Tendenze. III trimestre 2010 numero 4/10 27 ottobre 2010

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1 Tendenze Trimestrale di analisi e previsioni per i settori agroalimentari estre 20 numero 4/ 27 ottobre 20 La congiuntura in sintesi l contesto internazionale Le stime Fao per il 20 indicano una crescita della produzione ittica mondiale all incirca dell 1%, ancora una volta riconducibile all acquacoltura, a fronte di una stabilità delle catture. Nel terzo estre 20, secondo le stime elaborate da smea sui dati Eurostat, il deficit della bilancia commerciale ittica dell Ue nei confronti dei Paesi Terzi dovrebbe peggiorare rispetto al terzo estre 2009, per effetto di un incremento delle uscite superiore, in valore assoluto, a quello delle entrate. Dal lato dei volumi, il disavanzo dovrebbe aumentare in modo meno marcato. l mercato in talia Le stime smea indicano, per il periodo gennaio-settembre 20, una flessione tendenziale delle catture nel Mediterraneo; i livelli del pescato tornerebbero, quindi, sui valori del corrispondente periodo del 2008, dopo la ripresa dell anno passato. Secondo i dati stat risulta, invece, in aumento la produzione dell industria di trasformazione ittica: nella media dei primi otto mesi del 20, l indice ha segnato un +7,7% (per l intero delle industrie alimentari, delle bevande e del tabacco l aumento è stato del 2,4%). Tale andamento sembra confermare i risultati del Panel smea delle industrie alimentari che indicano un netto aumento tendenziale dell indice del clima di fiducia delle industrie del pesce anche nel terzo estre del 20. Passando alla domanda domestica, le stime smea segnalano una lieve flessione nel periodo gennaio-settembre 20, riconducibile ai prodotti freschi i quali continuerebbero ad essere penalizzati da un aumento dei listini. Gli scambi con l estero Nel periodo gennaio-settembre 20, il saldo della bilancia commerciale ittica dovrebbe registrare, secondo le stime smea, un peggioramento tendenziale sia in volume sia in valore. Tale peggioramento sarebbe riconducibile all aumento delle importazioni, anche se le esportazioni in volume dovrebbero evidenziare un incremento percentuale maggiore. ndice degli argomenti 1. principali indicatori l ittico nel contesto internazionale La produzione e gli scambi internazionali Gli scambi comunitari l ittico in talia l in sintesi La produzione La pesca nelle acque del Mediterraneo La produzione industriale Gli scambi La domanda l consumo domestico l mercato prezzi alla produzione prezzi dei mezzi di produzione prezzi al consumo Focus on: approfondimento sulla domanda dell industria ittica estre 20 1

2 1. principali indicatori Tab.1.1 Le tendenze in talia (quantità e prezzi) / 09 / / 2009 Produzione 2 lieve flessione flessione flessione Prezzi alla produzione 3 lieve crescita lieve crescita - mport crescita crescita crescita Export crescita stabilità crescita Consumo delle famiglie Prezzi al consumo flessione flessione lieve flessione lieve crescita lieve crescita lieve crescita 1) le caselle scure sono stime; 2) il dato della produzione è riferito solamente al comparto della pesca nelle acque del Mediterraneo; 3) media dei prezzi dei principali prodotti della pesca e dell acquacoltura. Fonte: Tab.1.2 Rischio di mercato Prezzo medio alla produzione dei prodotti ittici ( /kg) Alice o acciuga Nasello o merluzzo Triglia di fango lug ago set (max 1 ) 1,09 3,57 0,90 rilevato 0,99 3,77 0,71 (min 1 ) 1,07 3,47 0,87 (max 1 ) 6,03 7,40 6,87 rilevato 8,86 8,65 9,38 (min 1 ) 5,92 7,21 6,61 (max 1 ) 9,66 6,19 1,77 rilevato 9,20 8,83 2,48 (min 1 ) 9,48 6,03 1,70 (max 1 ) 13,73 12,54 14,68 Sogliola rilevato 13,48 14,14 14,08 (min 1 ) 13,47 12,21 14,12 (max 1 ) 20,70 21,30 24,14 Fig.1.1 ndice della dinamicità di mercato delle imprese di pesca e acquacoltura 1,0 0,9 0,8 0,7 0,6 0,5 0,4 0,3 0,2 0,1 0,0 V mprese di pesca Fonte: Panel V mprese di acquacoltura Fig.1.2 ndice della ragione di scambio delle imprese di pesca e acquacoltura 0,5 0,4 0,3 0,2 0,1 0,0-0,1-0,2-0,3-0,4-0,5 V mprese di pesca Fonte: Panel V mprese di acquacoltura Fig.1.3 ndice del clima di fiducia nell industria del pesce 4,2 26,6 - + Scampo rilevato 20,39 13,16 22,04 (min 1 ) 20,31 20,75 23,22 (max 1 ) 5,30 7,50 4,02 Pannocchie rilevato 3,60 7,08 3,35 (min 1 ) 5,20 7,31 3,86 1) intervallo atteso in base all andamento normale di mercato degli ultimi 3 anni. Legenda: tensioni al rialzo; tensioni al ribasso Fonte: Legenda:. 20,. 20 Fonte: estre 20 2

3 2. l ittico nel contesto internazionale 2.1 La produzione e gli scambi internazionali L attenuazione della crisi economica ha portato, nei primi mesi dell anno, ad una forte domanda di gamberi su tutti i principali mercati. Poiché l offerta disponibile sul mercato è stata scarsa, i prezzi hanno cominciato a salire. Nei prossimi mesi sono attesi scambi intensi e scorte molto basse, con la probabilità, quindi, di rincari. A partire da aprile, però, con l inizio della nuova stagione della raccolta i mercati si aspettano aumenti nell offerta e prezzi più bassi. Allo stesso tempo, dovrebbero essere monitorati i modelli di domanda dei consumatori durante il periodo di più elevati consumi, ossia aprilemaggio, per determinare le tendenze di mercato per il resto dell anno. Tab.2.1 l mercato mondiale dei prodotti ittici (mln di t in peso vivo) var % /09 Produzione 1 142,3 143,7 145,3 1,1 Pesca 89,7 89,7 89,6-0,1 Acquacoltura 52,5 54,0 55,7 3,1 Comm. mondiale Valore (export in miliardi US $) 2,2 94,5 1,0 6,9 Cina 12,6 12,3 - - Thailandia 6,5 6,2 - - Volume 52,9 52,5 52,8 0,6 Utilizzazione Consumo umano 115,2 116,7 118,3 1,4 Oli e farine di pesce (mangimi) 20,2 20,0 19,9-0,5 Altri usi 6,9 7,0 7,1 1,4 Consumo pro capite 17,1 17,1 17,1 0,2 (kg/anno), di cui prodotto pescato 9,3 9,2 9,1-1,3 prodotto allevato 7,8 7,9 8,1 1,9 1) esclusa la produzione di mammiferi acquatici, perle, coralli, spugne, piante acquatiche; 2) stime. Fonte: elaborazioni su dati FAO prezzi del tonno hanno manifestato un calo nel 2009, rispetto all anno precedente, per effetto dei prezzi del carburante più bassi e ciò, a sua volta, ha portato ad un aumento delle catture. n conseguenza della riduzione dei prezzi delle materie prime, l'inscatolamento è diventato di nuovo più redditizio, dopo un 2008 difficile. Da un lato, le consistenti catture nell'oceano ndiano e nel Pacifico centrale ed occidentale a gennaio e nella prima metà di febbraio 20 e, dall altro lato, le celle frigorifere piene in Thailandia, hanno fatto scendere il prezzo del tonnetto striato a Bangkok. Questa tendenza al ribasso sta influenzando pure il mercato europeo, anche se la domanda proveniente dalle industrie conserviere in Europa dovrebbe aumentare nei prossimi mesi. Comunque, ci si a- spetta che questo andamento presto si inverta e che le industrie del tonno in scatola, volendo ricostituire le scorte di materie prime, si troveranno di fronte a prezzi del tonno potenzialmente più alti, poiché i recenti cambiamenti nelle condizioni di pesca nel Pacifico centrale e occidentale hanno portato ad una riduzione delle catture. Fra le specie demersali, il merluzzo sembra registrare una stabilizzazione del prezzo su livelli bassi, dopo la caduta libera riscontrata da dicembre Anche i prezzi dei filetti di nasello hanno mostrato questo stesso andamento. La causa dei ribassi va ricercata nell aumento dell offerta proveniente da Cile e Argentina. La tendenza, iniziata nel 2009, del recupero delle risorse di pesce bianco continuerà nel 20. Due sono i fattori chiave: il recupero delle risorse di merluzzo bianco e di eglefino e la continua crescita delle principali specie di pesce bianco provenienti dall acquacoltura, come la tilapia e il pangasio. Si sostiene che nel 20 l offerta complessiva di pesce bianco potrebbe aumentare del 18% rispetto al Ciò dovrebbe aggiungere 817 mila tonnellate all offerta complessiva di pesce bianco. Nel frattempo, i volumi di pollock d'alaska rimarranno stabile, in quanto l'aumento produttivo in Russia compenserà il calo in Alaska. Nel 20 le catture di pollock d'alaska negli Stati Uniti sono stimate a 800 mila tonnellate, mentre per la Russia la stima è di 1,65 milioni di tonnellate. Pertanto, il totale della pesca mondiale di pollock d'alaska nel 20 dovrebbe essere più basso di appena 50 mila tonnellate rispetto al La stagione del polpo nell Africa occidentale è ancora in corso, ma le catture risultano più basse del previsto e le taglie del prodotto catturato non sono facilmente commercializ- estre 20 3

4 zabili. L avvio in ritardo del periodo di fermo biologico significherà che un quantitativo inferiore di polpi raggiungerà il mercato nei mesi estivi e ciò si tradurrà probabilmente in prezzi più alti verso la metà dell anno. Gli sviluppi nel corso dell anno dipenderanno dalla quota di pesca fissata dalle autorità marocchine e dall interesse del governo della Mauritania a far rispettare le misure per salvaguardare la risorsa. La maggior parte dei paesi produttori di orate e di spigole si attende minori volumi di produzione nel 20 e forse anche nel Tra questi paesi ci sono non solo i maggiori produttori, come Grecia e Turchia, ma anche la Spagna. l risultato dovrebbe essere un mercato più rigido soprattutto a partire da settembre, con la domanda che, dopo i mesi estivi, torna a livelli normali. La riduzione dei volumi sarà resa più grave dalle grandi quantità di piccoli pesci immessi sul mercato. prezzi dovrebbero quindi rafforzarsi nei mesi autunnali, forse fino all'estate del La Russia è diventato uno dei più promettenti e vicini mercati per le spigole e le orate. Mentre solo pochi anni fa queste specie erano considerate esotiche, ora sono viste come "specie economiche". Ci sono diversi motivi alla base di questo cambiamento di atteggiamento, il più importante dei quali è il miglioramento della logistica e della distribuzione che ha portato ad una significativa riduzione dei costi di trasporto. n secondo luogo, a causa delle difficoltà che stanno affrontando molte aziende in Turchia e in Grecia, gli importatori russi si stanno approvvigionando di spigole e orate a prezzi molto interessanti. l terzo fattore è la diversificazione degli approvvigionamenti; all'inizio, Cipro e Grecia erano i principali fornitori, ma oggigiorno grandi volumi di spigole e di orate arrivano anche da Turchia, Spagna e talia. È anche interessante notare che la crisi economica in Russia sembra non aver avuto alcun impatto sulle vendite di spigole e orate, proprio perché diventati prodotti accessibili a quasi tutti i consumatori. A causa sia del rigido inverno che ha rallentato la crescita del prodotto in Norvegia sia delle malattie che hanno colpito gli allevamenti in Cile, l offerta di salmoni nel 20 risulta estremamente bassa. Comunque, la Norvegia, il maggior produttore e esportatore di salmone, è stato il principale beneficiario dei problemi produttivi del Cile, benché molti produttori norvegesi che operano in Cile siano stati colpiti dagli stessi problemi. E ora con i problemi di produzione pure in Norvegia, la produzione totale di questo paese per il 20 sembra destinata a fermarsi al di sotto dei livelli raggiunti nell anno precedente. Due sono i motivi che stanno dietro al sorprendente calo nella produzione norvegese: i pidocchi del mare che hanno colpito un certo numero di produttori e un inverno estremamente rigido che ha fatto rimanere la temperatura dell'acqua molto al di sotto del normale, rallentando, di fatto, la crescita dei salmoni. Pertanto, la raccolta 20 del prodotto norvegese è in ritardo con una conseguente scarsità di offerta sui mercati. La situazione sembra in miglioramento da giugno, con la nuova produzione che ha raggiunto le dimensioni di mercato. Anche l'eruzione del vulcano islandese ha fatto sentire il suo impatto sui mercati mondiali di salmone. La cancellazione dei voli verso gli Stati Uniti ha messo a disposizione dei consumatori europei una maggiore quantità di prodotto, comportando ciò una pressione al ribasso sui mercati europei e, viceversa, una spinta al rialzo dei prezzi negli Stati Uniti, fintantoché la situazione non è tornata alla normalità. 2.2 Gli scambi comunitari Nel terzo estre 20, secondo le stime elaborate da smea sui dati Eurostat, il deficit della bilancia commerciale ittica dell Ue nei confronti dei Paesi Terzi dovrebbe peggiorare rispetto al terzo estre 2009, per effetto di un incremento delle uscite superiore, in valore assoluto, a quello delle entrate. Dal lato dei volumi, il disavanzo dovrebbe aumentare in modo meno marcato. Nei primi sei mesi del 20, le esportazioni verso i paesi extra-ue (che hanno inciso all incirca per il 27% in volume e per il 16% in valore sul totale delle spedizioni all estero dei paesi Ue) hanno mostrato un incremento superiore al % sia in quantità sia, e soprattutto, in termini di flussi monetari (è risultato, infatti, in crescita il prezzo medio all export); tale incremento ha interessato entrambe le categorie di prodotti, freschi e trasformati. L aumento dei volumi esportati ha riguardato soprattutto i salmonidi, nel primario, gli sgombri congelati, le a- ringhe, le sardine, le alacce e gli spratti interi o in pezzi e gli altri prodotti della categoria altri pesci congelati, esclusi i fegati, le uova estre 20 4

5 e i lattimi, nel dei prodotti trasformati. Per quanto riguarda i mercati di destinazione, si segnalano, da una parte, i volumi più che raddoppiati esportati in Nigeria, e dall altra parte, il modesto incremento delle esportazioni in quantità verso la Russia (un importante partner commerciale dell Ue) e la concomitante contrazione del valore. Anche per le importazioni extra-ue (che hanno rappresentato il 54,5% in volume e il 53% in valore dell import complessivo dei paesi Ue), è stata riscontrata una variazione percentuale positiva più alta per i flussi monetari che per le quantità importate; e come per l export, l incremento tendenziale ha interessato sia i prodotti freschi sia i trasformati. Fra i primi, si segnalano i salmonidi e i merluzzi freschi o refrigerati oltre alla categoria altri pesci freschi o refrigerati esclusi i fegati, le uova e i lattimi; nel trasformato si evidenzia l incremento per seppie e seppiole, polpi, calamari e calamaretti congelati, secchi, salati o in salamoia, carne e filetti di pesce congelati. Fig.2.1 L'import-export di prodotti ittici 1 dell'ue (mln ) Germania ad aver subito il taglio delle importazioni in quantità da parte dell Unione europea (-37%). Fig.2.2 Composizione delle esportazioni dei prodotti freschi 1 e trasformati 2 nell'ue per area (mln ) V Freschi intra-ue Freschi extra-ue V Trasformati intra-ue Trasformati extra-ue 1) prodotti vivi, freschi o refrigerati (sono esclusi i filetti di pesce fresco). 2) prodotti congelati, secchi, salati o in salamoia, affumicati, preparazioni e conserve (sono inclusi i filetti di pesce fresco). Fonte: elaborazioni su dati EUROSTAT Fig.2.3 Composizione delle importazioni dei prodotti freschi 1 e trasformati 2 nell'ue per area (mln ) import export V V Freschi intra-ue Freschi extra-ue V V Trasformati intra-ue Trasformati extra-ue 1) prodotti vivi, freschi o refrigerati (sono esclusi i filetti di pesce fresco); prodotti congelati, secchi, salati o in salamoia, affumicati, preparazioni e conserve (sono inclusi i filetti di pesce fresco). Fonte: elaborazioni su dati EUROSTAT Nell ambito degli scambi intra-ue sono aumentate, rispetto al primo semestre 2009, le importazioni in volume dei Paesi Bassi, della Danimarca e della Spagna. Quest ultimo paese ha visto, al contempo, ridurre del 5% gli acquisti dell Ue, ma è stata soprattutto la 1) prodotti vivi, freschi o refrigerati (sono esclusi i filetti di pesce fresco). 2) prodotti congelati, secchi, salati o in salamoia, affumicati, preparazioni e conserve (sono inclusi i filetti di pesce fresco). Fonte: elaborazioni su dati EUROSTAT estre 20 5

6 3. l ittico in talia 3.1 l in sintesi Per il periodo gennaio-settembre 20 le stime elaborate da smea sui dati finora disponibili indicano una lieve flessione tendenziale della domanda interna di prodotti ittici, almeno nella componente domestica, dopo un primo semestre sostanzialmente stabile. Tale dinamica dipenderebbe, ancora una volta, dall andamento negativo dei consumi di prodotti freschi, di contro ad un aumento degli acquisti di prodotti trasformati. La domanda estera mostrerebbe, viceversa, una crescita tendenziale sia in volume sia in valore per il primario, mentre sarebbe relativamente stagnante per i prodotti trasformati. Allo stesso tempo, aumenterebbero, però, anche le importazioni di prodotti freschi, oltre a quelle dei prodotti trasformati. Pertanto, la bilancia commerciale italiana dovrebbe presentare nuovamente un peggioramento del saldo, sia in volume sia in valore. Per quanto concerne la produzione ittica e in particolare quella derivante dalla flotta peschereccia che opera nel Mediterraneo, si confermerebbe il calo tendenziale delle catture, già emerso nel primo semestre 20. Tab.3.1 l in sintesi (000 t) var % /08 1 /09 produzione ,2-3,1 import 913-0,1 3,4 export 133-0,2 6,1 consumo apparente ,8 0,7 consumo pro capite (kg) ndice (2000=0) 20,8 0,2 0,3 consumi domestici 5,9 3,1-1,5 prezzi al consumo 124,8-0,8 1,5 1) le caselle scure sono stime; 2) il dato della produzione 2009 è provvisorio per quanto concerne l allevamento dei molluschi. Fonte: elaborazioni su dati MPAAF-REPA, AP, STAT, Per tutte le variabili prese in esame, le stime per l intero 20 sembrano confermate gli andamenti del periodo gennaio-settembre. 3.2 La produzione La pesca nelle acque del Mediterraneo Le più recenti stime smea elaborate sulla base della serie storica dei dati forniti dall repa, evidenziano, per il periodo gennaio-settembre 20 e rispetto allo stesso periodo del 2009, una diminuzione delle catture della flotta italiana nel Mediterraneo compresa tra il 5 e il 9%. Questo calo produttivo, se confermato dai dati definitivi, rimarcherebbe la situazione di difficoltà in cui già da qualche anno versa il comparto. n effetti, i primi nove mesi del 20 evidenzierebbero un andamento delle catture più o meno in linea con quelle del 2008, anno in cui la produzione ittica proveniente dal Mediterraneo ha toccato il livello più basso. Fig.3.1 Dinamica della pesca marittima nel Mediterraneo (000 t) V V * * stima. Fonte: elaborazioni su dati MPAAF-REPA Comunque, le difficoltà degli operatori emergono anche dall indagine smea condotta presso un panel di aziende di pesca. Gli intervistati hanno lamentato una diminuzione del pescato nei primi nove mesi dell anno in corso, rispetto al corrispondente periodo del 2009, e fra le cause vengono citate, oltre alle condizioni meteomarine sfavorevoli, un * * estre 20 6

7 calo della presenza di pesce in mare; la nuova normativa 1, entrata in vigore il 1 giugno del 20, che impone, fra l altro, maglie più larghe per le reti; un peggioramento delle condizioni del mare per il crescente inquinamento; la pesca illegale per la quale si richiedono maggiori controlli La produzione industriale Secondo i dati stat elaborati da smea, l indice della produzione industriale, corretto per gli effetti di calendario (base 2005=0), delle industrie della lavorazione e conservazione di pesce, crostacei e molluschi ha mostrato, nella media dei primi otto mesi del 20 2, una crescita tendenziale del 7,7%, di contro ad un aumento del 2,4% per l intero delle industrie alimentari, delle bevande e del tabacco. Fig.3.2 ndice della produzione industriale nazionale 1 (base 2005=0) V V ndustrie alimentari, delle bevande e del tabacco Lavorazione e conservazione di pesce, crostacei e molluschi 1) corretto per i giorni lavorativi. Fonte: elaborazioni su dati STAT Dall indagine condotta da smea presso un Panel di industrie alimentari emerge, di fatto, un sensibile miglioramento, sia congiunturale sia tendenziale, del clima di fiducia degli operatori delle industrie dalla lavorazione e conservazione di prodotti ittici, già registrato nel secondo estre 20 e pro- 1 Reg. (CE) n. 1967/2006 del Consiglio del 21 dicembre 2006 relativo alle misure di gestione per lo sfruttamento sostenibile delle risorse della pesca nel mar Mediterraneo e recante modifica del regolamento (CEE) n. 2847/93 e che abroga il regolamento (CE) n. 1626/94. 2 dati di agosto sono provvisori. seguito nel terzo. n particolare, nel terzo estre gli operatori si sono mostrati molto più ottimistici circa il livello degli ordini rispetto sia al estre precedente sia, soprattutto, al terzo estre Anche relativamente al livello delle scorte si registrano giudizi maggiormente positivi in confronto ad entrambi i estri, mentre per quanto riguarda le aspettative sulla produzione, queste erano migliori un anno prima, ma rispetto al secondo estre 20 fanno registrare un maggior ottimismo. Fig.3.3 ndice del clima di fiducia Fonte: V Tot. ind. alimentare V nd. del pesce Fig.3.4 Componenti dell indice del clima di fiducia dell industria del pesce (saldo delle percentuali di risposta) Fonte: V Ordini Produz. attesa V Scorte Già nel primo semestre l indice della produzione delle industrie ittiche aveva mostrato un aumento superiore al 7% rispetto al corrispondente periodo del 2009; in effetti, estre 20 7

8 l attività produttiva di questo, e in particolare di quello della lavorazione e conservazione del tonno, si concentra particolarmente nei mesi primaverili in modo tale che il prodotto finito sia disponibile per la distribuzione in estate, quando c è un incremento dei consumi. Per il processo produttivo l industria del tonno ha fatto maggiormente ricorso, nei primi sei mesi del 20, e più precisamente nel secondo estre rispetto al secondo estre 2009, ai tonni congelati, presumibilmente per contenere il costo della materia prima, il più importante per queste industrie. Fig.3.5 Dinamica dell import nazionale delle principali materie prime per l industria conserviera del tonno (000 t) V Loins di tonno Fonte: elaborazioni su dati STAT V Tonni congelati Fig.3.6 ndice dei prezzi alla produzione di prodotti ittici venduti sul mercato interno (base 2005=0) V V ndustrie alimentari, delle bevande e del tabacco Lavorazione e conservazione di pesce, crostacei e molluschi 2005=0, relativo ai prodotti venduti sul mercato interno, ha mostrato, in effetti, una lieve flessione nella media dei primi otto mesi del 20 3 (-0,4%); della stessa entità è risultata la diminuzione dell indice per i prodotti delle industrie alimentari, delle bevande e del tabacco. Nei primi sei mesi dell anno l indice calcolato per le industrie ittiche aveva registrato una flessione dello 0,5%. 3.3 Gli scambi Dalle stime elaborate da smea sui dati stat emergerebbe, per il periodo gennaio-settembre 20, un peggioramento tendenziale, sia in volume sia in valore, del saldo della bilancia commerciale ittica, riconducibile all aumento delle importazioni, anche se le esportazioni in volume dovrebbero evidenziare un incremento percentuale maggiore. Ciò dipende dal peso decisamente elevato che l import ha sul commercio estero italiano di prodotti ittici. Fig.3.7 Dinamica dell import nazionale di prodotti ittici (000 t) V Prodotti freschi** V * Prodotti trasformati*** * stima; ** prodotti vivi, freschi o refrigerati (sono esclusi i filetti di pesce fresco); *** prodotti congelati, secchi, salati o in salamoia, affumicati, preparazioni e conserve (sono inclusi i filetti di pesce fresco). Fonte: elaborazione su dati STAT La crescita delle importazioni, rispetto al corrispondente periodo del 2009, sarebbe determinata da entrambe le categorie di prodotti, freschi e trasformati, con i primi che mostrerebbero però una maggiore dinamicità. Anche dal lato delle esportazioni, la performance migliore riguarderebbe il Fonte: elaborazioni su dati STAT L indice dei prezzi alla produzione, con base 3 dati di agosto sono provvisori. estre 20 8

9 primario, mentre per i prodotti trasformati si resterebbe più o meno ai livelli del corrispondente periodo del 2009 sia per le quantità sia per il valore. Fig.3.8 Dinamica dell export nazionale di prodotti ittici (000 t) V Prodotti freschi** V * Prodotti trasformati*** * stima; ** prodotti vivi, freschi o refrigerati (sono esclusi i filetti di pesce fresco); *** prodotti congelati, secchi, salati o in salamoia, affumicati, preparazioni e conserve (sono inclusi i filetti di pesce fresco). Fonte: elaborazioni su dati STAT L origine e la destinazione degli scambi Nel primo semestre 20 il deficit della bilancia commerciale agroalimentare è peggiorato rispetto al corrispondente periodo del 2009, nonostante il sensibile miglioramento del saldo in volume che ha beneficiato dell ottima performance delle esportazioni. Dal lato del valore, invece, la maggiore entità dell import ha avuto il suo impatto negativo di fronte a variazioni in aumento non troppo dissimili in entrambi i casi. Riguardo al ittico, in base ai dati - stat elaborati da smea, si riscontra nel primo semestre 20 una crescita dei flussi monetari provenienti dai paesi Ue, rispetto allo stesso periodo del 2009, di contro ad una sostanziale stabilità del valore delle e- sportazioni verso i paesi non comunitari. Per questi ultimi, inoltre, è stata riscontrata una flessione delle spedizioni in quantità, nonostante l aumento che ha interessato i due principali partner commerciali, Svizzera e Tunisia; le contrazioni più significative hanno coinvolto l Egitto, la Thailandia e la Libia. Relativamente, invece, ai più importanti mercati nell Ue, si indica l aumento dell export in volume verso Spagna e Francia. L analisi per settori mostra un incremento maggiore delle esportazioni nazionali di prodotti freschi rispetto a quelli trasformati. Spicca, in particolare, quasi il raddoppio della domanda estera di mitili o cozze vivi, freschi o refrigerati, con un impennata della domanda proveniente dalla Francia. È risultato, inoltre, in aumento l export di trote vive, di sardine e di orate. All opposto, sono diminuite le spedizioni di alici o acciughe fresche o refrigerate (in calo le richieste dalla Grecia, dai Paesi Bassi e dalla Spagna) e di spigole. Tab.3.2 La bilancia commerciale ittica 1 sem (var% su sem 2009) mln q.tà valore v.u. Export 251 7,9 6,6-1,2 UE 204,3 8,0-2,1 - Spagna 75 12,2 18,6 5,7 - Germania 26 5,4 4,3-1,1 - Grecia 23 2,1 0,6-1,5 Paesi terzi 47-4,1 0,7 5,0 - Svizzera 13,9,1-3,3 - Tunisia 8 16,6 24,1 6,4 - Thailandia 0,3-73,8-39,6 130,4 mport ,9 8,7 3,6 UE ,2 13,4 5,8 - Spagna 372 6,0 11,7 5,4 - Paesi Bassi ,2 16,4-0,7 - Danimarca ,0 20,4 7,6 Paesi terzi 752 2,5 2,5 0,0 - Thailandia 82-20,7-18,3 3,1 - Ecuador 80 1,9 3,2 1,2 Saldo ,4 9,1-1) sono presi in esame gli scambi di pesci, molluschi e crostacei ed altri invertebrati acquatici e loro preparazioni. Fonte: elaborazioni su dati STAT Passando alle importazioni, nei primi sei mesi dell anno sono state registrate variazioni percentuali in aumento più elevate per i prodotti freschi che per quelli trasformati, sia per le quantità sia per i flussi monetari. La crescita ha riguardato soprattutto i prodotti provenienti dall Unione europea, in particolare da Spagna, Paesi Bassi, Danimarca e Francia. Sull andamento delle importazioni dai Paesi Terzi hanno inciso le diminuzioni degli arrivi dalla Thailandia e dal Marocco. estre 20 9

10 Tab.3.3 Paesi di destinazione dell export di alici o acciughe fresche o refrigerate (t) sem 09 sem sem / sem 09 Export totale ,8 - Spagna ,3 - Germania ,6 - Grecia ,1 - Paesi Bassi ,4 - Tunisia ,6 - Francia ,8 - altri paesi ,1 Fonte: elaborazioni su dati STAT Tab.3.4 Paesi di destinazione dell'export e di provenienza dell'import di mitili o cozze vivi, freschi o refrigerati (t) sem 09 sem sem / sem 09 Export totale ,8 - Francia ,3 - Spagna ,7 - Germania ,4 mport totale ,0 - Spagna ,3 - Grecia ,5 - rlanda ,5 Saldo ,3 Saldo normalizzato (%) -63,8-26,4-58,6 Export/ mport (%) 22,1 58,2 163,4 Fonte: elaborazioni su dati STAT Spigole e orate, due dei più importanti prodotti freschi importati dall talia, hanno mostrato una variazione in aumento rispettivamente del 20 e 14%. Per entrambe le specie, è aumentato l approvvigionamento presso il più importante mercato, la Grecia. La Turchia, altro mercato di riferimento, ha visto aumentare la domanda italiana di orate e al contempo ridurre della metà quella di spigole. L import di mitili freschi è invece diminuito, interessando la flessione il prodotto greco e spagnolo. Nell ambito dei prodotti trasformati, si rileva la crescita dell import di molluschi congelati (fra cui i calamari e i calamaretti) provenienti soprattutto da ndia, Vietnam e Spagna. Tab.3.5 Paesi di origine dell'import di spigole fresche o refrigerate (t) sem 09 sem sem / sem 09 mport totale ,0 - Grecia ,3 - Turchia ,8 - Francia ,8 - Croazia ,7 - Spagna ,5 - altri paesi ,8 Fonte: elaborazioni su dati STAT Tab.3.6 Paesi di origine dell'import di o- rate fresche o refrigerate (t) sem 09 sem sem / sem 09 mport totale ,4 - Grecia ,2 - Turchia ,4 - Malta ,5 - Croazia ,5 - Spagna ,0 - altri paesi ,2 Fonte: elaborazioni su dati STAT Tab.3.7 Paesi di origine dell'import di molluschi congelati (t) sem 09 sem sem / sem 09 mport totale ,1 - Spagna ,1 - Thailandia ,8 - ndia ,9 - Vietnam ,4 - Marocco ,8 - altri paesi ,4 Fonte: elaborazioni su dati STAT 3.4 La domanda l consumo domestico Le stime smea confermano, anche per il periodo gennaio-settembre 20, la stabilità dei consumi domestici di prodotti agroalimentari ai livelli dello stesso periodo del estre 20

11 2009 e una concomitante riduzione della spesa. Ma mentre i consumi continuerebbero a manifestare una stagnazione anche nel terzo estre, la spesa tornerebbe ad aumentare dopo due estri in calo. n questo ambito, si registrerebbe per i prodotti ittici una flessione tendenziale superiore all 1% dal lato dei volumi acquistati e dell 1,5% dal lato del valore, rispetto al periodo gennaio-settembre 2009; le famiglie taglierebbero i consumi del fresco del 3,8%, mentre incrementerebbero del 2,3% quelli dei prodotti trasformati. n particolare, nel terzo estre, gli acquisti domestici di prodotti ittici freschi mostrerebbero ancora una riduzione e al contempo si arresterebbe la crescita della domanda di prodotti trasformati. Entrando nel dettaglio, la flessione dei primi nove mesi interesserebbe, per la categoria dell ittico fresco, i consumi di triglie, alici, naselli e merluzzi, sardine e seppie fra i prodotti pescati; orate, trote salmonate e trote fra quelli prevalentemente o esclusivamente allevati. Per le trote si tornerebbe ad un calo della domanda dopo un secondo estre positivo, mentre per gli altri prodotti si confermerebbe un andamento che si protrae già da qualche estre. Si manterrebbero, invece, decisamente in crescita le richieste di polpi e di spigole. Per i prodotti trasformati, il periodo gennaiosettembre 20 si confermerebbe positivo per la domanda di prodotti congelati/surgelati confezionati e di tonno al naturale e sott olio, ma si riscontrerebbe comunque un peggioramento delle performance di questi prodotti nel corso dell anno (appare negativa la variazione tendenziale dell indice dei consumi di prodotti congelati/surgelati confezionati nel terzo estre, così come è stato negativo il secondo estre e stagnante il terzo per i consumi di tonno). Tab.3.8 Dinamica dell indice degli acquisti 1 (base 2000=0) e della spesa: dettaglio per le principali voci (var. %) Totale agroalimentare gen-set 2 / /2009 q.tà val. q.tà val. -0,2-1,9-0,3-1,2 Totale ittici -1,1-1,5-1,5-1,2 Prodotti freschi 3, di cui -3,8-1,7-4,1-1,6 Alici -11,7-11,1-8,9-9,3 Sardine -,2-5,0-8,2-3,9 Naselli e merluzzi -,4-6,8 -,1-7,5 Sogliole 2,3 4,3 3,4 4,1 Triglie -13,8-14,5 -,3-11,5 Orate -14,8 -,7-14,2 -,2 Spigole 5,0 4,4-0,2 2,4 Trote -3,0-1,3-3,8-0,6 Trote salmonate -7,5-2,9-6,0-1,9 Mitili 2,1-1,4 2,3-1,1 Vongole 3,8 1,4 2,4 2,5 Polpi,2 13,0 8,8 11,3 Seppie -7,5-6,0-6,0-4,3 Prodotti trasformati, di cui 2,3-1,1 2,0-0,3 Congelato sfuso -3,6 2,9-4,0 2,7 Cong./Surg. confezionato Tonno al naturale e sott'olio 1,0-4,6 0,9-3,3 1,6-2,1-0,1-1,5 1) indice destagionalizzato; 2) dati definitivi fino ad agosto, stime per i mesi successivi; 3) sono compresi anche i filetti e i tranci. Fonte: /Nielsen L analisi per aree geografiche individua nell talia centro-meridionale la diminuzione della domanda nel periodo in esame; quella per canali segnala il sensibile calo degli acquisti presso il dettaglio tradizionale (le pescherie in particolare) e presso altri canali come gli ambulanti, i mercati rionali, ecc. Le stime smea per il 20 confermerebbero per i consumi domestici di prodotti ittici la dinamica negativa mostrata nel periodo gennaio-settembre, riconducibile sempre al comparto del fresco. estre 20 11

12 Tab.3.9 Dinamica dell indice degli acquisti 1 (base 2000=0) dei prodotti ittici per area geografica e canale di vendita (var. %) gen-set 2 / /2009 talia -1,1-1,5 Nord-Ovest 2,7 1,4 Nord-Est 3,4 3,8 Centro + Sardegna -1,4-2,2 Sud -4,9-5,1 per + Super 3,4 3,2 Discount 1,1-0,4 Liberi servizi 3,6 1,8 Dettaglio tradizionale -,3 -,9 Altri canali 3-14,0-12,5 1) indice destagionalizzato; 2) dati definitivi fino d agosto, stime per i mesi successivi; 3) ambulanti, mercati rionali, grossisti, spacci, cash and carry, porta a porta, ricevuto in regalo, altre fonti. Fonte: /Nielsen 3.5 l mercato prezzi alla produzione Nei mesi centrali dell anno, e in agosto soprattutto, l aumento delle presenze di italiani e stranieri nelle località turistiche balneari determina generalmente un incremento della domanda interna dei principali prodotti ittici nazionali provenienti dall acquacoltura, sia del comparto marino (mitili compresi) sia della troticoltura. Pertanto, anche nel terzo estre del 20 si è riscontrato un incremento, più o meno marcato, dei prezzi rispetto al estre precedente, incremento che ha riguardato, per i pesci, soprattutto i prodotti di taglia da porzione richiesti in questo periodo principalmente dalla ristorazione regionale e locale. Va segnalato, in particolare, l aumento congiunturale dei prezzi medi alla produzione delle trote fresche da grammi e dei mitili, rispettivamente del 5,9 e del 14,8%, nonostante che a settembre si siano avuti problemi di natura sanitaria per i mitili nell area triestina (comparsa delle tossine DSP - Diarrhetic Shellfish Poisoning), con numerosi casi di intossicazione registrati nell talia settentrionale e conseguente blocco delle vendite. Tab.3. Prezzi medi alla produzione dei prodotti dell'acquacoltura ( /kg) Trota fresca g Trota salmonata g Spigole var% / 09 2,73 2,89 5,9,4 2,99 3,07 2,9 5, g 6,63 6,70 1,2 0, g 7,89 8,02 1,6 6, g 9,94 9,94 0,0 3,2 Orate g 6,54 6,64 1,5 4, g 7,68 7,81 1,7 6, g 9,71 9,84 1,4 4,7 Mitili 0,88 1,02 14,8-1,4 Fonte: Fig.3.9 Prezzi medi estrali alla produzione delle spigole allevate ( /kg),50,00 9,50 9,00 8,50 8,00 7,50 7,00 6,50 6,00 5,50 Fonte: V V g g g L analisi tendenziale mostra, per la maggior parte dei prodotti, rincari più accentuati, con l unica eccezione costituita dai mitili che rispetto al corrispondente periodo del 2009 hanno registrato una flessione dell 1,4%. Spicca invece, anche in questo caso, l aumento del prezzo delle trote fresche da grammi, mentre tra le specie eurialine gli incrementi percentuali più consistenti si sono avuti per le taglie di grammi. n coerenza con quanto emerso sopra, nel terzo estre 20, le imprese di ac- estre 20 12

13 quacoltura del panel smea hanno valutato né soddisfacente, né insoddisfacente la dinamica tendenziale sia delle vendite sia dei prezzi di vendita. n particolare, l indicatore di trend 4 calcolato sulla dinamica tendenziale delle vendite è risultato pari a 0,47 (il livello di equilibrio è 0,50), confermandosi in miglioramento rispetto al corrispondente periodo del 2009; lo stesso è avvenuto per l indicatore calcolato sulla dinamica dei prezzi di vendita, che si è attestato a 0,52, un livello superiore a quello registrato nel terzo estre dell anno precedente. Fig.3. ndicatore di trend della dinamica tendenziale di vendite, prezzi e costi nelle imprese di acquacoltura 1,0 0,9 0,8 0,7 0,6 0,5 0,4 0,3 0,2 0,1 0,0 Fonte: V Vendite in volume Costi di produzione V Prezzi di vendita È valutato, invece, decisamente preoccupante dagli operatori l andamento dei costi di produzione, per i quali l indicatore di trend evidenzia un livello pari a 0,77, in peggioramento rispetto a quanto emerso nel terzo estre 2009; in particolare, continua a impensierire gli operatori soprattutto la dinamica del costo dei mangimi. Anche nel terzo estre 20 l indice della dinamicità di mercato 5 è rimasto stabile al 4 L indicatore di trend si ottiene attraverso una media ponderata delle risposte fornite dagli intervistati. Varia tra 0 (nell ipotesi in cui il 0% degli intervistati ha fornito una risposta negativa) e 1 (nell ipotesi in cui il 0% degli intervistati ha fornito una risposta positiva). 5 L indice della dinamicità di mercato prende in e- same l indicatore di trend calcolato sulla dinamica valore piuttosto basso di 0,49, (l intervallo in cui può oscillare è compreso fra 0 e 1), segnando però un lieve aumento su base tendenziale. L indice della ragione di scambio 6, pari a -0,13, ha mostrato invece una lieve diminuzione rispetto sia al estre precedente sia al terzo estre del 2009, rimanendo comunque non molto lontano dal punto di equilibrio. Per quanto riguarda l andamento dei prezzi dei principali prodotti pescati rilevati sui più importanti mercati ittici alla produzione 7, occorre tener presente che nel estre in e- same cade il periodo di arresto temporaneo straordinario per le unità che utilizzano i sistemi di pesca a strascico e/o volante (rispettivamente, dal 1 agosto fino al 5 settembre per le unità iscritte nei compartimenti marittimi dell Adriatico, nel mese di settembre per quelle del Tirreno). Pertanto, il confronto congiunturale dei prezzi risente in molti casi delle minori quantità di prodotto sbarcato e venduto, con variazioni percentuali significativamente in crescita. Gli esempi più evidenti sono forniti da alici, polpi e seppie, mentre per quanto riguarda gli scampi e i naselli o merluzzi, il rincaro non sembra proporzionato alla sensibile flessione delle quantità. Sono risultati in diminuzione, invece, i prezzi di pannocchie e sogliole, in concomitanza con un incremento (per la prima specie anche piuttosto consistente) delle quantità disponibili presso i mercati alla produzione. Nonostante una sostanziale stabilità dei volumi scambiati rispetto al estre precedente, il prezzo medio alla produzione delle triglie di fango ha registrato un calo del 45%; all opposto, un consistente afflusso di calamari sui mercati (+47%) non ha impattato negativamente sulle quotazioni. tendenziale delle vendite e quello ottenuto sulla dinamica tendenziale dei prezzi di vendita. Oscilla tra 0 e 1. 6 L indice della ragione di scambio prende in esame l indicatore di trend calcolato sulla dinamica tendenziale dei prezzi di vendita e quello ottenuto sulla dinamica tendenziale dei costi medi unitari di produzione. Oscilla tra -0,50 e +0,50. 7 Sono i mercati che fanno parte della Rete di rilevazione smea. estre 20 13

14 Tab.3.11 Prezzi medi alla produzione dei prodotti della pesca ( /kg) var% / 09 Alici o acciughe 0,78 1,07 37,1-11,3 Naselli o merluzzi 8,66 8,96 3,5 26,3 Sogliole 17,58 13,85-21,3 0,8 Triglie di fango 7,73 4,26-44,9 44,7 Calamari 13,72 14,38 4,8 20,6 Polpi 8,44,58 25,4 33,6 Seppie 8,00 9,47 18,4 33,5 Pannocchie 7,11 3,69-48,1 -,2 Scampi 19,00 20,11 5,9 8,4 Fonte: Fig.3.11 Prezzi medi estrali alla produzione dei prodotti della pesca ( /kg),00 9,00 8,00 7,00 6,00 5,00 4,00 3,00 2,00 1,00 0,00 Fonte: V V Naselli o merluzzi Pannocchie Triglie di fango Più significativo, allora, appare in questo estre il confronto tendenziale. Per la maggior parte delle specie è stato rilevato un calo delle quantità conferite e un conseguente aumento dei prezzi rispetto al terzo estre Costituiscono delle eccezioni sia le sogliole, per le quali la diminuzione delle quantità non ha influito sul prezzo medio, rimasto sostanzialmente stabile ai livelli dell anno precedente, sia le alici e le pannocchie per le quali l aumento dei volumi astati ha prodotto un ribasso di oltre il %. Tale analisi è avvalorata dai risultati emersi dall indagine smea presso un panel di imprese di pesca. Emerge, infatti, tra i pescatori una valutazione preoccupante sulla dinamica tendenziale delle vendite (l indicatore di trend è risultato pari a 0,25, distante dal valore di 0,31 registrato nel terzo estre 2009), mentre risulta meno insoddisfacente la dinamica dei prezzi di vendita (0,46 rispetto allo 0,41 dell anno precedente). Fig.3.12 ndicatore di trend della dinamica tendenziale di vendite, prezzi e costi nelle imprese di pesca 1,0 0,9 0,8 0,7 0,6 0,5 0,4 0,3 0,2 0,1 0,0 Fonte: V Vendite in volume Costi di produzione V Prezzi di vendita Si è confermato fortemente negativo il valore registrato dall indicatore di trend relativo all andamento dei costi di produzione (0,94 contro lo 0,65 del terzo estre 2009), con la gran parte degli operatori intervistati che ha confermato la preoccupazione circa l aumento dei costi per il carburante e per la manutenzione/riparazione (si evidenzia che, con l entrata in vigore, il 1 giugno 20, del Reg. (CE) n. 1967/2006 per lo sfruttamento sostenibile delle risorse della pesca nel mar Mediterraneo, i pescherecci hanno dovuto, fra l altro, aumentare le dimensioni delle maglie delle reti utilizzate per la pesca). L indice della dinamicità di mercato delle imprese di pesca, quindi, pur mantenendosi ancora piuttosto basso, ha mostrato un aumento rispetto al estre precedente (da 0,30 a 0,36), restando però stabile rispetto al terzo estre del Anche l indice della ragione di scambio ha registrato un lieve aumento congiunturale (-0,24), restando comunque ad un livello decisamente basso rispetto sia al punto di equilibrio sia al valore segnato nello stesso periodo del 2009 (-0,12). estre 20 14

15 3.5.2 prezzi dei mezzi di produzione Nel terzo estre 20, il prezzo internazionale del Brent è sceso del 2,4% rispetto al estre precedente, al livello di 74,5 US$ al barile, mentre ha mostrato un aumento del 9,6% su base tendenziale. Nello stesso periodo, anche la quotazione media nazionale del gasolio per autotrazione al netto delle tasse locali, pari a 0,588 /l, è diminuita rispetto al estre precedente (-3,1%) ed è aumentata rispetto al terzo estre del 2009 (+19,4%). La quotazione media per l Ue 27 è risultata più bassa e pari a 0,562 /l. l costo del carburante in talia si conferma tra i più alti dell Ue 27 (al primo posto resta sempre la Grecia, dove si è registrata una quotazione di 0,622 /l), anche se la distanza con le quotazioni di altri paesi si è ridotta. Fig.3.13 Prezzo del gasolio per autotrazione al netto delle tasse locali ( /l) 0,800 0,750 0,700 0,650 0,600 0,550 0,500 0,450 0,400 0,350 V V talia Ue 27 (media) Uem 15 (media) Fonte: elaborazioni su dati Ministero dello Sviluppo Economico - Direzione Generale dell'energia e delle Risorse Minerarie - Osservatorio Statistico Energetico prezzi al consumo Sulla base delle stime effettuate, l indice - smea dei prezzi dei prodotti alimentari acquistati dalle famiglie in talia registrerebbe, nel terzo estre 20, un incremento di appena lo 0,2% sul estre precedente ed una variazione percentuale in aumento più netta sul corrispondente periodo del 2009 (+1,8%). La crescita congiunturale dell indice dei prezzi dei prodotti ittici risulterebbe invece pari a +2,1%, mentre la variazione tendenziale sarebbe sostanzialmente in linea con quella dell indice dell agroalimentare (+2%). Fig.3.14 ndice dei prezzi dei prodotti acquistati dalle famiglie italiane (base 2000=0) V Totale agroalimentare V * Prodotti ittici * dati definitivi fino ad agosto, stime per il mese successivo. Fonte: /Nielsen Anche nel terzo estre dell anno in corso l incremento congiunturale interesserebbe entrambe le categorie di prodotti ittici, ma risulterebbe più elevato per i freschi. n effetti, la gran parte dei prodotti freschi esaminati evidenzierebbe un rincaro che appare marcato per le trote e per le alici; seguono le spigole e le orate. Diminuirebbero, invece, gli indici dei prezzi delle triglie, delle sardine e delle vongole. Fra i prodotti trasformati si confermerebbe il rincaro congiunturale dei prodotti congelati sfusi e di quelli congelati/surgelati confezionati. Sostanzialmente stabile rispetto al estre precedente rimarrebbe l indice dei prezzi del tonno al naturale e sott olio. Anche il confronto tendenziale rivela un aumento dell indice dei prezzi dei prodotti freschi di contro alla stabilità di quello dei trasformati. Fra questi ultimi si registrerebbe un ribasso per i prodotti congelati/surgelati confezionati e per il tonno. Per quanto concerne il comparto del fresco, l aumento coinvolgerebbe quasi tutte le principali specie esaminate (si segnalano le orate e le trote salmonate), con l eccezione delle triglie e dei mitili. estre 20 15

16 Tab.3.12 ndice dei prezzi al consumo dei prodotti ittici (base 2000=0) 1 var% / 09 Tot. agro-aliment. 125,9 126,2 0,2 1,8 Totale ittici 126,1 128,8 2,1 2,0 Prodotti freschi 2, di cui 134,5 138,6 3,0 3,5 Alici 129,5 141,3 9,1 1,0 Sardine 214,9 209,5-2,5 1,0 Naselli e merluzzi 131,0 131,3 0,2 1,1 Sogliole 132,0 136,6 3,5 4,5 Triglie 430,0 382,9 -,9-3,7 Orate 117,7 124,3 5,5 6,2 Spigole 111,6 118,1 5,8 1,0 Trote 141,1 161,8 14,7 3,0 Trote salmonate 151,6 153,1 1,0 6,1 Mitili 115,8 119,5 3,2-1,2 Vongole 152,8 150,0-1,8 0,0 Polpi 162,8 165,7 1,8 3,2 Seppie 139,3 145,4 4,4 1,8 Prodotti trasformati, di cui 118,3 119,6 1,1 0,2 Congelato sfuso 132,3 138,3 4,6 11,2 Cong./Surg. confez. 93,8 95,0 1,3-2,5 Tonno al naturale e sott'olio 130,0 131,1 0,8-2,3 1) dati definitivi fino ad agosto, stime per il mese successivo; 2) sono compresi anche i filetti e i tranci. Fonte: /Nielsen Fig.3.15 Dinamica dei prezzi all'origine, all'ingrosso e al dettaglio 1 delle alici fresche ( /kg) 7,00 6,00 5,00 4,00 3,00 2,00 1,00 0,00 V V origine ingrosso dettaglio 1) i prezzi al dettaglio sono VA inclusa, diversamente dai pezzi all'origine e all'ingrosso. Fonte: Fig.3.16 Dinamica dei prezzi all'origine, all'ingrosso e al dettaglio 1 delle spigole fresche ( /kg) 11,00,00 9,00 8,00 7,00 6,00 5,00 4,00 V V origine g ingrosso nazionale* ingrosso estera** dettaglio (prov. nazionale e estera) 1) i prezzi al dettaglio sono VA inclusa, diversamente dai pezzi all'origine e all'ingrosso. * grammi. ** grammi. Fonte: estre 20 16

17 4. Focus on: approfondimento sulla domanda dell industria ittica Nel mese di settembre 20, in occasione dell indagine congiunturale relativa al terzo estre dell anno, le imprese del Panel - smea sono state invitate a rispondere ad alcune domande di approfondimento allo scopo di interpretare l andamento della domanda delle imprese dei diversi segmenti dell industria agroalimentare italiana. Segnatamente, la tematica è stata esplorata analizzando il grado di utilizzo degli impianti, i mesi di produzione assicurata dagli ordini in portafoglio e/o dai piani di produzione aziendale, nonché le attese sui prezzi e sugli ordini per i prossimi 12 mesi. L andamento della domanda dell industria della lavorazione del pesce non si è rivelato appieno soddisfacente. Lo scenario attuale risulta infatti caratterizzato da un buon livello della produzione assicurata - più elevato di quello dello scorso anno e di quello medio dell industria alimentare ma da un grado di utilizzo degli impianti in flessione negli ultimi dodici mesi. Riguardo poi all evoluzione della domanda nei prossimi dodici mesi, le attese si sono rivelate non pienamente ottimistiche, in termini di prezzi e, soprattutto, ordini. Fig.4.1 Grado di utilizzo degli impianti (%) negli ultimi 12 mesi (settembre 2009-agosto 20) ndustria della lavor. del pesce Totale Panel * 2009** * periodo settembre 2009 agosto 20 ** periodo settembre 2008 agosto 2009 Fonte: 71,5 83,0 80,2 75,6 Più da vicino, negli ultimi dodici mesi (settembre 2009 agosto 20), il grado di utilizzo degli impianti è risultato pari al 71,5%, inferiore al dato corrispondente rilevato l anno precedente (83%) e al grado di utilizzo medio complessivamente riscontrato tra gli operatori del Panel (80%). Relativamente invece alla produzione assicurata, ossia al numero di mesi di attività assicurato dagli ordini in portafoglio e/o dai piani di produzione alla data di settembre 20, questa è risultata pari a undici mesi, in decisa espansione rispetto allo scorso anno. Fig.4.2 Produzione assicurata, sulla base degli ordini in portafoglio ndustria della lavor. del pesce Totale Panel Fonte: set- 7 set-09 Circa poi la domanda futura, con segnato riferimento alle attese su prezzi e ordinativi per i prossimi dodici mesi, gli operatori del sono apparsi prudenti. nfatti, sulla base del saldo delle percentuali di risposta (differenza tra la percentuale di risposte aumenteranno e la percentuale diminuiranno ), si evince che sia gli ordini sia i prezzi sono attesi in aumento da una quota contenuta di imprese del. Tale orientamento risulta allineato a quello complessivo del panel per quanto riguarda i prezzi; più moderato per quanto riguarda invece gli ordini. Considerando, infine, le diverse aree di provenienza degli ordini, gli operatori sono apparsi un po più fiduciosi per l evoluzione dello scenario nazionale, mentre relativamente allo scenario estero, specie dei Paesi esterni all Area Euro, sono risultati sì ottimisti ma in modo decisamente meno diffuso dello scorso anno, a testimonianza della percezione di una ripresa della domanda interna e di una 11 estre 20 17

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