N m M 1. M r M 3 A 1 A 3 A Spire efficaci e fasori spazio-temporali. Fasori spazio temporali

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1 1. Spire efficaci e fasori spazio-temporali Si consideri l avvolgimento di fase di fig.1, di una struttura a p = 2 poli (n = p/2 = 1 paia poli): le q = 3 matasse di tale avvolgimento, tutte collegate in serie, siano tutte uguali, uniformemente distribuite, caratterizzate da passo diametrale e formate da N m spire. Indicata con i la generica corrente circolante nell avvolgimento (positiva entrante nei lati attivi contrassegnati con + in fig. 1), ciascuna matassa produce una f.m.m. fondamentale di ampiezza M m pari a: M m = (4/ ) N m i/2. (1) Peraltro, la diversa giacitura delle matasse implica che ognuna produce un fasore spaziale f.m.m. M m orientato secondo l asse magnetico della bobina stessa ( M 1, M 2, M 3 in fig.1). Il fasore f.m.m. complessivo è la risultante M r = M 1 + M 2 + M 3, ed è orientato perpendicolarmente alla matassa mediana del gruppo di q matasse (l asse di M r è A 3 q A 2 N m M 1 M2 M 3 A 1 M r Fig.1 avvolgimento distribuito di fase di una macchina a p = 2 poli, costituito da q = 3 matasse collegate in serie; ciascuna matassa è formata da N m spire a passo diametrale. dunque l asse magnetico dell avvolgimento). Per effetto dello spostamento spaziale tra le matasse, e del corrispondente sfasamento tra le f.m.m. di matassa, la risultante ha una ampiezza M r inferiore alla somma delle componenti M 1 + M 2 + M 3. Si definisce fattore di avvolgimento il rapporto: f a = M r /(q M m ). (2) Evidentemente per un avvolgimento distribuito risulta f a < 1. Ricavando M r da (2) e inserendo la (1) si ottiene: M r = f a q M m = f a q (4/ ) N m i/2 = (4/ ) (q N m f a ) i/2 = (4/ ) (N f a ) i/2 = (4/ ) (N e ) i/2 = (2/ ) (N e ) i, (3) dove N = q N m è il totale numero di spire in serie dell avvolgimento di fase, mentre N e = f a N è denominato numero di spire efficaci dell avvolgimento, perché tiene conto dello sfasamento suddetto, attraverso il fattore di avvolgimento f a. Si consideri ora la struttura trifase simmetrica di fig.2: essa si riferisce ad un paio poli di una struttura con n paia poli (dunque gli angoli in fig. 2 sono angoli elettrici); inoltre, le matasse mostrate sono rappresentative di avvolgimenti di fase distribuiti, dotati di N en spire efficaci per paio poli (N en = N e /n, con N e numero di spire efficaci in serie per fase. Si sovrapponga al piano di macchina un piano complesso il cui asse reale è orientato come l asse magnetico della fase A; sulla destra gli avvolgimenti sono mostrati come concentrati ed è evidenziata la congruenza di verso della corrente al morsetto di fase con l asse della corrispondente f.m.m.. Indicato con = exp(j 2/3) = 1/2 + j 32 (4) 1 il versore orientato a 120 in anticipo sull asse reale (cioè secondo l asse della fase B), in base alla (3), i fasori spaziali f.m.m. di fase sono esprimibili come segue: m A = (2/ ) N en i A ; m B = (2/ ) N en i B ; m C = (2/ ) N en i C 2. (5) Dunque il fasore f.m.m. risultante di fase è dato da: m = m A + m B + m C = (2/ ) N en (i A + i B + i C 2 ). (6)

2 A i C C B C m C i A m A A 2 B C m B B A i B Fig.2 struttura trifase simmetrica, relativa ad un paio poli di una struttura con n paia poli; le matasse sono rappresentative di avvolgimenti di fase distribuiti, dotati di N en spire efficaci per paio poli. Sovrapposto al piano della macchina vi è un piano complesso (con origine nell asse di rotazione) il cui asse reale è orientato come l asse magnetico della fase A; sulla destra gli avvolgimenti sono mostrati come concentrati ed è evidenziata la congruenza di verso della corrente al morsetto di fase con l asse della corrispondente f.m.m. di fase. La quantità i A + i B + i C 2, che è dimensionalmente una corrente ed è un numero complesso, è nota per essere coinvolta nella definizione della trasformata di Park corrente i P. Infatti, nel caso di sistema trifase puro (i A + i B + i C = 0, grazie al centro stella isolato), in un sistema di riferimento fisso, vale la seguente definizione: i P = 23 (i A + i B + i C 2 ). (7) La adozione, non obbligata, del fattore In base alle (6), (7), si può scrivere: 23 nella (7) corrisponde a definire razionale tale relazione. m = (2/ ) 32 N en i P = (3 2 / ) N en i P / 3. (8) La (8), valida ai valori istantanei, mostra come il fasore f.m.m. trifase sia proporzionale al fasore di Park corrente i P e in fase con esso: dunque i P può essere interpretato come una quantità di tipo magnetico, rappresentativa del campo di f.m.m. agente nel traferro. E utile evidenziare come si trasformano le (7) e (8) qualora la terna di correnti di fase costituisca un sistema equilibrato di sequenza diretta di correnti sinusoidali, di valore efficace I, pulsazione, fase temporale : i A = 2 I cos(t + ) ; i B = 2 I cos(t 2/3 + ) ; i C = 2 I cos(t 4/3 + ). (9) Considerando la (9), la (7) diviene: i P = 23 2 I [cos(t + ) + cos(t 2/3 + ) + cos(t 4/3 + ) 2 ] =... = 3 I exp(j) exp(j t) = 3 I exp(j t) = I P exp(j t), (10) dove I = I exp(j) è il fasore corrente efficace. Sostituendo la (10) nella (8), il fasore spaziale f.m.m. trifase dovuto ad un sistema sinusoidale equilibrato di correnti di sequenza diretta risulta pari a: m = 3 2 N en I exp(j t) = M exp(j t) (11)

3 dove: M = 3 2 N en I = 3 2 (N e /n) I. (12) Le (10), (11) e (12) evidenziano che: l ampiezza I P del fasore di Park corrente i P è pari a 3 volte la corrente di fase I in valore efficace ed è in fase con essa; il fasore di Park corrente i P ruota nel piano complesso con velocità angolare costante pari alla pulsazione delle correnti di fase; anche il fasore f.m.m. trifase m ruota ad una velocità pari alla pulsazione ed è in fase con i P ; il fasore f.m.m. M ha ampiezza proporzionale al fasore corrente di fase I ed è in fase con esso Spire efficaci e f.e.m. indotta Si consideri l avvolgimento distribuito di fig.3, relativo ad una fase di una struttura a p = 2 poli (n = p/2 = 1 paia poli): le q matasse di tale avvolgimento, collegate in serie, siano tutte uguali, uniformemente distribuite, caratterizzate da passo diametrale e ciascuna formata da N m spire. Sia il fasore flusso di polo di una distribuzione b(x) sinusoidale di induzione al traferro, di valore di picco B (in generale: B = B(t)): è nella direzione in cui l induzione è massima, orientato nel verso positivo (anomalia = (t) in fig. 3 (pedice c = campo)), e ha ampiezza: 2 t B t cos x dx 2 B t, (13) 2 dove D è il diametro al traferro, = D/p il passo polare, l la lunghezza del pacco lamiere (ovvero dei lati attivi in cava): = exp(j c ). (14) q N m A k 1 x c A k k A k+1 k Fig. 3 avvolgimento di fase di una macchina a p = 2 poli, con q matasse in serie; ciascuna matassa include N m spire a passo diametrale. Si prescinde nel seguito dalla natura della sorgente che produce il campo di induzione al traferro cui è associato il fasore flusso di polo: può trattarsi di un induttore in moto, oppure di un campo rotante prodotto da un avvolgimento polifase percorso da correnti variabili. Si indichi con k = exp(j k ) (15) il versore normale alla matassa k-esima: tale matassa può appartenere allo statore o al rotore e, in quest ultimo caso può essere in movimento, solidale con tutto il rotore, con legge k = k (t)). Il flusso concatenato k con tale matassa k-esima si può così esprimere: k = N m cos( k ) = N m k (16) dove con si è indicato l operatore prodotto scalare tra fasori. Poiché le q matasse sono collegate in serie a formare l avvolgimento di fase, il totale flusso concatenato di fase f vale: f = k (N m k ) = N m k k = (q N m ) [( k k )/q]. (17) Nell ultima della (17) il prodotto q N m è il totale numero di spire N in serie dell avvolgimento: N = q N m, (18) mentre ( k k )/q è la risultante dei q versori di matassa k, divisa per il numero di matasse q.

4 ( k k )/q ha ampiezza pari al fattore di avvolgimento f a (2) con cui si compongono i fasori f.m.m. di matassa): f a = ( k k ) / q. (19) Il verso di ( k k )/q coincide con l asse magnetico della matassa mediana del gruppo di q matasse adiacenti: quindi ( k k )/q è l asse magnetico dell avvolgimento di fase. Ne consegue che, anche agli effetti del flusso concatenato (e della f.e.m. indotta, ad esso correlata) un avvolgimento distribuito è caratterizzato dal seguente numero di spire efficaci: N e = N f a. (20) Si consideri ora l avvolgimento di fase di N e spire efficaci di fig. 4, avente il versore come asse magnetico (normale al piano elettrico di giacitura della fase): = exp(j a ). (21) N e a Fig. 4 avvolgimento distribuito di fase di una macchina a p = 2 poli, costituito da N e spire efficaci a passo diametrale. Il flusso concatenato con l avvolgimento di fase è dato da: f = N e cos( a ) = N e = ; (22) dunque, f è considerato positivo nel verso di (cioè quando la proiezione di su è diretta come). Nella (22) si è indicato con = N e = N e exp(j a ) = exp(j a ). (23) il fasore flusso concatenato, attribuendogli la stessa orientazione del fasore. Se per il calcolo della f.e.m. di fase e f (t) si decide di formulare la legge della induzione con il segno + (e f (t) = + d f (t)/dt), si deve legare il verso di azione della f.e.m. e f (t) a quella del flusso concatenato con la regola della vite sinistrorsa (cioè come indicato da e in fig. 4). Dunque, in base alla (22), la f.e.m. indotta nell avvolgimento di fig. 4 è esprimibile come segue: e f (t) = + d f /dt = + d( )/dt = (d/dt) + d/dt = d[exp(j c )]/dt + d/dt. (24) Poiché e a sono angoli elettrici, le loro derivate temporali sono velocità angolari elettriche, da cui: = d /dt, a = d a /dt (25) dove è la velocità elettrica del campo rispetto al riferimento fisso e a la velocità elettrica dell avvolgimento, ancora rispetto al riferimento. In generale si può avere: = (t), a = a (t). Sviluppando ulteriormente la (24) e considerando che: d/dt = d(exp(j a ))/dt = j a exp(j a ) = j a, (26) si ottiene: e f (t) = (d /dt) exp(j c ) + j c exp(j c ) + (j a ). (27) Ma per l ultimo termine della (27) si può scrivere : (j a ) = [exp(j/2) a exp(j a )] = [exp(j c )] { a exp[j ( a + /2)]} = = a cos[ ( a + /2)] = a cos[( /2) a ] = { a exp[j ( /2)]} exp(j a ) = (28) = j a. Quindi la (27) diviene: e f (t) = (d /dt) exp(j c ) + j c exp(j c ) j a, (29) 4

5 cioè : e f (t) = [(d /dt) exp(j c ) + j ( a ) ] (30) La (30) suggerisce l opportunità di definire un fasore f.e.m. istantanea e(t), dato da: e(t) = e t (t) + e m (t) = (d /dt) exp(j c ) + j ( a ). (31) Osservando la struttura della (30) e della (31), si riconoscono le seguenti, rilevanti proprietà (cfr. fig. 5): il primo termine della (31) è una f.e.m. trasformatorica, e t (t) = (d /dt) exp(j c ), perché dipende dalla variazione nel tempo del modulo del flusso (t) = N e (t); inoltre, e t (t) è in fase spaziale con = N e (in quanto avente la medesima anomalia ); il secondo termine della (31) è un fasore f.e.m. mozionale, e m (t) = j ( a ), proporzionale alla velocità elettrica relativa tra campo e indotto ( a ), proporzionale a e orientato 90 prima rispetto a; la conoscenza del fasore f.e.m. e(t) consente, tramite la (30), il calcolo della f.e.m. in un qualunque avvolgimento h-esimo della macchina (statorico: h = as, bs, cs, con a = 0; rotorico: h = ar, br, cr), pur di impiegare il versore di fase corrispondente h : dunque, la f.e.m. della fase h, e h (t), corrisponde alla proiezione del fasore e(t) sull asse magnetico h della fase stessa. N e e m e t a Fig. 5 fasori spaziali f.e.m. trasformatorica e t e mozionale e m, e flusso concatenato. Vale la pena di esaminare una situazione particolare, peraltro importante, che riguarda il funzionamento in condizioni di regime permanente stabilizzato; tale condizione di funzionamento è così caratterizzata: il fasore flusso(t) ha ampiezza invariabile, ed è in movimento con velocità elettrica costante ; l avvolgimento indotto è in moto con velocità elettrica costante a (nulla per un avvolgimento statorico); le leggi di movimento sono quelle del moto rotatorio uniforme: (t) = t + 0 ; a (t) = a t + a0, (32) dove 0 e a0 sono fasi arbitrarie all istante t = 0. In tale situazione, il contributo trasformatorico della (31) è nullo (perché = exp(j c ) = = costante), e rimane un unico contributo di f.e.m., quello mozionale: e m (t) = j ( a ) = j ( a ) exp(j c ) = [j ( a ) exp(j c0 )] exp(j c t) = = [j ( a ) ] exp(j c t) = E m exp(j c t). (33) Se nella (33) si prescinde dal versore rotante exp(j c t), ovvero ci si pone su un piano complesso solidale con il campo rotante, si può scrivere il legame fasoriale tra i seguenti fasori costanti: f.e.m. mozionale E m, flusso concatenato di avvolgimento, flusso di polo: E m = j ( a ) = j ( a ) N e, (34) con = exp(j c0 ) = N e exp(j c0 ) = N e. (35) Si osservi che, essendo e fasori espressi in valore di picco, anche la f.e.m. E m della (34) è in valore di picco; volendo riferirsi al più consueto valore efficace (r.m.s. = root mean square), la (34) diviene: E m_rms = j ( a ) / 2 = j ( a ) N e / 2. (34 ) Infine, sempre in condizioni di regime permanente stabilizzato, in base alla (30) la f.e.m. istantanea e f (t) indotta nell avvolgimento vale: 5

6 e f (t) = [j ( a ) ] = ( a ) cos{[ (t) + /2] a (t)]} (36) ovvero: e f (t) = ( a ) sin[( a ) t + 0 a0 ]. (37) Dunque, in condizioni di regime permanente stabilizzato, il diagramma fasoriale di fig. 5 si riduce a quello di fig. 6, relativo a fasori E m e costanti (in quanto di ampiezza costante, e la cui anomalia risulta pure costante, perché misurata rispetto ad un sistema di riferimento c solidale con il campo). In base a (34) e (37) e alla situazione fasoriale di fig. 6, è utile evidenziare le seguenti proprietà: la f.e.m. e f (t) indotta nell avvolgimento ha ampiezza e pulsazione proporzionale alla differenza a ; in caso di avvolgimento rotante a velocità elettrica a uguale a quella del campo, la f.e.m. mozionale è nulla (l avvolgimento vede un campo invariabile); in caso di velocità a > (funzionamento con velocità di rotazione supersincrona), la f.e.m. dell avvolgimento di fase passa in opposizione di fase rispetto alla condizione a <, come ben riconoscibile dalla (34); on avvolgimento fermo ( a = 0), la pulsazione di e f (t) uguaglia la velocità elettrica, e la (36) diviene: e f (t) = sin( a ) = = sin( t + 0 a0 ). (38) E m N e 0 a c a t Fig. 6 fasori f.e.m. mozionale E m, flusso concatenato, e sistemi di riferimento fisso e mobile c. Il valore massimo istantaneo positivo di e f (t) nella (38) si ha quando = a /2, cioè quando il fasore flusso (e quindi anche il valore di picco B della corrispondente distribuzione di induzione) giace sul piano elettrico dell avvolgimento, con la cuspide che punta verso il lato attivo. Questa situazione è mostrata in fig.7, dove l avvolgimento di fase, essendo fermo, è stato rappresentato con i lati attivi lungo lo statore); si osservi che in tale condizione il fasore E m ha la stessa direzione e lo stesso verso del versore. Pertanto, in tale istante la f.e.m. istantanea nell avvolgimento è massima. Inoltre, tale f.e.m. E m presenta i versi e di fig. 7. Questo risultato è x congruente con la formulazione elementare della legge della induzione: la f.e.m. indotta nel conduttore elementare di lunghezza l vale: e v B, (39) dove x è l operatore prodotto vettoriale, v è il vettore velocità relativa del conduttore rispetto al campo (che ha lo stesso valore ma verso opposto rispetto a quello della velocità del campo rispetto al conduttore, D/2), è l induzione locale vista dal conduttore, la B lunghezza del conduttore, orientata nel verso in cui si assume agente la e l ; usando la regola delle tre dita della mano destra per la applicazione della (39), quando si verifica la condizione = a /2 risulta che la e l nei conduttori di fig. 7 ha il segno congruente con i versi e di fig. 6. v,b Fig. 7 fasori f.e.m. mozionale E m e flusso concatenato nell istante in cui giace nel piano elettrico di avvolgimento: la f.e.m. istantanea nell avvolgimento è massima ( E m e sono paralleli), e presenta i versi e di figura. 6

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