OROLOGIO A PENDOLO. La storia dell orologio meccanico di precisione comincia dalle oscillazioni di un lampadario del Duomo di Pisa.
|
|
- Erico Ippolito
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 OROLOGIO A PENDOLO La storia dell orologio meccanico di precisione comincia dalle oscillazioni di un lampadario del Duomo di Pisa. Circa 430 anni fa viveva nella città di Pisa un giovane di grande ingegno, Galileo Galilei ( ), colui che doveva diventare uno dei più grandi scienziati dell umanità. Si racconta che un giorno del 1583, Galileo, mentre stava ascoltando la Messa nel Duomo della sua città, fosse distratto da una grossa lampada, la quale era appesa poco lontano da lui ad una lunga catena fissata alla volta. Qualcuno l aveva urtata e perciò essa oscillava lentamente avanti e indietro. Galileo, da acuto osservatore, si accorse che le oscillazioni, dapprima ampie poi via via più brevi, duravano sempre lo stesso tempo,ovvero si accorse che il periodo di oscillazione di un pendolo è indipendente dalla sua ampiezza. Galileo nel Duomo di Pisa che osserva la lampada In seguito Galileo completò le sue osservazioni con varie esperienze cercando di trovare le relazioni tra la lunghezza e il peso del pendolo e il suo periodo. In realtà, notò che tutti i pendoli della stessa lunghezza hanno oscillazioni della medesima durata; scoperse cioè che sono isòcrone (dal greco isos, uguale e chronos,tempo), ma un pendolo è strettamente isocrono soltanto se le sue oscillazioni sono di piccola ampiezza, come fu scoperto da Huygens pochi decenni più tardi. Nel corso dei secoli, l uomo, per misurare il tempo, aveva escogitato numerosi e vari sistemi: orologi solari, ad acqua, a sabbia, tutti ingegnosi ma poco pratici e poco precisi. Nei secoli XIV e XV apparvero i primi orologi meccanici da torre e poi anche portatili; erano però poco precisi e dovevano essere regolati continuamente. Galileo Galilei La scoperta delle leggi del pendolo permise invece di rendere sempre più precisi gli orologi. Molti anni più tardi, nel 1641, Galileo propose l'utilizzo del pendolo come meccanismo regolatore degli orologi, e ne abbozzò un progetto. Tuttavia, ormai vecchio e cieco, non riuscì a realizzarlo, e l'orologio a pendolo venne costruito solo nel 1656, dallo scienziato olandese Christian Huygens. Christian Huygens Già dall'anno successivo le botteghe orologiaie di tutta l'olanda esponevano in vetrina piccole meraviglie ispirate al meccanismo ideato dallo studioso. Questo primo modello però non soddisfaceva tutte le esigenze, a causa di un difetto fondamentale: non poteva essere usato in movimento, per esempio in mare. Huygens ci mise dieci anni a risolvere questo problema. Non perché la soluzione non fosse alla sua portata, quanto perché appena completato il suo orologio, si era immediatamente immerso in altri studi.
2 Isosincronismo del pendolo Galileo Galilei fu il primo ad accorgersi che la durata di ogni oscillazione di un pendolo semplice (cioè una massa attaccata tramite un filo ad un supporto fisso) è indipendente dall ampiezza dell oscillazione, purchè l ampiezza angolare sia piccola, ossia in pratica finchè l angolo massimo che il filo forma con la verticale non supera qualche grado, cioè sia <10. Quando il pendolo viene allontanato dalla posizione verticale e poi lasciato andare inizia ad oscillare perché la forza di gravità, agendo sulla massa appesa al filo, la richiama verso la posizione verticale del filo. Il moto di un pendolo semplice, nell'ipotesi di piccole oscillazioni, è armonico con periodo indipendente dalla massa oscillante e dall'ampiezza delle oscillazioni. Quindi tutte le oscillazioni di un pendolo semplice hanno la stesa durata. Osservando la formula del periodo del pendolo si ricava che: è indipendente dall'angolo ß Se facciamo oscillare un pendolo e misuriamo i tempi necessari per compiere un certo numero di oscillazioni complete, per esempio le prime 10, e poi il tempo per le successive 10, nonostante l'ampiezza diminuisca progressivamente, si trova che i due tempi sono uguali. ß è indipendente dalla massa Se sospendiamo palline di materiale diverso, per esempio una di ferro, una di legno, un'altra ancora di materiale diverso, a parità di lunghezza, si osserva che il periodo è sempre lo stesso.
3 è direttamente proporzionale alla radice quadrata della lunghezza Se facciamo oscillare alcuni pendoli di lunghezze diverse: ad esempio L 1 = 10 cm, L 2 = 40 cm, L 3 = 90 cm, cioè le lunghezze stanno tra loro come 1:4:9, si trova che il periodo del secondo pendolo è il doppio di quello del primo, mentre quello del terzo è il triplo. Quindi se si fanno oscillare simultaneamente i tre pendoli, si osserva che mentre il primo compie due oscillazioni complete, il secondo ne compie una e che, mentre il primo compie tre oscillazioni complete il terzo ne compie una. è inversamente proporzionale alla radice quadrata dell'accelerazione di gravità Ad esempio, a parità di lunghezza, un pendolo sulla Luna, dove l'accelerazione di gravità è circa 1/6 di quella sulla Terra, ha un periodo che è circa 2,5 volte quello di un pendolo di uguale lunghezza sulla Terra; sulla Luna cioè le oscillazioni sono più lente. Quindi se sulla Terra un pendolo ha un periodo di 1 s, sulla Luna un pendolo della stessa lunghezza ha un periodo di circa 2,5 secondi. Parti essenziali di un pendolo e suo funzionamento Il cuore dell'orologio è il pendolo, costituito da una barra di metallo o legno incernierata su un fulcro e con una massa collocata all'estremità libera. Poiché il periodo di oscillazione dipende dalla distanza tra il fulcro ed il baricentro del pendolo, la massa è in genere scorrevole lungo la barra, allo scopo di potere tarare lo strumento. La figura ci mostra le parti essenziali del pendolo applicato all orologio. a b c d e f g h asta del pendolo massa perno regolatore della massa lungo l asta fulcro asta della forchetta forchetta ruota di scappamento ancora Per convertire il moto alternato del pendolo in una rotazione regolare di ingranaggi, necessaria per ruotare le lancette, e contemporaneamente fornire al pendolo energia cinetica per compensare le perdite per attrito, sono stati inventati diversi meccanismi, chiamati scappamenti. Esistono vari tipi di scappamenti, ma in generale sono costituiti da una ruota dotata di speciali denti su cui si inserisce un meccanismo solidale all'asse del pendolo. La ruota è sottoposta ad
4 una coppia di forze trasmessa da una molla oppure da un rullo con una corda avvolta cui sia attaccato un peso. Il peso fa girare la ruota dentata (ruota di scappamento); sopra di essa oscilla una piastrina curva, detta àncora, munita di un uncino a ciascuna estremità. L àncora trattiene a piccoli intervalli la ruota di scappamento impedendo che questa, trascinata dal peso, giri troppo in fretta. La figura mostra l istante in cui l uncino di destra dell ancora è incastrato fra a i denti della ruota di scappamento. Questa per un istante si ferma, ma il peso continua a fare il suo lavoro costringendo così la ruota a respingere l uncino che l aveva bloccata. L uncino si solleva e l àncora oscilla trascinando nel suo movimento l asta del pendolo, alla quale è collegata per mezzo di una forchetta. Per un breve periodo di tempo la ruota di scappamento, libera, gira, ma fa solo in tempo aa far avanzare un dente, perché l uncino di sinistra, abbassandosi, la blocca di nuovo. La sequenza si ripete indefinitamente fino a quando è fornita energia dalla molla o dalla caduta del peso. Intanto, il pendolo trascinato dall àncora, continua a oscillare, ma ogni oscillazione del pendolo ha la stessa durata, così che la ruota dentata si muove a scatti regolari, sempre uguali. Il ruotismo dell orologio a pendolo Un misuratore meccanico del tempo è generalmente costituito da un treno di ingranaggi mossi da una forza trascinante ( peso, molla ecc. ), da un sistema di scappamento completo dell elemento di regolazione e da un congegno indicatore. Il treno di ingranaggi serve a trasmettere allo scappamento la forza necessaria a mantenere il regolatore in oscillazione, il congegno indicatore è un meccanismo tramite il quale si può leggere l ora. Cenno sulle ruote dentate Le ruote dentate sono organi meccanici molto diffusi e utilizzati per trasmettere il moto rotatorio tra alberi in modo da garantire la costanza del rapporto di trasmissione. La trasmissione del moto avviene tramite l ingranamento di denti a profilo coniugato attraverso cui viene trasmessa la coppia nominale da un albero all altro. La ruota dentata che imprime il moto, trascinando dietro di sé l altra, è detta motrice, o pignone, la ruota che viene trascinata, subendo l azione dell altra, è detta condotta. Le due principali categorie di ruote dentate sono le ruote dentate cilindriche a denti diritti e cilindriche a denti elicoidali (Figura 1). Nel primo caso i denti sono Fig. 1 - Ruote dentate cilindriche a denti diritti e a denti elicoidali paralleli all asse di rotazione, e la trattazione teorica risulta abbastanza semplice, nel secondo caso i denti risultano inclinati
5 rispetto all asse e, rispetto alle prime, garantiscono una minore rumorosità, a causa dell ingranamento più graduale, e una minore usura da contatto dei denti per la maggiore superficie di contatto offerta a parità di coppia scambiata. Per proporzionare una ruota dentata si fa riferimento ad una grandezza, detta modulo (m), attraverso la quale è possibile esprimere tutte le altre dimensioni caratteristiche della ruota mediante. Per quanto detto è evidente che la dimensione del modulo è una lunghezza, generalmente espressa in millimetri. La normativa nazionale UNI 6773 fa proprio riferimento al proporzionamento modulare per descrivere la costruzione geometrica di una ruota dentata. Il modulo è definito dal rapporto tra il diametro primitivo (d p ) e il numero di denti (z) della ruota: [mm] E necessario, ai fini del corretto ingranamento tra due ruote dentate, che esse abbiano lo stesso modulo. Solo in tale situazione è possibile ottenere denti ingrananti di dimensioni geometriche perfettamente coniugate. Questo rapporto ci fornisce anche indicazioni sulla robustezza del dente, infatti più è grande m, per uno stesso numero di denti, più è grande il diametro della ruota. Ai fini pratici per costruire una ruota dentata con Z compreso fra 10 e 100 e quindi per calcolarne il diametro, si usa questa formula: Diametro( in mm ) = m(z+1) Per pignoni di 6 denti, l esperienza consiglia di sostituire il fattore (Z+1) con (Z+2); per pignoni di 8 denti con (Z+1,5). Nella costruzione di ruote dentate in legno è opportuno usare valori di m compresi tra 1,25 e 2 e uno spessore variabile da 5 a 10 mm, a seconda della qualità dell essenza impiegata. Il rapporto di trasmissione può pertanto essere espresso come il rapporto il rapporto fra la velocità angolare della ruota condotta e quella della ruota motrice: dove:
6 i termini con pedice 1 si riferiscono alla ruota conduttrice i termini con pedice 2 alla ruota condotta z numero di denti presenti sulla ruota d p diametro primitivo della ruota v = ωr p ω = v/r p ω velocità angolare della ruota ω = 2πn/60 Ruote dentate accoppiate Accoppiando ovvero ingranando la ruota R 1 con la ruota R 2 di uguale modulo, come indicato nell esempio della fig. 1 e trasmettendo il moto di rotazione dalla R 1 (ruota motrice) verso la R 2 (ruota condotta), la ruota R 2 si muoverà in senso contrario a quello della R 1 ed il suo asse A 2 farà un numero di giri pari al rapporto fra il numero dei denti della ruota R 1 e il numero dei denti della ruota R 2, ovvero: Numero di giri asse A 2 = Z R1 :Z R2 Se ad esempio Z R1 = 15 e Z R2 = 30 Numero di giri asse A 2 sarà 1/2 del numero di giri di A 1 Perciò se la ruota R 1 fa un giro, la ruota R 2 fa mezzo giro. Il discorso può essere fatto al contrario muovendo la ruota R 2 : se la ruota R 2 ( asse A 2 ) fa un giro, la ruota R 1 ( asse A 1 ) farà 2 giri. Ruote di quadratura e il treno del tempo Fatte le dovute considerazioni dei paragrafi precedenti, per calcolare il treno di ruote necessario ad azionare lo scappamento di un orologio, occorre porre una condizione ovvia quanto indispensabile per procedere nel ragionamento: l asse della lancetta indicatrice delle ore farà un giro completo in 12 ore, mentre l asse della lancetta dei minuti farà lo stesso itinerario in un ora. Questa condizione viene abitualmente definita Quadratura.
7 Tornando su quanto detto sulle ruote dentate accoppiate, cerchiamo di verificare se la condizione di quadratura viene soddisfatta dalle ruote della fig.2. L asse motore A 1 ruotando in senso antiorario, trascina la ruota R 1 di 15 denti e la ruota R 1/2 di 4 denti. Per un giro completo dell asse A 1, anche la ruota R 1 e R 1/2 faranno un identico movimento; ma R 1 ingrana con R 2, pertanto R 2 (ruota trascinata) farà un numero di giri pari al rapporto tra il numero dei denti della ruota R 1 e quello della R 2 (15 : 30) = 0,5 ; ovvero mezzo giro in senso orario. Poiché sull asse A 2 è calettata la lancetta dei minuti, affinché la stessa faccia un giro completo ( 60 minuti ), l asse motore A 1 dovrà farne due. Vediamo ora cosa succede alla ruota R 3 sull asse A 3 portante la lancetta delle ore. R 3 di 96 denti è trascinata da R 1/2 di 4 denti, per cui applicando quanto già detto si ottiene: (4 : 96) = 0, = 1/24 il che equivale a dire che la ruota R 3 si sposta di 1/24 di giro in senso orario per un giro completo di R 1/2. Dato che il quadrante delle ore è diviso in 12 parti e quindi ad ogni ora corrisponde 1/12 dello stesso e poiché 1/12 è uguale a 2/24. L asse motore A 1 nel fare 2 giri ogni ora, soddisfa la condizione di quadratura, infatti fa compiere un giro completo alla lancetta dei minuti mentre a quella delle ore 1/12 di giro. Per far compiere nel modo più preciso possibile due giri ogni ora all asse A 1 bisogna dimensionare il treno del tempo e lo scappamento. Certamente la quadratura si può ottenere con rapporti di ruote diversi, ma la scelta fatta soddisfa non solo condizioni puramente meccaniche; ma anche estetiche e dimensionali. Non per nulla, per queste ruote, è stato scelto un modulo di 1,25. Per dare forma al treno del tempo, ovvero all insieme delle ruote necessario a fornire energia allo scappamento, partiamo dall asse motore A 1 che come già detto nel nostro caso dovrà fare 2 giri
8 ogni ora. Applichiamo quindi su di esso la forza necessaria a farlo ruotare in senso antiorario. Questa forza viene fornita al sistema mediante una corda che la trasmette per attrito al tamburo T solidale con l asse A 1 e la ruota R 1/3. La corda è tenuta in tensione dal peso motore P e dal contropeso P 1, come indicato nella fig.3. Concentriamo la nostra attenzione su R 1/3 di 90 denti ed il pignone R 4 di 6 denti, entrambi di modulo 1,5. Ogni 2 giri di R 1/3 la R 4 ne compirà 30 ; di conseguenza la ruota di scappamento Rs farà 30 giri ogni ora. A questo punto, aggiungiamo una semplice considerazione : se in un ora ci sono 60 minuti la ruota di scappamento Rs dovrà fare una rotazione completa ogni 2 minuti. Il compito di regolare esattamente questo tempo di rotazione della Rs verrà affidato ad altri organi oltre alla Rs stessa, dei quali parleremo diffusamente in seguito. Sarà invece opportuno disquisire sul tempo di carica o di funzionamento e sugli elementi da cui è condizionato. Considerando che l orologio deve avere almeno 24 ore di autonomia di carica e poiché la corda a cui è appesa la massa trascinante P (peso motore) muove per attrito il tamburo T agendo sulla sua superficie esterna, la formula che esprime il tempo di funzionamento t f sarà la seguente: dove L è l altezza dell asse del tamburo T dal piano di calpestio a cui è stato tolto l ingombro del peso motore P, D T è il diametro del tamburo T, n hr è il numero di ore di funzionamento per ogni rotazione completa di T e/o di R 1/3.
9 Scegliendo per D T il valore di 2 cm, n hr è noto, ovvero 0,5 ore per giro, l altezza a cui in genere si appende un orologio è di circa 210 cm per cui il centro del tamburo T viene a trovarsi 30 cm più in basso. L quindi, sarà di 180 cm. Sostituendo i valori sopraindicati nella formula precedente, t f risulterà di circa 14 ore. Con l aiuto di due carrucole si raddoppia la lunghezza della corda, portando di conseguenza il tempo di funzionamento a 24 ore, come ci si era prefissi. Nella fig.4, compaiono altri due componenti: il tamburo T 1 e il cricco di arresto K. Il tamburo T 1 ha una funzione importantissima perché permette di caricare l orologio senza influenzare il treno del tempo, quindi senza turbare attraverso lo scappamento il moto del pendolo, garantendo la massima precisione.
10 Infatti, poiché peso e contropeso sono applicati per mezzo delle carrucole Cp e Cp 1, tirando verso il basso la corda come indicato nella fig.4, il tamburo T 1 ruota facendo salire il peso trascinante P, lasciando inalterata la forza applicata sul tamburo T del treno del tempo. Il cricco di arresto K funziona per gravità, sollevandosi quando si fa girare il tamburo T 1 mediante trazione della corda. Quando la trazione per la carica cessa, il cricco ricade in posizione e blocca T 1. Lo scappamento Il sistema di scappamento scelto è del tipo con ruota a caviglie o pioli e ancora a rinculo; il regolatore è un pendolo sospeso. Il tutto è di semplice costruzione, di notevole precisione e affidabilità. L elemento base nella costruzione del sistema scappamento è il regolatore del tempo, ovvero quel componente che per le sue caratteristiche fisiche compie un moto periodico chiamato, nel caso del pendolo, oscillazione. Questa oscillazione, se di piccola ampiezza, risulta costante; ma nel
11 tempo tende ad esaurirsi per gli attriti che il sistema pendolo (braccio, massa, punto di sospensione) incontra durante il suo funzionamento. Quindi una volta fornito l impulso, per mantenere il pendolo in oscillazione, basterà fornire costantemente quel tanto di energia che il sistema perde per attrito. Il compito di fornire questa energia è affidato alla ruota di scappamento Rs che mossa dalla R 1/3 a cui è applicato il peso motore, imprime alle palette dell ancora A un impulso trasmesso al pendolo mediante la leva L, come rappresentato dalla fig. 5. Il pendolo è un regolatore eccellente perché il suo periodo è indipendente dalla massa M, dipende esclusivamente dalla lunghezza del braccio l e dalla forza di gravità. Infatti, il tempo espresso in secondi, che impiega il pendolo per compiere una oscillazione è dato dalla seguente formula: dove l è la lunghezza del braccio espressa in metri e g è l accelerazione di gravità espressa in m/s². A Roma, ma in genere in Italia g vale 9,804 m/s². Tornando a quanto detto nel paragrafo le ruote di quadratura e il treno del tempo se la ruota di scappamento Rs dovrà fare una rotazione completa ogni due minuti, possiamo stabilire il numero di pioli o caviglie necessari a dare altrettanti impulsi al pendolo per mantenerlo in oscillazione. Di conseguenza, conoscere il periodo t e calcolare la lunghezza del braccio l. Se poniamo il numero di caviglie della ruota di scappamento nc Rs = 60 (in modo di avere un organo di dimensioni contenute) e chiamiamo t Rs il tempo impiegato da quest ultima per compiere una rotazione completa, il periodo di oscillazione del pendolo del Simplex Regulator sarà: dove t Rs = 120 s e nc Rs = 60; per cui t = 2 s. t = t Rs /nc Rs Risolvendo rispetto ad l la formula sopra esposta che definisce il periodo t, si ha: dove t = 2 s e g = 9,804 m/s² e π = 3,14. Pertanto la lunghezza del nostro pendolo sarà di 0,994 m. Questo è il calcolo, in pratica la regolazione fine del periodo di oscillazione si ottiene operando piccoli spostamenti della massa M verso l alto se l orologio ritarda, verso il basso se anticipa.
Usando il pendolo reversibile di Kater
Usando il pendolo reversibile di Kater Scopo dell esperienza è la misurazione dell accelerazione di gravità g attraverso il periodo di oscillazione di un pendolo reversibile L accelerazione di gravità
DettagliLA LEGGE DI GRAVITAZIONE UNIVERSALE
GRAVIMETRIA LA LEGGE DI GRAVITAZIONE UNIVERSALE r La legge di gravitazione universale, formulata da Isaac Newton nel 1666 e pubblicata nel 1684, afferma che l'attrazione gravitazionale tra due corpi è
DettagliGIROSCOPIO. Scopo dell esperienza: Teoria fisica. Verificare la relazione: ω p = bmg/iω
GIROSCOPIO Scopo dell esperienza: Verificare la relazione: ω p = bmg/iω dove ω p è la velocità angolare di precessione, ω è la velocità angolare di rotazione, I il momento principale d inerzia assiale,
DettagliFISICA DELLA BICICLETTA
FISICA DELLA BICICLETTA Con immagini scelte dalla 3 SB PREMESSA: LEGGI FISICHE Velocità periferica (tangenziale) del moto circolare uniforme : v = 2πr / T = 2πrf Velocità angolare: ω = θ / t ; per un giro
DettagliForze come grandezze vettoriali
Forze come grandezze vettoriali L. Paolucci 23 novembre 2010 Sommario Esercizi e problemi risolti. Per la classe prima. Anno Scolastico 2010/11 Parte 1 / versione 2 Si ricordi che la risultante di due
Dettagli. Si determina quindi quale distanza viene percorsa lungo l asse y in questo intervallo di tempo: h = v 0y ( d
Esercizio 1 Un automobile viaggia a velocità v 0 su una strada inclinata di un angolo θ rispetto alla superficie terrestre, e deve superare un burrone largo d (si veda la figura, in cui è indicato anche
DettagliCosa determina il moto? Aristotele pensava che occorresse uno sforzo per mantenere un corpo in movimento. Galileo non era d'accordo.
Introduzione Cosa determina il moto? Aristotele pensava che occorresse uno sforzo per mantenere un corpo in movimento. Galileo non era d'accordo. riassunto Cosa determina il moto? Forza - Spinta di un
DettagliEsercitazione 5 Dinamica del punto materiale
Problema 1 Un corpo puntiforme di massa m = 1.0 kg viene lanciato lungo la superficie di un cuneo avente un inclinazione θ = 40 rispetto all orizzontale e altezza h = 80 cm. Il corpo viene lanciato dal
DettagliCenni di geografia astronomica. Giorno solare e giorno siderale.
Cenni di geografia astronomica. Tutte le figure e le immagini (tranne le ultime due) sono state prese dal sito Web: http://www.analemma.com/ Giorno solare e giorno siderale. La durata del giorno solare
DettagliAprile (recupero) tra una variazione di velocità e l intervallo di tempo in cui ha luogo.
Febbraio 1. Un aereo in volo orizzontale, alla velocità costante di 360 km/h, lascia cadere delle provviste per un accampamento da un altezza di 200 metri. Determina a quale distanza dall accampamento
DettagliRUOTE DENTATE. Introduzione
RUOTE DENTATE 362 Introduzione Le ruote dentate costituiscono un sistema affidabile per la trasmissione del moto tra assi paralleli, incidenti e sghembi. La trasmissione avviene per spinta dei denti della
DettagliDINAMICA DEL PUNTO MATERIALE E CONCETTO DI FORZA. Dinamica: studio delle forze che causano il moto dei corpi
DINAMICA DEL PUNTO MATERIALE E CONCETTO DI FORZA Dinamica: studio delle forze che causano il moto dei corpi 1 Forza Si definisce forza una qualunque causa esterna che produce una variazione dello stato
DettagliDINAMICA. 1. La macchina di Atwood è composta da due masse m
DINAMICA. La macchina di Atwood è composta da due masse m e m sospese verticalmente su di una puleggia liscia e di massa trascurabile. i calcolino: a. l accelerazione del sistema; b. la tensione della
Dettaglif(x) = 1 x. Il dominio di questa funzione è il sottoinsieme proprio di R dato da
Data una funzione reale f di variabile reale x, definita su un sottoinsieme proprio D f di R (con questo voglio dire che il dominio di f è un sottoinsieme di R che non coincide con tutto R), ci si chiede
DettagliCORPO GIREVOLE ATTORNO AD UN ASSE E MOMENTI. TORNA ALL'INDICE
CORPO GIREVOLE ATTORNO AD UN ASSE E MOMENTI. TORNA ALL'INDICE Consideriamo adesso un corpo esteso, formato da più punti, e che abbia un asse fisso, attorno a cui il corpo può ruotare. In questo caso l
DettagliBartoccini Marco 3 A
Bartoccini Marco 3 A Le persone e le cose possono stare ferme oppure muoversi,e quando si muovono possono farlo a diverse velocità.il movimento si svolge nello spazio e nel tempo: esso infatti copre una
DettagliIl concetto di valore medio in generale
Il concetto di valore medio in generale Nella statistica descrittiva si distinguono solitamente due tipi di medie: - le medie analitiche, che soddisfano ad una condizione di invarianza e si calcolano tenendo
DettagliForze, leggi della dinamica, diagramma del. 28 febbraio 2009 (PIACENTINO - PREITE) Fisica per Scienze Motorie
Forze, leggi della dinamica, diagramma del corpo libero 1 FORZE Grandezza fisica definibile come l' agente in grado di modificare lo stato di quiete o di moto di un corpo. Ci troviamo di fronte ad una
Dettaglilo 2 2-1 - PERSONALIZZARE LA FINESTRA DI WORD 2000
Capittol lo 2 Visualizzazione 2-1 - PERSONALIZZARE LA FINESTRA DI WORD 2000 Nel primo capitolo sono state analizzate le diverse componenti della finestra di Word 2000: barra del titolo, barra dei menu,
DettagliVerifica sperimentale del principio di conservazione dell'energia meccanica totale
Scopo: Verifica sperimentale del principio di conservazione dell'energia meccanica totale Materiale: treppiede con morsa asta millimetrata treppiede senza morsa con due masse da 5 kg pallina carta carbone
DettagliFISICA. Le forze. Le forze. il testo: 2011/2012 La Semplificazione dei Testi Scolastici per gli Alunni Stranieri IPSIA A.
01 In questa lezione parliamo delle forze. Parliamo di forza quando: spostiamo una cosa; solleviamo un oggetto; fermiamo una palla mentre giochiamo a calcio; stringiamo una molla. Quando usiamo (applichiamo)
DettagliForza. Forza. Esempi di forze. Caratteristiche della forza. Forze fondamentali CONCETTO DI FORZA E EQUILIBRIO, PRINCIPI DELLA DINAMICA
Forza CONCETTO DI FORZA E EQUILIBRIO, PRINCIPI DELLA DINAMICA Cos è una forza? la forza è una grandezza che agisce su un corpo cambiando la sua velocità e provocando una deformazione sul corpo 2 Esempi
Dettagliwww.andreatorinesi.it
La lunghezza focale Lunghezza focale Si definisce lunghezza focale la distanza tra il centro ottico dell'obiettivo (a infinito ) e il piano su cui si forma l'immagine (nel caso del digitale, il sensore).
DettagliStrumenti di controllo degli organi meccanici
Strumenti di controllo degli organi meccanici Il controllo dello spessore dei denti di un ingranaggio, può essere effettuato mediante il calibro a doppio nonio o mediante un micrometro a piattelli. Calibro
Dettagli19 Il campo elettrico - 3. Le linee del campo elettrico
Moto di una carica in un campo elettrico uniforme Il moto di una particella carica in un campo elettrico è in generale molto complesso; il problema risulta più semplice se il campo elettrico è uniforme,
DettagliENERGIA. Energia e Lavoro Potenza Energia cinetica Energia potenziale Principio di conservazione dell energia meccanica
1 ENERGIA Energia e Lavoro Potenza Energia cinetica Energia potenziale Principio di conservazione dell energia meccanica 2 Energia L energia è ciò che ci permette all uomo di compiere uno sforzo o meglio
DettagliMoto circolare uniforme
Moto circolare uniforme 01 - Moto circolare uniforme. Il moto di un corpo che avviene su una traiettoria circolare (una circonferenza) con velocità (in modulo, intensità) costante si dice moto circolare
Dettagli~ Copyright Ripetizionando - All rights reserved ~ http://ripetizionando.wordpress.com STUDIO DI FUNZIONE
STUDIO DI FUNZIONE Passaggi fondamentali Per effettuare uno studio di funzione completo, che non lascia quindi margine a una quasi sicuramente errata inventiva, sono necessari i seguenti 7 passaggi: 1.
DettagliA. Maggiore Appunti dalle lezioni di Meccanica Tecnica
Il giunto idraulico Fra i dispositivi che consentono di trasmettere potenza nel moto rotatorio, con la possibilità di variare la velocità relativa fra movente e cedente, grande importanza ha il giunto
DettagliLA CORRENTE ELETTRICA
L CORRENTE ELETTRIC H P h Prima che si raggiunga l equilibrio c è un intervallo di tempo dove il livello del fluido non è uguale. Il verso del movimento del fluido va dal vaso a livello maggiore () verso
DettagliLA CORRENTE ELETTRICA Prof. Erasmo Modica erasmo@galois.it
LA CORRENTE ELETTRICA Prof. Erasmo Modica erasmo@galois.it L INTENSITÀ DELLA CORRENTE ELETTRICA Consideriamo una lampadina inserita in un circuito elettrico costituito da fili metallici ed un interruttore.
Dettagli9. Urti e conservazione della quantità di moto.
9. Urti e conservazione della quantità di moto. 1 Conservazione dell impulso m1 v1 v2 m2 Prima Consideriamo due punti materiali di massa m 1 e m 2 che si muovono in una dimensione. Supponiamo che i due
Dettagli28360 - FISICA MATEMATICA 1 A.A. 2014/15 Problemi dal libro di testo: D. Giancoli, Fisica, 2a ed., CEA Capitolo 6
28360 - FISICA MATEMATICA 1 A.A. 2014/15 Problemi dal libro di testo: D. Giancoli, Fisica, 2a ed., CEA Capitolo 6 Lavoro, forza costante: W = F r Problema 1 Quanto lavoro viene compiuto dalla forza di
DettagliSiamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo.
DALLE PESATE ALL ARITMETICA FINITA IN BASE 2 Si è trovato, partendo da un problema concreto, che con la base 2, utilizzando alcune potenze della base, operando con solo addizioni, posso ottenere tutti
DettagliFONTI DI ENERGIA SFRUTTATE DALL UOMO NELL ANTICHITA
FONTI DI ENERGIA SFRUTTATE DALL UOMO NELL ANTICHITA Lavoro della classe III H Scuola secondaria di 1 1 grado L. Majno - Milano a.s. 2012-13 13 Fin dall antichità l uomo ha saputo sfruttare le forme di
DettagliLo spazio percorso in 45 secondi da un treno in moto con velocità costante di 130 km/h è: a) 2.04 km b) 6.31 km c) 428 m d) 1.
L accelerazione iniziale di un ascensore in salita è 5.3 m/s 2. La forza di contatto normale del pavimento su un individuo di massa 68 kg è: a) 2.11 10 4 N b) 150 N c) 1.03 10 3 N Un proiettile viene lanciato
DettagliUNA LEZIONE SUI NUMERI PRIMI: NASCE LA RITABELLA
UNA LEZIONE SUI NUMERI PRIMI: NASCE LA RITABELLA Tutti gli anni, affrontando l argomento della divisibilità, trovavo utile far lavorare gli alunni sul Crivello di Eratostene. Presentavo ai ragazzi una
DettagliUniversità degli studi di Messina facoltà di Scienze mm ff nn. Progetto Lauree Scientifiche (FISICA) Prisma ottico
Università degli studi di Messina facoltà di Scienze mm ff nn Progetto Lauree Scientifiche (FISICA) Prisma ottico Parte teorica Fenomenologia di base La luce che attraversa una finestra, un foro, una fenditura,
DettagliLEGGE DI STEVIN (EQUAZIONE FONDAMENTALE DELLA STATICA DEI FLUIDI PESANTI INCOMPRIMIBILI) z + p / γ = costante
IDRAULICA LEGGE DI STEVIN (EQUAZIONE FONDAMENTALE DELLA STATICA DEI FLUIDI PESANTI INCOMPRIMIBILI) z + p / γ = costante 2 LEGGE DI STEVIN Z = ALTEZZA GEODETICA ENERGIA POTENZIALE PER UNITA DI PESO p /
DettagliGEOMETRIA DELLE MASSE
1 DISPENSA N 2 GEOMETRIA DELLE MASSE Si prende in considerazione un sistema piano, ossia giacente nel pian x-y. Un insieme di masse posizionato nel piano X-Y, rappresentato da punti individuati dalle loro
DettagliEsercitazione di Laboratorio - Leve di 1-2 - 3 genere TITOLO ESERCITAZIONE: VERIFICA DELLE LEGGI DELLE LEVE
TITOLO ESERCITAZIONE: VERIFICA DELLE LEGGI DELLE LEVE PREREQUISITI RICHIESTI PER LO SVOLGIMENTO DELL ATTIVITÀ DI LABORATORIO L alunno deve conoscere la definizione di forza, la definizione di momento.
DettagliF 2 F 1. r R F A. fig.1. fig.2
N.1 Un cilindro di raggio R = 10 cm e massa M = 5 kg è posto su un piano orizzontale scabro (fig.1). In corrispondenza del centro del cilindro è scavata una sottilissima fenditura in modo tale da ridurre
DettagliCap 3.1- Prima legge della DINAMICA o di Newton
Parte I Cap 3.1- Prima legge della DINAMICA o di Newton Cap 3.1- Prima legge della DINAMICA o di Newton 3.1-3.2-3.3 forze e principio d inerzia Abbiamo finora studiato come un corpo cambia traiettoria
DettagliANDREA FARALLI 2 C IL BARICENTRO
ANDREA FARALLI 2 C IL BARICENTRO Domenica dieci febbraio siamo andati al laboratorio di fisica della nostra scuola per fare accoglienza ai ragazzi di terza media. Questa accoglienza consisteva nell illustrare
DettagliSoluzione degli esercizi sul moto rettilineo uniformemente accelerato
Liceo Carducci Volterra - Classe 3 a B Scientifico - Francesco Daddi - 8 novembre 00 Soluzione degli esercizi sul moto rettilineo uniformemente accelerato Esercizio. Un corpo parte da fermo con accelerazione
DettagliEsercizi sul moto rettilineo uniformemente accelerato
Liceo Carducci Volterra - Classe 3 a B Scientifico - Francesco Daddi - 8 novembre 010 Esercizi sul moto rettilineo uniformemente accelerato Esercizio 1. Un corpo parte da fermo con accelerazione pari a
DettagliMovimenti meccanici. Perché Longines ha inserito orologi con movimenti meccanici nelle proprie collezioni?
Movimenti meccanici LE QUALITÀ E LA CURA DEGLI OROLOGI MECCANICI Perché Longines ha inserito orologi con movimenti meccanici nelle proprie collezioni? La risposta è semplice: un orologio dotato di movimento
DettagliFAM. 1. Sistema composto da quattro PM come nella tabella seguente
Serie 11: Meccanica IV FAM C. Ferrari Esercizio 1 Centro di massa: sistemi discreti Determina il centro di massa dei seguenti sistemi discreti. 1. Sistema composto da quattro PM come nella tabella seguente
DettagliUniversità Cattolica del Sacro Cuore ESPERERIENZA N 2 CABIBBO ANDREA SABATINI RICCARDO
Università Cattolica del Sacro Cuore ESPERERIENZA N 2 CABIBBO ANDREA SABATINI RICCARDO ABSTRACT L esperienza si presenta divisa in tre parti: - Nella prima parte abbiamo verificato la validità della legge
DettagliDispositivo di conversione di energia elettrica per aerogeneratori composto da componenti commerciali.
Sede legale: Viale Vittorio Veneto 60, 59100 Prato P.IVA /CF 02110810971 Sede operativa: Via del Mandorlo 30, 59100 Prato tel. (+39) 0574 550493 fax (+39) 0574 577854 Web: www.aria-srl.it Email: info@aria-srl.it
DettagliGIRO DELLA MORTE PER UN CORPO CHE ROTOLA
0. IL OETO D IERZIA GIRO DELLA ORTE ER U CORO CHE ROTOLA ell approfondimento «Giro della morte per un corpo che scivola» si esamina il comportamento di un punto materiale che supera il giro della morte
DettagliMOTO DI UNA CARICA IN UN CAMPO ELETTRICO UNIFORME
6. IL CONDNSATOR FNOMNI DI LTTROSTATICA MOTO DI UNA CARICA IN UN CAMPO LTTRICO UNIFORM Il moto di una particella carica in un campo elettrico è in generale molto complesso; il problema risulta più semplice
DettagliLE FUNZIONI A DUE VARIABILI
Capitolo I LE FUNZIONI A DUE VARIABILI In questo primo capitolo introduciamo alcune definizioni di base delle funzioni reali a due variabili reali. Nel seguito R denoterà l insieme dei numeri reali mentre
DettagliDomande a scelta multipla 1
Domande a scelta multipla Domande a scelta multipla 1 Rispondete alle domande seguenti, scegliendo tra le alternative proposte. Cercate di consultare i suggerimenti solo in caso di difficoltà. Dopo l elenco
DettagliFisica Generale I (primo modulo) A.A. 2013-2014, 19 Novembre 2013
Fisica Generale I (primo modulo) A.A. 203-204, 9 Novembre 203 Esercizio I. m m 2 α α Due corpi, di massa m = kg ed m 2 =.5 kg, sono poggiati su un cuneo di massa M m 2 e sono connessi mediante una carrucola
DettagliESTRATTO ATTUATORE CON VITE SENZA FINE PER TRAIETTORIE NON LINEARI E ALZACRISTALLI REALIZZATO CON IL MEDESIMO
ESTRATTO ATTUATORE CON VITE SENZA FINE PER TRAIETTORIE NON LINEARI E ALZACRISTALLI REALIZZATO CON IL MEDESIMO vittorio.scialla@strumentiperleaziende.com Attuatore per traiettorie non lineari dotato di
DettagliLA TRASMISSIONE DELLE INFORMAZIONI QUARTA PARTE 1
LA TRASMISSIONE DELLE INFORMAZIONI QUARTA PARTE 1 I CODICI 1 IL CODICE BCD 1 Somma in BCD 2 Sottrazione BCD 5 IL CODICE ECCESSO 3 20 La trasmissione delle informazioni Quarta Parte I codici Il codice BCD
DettagliLogica Numerica Approfondimento 1. Minimo Comune Multiplo e Massimo Comun Divisore. Il concetto di multiplo e di divisore. Il Minimo Comune Multiplo
Logica Numerica Approfondimento E. Barbuto Minimo Comune Multiplo e Massimo Comun Divisore Il concetto di multiplo e di divisore Considerato un numero intero n, se esso viene moltiplicato per un numero
DettagliLE TORRI: DISCOVERY e COLUMBIA
LE TORRI: DISCOVERY e COLUMBIA Osservazioni e misure a bordo Le tue sensazioni e l accelerometro a molla 1) Nelle due posizioni indicate dalle frecce indica le sensazioni ricevute rispetto al tuo peso
DettagliStrane anomalie di un motore omopolare Di Valerio Rizzi e Giorgio Giurini
Strane anomalie di un motore omopolare Di Valerio Rizzi e Giorgio Giurini Gli scriventi, in qualità di studiosi del generatore omopolare hanno deciso di costruire questo motore per cercare di capire le
DettagliTORNIO PARALLELO. Esercitazioni Pratiche di Tecnologia Meccanica. I. S. S. Serafino Riva Sarnico (BG)
di Tecnologia Meccanica TORNIO PARALLELO A cura dei proff. Morotti Giovanni e Santoriello Sergio Tornio parallelo In questa trattazione ci occuperemo diffusamente del tornio parallelo, cioè del tipo di
DettagliSole. Instante 0. Rotazione della Terra
AP 1 Misura della durata del giorno solare Scuola primaria secondo ciclo - MATERIALE OCCORRENTE Un solarscope Un cronometro o un orologio indicante ore, minuti e secondi Un foglio quadrettato (opzionale)
DettagliUlteriori problemi di fisica e matematica
Facoltà di Medicina e Chirurgia Università degli Studi di Firenze Agosto 2010 Ulteriori problemi di fisica e matematica Giovanni Romano Perché un raggio di luce proveniente dal Sole e fatto passare attraverso
DettagliSICUREZZA ROTTURA MOLLA
SICUREZZA ROTTURA MOLLA 052010 IMPORTANTE: Le molle in tensione sono provviste di una tensione alta; fare sempre molta attenzione, soprattutto in fase di regolazione ed uso di tiranti (12025) che siano
DettagliUniversità degli Studi della Calabria. Ruote dentate
Trasmissione di moto rotatorio mediante ruote di frizione (ad assi paralleli od anche sghembi) Accoppiamento ruota/dentiera Coppia di ruote dentate fra loro ingrananti: la distanza fra i denti lungo la
DettagliSeconda Legge DINAMICA: F = ma
Seconda Legge DINAMICA: F = ma (Le grandezze vettoriali sono indicate in grassetto e anche in arancione) Fisica con Elementi di Matematica 1 Unità di misura: Massa m si misura in kg, Accelerazione a si
DettagliLICEO SCIENTIFICO STATALE MARIE CURIE Savignano s. R. (FC) CLASSE 3C ESERCIZI SU MOMENTO ANGOLARE-ROTOLAMENTO. Esercizio.
LICEO SCIENTIFICO STATALE MARIE CURIE Savignano s. R. (FC) CLASSE 3C ESERCIZI SU MOMENTO ANGOLARE-ROTOLAMENTO Esercizio Esercizio Esercizio Dati esercizio: I 1 =5,0 Kg m 2 I 2 =10 Kg m 2 ω i =10giri/sec
DettagliAPPLICATION SHEET Luglio
Indice 1. Descrizione dell applicazione 2. Applicazione - Dati 3. Selezione del prodotto e dimensionamento 4. Soluzione Motovario 1. Descrizione dell applicazione Gli schermi per campi da cricket fanno
DettagliINDICE. Assessorato turismo, sport, commercio e trasporti Infrastrutture funiviarie
INDICE 1 CARATTERISTICHE GENERALI DEGLI IMPIANTI A FUNE... 2 1.1 Definizione di impianto a fune... 2 1.2 Tipologie di impianto... 3 1.3 Funzionamento degli impianti a fune... 6 1.4 Normativa per la costruzione
DettagliAnche nel caso che ci si muova e si regga una valigia il lavoro compiuto è nullo: la forza è verticale e lo spostamento orizzontale quindi F s =0 J.
Lavoro Un concetto molto importante è quello di lavoro (di una forza) La definizione di tale quantità scalare è L= F dl (unità di misura joule J) Il concetto di lavoro richiede che ci sia uno spostamento,
DettagliLa spirale iperbolica: Fu descritta per la prima volta da Pierre Varignon (1654-1722). L equazione, espressa in coordinate polari, è del tipo:
Esistono delle forme geometriche che sono in grado, per complessi fattori psicologici non del tutto chiariti, di comunicarci un senso d equilibrio, di gradimento e di benessere. Tra queste analizzeremo
DettagliCONSERVAZIONE DELL ENERGIA MECCANICA
CONSERVAZIONE DELL ENERGIA MECCANICA L introduzione dell energia potenziale e dell energia cinetica ci permette di formulare un principio potente e universale applicabile alla soluzione dei problemi che
DettagliLezione 18. Magnetismo WWW.SLIDETUBE.IT
Lezione 18 Magnetismo Cenni di magnetismo Già a Talete (600 a.c.) era noto che la magnetitite ed alcune altre pietre naturali (minerali di ferro, trovati a Magnesia in Asia Minore) avevano la proprietà
DettagliBIOMECCANICA A A 2 0 11-2 0 1 2. P r o f. s s a M a r i a G u e r r i s i D o t t. P i e t r o P i c e r n o
A A 2 0 11-2 0 1 2 U N I V E R S I TA D E G L I S T U D I D I R O M A T O R V E R G ATA FA C O LTA D I M E D I C I N A E C H I R U R G I A L A U R E A T R I E N N A L E I N S C I E N Z E M O T O R I E
DettagliProva scritta di Fisica Generale I Corso di studio in Astronomia 22 giugno 2012
Prova scritta di Fisica Generale I Corso di studio in Astronomia 22 giugno 2012 Problema 1 Due carrelli A e B, di massa m A = 104 kg e m B = 128 kg, collegati da una molla di costante elastica k = 3100
DettagliProblemi di dinamica del punto materiale (moto oscillatorio) A Sistemi di riferimento inerziali
Problemi di dinamica del punto materiale (moto oscillatorio) A Sistemi di riferimento inerziali Problema n. 1: Un corpo puntiforme di massa m = 2.5 kg pende verticalmente dal soffitto di una stanza essendo
DettagliF S V F? Soluzione. Durante la spinta, F S =ma (I legge di Newton) con m=40 Kg.
Spingete per 4 secondi una slitta dove si trova seduta la vostra sorellina. Il peso di slitta+sorella è di 40 kg. La spinta che applicate F S è in modulo pari a 60 Newton. La slitta inizialmente è ferma,
DettagliA A 2 0 1 2-2 0 1 3 BIOMECCANICA. P i e t r o P i c e r n o, P h D
A A 2 0 1 2-2 0 1 3 U N I V E R S I TA D E G L I S T U D I D I R O M A T O R V E R G ATA FA C O LTA D I M E D I C I N A E C H I R U R G I A L A U R E A T R I E N N A L E I N S C I E N Z E M O T O R I E
DettagliNome..Cognome.. Classe 4G 4 dicembre 2008. VERIFICA DI FISICA: lavoro ed energia
Nome..Cognome.. Classe 4G 4 dicembre 8 VERIFIC DI FISIC: lavoro ed energia Domande ) Energia cinetica: (punti:.5) a) fornisci la definizione più generale possibile di energia cinetica, specificando l equazione
DettagliRisultati questionario Forze
Risultati questionario Forze Media: 7.2 ± 3.3 Coeff. Alpha: 0.82 Frequenza risposte corrette Difficoltà domande 18 16 14 12 10 8 6 4 2 0 25% 42% 75% 92% 100% % corrette 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30%
DettagliMISURA della DURATA di un BRANO MUSICALE
MISURA della DURATA di un BRANO MUSICALE da un'idea di Silvia Defrancesco - Liceo "G. Galilei", Trento Lavoro svolto dagli allievi delle classi 1^D/E/F - a.s. 2012/13 Scopo L'obiettivo dell'esperienza
DettagliLezione 14: L energia
Lezione 4 - pag. Lezione 4: L energia 4.. L apologo di Feynman In questa lezione cominceremo a descrivere la grandezza energia. Per iniziare questo lungo percorso vogliamo citare, quasi parola per parola,
DettagliINTRODUZIONE I CICLI DI BORSA
www.previsioniborsa.net 1 lezione METODO CICLICO INTRODUZIONE Questo metodo e praticamente un riassunto in breve di anni di esperienza e di studi sull Analisi Tecnica di borsa con specializzazione in particolare
DettagliEsempi di funzione. Scheda Tre
Scheda Tre Funzioni Consideriamo una legge f che associa ad un elemento di un insieme X al più un elemento di un insieme Y; diciamo che f è una funzione, X è l insieme di partenza e X l insieme di arrivo.
Dettagli1.6 Che cosa vede l astronomo
1.6 Che cosa vede l astronomo Stelle in rotazione Nel corso della notte, la Sfera celeste sembra ruotare attorno a noi. Soltanto un punto detto Polo nord celeste resta fermo; esso si trova vicino a una
DettagliProgetto La fisica nelle attrazioni Attrazione NIAGARA Dati Utili
Progetto La fisica nelle attrazioni Attrazione NIAGARA Dati Utili Angolo di risalita = 25 Altezza massima della salita = 25,87 m Altezza della salita nel tratto lineare (fino all ultimo pilone di metallo)
Dettagli2 R = mgr + 1 2 mv2 0 = E f
Esercizio 1 Un corpo puntiforme di massa m scivola lungo la pista liscia di raggio R partendo da fermo da un altezza h rispetto al fondo della pista come rappresentato in figura. Calcolare: a) Il valore
DettagliFigura 4. Conclusione
Forza di Coriolis La forza di Coriolis é una forza che si manifesta su un corpo all interno di un sistema di riferimento (SDR) rotante, quale la terra che ruota su se stessa, quando il corpo stesso si
DettagliCorso di Informatica Generale (C. L. Economia e Commercio) Ing. Valerio Lacagnina Rappresentazione in virgola mobile
Problemi connessi all utilizzo di un numero di bit limitato Abbiamo visto quali sono i vantaggi dell utilizzo della rappresentazione in complemento alla base: corrispondenza biunivoca fra rappresentazione
Dettagli1. calcolare l accelerazione del sistema e stabilire se la ruota sale o scende [6 punti];
1 Esercizio Una ruota di raggio R = 15 cm e di massa M = 8 Kg può rotolare senza strisciare lungo un piano inclinato di un angolo θ 2 = 30 0, ed è collegato tramite un filo inestensibile ad un blocco di
DettagliMisure di base su una carta. Calcoli di distanze
Misure di base su una carta Calcoli di distanze Per calcolare la distanza tra due punti su una carta disegnata si opera nel modo seguente: 1. Occorre identificare la scala della carta o ricorrendo alle
Dettagliv = 4 m/s v m = 5,3 m/s barca
SOLUZIONI ESERCIZI CAPITOLO 2 Esercizio n.1 v = 4 m/s Esercizio n.2 v m = 5,3 m/s = 7 minuti e 4 secondi Esercizio n.3 Usiamo la seguente costruzione grafica: fiume 1 km/h barca 7 km/h La velocità della
Dettaglirisulta (x) = 1 se x < 0.
Questo file si pone come obiettivo quello di mostrarvi come lo studio di una funzione reale di una variabile reale, nella cui espressione compare un qualche valore assoluto, possa essere svolto senza necessariamente
DettagliCIRCUITI OLEODINAMICI ELEMENTARI
CIRCUITI OLEODINAMICI ELEMENTARI Un esame sistematico dei circuiti completi, anche se limitato a pochi tipi di macchine e di attrezzature, sarebbe estremamente complesso e vasto. Il raggiungimento del
DettagliIndici di dispersione
Indici di dispersione 1 Supponiamo di disporre di un insieme di misure e di cercare un solo valore che, meglio di ciascun altro, sia in grado di catturare le caratteristiche della distribuzione nel suo
DettagliCOME FARE UNA CORDA PER ARCO
COME FARE UNA CORDA PER ARCO Dedicato a tutti gli arcieri che preferiscono costruirsi le proprie corde dell arco, anziché acquistarle pronte in fabbrica. Tenere presente che specie per la prima volta,
Dettagli4 3 4 = 4 x 10 2 + 3 x 10 1 + 4 x 10 0 aaa 10 2 10 1 10 0
Rappresentazione dei numeri I numeri che siamo abituati ad utilizzare sono espressi utilizzando il sistema di numerazione decimale, che si chiama così perché utilizza 0 cifre (0,,2,3,4,5,6,7,8,9). Si dice
DettagliCapitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore
Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore 13.1: Introduzione L analisi dei due capitoli precedenti ha fornito tutti i concetti necessari per affrontare l argomento di questo capitolo:
DettagliFASCI DI RETTE. scrivere la retta in forma esplicita: 2y = 3x + 4 y = 3 2 x 2. scrivere l equazione del fascio di rette:
FASCI DI RETTE DEFINIZIONE: Si chiama fascio di rette parallele o fascio improprio [erroneamente data la somiglianza effettiva con un fascio!] un insieme di rette che hanno tutte lo stesso coefficiente
Dettagli