rischio (politica della banca e vincoli di vigilanza) Pricing dei prestiti in misura adeguata al rischio al fine di: 1. coprire il costo dei fondi 2. remunerare gli azionisti 3. coprire le eventuali perdite generate dal rischio di credito 40 20

21 RISK RATING: FASE DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO (ISTRUTTORIA) REALIZZATA ATTRAVERSO FONTI INFORMATIVE RISERVATE E ISTITUZIONALI (CdR) 41 RISK RATING: FASE DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO (ISTRUTTORIA) REALIZZATA ATTRAVERSO FONTI INFORMATIVE RISERVATE E ISTITUZIONALI (CdR) RISK COSTING: DETERMINAZIONE DEL COSTO DEL RISCHIO (PERDITA ATTESA = MEDIA STORICA E PERDITA INATTTESA = VARIABILITA ) 42 21

22 RISK RATING: FASE DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO (ISTRUTTORIA) REALIZZATA ATTRAVERSO FONTI INFORMATIVE RISERVATE E ISTITUZIONALI (CdR) RISK COSTING: DETERMINAZIONE DEL COSTO DEL RISCHIO (PERDITA ATTESA = MEDIA STORICA E PERDITA INATTTESA = VARIABILITA ) RISK PRICING: VALUTAZIONE DELLA REDDITIVITA DEL RAPPORTO: TIENE CONTO OLTRE CHE DELLA COMPONENTE DI PERDITA DEI COSTI DI PROVVISTA/COSTO DEL CAPITALE E DEI COSTI AMMINISTRATIVI 43 RISK RATING: FASE DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO (ISTRUTTORIA) REALIZZATA ATTRAVERSO FONTI INFORMATIVE RISERVATE E ISTITUZIONALI (CdR) RISK COSTING: DETERMINAZIONE DEL COSTO DEL RISCHIO (PERDITA ATTESA = MEDIA STORICA E PERDITA INATTTESA = VARIABILITA ) RISK PRICING: VALUTAZIONE DELLA REDDITIVITA DEL RAPPORTO: TIENE CONTO OLTRE CHE DELLA COMPONENTE DI PERDITA DEI COSTI DI PROVVISTA/COSTO DEL CAPITALE E DEI COSTI AMMINISTRATIVI RISK MONITORING: VERIFICA DI AFFIDABILITA (MODALITA DI UTILIZZO E CORRETTEZZA COMPORTAMENTI/PUNTUALITA RIMBORSI) 44 22

23 IL RISCHIO DI CREDITO È DEFINITO COME LA POSSIBILITÀ CHE IL DEBITORE NON ADEMPIA ALLA PROPRIA OBBLIGAZIONE VANNO ANCHE CONSIDERATE LE VARIAZIONI DEL MERITO DI CREDITO NEL CORSO DEL TEMPO (MIGRAZIONI TRA CLASSI DI RISCHIO O DI RATING) MISURA DI INSOLVENZA O DEL RISCHIO (DEFAULT): PERDITA CHE LA BANCA POTREBBE SUBIRE AL VERIFICARSI DELL INADEMPIMENTO E DIPENDE DA PROBABILITÀ CHE L EVENTO SI MANIFESTI (EXPECTED DEFAULT FREQUENCY O EDF) O PIU SPESSO PD (PROBABILITY OF DEFAULT) TASSO DI PERDITA IN CASO DI INSOLVENZA (LOSS GIVEN DEFAULT O LGD) ESPOSIZIONE CREDITIZIA IN CASO DI INSOLVENZA (EXPOSURE AT DEFAULT O EAD) PERDITA ATTESA: PD x LGD x EAD 45 SE IPOTIZZO CHE IL DEBITORE ABBIA UNA PROBABILITA DI ANDARE IN DEFAULT DELL 1%(PD) CHE NELL IPOTESI IN CUI IL DEFAULT SI VERIFICHI LA MIA QUOTA DI PERDITA(LGD)SIADEL40%(LAQUOTADIRECUPERO SIADEL60%) SU UNAESPOSIZIONEDEL100%ALMOMENTODELDEFAULT(EAD) PD x LGD x EAD = 0,01 x 0,40 x 1 = PERDITA ATTESA DI 0,4 (40 CENTESIMI SU 100 DI ESPOSIZIONE) IL TASSO DI PERDITA ATTESA SU UNA POSIZIONE DI 100 SARA PARI A 0,4% 46 23

24 LA PERDITA INATTESA È UNA MISURA DELLA VARIABILITA DEL TASSO DI PERDITA ATTORNO AL VALORE ATTESO LA PERDITA ATTESA E NORMALMENTE CARICATA SULLO SPREAD DI TASSO E VIENE COPERTA DA RETTIFICHE DI VALORE E/O DA ACCANTONAMENTI AL FONDO RISCHI (VOCE DI COSTO NEL CONTO ECONOMICO) LA PERDITA INATTESA E ASSORBITA DAL CAPITALE PROPRIO E SENSIBILE AL GRADO DI CORRELAZIONE FRA SINGOLI IMPIEGHI E PUO ESSERE RIDOTTA DA UNA POLITICA DI DIVERSIFICAZIONE 47 IL RISCHIO DI CREDITO SI ASSOCIA ALLA COMPONENTE INATTESA DELLE PERDITE, CIOÈ ALLA VARIABILITÀ DELLE PERDITE EFFETTIVE RISPETTO A QUELLE ATTESE. IL RISCHIO NASCE DAL GRADO DI VARIABILITA DEL TASSO DI PERDITA ATTORNO AL SUO VALORE ATTESO, CIOE DAL FATTO CHE EX POST LE PERDITE RISCONTRATE POSSONO DISCOSTARSI DA QUELLE PREVENTIVATE EX ANTE DALLA BANCA mi attendo una perdita di 5 ma ex post la perdita effettiva potrebbe essere 10 o Perdita attesa Perdita effettiva Perdita effettiva Perdite 48 24

25 IL RISCHIO DI CREDITO SI ASSOCIA ALLA COMPONENTE INATTESA DELLE PERDITE, CIOÈ ALLA VARIABILITÀ DELLE PERDITE EFFETTIVE RISPETTO A QUELLE ATTESE. IL RISCHIO NASCE DAL GRADO DI VARIABILITA DEL TASSO DI PERDITA ATTORNO AL SUO VALORE ATTESO, CIOE DAL FATTO CHE EX POST LE PERDITE RISCONTRATE POSSONO DISCOSTARSI DA QUELLE PREVENTIVATE EX ANTE DALLA BANCA Probabilità ex post la perdita effettiva potrebbe essere molto superiore con una probabilità di accadimento via via più bassa Perdita attesa Perdita effettiva Perdite 49 IL RISCHIO DI CREDITO SI ASSOCIA ALLA COMPONENTE INATTESA DELLE PERDITE, CIOÈ ALLA VARIABILITÀ DELLE PERDITE EFFETTIVE RISPETTO A QUELLE ATTESE. IL RISCHIO NASCE DAL GRADO DI VARIABILITA DEL TASSO DI PERDITA ATTORNO AL SUO VALORE ATTESO, CIOE DAL FATTO CHE EX POST LE PERDITE RISCONTRATE POSSONO DISCOSTARSI DA QUELLE PREVENTIVATE EX ANTE DALLA BANCA Probabilità la copertura della perdita inattesa (il rischio effettivo) deve avvenire con capitale degli azionisti Perdita effettiva Perdite 50 25

26 LGD EAD PD Perdita attesa del portafoglio Aggregazione prestiti in portafoglio Correlazione fra perdite Perdita inattesa del portafoglio 51 IL PROCESSO DEL CREDITO E IL FUNZIONAMENTO DEI MODELLI DI RATING 26

27 LE PROCEDURE DI AFFIDAMENTO L ORGANIZZAZIONE Processo differenziato per segmento e Inquadrato all interno delle linee guida di politica creditizia Valutazione del merito di credito Delibera Monitoraggio Recupero Processo guida relativo alla valutazione del profilo di rischio Possibili differenziazioni per segmento di clientela (componente qualitativa vs. standardizzata) Rating (di controparte o di operazione) Si definisce il livello di rischio tollerabile e le eventuali mitigazioni richieste Può riguardare nuova erogazione o rinnovo Monitoraggio periodico delle posizioni in essere Periodicità differente in relazione a diverse variabili (profilo rischio/utilizzi) Finalizzato a prevenire situazioni di deterioramento o a prevedere revisioni della struttura tecnica Il processo definisce le azioni di recupero di posizioni deteriorate Possibili soluzioni alternative al recupero Coinvolgimento di aree e di responsabilità diverse della struttura aziendale 53 LE PROCEDURE DI AFFIDAMENTO LE TENDENZE POLITICHE DEL CREDITO FORMALIZZATE PRESIDIO A LIVELLO DI GRUPPO LINEE GUIDA COERENTI CON STRATEGIE DI PORTAFOGLIO DEFINIZIONE ESPLICITA DI LIVELLI DI TOLLERANZA AL RISCHIO OMOGENEIZZAZIONE DELLE PROCEDURE (ATTIVITA E STRUMENTAZIONE) AUTONOMIA E LIVELLI DECISIONALI IN BASE AL RISCHIO (RATING) SPECIALIZZAZIONE PER SEGMENTI SU SISTEMI E PROCESSI MODELLI DI EROGAZIONE E DI MONITORAGGIO 54 27

28 LE PROCEDURE DI AFFIDAMENTO GLI ATTORI VALUTAZIONE REVISIONE (DECISIONE) RISK COSTING PRICING MONITORING CONTENZIOSO RECUPERO VALUTAZIONE Strutture centrali Filiale RISK COSTING Strutture centrali Strutture centrali Filiale Gestore Uffici legalicontenzioso Filiale REVISIONE Strutture centrali PRICING Filiale Gestore DECISIONE Comitati Strutture centrali Filiale Gestore 55 UNO SCHEMA DI DECISIONE DI AFFIDAMENTO PRIMA EROGAZIONE FILTRO PRELIMINARE BLOCCO GESTORE Forzatura motivata Decisione strutture periferiche o centrali Convalida/blocco Autorizzazione/chiusu ra ACQUISIZIONE INFO SU CLIENTE GARANZIE Documentazione contabile Dati CR (1 info) Inserimento analisi bilancio Valutazioni qualitative RATING CENTRALIZZAZIONE FLUSSI INFO VALUTAZIONE E DELIBERA Valutazione richiesta Delibera su importo e forme tecniche DECISIONE Importo erogabile GESTORE Gestione della relazione e della decisione 56 28

29 57 Classi di rating AAA AA A BBB BB B CCC CC C Default Classi Pass Alert Classi Fail Rischio basso Pricing migliore Aumento affidamenti Aumento grado di delega Rischio medio Pricing elevato Controllo affidamenti Riduzione delega Rischio elevato Rientro Nessun affidamento 58 29

30 Moody S Aaa Ba C C Standard and Poor AAA BB Valutazione effettuata Titoli di altissima qualità con rischio minimo per l investitore. Il pagamento finale del debito è sicuro. L emittente si caratterizza per una stabilità tale da non rischiare di compromettere il pagamento degli interessi e il rimborso del capitale Titoli di qualità medio-bassa con inequivocabili elementi speculativi. Non possono essere ritenuti sicuri in futuro Titoli con scarsissima possibilità di interessare qualsiasi investitore 59 Informazioni quantitative ANDAMENTALI DI SISTEMA ANDAMENTALI INTERNI RATING STATISTICO DATI DI BILANCIO DATI GEOSETTORIALI RATING Integrato QUESTIONARIO QUALITATIVO RATING QUALITATIVO EVENTI PREGIUDIZIEVOLI Peggioramenti automatici ALTRI EVENTI NEGATIVI RATING finale 60 30

31 IL CONCETTO DI RATING ASSIGNMENT IL CONCETTO DI RATING QUANTIFICATION 61 LA SCELTA DELLE FORME TECNICHE 31

32 LA SEQUENZA OPERATIVA PREVEDE: A - IL PROCESSO PRELIMINARE DI VALUTAZIONE PROCESSO DI AFFIDAMENTO DETERMINAZIONE DEL PROFILO DEL FABBISOGNO VALUTAZIONE DELLA CAPACITA DI RIMBORSO E DEL MERITO DI CREDITO B - LA SCELTA DELLE FORME TECNICHE E LA DEFINIZIONE DELLE CONDIZIONI SCELTA DEI CONTRATTI DI FINANZIAMENTO IMPORTI E FORME TECNICHE TASSI/PREZZI GARANZIE C - IL CONTROLLO DEL CREDITO MONITORAGGIO DEL DEBITORE CONTROLLO DEGLI UTILIZZI DEL CREDITO VERIFICA DELLA CAPACITA DI RIMBORSO 63 La scelta della forma tecnica riguarda: La finalizzazione della richiesta, anche in seguito ad approfondimenti tra gestore e cliente La valutazione della coerenza tra tipologia di fabbisogno e richiesta La valutazione tra richiesta e politiche del credito aziendali Esame della/delle forme tecniche richieste, con particolare riferimento a: Modalitàdi utilizzoedi rimborso Garanzie Pricing 64 32

33 65 SCOPERTO C/C SMOBILIZZO PORTAFOGLIO FINEXPORT ANTICIPAZIONI SU PEGNO 15 % 55 % 20 % 10 % FABBISOGNO 66 33

34 67 La finalità dei limiti di fido «interni» è prevalentemente quella di controllare utilizzi e rischio In assenza di limiti «interni» il fido si definisce promiscuo FIDO UTILIZZO UTILIZZO SCOPERTO DI C/C SMOBILIZZO CREDITI FINEXPORT ANT. SU PEGNO 68 34

35 LE FORME DI MITIGAZIONE DEL RISCHIO Le mitigazioni naturali Mitigazioni tecnico-giuridiche forme tecniche garanzie (collateral) clausole contrattuali (covenants) MITIGAZIONE NATURALE influenza in prevalenza la valutazione del profilo di solvibilità dell impresa Qualità del management Impresa familiare Posizionamento di mercato Misure di rischio: PD (LGD) MITIGAZIONE TECNICA influenza in prevalenza la valutazione dell efficacia dell azione di recupero Controllo su utilizzi e Rientri Presenza di garanzie Misure di rischio: LGD (EAD) 69 RUOLO DELLE CLAUSOLE IN UN OPERAZIONE DI FINANZIAMENTO IL SISTEMA DI CLAUSOLE (PROTECTIVE COVENANTS) HA LA FUNZIONE DI: FORMALIZZARE IL CONTENUTO DELL ACCORDO DI PRESTITO E GLI IMPEGNI DELLE PARTI DEFINIRE CONDIZIONI OGGETTIVE PER LA CONTINUAZIONE/INTERRUZIONE DEL RAPPORTO FORNIRE AL CREDITORE STRUMENTI PER IL MONITORAGGIO DEI RISCHI (DI CREDITO E RISCHI DI ALTRA NATURA) CHE POSSONO MODIFICARE LA CAPACITA DI RIMBORSO DEL DEBITORE 70 35

36 CLAUSOLE POSITIVE INFORMATIVA E DOCUMENTAZIONE CONTABILE SCELTE DI GESTIONE CLAUSOLE NEGATIVE VENDITA DI ATTIVITA DESTINAZIONE DEGLI UTILI ASSUNZIONE DI DEBITI O PRESTAZIONE DI GARANZIE 71 LE POSSIBILI CLASSIFICAZIONI DEL SISTEMA DI CLAUSOLE CLAUSOLE DI CARATTERE GENERALE (NON FINANCIAL COVENANTS) CLAUSOLE FINANZIARIE (FINANCIAL COVENANTS) CLAUSOLE STANDARD (negative pledge clause, pari passu) CLAUSOLE NON STANDARD 72 36

37 LE OPERAZIONI DI TITOLARIZZAZIONE TRASFORMAZIONE DI UN PORTAFOGLIO CREDITI IN ATTIVITA NEGOZIABILI ATTRAVERSO STRUTTURE ORGANIZZATIVE COMPLESSE PROCESSO DI VALUTAZIONE DEGLI ASSETS CESSIONE DEI CREDITI EMISSIONE DI NUOVI TITOLI CON INTERVENTO DI UNA PLURALITA DI SOGGETTI CON FUNZIONI DIVERSE: INTERMEDIARI CON FUNZIONI OPERATIVE INTERMEDIARI O ALTRI SOGGETTI CON RUOLO DI GARANTI 74 37

38 SOCIETA FIDUCIARIA RACCOLTA E TRASFERIMENTO FLUSSI BANCA ORIGINATOR VENDITA DEL PRESTITO GESTIONE DEL SERVIZIO DEL DEBITO PRESTAZIONE GARANZIE SPECIAL PURPOSE VEHICLE ACQUISTO DEI PRESTITI EMISSIONE DI TITOLI INVESTMENT BANK ASSUNZIONE DEI TITOLI IN QUALITA DI DEALER COLLOCAMENTO INVESTITORI DEBITORE PAGAMENTO INTERESSI RIMBORSO CAPITALE AGENZIA DI RATING VALUTAZIONE DEI TITOLI 75 RISTRUTTURAZIONE DEI PORTAFOGLI TRASFERIMENTO DEL RISCHIO DI CREDITO (PARZIALE) MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA DELL ATTIVO ATTENUAZIONE DEL MISMATCHING DELLE STRUTTURE DI BILANCIO COMPRESSIONE DEI FABBISOGNI DI CAPITALE GENERAZIONE DI FLUSSI DI LIQUIDITA (FUNDING DELL ATTIVO) 76 38

39 RISTRUTTURAZIONE DEL DEBITO SITUAZIONE DI DIFFICOLTA FINANZIARIA SULLA QUALE SI RITIENE DI INTERVENIRE CON PROCEDURA STRAGIUDIZIALE (ACCORDO VOLONTARIO) FINALIZZATA: AD EVITARE I COSTI CONNESSI ALLE PROCEDURE FALLIMENTARI A SALVAGUARDARE ESTERNALITA (OCCUPAZIONE) O DETERMINATI ASSETS DELL IMPRESA (POTERE DI MERCATO/QUALITA DEI PRODOTTI) 78 39

40 DI NORMA GLI INTERVENTI DI RISTRUTTURAZIONE FINANZIARIA SONO CARATTERIZZATI DA DUE PROFILI COMPLEMENTARI: PIANO INDUSTRIALE COMPORTA SOLITAMENTE INTERVENTI DI RISTRUTTURAZIONE AZIENDALE FINALIZZATI A SEMPLIFICARE LA STRUTTURA DEI COSTI E A RIORIENTARE L IMPRESA VERSO I CORE BUSINESS : OPERAZIONI DI RAZIONALIZZAZIONE SOCIETARIA PROCESSI DI DISMISSIONE O LIQUIDAZIONE DI LINEE DI MERCATO NON STRATEGICHE PIANO FINANZIARIO RIGUARDA INTERVENTI SULLA COMPOSIZIONE DEL DEBITO E SULLA STRUTTURA FINANZIARIA DELL IMPRESA 79 GLI INTERVENTI FINANZIARI SONO DI NORMA TRA LORO COORDINATI E POSSONO RIGUARDARE: RISCADENZIAMENTO DEL DEBITO A BREVE CON ALLUNGAMENTO DELLE SCADENZE ED EVENTUALE CONCESSIONE DI GRACE PERIODS CANCELLAZIONE PARZIALE DI QUOTE DEL DEBITO (WRITE OFF) RINEGOZIAZIONE DEI COSTI PER INTERESSI CONCESSIONE DI NUOVA FINANZA PER L OPERATIVITA CORRENTE (FINANZA PONTE) TRASFORMAZIONE DI QUOTE DEL DEBITO IN CAPITALE (DEBT/EQUITY SWAP) 80 40

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