I METODI DELLA RICERCA EDUCATIVA (ROBERTO TRINCHERO)

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "I METODI DELLA RICERCA EDUCATIVA (ROBERTO TRINCHERO)"

Transcript

1 I METODI DELLA RICERCA EDUCATIVA (ROBERTO TRINCHERO) Introduzione Educatori e insegnanti costruiscono rappresentazioni dell'altro e degli eventi che avvengono nella relazione con l'altro. Una buona rappresentazione deve basarsi sul proprio punto di vista ma anche su quello dell'altro e deve essere in grado di scombinarsi e ricombinarsi con flessibilità. Una rappresentazione si crea con l'attività conoscitiva dell'operatore attraverso l'interazione sul campo. Spesso l'attività conoscitiva è condotta con una scarsa sistematizzazione. Un operatore deve porsi continuamente delle domande alle quali trova risposte attraverso una buona competenza metodologica, ovvero il saper dove cercare le proprie risposte. L'attività conoscitiva degli operatori deve saper abbandonare la superficialità per creare competenze dall'esperienza, mettersi in gioco continuamente, alla ricerca di procedure sempre migliori. La procedura migliore è quella tipica dell'attività scientifica. La ricerca educativa è utile per rispondere alle esigenze che intervengono nei processi educativi e formativi, serve a sostituire le situazioni di emergenza continua con un ottica di strategia e valutazione. 1

2 La ricerca empirica in educazione La ricerca in educazione può essere svolta secondo molteplici prospettive: Ricerca teoretica: utilizzando metodi riflessivi si definiscono e analizzano concetti nell'ambito della riflessione pedagogica, è questo l'approccio adottato dalla filosofia dell'educazione e la pedagogia generale. Ricerca storica e comparativa: lo studio si svolge attraverso il confronto sistematico in senso diacronico (stesso spazio, tempi diversi) o in senso sincronico (stesso tempo, spazi diversi), è questo l'approccio adottato dalla storia dell'educazione e dall'educazione comparata. Ricerca empirica e sperimentale: il dato empirico in questo approccio assume un ruolo fondamentale, esso è tipico della pedagogia sperimentale, pedagogia scientifica, metodologia della ricerca pedagogica e della metodologia della ricerca educativa. La ricerca empirica sperimentale può perseguire 2 finalità: Ricerca idiografica, se l'obiettivo del ricercatore è chiarire un data realtà educativa per averne una comprensione più approfondita. Ricerca nomotetica, se l'obiettivo è quello di produrre regole generali trasportabili da una situazione all'altra. Una ricerca è scientifica se produce un sapere controllabile, ovvero avente determinate caratteristiche (es. riproducibile da altri ricercatori, premesse teoriche esplicitate chiaramente, coerenza nei passaggi e scelte, ecc.). Le scelte fatte da ricercatore sono importanti e lo coinvolgono a livelli differenti: Livello ontologico: come considerare la realtà? Come una cosa che esiste davvero o come una rappresentazione creata dalla percezione? Ontologia realista nel caso della realtà oggettiva esterna al soggetto, essa però si suddivide in realismo ingenuo (la realtà è conoscibile attraverso modi deterministici) e realismo critico (realtà conoscibile solo in parte e in modo imperfetto). Ontologia costruttivista nel caso in cui la realtà sia subordinata alla nostra percezione, si ha in questo caso il filone interpretativista. 2

3 Livello epistemologico: scelta che porta a formulare una vera conoscenza. Realismo ingenuo; la realtà è un oggetto e gli esiti della ricerca saranno sempre veri indipendentemente dal contesto, il ricercatore potrà quindi formulare leggi generali ed universali. Realismo critico; vi è un impossibilità di trovare leggi universali, si ricercano piuttosto fattori e regolarità nei contesti osservati. In questo caso molto peso hanno i diversi contesti che possono far accadere oppure no il fenomeno. Costruttivismo; non è possibile separare l'oggetto dal ricercatore, le realtà costruite cambiano in base agli individui e i contesti. In questo caso si può solo interpretare il fenomeno con il fine di comprendere i significati che attribuiscono gli attori, ricercatore compreso, a quel fenomeno. Con questa interpretazione si procede attraverso possibilità e tipi ideali, assolutamente no leggi! Livello metodologico: scelta degli approcci e dei metodi con cui conoscere la realtà. Realismo ingenuo; farà ricerche per esperimenti o per inchieste, per capire le leggi che governano quella realtà utilizzando l'osservazione distaccata. Realismo critico; formulerà prima un quadro teorico poi un ipotesi ed infine cercherà di spiegare le regolarità riscontrate tra i fattori, non si limita ad un esperimento ma svolge una ricerca interpretativa. Costruttivismo; si interpreterà la realtà sotto esame con lo scopo di comprendere le motivazioni alla base dei soggetti, si farà perciò una ricerca interpretativa o uno studio del caso. Livello tecnico: le scelte di rilevazione e analisi dei dati raccolti che formeranno poi la conoscenza. Realismo ingenuo; usa un modello logico-matematico che lo aiuta a descrivere, spiegare e prevedere la realtà sotto esame. Realismo critico; non farà solo un analisi quantitativa ma la accompagnerà ad alcuni aspetti qualitativi come il contesto che può variare il verificarsi o meno di un fenomeno. Costruttivismo; baserà la sua analisi sui singoli soggetti e sui legami che li legano con lo scopo di capire il quadro che ha comportato una determinata situazione. 3

4 Livello assiologico: riflettere su come dovrebbero essere le cose e non solo come sono in questo momento, facendo ricerca educativa non bisogna mai dimenticare che i destinatari della ricerca sono degli essere umani e lo scopo della ricerca è migliorare qualcosa nella loro vita. La corrente di pensiero del realismo ingenuo oggi è scomparsa, poiché è impossibile trovare leggi certe ed universali dalla ricerca in educazione, inoltre i dati raccolti sono indizi che vanno sempre interpretati. Oggi si tende ad usare un multi -metodo, ovvero non è conveniente utilizzare solo un metodo qualitativo oppure solo quantitativo. Ogni ricerca empirica parte da un problema di ricerca, ovvero una domanda formulata alla realtà che ci consenta di fornire risposte valide a proposito di un tema. In seguito il ricercatore in base al problema di ricerca deciderà gli obiettivi di ricerca. In base agli obiettivi scelti il ricercatore attuerà un'adeguata strategia di ricerca. - Ricerca basata sulla matrice dei dati. Si cerca di individuare le relazioni tra 2 fattori, attraverso tecniche di rilevazione che producono dati altamente strutturati. Ovviamente i dati raccolti devono essere interpretati da tutti i soggetti coinvolti nella ricerca allo stesso modo. Le tecniche usate in queste ricerche sono per la maggior parte di tipo quantitativo e fanno riferimento alla statistica. - Ricerca per esperimento. Capire se esistono relazioni causali tra fattori, si utilizzano per lo più tecniche che raccolgono dati altamente strutturati. - Ricerca interpretativa. Comprendere il quadro situazionale e la motivazione che guida le persone nelle scelte e nelle azioni, si useranno perciò tecniche che raccolgono dati a bassa strutturazione, tecniche qualitative che si basano su testi. - Ricerca azione. Delineare linee di azione specifiche per risolvere un problema in un preciso contesto, le tecniche di raccolta dati sono sia qualitative che quantitative. 4

5 - Studio di caso. Avere una conoscenza approfondita di un determinato oggetto di studio tenendo conto di più punti di vista, i dati saranno sia qualitativi che quantitativi. In base agli obiettivi di ricerca si individueranno dunque le strategie di ricerca, ovvero l'uso combinato di più metodi e tecniche di raccoglimento dei dati. Una volta scelte le strategie si procederà con il rapporto di ricerca, dove si farà il reso conto delle scelte fatte e si esporranno: il tema, il problema e l'obiettivo di ricerca, il quadro teorico di riferimento, le ipotesi da cui si parte, i fattori coinvolti, il campione scelto, le tecniche di raccolta e di analisi dei dati e le possibili interpretazioni dei risultati. La ricerca basata sulla matrice dei dati. 1. Dal quadro teorico alle definizioni operative. Ricerca basata su una visione ontologica di tipo realista che prova a trovare relazioni tra fattori che possono essere dipendenti e indipendenti. Si basa su procedure di raccolta e analisi statistica dei dati volte a descrivere una realtà o a spiegare le relazioni tra fattori. I dati devono essere riconducibili a schemi prodotti dal ricercatore. La ricerca si basa su ipotesi sempre formulate dal ricercatore sulla base del suo background teorico e sulle ricerche svolte dagli altri ricercatori, tutto questo andrà a formare il quadro teorico della ricerca. Le ipotesi sono asserti ovvero frasi che possono essere vere o false, i dati possono confutare l'ipotesi oppure confermarla, in quest'ultimo caso l'ipotesi è corroborata dai dati. I fattori presenti nelle ipotesi però vanno definiti precisamente in modo da non incappare in situazioni indefinite; perciò vengono usati gli indicatori, ovvero elementi che presi tutti insieme ci danno una definizione operativa del concetto astratto. Costrutto = concetto astratto che si riferisce ad un aspetto psicologico di un soggetto; essi non possono essere rilevati empiricamente se non attraverso una descrizione operativa. 5

6 2. La scelta del campione. Il ricercatore svolge la sua ricerca su un campione, ovvero un estratto della popolazione che vuole analizzare. Il campione dovrà essere rappresentativo, ovvero deve riprodurre la popolazione nelle caratteristiche che interessano la ricerca, quest'operazione è comunque solo in parte fattibile poiché non conosciamo tutte la caratteristiche di una popolazione. La numerosità del campione dipende dalla diversità dei soggetti e dal numero di fattori presi in considerazione. Per creare un campione ci si può basare su 2 metodologie: Estrazione casuale: per evitare distorsioni sistematiche allora si ricorre ad una lista dei soggetti da cui il computer estrarrà una serie di nominativi casuali. In questo caso si avrà un campione probabilistico, ognuno ha la stessa possibilità di un altro di essere estratto. Esempi di campionamento probabilistico sono il campione casuale semplice, il campione sistematico, il campione stratificato e il campione a grappoli. Campionamento ragionato: dato dall'esigenza di avere soggetti con determinate caratteristiche senza dispendio di denaro e tempo, si ha così un campionamento non probabilistico. Esempi di questo campionamento sono il campione accidentale, il campione per quote, il campione a valanga, il campione per dimensione, il campione a elementi rappresentativi, il campione per panel e il campione ciclico istituzionale ricorrente. 3. La rivelazione dei dati. I dati, che corrispondono agli indicatori, vengono rilevati con tecniche strutturate e portano a dati appartenenti a 3 aree: Caratteri specifici del soggetto, come i dati anagrafici, i comportamenti (tutto ciò che il soggetto fa), le opinioni ( o intenzioni o preferenze; ovvero la scelta del soggetto davanti a delle alternative di cui conosce il significato) e gli atteggiamenti (ciò che il soggetto pensa di qualcosa sia materiale che immateriale). 6

7 Competenze del soggetto, ciò che il soggetto conosce (fa parte del suo bagaglio conoscitivo, almeno teorico) e sa fare, le sue abilità (saper applicare la teoria) e anche le sue metacompetenze (saper riflettere e modificare il proprio modo di agire). Tratti cognitivi e di personalità, dove si trovano i costrutti psicologici. 4. Questionario autocompilato e intervista rigidamente strutturata. Il questionario autocompilato è formato da un insieme di domande strutturate dove il soggetto lavora in autonomia. Le domande possono essere aperte o chiuse, quest'ultime fanno uso di scale di risposta che possono essere di tipo qualitativo, si avranno perciò variabili categoriali, oppure quantitativo, con conseguenti variabili cardinali. Le interviste completamente strutturate sono date dagli episodi in cui è il ricercatore a leggere e annotare le risposte del soggetto sul questionario. È un caso utile poiché l'intervistatore può dare dei chiarimenti in caso non si comprenda la domanda. 5. Test (o reattivi) cognitivi e di personalità. Questi test sono pensati per valutare costrutti cognitivi o di personalità di un soggetto, la differenza dal questionario è data dal fatto che tutte le domande sono a proposito di uno stesso indicatore. Il test può essere oggettivo se pone domande dirette o al contrario proiettivo. Può presentarsi però il fenomeno del response test, ovvero il soggetto falsa le risposte per dare un immagine migliore di sé. 6. Test o prove oggettive di profitto. Sono test che consentono di rilevare conoscenze e abilità, composti di una serie di domande strutturate in cui la risposta corretta evidenzia la conoscenza di un sapere. 7

8 Nelle domande poste come vero o falso è necessario chiedere di motivare la propria risposta; le domande invece che richiedono la soluzione di un problema servono a valutare come il soggetto usi la sua conoscenza. 7. Osservazione strutturata. Serve a rilevare in modo sistematico e intenzionale una serie di comportamenti scelti in una data situazione. È importante che l'osservazione sia delimitata temporalmente e in un contesto spaziale, quindi nulla di casuale. Gli strumenti utilizzati possono essere delle liste di controllo (check list) se l'osservatore si limita a segnare si vi è stato o no un comportamento; scala di valutazione se l'osservatore deve anche annotare l'intensità di quel comportamento;griglia di osservazione invece se l'osservatore non ha domande chiuse a cui rispondere ma solo una spazio su cui prendere appunti, in questo caso però si ha un osservazione semistrutturata. Si hanno poi anche gli schemi di codifica, nel caso in cui l'osservatore ha a disposizione una serie di comportamenti associati a dei codici e il suo compito è di annotarli ogni qualvolta si presentino. 8. L'analisi dei dati e l'interpretazione dei risultati. Con i dati raccolti dal questionario bisogna costruire matrice dei dati, ovvero una tabella in cui: ogni riga, detta report, corrisponde ad un caso, un questionario raccolto con il suo codice; e ogni colonna rappresenta una variabile, cioè una domanda del questionario. I dati raccolti nella matrice sono i codici relativi alle possibili risposte di una determinata domanda, tali codici sono anche riportati sul questionario. 8

9 9. Descrivere i fattori nella matrice: analisi monovariata. L'analisi monovariata serve a descrivere l'andamento di un fattore considerato all'interno della matrice. Esistono diverse modalità che sono poi associate ognuna ad una tecnica di rappresentazione grafica: Distribuzione di frequenza semplice: calcolare come si distribuiscono i soggetti nelle categorie presenti, rappresentabile attraverso grafici a barre o diagramma a linea. Percentuale semplice: si esprimono i dati della distribuzione di frequenza semplice in percentuali, rappresentabile attraverso grafici a torta. Frequenza cumulata: (si può fare solo con variabili cardinali o categoriali ordinate) si sommano le frequenze semplici dall'inizio della scala fino ad un punto scelto, rappresentabile attraverso l'ogiva di frequenza. Percentuale cumulata: esprime la frequenza cumulata in percentuale, rappresentabile attraverso l'ogiva di frequenza. Attraverso calcoli statistici è possibile poi calcolare il punto centrale di distribuzione in base alla tipologia di variabili: Media aritmetica: per le variabili cardinali, è la somma delle variabili divisa per il numero dei casi. Mediana: per le variabili categoriali ordinate e per le cardinali, è il punto che divide la serie di dati in 2 parti uguali. Moda: va bene per tutte le variabili, è la categoria con la frequenza più alta. Per le variabili cardinali è possibile calcolare la dispersione dei dati rispetto ad un punto centrale attraverso diversi metodi. Campo di variazione : è la parte di scala compresa tra il valore massimo e quello minimo che si ottiene sottraendo al valore massimo quello minimo, in questo modo più è alto il campo di variazione più vi sarà dispersione. Oppure c'è un metodo più efficace che si divide in diverse fasi: 1. Devianza: si sottrae ad ogni singolo caso il valore della media, elevando ogni calcolo alla seconda, infine tutti i risultati verranno poi sommati. 2. Varianza: si divide il numero ottenuto con la devianza per il numero di casi presenti. 9

10 3. Scarto tipo: si rende la varianza con la stessa unità di misura dei dati di partenza perciò si fa la radice quadrata della varianza. Per le variabili categoriali ordinate nel caso in cui la media di due gruppi è uguale ma la dispersione no si può procedere con la differenza interquantilica. Si dividono i casi in 4 gruppi uguali (detti quartili), quanto più è grande la differenza tra il quarto quantile e il primo tanto più sarà grande la dispersione. Per le variabili categoriali non ordinate un indice di dispersione è il numero di categorie in cui sono divisi i dati. 10. Spiegare le variazioni di un fattore sulla base delle variazioni di un altro fattore: analisi bivariata. Quando si vuole spiegare la variazione di un fattore sulla base delle variazioni di un altro fattore, la prima cosa da fare con variabili categoriali è una tabella a doppia entrata. In essa troviamo la frequenza osservata, il numero di soggetti che hanno quella combinazione di variabili, e i marginali di riga e di colonna, che è la somma delle frequenze di una riga o di una colonna. Per sapere se c'è una relazione bisogna trovare un punto di assenza di relazione per poi calcolare la distanza dai dati raccolti nel nostro campione. Frequenza attesa: è la frequenza più probabile perché nel campione non vi siano relazioni, risponde alla proporzione: marginale di colonna : numero totale dei casi frequenza attesa : marginale di riga perciò si può dire che basta fare: marginale di riga marginale di colonna = n totale dei casi Per calcolare la distanza tra frequenza attesa e osservata: frequenza osservata frequenza attesa Frequenza attesa della cella osservata Più si trova un numero alto e più è grande la distanza tra le 2 frequenze. 10

11 Per avere un indice che rappresenta le distanze tra frequenze osservate e attese di tutta la tabella bisogna fare l'x quadro. X quadro: si sommano tutti i risultati ottenuti calcolando la distanza tra frequenza attesa ed osservata per ogni singola cella, più l'x quadro è alto e più la distanza tra le due frequenze è grande, dunque distante dalla condizione di non relazione, il valore di X quadro non è il valore della probabilità ad esso associata. La probabilità che esiste la relazione in questione viene calcolata attraverso il valore di X quadro e il grado di libertà della tabella a doppia entrata. Grado di libertà: (numero di righe -1) per (numero di colonne -1) Il valore di probabilità è anche detto di significatività, tanto più è piccolo tanto è più probabile la relazione. Quando la probabilità associata all'x quadro è inferiore a 0,05 si considera esistente la relazione. Questa tecnica di analisi bivariata si può applicare anche alle variabili cardinali a patto che esse non abbiano troppe variabili, altrimenti è anche possibile incorporarle in categorie più grandi. 11. Validità e attendibilità della ricerca basata sulla matrice dei dati. Validità dei risultati di una ricerca = significa che vi è un accordo oggettivo tra i ricercatori su quanto si è evidenziato dalla ricerca. Validità esterna = possibilità di trasportare i risultati della ricerca su tutta la popolazione di riferimento. I risultati della ricerca basata sulla matrice dei dati sono validi se sono validi i singoli passaggi, valide le definizioni operative dei fattori e vera la loro rivelazione e analisi. Attendibilità = una ricerca che porta agli stessi risultati in presenza delle stesse condizioni iniziali. Il concetto di attendibilità è legato a quello di validità, infatti se una ricerca non è valida non sarà allo stesso tempo attendibile. Per gli strumenti di rilevazione si possono distinguere 4 tipi di validità: Validità di facciata o validità apparente: validità che si basa sull'adeguatezza dello strumento nei confronti del soggetto. 11

12 Validità di contenuto: riguarda la coerenza degli indicatori con gli obiettivi da indagare. Validità in base a un criterio: i risultati ottenuti dagli indicatori devono essere concordi con un secondo gruppo di indicatori (o un'altra ricerca) che si suppongono già validi. Validità di costrutto: si ha questa validità quando le rilevazioni ottenute sono coerenti con quello che si era predetto nella riflessione teorica. Si parla di validità convergente quando le rilevazioni coincidono ricorrendo a tecniche di rilevazione diverse. Anche l'analisi dei dati ha delle sue validità: Validità relativa alle conclusioni statistiche: ovvero una relazione che è molto probabile che ci sia indipendentemente dal campione scelto. Validità relativa all'interpretazione dei dati: quando il ricercatore si approccia ai dati con un buon quadro teorico, prende in esame tutti i fattori e le loro possibili relazioni. La ricerca per esperimento Nella ricerca per esperimento si modificano alcuni fattori per verificare gli effetti sul sistema, si vuole quindi studiare un rapporto di causa-effetto. 1. Logica della sperimentazione Si tratta di trovare una relazione causale tra un fattore dipendente e uno indipendente tenendo però sotto controllo tutti gli altri fattori che potrebbero interferire. Nella sperimentazione la strategia da adottare è quella realista e serve a dare una spiegazione causale in senso stretto, perciò non da nessuna spiegazione dei comportamenti. La sperimentazione avviene nella maggior parte dei casi in un luogo controllato che non è da confondere con un ambiente artificiale. 12

13 Si ha una sperimentazione nel momento in cui si aggiunge ad una situazione un fattore sperimentale, qualcosa di nuovo che si contrappone al fattore ordinario che equivale alla normalità, ne si controllano gli effetti e si analizzano i risultati. La riuscita della ricerca esperimento dipende dalla capacità del ricercatore di controllare tutti i fattori che possono intervenire\interferire. 2. I piani sperimentali. Piano sperimentale a due gruppi. Si selezionano due gruppi il più possibile equivalenti per quelle caratteristiche che interessano o possono influire per la nostra ricerca. Si testa il livello del fattore dipendente nei due gruppi prima dell'inserimento del fattore sperimentale, inseguito si sottopone il primo gruppo (gruppo sperimentale) al fattore sperimentale mentre il secondo (gruppo di controllo) continua con il trattamento ordinario. Al termine del trattamento si rivaluta il livello del fattore dipendente in entrambi i gruppi e ne si valutano le differenze attraverso analisi quantitative e qualitative. Piano sperimentale a quattro gruppi. In questo caso i primi due gruppi hanno lo stesso trattamento che nel piano sperimentale a due gruppi, mentre gli altri due non hanno la prova iniziale ed accedono in modo diretto rispettivamente al fattore sperimentale e al fattore ordinario. In questo modo è possibile controllare l'influenza dei test iniziali. Piano sperimentale a gruppo unico. Nel caso in cui non si ha la possibilità di reperire gruppi diversi si può svolgere l'esperimento in un gruppo unico. Nella prima fase si testa la condizione iniziale, si sottopone poi il fattore ordinario perciò si fa un test intermedio, poi si somministra il fattore sperimentale ed infine si fa un test finale. Esistono però degli effetti di distorsione che intervengono nella riuscita della ricerca per esperimento: 1- effetto selezione: spesso le persone che compongono i gruppi vengono scelte arbitrariamente oppure sono le più motivate e quindi disposte a far parte di una ricerca, questo però può portare ad una falsificazione dei risultati. 13

14 2- effetto storia: bisogna assicurarsi che nel corso dell'esperimento non accadano situazioni in uno dei due gruppi che modifichino i comportamenti dei partecipanti. 3- effetto perdita: qualcuno potrebbe essere soggetto nel corso dell'esperimento ad abbandono del gruppo preso in considerazione. 4- effetto Hawthorne: già solo il fatto di intervenire in un contesto porta dei cambiamenti che potrebbero alterare i risultati, i soggetti si potrebbero comportare come hanno intuito che il ricercatore vuole. 5- effetto novità: un apporto di tecnologia nuova porta ad una maggiore motivazione e dunque ad un miglioramento che non è imputabile al nostro esperimento. 6- effetto testing: il test iniziale è indispensabile ma rischia di svelare l'obiettivo dell'esperimento e quindi di far concentrare maggiormente i soggetti sugli argomenti che ci interessano, inoltre la prova iniziale facilita la compilazione della prova finale. 7- effetto maturazione: tipico del piano sperimentale a gruppo unico, l'applicazione dei due fattori avviene in tempi differenti rispetto alla maturazione degli individui del gruppo così che il miglioramento potrebbe essere ricondotto ad una maggiore esperienze al posto che al fattore sperimentale. 3. Il problema del controllo dei fattori. Per una maggiore validità in questo tipo di ricerca è opportuno tenere un diario della sperimentazione in cui descrivere tutti gli interventi messi in atto, gli eventi successi, le strategie utilizzate e tutte le informazioni che possono essere utili per ricostruire l'accaduto. La stesura del diario della sperimentazione aggiunge elementi interpretativi. Un disegno quasi sperimentale equivale a quelle situazioni dove il ricercatore non può tenere sotto controllo tutti i fattori che intervengono nel corso della ricerca e perciò si limita ad analizzare due situazioni a posteriori in cui è presente o no il fattore sperimentale. I dati delle ricerche per esperimento vengono elaborati attraverso analisi statistiche, come nella ricerca standard. 14

15 La ricerca interpretativa 1. Logica della ricerca interpretativa. Ciò che interessa nella ricerca interpretativa sono le intenzioni che muovono i soggetti, le ragioni, gli scopi e i significati che attribuiscono ai comportamenti; in aggiunta ai contesti, gli ambiti sociali e culturali. Il ricercatore ha il compito di rilevare una grande quantità di dati apparentemente slegati e trasformarli in un sapere a proposito di una realtà; il tutto senza dimenticarsi del substrato di conoscenza che ognuno di noi ha. La comprensione è alla base di questo tipo di ricerca, una comprensione empatica che consente di interpretare il mondo esattamente come lo interpreta il soggetto studiato. Si tratta perciò di capire le rappresentazioni mentali che il soggetto si fa e di conseguenza i suoi modelli mentali, costruiti attraverso le sue esperienze oppure dalla trasmissione culturale del suo gruppo di riferimento. Comprendere realmente l'altro vuol dire abbandonare completamente le proprie rappresentazioni per applicare quelle dell'altro. Questo tipo di ricerca ha come base un'impostazione ontologica costruttivista; il quadro teorico in questo caso non avanzerà per ipotesi ma si perseguono finalità esplorative. Il quadro teorico non è fisso ma può essere variato nel corso della ricerca in base alle scoperte fatte. Nella ricerca interpretativa non vi sono indicatori si usa la definizione concettuale per esprimere il significato che il soggetto da a quel dato concetto. Non vengono usati rilevazioni rigidamente guidate ma è il soggetto stesso a fornire le informazioni più importanti per la ricerca. Solitamente si usano campioni non probabilistici in modo da studiare casi strategici non molto numerosi perché il ricercatore in questo tipo di ricerca deve approfondire molto di più la conoscenza dei soggetti. 15

16 2. L'intervista e il colloquio. Intervista = scambio verbale tra un esperto che pone domande più o meno prefissate ad un soggetto a proposito di un tema. Essa mira ad avere informazioni personali, comportamenti e opinioni. Si pone l'accento sui contenuti raccolti. Colloquio = più usato per ricerche psicologiche, tende ad indagare in profondità a proposito della propria personalità e dei propri atteggiamenti. Si pone l'accento sui processi. In questo caso vi è una volontà intrinseca ad entrambi i soggetti per la comunicazione (si pensi al colloquio psicologico). L'intervista può essere più o meno strutturata: Intervista libera o non direttiva: si definisce solo il tema su cui verteranno le domande. Intervista semistrutturata: si prepara una scaletta di intervista con il tema e i punti da toccare nell'intervista. Intervista completamente strutturata: si hanno domande chiuse da porre al soggetto. 3. Tipi di interviste utilizzate nella ricerca interpretativa. -Intervista non direttiva o in profondità: l'intervistatore enuncia il tema e lascia libero l'intervistato di parlarne a proposito dicendo tutto ciò che gli viene in mente, anche le sue esperienze personali; questa tipologia permette al soggetto di riflettere sul tema proposto e esprimere le sue opinioni senza fermarsi in superficie. - Intervista biografica: al soggetto è chiesto di raccontare la propria storia di vita, l'insieme delle sue esperienze e di eventi chiave; essa permette innanzitutto di ricostruire l'ambiente di riferimento del soggetto e il suo punto di vista quindi come le motivazioni si siano create e come si modifichino nel tempo. Inoltre permette di ricavare conoscenze approfondite sull'insorgere di comportamenti devianti. Questa intervista può avvalersi di tecniche ausiliarie come la linea di vita, si chiede al 16

17 soggetto di raccontare il suo percorso di vita su una linea immaginaria graduata in anni, oppure la bioscopia, si chiede al soggetto di esprimere attraverso i colori freddi o caldi gli stati d'animo che ha avuto in determinate circostanze in cui si è trovato. - Intervista ermeneutica: si incentra sul mondo della vita quotidiana e punta a ricostruire il contesto in cui il soggetto prende le sue decisioni, la parte interessante di questa tipologia è che la quotidianità viene sempre vista come scontata, mentre è formata da un sapere di sfondo. Il sapere di sfondo è creato attraverso processi di categorizzazione (la complessità del reale è ridotta ragionando su semplificazioni, risparmio di risorse cognitive) e reificazione (i propri pensieri sono percepiti sempre come oggettivi). Il sapere di sfondo solitamente è un qualcosa costruito insieme agli altri e da essi condivisi. Questo tipo di intervista punta a consapevolizzare il soggetto del suo sapere di sfondo, qui le opinioni nascono e si modificano nel corso dell'intervista. In questo caso è cruciale l'esperienza e la preparazione del ricercatore. -Colloquio clinico piagetiano: si tratta di capire la visione e la percezione che i soggetti hanno degli oggetti e dei concetti del mondo reale, questa tipologia parte da uno scopo e da delle ipotesi di partenza alle quali segue uno stimolo ovvero situazioni in cui il soggetto esegue operazioni concrete in modo da osservare l'attività mentre la compie. Nel dialogo che segue il ricercatore cerca di penetrare nel pensiero del soggetto chiedendo più volte le stesse cose riformulando la domanda. La traccia di questo colloquio non è predefinita ma dipende dalle risposte del soggetto. La possibilità che si producano risposte non valide è possibile dato che le domande possono essere ripetute fino a risultare insistenti, compito del ricercatore è quello di intervistare senza annoiare. - Riflessione parlata: utile per rilevare le operazioni intellettive svolte da un soggetto durante la risoluzione di un problema, all'intervistato viene proposto un problema e gli si chiede di esprimere ad alta voce i suoi ragionamenti. Il ricercatore parte dando un attività stimolo e le eventuali ipotesi da controllare. Si può chiedere al soggetto di dire tutto ciò che gli passa per la mente, utilizzando così il metodo thinking aloud. L'intervento del ricercatore in questo tipo di intervista deve essere limitato al minimo indispensabile. 17

18 - Focus group: intervista di gruppo in cui l'intervistatore è detto moderatore, scopo dell'intervista è di far discutere i partecipanti su un dato argomento. La scaletta di questa intervista è un po' rigida e contiene gli argomenti da trattare e le domande sonda. I focus group sono svolti in ambienti artificiali e sono usati sia per ricerche esplorative che confermative, è un metodo utile per rilevare opinioni piuttosto che comportamenti o atteggiamenti. -Brainstorming: è simile al focus group ma l'intervistatore non ha ruolo direttivo, la scaletta contiene solo l'argomento da trattare. I partecipanti sono chiamati ad esprimere liberamente il loro pensiero. L'obiettivo in questo caso è di creare un gran numero di idee, è un metodo con una strategia divergente poiché punta a stimolare la creatività. Si possono utilizzare delle tecniche ausiliarie come per esempio il diagramma di affinità (serie di idee poste a gruppi per affinità), il diagramma causa-effetto (ci si pone per ogni evento la sua causa scatenante) e l'analisi del campo di forze (tabellone con i pro e i contro di una situazione). - Gruppo nominale: ciascun membro esprime la propria opinione a proposito dell'argomento trattato davanti al gruppo e dopo aver ascoltato anche le opinioni dell'altro gli viene chiesto di esprimere la sua opinione una seconda volta. Esiste per questo tipo di intervista la variante Delphi dove i partecipanti esprimono la loro previsione a proposito di un tema e la inviano al moderatore che le riassume facendo anche delle statistiche. 4. Condurre un'intervista. Per ottenere una buona intervista l'intervistatore deve possedere determinate caratteristiche, innanzitutto egli deve essere sempre disponibile all'ascolto, per fare ciò l'intervistatore deve mettere in atto un processo di accettazione positiva incondizionata, ovvero l'accettazione incondizionata dell'intervistato nella sua unicità. Inoltre l'intervistatore deve essere preparato a situazioni di diffidenza o, come spesso accade con bambini, nel rifugio nella fantasia. Bisogna inoltre rassicurare l'intervistato sugli scopi della ricerca, soprattutto se essa verte su 18

19 argomenti sensibili è necessario assicurare che i risultati verranno utilizzati e divulgati in maniera anonima. Altro aspetto molto importante è quello di far sentire a proprio agio l'intervistato, quindi usando un linguaggio appropriato che servirà anche per codificare le informazioni date. All'intervista viene spesso associata la tecnica dell'osservazione poiché anche la comunicazione non verbale da informazioni. L'intervistatore deve immedesimarsi nell'intervistato ma non facendo propri i suoi problemi, bensì inserirsi nel sistema di categorie dell'intervistato essendo però sempre in grado di tornare nel proprio sistema personale. 5. L'osservazione esperienziale. Osservare = attività sistematica e intenzionale, cioè è diverso sia dall'azione di vedere che di guardare. Osservare perciò vuol dire avere già obiettivi ben precisi, sapere già quali elementi si vogliono cogliere, senza dimenticare che i comportamenti dei soggetti dipendono dall'ambiente e dal contesto in cui si trovano. Nella ricerca interpretativa l'osservazione è esperienziale, ovvero si osserva il soggetto, si fanno interviste e non si produce una serie di dati ma una narrazione che riporta descrizioni e interpretazioni. L'osservazione in questo caso può essere diretta, se fatta direttamente sul campo, oppure indiretta, se si usano strumenti di registrazione. Dato che i dati devono essere sempre interpretati è utile esprimere anticipatamente il proprio background \ quadro teorico, in modo da non far ordinare i dati secondo numerosi modelli impliciti incontrollabili. L'osservazione opera su due livelli: molecolare, si registrano i fatti direttamente osservabili; molare, si interpretano i fatti descritti; i due livelli devono essere il più distinti possibile, per fare ciò si usano categorie molto strette per il primo livello e categorie più ampie per il secondo. L'osservatore può essere partecipante, egli condivide con i soggetti studiati la situazione; oppure non partecipante, se egli è esterno alla realtà in esame. In più 19

20 l'osservatore può essere palese o non palese a seconda se esplicita i propri intenti ai soggetti studiati. L'osservazione è un buon metodo per la ricerca educativa, innanzitutto per la sua funzione conoscitiva, poi perché essa è un buon strumento di controllo, per questo è importante che l'educatore abbiano una sensibilità all'osservazione, per controllare i feedback. La ricerca azione. La ricerca azione parte da una visione dell'apprendimento per cui esso passa attraverso l'interazione attiva con il contesto e in cui tutti gli operatori e i soggetti devono essere protagonisti. Perciò gli operatori possono usare i risultati di una ricerca solo se l'hanno svolta in prima persona. Per questo motivo è una tipologia di ricerca molto legata ai problemi quotidiani. Gruppo e campo sono concetti fondamentali per questo tipo di ricerca. 1. Logica della ricerca azione. Forma di ricerca di gruppo compiuta da persone coinvolte per risolvere una precisa problematica, in questo modo il momento di azione e di ricerca sono simultanei. Condizione fondamentale per questo tipo di ricerca è il fatto che i partecipanti abbiano potere decisionale nella propria struttura in modo da poter veramente applicare delle modifiche. La ricerca azione non ha un iter rigido, può partire da ipotesi che vengono continuamente modificate lungo il percorso. Si può dire che questa segue un iter circolare su dei punti cardine (identificazione problema, creare un gruppo, pianificare un intervento, metterlo in atto, rilevare i risultati, riflettere sui risultati e magari su un altro tipo di intervento...). Il ricercatore interno permette di raggiungere una reale comprensione della situazione e di solito ha come scopo il miglioramento della realtà educativa. 20

21 La ricerca è svolta attraverso la partecipazione di tutti i membri ovvero con una continua negoziazione tra loro, sui concetti, problemi e modalità risolutive. Questa ricerca mira a creare consapevolezza in tutti i partecipanti a proposito dei propri metodi e non porta ad una conoscenza o soluzione definitiva, ma ad un continuo punto di partenza per miglioramenti. Il gruppo è opportuno che sia seguito da un consulente esterno in modo da guidare i componenti nella risoluzione della problematica e con la possibilità di promuovere modelli di intervento alternativi. Il conduttore in più deve favorire e mantenere un clima di serenità e collaborazione nel gruppo, equilibrare gli interventi e rendere tutti partecipi e disposti a mettersi in gioco. La figura del conduttore con il proseguire della ricerca deve farsi più da parte ed intervenire solo nel caso si presentino delle dinamiche inattese, in modo da lasciare liberi gli operatori di crescere. La ricerca azione è un momento di apprendimento e formazione sia per gli operatori che per il ricercatore. Le tecniche e i metodi usati in questo tipo di ricerca sono gli stessi delle alte ricerche ma con la finalità di risolvere un problema concreto. 2. Autenticità dei risultati della ricerca azione. Ciò che rende questa ricerca scientifica è il grado di coinvolgimento e la partecipazione degli operatori unita ai risultati ottenuti. In questo caso non si parla di validità esterna della ricerca ma di trasferibilità dei risultati che comunque prevede un momento di riflessione a proposito delle differenze tra i contesti. Come per la ricerca interpretativa è molto importante la descrizione dei luoghi in cui avviene la ricerca azione. Lo studio di caso Lo studio di caso è un approccio olistico per lo studio di eventi reali. Come l indagine storiografica e l esperimento, lo studio di caso è una strategia adatta per 21

22 spiegare i fenomeni; il come e il perché delle cose. Mentre non è adatta per capire le frequenze e le incidenze dei fenomeni (il dove e il quanto delle cose). Infatti lo studio di caso consente di osservare / ripercorrere i meccanismi e i processi o, più in generale, la parte dinamica di un fenomeno. Come l esperimento, lo studio di caso serve per fare analisi delle cause. Tuttavia, rispetto all esperimento, manca qualsiasi possibilità di manipolazione delle variabili di interesse. In linea generale uno studio di caso può basarsi sullo stesso genere di materiale empirico di cui si avvalgono le indagini storiografiche, cioè i documenti segnici e non segnici, intenzionali e non intenzionali. Tuttavia lo studio di caso può avvalersi di fonti di informazioni diverse: osservazione (partecipante e non) e interviste. Esperimento La funzione del laboratorio è isolare il fenomeno indagato dal contesto esterno, creando un ambiente artificiale che dovrebbe garantire l assenza di interferenze. Studi di caso il fenomeno è indagato mentre accade, la demarcazione tra il fenomeno e il suo contesto non è data. Generalizzabilità statistica I risultati di un indagine possono essere generalizzati a un collettivo diverso o più ampio rispetto a quello su cui è stata condotta l indagine. Generalizzabilità analitica / teorica I risultati di un indagine confermano, arricchiscono (o più in generale sono compatibili con) conoscenze teoriche precedentemente acquisite. 22

La ricerca empirica in educazione

La ricerca empirica in educazione La ricerca empirica in educazione Alberto Fornasari Docente di Pedagogia Sperimentale Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia, Comunicazione Il ricercatore ha il compito di trovare relazioni

Dettagli

Criteri di valutazione (domande guida per autovalutarsi)

Criteri di valutazione (domande guida per autovalutarsi) Guida allo studio e all autovalutazione Valutate la vostra proposta di la vostra preparazione sulla base dei criteri proposti e assegnatevi un : se la somma dei punteggi ottenuti è inferiore alla metà

Dettagli

PROGRAMMAZIONE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA

PROGRAMMAZIONE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA PROGRAMMAZIONE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA COMPETENZA 1 IMPARARE AD IMPARARE Abilità/ Capacità Organizzare il proprio lavoro autonomamente - Rispettare le consegne - Mettere in atto strategie appropriate

Dettagli

come nasce una ricerca

come nasce una ricerca PSICOLOGIA SOCIALE lez. 2 RICERCA SCIENTIFICA O SENSO COMUNE? Paola Magnano paola.magnano@unikore.it ricevimento: martedì ore 10-11 c/o Studio 16, piano -1 PSICOLOGIA SOCIALE COME SCIENZA EMPIRICA le sue

Dettagli

ENTE TITOLARE: ISTITUTO VENETO PER IL LAVORO

ENTE TITOLARE: ISTITUTO VENETO PER IL LAVORO ENTE TITOLARE: ISTITUTO VENETO PER IL LAVORO PROGETTO 2/1/1/1758/2009 Riconoscimento e certificazione delle competenze acquisite in ambiente di lavoro dagli occupati in contratto di apprendistato AzioneMacro

Dettagli

PSICOLOGIA. La ricerca nelle scienze sociali. Le tecniche di rilevazione dei dati. L'osservazione. il testo:

PSICOLOGIA. La ricerca nelle scienze sociali. Le tecniche di rilevazione dei dati. L'osservazione. il testo: il testo: 01 Le tecniche di rilevazione dei dati Le principali tecniche di raccolta dei dati si dividono in: tecniche descrittive: il ricercatore osserva ciò che sta studiando. Sono tecniche descrittive

Dettagli

RICERCA-AZIONE. l insegnamento riflessivo. Caterina Bortolani-2009

RICERCA-AZIONE. l insegnamento riflessivo. Caterina Bortolani-2009 RICERCA-AZIONE ovvero l insegnamento riflessivo Gli insegnanti sono progettisti.. riflettono sul contesto nel quale devono lavorare sugli obiettivi che vogliono raggiungere decidono quali contenuti trattare

Dettagli

ANALISI DELLE FREQUENZE: IL TEST CHI 2

ANALISI DELLE FREQUENZE: IL TEST CHI 2 ANALISI DELLE FREQUENZE: IL TEST CHI 2 Quando si hanno scale nominali o ordinali, non è possibile calcolare il t, poiché non abbiamo medie, ma solo frequenze. In questi casi, per verificare se un evento

Dettagli

Appendice III. Competenza e definizione della competenza

Appendice III. Competenza e definizione della competenza Appendice III. Competenza e definizione della competenza Competenze degli psicologi Lo scopo complessivo dell esercizio della professione di psicologo è di sviluppare e applicare i principi, le conoscenze,

Dettagli

Laboratorio di Pedagogia Sperimentale. Indice

Laboratorio di Pedagogia Sperimentale. Indice INSEGNAMENTO DI LABORATORIO DI PEDAGOGIA SPERIMENTALE LEZIONE III INTRODUZIONE ALLA RICERCA SPERIMENTALE (PARTE III) PROF. VINCENZO BONAZZA Indice 1 L ipotesi -----------------------------------------------------------

Dettagli

Rapporto dal Questionari Insegnanti

Rapporto dal Questionari Insegnanti Rapporto dal Questionari Insegnanti SCUOLA CHIC81400N N. Docenti che hanno compilato il questionario: 60 Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il Questionario Insegnanti ha l obiettivo di rilevare la

Dettagli

PROGRAMMAZIONE ANNUALE per la classe prima. Matematica

PROGRAMMAZIONE ANNUALE per la classe prima. Matematica ISTITUTO COMPRENSIVO DI SORISOLE Scuole Primarie PROGRAMMAZIONE ANNUALE per la classe prima Matematica Anno Scolastico 2015/ 2016 COMPETENZE : A -NUMERO Comprende il significato dei numeri, i modi per

Dettagli

Attività destinata a raccogliere e a catalogare documenti con l'obiettivo di farli conoscere e diffonderli.

Attività destinata a raccogliere e a catalogare documenti con l'obiettivo di farli conoscere e diffonderli. DOCUMENTAZIONE Attività destinata a raccogliere e a catalogare documenti con l'obiettivo di farli conoscere e diffonderli. Attività di elaborazione, raccolta, organizzazione e diffusione di documenti.

Dettagli

CIRCOLO DIDATTICO DI SAN MARINO Anno Scolastico 2013/2014

CIRCOLO DIDATTICO DI SAN MARINO Anno Scolastico 2013/2014 CIRCOLO DIDATTICO DI SAN MARINO Anno Scolastico 2013/2014 RICERCA-AZIONE Insegnare per competenze: Lo sviluppo dei processi cognitivi Scuola Elementare Fiorentino DESCRIZIONE DELL ESPERIENZA Docente: Rosa

Dettagli

SCUOLA PRIMARIA SCIENZE NATURALI E SPERIMENTALI. Competenza: 1. Comunicazione efficace Indicatore: 1.1 Comprensione

SCUOLA PRIMARIA SCIENZE NATURALI E SPERIMENTALI. Competenza: 1. Comunicazione efficace Indicatore: 1.1 Comprensione SCUOLA PRIMARIA SCIENZE NATURALI E SPERIMENTALI Competenza: 1. Comunicazione efficace Indicatore: 1.1 Comprensione Descrittori Classe 1 Descrittori Classe 2 Descrittori Classe 3 Descrittori Classe 4 Descrittori

Dettagli

Un gioco con tre dadi

Un gioco con tre dadi Un gioco con tre dadi Livello scolare: biennio Abilità interessate Costruire lo spazio degli eventi in casi semplici e determinarne la cardinalità. Valutare la probabilità in diversi contesti problematici.

Dettagli

Ufficio Scolastico Regionale per l Abruzzo. Rapporto dal Questionari Studenti

Ufficio Scolastico Regionale per l Abruzzo. Rapporto dal Questionari Studenti Rapporto dal Questionari Studenti SCUOLA xxxxxxxxx Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il questionario studenti ha lo scopo di indagare alcuni aspetti considerati rilevanti per assicurare il benessere

Dettagli

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo

Dettagli

Corso di. Dott.ssa Donatella Cocca

Corso di. Dott.ssa Donatella Cocca Corso di Statistica medica e applicata Dott.ssa Donatella Cocca 1 a Lezione Cos'è la statistica? Come in tutta la ricerca scientifica sperimentale, anche nelle scienze mediche e biologiche è indispensabile

Dettagli

Questionario di fine modulo Accoglienza

Questionario di fine modulo Accoglienza Questionario di fine modulo Accoglienza Si propongono di seguito n. 18 di domande chiuse con 4 possibili risposte. Solo una risposta è corretta. Le domande sono state divise in 4 sezioni (A, B, C, D).

Dettagli

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i P r o d o t t o d a A l b e r t o P a o l i n i G r o s s e t o P a r c h e g g i s r l V e n g o n o p

Dettagli

PROGETTO INDAGINE DI OPINIONE SUL PROCESSO DI FUSIONE DEI COMUNI NEL PRIMIERO

PROGETTO INDAGINE DI OPINIONE SUL PROCESSO DI FUSIONE DEI COMUNI NEL PRIMIERO PROGETTO INDAGINE DI OPINIONE SUL PROCESSO DI FUSIONE DEI COMUNI NEL PRIMIERO L indagine si è svolta nel periodo dal 26 agosto al 16 settembre 2014 con l obiettivo di conoscere l opinione dei residenti

Dettagli

Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms. adacher@dia.uniroma3.it

Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms. adacher@dia.uniroma3.it Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms adacher@dia.uniroma3.it Introduzione Sistemi e Modelli Lo studio e l analisi di sistemi tramite una rappresentazione astratta o una sua formalizzazione

Dettagli

Come archiviare i dati per le scienze sociali

Come archiviare i dati per le scienze sociali Come archiviare i dati per le scienze sociali ADPSS-SOCIODATA Archivio Dati e Programmi per le Scienze Sociali www.sociologiadip.unimib.it/sociodata E-mail: adpss.sociologia@unimib.it Tel.: 02 64487513

Dettagli

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI Nell ambito delle attività previste dal servizio di Counseling Filosofico e di sostegno alla genitorialità organizzate dal nostro Istituto, si propone l avvio di un nuovo progetto per l organizzazione

Dettagli

Lezione n 2 L educazione come atto ermeneutico (2)

Lezione n 2 L educazione come atto ermeneutico (2) Lezione n 2 L educazione come atto ermeneutico (2) Riprendiamo l analisi interrotta nel corso della precedente lezione b) struttura dialogica del fatto educativo Per rispondere a criteri ermenutici, l

Dettagli

Psicologia dell orientamento scolastico e professionale. Indice

Psicologia dell orientamento scolastico e professionale. Indice INSEGNAMENTO DI PSICOLOGIA DELL ORIENTAMENTO SCOLASTICO E PROFESSIONALE LEZIONE I ORIENTAMENTO E PSICOLOGIA PROF.SSA ANNAMARIA SCHIANO Indice 1 L orientamento: significato e tipologie ---------------------------------------------------------------

Dettagli

Alla ricerca dell algoritmo. Scoprire e formalizzare algoritmi.

Alla ricerca dell algoritmo. Scoprire e formalizzare algoritmi. PROGETTO SeT Il ciclo dell informazione Alla ricerca dell algoritmo. Scoprire e formalizzare algoritmi. Scuola media Istituto comprensivo di Fagagna (Udine) Insegnanti referenti: Guerra Annalja, Gianquinto

Dettagli

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accogliere e trattenere i volontari in associazione Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accoglienza Ogni volontario dovrebbe fin dal primo incontro con l associazione, potersi sentire accolto e a proprio

Dettagli

Siamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo.

Siamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo. DALLE PESATE ALL ARITMETICA FINITA IN BASE 2 Si è trovato, partendo da un problema concreto, che con la base 2, utilizzando alcune potenze della base, operando con solo addizioni, posso ottenere tutti

Dettagli

Il concetto di valore medio in generale

Il concetto di valore medio in generale Il concetto di valore medio in generale Nella statistica descrittiva si distinguono solitamente due tipi di medie: - le medie analitiche, che soddisfano ad una condizione di invarianza e si calcolano tenendo

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PALERMO MASTER: MISSB. UDA di Fisica

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PALERMO MASTER: MISSB. UDA di Fisica UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PALERMO MASTER: MISSB UDA di Fisica CLASSE V Scheda di Fisica di: Rosalia Rinaldi Prof.ssa Sperandeo 1 PREMESSA: Calore e temperatura sono concetti che ricorrono frequentemente

Dettagli

SPC e distribuzione normale con Access

SPC e distribuzione normale con Access SPC e distribuzione normale con Access In questo articolo esamineremo una applicazione Access per il calcolo e la rappresentazione grafica della distribuzione normale, collegata con tabelle di Clienti,

Dettagli

Project Cycle Management

Project Cycle Management Project Cycle Management Tre momenti centrali della fase di analisi: analisi dei problemi, analisi degli obiettivi e identificazione degli ambiti di intervento Il presente materiale didattico costituisce

Dettagli

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA SCUOLA PRIMARIA DI CORTE FRANCA MATEMATICA CLASSE QUINTA TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA L ALUNNO SVILUPPA UN ATTEGGIAMENTO POSITIVO RISPETTO ALLA MATEMATICA,

Dettagli

Indice. 1 Il monitoraggio del progetto formativo --------------------------------------------------------------- 3. 2 di 6

Indice. 1 Il monitoraggio del progetto formativo --------------------------------------------------------------- 3. 2 di 6 LEZIONE MONITORARE UN PROGETTO FORMATIVO. UNA TABELLA PROF. NICOLA PAPARELLA Indice 1 Il monitoraggio del progetto formativo --------------------------------------------------------------- 3 2 di 6 1 Il

Dettagli

Visita il sito www.epc.it

Visita il sito www.epc.it Guarda tutti i titoli in collana Visita il sito www.epc.it seguono diapositive di esempio del corso selezionato Durante la proiezione di questa diapositiva il relatore si presenta ed effettua un rapido

Dettagli

IDENTIFICAZIONE DEI BISOGNI DEL CLIENTE

IDENTIFICAZIONE DEI BISOGNI DEL CLIENTE IDENTIFICAZIONE DEI BISOGNI DEL CLIENTE 51 Dichiarazione d intenti (mission statement) La dichiarazione d intenti ha il compito di stabilire degli obiettivi dal punto di vista del mercato, e in parte dal

Dettagli

Sommario. Definizione di informatica. Definizione di un calcolatore come esecutore. Gli algoritmi.

Sommario. Definizione di informatica. Definizione di un calcolatore come esecutore. Gli algoritmi. Algoritmi 1 Sommario Definizione di informatica. Definizione di un calcolatore come esecutore. Gli algoritmi. 2 Informatica Nome Informatica=informazione+automatica. Definizione Scienza che si occupa dell

Dettagli

RICERCA AZIONE STRUMENTI

RICERCA AZIONE STRUMENTI RICERCA AZIONE STRUMENTI STRUMENTI INTROSPETTIVI Permettono di scoprire gli aspetti più nascosti, le sfaccettature più profonde. Sono privati perché di norma vengono usati dall individuo da solo. Non sono

Dettagli

Istituto comprensivo Arbe Zara

Istituto comprensivo Arbe Zara Istituto comprensivo Arbe Zara Viale Zara,96 Milano Tel. 02/6080097 Scuola Secondaria di primo grado Falcone Borsellino Viale Sarca, 24 Milano Tel- 02/88448270 A.s 2015 /2016 Progettazione didattica della

Dettagli

CRITERI DI VALUTAZIONE SCUOLA PRIMARIA SCUOLA PRIMARIA

CRITERI DI VALUTAZIONE SCUOLA PRIMARIA SCUOLA PRIMARIA CLASSI seconde CRITERI DI VALUTAZIONE SCUOLA PRIMARIA SCUOLA PRIMARIA LINGUA ITALIANA l alunno utilizza in maniera appropriata il codice linguistico per descrivere, narrare argomentare. si esprime in modo

Dettagli

PROGETTO: TEATRO FORUM

PROGETTO: TEATRO FORUM 24 5 PROGETTO: TEATRO FORUM (per Oratori sensibili) Che cos è Il Teatro forum è un metodo e percorso formativo utilizzato spesso in situazioni di disagio socio-culturale e si propone come strumento per

Dettagli

Raccomandazione del Parlamento europeo 18/12/2006 CLASSE PRIMA COMPETENZE ABILITÀ CONOSCENZE. Operare con i numeri

Raccomandazione del Parlamento europeo 18/12/2006 CLASSE PRIMA COMPETENZE ABILITÀ CONOSCENZE. Operare con i numeri COMPETENZA CHIAVE MATEMATICA Fonte di legittimazione Raccomandazione del Parlamento europeo 18/12/2006 CLASSE PRIMA COMPETENZE ABILITÀ CONOSCENZE L alunno utilizza il calcolo scritto e mentale con i numeri

Dettagli

Analisi e diagramma di Pareto

Analisi e diagramma di Pareto Analisi e diagramma di Pareto L'analisi di Pareto è una metodologia statistica utilizzata per individuare i problemi più rilevanti nella situazione in esame e quindi le priorità di intervento. L'obiettivo

Dettagli

Il gruppo nella ricerca-azione. azione. Cantù, 24 maggio 2011

Il gruppo nella ricerca-azione. azione. Cantù, 24 maggio 2011 Il gruppo nella ricerca-azione azione Cantù, 24 maggio 2011 Life Skills di comunità PAR (Participatory Action Research): Analisi degli Stakeholders Valorizzazione del lavoro in gruppo Focus groups Conference(Tavoli)

Dettagli

Percezione della sicurezza sul lavoro in Toscana: il caso dei lavoratori immigrati nel settore agro-boschivo - ANOLF/CISL FOCUS GROUP

Percezione della sicurezza sul lavoro in Toscana: il caso dei lavoratori immigrati nel settore agro-boschivo - ANOLF/CISL FOCUS GROUP Percezione della sicurezza sul lavoro in Toscana: il caso dei lavoratori immigrati nel settore agro-boschivo - ANOLF/CISL FOCUS GROUP PRESENTAZIONE DEL PROGETTO La CISL ha organizzato questo incontro perché

Dettagli

La pista del mio studio Riflettiamo sulla pista. Guida per l insegnante

La pista del mio studio Riflettiamo sulla pista. Guida per l insegnante Riflettiamo sulla pista Guida per l insegnante Obiettivi educativi generali Compito di specificazione - possiede capacità progettuale - è in grado di organizzare il proprio tempo e di costruire piani per

Dettagli

f(x) = 1 x. Il dominio di questa funzione è il sottoinsieme proprio di R dato da

f(x) = 1 x. Il dominio di questa funzione è il sottoinsieme proprio di R dato da Data una funzione reale f di variabile reale x, definita su un sottoinsieme proprio D f di R (con questo voglio dire che il dominio di f è un sottoinsieme di R che non coincide con tutto R), ci si chiede

Dettagli

La gestione delle emozioni: interventi educativi e didattici. Dott.ssa Monica Dacomo

La gestione delle emozioni: interventi educativi e didattici. Dott.ssa Monica Dacomo La gestione delle emozioni: interventi educativi e didattici Dott.ssa Monica Dacomo Attività per la scuola secondaria di I grado Chi o cosa provoca le nostre emozioni? Molti pensano che siano le altre

Dettagli

Metodi statistici per le ricerche di mercato

Metodi statistici per le ricerche di mercato Metodi statistici per le ricerche di mercato Prof.ssa Isabella Mingo A.A. 2014-2015 Facoltà di Scienze Politiche, Sociologia, Comunicazione Corso di laurea Magistrale in «Organizzazione e marketing per

Dettagli

L insegnamento del Laboratorio di Fisica. Alcune considerazioni didattiche

L insegnamento del Laboratorio di Fisica. Alcune considerazioni didattiche L insegnamento del Laboratorio di Fisica Alcune considerazioni didattiche La Fisica nasce come scienza sperimentale, ma è spesso insegnata in modo soltanto teorico. Senza il supporto del laboratorio, si

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO SASSOFERRATO UNITÁ DI INSEGNAMENTO APPRENDIMENTO n.1 a.s.2013/2014

ISTITUTO COMPRENSIVO SASSOFERRATO UNITÁ DI INSEGNAMENTO APPRENDIMENTO n.1 a.s.2013/2014 Articolazione dell apprendimento Dati identificativi ISTITUTO COMPRENSIVO SASSOFERRATO UNITÁ DI INSEGNAMENTO APPRENDIMENTO n.1 a.s.2013/2014 Titolo significativo Risolvere i problemi Insegnamenti coinvolti

Dettagli

Elementi di Psicometria con Laboratorio di SPSS 1

Elementi di Psicometria con Laboratorio di SPSS 1 Elementi di Psicometria con Laboratorio di SPSS 1 29-Analisi della potenza statistica vers. 1.0 (12 dicembre 2014) Germano Rossi 1 germano.rossi@unimib.it 1 Dipartimento di Psicologia, Università di Milano-Bicocca

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO MONTEGROTTO TERME SCUOLA PRIMARIA DISCIPLINA: MATEMATICA - CLASSE PRIMA OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

ISTITUTO COMPRENSIVO MONTEGROTTO TERME SCUOLA PRIMARIA DISCIPLINA: MATEMATICA - CLASSE PRIMA OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO PRIMA DELLA DISCIPLINA: MATEMATICA - CLASSE PRIMA L alunno si muove con sicurezza nel calcolo scritto e mentale con i numeri naturali. Legge e comprende testi che coinvolgono aspetti logici e matematici.

Dettagli

Dalla Diagnosi Funzionale al PEI. Valutazione delle abilità attraverso l osservazione del comportamento e i test

Dalla Diagnosi Funzionale al PEI. Valutazione delle abilità attraverso l osservazione del comportamento e i test Dalla Diagnosi Funzionale al PEI Valutazione delle abilità attraverso l osservazione del comportamento e i test Effetti del non Valutare Sopravvalutare Problemi di comportamento (isolamento) Sottovalutare

Dettagli

Elementi di Psicometria con Laboratorio di SPSS 1

Elementi di Psicometria con Laboratorio di SPSS 1 Elementi di Psicometria con Laboratorio di SPSS 1 12-Il t-test per campioni appaiati vers. 1.2 (7 novembre 2014) Germano Rossi 1 germano.rossi@unimib.it 1 Dipartimento di Psicologia, Università di Milano-Bicocca

Dettagli

La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti

La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti Alessandro Mazzeranghi, Rossano Rossetti MECQ S.r.l. Quanto è importante la manutenzione negli ambienti di lavoro? E cosa

Dettagli

MATEMATICA CLASSE PRIMA

MATEMATICA CLASSE PRIMA CLASSE PRIMA L alunno/a si muove con sicurezza nel calcolo scritto e mentale con i numeri naturali e sa valutare l opportunità di ricorrere a una calcolatrice. Contare oggetti o eventi, a voce e mentalmente,

Dettagli

FINALITA DELLA SCUOLA DELL INFANZIA

FINALITA DELLA SCUOLA DELL INFANZIA I.C.S. MAREDOLCE FINALITA DELLA SCUOLA DELL INFANZIA La nostra scuola dell Infanzia con la sua identità specifica sotto il profilo pedagogico e metodologico-organizzativo persegue: l acquisizione di capacità

Dettagli

Statistica. Lezione 6

Statistica. Lezione 6 Università degli Studi del Piemonte Orientale Corso di Laurea in Infermieristica Corso integrato in Scienze della Prevenzione e dei Servizi sanitari Statistica Lezione 6 a.a 011-01 Dott.ssa Daniela Ferrante

Dettagli

PROGETTO EM.MA PRESIDIO

PROGETTO EM.MA PRESIDIO PROGETTO EM.MA PRESIDIO di PIACENZA Bentornati Il quadro di riferimento di matematica : INVALSI e TIMSS A CONFRONTO LE PROVE INVALSI Quadro di riferimento per la valutazione Quadro di riferimento per i

Dettagli

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Premessa All arrivo di un nuovo volontario l intero sistema dell associazione viene in qualche modo toccato. Le relazioni si strutturano diversamente

Dettagli

OBIETTIVI EDUCATIVI E DIDATTICI

OBIETTIVI EDUCATIVI E DIDATTICI ISTITUTO COMPRENSIVO DI BREMBATE SOPRA - SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO FERRUCCIO DELL ORTO OBIETTIVI EDUCATIVI E DIDATTICI CLASSI PRIME SOCIALIZZAZIONE - PARTECIPAZIONE Primo quadrimestre Si pone nella

Dettagli

Fondamenti e tecniche di comunicazione verbale

Fondamenti e tecniche di comunicazione verbale Fondamenti e di comunicazione non verbale Fondamenti e di comunicazione verbale Rivolto agli infermieri Professionali Comunicare meglio: aiutare gli infermieri a aiutare. Abstract Ogni cosa che impariamo

Dettagli

IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:

IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE: IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:! definisce i bisogni e i desideri insoddisfatti! ne definisce l ampiezza! determina quali mercati obiettivo l impresa può meglio servire! definisce i prodotti

Dettagli

Modalità operativa un percorso didattico in 4 incontri con relativa scheda di rilevazione

Modalità operativa un percorso didattico in 4 incontri con relativa scheda di rilevazione Allegato 1: Modalità operativa un percorso didattico in 4 incontri con relativa scheda di rilevazione Premessa Il video didattico Noi due del sud offre una istantanea sul bullismo nella scuola media inferiore,

Dettagli

7 CIRCOLO DIDATTICO - MODENA

7 CIRCOLO DIDATTICO - MODENA 7 CIRCOLO DIDATTICO - MODENA Via San Giovanni Bosco, 171 - Modena tel. 059.223752 / fax 059.4391420 VADEMECUM IMPEGNI DI RECIPROCITA NEI RAPPORTI SCUOLA FAMIGLIA Premessa Dal POF 2009/2010 del 7 Circolo

Dettagli

SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO

SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO AUTOANALISI D ISTITUTO SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO RAV A partire dal corrente anno scolastico tutte le scuole del Sistema Nazionale di Istruzione, statali e paritarie,

Dettagli

STATISTICA IX lezione

STATISTICA IX lezione Anno Accademico 013-014 STATISTICA IX lezione 1 Il problema della verifica di un ipotesi statistica In termini generali, si studia la distribuzione T(X) di un opportuna grandezza X legata ai parametri

Dettagli

Area Marketing. Approfondimento

Area Marketing. Approfondimento Area Marketing Approfondimento CUSTOMER SATISFACTION COME RILEVARE IL LIVELLO DI SODDISFAZIONE DEI CLIENTI (CUSTOMER SATISFACTION) Rilevare la soddisfazione dei clienti non è difficile se si dispone di

Dettagli

ALLEGATO B. Nel corso degli anni il monitoraggio ha previsto nelle diverse annualità:

ALLEGATO B. Nel corso degli anni il monitoraggio ha previsto nelle diverse annualità: ALLEGATO B Il modello di monitoraggio Il gruppo di Progetto di PQM, nell anno scolastico 2010-2011 ha costituito un gruppo di lavoro tecnico composto dal gruppo di progetto stesso e dai ricercatori dei

Dettagli

OSSERVAZIONI TEORICHE Lezione n. 4

OSSERVAZIONI TEORICHE Lezione n. 4 OSSERVAZIONI TEORICHE Lezione n. 4 Finalità: Sistematizzare concetti e definizioni. Verificare l apprendimento. Metodo: Lettura delle OSSERVAZIONI e risoluzione della scheda di verifica delle conoscenze

Dettagli

Lo Sviluppo delle Capacità

Lo Sviluppo delle Capacità Lo Sviluppo delle Capacità 1 Come elaborare un Piano di sviluppo: premesse e processo 3 2 Appendice A: Una guida per la Diagnosi degli ostacoli 7 3 Appendice B: Una guida per la scelta delle Tecniche 8

Dettagli

CAPITOLO 8 LA VERIFICA D IPOTESI. I FONDAMENTI

CAPITOLO 8 LA VERIFICA D IPOTESI. I FONDAMENTI VERO FALSO CAPITOLO 8 LA VERIFICA D IPOTESI. I FONDAMENTI 1. V F Un ipotesi statistica è un assunzione sulle caratteristiche di una o più variabili in una o più popolazioni 2. V F L ipotesi nulla unita

Dettagli

Modulo: Scarsità e scelta

Modulo: Scarsità e scelta In queste pagine è presentato un primo modello di conversione di concetti, schemi e argomentazioni di natura teorica relativi all argomento le scelte di consumo (presentato preliminarmente in aula e inserito

Dettagli

L USO DELLA PNL IN AZIENDA: COME, QUANDO E PERCHE

L USO DELLA PNL IN AZIENDA: COME, QUANDO E PERCHE L USO DELLA PNL IN AZIENDA: COME, QUANDO E PERCHE LA SCIENZA Se si cerca programmazione neurolinguistica O PNL si hanno questi risultati ( tantissimi ) Definire la PNL, Programmazione Neuro Linguistica

Dettagli

APPUNTI DI MATEMATICA LE FRAZIONI ALGEBRICHE ALESSANDRO BOCCONI

APPUNTI DI MATEMATICA LE FRAZIONI ALGEBRICHE ALESSANDRO BOCCONI APPUNTI DI MATEMATICA LE FRAZIONI ALGEBRICHE ALESSANDRO BOCCONI Indice 1 Le frazioni algebriche 1.1 Il minimo comune multiplo e il Massimo Comun Divisore fra polinomi........ 1. Le frazioni algebriche....................................

Dettagli

TOLLO CH -VIA CAVOUR N.2

TOLLO CH -VIA CAVOUR N.2 TOLLO CH -VIA CAVOUR N.2 Tel. 0871. 961126-961587 Fax 0871 961126 email chic81300t@istruzione.it chic81300t@pec.istruzione.it www.istitutocomprensivotollo.it CHIC81300T Cod. Fisc. 80003000694 PROGETTO

Dettagli

UN GRUPPO DI LAVORO EVOLVE

UN GRUPPO DI LAVORO EVOLVE GRUPPI DI LAVORO GRUPPO DI LAVORO Un gruppo di lavoro è costituito da un insieme di individui che interagiscono tra loro con una certa regolarità, nella consapevolezza di dipendere l uno dall altro e di

Dettagli

Nel mondo antico l oracolo di Delphi dispensava i suoi vaticini, ascoltato da chiunque si accingesse ad intraprendere azioni importanti o rischiose,

Nel mondo antico l oracolo di Delphi dispensava i suoi vaticini, ascoltato da chiunque si accingesse ad intraprendere azioni importanti o rischiose, IL METODO DELPHI Nel mondo antico l oracolo di Delphi dispensava i suoi vaticini, ascoltato da chiunque si accingesse ad intraprendere azioni importanti o rischiose, in ogni caso impegnative. L importanza

Dettagli

PROCESSO DI INDICIZZAZIONE SEMANTICA

PROCESSO DI INDICIZZAZIONE SEMANTICA PROCESSO DI INDICIZZAZIONE SEMANTICA INDIVIDUAZIONE DEI TEMI/CONCETTI SELEZIONE DEI TEMI/CONCETTI ESPRESSIONE DEI CONCETTI NEL LINGUAGGIO DI INDICIZZAZIONE TIPI DI INDICIZZAZIONE SOMMARIZZAZIONE INDICIZZAZIONE

Dettagli

SCELTA DELL APPROCCIO. A corredo delle linee guida per l autovalutazione e il miglioramento

SCELTA DELL APPROCCIO. A corredo delle linee guida per l autovalutazione e il miglioramento SCELTA DELL APPROCCIO A corredo delle linee guida per l autovalutazione e il miglioramento 1 SCELTA DELL APPROCCIO l approccio all autovalutazione diffusa può essere normale o semplificato, a seconda delle

Dettagli

CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE ITALIANO

CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE ITALIANO CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE ITALIANO Livello di base non raggiunto Non ha raggiunto tutte le competenze minime previste nel livello di base Riconosce ed utilizza le strutture linguistiche di base Comprende

Dettagli

LE STRATEGIE DI COPING

LE STRATEGIE DI COPING Il concetto di coping, che può essere tradotto con fronteggiamento, gestione attiva, risposta efficace, capacità di risolvere i problemi, indica l insieme di strategie mentali e comportamentali che sono

Dettagli

ALLINEARSI: IL DRIVER PER UNA INNOVAZIONE DI SUCCESSO!

ALLINEARSI: IL DRIVER PER UNA INNOVAZIONE DI SUCCESSO! ALLINEARSI: IL DRIVER PER UNA INNOVAZIONE DI SUCCESSO! L allineamento del team esecutivo è definibile come l accordo dei membri del team in merito a: 1. Allineamento personale -consapevolezza dell impatto

Dettagli

LA CONOSCENZA DEL MONDO SCUOLA DELL INFANZIA. OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO 3 anni 4 anni 5 anni

LA CONOSCENZA DEL MONDO SCUOLA DELL INFANZIA. OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO 3 anni 4 anni 5 anni SCUOLA DELL INFANZIA INDICATORI LA CONOSCENZA DEL MONDO OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO 3 anni 4 anni 5 anni Riconoscere la quantità. Ordinare piccole quantità. Riconoscere la quantità. Operare e ordinare piccole

Dettagli

Il Problem-Based Learning dalla pratica alla teoria

Il Problem-Based Learning dalla pratica alla teoria Il Problem-Based Learning dalla pratica alla teoria Il Problem-based learning (apprendimento basato su un problema) è un metodo di insegnamento in cui un problema costituisce il punto di inizio del processo

Dettagli

IL CICLO DI VITA DEL PROGETTO. Elementi essenziali di progetto. Fasi e tappe Gli Approcci

IL CICLO DI VITA DEL PROGETTO. Elementi essenziali di progetto. Fasi e tappe Gli Approcci UNIVERSITA MILANO BICOCCA Corso di laurea di primo livello in servizio sociale anno accademico 2009-2010 Progettare il sociale Prof. Dario A. Colombo IL CICLO DI VITA DEL PROGETTO Elementi essenziali di

Dettagli

Conoscenza. Metodo scientifico

Conoscenza. Metodo scientifico Conoscenza La conoscenza è la consapevolezza e la comprensione di fatti, verità o informazioni ottenuti attraverso l'esperienza o l'apprendimento (a posteriori), ovvero tramite l'introspezione (a priori).

Dettagli

STRUTTURA UDA U.D.A. 4. Classe III A PRESENTAZIONE

STRUTTURA UDA U.D.A. 4. Classe III A PRESENTAZIONE STRUTTURA UDA UNITÀ DIDATTICA di APPRENDIMENTO di TECNOLOGIE ELETTRICO-ELETTRONICHE E APPLICAZIONI U.D.A. 4 Classe III A.S. 2015/2016 TITOLO: Componenti fondamentali di un impianto Strumenti di misura

Dettagli

Un po di statistica. Christian Ferrari. Laboratorio di Matematica

Un po di statistica. Christian Ferrari. Laboratorio di Matematica Un po di statistica Christian Ferrari Laboratorio di Matematica 1 Introduzione La statistica è una parte della matematica applicata che si occupa della raccolta, dell analisi e dell interpretazione di

Dettagli

FONDAMENTI E DIDATTICA DELLE SCIENZE NELLA SCUOLA DELL INFANZIA

FONDAMENTI E DIDATTICA DELLE SCIENZE NELLA SCUOLA DELL INFANZIA FONDAMENTI E DIDATTICA DELLE SCIENZE NELLA SCUOLA DELL INFANZIA giuseppina.rinaudo@unito..rinaudo@unito.itit SFP 2006 - "Introduzione al corso" V. Montel, M. Perosino, G. Rinaudo 1 Impostazione del corso

Dettagli

PARTIAMO DA ALCUNE DOMANDE

PARTIAMO DA ALCUNE DOMANDE PARTIAMO DA ALCUNE DOMANDE Esiste l immagine del disabile intellettivo come persona adulta nella mia mente? Quali sono i maggiori ostacoli che i famigliari/ operatori incontrano nella costruzione di un

Dettagli

Capitolo II. La forma del valore. 7. La duplice forma in cui si presenta la merce: naturale e di valore.

Capitolo II. La forma del valore. 7. La duplice forma in cui si presenta la merce: naturale e di valore. Capitolo II La forma del valore 7. La duplice forma in cui si presenta la merce: naturale e di valore. I beni nascono come valori d uso: nel loro divenire merci acquisiscono anche un valore (di scambio).

Dettagli

4 3 4 = 4 x 10 2 + 3 x 10 1 + 4 x 10 0 aaa 10 2 10 1 10 0

4 3 4 = 4 x 10 2 + 3 x 10 1 + 4 x 10 0 aaa 10 2 10 1 10 0 Rappresentazione dei numeri I numeri che siamo abituati ad utilizzare sono espressi utilizzando il sistema di numerazione decimale, che si chiama così perché utilizza 0 cifre (0,,2,3,4,5,6,7,8,9). Si dice

Dettagli

Dimensione di uno Spazio vettoriale

Dimensione di uno Spazio vettoriale Capitolo 4 Dimensione di uno Spazio vettoriale 4.1 Introduzione Dedichiamo questo capitolo ad un concetto fondamentale in algebra lineare: la dimensione di uno spazio vettoriale. Daremo una definizione

Dettagli

QUADRO COMPETENZE OBBLIGO: PERITI AZ.LI CORR.TI LINGUE ESTERE/TURISTICO

QUADRO COMPETENZE OBBLIGO: PERITI AZ.LI CORR.TI LINGUE ESTERE/TURISTICO Materia: ITALIANO Totale Abilità: 15 Competenza: 1. Padroneggiare gli strumenti espressivi ed argomentativi indispensabili per gestire l interazione comunicativa verbale in vari contesti 1. 1.1 Comprendere

Dettagli

Pedagogia sperimentale Le tecniche di ricerca qualitativa

Pedagogia sperimentale Le tecniche di ricerca qualitativa Pedagogia sperimentale Le tecniche di ricerca qualitativa Pierpaolo Limone Università degli Studi di Foggia La ricerca qualitativa E un attività situata, che colloca l osservazione nella realtà: si compone

Dettagli

PRIMO BIENNIO CLASSE SECONDA - ITALIANO

PRIMO BIENNIO CLASSE SECONDA - ITALIANO PRIMO BIENNIO CLASSE SECONDA - ITALIANO OBIETTIVI MINIMI 1. ASCOLTARE/PARLARE: Ascoltare e comprendere testi orali di diverso tipo. Esprimersi oralmente in modo corretto (e pertinente), producendo testi

Dettagli