Il Polo Affido della ASL Roma G. N 4 Anno 2 Agosto 2013
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1 Il Polo Affido della ASL Roma G N 4 Anno 2 Agosto 2013
2 In questo numero 1 Pag. 2 - PROGETTO IN.SE.RI.RE. Uno strumento per migliorare la condizione sanitaria dei rifugiati sul nostro territorio. Pag.5 - Figli di passaggio: il polo affido della ASL Roma G Pag.9 - Il centro antiviolenza itinerante La Via Lattea approda alla ASL Roma G ROMA G INFO Direttore Responsabile: Dott. Nazareno Renzo Brizioli Redazione: Marco Dominici, Pasquale Trecca, Giuseppe Sabatelli, Sara Cerqua. Monterotondo H C Palombara Tivoli Progetto grafico e impaginazione: Stefano Ribeca Medilife SpA H M Presidio Ospedaliero Presidio Ospedaliero Montano G1 Distretto di Monterotondo G2 Distretto di Guidonia G3 Distretto di Tivoli G4 Distretto di Subiaco G5 Distretto di Palestrina G6 Distretto di Colleferro C Palestrina Casa della Salute H H H M Colleferro Subiaco Stampa: Centro Stampa ASL Roma G P.zzle Salvo D Acquisto Palombara Sabina (RM) Registrazione del Tribunale di Tivoli N 4/2012 Finito di stampare Agosto 2013 Recapiti redazione: Via Acquaregna nn Tivoli Tel Fax sc.ustampa@aslromag.it
3 PROGETTO IN.SE.RI.RE. >> Uno strumento per migliorare la condizione sanitaria dei rifugiati sul nostro territorio Nel febbraio 2012 l Assessorato alla politiche sociali della Regione Lazio ha deciso di prendere parte, in qualità di capofila, al bando del Fondo Europeo per i Rifugiati (FER) e ha chiamato la ASL Roma G a partecipare in qualità di partner per l area socio-sanitaria e per le azioni che il progetto avrebbe dovuto mettere in campo. Alla nostra ASL è stato quindi assegnato uno degli Obiettivi specifici previsti dal finanziamento FER: l attuazione di interventi di referral (cioè propri di una struttura di riferimento) per quanto riguarda l assistenza sanitaria, la cura e la riabilitazione. Per il raggiungimento di tale obiettivo l azione prevista nella proposta progettuale della Regione Lazio era così articolata: Al fine di rispondere alla necessità di migliorare la condizione sanitaria dei RARU (cioè dei Richiedenti Asilo, Rifugiati e Titolari di Protezione Umanitaria) saranno attivate misure straordinarie per la cura [...]. A tal fine saranno rilevate le diverse problematiche sanitarie, come ad esempio i problemi di comunicazione con i beneficiari, tramite incontri coi referenti delle ASL e Aziende Ospedaliere (ASL/AO) territorialmente competenti [...]. È altresì prevista la redazione di un Manuale contenente linee guida sulla presa in carico dei beneficiari che verrà distribuito e discusso nel corso di un incontro finale con i referenti delle ASL/ AO coinvolte al fine di contribuire al rafforzamento delle capacità di intervento e cura degli operatori delle ASL/AO. In sintesi il progetto prevedeva che la ASL Roma G realizzasse un analisi dei bisogni dei rifugiati presenti sul territorio e attivasse interventi a favore di almeno 25 beneficiari sottoposti a cure straordinarie, avendo a disposizione un budget pari a ,00. Mantenendo fede al principio ispiratore della proposta progettuale con la quale la Roma G si proponeva di rispondere alla necessità di migliorare la condizione sanitaria dei Rifugiati, sono stati attivati diversi interventi: Presso il CARA di Castelnuovo di Porto (il più grande ed importante centro di prima accoglienza presente sul territorio della Regione Lazio che oggi ospita circa 700 rifugiati), sono stati attivati due ambulatori specialistici: uno di Ginecologia e uno di Pediatria. In queste strutture è stato così possibile fornire assistenza e cure alle donne e ai bambini, due categorie che certamente presentano particolari difficoltà in termini di accesso ai servizi sanitari. Fondamentale nel raggiungimento degli obiettivi è stato il coinvolgimento dei responsabili sanitari del CARA, la dott.ssa Alessandra Sannella e la dott.ssa Patrizia Brogna, nonché di tutti gli operatori del centro fra cui citiamo il direttore dott. Vito Tornambè, la dott.ssa Mizar Paragona, l infermiera Valdivia Niciarelli dell ambulatorio di ginecologia e la dott.ssa Serena Vita dell ambulatorio di pediatria. In considerazione delle esigenze emerse negli incontri con i Centri di Accoglienza e a seguito delle molteplici richieste pervenute si è provveduto ad attivare un rapporto di collaborazione con il dott. Emir Voloder, medico odontoiatra, il quale svolgendo la sua attività nell area della Stazione Termini di Roma, ha permesso di erogare cure a rifugiati provenienti da diverse zone del territorio laziale. Tra questi anche 9 bambini provenienti dal CARA di Castelnuovo di Porto già visitati presso l ambulatorio di pediatria dalla dott.ssa Vita. Con le risorse economiche residue è stato possibile attivare altri importanti interventi che vanno dall acquisto di farmaci per i quali il nostro SSN prevede 2
4 3 il pagamento di un ticket spesso non alla portata dei rifugiati, all acquisto di ausili ortopedici o oculistici. Questo ha consentito in qualche caso di risolvere problemi (come ad esempio l impossibilità di acquistare un paio di occhiali da vista) che limitavano fortemente la possibilità di trovare un impiego. I risultati ottenuti dalla ASL Roma G sull azione Cure e Assistenza Socio-Sanitaria sono andati ben oltre le più rosee previsioni. Rispetto a un indicatore di risultato atteso che poneva l obiettivo di 25 destinatari di cure siamo riusciti a raggiungere l importante risultato di 107 persone assistite e curate. L ambulatorio di ginecologia ha prestato assistenza a 28 pazienti; quello di pediatria a 38 bambini. Le persone sottoposte a cure odontiatriche sono state 27, mentre sono stati erogati rimborsi per spese farmaceutiche (4), occhiali da vista (4), ausili ortopedici (4), analisi del sangue (1) e cure riabilitative (1). Fin qui i numeri e le analisi tecniche, ora ci sia concessa una breve considerazione sull esperienza maturata nel portare avanti un progetto a nostro avviso molto interessante sopratutto in considerazione della significativa presenza di soggetti richiedenti asilo politico o protezione internazionale nella nostra regione. Troppo spesso quando si parla di immigrati, rifugiati, richiedenti asilo, richiedenti protezione umanitaria si parla di integrazione, assistenza, inserimento in maniera piuttosto astratta. Anche se per la legge il migrante e il rifugiato hanno gli stessi diritti alla salute dei cittadini italiani, nella pratica questo non sempre avviene. Spesso una barriera importante è legata alle differenze culturali. Non sempre, infatti, appare comprensibile al rifugiato la nozione di prevenzione, così come non è chiara l esigenza di seguire le cure prescritte in modo scrupoloso e non saltuariamente o in modo approssimativo. L esperienza maturata con questo progetto ha una volta di più evidenziato il fatto che spesso immigrato vuol dire soggetto fragile e che questa fragilità si traduce in un disagio sociale che va affrontato con strumenti dedicati. È evidente quanto sia necessario definire a livello regionale una policy specifica, che deve tener conto e integrare le esigenze e le peculiarità di tutti i soggetti coinvolti nel processo di accoglienza e assistenza: gli enti gestori dei centri di accoglienza, le istituzioni locali, le aziende sanitarie, le imprese, le cooperative sociali, le associazioni di volontariato e così via. È importante che l obiettivo degli interventi non sia ridotto alla mera erogazione di prestazioni sanitarie, ma tenga conto e valorizzi anche gli aspetti legati all ambito culturale, con una particolare attenzione ai problemi di comunicazione legati alle barriere linguistiche. Insomma, interventi che abbiano come obiettivo (sfidante, ma realizzabile), un miglioramento della qualità di vita dei destinatari, per il tramite di un approccio il più possibile multidimensionale che sappia comprendere e affrontare bisogni molteplici e differenti al fine di ottenere una vera integrazione. Marco Dominici Responsabile Progetto Inserire
5 4 MANUALE PER LA PRESA IN CARICO SOCIO-SANITARIA DEI RICHIEDENTI/TITOLARI DI PROTEZIONE INTERNAZIONALE NELLA REGIONE LAZIO
6 >> Figli di passaggio: il polo affido della ASL Roma G Per qualcuno l avventura comincia con la voglia di rendersi utili, per altri il progetto di accogliere un minore in affido nasce dal desiderio di genitorialità, o dall incontro con qualcuno che ha già vissuto l esperienza dell affido. Un esperienza, comunque, impegnativa: fare i genitori affidatari significa accogliere, per un periodo di tempo teoricamente predeterminato, un bambino o un adolescente in difficoltà. In pratica si chiede alle famiglie di crescere i ragazzi come fossero figli propri, sapendo che potrebbero tornare a casa. Ma anche di entrare in contatto con realtà difficili, di avere relazioni con famiglie d origine a volte assenti e comunque problematiche. bambini di avere vicino figure adulte di riferimento solide, capaci di dare conforto, incoraggiamento, amore, quindi educare con cura accettando la custodia di una vita in evoluzione, rispettando la famiglia in difficoltà. Attraverso diverse fasi, nel maggio 2006 si è giunti alla firma a Palazzo Valentini di un protocollo d intesa tra Provincia di Roma, il Direttore Generale della ASL Roma G e i Sindaci dei Comuni referenti di Guidonia e Valmontone, per il progetto provinciale Poli Affido. Nell ambito del protocollo, i Comuni referenti si sono impegnati a rappresentare l interlocutore 5 Che cos è il Polo E un luogo dove si incontrano, si analizzano e si abbinano i bisogni dei bambini in difficoltà e la disponibilità familiare, coinvolgendo minori da zero a diciassette anni, genitori naturali, genitori affidatari, servizi territoriali di ASL e Comuni. Nella ASL Roma G sono presenti due poli affido, uno collocato a Guidonia (per il territorio afferente ai distretti di Monterotondo, Guidonia e Tivoli: G1, G2, G3) e uno a Valmontone (per il territorio afferente ai distretti di Subiaco, Palestrina e Colleferro: G4, G5, G6). Come funziona I due poli affido, con le proprie equipe multidisciplinari ad alta integrazione socio-sanitaria (con personale della ASL e dei Comuni, integrate da personale psico-socio-educativo del privato sociale), si attivano per campagne di pubblicizzazione e sensibilizzazione nei territori di competenza, sollecitando la curiosità delle persone, favorendo le adesioni per intraprendere un percorso informativo-formativo di gruppo (10-15 persone) per gli aspiranti affidatari. Il percorso prevede sei incontri di due ore ciascuno per sviluppare tematiche di ordine psicologico, sociale e legislativo, con l intento di rafforzare l idea di sviluppare un servizio di affidamento eterofamiliare o di scoraggiarlo, qualora l autoanalisi personale e familiare indicasse l opportunità di rimandare ad un altra fase della vita un esperienza tanto coinvolgente. Successivamente ai sei incontri, il personale che ha condotto il gruppo calendarizza le visite domiciliari concordandole con le famiglie interessate. Quando e perchè è nato I due poli affido ASL Roma G collocati nei Comuni referenti di Guidonia e Valmontone, sono servizi pubblici fortemente voluti dalla Provincia di Roma, a partire già dal 1998, allo scopo di sostenere le famiglie in difficoltà e partendo dall esigenza dei per la Provincia di Roma, a promuovere e sostenere le azioni utili per la realizzazione del progetto e a prendere in carico la gestione amministrativa delle attività del Polo. La ASL Roma G e i Comuni afferenti ai rispettivi Distretti sociosanitari, si sono impegnati (tra l altro), a favorire l affidamento familiare quale intervento privilegiato di protezione e tutela di minori e a collaborare con continuità e stabilità alla realizzazione delle attività del Polo in sinergia con tutte le realtà pubbliche e del privato sociale presenti sul territorio, anche attraverso l erogazione di risorse finanziarie. Successivamente i distretti sociosanitari hanno inserito i progetti nei rispettivi Piani di Zona. Il verbo affidare ha vissuto una vera e propria evoluzione sociale e semantica, passando dal baliatico (Decreto luogotenenziale 4 agosto 1918 n. 1395) al collocamento (baliatico per il bambino non da allattare). A partire dagli anni 70 si sono avviate esperienze di affidamento eterofamiliari da parte degli Enti Assistenziali allora operanti (ONMI, ENAOLI, Province) per arrivare, nel 2013, a progetti come Nuovi Cortili che hanno l ambizione di attivare sinergie a scopo preventivo,
7 lavorando sulla costruzione di rapporti sociali tra le famiglie di territori non troppo estesi (a livello di quartiere). A cura del Ministero del lavoro e delle politiche sociali è stato pubblicato un testo riguardante le Linee di Indirizzo per L Affidamento Familiare, che rappresenta la sintesi di un lavoro pluriennale avviato con il progetto nazionale Un percorso nell affido. Le linee di indirizzo concretizzano un accordo di portata storica per il nostro sistema dei servizi sociali. Dott.ssa Rosalba Carosi Responsabile Polo Affido G1-G2-G3 Dott.ssa Brunella Battilomo Responsabile Polo Affido G4-G5-G6 ATTIVITÀ DEL POLO AFFIDO G1-G2-G3 Il Polo Affido G1-G2-G3 è costituito da due assistenti sociali dei comuni afferenti (Francesca Paulillo, e Patrizia Ranucci) e da tre operatori della ASL Roma G (due psicologhe e un assistente sociale : Rosalba Carosi, Lucilla Cardosa e Daniela D Andria) e ha iniziato l attività nel 2006 dopo la partecipazione degli operatori a un percorso formativo specifico e una selezione da parte della Provincia di Roma. La prima fase di attività ha riguardato la condivisione del progetto Per ora abito qui, con la funzione di ampliare il messaggio di sensibilizzazione portato al territorio. Nel 2009 con la partecipazione delle associazioni sportive appartenenti ai tre territori distrettuali è stato organizzato un evento presso lo Stadio Comunale di Tivoli con mini-gare di calcio, mini-volley, rugby, ecc. Inoltre, in collaborazione con le scuole superiori dei tre distretti, sono stati organizzati incontri tematici per la produzione di materiale inerente l affidamento familiare. Negli anni, presso le principali piazze di mercato dei tre distretti (Tivoli, Guidonia e Monterotondo), sono state installate postazioni informative per la sensibilizzazione dei cittadini, con l obiettivo di raccogliere adesioni ma, soprattutto, di chiarire il significato del concetto di affidamento. Vista l esigenza dell organizzazione di avere un luogo fisico che costituisse un punto di riferimento per i cittadini, a partire dal 2006 presso il Distretto di Guidonia (Gualandi), sede del Polo, gli operatori dei tre distretti hanno lavorato al Servizio di Segreteriato Sociale garantendo l apertura al pubblico di uno Sportello tutti i lunedì dalle ore 9.00 alle 13.00, al fine di rinsaldare i contatti con il territorio, dettagliare i progetti di sensibilizzazione da attuare nei Distretti, rispondere alle esigenze delle famiglie affidatarie. Il 28 maggio del 2011, nell ambito delle attività proposte dalla Provincia di Roma, è stata organizzata con grande successo una giornata titolata La magia dell affido nella Villa dell Imperatore Adriano con giochi, trampolieri e giocolieri, un estemporanea di pittura con gli studenti delle scuole d arte, stand con gadget, magia e pranzo caldo preparato dagli scout del Roma 91. Altri eventi organizzati sono stati: incontri tematici sull accoglienza, spettacoli in piazza, canti corali, feste e attività ludiche, cineforum, presentazione di foto, consulte e incontri con i genitori e ragazzi delle scuole medie sul tema dell affidamento familiare, laboratori creativi e attività ludiche, feste musicali, spettacoli teatrali, tornei, spettacoli sportivi, punti informativi nei mercati e parrocchie. In questi anni sono state formate circa cento famiglie e venti single. Sono stati realizzati circa venti percorsi di formazione/ informazione sull affidamento e sono stati abbinati circa cinquanta minori. Sono stati creati due gruppi di auto-aiuto per famiglie formate e affidatarie sui territori di Setteville di Guidonia e Monterotondo. 6
8 Sono stati istituiti degli SPORTELLI INFORMATIVI nel privato sociale e nel servizio pubblico: Centro per la famiglia di Guidonia: piazz.le degli Anemoni n 1 Colle Fiorito di Guidonia (Roma) Tel.: martedì e giovedì dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 15:00 alle 19:00 Associazione Sotto una Buona Stella : via Tiburtina n 219 Villa Adriana di Tivoli (Roma) Tel.: sottounabuonastella@libero.it martedì e giovedì dalle 15:00 alle 19:00 Associazione La Metafora : via Tiburtina n 181 Bivio di Guidonia (Roma) Tel.: info@lametafora.it - lunedì e mercoledì dalle 9:30 alle 12:30 Cooperativa Sociale Ceas : via Moscatelli, 284 Mentana (Roma) Tel.: lunedì e mercoledì dalle 15:00 alle 17:30 POLO AFFIDO PROVINCIALE Distretti G1, G2, G3 Tivoli - Guidonia - Monterotondo Sede centrale ASL RM/G via F.lli Gualandi, SNC Guidonia (Roma) Tel.: poloaffido.guidonia@aslromag.it Orari: Lunedì e mercoledì dalle 9:30 alle 12:30 Provincia di Roma Assessorato alle Politiche Sociali e per la famiglia POLO AFFIDO PROVINCIALE Tivoli - Guidonia - Monterotondo Azienda Sanitaria locale ROMA G POLO AFFIDO Tivoli - Guidonia - Monterotondo Illustrazione di Lorenzo Terranera 7 Comune di Tivoli Assessorato Politiche Sociali Comune di Guidonia Assessorato Politiche Sociali Comune di Monterotondo Assessorato Politiche Sociali ATTIVITÀ DEL POLO AFFIDO G4-G5-G6 Il Polo affido G4-G5-G6 è composto da: dott.ssa Brunella Battilomo (psicologa referente per la ASL Roma G); dott.ssa Monica Pellacchia (assistente sociale referente per il Comune capofila di Valmontone); dott.ssa Liliana Romani, (psicologa); dott.ssa Olimpia Pietroselli, dott.ssa Rosalina D Alessandro, dott.ssa Benita Potente e dott.ssa Maria Trombetta (assistenti sociali). totale famiglie: totale affidamenti 2009: 60 totale affidamenti 2010: 58 età media dei minori in affidamento: 11 anni e 4 mesi (con prevalenza di quelli fra 12 e 15 anni) nazionalità italiana dei minori in affidamento: 87,14% incidenza affidamenti in presenza di fratria : 67,14% Le principali motivazioni alla base del progetto di affido risultano essere (riferite a condotte o condizioni riferibili ai genitori naturali): Abbandono/grave trascuratezza: 52 Conflittualità della coppia/separazione: 19 Tossicodipendenza/alcolismo: 17 Abuso/violenza: 13 Devianza/problemi giudiziari/detenzione: 10 Problemi psichiatrici: 11 Ospedalizzazione/problemi sanitari: 6 Difficoltà socio-economiche: 2 (dati estratti da un indagine realizzata dalla Dott.ssa A. Aleandri
9 Sei richieste agli organi di governo centrali, regionali e locali A nome delle famiglie affidatarie delle associazioni e delle reti familiari aderenti al tavolo nazionale affido e, ancor più, a nome delle migliaia di bambini, ragazzi e famiglie bisognose di sostegno e di accoglienza, chiediamo: 1. allo Stato, di fissare i livelli essenziali per rendere esigibili i diritti civili e sociali così come previsto dall art. 117 della Costituzione italiana a cui deve fare riferimento la definizione delle prestazioni sociali; 2. allo Stato e alle Regioni, di completare quanto prima il processo di attivazione di un sistema informativo nazionale dei servizi sociali che permetta di avere dati aggiornati, omogenei, confrontabili; 3. alle Regioni, di adottare tutti gli atti normativi necessari a che le recenti Linee di Indirizzo trovino compiuta attuazione nei territori di loro competenza; 4. allo Stato, alle Regioni e agli Enti Locali: sotto il profilo economico, di disporre stanziamenti adeguati ad assicurare l effettiva tutela del diritto dei bambini e dei ragazzi a crescere in famiglia, anche mettendo in conto una revisione degli attuali sistemi di allocazione delle risorse finanziarie; sotto il profilo umano, di implementare la cultura della condivisione della progettualità tra i diversi soggetti, della trasparenza degli atti che riguardano i minori e dell ascolto dei minori, favorendo forme che ne valorizzino il pensiero e il vissuto; 5. alla Conferenza Stato-Regioni, di definire gli standard minimi per le diverse tipologie di comunità a cui le singole normative regionali devono far riferimento, in maniera omogenea su tutto il territorio nazionale, garantendo altresì un effettivo monitoraggio circa l esistenza e il mantenimento degli standard richiesti, prevedendo atti formali di sospensione o cessazione dell attività, laddove ciò non si verifichi; 6. a tutte le istituzioni competenti in materia di affidamento familiare, di valorizzare, secondo le rispettive competenze, la collaborazione non sostitutiva che può essere offerta dalle associazioni familiari e dalle reti delle famiglie, a effettivo supporto e sostegno degli affidatari. (Da Prospettive Sociali e Sanitarie Maggio 2013) 8
10 >> Il centro antiviolenza itinerante La Via Lattea approda alla ASL Roma G 9 Secondo un indagine ISTAT del solo il 12% delle donne che nel corso della vita hanno subito violenza fisica o sessuale, sporge denuncia. Tale percentuale di denunce aumenta, fino a toccare il 62,3%, nel momento in cui le donne hanno la possibilità di chiedere e ricevere aiuto all interno delle strutture sanitarie presso cui vanno a curare le ferite prodotte dai maltrattamenti. È quello che accade presso il DEA dell ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli dove, dall inizio del 2012, il Codice Rosa 2 Integrato è diventato una prassi consolidata a sostegno delle donne vittime di violenza. Là dai primi mesi del 2013 il centro antiviolenza Le Lune del Comune di Guidonia, gestito da Differenza Donna 3 (un associazione che da oltre venti anni si occupa di donne vittime di violenza) ha svolto circa 46 interventi 1.Iindagine Istat su La violenza e i maltrattamenti contro le donne dentro e fuori la famiglia, anno di riferimento Il Codice Rosa Integrato è un intervento congiunto tra Centro antiviolenza Le Lune, Commissariato di P.S. Tivoli-Guidonia e Pronto Soccorso dell Ospedale San Giovanni Evangelista, a sostegno di donne e minori vittime di violenza. 3. Differenza Donna è capofila dell ATI (con le associazioni Arnica e Pleiadi) che gestisce il Centro antiviolenza Le Lune dal 2009 per intercettare, valutare e intraprendere percorsi di uscita dalla violenza. Oggi, all interno dello stesso ospedale viene offerto qualcosa di più alle donne maltrattate: uno spazio d ascolto permanente dove un operatrice specializzata in violenza di genere accoglie la donna. Il neonato sportello è espressione del progetto La Via Lattea. Finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e gestito da Differenza Donna, il nuovo servizio mira a raggiungere le donne nel luogo in cui fanno richiesta di cure e dove, attraverso quei lividi sul corpo che rappresentano gli effetti visibili del loro dramma, si può meglio riconoscere la violenza subita. Il tipo di risposta che una donna riceve nel momento in cui chiede aiuto è determinante per l evoluzione della situazione: una risposta opportuna nel frangente propizio può rompere il silenzio in cui la donna è intrappolata da tempo. Perché, nonostante le donne vittime di violenza si rechino frequentemente al pronto soccorso o dal medico curante anche per il solo bisogno di essere accolte, è frequente che le stesse donne, inconsapevoli e spaventate, continuino a restare in silenzio. Silenzio per paura, vergogna e senso di colpa a causa di quello che subiscono. Attribuiscono
11 progetto La Via Lattea La via Lattea: gli sportelli fissi del Centro antiviolenza itinerante Monterotondo (Rm): Piazza Guglielmo Marconi 4, Tivoli (Rm): loc. Villa Adriana (Rm); via Galli 23, c/o Consultorio familiare Tivoli (Rm): via Parrozzani 3, c/o Ospedale San Giovanni Evangelista Marcellina (Rm): via Manzoni 3, realizzato con il contributo del Dipartimento per le Pari Opportunità Castel Madama (Rm): via Pio La Torre, 00024, c/o Consultorio familiare Formello (Rm): loc. Le Rughe; viale Africa 23, Castel Sant Elia (Vt): via Umberto I 41, I servizi Accoglienza a donne in qualsiasi situazione di disagio: ascolto telefonico h24 colloqui su appuntamento sostegno nel percorso di uscita dalla violenza - consulenza legale - gruppi di auto aiuto. Codice Rosa Integrato: è un intervento complessivo di contrasto alla violenza. Mette in sinergia il Centro antiviolenza Le Lune, il Pronto Soccorso dell'ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli, il Commissariato distaccato di P.S. di Tivoli. Serve a intercettare nel Pronto Soccorso la donna /il minore vittime di violenza, valutare il medio e alto rischio, intraprendere un percorso di uscita dalla violenza. Sostegno alla genitorialità: riappropriazione delle capacità genitoriali spesso inespresse a causa dei disagi determinati dall'esperienza di violenza vissuta dalla madre. Gruppi di auto aiuto: il confronto fra donne che aiuta a ritrovare la stima e la fiducia in se stesse per una nuova progettualità. Servizio antistalking e valutazione del rischio: rivolto a vittime di stalking, parenti, amici e operatori istituzionali. Spazio adolescenza: rivolto ai giovanissimi con disagi legati alla famiglia, al gruppo dei pari, al bullismo o alla dispersione scolastica. Incontri protetti: lo spazio neutro di osservazione e/o facilitazione della relazione tra i minori e i genitori per i quali è sospesa la potestà genitoriale. Formazione informazione: incontri interattivi con operatori istituzionali e delle case famiglia del territorio sul tema della violenza. Sostegno legale: rivolto a donne che necessitano di consulenza legale in ambito civile, penale, minorile. 10 lividi e ferite a ripetuti incidenti domestici. Solo quando timidamente si rivolgono a un centro antiviolenza le donne riescono ad esprimere tutto il loro malessere e il loro dolore e prendono coscienza della propria drammatica realtà. Purtroppo la gran parte di esse ignora l esistenza dei centri antiviolenza e tende a rassegnarsi al proprio destino. È per questo che Differenza Donna ha sentito la necessità di raggiungere le donne nei luoghi dove maggiormente si recano per essere curate: pronto soccorso, distretti sanitari e consultori (come indicato dalle statistiche le donne vittime di violenza ricorrono alle cure mediche 4-5 volte di più rispetto alle donne non vittime. In quel luogo e in quei momenti deve scattare l aiuto programmato). Proseguendo il lavoro avviato dal Dott. Donati (Primario del DEA di I livello dell ospedale San Giovanni Evangelista e co-protagonista del Codice Rosa Integrato), il Dott. Stalteri, (Direttore Sanitario dell ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli) e la Dott.ssa De Arcangelis (Direttore Sanitario del Distretto di Tivoli) con il sostegno del Dott. Brizioli (Direttore Generale della ASL Roma G), hanno aderito al progetto La Via Lattea, ospitando lo spazio d ascolto antiviolenza presso il suddetto pronto soccorso, il consultorio di Villa Adriana e il poliambulatorio di Castel Madama. La Via Lattea, il centro antiviolenza che si sposta, si muove per andare incontro ai bisogni delle donne, è un ulteriore esempio di efficace intervento di contrasto alla violenza. In sinergia con gli interlocutori istituzionali maggiormente coinvolti ha l obiettivo di contrastare il fenomeno e contribuire al contenimento degli elevati costi sociali ed economici conseguenti alla violenza che riguardano non solo le donne, ma tutta la comunità. Dott.ssa Lina Losacco Responsabile Centro Antiviolenza Le Lune Coordinatrice Codice Rosa Integrato Dea I Livello S. Giovanni Evangelista Responsabile Centro Antiviolenza Itinerante La Via Lattea
12 CUP - Orari di apertura al pubblico Monterotondo Ospedale LUNEDÌ MARTEDÌ MERCOLEDÌ GIOVEDÌ VENERDÌ SABATO Guidonia Distretto Palombara S. Casa della Salute Tivoli Distretto Tivoli Ospedale **** Arsoli Olevano Romano Subiaco Ospedale Palestrina Distretto Palestrina Ospedale Cave Genazzano* San Cesareo* Zagarolo Analisi Zagarolo CUP Colleferro Distretto Colleferro Ospedale*** Colleferro Farmacia Comunale * Carpineto ** Segni ** Valmontone Ospedale Orari tratti dal sito aziendale in data * No cassa - Solo prenotazioni ambulatori e ospedali Asl Roma G ** No cassa - Solo prenotazioni e accettazioni analisi *** Solo cassa ticket per visite ospedaliere **** Orario prenotazioni visite ed esami: dal Lun al Ven dalle ore 10,30 alle ore 16,15. Il sabato dalle ore 7,30 alle ore 12,00 I numeri Eliminacode vengono tolti 30 minuti prima della chiusura del punto Cup, tuttavia gli operatori si riservano comunque di toglierli in base alla programmazione di lavoro. Distretto di Guidonia: i numeri dall eliminacode saranno tolti un ora prima della chiusura degli sportelli, ovvero dal Lunedì al Venerdì alle ore ed il Sabato alle ore UFFICI RELAZIONI CON IL PUBBLICO ASL ROMA G Sede centrale UOC URP e Comunicazione Via Borgo San Martino Zagarolo (RM) Recapito Posta: Via Acquaregna, 1/ Tivoli (RM) Tel. e fax 06/ urp@aslromag.it Orari: dal lunedì al venerdì h (pomeriggio su appuntamento) URP Distretto di COLLEFERRO Via degli Esplosivi n Colleferro (RM) Tel. e Fax 06/ urpcolleferrods@aslromag.it URP Ospedale COLLEFERRO P.zza A. Moro Colleferro (RM) Tel. e Fax 06/ urpcolleferroh@aslromag.it Orari: dal lunedì al venerdì h (pomeriggio su appuntamento) URP Distretto GUIDONIA Via F.lli Gualandi Guidonia (RM) Tel. 0774/ Fax 0774/ urpguidoniads@aslromag.it Orari: dal lunedì al venerdì h (pomeriggio su appuntamento) URP Distretto MONTEROTONDO Via G. Garibaldi Monterotondo (RM) Tel. 06/ Fax 06/ urpmonterotondods@aslromag.it Orari: dal lunedì al venerdì h URP Ospedale MONTEROTONDO Viale B. Buozzi Monterotondo (RM) Tel. e Fax urpmonterotondoh@aslromag.it Orari: martedì, mercoledì e venerdì h lunedì e giovedì h e URP Casa della Salute PALOMBARA P.zza S. D Acquisto Palombara S. (RM) Tel. 0774/ Fax 0774/ urppalombarah@aslromag.it Orari: lunedì, mercoledì e venerdì h martedì e giovedì h e URP Distretto di PALESTRINA Via Pedemontana 36 (ex Inam) Palestrina (RM) Tel. 06/ Fax 06/ urppalestrinah@aslromag.it Orari: dal lunedì al venerdì h URP Ospedale PALESTRINA Viale Pio XII, Palestrina (RM) Tel. e Fax urppalestrinah@aslromag.it Orari: dal lunedì al venerdì h URP Distretto SUBIACO L.go Mazzini snc Subiaco (RM) Tel Fax urpsubiacods@aslromag.it Orari: dal lunedì al venerdì dalle ore (pomeriggio su appuntamento) URP Ospedale SUBIACO Via C. Colle Cisterna Subiaco (RM) Tel Fax urpsubiacoh@aslromag.it Orari: dal lunedì al venerdì h URP Distretto di TIVOLI P.zza Massimo Tivoli (RM) Tel. 0774/ Fax 0774/ urptivolids@aslromag.it Orari: lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì dalle ore 8.30 alle URP Ospedale TIVOLI Via Parrozzani 3, Tivoli (RM) Tel. e Fax 0774/ urptivolih@aslromag.it Orari: da lunedì al venerdì dalle ore 9,00 alle 12.00
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