Il Polo Affido della ASL Roma G. N 4 Anno 2 Agosto 2013

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Il Polo Affido della ASL Roma G. N 4 Anno 2 Agosto 2013"

Transcript

1 Il Polo Affido della ASL Roma G N 4 Anno 2 Agosto 2013

2 In questo numero 1 Pag. 2 - PROGETTO IN.SE.RI.RE. Uno strumento per migliorare la condizione sanitaria dei rifugiati sul nostro territorio. Pag.5 - Figli di passaggio: il polo affido della ASL Roma G Pag.9 - Il centro antiviolenza itinerante La Via Lattea approda alla ASL Roma G ROMA G INFO Direttore Responsabile: Dott. Nazareno Renzo Brizioli Redazione: Marco Dominici, Pasquale Trecca, Giuseppe Sabatelli, Sara Cerqua. Monterotondo H C Palombara Tivoli Progetto grafico e impaginazione: Stefano Ribeca Medilife SpA H M Presidio Ospedaliero Presidio Ospedaliero Montano G1 Distretto di Monterotondo G2 Distretto di Guidonia G3 Distretto di Tivoli G4 Distretto di Subiaco G5 Distretto di Palestrina G6 Distretto di Colleferro C Palestrina Casa della Salute H H H M Colleferro Subiaco Stampa: Centro Stampa ASL Roma G P.zzle Salvo D Acquisto Palombara Sabina (RM) Registrazione del Tribunale di Tivoli N 4/2012 Finito di stampare Agosto 2013 Recapiti redazione: Via Acquaregna nn Tivoli Tel Fax sc.ustampa@aslromag.it

3 PROGETTO IN.SE.RI.RE. >> Uno strumento per migliorare la condizione sanitaria dei rifugiati sul nostro territorio Nel febbraio 2012 l Assessorato alla politiche sociali della Regione Lazio ha deciso di prendere parte, in qualità di capofila, al bando del Fondo Europeo per i Rifugiati (FER) e ha chiamato la ASL Roma G a partecipare in qualità di partner per l area socio-sanitaria e per le azioni che il progetto avrebbe dovuto mettere in campo. Alla nostra ASL è stato quindi assegnato uno degli Obiettivi specifici previsti dal finanziamento FER: l attuazione di interventi di referral (cioè propri di una struttura di riferimento) per quanto riguarda l assistenza sanitaria, la cura e la riabilitazione. Per il raggiungimento di tale obiettivo l azione prevista nella proposta progettuale della Regione Lazio era così articolata: Al fine di rispondere alla necessità di migliorare la condizione sanitaria dei RARU (cioè dei Richiedenti Asilo, Rifugiati e Titolari di Protezione Umanitaria) saranno attivate misure straordinarie per la cura [...]. A tal fine saranno rilevate le diverse problematiche sanitarie, come ad esempio i problemi di comunicazione con i beneficiari, tramite incontri coi referenti delle ASL e Aziende Ospedaliere (ASL/AO) territorialmente competenti [...]. È altresì prevista la redazione di un Manuale contenente linee guida sulla presa in carico dei beneficiari che verrà distribuito e discusso nel corso di un incontro finale con i referenti delle ASL/ AO coinvolte al fine di contribuire al rafforzamento delle capacità di intervento e cura degli operatori delle ASL/AO. In sintesi il progetto prevedeva che la ASL Roma G realizzasse un analisi dei bisogni dei rifugiati presenti sul territorio e attivasse interventi a favore di almeno 25 beneficiari sottoposti a cure straordinarie, avendo a disposizione un budget pari a ,00. Mantenendo fede al principio ispiratore della proposta progettuale con la quale la Roma G si proponeva di rispondere alla necessità di migliorare la condizione sanitaria dei Rifugiati, sono stati attivati diversi interventi: Presso il CARA di Castelnuovo di Porto (il più grande ed importante centro di prima accoglienza presente sul territorio della Regione Lazio che oggi ospita circa 700 rifugiati), sono stati attivati due ambulatori specialistici: uno di Ginecologia e uno di Pediatria. In queste strutture è stato così possibile fornire assistenza e cure alle donne e ai bambini, due categorie che certamente presentano particolari difficoltà in termini di accesso ai servizi sanitari. Fondamentale nel raggiungimento degli obiettivi è stato il coinvolgimento dei responsabili sanitari del CARA, la dott.ssa Alessandra Sannella e la dott.ssa Patrizia Brogna, nonché di tutti gli operatori del centro fra cui citiamo il direttore dott. Vito Tornambè, la dott.ssa Mizar Paragona, l infermiera Valdivia Niciarelli dell ambulatorio di ginecologia e la dott.ssa Serena Vita dell ambulatorio di pediatria. In considerazione delle esigenze emerse negli incontri con i Centri di Accoglienza e a seguito delle molteplici richieste pervenute si è provveduto ad attivare un rapporto di collaborazione con il dott. Emir Voloder, medico odontoiatra, il quale svolgendo la sua attività nell area della Stazione Termini di Roma, ha permesso di erogare cure a rifugiati provenienti da diverse zone del territorio laziale. Tra questi anche 9 bambini provenienti dal CARA di Castelnuovo di Porto già visitati presso l ambulatorio di pediatria dalla dott.ssa Vita. Con le risorse economiche residue è stato possibile attivare altri importanti interventi che vanno dall acquisto di farmaci per i quali il nostro SSN prevede 2

4 3 il pagamento di un ticket spesso non alla portata dei rifugiati, all acquisto di ausili ortopedici o oculistici. Questo ha consentito in qualche caso di risolvere problemi (come ad esempio l impossibilità di acquistare un paio di occhiali da vista) che limitavano fortemente la possibilità di trovare un impiego. I risultati ottenuti dalla ASL Roma G sull azione Cure e Assistenza Socio-Sanitaria sono andati ben oltre le più rosee previsioni. Rispetto a un indicatore di risultato atteso che poneva l obiettivo di 25 destinatari di cure siamo riusciti a raggiungere l importante risultato di 107 persone assistite e curate. L ambulatorio di ginecologia ha prestato assistenza a 28 pazienti; quello di pediatria a 38 bambini. Le persone sottoposte a cure odontiatriche sono state 27, mentre sono stati erogati rimborsi per spese farmaceutiche (4), occhiali da vista (4), ausili ortopedici (4), analisi del sangue (1) e cure riabilitative (1). Fin qui i numeri e le analisi tecniche, ora ci sia concessa una breve considerazione sull esperienza maturata nel portare avanti un progetto a nostro avviso molto interessante sopratutto in considerazione della significativa presenza di soggetti richiedenti asilo politico o protezione internazionale nella nostra regione. Troppo spesso quando si parla di immigrati, rifugiati, richiedenti asilo, richiedenti protezione umanitaria si parla di integrazione, assistenza, inserimento in maniera piuttosto astratta. Anche se per la legge il migrante e il rifugiato hanno gli stessi diritti alla salute dei cittadini italiani, nella pratica questo non sempre avviene. Spesso una barriera importante è legata alle differenze culturali. Non sempre, infatti, appare comprensibile al rifugiato la nozione di prevenzione, così come non è chiara l esigenza di seguire le cure prescritte in modo scrupoloso e non saltuariamente o in modo approssimativo. L esperienza maturata con questo progetto ha una volta di più evidenziato il fatto che spesso immigrato vuol dire soggetto fragile e che questa fragilità si traduce in un disagio sociale che va affrontato con strumenti dedicati. È evidente quanto sia necessario definire a livello regionale una policy specifica, che deve tener conto e integrare le esigenze e le peculiarità di tutti i soggetti coinvolti nel processo di accoglienza e assistenza: gli enti gestori dei centri di accoglienza, le istituzioni locali, le aziende sanitarie, le imprese, le cooperative sociali, le associazioni di volontariato e così via. È importante che l obiettivo degli interventi non sia ridotto alla mera erogazione di prestazioni sanitarie, ma tenga conto e valorizzi anche gli aspetti legati all ambito culturale, con una particolare attenzione ai problemi di comunicazione legati alle barriere linguistiche. Insomma, interventi che abbiano come obiettivo (sfidante, ma realizzabile), un miglioramento della qualità di vita dei destinatari, per il tramite di un approccio il più possibile multidimensionale che sappia comprendere e affrontare bisogni molteplici e differenti al fine di ottenere una vera integrazione. Marco Dominici Responsabile Progetto Inserire

5 4 MANUALE PER LA PRESA IN CARICO SOCIO-SANITARIA DEI RICHIEDENTI/TITOLARI DI PROTEZIONE INTERNAZIONALE NELLA REGIONE LAZIO

6 >> Figli di passaggio: il polo affido della ASL Roma G Per qualcuno l avventura comincia con la voglia di rendersi utili, per altri il progetto di accogliere un minore in affido nasce dal desiderio di genitorialità, o dall incontro con qualcuno che ha già vissuto l esperienza dell affido. Un esperienza, comunque, impegnativa: fare i genitori affidatari significa accogliere, per un periodo di tempo teoricamente predeterminato, un bambino o un adolescente in difficoltà. In pratica si chiede alle famiglie di crescere i ragazzi come fossero figli propri, sapendo che potrebbero tornare a casa. Ma anche di entrare in contatto con realtà difficili, di avere relazioni con famiglie d origine a volte assenti e comunque problematiche. bambini di avere vicino figure adulte di riferimento solide, capaci di dare conforto, incoraggiamento, amore, quindi educare con cura accettando la custodia di una vita in evoluzione, rispettando la famiglia in difficoltà. Attraverso diverse fasi, nel maggio 2006 si è giunti alla firma a Palazzo Valentini di un protocollo d intesa tra Provincia di Roma, il Direttore Generale della ASL Roma G e i Sindaci dei Comuni referenti di Guidonia e Valmontone, per il progetto provinciale Poli Affido. Nell ambito del protocollo, i Comuni referenti si sono impegnati a rappresentare l interlocutore 5 Che cos è il Polo E un luogo dove si incontrano, si analizzano e si abbinano i bisogni dei bambini in difficoltà e la disponibilità familiare, coinvolgendo minori da zero a diciassette anni, genitori naturali, genitori affidatari, servizi territoriali di ASL e Comuni. Nella ASL Roma G sono presenti due poli affido, uno collocato a Guidonia (per il territorio afferente ai distretti di Monterotondo, Guidonia e Tivoli: G1, G2, G3) e uno a Valmontone (per il territorio afferente ai distretti di Subiaco, Palestrina e Colleferro: G4, G5, G6). Come funziona I due poli affido, con le proprie equipe multidisciplinari ad alta integrazione socio-sanitaria (con personale della ASL e dei Comuni, integrate da personale psico-socio-educativo del privato sociale), si attivano per campagne di pubblicizzazione e sensibilizzazione nei territori di competenza, sollecitando la curiosità delle persone, favorendo le adesioni per intraprendere un percorso informativo-formativo di gruppo (10-15 persone) per gli aspiranti affidatari. Il percorso prevede sei incontri di due ore ciascuno per sviluppare tematiche di ordine psicologico, sociale e legislativo, con l intento di rafforzare l idea di sviluppare un servizio di affidamento eterofamiliare o di scoraggiarlo, qualora l autoanalisi personale e familiare indicasse l opportunità di rimandare ad un altra fase della vita un esperienza tanto coinvolgente. Successivamente ai sei incontri, il personale che ha condotto il gruppo calendarizza le visite domiciliari concordandole con le famiglie interessate. Quando e perchè è nato I due poli affido ASL Roma G collocati nei Comuni referenti di Guidonia e Valmontone, sono servizi pubblici fortemente voluti dalla Provincia di Roma, a partire già dal 1998, allo scopo di sostenere le famiglie in difficoltà e partendo dall esigenza dei per la Provincia di Roma, a promuovere e sostenere le azioni utili per la realizzazione del progetto e a prendere in carico la gestione amministrativa delle attività del Polo. La ASL Roma G e i Comuni afferenti ai rispettivi Distretti sociosanitari, si sono impegnati (tra l altro), a favorire l affidamento familiare quale intervento privilegiato di protezione e tutela di minori e a collaborare con continuità e stabilità alla realizzazione delle attività del Polo in sinergia con tutte le realtà pubbliche e del privato sociale presenti sul territorio, anche attraverso l erogazione di risorse finanziarie. Successivamente i distretti sociosanitari hanno inserito i progetti nei rispettivi Piani di Zona. Il verbo affidare ha vissuto una vera e propria evoluzione sociale e semantica, passando dal baliatico (Decreto luogotenenziale 4 agosto 1918 n. 1395) al collocamento (baliatico per il bambino non da allattare). A partire dagli anni 70 si sono avviate esperienze di affidamento eterofamiliari da parte degli Enti Assistenziali allora operanti (ONMI, ENAOLI, Province) per arrivare, nel 2013, a progetti come Nuovi Cortili che hanno l ambizione di attivare sinergie a scopo preventivo,

7 lavorando sulla costruzione di rapporti sociali tra le famiglie di territori non troppo estesi (a livello di quartiere). A cura del Ministero del lavoro e delle politiche sociali è stato pubblicato un testo riguardante le Linee di Indirizzo per L Affidamento Familiare, che rappresenta la sintesi di un lavoro pluriennale avviato con il progetto nazionale Un percorso nell affido. Le linee di indirizzo concretizzano un accordo di portata storica per il nostro sistema dei servizi sociali. Dott.ssa Rosalba Carosi Responsabile Polo Affido G1-G2-G3 Dott.ssa Brunella Battilomo Responsabile Polo Affido G4-G5-G6 ATTIVITÀ DEL POLO AFFIDO G1-G2-G3 Il Polo Affido G1-G2-G3 è costituito da due assistenti sociali dei comuni afferenti (Francesca Paulillo, e Patrizia Ranucci) e da tre operatori della ASL Roma G (due psicologhe e un assistente sociale : Rosalba Carosi, Lucilla Cardosa e Daniela D Andria) e ha iniziato l attività nel 2006 dopo la partecipazione degli operatori a un percorso formativo specifico e una selezione da parte della Provincia di Roma. La prima fase di attività ha riguardato la condivisione del progetto Per ora abito qui, con la funzione di ampliare il messaggio di sensibilizzazione portato al territorio. Nel 2009 con la partecipazione delle associazioni sportive appartenenti ai tre territori distrettuali è stato organizzato un evento presso lo Stadio Comunale di Tivoli con mini-gare di calcio, mini-volley, rugby, ecc. Inoltre, in collaborazione con le scuole superiori dei tre distretti, sono stati organizzati incontri tematici per la produzione di materiale inerente l affidamento familiare. Negli anni, presso le principali piazze di mercato dei tre distretti (Tivoli, Guidonia e Monterotondo), sono state installate postazioni informative per la sensibilizzazione dei cittadini, con l obiettivo di raccogliere adesioni ma, soprattutto, di chiarire il significato del concetto di affidamento. Vista l esigenza dell organizzazione di avere un luogo fisico che costituisse un punto di riferimento per i cittadini, a partire dal 2006 presso il Distretto di Guidonia (Gualandi), sede del Polo, gli operatori dei tre distretti hanno lavorato al Servizio di Segreteriato Sociale garantendo l apertura al pubblico di uno Sportello tutti i lunedì dalle ore 9.00 alle 13.00, al fine di rinsaldare i contatti con il territorio, dettagliare i progetti di sensibilizzazione da attuare nei Distretti, rispondere alle esigenze delle famiglie affidatarie. Il 28 maggio del 2011, nell ambito delle attività proposte dalla Provincia di Roma, è stata organizzata con grande successo una giornata titolata La magia dell affido nella Villa dell Imperatore Adriano con giochi, trampolieri e giocolieri, un estemporanea di pittura con gli studenti delle scuole d arte, stand con gadget, magia e pranzo caldo preparato dagli scout del Roma 91. Altri eventi organizzati sono stati: incontri tematici sull accoglienza, spettacoli in piazza, canti corali, feste e attività ludiche, cineforum, presentazione di foto, consulte e incontri con i genitori e ragazzi delle scuole medie sul tema dell affidamento familiare, laboratori creativi e attività ludiche, feste musicali, spettacoli teatrali, tornei, spettacoli sportivi, punti informativi nei mercati e parrocchie. In questi anni sono state formate circa cento famiglie e venti single. Sono stati realizzati circa venti percorsi di formazione/ informazione sull affidamento e sono stati abbinati circa cinquanta minori. Sono stati creati due gruppi di auto-aiuto per famiglie formate e affidatarie sui territori di Setteville di Guidonia e Monterotondo. 6

8 Sono stati istituiti degli SPORTELLI INFORMATIVI nel privato sociale e nel servizio pubblico: Centro per la famiglia di Guidonia: piazz.le degli Anemoni n 1 Colle Fiorito di Guidonia (Roma) Tel.: martedì e giovedì dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 15:00 alle 19:00 Associazione Sotto una Buona Stella : via Tiburtina n 219 Villa Adriana di Tivoli (Roma) Tel.: sottounabuonastella@libero.it martedì e giovedì dalle 15:00 alle 19:00 Associazione La Metafora : via Tiburtina n 181 Bivio di Guidonia (Roma) Tel.: info@lametafora.it - lunedì e mercoledì dalle 9:30 alle 12:30 Cooperativa Sociale Ceas : via Moscatelli, 284 Mentana (Roma) Tel.: lunedì e mercoledì dalle 15:00 alle 17:30 POLO AFFIDO PROVINCIALE Distretti G1, G2, G3 Tivoli - Guidonia - Monterotondo Sede centrale ASL RM/G via F.lli Gualandi, SNC Guidonia (Roma) Tel.: poloaffido.guidonia@aslromag.it Orari: Lunedì e mercoledì dalle 9:30 alle 12:30 Provincia di Roma Assessorato alle Politiche Sociali e per la famiglia POLO AFFIDO PROVINCIALE Tivoli - Guidonia - Monterotondo Azienda Sanitaria locale ROMA G POLO AFFIDO Tivoli - Guidonia - Monterotondo Illustrazione di Lorenzo Terranera 7 Comune di Tivoli Assessorato Politiche Sociali Comune di Guidonia Assessorato Politiche Sociali Comune di Monterotondo Assessorato Politiche Sociali ATTIVITÀ DEL POLO AFFIDO G4-G5-G6 Il Polo affido G4-G5-G6 è composto da: dott.ssa Brunella Battilomo (psicologa referente per la ASL Roma G); dott.ssa Monica Pellacchia (assistente sociale referente per il Comune capofila di Valmontone); dott.ssa Liliana Romani, (psicologa); dott.ssa Olimpia Pietroselli, dott.ssa Rosalina D Alessandro, dott.ssa Benita Potente e dott.ssa Maria Trombetta (assistenti sociali). totale famiglie: totale affidamenti 2009: 60 totale affidamenti 2010: 58 età media dei minori in affidamento: 11 anni e 4 mesi (con prevalenza di quelli fra 12 e 15 anni) nazionalità italiana dei minori in affidamento: 87,14% incidenza affidamenti in presenza di fratria : 67,14% Le principali motivazioni alla base del progetto di affido risultano essere (riferite a condotte o condizioni riferibili ai genitori naturali): Abbandono/grave trascuratezza: 52 Conflittualità della coppia/separazione: 19 Tossicodipendenza/alcolismo: 17 Abuso/violenza: 13 Devianza/problemi giudiziari/detenzione: 10 Problemi psichiatrici: 11 Ospedalizzazione/problemi sanitari: 6 Difficoltà socio-economiche: 2 (dati estratti da un indagine realizzata dalla Dott.ssa A. Aleandri

9 Sei richieste agli organi di governo centrali, regionali e locali A nome delle famiglie affidatarie delle associazioni e delle reti familiari aderenti al tavolo nazionale affido e, ancor più, a nome delle migliaia di bambini, ragazzi e famiglie bisognose di sostegno e di accoglienza, chiediamo: 1. allo Stato, di fissare i livelli essenziali per rendere esigibili i diritti civili e sociali così come previsto dall art. 117 della Costituzione italiana a cui deve fare riferimento la definizione delle prestazioni sociali; 2. allo Stato e alle Regioni, di completare quanto prima il processo di attivazione di un sistema informativo nazionale dei servizi sociali che permetta di avere dati aggiornati, omogenei, confrontabili; 3. alle Regioni, di adottare tutti gli atti normativi necessari a che le recenti Linee di Indirizzo trovino compiuta attuazione nei territori di loro competenza; 4. allo Stato, alle Regioni e agli Enti Locali: sotto il profilo economico, di disporre stanziamenti adeguati ad assicurare l effettiva tutela del diritto dei bambini e dei ragazzi a crescere in famiglia, anche mettendo in conto una revisione degli attuali sistemi di allocazione delle risorse finanziarie; sotto il profilo umano, di implementare la cultura della condivisione della progettualità tra i diversi soggetti, della trasparenza degli atti che riguardano i minori e dell ascolto dei minori, favorendo forme che ne valorizzino il pensiero e il vissuto; 5. alla Conferenza Stato-Regioni, di definire gli standard minimi per le diverse tipologie di comunità a cui le singole normative regionali devono far riferimento, in maniera omogenea su tutto il territorio nazionale, garantendo altresì un effettivo monitoraggio circa l esistenza e il mantenimento degli standard richiesti, prevedendo atti formali di sospensione o cessazione dell attività, laddove ciò non si verifichi; 6. a tutte le istituzioni competenti in materia di affidamento familiare, di valorizzare, secondo le rispettive competenze, la collaborazione non sostitutiva che può essere offerta dalle associazioni familiari e dalle reti delle famiglie, a effettivo supporto e sostegno degli affidatari. (Da Prospettive Sociali e Sanitarie Maggio 2013) 8

10 >> Il centro antiviolenza itinerante La Via Lattea approda alla ASL Roma G 9 Secondo un indagine ISTAT del solo il 12% delle donne che nel corso della vita hanno subito violenza fisica o sessuale, sporge denuncia. Tale percentuale di denunce aumenta, fino a toccare il 62,3%, nel momento in cui le donne hanno la possibilità di chiedere e ricevere aiuto all interno delle strutture sanitarie presso cui vanno a curare le ferite prodotte dai maltrattamenti. È quello che accade presso il DEA dell ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli dove, dall inizio del 2012, il Codice Rosa 2 Integrato è diventato una prassi consolidata a sostegno delle donne vittime di violenza. Là dai primi mesi del 2013 il centro antiviolenza Le Lune del Comune di Guidonia, gestito da Differenza Donna 3 (un associazione che da oltre venti anni si occupa di donne vittime di violenza) ha svolto circa 46 interventi 1.Iindagine Istat su La violenza e i maltrattamenti contro le donne dentro e fuori la famiglia, anno di riferimento Il Codice Rosa Integrato è un intervento congiunto tra Centro antiviolenza Le Lune, Commissariato di P.S. Tivoli-Guidonia e Pronto Soccorso dell Ospedale San Giovanni Evangelista, a sostegno di donne e minori vittime di violenza. 3. Differenza Donna è capofila dell ATI (con le associazioni Arnica e Pleiadi) che gestisce il Centro antiviolenza Le Lune dal 2009 per intercettare, valutare e intraprendere percorsi di uscita dalla violenza. Oggi, all interno dello stesso ospedale viene offerto qualcosa di più alle donne maltrattate: uno spazio d ascolto permanente dove un operatrice specializzata in violenza di genere accoglie la donna. Il neonato sportello è espressione del progetto La Via Lattea. Finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e gestito da Differenza Donna, il nuovo servizio mira a raggiungere le donne nel luogo in cui fanno richiesta di cure e dove, attraverso quei lividi sul corpo che rappresentano gli effetti visibili del loro dramma, si può meglio riconoscere la violenza subita. Il tipo di risposta che una donna riceve nel momento in cui chiede aiuto è determinante per l evoluzione della situazione: una risposta opportuna nel frangente propizio può rompere il silenzio in cui la donna è intrappolata da tempo. Perché, nonostante le donne vittime di violenza si rechino frequentemente al pronto soccorso o dal medico curante anche per il solo bisogno di essere accolte, è frequente che le stesse donne, inconsapevoli e spaventate, continuino a restare in silenzio. Silenzio per paura, vergogna e senso di colpa a causa di quello che subiscono. Attribuiscono

11 progetto La Via Lattea La via Lattea: gli sportelli fissi del Centro antiviolenza itinerante Monterotondo (Rm): Piazza Guglielmo Marconi 4, Tivoli (Rm): loc. Villa Adriana (Rm); via Galli 23, c/o Consultorio familiare Tivoli (Rm): via Parrozzani 3, c/o Ospedale San Giovanni Evangelista Marcellina (Rm): via Manzoni 3, realizzato con il contributo del Dipartimento per le Pari Opportunità Castel Madama (Rm): via Pio La Torre, 00024, c/o Consultorio familiare Formello (Rm): loc. Le Rughe; viale Africa 23, Castel Sant Elia (Vt): via Umberto I 41, I servizi Accoglienza a donne in qualsiasi situazione di disagio: ascolto telefonico h24 colloqui su appuntamento sostegno nel percorso di uscita dalla violenza - consulenza legale - gruppi di auto aiuto. Codice Rosa Integrato: è un intervento complessivo di contrasto alla violenza. Mette in sinergia il Centro antiviolenza Le Lune, il Pronto Soccorso dell'ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli, il Commissariato distaccato di P.S. di Tivoli. Serve a intercettare nel Pronto Soccorso la donna /il minore vittime di violenza, valutare il medio e alto rischio, intraprendere un percorso di uscita dalla violenza. Sostegno alla genitorialità: riappropriazione delle capacità genitoriali spesso inespresse a causa dei disagi determinati dall'esperienza di violenza vissuta dalla madre. Gruppi di auto aiuto: il confronto fra donne che aiuta a ritrovare la stima e la fiducia in se stesse per una nuova progettualità. Servizio antistalking e valutazione del rischio: rivolto a vittime di stalking, parenti, amici e operatori istituzionali. Spazio adolescenza: rivolto ai giovanissimi con disagi legati alla famiglia, al gruppo dei pari, al bullismo o alla dispersione scolastica. Incontri protetti: lo spazio neutro di osservazione e/o facilitazione della relazione tra i minori e i genitori per i quali è sospesa la potestà genitoriale. Formazione informazione: incontri interattivi con operatori istituzionali e delle case famiglia del territorio sul tema della violenza. Sostegno legale: rivolto a donne che necessitano di consulenza legale in ambito civile, penale, minorile. 10 lividi e ferite a ripetuti incidenti domestici. Solo quando timidamente si rivolgono a un centro antiviolenza le donne riescono ad esprimere tutto il loro malessere e il loro dolore e prendono coscienza della propria drammatica realtà. Purtroppo la gran parte di esse ignora l esistenza dei centri antiviolenza e tende a rassegnarsi al proprio destino. È per questo che Differenza Donna ha sentito la necessità di raggiungere le donne nei luoghi dove maggiormente si recano per essere curate: pronto soccorso, distretti sanitari e consultori (come indicato dalle statistiche le donne vittime di violenza ricorrono alle cure mediche 4-5 volte di più rispetto alle donne non vittime. In quel luogo e in quei momenti deve scattare l aiuto programmato). Proseguendo il lavoro avviato dal Dott. Donati (Primario del DEA di I livello dell ospedale San Giovanni Evangelista e co-protagonista del Codice Rosa Integrato), il Dott. Stalteri, (Direttore Sanitario dell ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli) e la Dott.ssa De Arcangelis (Direttore Sanitario del Distretto di Tivoli) con il sostegno del Dott. Brizioli (Direttore Generale della ASL Roma G), hanno aderito al progetto La Via Lattea, ospitando lo spazio d ascolto antiviolenza presso il suddetto pronto soccorso, il consultorio di Villa Adriana e il poliambulatorio di Castel Madama. La Via Lattea, il centro antiviolenza che si sposta, si muove per andare incontro ai bisogni delle donne, è un ulteriore esempio di efficace intervento di contrasto alla violenza. In sinergia con gli interlocutori istituzionali maggiormente coinvolti ha l obiettivo di contrastare il fenomeno e contribuire al contenimento degli elevati costi sociali ed economici conseguenti alla violenza che riguardano non solo le donne, ma tutta la comunità. Dott.ssa Lina Losacco Responsabile Centro Antiviolenza Le Lune Coordinatrice Codice Rosa Integrato Dea I Livello S. Giovanni Evangelista Responsabile Centro Antiviolenza Itinerante La Via Lattea

12 CUP - Orari di apertura al pubblico Monterotondo Ospedale LUNEDÌ MARTEDÌ MERCOLEDÌ GIOVEDÌ VENERDÌ SABATO Guidonia Distretto Palombara S. Casa della Salute Tivoli Distretto Tivoli Ospedale **** Arsoli Olevano Romano Subiaco Ospedale Palestrina Distretto Palestrina Ospedale Cave Genazzano* San Cesareo* Zagarolo Analisi Zagarolo CUP Colleferro Distretto Colleferro Ospedale*** Colleferro Farmacia Comunale * Carpineto ** Segni ** Valmontone Ospedale Orari tratti dal sito aziendale in data * No cassa - Solo prenotazioni ambulatori e ospedali Asl Roma G ** No cassa - Solo prenotazioni e accettazioni analisi *** Solo cassa ticket per visite ospedaliere **** Orario prenotazioni visite ed esami: dal Lun al Ven dalle ore 10,30 alle ore 16,15. Il sabato dalle ore 7,30 alle ore 12,00 I numeri Eliminacode vengono tolti 30 minuti prima della chiusura del punto Cup, tuttavia gli operatori si riservano comunque di toglierli in base alla programmazione di lavoro. Distretto di Guidonia: i numeri dall eliminacode saranno tolti un ora prima della chiusura degli sportelli, ovvero dal Lunedì al Venerdì alle ore ed il Sabato alle ore UFFICI RELAZIONI CON IL PUBBLICO ASL ROMA G Sede centrale UOC URP e Comunicazione Via Borgo San Martino Zagarolo (RM) Recapito Posta: Via Acquaregna, 1/ Tivoli (RM) Tel. e fax 06/ urp@aslromag.it Orari: dal lunedì al venerdì h (pomeriggio su appuntamento) URP Distretto di COLLEFERRO Via degli Esplosivi n Colleferro (RM) Tel. e Fax 06/ urpcolleferrods@aslromag.it URP Ospedale COLLEFERRO P.zza A. Moro Colleferro (RM) Tel. e Fax 06/ urpcolleferroh@aslromag.it Orari: dal lunedì al venerdì h (pomeriggio su appuntamento) URP Distretto GUIDONIA Via F.lli Gualandi Guidonia (RM) Tel. 0774/ Fax 0774/ urpguidoniads@aslromag.it Orari: dal lunedì al venerdì h (pomeriggio su appuntamento) URP Distretto MONTEROTONDO Via G. Garibaldi Monterotondo (RM) Tel. 06/ Fax 06/ urpmonterotondods@aslromag.it Orari: dal lunedì al venerdì h URP Ospedale MONTEROTONDO Viale B. Buozzi Monterotondo (RM) Tel. e Fax urpmonterotondoh@aslromag.it Orari: martedì, mercoledì e venerdì h lunedì e giovedì h e URP Casa della Salute PALOMBARA P.zza S. D Acquisto Palombara S. (RM) Tel. 0774/ Fax 0774/ urppalombarah@aslromag.it Orari: lunedì, mercoledì e venerdì h martedì e giovedì h e URP Distretto di PALESTRINA Via Pedemontana 36 (ex Inam) Palestrina (RM) Tel. 06/ Fax 06/ urppalestrinah@aslromag.it Orari: dal lunedì al venerdì h URP Ospedale PALESTRINA Viale Pio XII, Palestrina (RM) Tel. e Fax urppalestrinah@aslromag.it Orari: dal lunedì al venerdì h URP Distretto SUBIACO L.go Mazzini snc Subiaco (RM) Tel Fax urpsubiacods@aslromag.it Orari: dal lunedì al venerdì dalle ore (pomeriggio su appuntamento) URP Ospedale SUBIACO Via C. Colle Cisterna Subiaco (RM) Tel Fax urpsubiacoh@aslromag.it Orari: dal lunedì al venerdì h URP Distretto di TIVOLI P.zza Massimo Tivoli (RM) Tel. 0774/ Fax 0774/ urptivolids@aslromag.it Orari: lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì dalle ore 8.30 alle URP Ospedale TIVOLI Via Parrozzani 3, Tivoli (RM) Tel. e Fax 0774/ urptivolih@aslromag.it Orari: da lunedì al venerdì dalle ore 9,00 alle 12.00

Consultori familiari

Consultori familiari Consultori familiari Le prestazioni del consultorio corsi di accompagnamento alla nascita rivolti ad entrambi i genitori assistenza a domicilio a mamma e neonato dopo il parto (Servizio di Dimissione protetta):

Dettagli

Comune di Jesi. Protocollo d intesa

Comune di Jesi. Protocollo d intesa Comune di Jesi Protocollo d intesa TRA LA PREFETTURA DI ANCONA, IL COMUNE DI JESI, LE FORZE DELL ORDINE, L UFFICIO SCOLASTICO PROVINCIALE, IL C.I.O.F., L ASUR ZONA TERRITORIALE 5, L AMBITO TERRITORIALE

Dettagli

Città di Ispica Prov. di Ragusa

Città di Ispica Prov. di Ragusa Città di Ispica Prov. di Ragusa REGOLAMENTO SULL AFFIDO FAMILIARE DI MINORI Art. 1 L amministrazione comunale attua l affidamento familiare allo scopo di garantire al minore le condizioni migliori per

Dettagli

Centro Polifunzionale di Gavirate. Centro di Accoglienza di Cittiglio. Fondazione FELICITA MORANDI. Associazione IL PASSO onlus

Centro Polifunzionale di Gavirate. Centro di Accoglienza di Cittiglio. Fondazione FELICITA MORANDI. Associazione IL PASSO onlus Centro di Accoglienza di Cittiglio Centro Polifunzionale di Gavirate Fondazione FELICITA MORANDI Associazione IL PASSO onlus Luglio 2012 FONDAZIONE FELICITA MORANDI Servizi e interventi a favore dei minori

Dettagli

FAMIGLIE AL CENTRO: Dott. Paola Mosa Roma 24 maggio 2013

FAMIGLIE AL CENTRO: Dott. Paola Mosa Roma 24 maggio 2013 FAMIGLIE AL CENTRO: funzioni di ascolto, orientamento e accompagnamento sociale delle famiglie all interno dei gruppi associati dei Medici di Medicina Generale Dott. Paola Mosa Roma 24 maggio 2013 Il contesto

Dettagli

Oggetto: Accordo per la MEDICINA DI GRUPPO. CHIEDONO. Al Direttore Generale dell Azienda ULSS ----------- Via --------------------- e per conoscenza:

Oggetto: Accordo per la MEDICINA DI GRUPPO. CHIEDONO. Al Direttore Generale dell Azienda ULSS ----------- Via --------------------- e per conoscenza: Al Direttore Generale dell Azienda ULSS ----------- Via --------------------- e per conoscenza: Al Presidente dell Ordine dei Medici di Verona Via S. Paolo 16-37129 Verona Oggetto: Accordo per la MEDICINA

Dettagli

-Dipartimento Scuole-

-Dipartimento Scuole- CONSULTORIO AUGUSTA PINI -Dipartimento Scuole- 1 SERVIZI e PROGETTI ATTIVATI NELL ANNO 2012/2013 NELLE SCUOLE D INFANZIA DI BOLOGNA. RELAZIONE PER L ISTRUTTORIA PUBBLICA SUL TEMA I servizi educativi e

Dettagli

Disegno di Legge Regionale. Norme per contrastare e prevenire la violenza di genere. Art.1 Principi

Disegno di Legge Regionale. Norme per contrastare e prevenire la violenza di genere. Art.1 Principi Disegno di Legge Regionale Norme per contrastare e prevenire la violenza di genere Art.1 Principi La Regione Sicilia, in attuazione dei principi della Costituzione e delle leggi vigenti, delle risoluzioni

Dettagli

PROGRAMMA N. 14: CITTÀ MULTIETNICA

PROGRAMMA N. 14: CITTÀ MULTIETNICA PROGRAMMA N. 14: CITTÀ MULTIETNICA 14. CITTA MULTIETNICA SUPPORTARE INSERIMENTO IMMIGRATI Confermando il ruolo che il Centro Servizi per Stranieri ha assunto all interno delle politiche per l immigrazione,

Dettagli

Il volontariato: ruolo e impegni per la Conferenza dei Servizi

Il volontariato: ruolo e impegni per la Conferenza dei Servizi Il volontariato: ruolo e impegni per la Conferenza dei Servizi Rel. sig. Giancarlo Cavallin Volontarinsieme Coordinamento delle Associazioni di volontariato della provincia di Treviso. Gruppo Salute, ospedale

Dettagli

So-Stare Con Voi Progetto di affido di persone adulte con disagio psichico

So-Stare Con Voi Progetto di affido di persone adulte con disagio psichico So-Stare Con Voi Progetto di affido di persone adulte con disagio psichico Via Montecassino, 8 Monza sostare-con-voi@novomillennio.it innovazione@novomillennio.it Chi siamo So-stare Con Voi Inserimento

Dettagli

PIANO DISTRETTUALE DI INTERVENTO PER L AFFIDAMENTO FAMILIARE ANNO 2011

PIANO DISTRETTUALE DI INTERVENTO PER L AFFIDAMENTO FAMILIARE ANNO 2011 ASL RMH Comune di Anzio Comune di Nettuno PIANO DISTRETTUALE DI INTERVENTO PER L AFFIDAMENTO FAMILIARE ANNO 2011 Distretto: RM H6 ANZIO - NETTUNO Comune capofila: ANZIO Per la ASL RMH Il Direttore Generale

Dettagli

Centro Servizi Stranieri

Centro Servizi Stranieri Centro Servizi Stranieri Cittadini stranieri e italiani Servizi, enti, istituzioni, associazioni, gruppi che operano nell ambito dell immigrazione Informazione sulla normativa in tema di immigrazione Supporto

Dettagli

Un servizio per la famiglia, la coppia e la persona

Un servizio per la famiglia, la coppia e la persona SEDI E ORARI FELTRE - SEDE CENTRALE Via Marconi, 7 Nel Consultorio Familiare sono presenti le seguenti figure professionali: Amministrativo Tel. 0439 883170 Fax 0439 883172 Indirizzo e-mail: consultorio.familiare@ulssfeltre.veneto.i

Dettagli

L esperienza del Distretto / Municipio 19 nel PUA e nella gestione dei Casi Complessi

L esperienza del Distretto / Municipio 19 nel PUA e nella gestione dei Casi Complessi CARD 2ª conferenza nazionale sulle cure domiciliari Roma 22 24 maggio 2013 L esperienza del Distretto / Municipio 19 nel PUA e nella gestione dei Casi Complessi Biliotti D*, Lutri D*, Moretti D**, Romagnuolo

Dettagli

REGOLAMENTO AFFIDO FAMILIARE

REGOLAMENTO AFFIDO FAMILIARE REGOLAMENTO AFFIDO FAMILIARE Premessa L affidamento etero-familiare consiste nell inserire un minore in un nucleo familiare diverso da quello originario per un tempo determinato. È un esperienza di accoglienza

Dettagli

Progetto. Donna in libertà

Progetto. Donna in libertà Progetto Donna in libertà finanziato dal Ministero nell ambito di interventi finalizzati a Rafforzare le azioni di prevenzione e contrasto al fenomeno della violenza I numeri che parlano della violenza

Dettagli

D.G.R.n.94-4335 del 13.11.2006

D.G.R.n.94-4335 del 13.11.2006 D.G.R.n.94-4335 del 13.11.2006 Approvazione criteri per l assegnazione contributi ai Soggetti gestori delle funzioni socioassistenziali per le attività delle Equipe Adozioni e per la promozione dell affidamento

Dettagli

GESTIONE PROGETTO (in conformità modello MAE)

GESTIONE PROGETTO (in conformità modello MAE) GESTIONE PROGETTO (in conformità modello MAE) Codice: Titolo: Tipo: Durata: IFO2014MAPMOZ Fair Play: un itinerario di crescita, formazione e socializzazione per i bambini e bambine e adolescenti in un

Dettagli

Centro di ascolto per donne vittime di violenza Gorla Maggiore - Piazza Martiri della Libertà c/o Palazzo dell Assunta tel. 0331.

Centro di ascolto per donne vittime di violenza Gorla Maggiore - Piazza Martiri della Libertà c/o Palazzo dell Assunta tel. 0331. Centro di ascolto per donne vittime di violenza Gorla Maggiore - Piazza Martiri della Libertà c/o Palazzo dell Assunta tel. 0331.618959 LA VIOLENZA La violenza domestica è un problema sociale non è un

Dettagli

Centro donna CGIL Cagliari. Servizi offerti

Centro donna CGIL Cagliari. Servizi offerti Centro donna CGIL Cagliari - Ascolto e accoglienza per le donne in stato di disagio o con difficoltà di vario genere (personali, familiari, relative ad abusi, maltrattamenti e violenza fisica e psicologica)

Dettagli

Area Disabilita. Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS

Area Disabilita. Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS Area Disabilita Num. Scheda 1 TITOLO AZIONE o o Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS OBIETTIVI Come recita l articolo 12 della legge 104/92, scopo generale dell

Dettagli

: CENTRO DONNA INTERCULTURALE, SERVIZIO ANTIVIOLENZA, E CASA D ACCOGLIENZA/ RIFUGIO

: CENTRO DONNA INTERCULTURALE, SERVIZIO ANTIVIOLENZA, E CASA D ACCOGLIENZA/ RIFUGIO Allegato A Linee generali per la presentazione del progetto di gestione dei servizi di promozione e tutela della donna : CENTRO DONNA INTERCULTURALE, SERVIZIO ANTIVIOLENZA, E CASA D ACCOGLIENZA/ RIFUGIO

Dettagli

CENTRI SEMIRESIDENZIALI PER DISABILI ADULTI

CENTRI SEMIRESIDENZIALI PER DISABILI ADULTI CENTRI SEMIRESIDENZIALI PER DISABILI ADULTI 2. Progetto già avviato Sì No 3. Tipologia di servizio Istituzionale Servizi Essenziali Altro 4. Area tematica Disabilità 5. Macrotipologia LIVEAS Centri Residenziali

Dettagli

SERVIZI PER L AUTONOMIA DELLA PERSONA DISABILE

SERVIZI PER L AUTONOMIA DELLA PERSONA DISABILE SERVIZI PER L AUTONOMIA DELLA PERSONA DISABILE Sportello di informazioni sulla disabilità 4 È un servizio promosso dalle associazioni Abc-Liguria e Dopodomani Onlus per dare informazioni ed indicazioni

Dettagli

POMERIGGIO IN CENTRO! Un ambiente familiare e sereno per formare bambini e i ragazzi allo studio, e non solo, con creatività...

POMERIGGIO IN CENTRO! Un ambiente familiare e sereno per formare bambini e i ragazzi allo studio, e non solo, con creatività... IL PROGETTO POMERIGGIO IN CENTRO! Un ambiente familiare e sereno per formare bambini e i ragazzi allo studio, e non solo, con creatività... per bambini della scuola primaria (elementare) e per ragazzi

Dettagli

Progetto Nazionale di Cure Palliative Pediatriche

Progetto Nazionale di Cure Palliative Pediatriche Progetto Nazionale di Cure Palliative Pediatriche Ecco la proposta della Fondazione Maruzza Lefebvre D Ovidio, della fondazione Livia Benini, di altre Fondazioni ed Associazioni Italiane e successivamente

Dettagli

Gentile Dirigente Scolastico,

Gentile Dirigente Scolastico, Gentile Dirigente Scolastico, grazie per aver aderito al progetto VALES, un progetto del Ministero della Pubblica Istruzione in collaborazione con l INVALSI. Come sa, l obiettivo del progetto VALES è quello

Dettagli

Area Persone Anziane. Servizio di assistenza domiciliare sociale per anziani LIVEAS

Area Persone Anziane. Servizio di assistenza domiciliare sociale per anziani LIVEAS Area Persone Anziane Num. Scheda 1 TITOLO AZIONE o o Servizio di assistenza domiciliare sociale per anziani LIVEAS OBIETTIVI Scopo del servizio è permettere agli anziani, parzialmente o totalmente non

Dettagli

PROGETTO SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE INTERVENTI PER LA PRESA IN CARICO E IL TRATTAMENTO DI MINORI VITTIME DI ABUSO NELL AREA VASTA FIRENZE

PROGETTO SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE INTERVENTI PER LA PRESA IN CARICO E IL TRATTAMENTO DI MINORI VITTIME DI ABUSO NELL AREA VASTA FIRENZE Allegato B PROGETTO SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE INTERVENTI PER LA PRESA IN CARICO E IL TRATTAMENTO DI MINORI VITTIME DI ABUSO NELL AREA VASTA FIRENZE PREMESSA Negli ultimi anni l attenzione al disagio in generale,

Dettagli

AVIS SOVRACOMUNALE MEDIO VARESOTTO. Aldo Cardani

AVIS SOVRACOMUNALE MEDIO VARESOTTO. Aldo Cardani AVIS SOVRACOMUNALE MEDIO VARESOTTO Aldo Cardani Varese, 28 gennaio 2012 1 Al fine di ottimizzare la collaborazione tra Avis, SIMT e AO di Varese, abbiamo costituito Avis Sovracomunale Medio Varesotto,

Dettagli

PROVINCIA DI BERGAMO Bergamo, 22 ottobre 2012

PROVINCIA DI BERGAMO Bergamo, 22 ottobre 2012 PROVINCIA DI BERGAMO Bergamo, 22 ottobre 2012 IL PATTO DEI SINDACI Raccogliere la sfida della riduzione del 20% delle emissioni di CO2 entro il 2020 sul proprio territorio: questo, in estrema sintesi,

Dettagli

C I T T A D I E R I C E PROVINCIA DI TRAPANI

C I T T A D I E R I C E PROVINCIA DI TRAPANI C I T T A D I E R I C E PROVINCIA DI TRAPANI SETTORE VIII SERVIZI SOCIALI, POLITICHE GIOVANILI E SPORT PROGETTO DOPOSCUOLA PINOCCHIO 1 PREMESSA Nell'ambito del programma degli interventi e servizi socio-assistenziali,

Dettagli

ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO

ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI STRANIERI INDICE: PREMESSA 1. FINALITA 2. CONTENUTI 3. LA COMMISSIONE ACCOGLIENZA 4. PRIMA FASE DI ACCOGLIENZA

Dettagli

Art. 1 (Finalità) Art. 2 (Funzioni della Regione)

Art. 1 (Finalità) Art. 2 (Funzioni della Regione) LEGGE REGIONE MARCHE 11 NOVEMBRE 2008, N. 32 Art. 1 (Finalità) Art. 2 (Funzioni della Regione) Art. 3 (Istituzione del Forum permanente) Art. 4 (Iniziative di prevenzione) Art. 5 (Informazione) Art. 6

Dettagli

IL COMITATO DEI SINDACI

IL COMITATO DEI SINDACI IL COMITATO DEI SINDACI VISTO il documento istruttorio allegato, nel quale si propone di approvare lo schema di accordo di programma con l Az. USL n. 2 di Urbino per l attivazione della Equipe adozione

Dettagli

REGOLAMENTO SERVIZIO DISTRETTUALE SOSTEGNO DELLA GENITORIALITA DISTRETTO CARBONIA PREMESSA

REGOLAMENTO SERVIZIO DISTRETTUALE SOSTEGNO DELLA GENITORIALITA DISTRETTO CARBONIA PREMESSA Allegato B II annualità Progetto Sostegno alla genitorialità - Distretto di Carbonia REGOLAMENTO SERVIZIO DISTRETTUALE SOSTEGNO DELLA GENITORIALITA DISTRETTO CARBONIA PREMESSA - Con D.G.R. n. 40/09 del

Dettagli

ASSOCIAZIONE ONLUS CERCHI D ONDA

ASSOCIAZIONE ONLUS CERCHI D ONDA ASSOCIAZIONE ONLUS CERCHI D ONDA PROGETTO FAMIGLIE SOLIDALI 2012 S ommario Premessa 1. Il contesto 2. Finalità 3. Obiettivi specifici 4. Attività 5. Destinatari 6. Durata del progetto 7. Cronogramma 8.

Dettagli

Nel 2005 viene istituito l Albo comunale per censire i volontari

Nel 2005 viene istituito l Albo comunale per censire i volontari L Amministrazione di Sostegno. Il Ruolo del Servizio Sociale. Parto dall esperienza del Servizio Sociale dei 4 Ambiti Distrettuali (S. Vito, Pordenone, Cividale e Tarcento), soffermandomi in particolare

Dettagli

Progetto regionale CONOSCERE PER PREVENIRE Prevenzione dell interruzione volontaria di gravidanza (IVG) e delle mutilazione genitali femminili (MGF) fra le donne immigrate. ATTIVITA 2009 ASSOCIAZIONE NOSOTRAS

Dettagli

PROTOCOLLO PER L ACCOGLIENZA ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI

PROTOCOLLO PER L ACCOGLIENZA ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI Ministero dell Istruzione dell Università e della Ricerca Istituto Comprensivo NORD 2 - Brescia Via Costalunga, 15-25123 BRESCIA Cod. Min. BSIC88400D - Cod.Fisc. 80049710173 Tel.030307858-0308379448-9

Dettagli

Deliberazione legislativa n. 87/2014 2. Art. 1 Finalità

Deliberazione legislativa n. 87/2014 2. Art. 1 Finalità Deliberazione legislativa n. 87/2014 2 Art. 1 Finalità 1. La Regione Emilia-Romagna riconosce e promuove, nell ambito delle politiche del welfare, la cura familiare e la solidarietà come beni sociali,

Dettagli

dott.ssa MARINA ELLERO VIOLENZA DI GENERE E STRATEGIE DI INTERVENTO 08/11/2014 LA RISPOSTA DEI SERVIZI IN RETE

dott.ssa MARINA ELLERO VIOLENZA DI GENERE E STRATEGIE DI INTERVENTO 08/11/2014 LA RISPOSTA DEI SERVIZI IN RETE dott.ssa MARINA ELLERO VIOLENZA DI GENERE E STRATEGIE DI INTERVENTO 08/11/2014 LA RISPOSTA DEI SERVIZI IN RETE Sede: Distretto Sanitario - Via San Valentino 20, 3 piano Udine Numero Verde: 800.531.135

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI CENTRO SERVIZIO AFFIDO E ADOZIONI TERRITORIALE -SAAT

CARTA DEI SERVIZI CENTRO SERVIZIO AFFIDO E ADOZIONI TERRITORIALE -SAAT CARTA DEI SERVIZI CENTRO SERVIZIO AFFIDO E ADOZIONI TERRITORIALE -SAAT Pag.1 Pag.2 Sommario COS È IL SERVIZIO AFFIDO E ADOZIONI TERRITORIALE SAAT... 3 DESTINATARI DEL SERVIZIO... 3 I SERVIZI OFFERTI...

Dettagli

Carta dei Servizi Articolo 1 Soluzioni HR Servizi al tuo Servizio.

Carta dei Servizi Articolo 1 Soluzioni HR Servizi al tuo Servizio. Carta dei Servizi Articolo 1 Soluzioni HR Servizi al tuo Servizio. Articolo 1 Srl Soluzioni HR - Aut. Min. Lav. Prot. N. 1118 del 26/11/04 CARTA DEI SERVIZI INDICE Presentazione di Articolo 1 Srl Carta

Dettagli

TRA PREMESSO. che la causa alla base della violenza contro le donne è la discriminazione che nega pari diritti a uomini e donne;

TRA PREMESSO. che la causa alla base della violenza contro le donne è la discriminazione che nega pari diritti a uomini e donne; PROTOCOLLO D INTESA PER LA PROMOZIONE DI STRATEGIE CONDIVISE FINALIZZATE ALLA PREVENZIONE ED AL CONTRASTO DEL FENOMENO DELLA VIOLENZA NEI CONFRONTI DELLE DONNE. TRA L Amministrazione Provinciale di Cuneo,

Dettagli

DECRETI PRESIDENZIALI

DECRETI PRESIDENZIALI DECRETI PRESIDENZIALI DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 24 luglio 2014. Ripartizione delle risorse relative al «Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità» 2013-2014

Dettagli

Missionarie della Fanciullezza

Missionarie della Fanciullezza Missionarie della Fanciullezza Nutriamo un grande amore per i fanciulli, che occupano un posto centrale nel cuore e nei progetti di ogni suora della Congregazione. Cost. Missionarie della Fanciullezza

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

La rete del Coordinamento Cittadino contro la Violenza alle Donne

La rete del Coordinamento Cittadino contro la Violenza alle Donne La rete del Coordinamento Cittadino contro la Violenza alle Donne a cura di Rosa Piscopo - Donne & Futuro onlus e Ufficio Accogliere le Donne Settore Pari Opportunità e Politiche di Genere Città di Torino

Dettagli

REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE. della Regione

REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE. della Regione REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE della Regione Art. 1 Costituzione E costituita su delibera della ConVol nazionale la Rete regionale ConVol della Regione come articolazione regionale della ConVol nazionale,

Dettagli

Sostegno e Accompagnamento Educativo

Sostegno e Accompagnamento Educativo Sostegno e Accompagnamento Educativo 1. Definizione La prestazione sostegno e accompagnamento educativo consiste nel fornire sia un supporto e una consulenza ai genitori nello svolgimento della loro funzione

Dettagli

IL CENTRO PARLA CON NOI

IL CENTRO PARLA CON NOI Pesaro, in via Diaz n. 10 Tel 0721 639014 1522 parlaconnoi@provincia.ps.it CARTA DEI SERVIZI del Centro Antiviolenza provinciale Parla Con Noi La Carta è lo strumento che permette ai cittadini il controllo

Dettagli

Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze

Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze Provincia di Roma Anno 2005 Indice Il problema affrontato...3 Obiettivi attesi/risultati raggiunti...3 Soggetti coinvolti...3 Il

Dettagli

ASSESSORATO DELL IGIENE E SANITA E DELL ASSISTENZA SOCIALE

ASSESSORATO DELL IGIENE E SANITA E DELL ASSISTENZA SOCIALE ALLEGATO 1 Criteri di partecipazione per la realizzazione di un programma sperimentale di sport terapia per persone con disabilita. D.G.R. 28/68 del 24/06/2011 L Assessorato dell Igiene e Sanità e dell

Dettagli

Piano di Zona 2010-2013. La formazione per i volontari La rete sociale Servizi di Assistenza Domiciliare

Piano di Zona 2010-2013. La formazione per i volontari La rete sociale Servizi di Assistenza Domiciliare Piano di Zona 2010-2013 La formazione per i volontari La rete sociale Servizi di Assistenza Domiciliare I servizi di assistenza domiciliare Servizio di assistenza domiciliare territoriale a totale carico

Dettagli

COMUNE DI PACIANO PROVINCIA DI PERUGIA

COMUNE DI PACIANO PROVINCIA DI PERUGIA COMUNE DI PACIANO PROVINCIA DI PERUGIA Cap 06060 P.zza della Repubblica n. 4 P.IVA 00436320543 Tel. 075.830186 e-mail: info@comune.paciano.pg.it fax. 075.830447 REGOLAMENTO COMUNALE DEL SERVIZIO DI AFFIDAMENTO

Dettagli

Area Infanzia, Adolescenti, Giovani, Famiglia. Assistenza domiciliare socio-educativa per minori LIVEAS

Area Infanzia, Adolescenti, Giovani, Famiglia. Assistenza domiciliare socio-educativa per minori LIVEAS Area Infanzia, Adolescenti, Giovani, Famiglia Num. Scheda 1 TITOLO AZIONE o o Assistenza domiciliare socio-educativa per minori LIVEAS OBIETTIVI Scopo dell intervento è promuovere un processo di cambiamento

Dettagli

Università di Parma Facoltà di Ingegneria. Polo Tecnologico Nettuno

Università di Parma Facoltà di Ingegneria. Polo Tecnologico Nettuno Università di Parma Facoltà di Ingegneria Polo Tecnologico Nettuno Guida ai servizi FINALITÀ...2 COORDINATORE...3 SEGRETERIA DIDATTICA E CEDI...4 TUTORI...5 DATI UTILI...6 Finalità L obiettivo di questa

Dettagli

AZIONI DI PROMOZIONE, FORMAZIONE E SOSTEGNO PER L AFFIDAMENTO e LA SOLIDARIETA FAMILIARE

AZIONI DI PROMOZIONE, FORMAZIONE E SOSTEGNO PER L AFFIDAMENTO e LA SOLIDARIETA FAMILIARE BORGO RAGAZZI DON BOSCO MOVIMENTO FAMIGLIE AFFIDATARIE e SOLIDALI PROGETTO AFFIDAMENTO FAMILIARE PROPOSTA DI PROSECUZIONE PROGETTO AZIONI DI PROMOZIONE, FORMAZIONE E SOSTEGNO PER L AFFIDAMENTO e LA SOLIDARIETA

Dettagli

lavorativo di persone con provvedimenti penali detentivi e/o in esecuzione penale esterna.

lavorativo di persone con provvedimenti penali detentivi e/o in esecuzione penale esterna. Allegato alla Delib.G.R. n.32/ 45 del 15.9.2010 L.R. n. 1 del 24.2.2006, art 9, comma 11. L.R. n. 2 del 29.5.2007, art 33, comma 11. Finanziamento di un programma di attività finalizzate al recupero e

Dettagli

WORKSHOP FORMATIVO PER PSICOLOGI LO SPORTELLO DI ASCOLTO A SCUOLA Strumenti per lavorare come psicologo nella scuola 10/24 maggio 2013

WORKSHOP FORMATIVO PER PSICOLOGI LO SPORTELLO DI ASCOLTO A SCUOLA Strumenti per lavorare come psicologo nella scuola 10/24 maggio 2013 Centro di psicologia per la Famiglia Il Nido e il Volo Consulenza psicologica infanzia adolescenza e età edulta Via dei Furi, 43 Roma (M Porta Furba) WORKSHOP FORMATIVO PER PSICOLOGI LO SPORTELLO DI ASCOLTO

Dettagli

ACCOGLIENZA PER BAMBINE e BAMBINI ADOTTATI NELLE SCUOLE

ACCOGLIENZA PER BAMBINE e BAMBINI ADOTTATI NELLE SCUOLE ACCOGLIENZA PER BAMBINE e BAMBINI ADOTTATI NELLE SCUOLE Linee guida per genitori ed insegnanti Conoscere per accogliere I minori adottati nella provincia di Bolzano 478 negli ultimi 10 anni 30 nuove adozioni

Dettagli

BIC_CCIAA_broch2:BIC_CCIAA_broch2 09/07/10 16:57 Pagina 1 AVEVO UN SOGNO E L HO REALIZZATO CON BIC LAZIO E LA CAMERA DI COMMERCIO DI ROMA

BIC_CCIAA_broch2:BIC_CCIAA_broch2 09/07/10 16:57 Pagina 1 AVEVO UN SOGNO E L HO REALIZZATO CON BIC LAZIO E LA CAMERA DI COMMERCIO DI ROMA BIC_CCIAA_broch2:BIC_CCIAA_broch2 09/07/10 16:57 Pagina 1 AVEVO UN SOGNO E L HO REALIZZATO CON BIC LAZIO E LA CAMERA DI COMMERCIO DI ROMA BIC_CCIAA_broch2:BIC_CCIAA_broch2 09/07/10 16:57 Pagina 2 Nuove

Dettagli

COMUNE DI RIPOSTO Provincia di Catania. Regolamento per l affidamento familiare dei minori

COMUNE DI RIPOSTO Provincia di Catania. Regolamento per l affidamento familiare dei minori COMUNE DI RIPOSTO Provincia di Catania Regolamento per l affidamento familiare dei minori Adottato con deliberazione consiliare n 41 del 16/03/2000 COMUNE DI RIPOSTO Provincia di Catania Regolamento per

Dettagli

PIANO DISTRETTUALE DI INTERVENTO PER

PIANO DISTRETTUALE DI INTERVENTO PER CITTÀ DI POMEZIA COMUNE DI ARDEA PIANO DISTRETTUALE DI INTERVENTO PER L AFFIDAMENTO FAMILIARE DISTRETTO SOCIO SANITARIO RM/H4 A.S.L. RM/H PROVINCIA DI ROMA SIGLATO IN DATA 13 OTTOBRE 2011 PIANO DISTRETTUALE

Dettagli

non siamo bambole Gruppo Assembleare Regione Emilia-Romagna

non siamo bambole Gruppo Assembleare Regione Emilia-Romagna non siamo bambole Gruppo Assembleare Regione Emilia-Romagna siamo non bambole Cercasi donne appassionate che vogliono cambiare la politica e migliorare il Paese Vorrei che la conferenza delle donne dell

Dettagli

International School of Siena. Procedura di ammissione. Le procedure

International School of Siena. Procedura di ammissione. Le procedure International School of Siena Procedura di ammissione L International School of Siena accoglie culture e nazionalità diverse. Offriamo un educazione generale utilizzando l inglese come lingua veicolare,

Dettagli

FONDAZIONE ZANETTI ONLUS

FONDAZIONE ZANETTI ONLUS FONDAZIONE ZANETTI ONLUS LINEE GUIDA PER RICHIEDERCI UN SOSTEGNO PER IL 2016 (Le richieste devono pervenire entro e non oltre il 30 ottobre 2015) FONDAZIONE ZANETTI ONLUS Linee guida per la presentazione,

Dettagli

LEGGE PROVINCIALE N. 8 DEL 22-07-2009 REGIONE TRENTO (Prov.)

LEGGE PROVINCIALE N. 8 DEL 22-07-2009 REGIONE TRENTO (Prov.) LEGGE PROVINCIALE N. 8 DEL 22-07-2009 REGIONE TRENTO (Prov.) Disposizioni per la prevenzione e la cura dell Alzheimer e di altre malattie neurodegenerative legate all invecchiamento e per il sostegno delle

Dettagli

PROGETTO PORCOSPINI PREMESSA

PROGETTO PORCOSPINI PREMESSA PROGETTO PORCOSPINI COORDINATE PSICO-PEDAGOGICHE- ORGANIZZATIVE PER L EDUCAZIONE ALL AFFETTIVITA E ALL ALFABETIZZAZIONE EMOTIVA COME PREVENZIONE AL DISAGIO E AL MALTRATTAMENTO PREMESSA Il Lions Club, associazione

Dettagli

REGOLAMENTO AFFIDO FAMILIARE

REGOLAMENTO AFFIDO FAMILIARE REGOLAMENTO AFFIDO FAMILIARE 2000 Adottato con deliberazione del Consiglio comunale n. 86 del 29 settembre ARTICOLO 1 - RIFERIMENTI LEGISLATIVI L affido è disposto dal Comune, o chi da esso delegato, in

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI Art. 1 Finalità La Provincia di Genova, in attuazione di quanto previsto dal proprio Statuto, promuove la cultura della

Dettagli

ALZHEIMER ED ANZIANI CON DETERIORAMENTO COGNITIVO ASSISTENZA DOMICILIARE E CENTRO

ALZHEIMER ED ANZIANI CON DETERIORAMENTO COGNITIVO ASSISTENZA DOMICILIARE E CENTRO ALZHEIMER ED ANZIANI CON DETERIORAMENTO COGNITIVO ASSISTENZA DOMICILIARE E CENTRO 1. Continuità dell intervento X Nuovo ( Centro diurno) X In continuità con servizio già attivato ( Assistenza Domiciliare)

Dettagli

I percorsi con la scuola dei bambini e dei ragazzi adottati e delle loro famiglie

I percorsi con la scuola dei bambini e dei ragazzi adottati e delle loro famiglie L impegno per le famiglie adottive in Toscana. Lavorare insieme per favorire l inserimento e l accoglienza a scuola I percorsi con la scuola dei bambini e dei ragazzi adottati e delle loro famiglie 1 Adottare

Dettagli

Gent.le Dipendente. Cordiali saluti,

Gent.le Dipendente. Cordiali saluti, Gent.le Dipendente La cooperativa Tempo Libero aderisce al Progetto 8/18: progetto di assegnazione di un contributo a favore dei lavoratori delle imprese dell alleanza locale degli ambiti distrettuali

Dettagli

ACCORDO QUADRO. costitutivo del COORDINAMENTO NAZIONALE DEGLI ENTI LOCALI CONTRO LA TRATTA

ACCORDO QUADRO. costitutivo del COORDINAMENTO NAZIONALE DEGLI ENTI LOCALI CONTRO LA TRATTA ACCORDO QUADRO costitutivo del COORDINAMENTO NAZIONALE DEGLI ENTI LOCALI CONTRO LA TRATTA Premesso che: la tratta degli esseri umani e le forme contemporanee di schiavitù hanno assunto negli ultimi anni

Dettagli

Registro delle associazioni e degli enti che operano a favore degli immigrati - Prima sezione Attività 2014

Registro delle associazioni e degli enti che operano a favore degli immigrati - Prima sezione Attività 2014 Direzione Generale dell Immigrazione e delle Politiche di Integrazione Divisione II Registro delle associazioni e degli enti che operano a favore degli immigrati - Prima sezione Attività 2014 A cura della

Dettagli

(Provincia di Perugia) Zona Sociale n. 4 REGOLAMENTO AFFIDO ETERO-FAMILIARE E SOSTEGNO FAMILIARE

(Provincia di Perugia) Zona Sociale n. 4 REGOLAMENTO AFFIDO ETERO-FAMILIARE E SOSTEGNO FAMILIARE (Provincia di Perugia) Zona Sociale n. 4 REGOLAMENTO AFFIDO ETERO-FAMILIARE E SOSTEGNO FAMILIARE Approvato con Deliberazione di Consiglio Comunale n.35 del 28/09/2011 Art. 1 Oggetto L affido familiare

Dettagli

DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45

DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45 DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45 1. NUMERO AZIONE 19 2. TITOLO AZIONE Spazio di consulenza e sostegno alle famiglie e agli adolescenti 3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ Descrivere sinteticamente le attività

Dettagli

PROGETTO ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI

PROGETTO ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI PROGETTO ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI PIANO DISTRETTUALE DEGLI INTERVENTI del Distretto socio-sanitario di Corigliano Calabro Rif. Decreto Regione Calabria n. 15749 del 29/10/2008 ANALISI DELBISOGNO

Dettagli

TESTO DI LEGGE APPROVATO DAL CONSIGLIO REGIONALE ASSEMBLEA LEGISLATIVA REGIONALE DELLA LIGURIA NELLA SEDUTA DEL 6 MARZO 2007

TESTO DI LEGGE APPROVATO DAL CONSIGLIO REGIONALE ASSEMBLEA LEGISLATIVA REGIONALE DELLA LIGURIA NELLA SEDUTA DEL 6 MARZO 2007 REGIONE LIGURIA TESTO DI LEGGE APPROVATO DAL CONSIGLIO REGIONALE ASSEMBLEA LEGISLATIVA REGIONALE DELLA LIGURIA NELLA SEDUTA DEL 6 MARZO 2007 INTERVENTI DI PREVENZIONE DELLA VIOLENZA DI GENERE E MISURE

Dettagli

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico

Dettagli

Ecco alcune parole ed espressioni che possono aiutarti a capire meglio il testo. insieme di regole da rispettare. sono localizzati, si trovano

Ecco alcune parole ed espressioni che possono aiutarti a capire meglio il testo. insieme di regole da rispettare. sono localizzati, si trovano Unità 3 Prenotare visite e analisi mediche In questa unità imparerai: a comprendere testi che danno informazioni su come prenotare visite e analisi mediche parole relative alla prenotazione di visite e

Dettagli

Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis

Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Le organizzazioni di volontariato ritengono essenziale la legalità e la trasparenza in tutta la loro attività e particolarmente nella raccolta e nell uso corretto

Dettagli

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI Nell ambito delle attività previste dal servizio di Counseling Filosofico e di sostegno alla genitorialità organizzate dal nostro Istituto, si propone l avvio di un nuovo progetto per l organizzazione

Dettagli

INTRODUZIONE ALL ABUSO AGLI ANZIANI IN FINLANDA

INTRODUZIONE ALL ABUSO AGLI ANZIANI IN FINLANDA ABUSE IN FINNISH ELDERLY CARE INTRODUZIONE ALL ABUSO AGLI ANZIANI IN FINLANDA Henriikka Laurola Carpi, Italy, May 2015 ABUSE IN FINNISH CONTENUTI ELDERLY CARE Suvanto Chi siamo Definizioni Prevalenza in

Dettagli

Che cosa è l Affidamento?

Che cosa è l Affidamento? Che cosa è l Affidamento? L affidamento,, diversamente dall adozione adozione, è l accoglienza temporanea nella propria casa di un bambino o di un ragazzo. A Torino esiste sin dal 1976,, a livello nazionale

Dettagli

Centro affidi e Centro adozioni: esperienze e prospettive

Centro affidi e Centro adozioni: esperienze e prospettive Nuove forme per l accoglienza familiare Firenze, 6 marzo 2013 Centro affidi e Centro adozioni: esperienze e prospettive Dott.ssa Sandra Di Rocco Responsabile P.O. Interventi per Minori e Famiglia del Comune

Dettagli

Una nuova IMPRONTA da realizzare

Una nuova IMPRONTA da realizzare Sintesi del progetto di finanziato dalla Regione Lombardia da realizzarsi in 2 mesi (5 ottobre 2009 4 ottobre 200) Scadenza presentazione domande: 27 luglio 2009 L IMPRONTA Associazione Onlus Ente accreditato

Dettagli

Progetto Comes, sostegno all handicap

Progetto Comes, sostegno all handicap TITOLO Progetto Comes, sostegno all handicap TEMPI ANNO SCOLASTICO 2010/2011 Destinatari Minori disabili (fascia d età 3/14 anni) frequentanti la scuola dell obbligo, affetti da patologie varie: ipoacusia,

Dettagli

Andrea Petromilli Ordine degli Psicologi del Veneto. andrea.petromilli@psyveneto.it

Andrea Petromilli Ordine degli Psicologi del Veneto. andrea.petromilli@psyveneto.it L Ordine degli Psicologi del Veneto ed il processo di valutazione del rischio stress nella prospettiva delle azioni di miglioramento e lo sviluppo del benessere organizzativo. Andrea Petromilli Ordine

Dettagli

Formazione Immigrazione

Formazione Immigrazione Formazione Immigrazione Programma di Formazione Integrata per l innovazione dei processi organizzativi di accoglienza e integrazione dei cittadini stranieri e comunitari I edizione Workshop conclusivo

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA CONFERENZA COMUNALE PERMANENTE DELLE ASSOCIAZIONI E DEI CITTADINI PER LA PACE

REGOLAMENTO DELLA CONFERENZA COMUNALE PERMANENTE DELLE ASSOCIAZIONI E DEI CITTADINI PER LA PACE Comune di Casalecchio di Reno Provincia di Bologna REGOLAMENTO DELLA CONFERENZA COMUNALE PERMANENTE DELLE ASSOCIAZIONI E DEI CITTADINI PER LA PACE Approvato dal Consiglio Comunale nella seduta del 2005

Dettagli

METTI IN MOTO IL TALENTO

METTI IN MOTO IL TALENTO METTI IN MOTO IL TALENTO Laboratorio di sviluppo, al femminile e non solo. Progetto di valorizzazione del personale rivolto ai dipendenti dell Amministrazione Provinciale di Pesaro e Urbino Provincia di

Dettagli

Cooperazione per lo Sviluppo dei Paesi Emergenti

Cooperazione per lo Sviluppo dei Paesi Emergenti Questionario Questo questionario fa parte della ricerca sul tema dei rifugiati, richiedenti asilo e titolari di protezione umanitaria a Bologna e provincia che Cospe (Cooperazione per lo Sviluppo dei Paesi

Dettagli

OBIETTIVO - Definire l AVO Giovani, indicandone obiettivi, organizzazione, compiti, attività.

OBIETTIVO - Definire l AVO Giovani, indicandone obiettivi, organizzazione, compiti, attività. SCHEDA FEDERAVO n 16 (data ultimo aggiornamento gennaio 2010) AVO GIOVANI: obiettivi, organizzazione, compiti, attività OBIETTIVO - Definire l AVO Giovani, indicandone obiettivi, organizzazione, compiti,

Dettagli

Mappa dei municipi nel Comune di Roma

Mappa dei municipi nel Comune di Roma Mappa dei municipi nel Comune di Roma Mappa delle ASL presenti nel territorio di Roma e provincia ASL RM/A distretti sanitari: 1-2 - 3-4 municipi: I - II - III - IV Asl RM/B distretti sanitari: 1-2 - 3-4

Dettagli

Modalità e requisiti per la definizione delle forme di partecipazione e rappresentanza nei tavoli di programmazione partecipata inerenti il Piano di

Modalità e requisiti per la definizione delle forme di partecipazione e rappresentanza nei tavoli di programmazione partecipata inerenti il Piano di Modalità e requisiti per la definizione delle forme di partecipazione e rappresentanza nei tavoli di programmazione partecipata inerenti il Piano di Zona delle Politiche sociali dell Ambito territoriale

Dettagli