Università degli Studi di Genova Dipartimento di Scienze Antropologiche e Psicologiche Sezione e Laboratorio di Psicologia

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Università degli Studi di Genova Dipartimento di Scienze Antropologiche e Psicologiche Sezione e Laboratorio di Psicologia"

Transcript

1 Rapporto Tecnico Technical Report n Come influiscono gli esempi sul modo di categorizzare? Confronto empirico fra modelli della categorizzazione Alberto Greco Università degli Studi di Genova Dipartimento di Scienze Antropologiche e Psicologiche Sezione e Laboratorio di Psicologia

2 Tutti i diritti sono riservati All rights reserved 1997 Pubblicazione del Dipartimento di Scienze Antropologiche e Psicologiche (DISAP) Università di Genova V. Balbi, Genova DISAP - University of Genoa, Italy

3 Come influiscono gli esempi sul modo di categorizzare? Confronto empirico fra modelli della categorizzazione Alberto Greco * Abstract È stato compiuto un esperimento per testare l ipotesi secondo cui l applicabilità di uno dei tre modelli classici della categorizzazione (per caratteristiche, per somiglianza con esemplari e per prototipi) possa essere in relazione con il tipo di esempi disponibili in uno specifico contesto. I Ss., sulla base di figure, che erano esempi positivi e negativi di una categoria, dovevano valutare l appartenenza alla categoria di altre figure. L esperimento si svolgeva in tre fasi, in cui le caratteristiche condivise dagli esempi positivi, ma non da quelli negativi, venivano manipolate in modo tale che i nuovi casi fossero valutati, secondo quanto previsto da ciascuna delle tre teorie, (1) per somiglianza con gli esempi conosciuti, (2) per condivisione di proprietà binarie (in modo tutto-o-nulla), (3) per condivisione di proprietà graduate. I risultati non hanno confermato queste attese, in quanto i Ss. hanno mostrato incoerenze logiche nel valutare i casi sulla base dell evidenza disponibile. Questo esito viene discusso e sono esaminati i problemi dell impianto sperimentale proposto per il test dell ipotesi. Introduzione Le teorie sulle categorie, secondo la più nota classificazione (Smith e Medin, 1981), vengono divise in tre approcci fondamentali. Secondo il primo approccio, quello cosiddetto classico, le categorie vengono costruite per astrazione di caratteristiche definienti; per il secondo approccio, che risale a Brooks (1978), ciascun nuovo esempio viene confrontato con esempi concreti di cui si è già avuta esperienza; secondo il terzo approccio, che è entrato in auge dopo le ricerche della Rosch (1975), il confronto avviene con esempi particolarmente rappresentativi della categoria, i cosiddetti prototipi. Dal momento che un prototipo non corrisponde mai ad uno specifico esempio ma è per sua stessa natura un astrazione, le strategie fondamentali alla base del processo di categorizzazione, in maniera ancora più schematica, sono state in letteratura spesso ridotte a due: l astrazione di caratteristiche e il confronto con esempi. Queste diverse teorie non sono necessariamente in contraddizione fra loro, ma possono essere espressione di diversi aspetti del processo di categorizzazione. Ci si rende sempre più conto, in effetti, che non si tratta di scegliere quale teoria sia * Ringrazio Pei Wang per il contributo alla progettazione e discussione dell esperimento e L.Pavia per la collaborazione alla sua realizzazione. 3

4 quella corretta, ma di vedere in quali condizioni ciascuna di queste spiegazioni alternative funziona meglio o è più adatta. Ad esempio, si può ipotizzare che in certi casi sia favorita una categorizzazione per somiglianza con esemplari o prototipi, in altri casi per astrazione di attributi. Sembra ragionevole ipotizzare, seguendo una classica distinzione di Frege (1952), che i due approcci in questione rendano conto di due diversi modi di mettere in relazione ogni concetto con gli altri concetti di un sistema cognitivo: (a) estensionale (per confronto di esempi); (b) intensionale (per confronto di proprietà). Secondo Wang (1993), nel corso della sua esperienza un sistema cognitivo può usare entrambi questi tipi di relazione e preferire l uno o l altro a seconda del successo adattivo conseguito in ciascuno specifico caso. Quando il sistema ha fatto sufficiente esperienza con un dato concetto, tende ad usare preferibilmente certi tipi di relazione per collegarlo agli altri concetti. Se si tratta di relazioni estensionali, che forniscono esempi del concetto, l appartenenza di nuovi esempi sarà determinata sulla base della somiglianza con gli esempi precedenti. Se, d altra parte, si tratta di relazioni intensionali, il confronto avverrà sulla base di proprietà che il nuovo esempio deve avere per essere membro della categoria. In particolare, se la presenza delle proprietà è tutto o nulla (o binaria), il caso rientra nell ambito della teoria classica; se invece sono ammesse gradazioni, allora rientra nell ambito della teoria dei prototipi. Per determinare il modo in cui si decide l appartenenza di un nuovo esempio ad una categoria occorre dunque tenere conto sia di aspetti estensionali che intensionali e, nel secondo caso, se si tratti di relazioni binarie o che ammettono gradazioni. Wang ha ipotizzato che le tre teorie della categorizzazione descrivano correttamente dei casi particolari; non si potrebbe tuttavia dire quale modalità venga usata in ciascun caso, in quanto il sistema userebbe l una o l altra a seconda dell esperienza precedente. Sulla base di questi presupposti, Wang ha anche proposto un esperimento allo scopo di confrontare le tre diverse teorie sulla struttura interna delle categorie, mostrando che possono essere favorite modalità di categorizzazione diverse (per somiglianza, per attributi e per prototipi) attraverso l opportuna manipolazione degli stimoli da categorizzare. Dal momento che i soggetti determinano l appartenenza degli esempi ad una categoria sulla base dell evidenza disponibile, infatti, il punto critico è come gli esempi presentati vengono costruiti e in che modo sono diversi fra loro. D altra parte, distinguere empiricamente fra una strategia di categorizzazione basata sull astrazione da una basata su esempi non è sempre facile (cfr. Malt, 1989; Lamberts, 1994). Modificare la situazione empirica in modo tale che i dati siano spiegati meglio dall una o dall altra ipotesi può essere anche un modo per compiere un analisi di questo genere. Nel seguito di questo lavoro viene descritta la realizzazione di questo esperimento, ne sono presentati i risultati, che come vedremo non hanno confermato le attese, e viene discussa la validità dell impianto sperimentale. 4

5 Esperimento I L esperimento è consistito nella presentazione di esempi positivi e negativi di una categoria e nella conseguente richiesta di valutare su una scala graduata l appartenenza di altri esempi alla categoria. La prova è stata compiuta in tre fasi: 1) in un primo momento, erano presentati esempi positivi molto somiglianti fra loro e molto diversi da quelli negativi. Secondo l ipotesi, in questa fase, essendo difficile costruire relazioni intensionali (cioè trovare proprietà condivise dagli esempi positivi ma non da quelli negativi), la valutazione avrebbe dovuto basarsi essenzialmente sulla somiglianza dei nuovi casi con gli esempi conosciuti, come previsto dalla teoria degli esemplari. 2) nella seconda fase, gli esempi positivi e negativi rendevano difficile una interpretazione basata sulla somiglianza e facevano credere che si potesse ricavare una regola basata su un certa caratteristica definibile esplicitamente (tre rettangoli disposti in senso verticale). Ci si aspettava che la valutazione in questa fase fosse basata su tale caratteristica, come previsto dalla teoria classica delle categorie. 3) nella terza fase, sempre sulla base di nuovi esempi positivi-negativi, si induceva ancora una valutazione dell appartenenza alla categoria sulla base di una caratteristica, ma non in quanto presente o assente in modo tutto-onulla bensì in modo graduato (figure che tendono ad essere disposte in linea retta). Ci si aspettava che i casi fossero valutati sulla base di quanto conformi all esemplare che possedeva in modo migliore la caratteristica, come previsto dalla teoria dei prototipi. Figura 1 - Esempi-test da valutare (esp. 1) a b c d e f 5

6 Fig. 2 - Esempi di addestram. (esp. 1, prima fase) Esempi positivi Esempi negativi Fig.3 - Esempi di addestramento (esp. 1, seconda fase) Esempi positivi Esempi negativi Fig.4 - Esempi di addestramento (esp. 1, terza fase) Esempi positivi Esempi negativi Metodo Soggetti. I soggetti erano 20 studenti universitari, che hanno partecipato volontariamente all esperimento. Procedura e materiale. Veniva spiegato ai soggetti che il loro compito era di giudicare quanto certe figure appartenessero ad una categoria non conosciuta, avendo a disposizione degli esempi che vi appartenevano (positivi) o non vi appartenevano (negativi). In particolare, dovevano valutare su una scala da 0 a 5 l appartenenza alla categoria di ciascuno degli esempitest, stampati su un foglio ben distinto, colorato di giallo. Allo scopo di assicurare la comprensione delle istruzioni, veniva fatto un compito di prova con figure nere quali esempi positivi e figure bianche quali esempi negativi. Per il compito vero e proprio, sono state usate figure composte da elementi geometrici quali cerchi e rettangoli (figg. 1-4). Degli esempi-test da valutare sono state realizzate quattro versioni, in cui le figure erano disposte in ordine diverso; ciascun soggetto ha ricevuto una sola versione (una di queste è riportata in fig. 1; gli esempi-test sono contrassegnati con le lettere da a a f). Le figure 2-4 mostrano gli esempi forniti per la valutazione. Questi ultimi venivano presentati rispettivamente come ESEMPI POSITIVI ed ESEMPI NEGATIVI, senza altre etichette. Durante la prima fase, erano forniti solo gli esempi della figura 2. Dopo la prima valutazione, sono stati aggiunti quelli della fig. 3 per la nuova valutazione; infine sono stati forniti anche gli esempi della fig. 4 per l ultima valutazione. Gli esempi precedenti rimanevano a disposizione dei soggetti anche durante le fasi successive ed ogni volta veniva sottolineato che gli esempi si riferivano sempre alla stessa categoria e per questo motivo nelle fasi 2 e 3 erano contrassegnati come ALTRI esempi positivi o negativi. Al termine del compito, è stata condotta un intervista allo scopo di avere dai soggetti spiegazioni riguardo ai criteri adottati per le loro valutazioni. Basandosi sul foglio di valutazione e lasciando disponibile al soggetto il materiale dell esperimento, lo sperimentazione chiedeva le motivazioni dei punteggi assegnati dal soggetto in ogni fase di valutazione. In particolare veniva chiesto: 1) se avesse seguito una regola e quale regola fosse; 2) quale fosse la motivazione dei punteggi dati ad ogni singola figura-test. Nel caso in cui si rilevassero incoerenze, si domandava una spiegazione esauriente. I soggetti erano inoltre invitati ad esprimere commenti di qualunque genere. Risultati La tab. 1 riporta la graduatoria attesa sulla base delle ipotesi. La tab. 2 riporta il valore medio delle valutazioni per ciascuno dei 6 esempi-test e per ciascuna delle tre fasi, a partire dai punteggi più elevati. 6

7 Tab. 1 Graduatoria attesa delle valutazioni nelle tre fasi fase -> I II III punteggi massimi c d b f a e punteggi minimi a e a e b f Tab. 2 Valore medio delle valutazioni nel primo esperimento (in grassetto i dati coincidenti con quelli attesi, in corsivo quelli opposti) I valutaz. II valutaz. III valutaz. fig. punt. punt. punt. medio medio medio c 3.33 d 2.33 e 3.52 d 3.29 c 2.29 d 2.90 a 2.38 f 2.14 c 2.52 e 2.24 e 2.10 a 2.05 f 1.90 a 2.05 b 1.38 b 0.86 b 1.33 f 1.14 Come si osserva, nella fase I gli esempi-test c e d hanno i punteggi più elevati, come atteso, ma a ed e non hanno i punteggi più bassi. Nella II fase, b ed f non hanno i valori più alti, ma al contrario b ha addirittura il valore più basso (1.33). Nella III fase, infine, e ha il punteggio più elevato come atteso, ma non a. La tendenza prevista, dunque, non è confermata in modo chiaro. Ciascuna spiegazione fornita dai soggetti nell intervista post-sperimentale è stata inserita in una delle seguenti classi: 1) somiglianza con esempi positivi (o non somiglianza con negativi); 2) esplicita enunciazione di una caratteristica (o di una combinazione di caratteristiche) di tipo tutto-o nulla (o binaria); 3) esplicita enunciazione di una o più caratteristiche graduate (ad es. se il soggetto usava espressioni come non completamente..., tendono ad essere..., o se veniva usata una caratteristica logicamente graduabile - come sono allineati, purchè fossero usati punteggi intermedi); 4) non esprimibile, poco chiaro o confuso. 7

8 La tab. 3 presenta, in valore assoluto e in percentuale, quali sono stati i criteri prevalentemente usati dai soggetti nelle tre fasi dell esperimento (in grassetto i valori più alti per ogni fase). Tab. 3 Criteri seguiti dai soggetti nelle tre fasi dell esperimento I Valutazione Regola I II III Somiglianza 6 (30) 3 (15) 7 (35) Binaria 10 (50) 12 (60) 4 (20) Graduata 2 (10) 3 (15) 6 (30) Non chiara 2 (10) 2 (10) 3 (15) 20 (100) 20 (100) 20 (100) Dall analisi di queste spiegazioni emerge che probabilmente i criteri di valutazione sono stati più complessi di quanto atteso. Il 50 % dei soggetti iniziava usando criteri espliciti (binari) e il 30 % usava la somiglianza. Tuttavia la somiglianza (relazione estensionale) è stata usata quasi soltanto nella prima e terza valutazione. Ciò induce a ritenere il criterio di somiglianza possa essere stato adottato per ragioni molto diverse nelle varie fasi: al livello della prima valutazione, in quanto le informazioni erano troppo scarse; al livello della terza valutazione, invece, perché le informazioni erano ambigue o incoerenti. Discussione I risultati ottenuti sono stati diversi da quanto ci si sarebbe aspettato. In primo luogo è emerso che i soggetti non adottano modalità di categorizzazione completamente razionali e coerenti. Invece sono frequenti le incoerenze e contraddizioni. Date queste incongruenze, i Ss. sono poi incapaci di fornire a posteriori regole che coprano le loro scelte, e spesso le regole formulate consapevolmente non sono quelle che hanno effettivamente seguito e che un analisi più attenta del protocollo può rivelare. Dunque si rivela una qualche categorizzazione inconsapevole (nel senso che i criteri seguìti sono inconsci). A volte coesistono due regole diverse allo stesso tempo, talora diverse fra un esempio e l altro, talora vengono valutati diversamente i casi positivi e quelli negativi. È emersa anche una sorta di perseveranza: una volta adottato un criterio di classificazione, molti soggetti lo perseguono anche se palesemente inadeguato. Una possibile spiegazione di questi risultati è che il materiale utilizzato consisteva di figure geometriche. Infatti è ben noto che i compiti cognitivi che 8

9 fanno uso di materiale astratto sono più difficili e inducono strategie meno coerenti e razionali. Allo scopo di valutare se le incoerenze logiche mostrate dai soggetti fossero dovute all astrattezza ed artificialità degli stimoli, abbiamo replicato l esperimento usando materiale concreto. Esperimento II L impianto generale del secondo esperimento è rimasto quello del primo; l unica differenza è consistita nel materiale usato, che era di natura concreta. Nella prima fase gli esempi positivi erano volti somiglianti fra loro; nella seconda fase, sulla base delle caratteristiche degli esempi, era definibile una possibile regola binaria (personaggi biondi); nella terza fase, infine, era possibile individuare l appartenenza alla categoria sulla base di una caratteristica graduata (volti più o meno sorridenti). Metodo Soggetti. Hanno partecipato volontariamente all esperimento 22 studenti universitari, diversi da quelli reclutati per l esperimento precedente. Procedura e materiale. Le istruzioni, il compito di prova e la griglia per le valutazioni non sono stati modificati per il nuovo esperimento. Le figure presentate quali esempi positivi e negativi e quali esempi-test sono state sostituite con disegni stilizzati e colorati di volti umani maschili (figg. 5-8). Anche in questo caso ciascun soggetto ha ricevuto una delle quattro versioni degli esempi-test (fig. 5). La disposizione delle figure è stata fatta in modo il più possibile congruente con la configurazione della precedente versione dell esperimento. L intervista post-sperimentale è stata condotta allo stesso modo dell esperimento I. Figura 5 - Esempi-test da valutare (esp. 2) capelli: castani a occhi: chiari b capelli: castani occhi: azzurri c capelli: rossi occhi: azzurri d capelli: neri occhi: grigi e f 9

10 Fig.6 - Esempi di addestram. (esp. 2, prima fase) Esempi positivi Esempi negativi Fig.7 - Esempi di addestramento (esp. 2, seconda fase) Esempi positivi Esempi negativi Fig.8 - Esempi di addestramento (esp. 2, terza fase) Esempi positivi Esempi negativi occhi: azzurri capelli: neri occhi: neri capelli: castani capelli: castani occhi: azzurri capelli: grigi occhi: grigi capelli: neri occhi: neri capelli: neri occhi: grigi occhi: azzurri Nota: poiché le figure presentate ai soggetti erano a colori, nelle figure 5-8 è fornito, a titolo indicativo, il colore dei capelli e degli occhi (le caratteristiche più salienti, ma ovviamente non le uniche che potessero essere utilizzate per la categorizzazione). Risultati I soggetti, questa volta, trovavano il compito più facile. Il tempo necessario ad eseguire la prova è sensibilmente diminuito ed anche l intervista postsperimentale si è rivelata più agevole. Il materiale risultava piacevole e, spesso, spingeva i soggetti ad esprimere anche commenti di natura morale sulla personalità degli individui a cui i volti si riferivano. Una reazione analoga è stata descritta da Bruner, Goodnow, Austin e Brown (1956): anche in quel caso, nell ambito di un esperimento che riguardava le strategie usate nel conseguimento di concetti, l uso di materiale tematico consentiva di evitare le difficoltà dovute al carico mnestico, ma i risultati erano influenzati dalla tendenza dei soggetti a farsi fuorviare dalla familiarità tematica del materiale. In questi casi i soggetti erano spesso inclini a descrivere le figure (che rappresentavano un adulto e un bambino che interagivano) in termini di scene familiari, corredando spesso il vero e proprio ragionamento con commenti ad esso estranei, relativi al carattere dei protagonisti delle figure. A parte queste differenze, per gli altri aspetti i risultati del secondo esperimento sono molto simili a quelli del primo. Nella tab. 4 è riportato il valore medio delle valutazioni per ciascuno dei 6 esempi-test e per ciascuna delle tre fasi. Rispetto ai risultati attesi (tab.1), le valutazioni sono state sostanzialmente uguali a quelle del primo esperimento. Anche qui nella prima fase gli esempi con i punteggi maggiori sono c e d; la figura e stavolta ha ottenuto, come atteso, il punteggio minimo. Nella seconda fase, alle figure a ed e sono 10

11 stati correttamente attribuiti punteggi bassi, ma non sono stati attribuiti i massimi punteggi ai casi b ed f (biondi). Il risultato della III fase è virtualmente identico a quello dell esperimento fatto con materiale astratto. Tab. 4 Valore medio delle valutazioni nel secondo esperimento (in grassetto i dati coincidenti con quelli attesi) I valutaz. II valutaz. III valutaz. fig. punt. punt. punt. medio medio medio d 4.50 d 3.95 e 3.72 c 3.95 c 3.31 d 3.00 a 2.40 f 2.09 c 3.00 b 2.22 b 2.00 a 2.68 f 2.22 a 1.81 b 0.81 e 1.09 e 1.22 f 0.54 Le interviste post-sperimentali hanno dato i risultati presentati nella tab. 5. Il criterio più seguito è ancora quello della somiglianza nelle fasi I e III, mentre nella fase II la metà dei soggetti ha affermato di aver fatto ricorso ad una regola binaria. Tab. 5 Criteri seguiti dai soggetti nelle tre fasi dell esperimento II Valutazione Regola I II III Somiglianza 8 (36) 6 (27.3) 12 (54.5) Binaria 7 (32) 11 (50) 4 (18.2) Graduata 7 (32) 4 (18.2) 4 (18.2) Non chiara 0 1 (4.5) 2 (9.1) 22 (100) 22 (100) 22 (100) Discussione generale I risultati dei due esperimenti, nel loro complesso, non offrono evidenza a supporto dell ipotesi secondo la quale il tipo di esempi disponibili eserciti una influenza diretta sulla categorizzazione. In particolare, emerge che i criteri di categorizzazione sono più complessi di quanto atteso. Il fatto che la 11

12 somiglianza tenda ad influenzare la categorizzazione non soltanto nel primo stadio ma anche nel terzo induce a ritenere che si tratti di un criterio usato in due situazioni diverse: quando l informazione è troppo scarsa (livello 1) oppure quando è ambigua o contrastante (livello 3). I risultati dell esperimento ripetuto con materiale concreto sono stati analoghi: con le facce, il criterio della somiglianza viene usato soprattutto al livello 3, cioè quando sono disponibili molte informazioni. In definitiva, dunque, non si può confermare l idea che le modalità di codifica delle regolarità siano direttamente in relazione con i tipi di esempi incontrati. La domanda relativa a quando i nuovi casi incontrati vengano messi in relazione con esempi conosciuti (relazioni estensionali) e quando invece con proprietà conosciute (relazioni intensionali) non ha ancora una risposta chiara e convincente. A questo proposito si deve osservare che nell usare il termine generale di categorizzazione ci si può riferire a processi psicologici diversi, che sarebbe opportuno distinguere: 1) il processo di confronto degli esempi nuovi con i vecchi e di codifica-memorizzazione della regolarità; 2) il giudizio e la conseguente decisione di appartenenza dei nuovi esempi ad una categoria già conosciuta. Quando si parla di categorizzazione tutto o nulla (binaria) oppure per prototipi (graduata), ci si riferisce alla decisione di appartenenza; quando si parla del ruolo di esempi o proprietà nella categorizzazione, invece, ci si riferisce alle modalità di codifica delle regolarità e confronto degli esempi. Inoltre si deve osservare che i risultati potrebbero essere dovuti al fatto che l impianto sperimentale favoriva un ruolo più centrale delle relazioni estensionali rispetto a quelle intensionali. Infatti il concetto veniva definito estensionalmente (fornendo esempi) ed anche usato estensionalmente dai soggetti, in quanto veniva richiesto di giudicare relazioni di appartenenza: questo potrebbe essere il motivo per cui le relazioni intensionali (le proprietà indotte) non hanno avuto il ruolo atteso nella seconda e terza fase. Una soluzione a questo problema potrebbe essere di non chiedere ai soggetti una valutazione di appartenenza alla categoria, ma di scegliere in una lista di proprietà quale definisca meglio la categoria. Un altra modifica al compito, che potrebbe renderne più facile la comprensione, potrebbe essere di non chiedere ai soggetti di esprimere i loro giudizi in riferimento ad una categoria anonima, ma di usare un etichetta per denominarla, ad esempio una sillaba senza senso. In pratica, anziché indicare gli esempi come positivi e negativi, si potrebbe indicarli come DAX e NON-DAX. Le modifiche indicate sono state recepite in una replica dell esperimento in corso di elaborazione. 12

13 Bibliografia Brooks L.R. (1978) Non-analytic concept formation and memory for instances. In Rosch E., Lloyd B.B. (eds.) Cognition and categorization. Hillsdale, N.J: Lawrence Erlbaum Associates, pp Bruner J.S., Goodnow J., Austin G.A., Brown R.W., A study of thinking. Wiley & Sons, New York. Trad. ital.: Il pensiero, Armando, Roma, Frege G. (1952) On sense and reference. In P. Geach, M. Black (eds.), Translations from the philosophical writings of Gottlob Frege. Oxford: Basil Blackwell. Lamberts K. (1994) Flexible tuning of similarity in exemplar-based categorization. Journal of Experimental Psychology: Learn.,Mem.,and Cogn., 20, 5, Malt B.C. (1989) An on-line investigation of prototype and exemplar strategies in classification. Journal of Experimental Psychology: Learn.,Mem.,and Cogn., 15, 4, Rosch E. (1975) Cognitive representations of semantic categories. Journal of Experimental Psychology: General, 3, Smith E.E., Medin D.L. (1981) Categories and concepts. Cambridge, Mass: Harvard University Press. Wang P. (1993) Comparing categorization models - A psychological experiment. Technical Report n. 79, Center for Research on Concepts and Cognition. Indiana Univ., Bloomington. 13

come nasce una ricerca

come nasce una ricerca PSICOLOGIA SOCIALE lez. 2 RICERCA SCIENTIFICA O SENSO COMUNE? Paola Magnano paola.magnano@unikore.it ricevimento: martedì ore 10-11 c/o Studio 16, piano -1 PSICOLOGIA SOCIALE COME SCIENZA EMPIRICA le sue

Dettagli

Laboratorio di Pedagogia Sperimentale. Indice

Laboratorio di Pedagogia Sperimentale. Indice INSEGNAMENTO DI LABORATORIO DI PEDAGOGIA SPERIMENTALE LEZIONE III INTRODUZIONE ALLA RICERCA SPERIMENTALE (PARTE III) PROF. VINCENZO BONAZZA Indice 1 L ipotesi -----------------------------------------------------------

Dettagli

Calcolo delle probabilità

Calcolo delle probabilità Calcolo delle probabilità Laboratorio di Bioinformatica Corso A aa 2005-2006 Statistica Dai risultati di un esperimento si determinano alcune caratteristiche della popolazione Calcolo delle probabilità

Dettagli

Protocollo di tracciamento e valutazione degli studenti dei corsi di italiano ICoNLingua A.A. 2013-2014

Protocollo di tracciamento e valutazione degli studenti dei corsi di italiano ICoNLingua A.A. 2013-2014 Progetto ICoNLingua Scienza senza Frontiere CsF- Italia Protocollo di tracciamento e valutazione degli studenti dei corsi di italiano ICoNLingua A.A. 2013-2014 1. Introduzione La valutazione sia in itinere

Dettagli

Ufficio Scolastico Regionale per l Abruzzo. Rapporto dal Questionari Studenti

Ufficio Scolastico Regionale per l Abruzzo. Rapporto dal Questionari Studenti Rapporto dal Questionari Studenti SCUOLA xxxxxxxxx Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il questionario studenti ha lo scopo di indagare alcuni aspetti considerati rilevanti per assicurare il benessere

Dettagli

Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni

Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni 25.1: Introduzione In questo capitolo la teoria economica discussa nei capitoli 23 e 24 viene applicata all analisi dello scambio del rischio nel

Dettagli

Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms. adacher@dia.uniroma3.it

Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms. adacher@dia.uniroma3.it Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms adacher@dia.uniroma3.it Introduzione Sistemi e Modelli Lo studio e l analisi di sistemi tramite una rappresentazione astratta o una sua formalizzazione

Dettagli

Elementi di Psicometria con Laboratorio di SPSS 1

Elementi di Psicometria con Laboratorio di SPSS 1 Elementi di Psicometria con Laboratorio di SPSS 1 12-Il t-test per campioni appaiati vers. 1.2 (7 novembre 2014) Germano Rossi 1 germano.rossi@unimib.it 1 Dipartimento di Psicologia, Università di Milano-Bicocca

Dettagli

PROCESSO DI INDICIZZAZIONE SEMANTICA

PROCESSO DI INDICIZZAZIONE SEMANTICA PROCESSO DI INDICIZZAZIONE SEMANTICA INDIVIDUAZIONE DEI TEMI/CONCETTI SELEZIONE DEI TEMI/CONCETTI ESPRESSIONE DEI CONCETTI NEL LINGUAGGIO DI INDICIZZAZIONE TIPI DI INDICIZZAZIONE SOMMARIZZAZIONE INDICIZZAZIONE

Dettagli

CALCOLO COMBINATORIO

CALCOLO COMBINATORIO CALCOLO COMBINATORIO 1 Modi di formare gruppi di k oggetti presi da n dati 11 disposizioni semplici, permutazioni Dati n oggetti distinti a 1,, a n si chiamano disposizioni semplici di questi oggetti,

Dettagli

Polli e conigli. problemi Piano cartesiano. Numeri e algoritmi Sistemi e loro. geometrica. Relazioni e funzioni Linguaggio naturale e

Polli e conigli. problemi Piano cartesiano. Numeri e algoritmi Sistemi e loro. geometrica. Relazioni e funzioni Linguaggio naturale e Polli e conigli Livello scolare: primo biennio Abilità Interessate Calcolo di base - sistemi Risolvere per via grafica e algebrica problemi che si formalizzano con equazioni. Analizzare semplici testi

Dettagli

Stefania Pozio. Le prove INVALSI di matematica: il confronto con le indagini internazionali.

Stefania Pozio. Le prove INVALSI di matematica: il confronto con le indagini internazionali. Stefania Pozio Le prove INVALSI di matematica: il confronto con le indagini internazionali. Quali sono le principali indagini internazionali sulla matematica a cui l Italia partecipa? L Italia partecipa

Dettagli

Test percettivi per la valutazione del contrasto di immagini digitali

Test percettivi per la valutazione del contrasto di immagini digitali Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile RICERCA DI SISTEMA ELETTRICO Test percettivi per la valutazione del contrasto di immagini digitali Alessandro Rizzi,

Dettagli

Un gioco con tre dadi

Un gioco con tre dadi Un gioco con tre dadi Livello scolare: biennio Abilità interessate Costruire lo spazio degli eventi in casi semplici e determinarne la cardinalità. Valutare la probabilità in diversi contesti problematici.

Dettagli

CIRCOLO DIDATTICO DI SAN MARINO Anno Scolastico 2013/2014

CIRCOLO DIDATTICO DI SAN MARINO Anno Scolastico 2013/2014 CIRCOLO DIDATTICO DI SAN MARINO Anno Scolastico 2013/2014 RICERCA-AZIONE Insegnare per competenze: Lo sviluppo dei processi cognitivi Scuola Elementare Fiorentino DESCRIZIONE DELL ESPERIENZA Docente: Rosa

Dettagli

ESAMI DI QUALIFICA PROFESSIONALE

ESAMI DI QUALIFICA PROFESSIONALE ESAMI DI QUALIFICA PROFESSIONALE La procedura per lo svolgimento degli esami di qualifica professionale, per le classi terze inizia nel primo Consiglio di classe successivo agli scrutini di febbraio, con

Dettagli

Il concetto di valore medio in generale

Il concetto di valore medio in generale Il concetto di valore medio in generale Nella statistica descrittiva si distinguono solitamente due tipi di medie: - le medie analitiche, che soddisfano ad una condizione di invarianza e si calcolano tenendo

Dettagli

La progettazione centrata sull utente nei bandi di gara

La progettazione centrata sull utente nei bandi di gara Progetto PerformancePA Ambito A - Linea 1 - Una rete per la riforma della PA La progettazione centrata sull utente nei bandi di gara Autore: Maurizio Boscarol Creatore: Formez PA, Progetto Performance

Dettagli

1. Scopo dell esperienza.

1. Scopo dell esperienza. 1. Scopo dell esperienza. Lo scopo di questa esperienza è ricavare la misura di tre resistenze il 4 cui ordine di grandezza varia tra i 10 e 10 Ohm utilizzando il metodo olt- Amperometrico. Tale misura

Dettagli

UNA LEZIONE SUI NUMERI PRIMI: NASCE LA RITABELLA

UNA LEZIONE SUI NUMERI PRIMI: NASCE LA RITABELLA UNA LEZIONE SUI NUMERI PRIMI: NASCE LA RITABELLA Tutti gli anni, affrontando l argomento della divisibilità, trovavo utile far lavorare gli alunni sul Crivello di Eratostene. Presentavo ai ragazzi una

Dettagli

Siamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo.

Siamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo. DALLE PESATE ALL ARITMETICA FINITA IN BASE 2 Si è trovato, partendo da un problema concreto, che con la base 2, utilizzando alcune potenze della base, operando con solo addizioni, posso ottenere tutti

Dettagli

Economia del Lavoro 2010

Economia del Lavoro 2010 Economia del Lavoro 2010 Capitolo 5 I differenziali salariali compensativi - Applicazione di politica economica: l assicurazione sulla salute e il mercato del lavoro 1 Negli Stati Uniti i datori di lavoro

Dettagli

9. Urti e conservazione della quantità di moto.

9. Urti e conservazione della quantità di moto. 9. Urti e conservazione della quantità di moto. 1 Conservazione dell impulso m1 v1 v2 m2 Prima Consideriamo due punti materiali di massa m 1 e m 2 che si muovono in una dimensione. Supponiamo che i due

Dettagli

f(x) = 1 x. Il dominio di questa funzione è il sottoinsieme proprio di R dato da

f(x) = 1 x. Il dominio di questa funzione è il sottoinsieme proprio di R dato da Data una funzione reale f di variabile reale x, definita su un sottoinsieme proprio D f di R (con questo voglio dire che il dominio di f è un sottoinsieme di R che non coincide con tutto R), ci si chiede

Dettagli

La valutazione nella didattica per competenze

La valutazione nella didattica per competenze Nella scuola italiana il problema della valutazione delle competenze è particolarmente complesso, infatti la nostra scuola è tradizionalmente basata sulla trasmissione di saperi e saper fare ed ha affrontato

Dettagli

PROGETTO INDAGINE DI OPINIONE SUL PROCESSO DI FUSIONE DEI COMUNI NEL PRIMIERO

PROGETTO INDAGINE DI OPINIONE SUL PROCESSO DI FUSIONE DEI COMUNI NEL PRIMIERO PROGETTO INDAGINE DI OPINIONE SUL PROCESSO DI FUSIONE DEI COMUNI NEL PRIMIERO L indagine si è svolta nel periodo dal 26 agosto al 16 settembre 2014 con l obiettivo di conoscere l opinione dei residenti

Dettagli

Traccia di soluzione dell esercizio del 25/1/2005

Traccia di soluzione dell esercizio del 25/1/2005 Traccia di soluzione dell esercizio del 25/1/2005 1 Casi d uso I casi d uso sono in Figura 1. Ci sono solo due attori: il Capo officina e il generico Meccanico. Figura 1: Diagramma dei casi d uso. 2 Modello

Dettagli

Rapporto dal Questionari Insegnanti

Rapporto dal Questionari Insegnanti Rapporto dal Questionari Insegnanti SCUOLA CHIC81400N N. Docenti che hanno compilato il questionario: 60 Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il Questionario Insegnanti ha l obiettivo di rilevare la

Dettagli

Indice. pagina 2 di 10

Indice. pagina 2 di 10 LEZIONE PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA DOTT.SSA ROSAMARIA D AMORE Indice PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA---------------------------------------------------------------------------------------- 3 LA STRUTTURA

Dettagli

Capitolo 13. Interrogare una base di dati

Capitolo 13. Interrogare una base di dati Capitolo 13 Interrogare una base di dati Il database fisico La ridondanza è una cosa molto, molto, molto brutta Non si devono mai replicare informazioni scrivendole in più posti diversi nel database Per

Dettagli

Documento di accompagnamento: mediane dei settori bibliometrici

Documento di accompagnamento: mediane dei settori bibliometrici Documento di accompagnamento: mediane dei settori bibliometrici 1. Introduzione Vengono oggi pubblicate sul sito dell ANVUR e del MIUR 3 tabelle, deliberate nel CD dell ANVUR del 13 agosto 2012, relative

Dettagli

Uso di base delle funzioni in Microsoft Excel

Uso di base delle funzioni in Microsoft Excel Uso di base delle funzioni in Microsoft Excel Le funzioni Una funzione è un operatore che applicato a uno o più argomenti (valori, siano essi numeri con virgola, numeri interi, stringhe di caratteri) restituisce

Dettagli

I giudizi sull esperienza universitaria

I giudizi sull esperienza universitaria . I giudizi sull esperienza universitaria Tra i laureati si rileva una generale soddisfazione per l esperienza universitaria nei suoi diversi aspetti. Sono molto apprezzati il corso di studio inteso come

Dettagli

INDAGINE PROFESSIONI A CONFRONTO: COME I RELATORI PUBBLICI E I GIORNALISTI ITALIANI PERCEPISCONO LA PROPRIA PROFESSIONE E QUELLA DELL ALTRO

INDAGINE PROFESSIONI A CONFRONTO: COME I RELATORI PUBBLICI E I GIORNALISTI ITALIANI PERCEPISCONO LA PROPRIA PROFESSIONE E QUELLA DELL ALTRO INDAGINE PROFESSIONI A CONFRONTO: COME I RELATORI PUBBLICI E I GIORNALISTI ITALIANI PERCEPISCONO LA PROPRIA PROFESSIONE E QUELLA DELL ALTRO Analisi elaborata da Chiara Valentini e Toni Muzi Falconi SINTESI

Dettagli

PROGETTO: TEATRO FORUM

PROGETTO: TEATRO FORUM 24 5 PROGETTO: TEATRO FORUM (per Oratori sensibili) Che cos è Il Teatro forum è un metodo e percorso formativo utilizzato spesso in situazioni di disagio socio-culturale e si propone come strumento per

Dettagli

Classe seconda scuola primaria

Classe seconda scuola primaria Classe seconda scuola primaria Il percorso di seconda cerca di approfondire le differenze tra le principali proprietà delle figure geometriche solide, in particolare il cubo, e di creare attività di osservazione

Dettagli

MANUALE MOODLE STUDENTI. Accesso al Materiale Didattico

MANUALE MOODLE STUDENTI. Accesso al Materiale Didattico MANUALE MOODLE STUDENTI Accesso al Materiale Didattico 1 INDICE 1. INTRODUZIONE ALLA PIATTAFORMA MOODLE... 3 1.1. Corso Moodle... 4 2. ACCESSO ALLA PIATTAFORMA... 7 2.1. Accesso diretto alla piattaforma...

Dettagli

INTEGRATORE E DERIVATORE REALI

INTEGRATORE E DERIVATORE REALI INTEGRATORE E DERIVATORE REALI -Schemi elettrici: Integratore reale : C1 R2 vi (t) R1 vu (t) Derivatore reale : R2 vi (t) R1 C1 vu (t) Elenco componenti utilizzati : - 1 resistenza da 3,3kΩ - 1 resistenza

Dettagli

OSSERVAZIONI TEORICHE Lezione n. 4

OSSERVAZIONI TEORICHE Lezione n. 4 OSSERVAZIONI TEORICHE Lezione n. 4 Finalità: Sistematizzare concetti e definizioni. Verificare l apprendimento. Metodo: Lettura delle OSSERVAZIONI e risoluzione della scheda di verifica delle conoscenze

Dettagli

SERVIZIO NAZIONALE DI VALUTAZIONE 2010 11

SERVIZIO NAZIONALE DI VALUTAZIONE 2010 11 SERVIZIO NAZIONALE DI VALUTAZIONE 2010 11 Le rilevazioni degli apprendimenti A.S. 2010 11 Gli esiti del Servizio nazionale di valutazione 2011 e della Prova nazionale 2011 ABSTRACT Le rilevazioni degli

Dettagli

LA DISTRIBUZIONE DI PROBABILITÀ DEI RITORNI AZIONARI FUTURI SARÀ LA MEDESIMA DEL PASSATO?

LA DISTRIBUZIONE DI PROBABILITÀ DEI RITORNI AZIONARI FUTURI SARÀ LA MEDESIMA DEL PASSATO? LA DISTRIBUZIONE DI PROBABILITÀ DEI RITORNI AZIONARI FUTURI SARÀ LA MEDESIMA DEL PASSATO? Versione preliminare: 25 Settembre 2008 Nicola Zanella E-Mail: n.zanella@yahoo.it ABSTRACT In questa ricerca ho

Dettagli

Soluzione dell esercizio del 2 Febbraio 2004

Soluzione dell esercizio del 2 Febbraio 2004 Soluzione dell esercizio del 2 Febbraio 2004 1. Casi d uso I casi d uso sono riportati in Figura 1. Figura 1: Diagramma dei casi d uso. E evidenziato un sotto caso di uso. 2. Modello concettuale Osserviamo

Dettagli

Le votazioni. Consorzio Interuniversitario ALMALAUREA 123

Le votazioni. Consorzio Interuniversitario ALMALAUREA 123 7. Le votazioni I fattori che incidono sulla probabilità di ottenere buoni risultati sono gli stessi che agivano nel precedente ordinamento universitario: genere (femminile), elevato grado di istruzione

Dettagli

Conclusioni del Garante europeo per la protezione dei dati innanzi al Tribunale dell Unione Europea Caso T-343/13 Lussemburgo, 24 Marzo 2015

Conclusioni del Garante europeo per la protezione dei dati innanzi al Tribunale dell Unione Europea Caso T-343/13 Lussemburgo, 24 Marzo 2015 Conclusioni del Garante europeo per la protezione dei dati innanzi al Tribunale dell Unione Europea Caso T-343/13 Lussemburgo, 24 Marzo 2015 Signori Giudici del Tribunale, Nelle conclusioni di questa mattina,

Dettagli

L'esame orale per il livello C1

L'esame orale per il livello C1 L'esame orale per il livello C1 In cosa consiste l esame? E' una prova orale durante la quale dovete esprimervi nella lingua dell esame: - in una situazione informale della vita universitaria in cui dovete

Dettagli

Le competenze per la gestione e lo sviluppo delle risorse umane nelle università e negli enti di ricerca

Le competenze per la gestione e lo sviluppo delle risorse umane nelle università e negli enti di ricerca Scuola di Management per le Università, gli Enti di ricerca e le Istituzioni Scolastiche Le competenze per la gestione e lo sviluppo delle risorse umane nelle università e negli enti di ricerca Dott. William

Dettagli

Dalle scatole alle figure piane. Percorso di geometria Classe prima Scuola Primaria Rispescia a.s. 2014-2015

Dalle scatole alle figure piane. Percorso di geometria Classe prima Scuola Primaria Rispescia a.s. 2014-2015 Dalle scatole alle figure piane Percorso di geometria Classe prima Scuola Primaria Rispescia a.s. 2014-2015 Dalle Indicazioni nazionali per il curricolo Le conoscenze matematiche contribuiscono alla formazione

Dettagli

Relazione attività di Tutorato specializzato a.a. 2013/2014 I semestre

Relazione attività di Tutorato specializzato a.a. 2013/2014 I semestre Relazione attività di Tutorato specializzato a.a. 2013/2014 I semestre Nel mese di marzo, a chiusura del primo semestre, l Ufficio Orientamento e Diritto allo Studio ha monitorato il servizio di tutorato

Dettagli

APPUNTI DI MATEMATICA LE FRAZIONI ALGEBRICHE ALESSANDRO BOCCONI

APPUNTI DI MATEMATICA LE FRAZIONI ALGEBRICHE ALESSANDRO BOCCONI APPUNTI DI MATEMATICA LE FRAZIONI ALGEBRICHE ALESSANDRO BOCCONI Indice 1 Le frazioni algebriche 1.1 Il minimo comune multiplo e il Massimo Comun Divisore fra polinomi........ 1. Le frazioni algebriche....................................

Dettagli

Più processori uguale più velocità?

Più processori uguale più velocità? Più processori uguale più velocità? e un processore impiega per eseguire un programma un tempo T, un sistema formato da P processori dello stesso tipo esegue lo stesso programma in un tempo TP T / P? In

Dettagli

SPC e distribuzione normale con Access

SPC e distribuzione normale con Access SPC e distribuzione normale con Access In questo articolo esamineremo una applicazione Access per il calcolo e la rappresentazione grafica della distribuzione normale, collegata con tabelle di Clienti,

Dettagli

STORE MANAGER.. LE COMPETENZE CARATTERISTICHE E I BISOGNI DI FORMAZIONE

STORE MANAGER.. LE COMPETENZE CARATTERISTICHE E I BISOGNI DI FORMAZIONE STORE MANAGER.. LE COMPETENZE CARATTERISTICHE E I BISOGNI DI FORMAZIONE 1 Indice 1. Premessa 2. Obiettivo 3. Le competenze del profilo ideale Competenze 3.1. Età ed esperienza 3.2. Le reali competenze

Dettagli

Corso di. Dott.ssa Donatella Cocca

Corso di. Dott.ssa Donatella Cocca Corso di Statistica medica e applicata Dott.ssa Donatella Cocca 1 a Lezione Cos'è la statistica? Come in tutta la ricerca scientifica sperimentale, anche nelle scienze mediche e biologiche è indispensabile

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO BARBERINO MUGELLO

ISTITUTO COMPRENSIVO BARBERINO MUGELLO IL PESO percorso didattico scuola primaria Sperimentazione didattica ISTITUTO COMPRENSIVO BARBERINO MUGELLO I bambini utilizzano spontaneamente il concetto di pesante? Collochiamo su un banco alcuni oggetti:

Dettagli

COMUNE DI SOLBIATE ARNO

COMUNE DI SOLBIATE ARNO SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione della Giunta Comunale n. 98 del 14.11.2013 1 GLI ELEMENTI DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE Oggetto della valutazione:obiettivi

Dettagli

Esercizio 1: trading on-line

Esercizio 1: trading on-line Esercizio 1: trading on-line Si realizzi un programma Java che gestisca le operazioni base della gestione di un fondo per gli investimenti on-line Creazione del fondo (con indicazione della somma in inizialmente

Dettagli

Statistica. Lezione 6

Statistica. Lezione 6 Università degli Studi del Piemonte Orientale Corso di Laurea in Infermieristica Corso integrato in Scienze della Prevenzione e dei Servizi sanitari Statistica Lezione 6 a.a 011-01 Dott.ssa Daniela Ferrante

Dettagli

LA STATISTICA NEI TEST INVALSI

LA STATISTICA NEI TEST INVALSI LA STATISTICA NEI TEST INVALSI 1 Prova Nazionale 2011 Osserva il grafico seguente che rappresenta la distribuzione percentuale di famiglie per numero di componenti, in base al censimento 2001. Qual è la

Dettagli

Elementi di Psicometria con Laboratorio di SPSS 1

Elementi di Psicometria con Laboratorio di SPSS 1 Elementi di Psicometria con Laboratorio di SPSS 1 29-Analisi della potenza statistica vers. 1.0 (12 dicembre 2014) Germano Rossi 1 germano.rossi@unimib.it 1 Dipartimento di Psicologia, Università di Milano-Bicocca

Dettagli

Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore

Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore 13.1: Introduzione L analisi dei due capitoli precedenti ha fornito tutti i concetti necessari per affrontare l argomento di questo capitolo:

Dettagli

PROGETTO. SID - Scientiam Inquirendo Discere IBSE - Inquiry Based Science. Education

PROGETTO. SID - Scientiam Inquirendo Discere IBSE - Inquiry Based Science. Education PROGETTO SID - Scientiam Inquirendo Discere IBSE - Inquiry Based Science Education 1 Anno scolastico 2013 2014 Classe I A ottici Modulo: Affonda o galleggia? Agata Conti 2 Sintesi Il modulo offre l'opportunità

Dettagli

~ Copyright Ripetizionando - All rights reserved ~ http://ripetizionando.wordpress.com STUDIO DI FUNZIONE

~ Copyright Ripetizionando - All rights reserved ~ http://ripetizionando.wordpress.com STUDIO DI FUNZIONE STUDIO DI FUNZIONE Passaggi fondamentali Per effettuare uno studio di funzione completo, che non lascia quindi margine a una quasi sicuramente errata inventiva, sono necessari i seguenti 7 passaggi: 1.

Dettagli

La gestione delle emozioni: interventi educativi e didattici. Dott.ssa Monica Dacomo

La gestione delle emozioni: interventi educativi e didattici. Dott.ssa Monica Dacomo La gestione delle emozioni: interventi educativi e didattici Dott.ssa Monica Dacomo Attività per la scuola secondaria di I grado Chi o cosa provoca le nostre emozioni? Molti pensano che siano le altre

Dettagli

Le funzioni continue. A. Pisani Liceo Classico Dante Alighieri A.S. 2002-03. A. Pisani, appunti di Matematica 1

Le funzioni continue. A. Pisani Liceo Classico Dante Alighieri A.S. 2002-03. A. Pisani, appunti di Matematica 1 Le funzioni continue A. Pisani Liceo Classico Dante Alighieri A.S. -3 A. Pisani, appunti di Matematica 1 Nota bene Questi appunti sono da intendere come guida allo studio e come riassunto di quanto illustrato

Dettagli

Cosa ci può stimolare nel lavoro?

Cosa ci può stimolare nel lavoro? a Cosa ci può stimolare nel lavoro? Quello dell insegnante è un ruolo complesso, in cui entrano in gioco diverse caratteristiche della persona che lo esercita e della posizione che l insegnante occupa

Dettagli

PROBABILITÀ - SCHEDA N. 2 LE VARIABILI ALEATORIE

PROBABILITÀ - SCHEDA N. 2 LE VARIABILI ALEATORIE Matematica e statistica: dai dati ai modelli alle scelte www.dima.unige/pls_statistica Responsabili scientifici M.P. Rogantin e E. Sasso (Dipartimento di Matematica Università di Genova) PROBABILITÀ -

Dettagli

ANALISI DELLE FREQUENZE: IL TEST CHI 2

ANALISI DELLE FREQUENZE: IL TEST CHI 2 ANALISI DELLE FREQUENZE: IL TEST CHI 2 Quando si hanno scale nominali o ordinali, non è possibile calcolare il t, poiché non abbiamo medie, ma solo frequenze. In questi casi, per verificare se un evento

Dettagli

Analisi e diagramma di Pareto

Analisi e diagramma di Pareto Analisi e diagramma di Pareto L'analisi di Pareto è una metodologia statistica utilizzata per individuare i problemi più rilevanti nella situazione in esame e quindi le priorità di intervento. L'obiettivo

Dettagli

Lezioni di Matematica 1 - I modulo

Lezioni di Matematica 1 - I modulo Lezioni di Matematica 1 - I modulo Luciano Battaia 16 ottobre 2008 Luciano Battaia - http://www.batmath.it Matematica 1 - I modulo. Lezione del 16/10/2008 1 / 13 L introduzione dei numeri reali si può

Dettagli

Linee guida per la rilevazione sistematica della customer satisfaction tramite emoticons

Linee guida per la rilevazione sistematica della customer satisfaction tramite emoticons Allegato 1 Linee guida per la rilevazione sistematica della customer satisfaction tramite emoticons 1. Premessa La rilevazione della customer satisfaction è utilizzata da molte amministrazioni per misurare

Dettagli

Il settore moto e il credito al consumo

Il settore moto e il credito al consumo Il settore moto e il credito al consumo Rapporto di ricerca ISPO per Marzo 2010 RIF. 1201V110 Indice 2 Capitolo 1: Lo scenario pag. 3 Capitolo 2: Il Credito al Consumo: atteggiamenti 13 Capitolo 3: Il

Dettagli

LE STRATEGIE DI COPING

LE STRATEGIE DI COPING Il concetto di coping, che può essere tradotto con fronteggiamento, gestione attiva, risposta efficace, capacità di risolvere i problemi, indica l insieme di strategie mentali e comportamentali che sono

Dettagli

Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie Biomolecolari. NOME COGNOME N. Matr.

Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie Biomolecolari. NOME COGNOME N. Matr. Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie Biomolecolari Matematica e Statistica II Prova di esame del 18/7/2013 NOME COGNOME N. Matr. Rispondere ai punti degli esercizi nel modo più completo possibile, cercando

Dettagli

Dimensione di uno Spazio vettoriale

Dimensione di uno Spazio vettoriale Capitolo 4 Dimensione di uno Spazio vettoriale 4.1 Introduzione Dedichiamo questo capitolo ad un concetto fondamentale in algebra lineare: la dimensione di uno spazio vettoriale. Daremo una definizione

Dettagli

Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni

Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni 25.1: Introduzione In questo capitolo la teoria economica discussa nei capitoli 23 e 24 viene applicata all analisi dello scambio del rischio nel

Dettagli

Pensiero logico, lettura, scrittura e abilità di calcolo in ragazzi con sindrome di Down di II e III media (Sestili, Moalli, Vianello)

Pensiero logico, lettura, scrittura e abilità di calcolo in ragazzi con sindrome di Down di II e III media (Sestili, Moalli, Vianello) Ricerca n 3 Pensiero logico, lettura, scrittura e abilità di calcolo in ragazzi con sindrome di Down di II e III media (Sestili, Moalli, Vianello) Giovanna Erba Cinzia Galletti Un po di definizioni: Pensiero

Dettagli

Contabilità ordinaria, semplificata e altri regimi contabili

Contabilità ordinaria, semplificata e altri regimi contabili Contabilità ordinaria, semplificata e altri regimi contabili Obiettivi del corso Iniziamo, con questa prima lezione, il nostro corso dal titolo addetto alla contabilità. Si tratta di un corso base che

Dettagli

Plate Locator Riconoscimento Automatico di Targhe

Plate Locator Riconoscimento Automatico di Targhe Progetto per Laboratorio di Informatica 3 - Rimotti Daniele, Santinelli Gabriele Plate Locator Riconoscimento Automatico di Targhe Il programma plate_locator.m prende come input: l immagine della targa

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO DI CANEVA DIPARTIMENTO AREA MATEMATICA-SCIENZE-TECNOLOGIA Scuola Primaria di SARONE. Il Supermercato a scuola

ISTITUTO COMPRENSIVO DI CANEVA DIPARTIMENTO AREA MATEMATICA-SCIENZE-TECNOLOGIA Scuola Primaria di SARONE. Il Supermercato a scuola ISTITUTO COMPRENSIVO DI CANEVA DIPARTIMENTO AREA MATEMATICA-SCIENZE-TECNOLOGIA Scuola Primaria di SARONE Il Supermercato a scuola C osa? C ome? Q uando? P erché? Abbiamo scelto di creare a scuola un angolo

Dettagli

Che cosa e come valutano le prove di matematica e con quali risultati. nell A.S. 2008 2009

Che cosa e come valutano le prove di matematica e con quali risultati. nell A.S. 2008 2009 Che cosa e come valutano le prove di matematica e con quali risultati nell A.S. 2008 2009 Presentazione a cura di Roberta Michelini Casalpusterlengo, 8 gennaio 2010 http://www.invalsi.it/esamidistato0809/

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

Autismo e teoria della mente

Autismo e teoria della mente Spiegare l autismo Università degli Studi di Milano Autismo e teoria della mente Sandro Zucchi All inizio degli anni 80, Baron-Cohen, Leslie e Frith hanno condotto un esperimento per determinare il meccanismo

Dettagli

LA TRASMISSIONE DELLE INFORMAZIONI QUARTA PARTE 1

LA TRASMISSIONE DELLE INFORMAZIONI QUARTA PARTE 1 LA TRASMISSIONE DELLE INFORMAZIONI QUARTA PARTE 1 I CODICI 1 IL CODICE BCD 1 Somma in BCD 2 Sottrazione BCD 5 IL CODICE ECCESSO 3 20 La trasmissione delle informazioni Quarta Parte I codici Il codice BCD

Dettagli

4 3 4 = 4 x 10 2 + 3 x 10 1 + 4 x 10 0 aaa 10 2 10 1 10 0

4 3 4 = 4 x 10 2 + 3 x 10 1 + 4 x 10 0 aaa 10 2 10 1 10 0 Rappresentazione dei numeri I numeri che siamo abituati ad utilizzare sono espressi utilizzando il sistema di numerazione decimale, che si chiama così perché utilizza 0 cifre (0,,2,3,4,5,6,7,8,9). Si dice

Dettagli

PSICOLOGIA. La ricerca nelle scienze sociali. Le tecniche di rilevazione dei dati. L'osservazione. il testo:

PSICOLOGIA. La ricerca nelle scienze sociali. Le tecniche di rilevazione dei dati. L'osservazione. il testo: il testo: 01 Le tecniche di rilevazione dei dati Le principali tecniche di raccolta dei dati si dividono in: tecniche descrittive: il ricercatore osserva ciò che sta studiando. Sono tecniche descrittive

Dettagli

PARTIAMO DA ALCUNE DOMANDE

PARTIAMO DA ALCUNE DOMANDE PARTIAMO DA ALCUNE DOMANDE Esiste l immagine del disabile intellettivo come persona adulta nella mia mente? Quali sono i maggiori ostacoli che i famigliari/ operatori incontrano nella costruzione di un

Dettagli

OpenPsy: OpenSource nella Psicologia. Presentazione del progetto in occasione dell edizione 2004 del Webbit (Padova)

OpenPsy: OpenSource nella Psicologia. Presentazione del progetto in occasione dell edizione 2004 del Webbit (Padova) OpenPsy: OpenSource nella Psicologia Pag. 1 di 9 OpenPsy: OpenSource nella Psicologia Presentazione del progetto in occasione dell edizione 2004 del Webbit (Padova) PREMESSA Per prima cosa, appare ovvio

Dettagli

Regolamento del Settore Attività Giovanile. Approvato dal Consiglio Federale Del 13 aprile 2013 con delibera n. 124

Regolamento del Settore Attività Giovanile. Approvato dal Consiglio Federale Del 13 aprile 2013 con delibera n. 124 Regolamento del Settore Attività Giovanile Approvato dal Consiglio Federale Del 13 aprile 2013 con delibera n. 124 TITOLO I - DISPOSIZIONI GENERALI art. 1 - L Attività Giovanile 1- Per organizzare e coordinare

Dettagli

Guida Studenti per i servizi online: compilazione dei questionari per la valutazione della didattica Iscrizione agli appelli

Guida Studenti per i servizi online: compilazione dei questionari per la valutazione della didattica Iscrizione agli appelli Guida Studenti per i servizi online: compilazione dei questionari per la valutazione della didattica Iscrizione agli appelli v 4.0 1. Requisiti software Lo studente deve essere dotato di connessione internet

Dettagli

LA COMBUSTIONE. Proposta didattica per la classe terza. Istituto Comprensivo di Barberino di Mugello Galliano. Anno scolastico 2011-2012

LA COMBUSTIONE. Proposta didattica per la classe terza. Istituto Comprensivo di Barberino di Mugello Galliano. Anno scolastico 2011-2012 LA COMBUSTIONE Proposta didattica per la classe terza Istituto Comprensivo di Barberino di Mugello Galliano Anno scolastico 2011-2012 IL FUOCO IO SO CHE Iniziamo il percorso con una conversazione: parliamo

Dettagli

Test d ipotesi. Statistica e biometria. D. Bertacchi. Test d ipotesi

Test d ipotesi. Statistica e biometria. D. Bertacchi. Test d ipotesi In molte situazioni una raccolta di dati (=esiti di esperimenti aleatori) viene fatta per prendere delle decisioni sulla base di quei dati. Ad esempio sperimentazioni su un nuovo farmaco per decidere se

Dettagli

Corso di Psicometria Progredito

Corso di Psicometria Progredito Corso di Psicometria Progredito 3.1 Introduzione all inferenza statistica Prima Parte Gianmarco Altoè Dipartimento di Pedagogia, Psicologia e Filosofia Università di Cagliari, Anno Accademico 2013-2014

Dettagli

Progetto Regionale HP InterAziendale Scorze d arancia amara

Progetto Regionale HP InterAziendale Scorze d arancia amara Allegato 7 RELAZIONE: IL TEST DEI RITRATTI COME STRUMENTO DI VALUTAZIONE DEL CAMBIAMENTO DELLA PERCEZIONE DELLE CONOSCENZE RELATIVE AGLI INTEGRATORI ALIMENTARI L elaborazione del modello transteorico di

Dettagli

GIOCHI MATEMATICI PER LA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO ANNO SCOLASTICO 2011-2012

GIOCHI MATEMATICI PER LA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO ANNO SCOLASTICO 2011-2012 GIOCHI MATEMATICI PER LA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO ANNO SCOLASTICO 2011-2012 L unità di Milano Città Studi del Centro matematita propone anche per l a.s. 2011-2012 una serie di problemi pensati per

Dettagli

LE SUCCESSIONI 1. COS E UNA SUCCESSIONE

LE SUCCESSIONI 1. COS E UNA SUCCESSIONE LE SUCCESSIONI 1. COS E UNA SUCCESSIONE La sequenza costituisce un esempio di SUCCESSIONE. Ecco un altro esempio di successione: Una successione è dunque una sequenza infinita di numeri reali (ma potrebbe

Dettagli

LA CORRELAZIONE LINEARE

LA CORRELAZIONE LINEARE LA CORRELAZIONE LINEARE La correlazione indica la tendenza che hanno due variabili (X e Y) a variare insieme, ovvero, a covariare. Ad esempio, si può supporre che vi sia una relazione tra l insoddisfazione

Dettagli

Appunti sulla Macchina di Turing. Macchina di Turing

Appunti sulla Macchina di Turing. Macchina di Turing Macchina di Turing Una macchina di Turing è costituita dai seguenti elementi (vedi fig. 1): a) una unità di memoria, detta memoria esterna, consistente in un nastro illimitato in entrambi i sensi e suddiviso

Dettagli

Scuola dell infanzia di Loranzè Insegnante: Elisa Marta

Scuola dell infanzia di Loranzè Insegnante: Elisa Marta Scuola dell infanzia di Loranzè Insegnante: Elisa Marta Titolo dell attività: OGGI FACCIAMO GLI ATTORI Esperienza di role-play (fase 1) Costruzione di una carta T (fase 2) SINTESI DELL ATTIVITA I bambini

Dettagli

Database. Si ringrazia Marco Bertini per le slides

Database. Si ringrazia Marco Bertini per le slides Database Si ringrazia Marco Bertini per le slides Obiettivo Concetti base dati e informazioni cos è un database terminologia Modelli organizzativi flat file database relazionali Principi e linee guida

Dettagli

Gestione delle Presenze WorkFlow Manuale Operativo

Gestione delle Presenze WorkFlow Manuale Operativo Sistemi di Gestione per l Area del Personale Gestione delle Presenze Work Flow Modulo Presenze Manuale Operativo Guida Utente: Pag. 1 Work Flow Procedura di gestione delle presenze La procedura Work Flow

Dettagli