Mortalità per causa nell AULSS 13 della Regione Veneto anni

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Mortalità per causa nell AULSS 13 della Regione Veneto anni"

Transcript

1 Servizio Sanitario Nazionale - Regione Veneto AZIENDA UNITA' LOCALE SOCIO-SANITARIA N. 13 Dipartimento di Prevenzione Mortalità per causa nell AULSS 13 della Regione Veneto anni A.U.L.S.S Regione Veneto Dipartimento di Prevenzione Marzo 2007

2 A.U.L.S.S Regione Veneto Dipartimento di Prevenzione - Direttore Dott. Flavio Valentini Mortalità per causa nell AULSS 13 della Regione Veneto anni Marzo 2007 a cura di : Dalla Costa Damiano Medico specialista in Igiene e Medicina Preventiva - Osservatorio Epidemiologico - Dipartimento di Prevenzione A.U.L.S.S. 13 Dal Prà Antonella Assistente Sanitaria Osservatorio Epidemiologico Dipartimento di Prevenzione A.U.L.S.S. 13 Milani Silvia Medico specialista in Igiene e Medicina Preventiva - Osservatorio Epidemiologico - Dipartimento di Prevenzione A.U.L.S.S. 13 Valentini Flavio Direttore del Dipartimento di Prevenzione A.U.L.S.S. 13 2

3 INDICE INTRODUZIONE 5 MATERIALI E METODI 6 LA POPOLAZIONE DI RIFERIMENTO 7 NUMERO ASSOLUTO DI DECESSI E TASSI GREZZI 7 MORTALITA PROPORZIONALE E TASSI SPECIFICI PER SESSO E PATOLOGIA 8 STANDARDIZZAZIONE INDIRETTA E SMR 9 ANNI POTENZIALI DI VITA PERSI (APVP) 11 MORTALITA PER CAUSA VIOLENTA E INCIDENTE STRADALE EVOLUZIONE TEMPORALE DI ALCUNE CAUSE DI MORTE 16 CONCLUSIONI 18 BIBLIOGRAFIA 20 APPENDICE: Note metodologiche 21 Tabella 1: Decessi risultanti da Anagrafi comunali e da schede ISTAT Tabella 2: Popolazione residente nell AULSS 13 per sesso e classe di età Tabella 3: Quadro riassuntivo AULSS 13, Figura 1: Piramide delle età della popolazione dell AULSS 13 Figura 2: Andamento dei tassi grezzi di mortalità per anno, AULSS 13, Tabella 4: Mortalità proporzionale e tassi specifici di mortalità per causa di morte, maschi, AULSS 13, Tabella 5: Mortalità proporzionale e tassi specifici di mortalità per causa di morte, femmine, AULSS 13, Figura 3: Frequenza dei grandi gruppi di causa di morte, maschi, AULSS 13, Figura 4: Frequenza dei grandi gruppi di causa di morte, femmine, AULSS 13, Tabella 6: Tassi standardizzati di mortalità per principali cause di morte (SMR), maschi, AULSS 13, Tabella 7: Tassi standardizzati di mortalità per principali cause di morte (SMR), femmine, AULSS 13, Tabella 8: Anni potenziali di vita persi (APVP), maschi, AULSS 13, Tabella 9: Anni potenziali di vita persi (APVP), femmine, AULSS 13, Figura 5: AULSS 13, frequenza assoluta dei decessi per incidente stradale nei residenti periodo Figura 6: Andamento del tasso standardizzato di mortalità per incidente stradale, AULSS 13, anni

4 Figura 7: AULSS 13, anni , tassi di mortalità per incidente stradale nella fascia di età > 64 anni Figura 8: AULSS 13, anni , tassi di mortalità per incidente stradale nella fascia di età anni Figura 9: AULSS 13, anni , tassi di mortalità per incidente stradale nella fascia di età 0-64 anni Figura 10: AULSS 13, anni , Anni potenziali di vita persi (APVP) per incidente stradale Figura 11: Andamento dei tassi standardizzati di mortalità per tutte le cause, anni Figura 12: Andamento dei tassi standardizzati di mortalità per tumori, anni Figura 13: Andamento dei tassi standardizzati di mortalità per tumore del polmone, anni Figura 14: Andamento dei tassi standardizzati di mortalità per tumore della vescica, anni Figura 15: Andamento dei tassi standardizzati di mortalità per tumore della mammella, anni Figura 16: Andamento dei tassi standardizzati di mortalità per infarto miocardico acuto, anni Figura 17: Andamento dei tassi standardizzati di mortalità per malattie ischemiche del cuore, anni Figura 18: Andamento dei tassi standardizzati di mortalità per disturbi circolatori dell encefalo, anni

5 INTRODUZIONE Questo documento è l ultimo della serie di rapporti che descrivono la mortalità per causa nell AULSS 13 della Regione Veneto a partire dal 1994 e nei quali sono stati analizzati, oltre ai principali indicatori di mortalità, gli andamenti temporali delle più frequenti cause di morte, l andamento della mortalità per incidente stradale, la mortalità attribuibile al fumo di tabacco, come contributo allo studio degli effetti sulla salute di due dei principali fattori di rischio a cui è esposta la popolazione. L attuale presentazione, prende in considerazione tutti gli aspetti sopramenzionati ad eccezione del fumo di tabacco i cui effetti dannosi sulla salute sono ben noti. Con questo rapporto si desidera offrire uno strumento per favorire l attenzione su temi in cui la prevenzione gioca un ruolo importante, nell ottica di una riduzione della morbilità e del ricorso alle cure specialistiche non giustificato. Basti pensare all importanza della attuazione dei programmi di screening per la prevenzione di patologie tumorali associato al miglioramento dell assistenza sanitaria, alle azioni di prevenzione volte al cambiamento di stili di vita e comportamenti a rischio come nel caso delle malattie cardiovascolari e dei traumatismi da traffico. 5

6 MATERIALI E METODI Con questo rapporto si prendono in considerazione i decessi per tutte le cause verificatisi nella popolazione residente nel territorio dell AULSS 13 nel periodo dal al (biennio ). I decessi di persone decedute nei comuni dell ULSS 13, ma non residenti in vita nel territorio, sono stati considerati nel presente elaborato solamente se dovuti a incidente stradale. I dati sui decessi sono stati ottenuti dal Registro delle cause di morte Dipartimento di Prevenzione che raccoglie le schede ISTAT trasmesse dai Comuni dell AULSS 13 e dalle ULSS in cui avvennero decessi di residenti. La codifica delle schede è stata effettuata da personale sanitario appositamente formato dal Dipartimento Regionale per la Prevenzione, utilizzando la IX Revisione della Classificazione delle Malattie, Traumatismi e Cause di Morte dell Organizzazione Mondiale della Sanità (ICD-9). Per il calcolo degli indicatori di mortalità sono stati utilizzati i decessi risultanti dalle schede di morte recuperate: 99,6% nel 2004 e 99,7% nel 2005 (Tabella 1). Le schede di morte mancanti riguardano persone decedute all estero, per le quali non è possibile ottenere certificazioni sulla causa di morte. Come nei rapporti dei due bienni precedenti, si è scelto di effettuare l elaborazione relativa ad un biennio affinché i tassi specifici di mortalità per sesso e per singola causa di morte potessero assumere maggiore significatività, data l esiguità della popolazione di riferimento (circa abitanti). I tassi specifici di mortalità, nel periodo considerato, sono stati calcolati utilizzando come denominatore la popolazione residente al (Tabella 2). Gli indicatori demografici relativi alla popolazione residente sono stati forniti dall Ufficio Controllo Gestione dell ULSS 13, che provvede ad elaborare i dati trasmessi dalle Anagrafi Comunali. I tassi specifici di mortalità per causa e per sesso della popolazione del Veneto relativi all anno 2003 sono stati forniti dal Sistema Epidemiologico Regionale della Regione del Veneto che ha provveduto alla validazione e all elaborazione dei dati provenienti dai Registri delle cause di morte delle AULSS del Veneto. I tassi di mortalità specifici per causa e per sesso della popolazione dell AULSS 13 (medie annuali dei quinquenni , e ) sono stati calcolati sui dati ISTAT dal Servizio di Epidemiologia e Sanità Pubblica del Dipartimento per la Prevenzione della 6

7 Regione del Veneto; i tassi di mortalità specifici per causa e per sesso dei periodi successivi sono stati calcolati a partire dai dati del Registro delle cause di morte dell AULSS 13 attivato dal LA POPOLAZIONE DI RIFERIMENTO Nella tabella 3 sono riassunte le principali caratteristiche demografiche della popolazione dell ULSS 13. La popolazione al contava residenti nei 17 Comuni costituenti l ULSS. Anche nel 2005 si è confermato un saldo naturale positivo pari a 1,96 per 1000 abitanti, dato che il numero di nuovi nati è stato superiore a quello dei decessi. Pur essendo complessivamente tra le più giovani popolazioni delle ULSS venete, la struttura per età della popolazione residente evidenzia la prevalenza di anziani (soggetti dai 65 anni ed oltre) rispetto ai giovani (soggetti minori di 15 anni): alla fine del 2005 gli anziani costituivano il 17,5 % della popolazione dell ULSS 13 (dati stimati per il Veneto 19,2%, per l Italia 19,8%) contro il 13,5% dei giovani (Veneto 13,9% - Italia 14,1%) confermando la tendenza al progressivo invecchiamento della popolazione (Figura 1). Il tasso generico di natalità al 31/12/2005 è stato del 9,5 per 1000 abitanti, in linea con il valore regionale (9,8 ) e con il valore nazionale (9,5 ). NUMERO ASSOLUTO E TASSI GREZZI DI MORTALITA Nel biennio sono morte 3804 persone residenti nei comuni dell ULSS 13, (1907 maschi e 1897 femmine) con un tasso grezzo di mortalità (calcolato come media del biennio) di 7,72 nei maschi e di 7,42 nelle femmine. Dal al nei residenti dell ULSS 13 si sono verificati decessi: (51,7%) nei maschi e 9924 (48,3%) nelle femmine. L andamento dei tassi di mortalità grezzi in questi anni si presenta sostanzialmente stabile ponendosi tra il 6,95 e il 7,62 nelle femmine e tra il 7,57 e il 9,06 nei maschi che mediamente presentano tassi grezzi di mortalità maggiori delle femmine (Figura 2). Nel biennio l età media alla morte dei maschi è aumentata da 72,6 anni (media ) a 73,9 anni, mentre nelle femmine è passata da 80,4 a 80,7 anni. 7

8 MORTALITA PROPORZIONALE E TASSI SPECIFICI DI MORTALITA PER SESSO E PATOLOGIA Nelle Figure 3 e 4 è rappresentata la mortalità proporzionale per grandi gruppi di cause in ciascun sesso. La mortalità proporzionale rappresenta la frequenza di decessi per una causa, o più cause determinate, rispetto al totale dei decessi avvenuti nel periodo considerato. I raggruppamenti nosologici presi in esame sono quelli dell ICD-9 maggiormente rappresentati nella popolazione dell ULSS 13. La mortalità proporzionale indica il peso relativo di ciascuna patologia (o gruppo di patologie) sul totale delle morti. La prima causa di morte nei maschi è costituita dai tumori maligni, che provocano il 37% dei decessi (tasso specifico: 288,97) (Tabella 4). Nell ambito di questo gruppo di patologie la categoria dei tumori maggiormente rappresentata è quella dei tumori maligni della trachea, bronchi e polmoni: essa provoca l 11% delle morti maschili (tasso specifico: 85,59). Le malattie del sistema cardiocircolatorio contribuiscono per il 31% (tasso specifico: 242,5) al totale delle morti nel sesso maschile. In questo gruppo le patologie maggiormente rappresentate sono le malattie ischemiche del cuore, che influiscono per il 14% del totale delle morti (tasso specifico: 107,19) e dai disturbi circolatori dell encefalo, circa il 6,45% dei decessi (tasso specifico: 50,13). Il gruppo di cause di morte Traumatismi e avvelenamenti è al settimo posto delle cause di morte nel sesso maschile, determinando il 6.35% dei decessi (tasso specifico: 49,32), dopo le patologie del gruppo Malattie dell Apparato respiratorio che, con un tasso specifico di 66,84 per abitanti, sono responsabili del 8,6% delle morti negli uomini. Nella nostra ULSS la distribuzione della mortalità proporzionale maschile rispecchia l andamento delle aree fortemente industrializzate, nelle quali la mortalità per tumori è ancora la prima causa di morte nei maschi. Come si vede dalla figura 5 e dalla tabella 5 le malattie del sistema circolatorio sono la prima causa di morte nel sesso femminile, nel quale provocano il 41% dei decessi (tasso specifico: 307,13). Tra le malattie del sistema circolatorio che più frequentemente determinano il decesso troviamo le malattie ischemiche del cuore (13,65% - tasso specifico: 101,85) e i disturbi circolatori dell encefalo (11,39% - tasso specifico: 84,94). 8

9 La seconda causa di morte nelle femmine è rappresentata dai tumori maligni che provocano il 28% dei decessi (tasso specifico pari a 208,03). All interno di questo settore la categoria maggiormente rappresentata è il tumore al polmone (frequenza relativa: 4,43% - tasso specifico: 33,03) che nell ultimo biennio ha superato come frequenza di causa di morte il tumore alla mammella (frequenza relativa: 4,01% - tasso specifico: 29,89). STANDARDIZZAZIONE INDIRETTA E STANDARDIZED MORTALITY RATIO (SMR) La standardizzazione permette di confrontare i tassi di mortalità di popolazioni presenti nello stesso periodo in aree geografiche diverse. La standardizzazione serve quindi a ridurre l influenza di una o più variabili che si ritengono essere confondenti per i tassi messi a confronto (ad esempio l età). In questa relazione, per confrontare la mortalità della popolazione dell ULSS 13 con quella del Veneto, si è utilizzato il metodo della standardizzazione indiretta. La standardizzazione indiretta consiste nel moltiplicare i tassi specifici per età di un determinato evento della popolazione standard per la distribuzione per classi d età della popolazione in studio, ottenendo in tal modo il numero di casi attesi in ogni classe di età. Il rapporto fra il totale dei casi osservati e la sommatoria dei casi attesi è definito Standardized Mortality Ratio (SMR). Esso indica quante volte la mortalità nella popolazione in studio è superiore (SMR>100) o inferiore (SMR<100) a quella della popolazione standard. Nelle Tabelle 6 e 7, sono riportati gli SMR ricavati mediante standardizzazione indiretta utilizzando i tassi specifici della regione Veneto dell anno 2003 (ultimi dati disponibili al momento della stesura del lavoro). Nella tabella sono state prese in considerazione le cause di morte che si presentano con maggiore frequenza sia nella popolazione in studio, sia nella Regione Veneto. Nei maschi le patologie che presentano un eccesso di rischio rispetto allo standard regionale risultano essere: - il tumore dell esofago con SMR = 147,28 (L. C. 95% 105,24 206,12 p<0,05). - bronchite, enfisema ed asma con SMR = 128,36 Per le altre patologie e per le malattie comprese nei grandi raggruppamenti nosologici, la mortalità maschile della popolazione dell AULSS 13, nel biennio considerato, si è rivelata 9

10 sovrapponibile o inferiore a quella della regione. In particolare la mortalità per tutti i tumori maligni, per il tumore della laringe, per le malattie del sistema cardiocircolatorio, per infarto miocardio, per malattie del sistema respiratorio e per malattie dell apparato digerente, è risultata significativamente inferiore rispetto ai valori attesi. Si ricorda che SMR bassi per patologie correlate al consumo di alcol e al fumo non devono far diminuire l attenzione per altre patologie multifattoriali, quali ad esempio la cirrosi epatica, i tumori maligni del fegato e dei polmoni, che restano patologie rappresentate maggiormente nel Veneto rispetto ad altre regioni italiane ed europee. Osservando gli SMR per singole patologie nelle femmine (tabella 7) si nota che le cause di morte significativamente in eccesso rispetto allo standard regionale sono: - tumore di trachea, bronchi polmone con SMR = 132,79 - bronchite, enfisema ed asma con SMR = 130,37 - malattie cerebrovascolari con SMR = 137,83 - disturbi psichici 1 con SMR = 124,55 Anche nelle donne alcuni gruppi di patologie o singole patologie presentano dei valori significativamente inferiori a rispetto agli attesi: tumore alla mammella, diabete, malattie del sistema circolatorio (in particolare infarto del miocardio). Nel biennio , rispetto al Veneto, vi è stata, complessivamente, una minore mortalità, per entrambi i sessi. 1 Nel gruppo Disturbi Psichici sono comprese le Demenze senili e su base arteriosclerotica 10

11 ANNI POTENZIALI DI VITA PERSI (APVP) Gli indicatori comunemente utilizzati negli studi di mortalità sono fortemente influenzati dai decessi che si verificano in età avanzata, per valutare la distribuzione della mortalità prematura e il danno sociale determinato da una specifica causa di morte si utilizza come indicatore gli Anni Potenziali di Vita Persi (APVP) per una determinata causa o gruppo di cause. Tale indicatore prende in considerazione solo i decessi avvenuti prima dei 65 anni, stimando il tempo che mediamente avrebbe potuto vivere una persona non deceduta prematuramente. Nelle Tabelle 8 e 9, gli APVP sono stati calcolati per sesso e per patologia e/o raggruppamenti e come media annuale. Sono stati inoltre calcolati gli APVP per ciascuna causa o gruppo di cause di morte in percentuale rispetto al totale ed il rapporto tra il numero d anni di vita persi per una data patologia e 1000 abitanti residenti di età compresa tra 0 e 65 anni (APVP/anno * 1000 ab.). Nei maschi (Tabella 8), la graduatoria delle singole cause di morte o dei gruppi nosologici è modificata considerando come indicatore gli APVP: - al primo posto troviamo le morti per traumatismi e gli avvelenamenti che contribuiscono per circa un terzo al totale degli anni di vita perduti nei soggetti di età inferiore a 65 anni (860 APVP/anno, pari al 31,24% del totale); - al secondo posto ci sono i tumori maligni (29,25%), che contribuiscono con 805 APVP/anno; - al terzo posto troviamo le malattie del sistema cardiocircolatorio (486,25 APVP/anno, pari al 17,67% del totale); all interno di questo gruppo si nota un innalzamento degli APVP per malattie ischemiche del cuore rispetto al biennio precedente (20 decessi/anno con 221,25 APVP/anno). Rispetto al periodo si nota una riduzione degli APVP totali e di tutti i grandi gruppi nosologici ad eccezione del gruppo traumatismi ed avvelenamenti in cui si registra un lieve aumento degli APVP rispetto al biennio precedente, con una diminuzione del numero di suicidi nei soggetti di età inferiore a 65 anni ed il mantenimento del numero di decessi in incidenti da trasporto. Nelle femmine la graduatoria delle cause di morte subisce alcune modificazioni, considerando come indicatore gli APVP (Tabella 9): 11

12 - al primo posto si collocano i tumori maligni con 717,50 APVP/anno (47,91% del totale); - al secondo posto le malattie del sistema cardiocircolatorio con 181,25 APVP/anno (12,10%); - al terzo posto i traumatismi e gli avvelenamenti con 177,5 APVP/anno (11,85%). Considerando le singole malattie notiamo che, tra le femmine di età inferiore a 65 anni, il tumore della mammella è al primo posto determinando 218,75 APVP/anno (14,61%). Sia nei maschi, sia nelle femmine, di età inferiore a 65 anni, la quota più consistente di APVP per ciò che riguarda le morti da traumatismi e avvelenamenti è dovuta ad accidenti da trasporto (cod. ISTAT ) che nel biennio hanno provocato 38 decessi nei maschi (19/anno) e 6 (3/anno) nelle femmine, per un totale rispettivamente di 492,5 e di 77,5 APVP/anno. MORTALITA PER CAUSE VIOLENTE E INCIDENTE STRADALE (cod. ISTAT ) Dalle schede di morte ISTAT è possibile dedurre se la morte è dovuta a causa naturale o a causa violenta: nel biennio sono deceduti per cause violente 177 residenti e 29 non residenti (144 uomini e 62 donne). Tra i residenti, 110 persone sono morte per causa accidentale, 5 per infortunio sul lavoro, 30 per suicidio e 2 per omicidio. Per 30 casi non era stato menzionato il tipo di causa violenta. I decessi per causa accidentale nei residenti sono stati causati nel 35,6% del totale da incidente stradale, nel 28,2% (50 persone) da cadute e per fratture da cause non specificate che hanno coinvolto 43 persone dai 70 anni di età in poi (24 femmine e 19 maschi) provocando, in particolare, la frattura del femore in 31 soggetti (20 femmine e 11 maschi). L età media delle femmine al momento del decesso per caduta accidentale con codice ISTAT e 884.2, era di 88,3 e nei maschi di 83,5 anni. Si sottolinea che solamente in 6 casi su 31 (19,4%) è stato specificato il modo in cui si era determinata la lesione (caduta allo stesso livello per sdrucciolamento, passo falso o inciampamento), mentre nei restanti 25 casi non è stata specificata la causa delle fratture o delle cadute. Cinque persone sono decedute per infortunio sul lavoro: due per caduta dall alto in edilizia, un commerciante caduto da un trabattello in un negozio, un agricoltore colpito al capo per la 12

13 caduta di un albero che stava tagliando e 1 caso, avvenuto al di fuori dell AULSS 13 è deceduto per incidente stradale. Gli incidenti sul lavoro mortali hanno riguardato solo i maschi di età media pari a 48,6 anni (età min. 27,9 età max. 60,9 anni). Per suicidio sono morte 30 persone, tutte residenti (22 maschi e 8 femmine) con tassi di mortalità inferiore a quelli regionali sia nei maschi che nelle femmine. (RSM=90,2 nei maschi e RSM=87,8 nelle femmine). L età media dei maschi al momento del decesso era di 52,5 anni (età mediana 45,5), l età media delle femmine era di 50,2 anni (età mediana 48,4). Rispetto al biennio precedente l età media è inferiore di circa due anni. Nel 50% dei casi il suicidio è avvenuto per impiccagione. Nel biennio vi sono stati due decessi per omicidio. Si analizza di seguito con maggiore dettaglio la mortalità per incidente stradale nel decennio Le conseguenze sociali ed economiche degli incidenti stradali rappresentano uno dei problemi maggiori di sanità pubblica. A livello europeo i costi diretti e indiretti ammontano al 2% del PIL dei paesi dell Unione. Nel corso del 2001 si stima che siano deceduti prematuramente quasi cittadini dell Unione Europea. Tali eventi rappresentano fenomeni che riconoscono varie cause (comportamentali, politiche, sociali, culturali, economiche, infrastrutturali, atmosferiche) che interagiscono fra loro. L Italia è considerato un paese a rischio intermedio; secondo i dati ISTAT disponibili, si stima che dal 1994 al 2003 in Italia siano deceduti all incirca soggetti. Per quanto riguarda i Comuni facenti parte del territorio dell AULSS 13 la frequenza dei decessi nei residenti è diminuita dal 1994 (50 decessi) al 2005 (36 decessi registrati), sia pure con due lievi incrementi negli anni 2003 e 2005 (vedere figura 5). Il tasso di mortalità standardizzato su popolazione europea nello stesso periodo, è passato da 27,3 a 19,8 ogni maschi residenti per anno e da 7,8 a 3,9 ogni femmine residenti per anno (figura 6). Nei maschi i tassi di mortalità sono circa 3 volte superiori rispetto a quelli nelle femmine, dato peraltro sovrapponibile a quello nazionale. Molto elevato resta purtroppo il numero di schede dalle quali non è possibile risalire alla dinamica dell incidente (49,2%) 13

14 Anche nel biennio un forte tributo è stato pagato dagli ultrasessantacinquenni con quasi il 35% dei decessi. Di questi il 22,7% è stato a carico di pedoni (13,6%) e ciclisti (9,1%). La tendenza è comunque in riduzione per i maschi passando da 98,14 nel 1994 a 53,36 per residenti; nelle femmine invece, nello stesso periodo, i valori oscillano dal 5,50 all 11,76 per residenti, con andamento praticamente costante. (figura n 7). Nella fascia anni i tassi di mortalità specifici ( figura 8) mostrano una tendenza alla riduzione con decrementi che superano il 50% nei maschi, passando globalmente dal 61,8 nel 1994 al 26,2 nel 2005 per residenti, mentre nelle femmine i decrementi sono più contenuti passando dall 11,75 del 1994 al 9,11 nel 2005 per residenti. Nei soggetti da 0 a 64 anni (figura 9) il tasso di mortalità specifico è passato da 27,4 nel 1994 a 18,9 nel 2005 per residenti maschi, mentre nelle femmine si è ridotto dal 8,9 nel 1994 al 2,92 nel 2005 ogni residenti. Un indicatore delle conseguenze socio sanitarie di questo fenomeno come gli anni potenziali di vita perduti (APVP) registra una tendenza complessiva alla diminuzione (Figura 10). Considerando i decessi causati da incidente stradale nell ultimo biennio nei nonresidenti, si è constatato che nei Comuni di Mira e Campagna Lupia, dove è ubicata la SS 309 Romea, si concentra quasi il 45% dei decessi. Come evidenziato nella presentazione dei dati, il fenomeno pur mostrando complessivamente una lieve tendenza alla diminuzione é lontano dall essere sotto controllo e non permette certo una riduzione dell attenzione, anche perché, come già detto, i fattori che influiscono sulla sicurezza stradale sono molteplici e possono spiegare in parte la variabilità nel corso degli anni. Ci sono tuttavia delle considerazioni da fare, sia pure con prudenza, considerato il numero esiguo di dati a disposizione. Come già evidenziato nella precedente relazione si muore molto spesso sulle strade di casa e questo è stato evidenziato soprattutto per i soggetti d età superiore a 65 anni che hanno contribuito con 1/3 dei decessi. Si ribadisce pertanto la necessità di programmare adeguati interventi di educazione stradale già nelle scuole per insegnare a giovani e ragazzi il corretto comportamento sulla strada (marciapiedi, piste ciclabili, spazi pedonali e sedi stradali) con mezzi adeguatamente equipaggiati (luci, bande riflettenti ecc) ma anche la necessità di promuovere un cambiamento 14

15 di mentalità da parte degli altri fruitori della strada che devono imparare a dare la precedenza agli utenti più deboli, e per questo imprevedibili, soprattutto nei centri abitati dove si verifica mediamente più del 70% degli incidenti e più del 40% dei decessi (dati Istat riferiti all intero territorio nazionale per l anno 2002). E auspicabile inoltre che gli Enti preposti si sentano responsabili in prima persona senza delegare al solo fruitore finale, le responsabilità di un incidente. E necessario infatti favorire gli spostamenti a pedoni e ciclisti in condizioni di sicurezza: basti pensare agli attraversamenti pedonali non illuminati o poco protetti, alla mancanza di marciapiedi in zone residenziali ad alta densità di popolazione e di traffico, alla inadeguata ubicazione delle piste ciclabili e alle pericolose interconnessioni fra sede stradale e piste ciclabili stesse, alla presenza di ostacoli naturali (alberi, cespugli, siepi) e non (segnaletica stradale verticale ridondante e ingombrante, pubblicità malposizionata e inopportuna, recinzioni e cassonetti in prossimità di incroci, strade sconnesse, buche, illuminazione insufficiente nelle ore di maggior traffico), tutti fattori che influiscono sulla visuale degli utenti e sulla loro sicurezza. Si raccomanda infine a pedoni e ciclisti di spostarsi con prudenza sulle strade segnalando la propria presenza mediante l uso di luci funzionanti soprattutto al tramonto e alla sera e mediante l uso di giubbotti con bande ad alta visibilità. 15

16 EVOLUZIONE TEMPORALE DI ALCUNE CAUSE DI MORTE Si presentano gli andamenti temporali dei tassi standardizzati di mortalità per tutte le cause, per alcuni gruppi di cause e per cause specifiche. Si sottolinea che le tendenze presentate sono approssimazioni del fenomeno reale in quanto i tassi specifici dei primi tre quinquenni sono stati calcolati sui dati ISTAT, mentre i tassi del periodo seguente sono stati calcolati dal Registro delle cause di morte dell ULSS 13; inoltre i tassi specifici calcolati come media di un biennio, in caso di eventi di scarsa numerosità, hanno una maggiore instabilità dei tassi specifici calcolati come media di un quinquennio. Come si può notare dalla figura 11 la mortalità generale continua a diminuire in entrambi i sessi: nei maschi il TSD (Tasso Standardizzato Diretto per abitanti per anno) è passato da 1296,4 nel periodo a 656 nel biennio , in 25 anni si è in pratica dimezzato, mentre nelle femmine si è ridotto di più di un terzo passando da 656,8 a 382,3. La mortalità per tumori (Figura 12) è diminuita di circa il 37 % nei maschi, nelle femmine si è avuta una diminuzione di mortalità per tali patologie del 18%: nonostante ciò le probabilità di morire per tumore nei maschi è quasi doppia rispetto alle femmine. La mortalità per tumore al polmone nei maschi continua a diminuire dagli anni novanta dopo aver raggiunto un picco nel quinquennio Nelle femmine la mortalità per tumore al polmone, nel corso dei venticinque anni considerati, è aumentata del 28%, presumibilmente come effetto dell aumento della diffusione dell abitudine al fumo tra le donne avvenuta dagli anni settanta in poi (Figura 13). La mortalità per tumore alla vescica nei maschi ha iniziato a diminuire dopo la metà degli anni novanta, mentre nelle femmine è chiaramente in diminuzione (Figura 14). La mortalità per tumore alla mammella nelle donne è tendenzialmente in diminuzione, rispecchiando l andamento della mortalità per questa patologia del Veneto (Figura15). I tassi di mortalità standardizzati per infarto miocardico acuto (Figura 16) sono passati da 110,8 a 52 nei maschi (diminuzione del 58,8%), mentre nelle femmine sono passati da 43,66 a 20,2 (diminuzione del 53,8%), rispecchiando l andamento della mortalità per questa patologia dell Italia. Anche la mortalità per le altre malattie ischemiche del cuore (cod. ISTAT dal 411 al 414.9) è tendenzialmente in diminuzione sia nei maschi che nelle femmine (Figura 17). 16

17 La mortalità per disturbi circolatori dell encefalo (Figura 18) è tendenzialmente in diminuzione sia nei maschi che nelle femmine pur assistendo ad un lieve incremento nell ultimo biennio. 17

18 CONCLUSIONI La mortalità generale della popolazione dell AULSS 13 negli anni non presenta sensibili variazioni temporali ed è più bassa di più di un punto rispetto alla mortalità regionale del 2005 (9.1 per 1000 abitanti). Nei maschi la prima causa di morte sono i tumori maligni (37.3% dei decessi), seguiti dalle malattie cardiocircolatorie, mentre nelle femmine si verifica il contrario: il 41% dei decessi è dovuto alle malattie cardiocircolatorie, seguite dai tumori maligni, che causano il 28% delle morti. Nell AULSS 13 la mortalità per tumori, malattie del sistema circolatorio, malattie dell apparato respiratorio e dell apparato digerente e per traumatismi e avvelenamenti è inferiore a quella del Veneto, sia per i maschi che per le femmine. Tuttavia, considerando le singole patologie, si nota che i tumori dell esofago nei maschi, i tumori della trachea, bronchi e polmoni nelle femmine e il gruppo di malattie bronchite cronica, enfisema e asma, sia nei maschi che nelle femmine causano un numero di decessi maggiore dell atteso, in modo statisticamente significativo. Nonostante le azioni di prevenzione che hanno portato ad una importante riduzione della mortalità, il calcolo degli APVP dimostra che il maggior numero di anni potenziali di vita perduti sono a carico dei maschi per incidenti da traffico e delle femmine per tumori maligni (tumore della mammella). Dai dati di mortalità presentati possiamo concludere che le cause di morte nell ULSS 13 presentano un andamento ed una distribuzione pressoché sovrapponibile a quella del Veneto, dove tumori e malattie cardiocircolatorie provocano circa ¾ dei decessi. Bisogna comunque, ricordare che, come messo in evidenza nel Bollettino Epidemiologico Regionale n. 0 (novembre 2000) rispetto alla media nazionale il Veneto esprime livelli di mortalità significativamente superiori per patologie associate a fattori di rischio associati agli stili di vita propri delle società ad economia avanzata: tumori in generale ed in particolare tumori del polmone, infarto miocardico acuto ed accidenti da traffico. Nonostante l evidenza di buoni risultati raggiunti con la riduzione dei tassi di mortalità per alcune patologie tumorali e cardiocircolatorie e per gli accidenti da traffico nei giovani, si richiede un maggior investimento di risorse per fronteggiare al meglio i fattori di rischio a cui la popolazione è maggiormente esposta. Inoltre, dato il progressivo invecchiamento della popolazione la frequenza delle malattie cronico-degenerative, in assenza di adeguati programmi di prevenzione e controllo è destinata ad aumentare in modo non sostenibile per il Servizio Sanitario nazionale. 18

19 A nostro avviso, a completamente delle attività già in essere, si rendono pertanto necessarie le seguenti azioni: - maggiore coinvolgimento di tutti gli operatori sanitari nell ambito delle campagne di prevenzione lanciate dal Ministero della salute in particolare dal Piano Nazionale di Prevenzione Attiva e dal Programma Europeo Guadagnare Salute ; - favorire l adesione della popolazione alle attività di screening in atto; - favorire l adozione di strumenti di autocontrollo del proprio stato di salute (ad es. controllo del peso e della circonferenza addominale, controllo della pressione arteriosa, riduzione del fumo di sigaretta, aumento l attività fisica settimanale, ecc.); - migliorare la qualità dell informazione sanitaria adeguandola agli obiettivi di salute che si intendono perseguire. 19

20 BIBLIOGRAFIA ISTAT (1986). Classificazione delle malattie, traumatismi e delle cause di morte. Vol. I e Vol. 2. Atti del IV Convegno Nazionale sugli studi di mortalità, Firenze, Ottobre Regione Emilia Romagna, Dipartimento Sicurezza Sociale Studi e Documentazioni (1989). Lo studio della mortalità in Emilia Romagna. Atti della giornata di studio sulla Certificazione di morte, problemi medici, epidemiologici e medico-legali, Padova, Maggio Registro Tumori del Veneto, Centro oncologico regionale di Padova, Centro oncologico regionale di Verona (1990). Atlante della mortalità per tumori nella Regione Veneto, E. Buiatti, F. Carnevale, M. Geddes, G. Maciocco (1993). Trattato di Sanità Pubblica. Ed. La Nuova Italia Scientifica. M. Geddes et al. (1994). La salute degli italiani. Ed. La Nuova Italia Scientifica. A. Tampieri (1996). Introduzione alla statistica medica e biometria. Ed. Mc Grow Hill. B. S. Boige-Faure et al. (1997). Diffusion d indicateurs de mortalité utilisables au niveau local. Réseau de surveillance des causes médicales de décès au sein des Sevices Hygiène Santé de grandes villes francaises. Revue d Epidemiologie et de Santé Publique, vol. 45, n.1, M. C. Bonazzi et al. (1998): Sorveglianza della mortalità a livello locale. Annali di Igiene e Sanità Pubblica, vol. LIV.2, R. Gnesotto e S. Forni (nov. 2000): La mortalità e le sue cause nel Veneto. Regione del Veneto Assessorato alle Politiche Sanitarie. ISTAT: Tendenze mortalità italiana ; Nicoletta Bertozzi ed Altri: Mortalità legata al traffico nelle Province del litorale emiliano-romagnolo ( ); Bollettino epidemiologico nazionale n. 2 febbraio 2001 Istituto Superiore di Sanità- Ufficio di Statistica: La mortalità per causa in Italia: , mortalita.iss.it, marzo Marco Giustini: La mortalità per incidente stradale; Bollettino epidemiologico nazionale n. 15 Maggio Istituto nazionale di statistica: Annuario statistico italiano

21 APPENDICE Note metodologiche per il calcolo degli indicatori Sono state utilizzate le seguenti formule: P 65 - Indice di vecchiaia = P 0-14 dove: P 65 - = popolazione di età maggiore e uguale a 65 anni P 0-14 = popolazione di età minore e uguale a 14 anni (P 65 - ) + (P 0 14 ) Indice di dipendenza = (P ) dove: (P 65 - ) + (P 0 14 )= popolazione in età non lavorativa (P ) = popolazione in età lavorativa N nati dell anno Tasso di natalità: T = residenti N medio residenti dell anno N nati dell anno Tasso di fecondità: T = donne N donne anni residenti dell anno n (x) Mortalità proporzionale: P (x) = N dove: P (x) = proporzione della causa x n (X) = numero assoluto delle morti per la causa x N = numero assoluto delle morti Tutti i tassi di mortalità (grezzi, specifici, standardizzati) si possono considerare misure medie approssimate del fenomeno. N morti Tassi di mortalità: T = abitanti residenti popolaz. annua 21

22 La formula utilizzata per il calcolo dei tassi di mortalità standardizzati con metodo diretto, relativi a gruppi di cause di morte e sesso,) è la seguente: i T i Peu i Standardizzazione diretta (TSD) = i Peu i dove: i = classe di età i T i = tasso specifico annuale di mortalità dell ULSS, per la classe di età i Peu i = popolazione standard europea appartenente alla classe di età i La formula utilizzata per il calcolo dei tassi di mortalità standardizzati con metodo indiretto, relativi a gruppi di cause di morte e sesso, e del Rapporto Standardizzato di Mortalità (SMR) tra i morti osservati e quelli attesi è la seguente: i T ix P ix O Standardizzazione indiretta (SMR X ) = = --- i T ixs P ix E dove: i = classe di età i x = sesso x (M,F) T ix = tasso specifico di mortalità dell ULSS, per la classe di età i e sesso x T ixs = tasso specifico regionale, per la classe di età i e sesso x. P ix = popolazione dell ULS appartenente alla classe di età i e sesso x dove: O = osservati E = attesi Anni potenziali di vita persi per una causa specifica Tasso di anni potenziali di vita persi (APVP) = abitanti residenti di età inferiore ai 65 anni N morti per suicidio Tassi di suicidio: T = abitanti residenti popolaz. annua 22

23 Tabella 1: Decessi risultanti dalle Anagrafi comunali e dalle schede ISTAT recuperate Anno Decessi segnalati da uffici anagrafe Schede ISTAT recuperate Schede ISTAT non recuperate ,47% % Tabella 2: Popolazione residente nell' AULSS 13, per sesso e classe di età (*) Età Maschi Femmine Totale >= Totale (*) Fonte: Anagrafi Comunali 31/12/

24 Tabella 3: Quadro riassuntivo AULSS 13: Territorio e popolazione - anni Nome/definizione Valore Note Estensione territoriale (Km 2 ) 498,18 Densità abitativa (ab/kmq) 507,18 Popolazione residente (ab.) Tasso annuale di crescita della popolazione (per ab.) 11,35 Tasso annuale di crescita naturale (per ab.) 1,98 Tasso annuale di crescita migratoria (per ab.) 9.36 al Struttura per sesso ed età Rapporto di mascolinità (per 100 donne) Indice di vecchiaia (per 100) 129 Indice di dipendenza (per 100) 45 al Dinamica demografica Tasso di natalità (per ab.) 9,5 Tasso di fecondità (per donne) 39,0 Tasso di mortalità (per abitanti) 7,59 Età media alla morte - uomini (anni) 73,9 - donne (anni) 80,7 Morti per malattie del sistema circolatorio - maschi (per ab.) 242,50 - femmine (per ab.) 307,13 Morti per tumori - maschi (per ab.) 301,60 - femmine (per ab.) 217,07 Morti per malattie dell'apparato respiratorio - maschi (per ab.) 66,84 - femmine (per ab.) 51,91 Morti per traumatismi e degli avvelenamenti - maschi (per ab.) 49,32 - femmine (per ab.) 22,02 Tasso di suicidio (per ab.) 12,01 Anni potenziali di vita perduti (APVP) per traumatismi e per 1037,5 avvelenamenti/anno APVP a causa di decessi per tumore maligno/anno 1522,50 APVP a causa di decessi per malattie del sistema circolatorio/anno 667,5 al media anni

25 Figura 1: Piramide della popolazione AULSS 13 al 31/12/ Maschi Femmine fasce d'età Numero residenti Figura 2: Andamento del tasso grezzo di mortalità nell'aulss 13 Valori per 1000 abitanti 9,5 9,0 8,5 8,0 7,5 7,0 6,5 6,0 Tasso grezzo di mortalità maschi Tasso grezzo di mortalità femmine Tasso grezzo di mortalità totale 5,5 5,

26 Tabella 4: Mortalità proporzionale e tassi annuali specifici per causa di morte, maschi, AULSS 13, anni CAUSA di MORTE DECESSI Cod. Descrizione N % TASSI x ab MALATTIE INFETTIVE E PARASSITARIE 12 0,63 4, a.i.d.s. 3 0,16 1, TUMORI MALIGNI ,18 288, labbro, cavità orale, faringe 21 1,10 8, esofago 34 1,78 13, stomaco 41 2,15 16, colon 54 2,83 22, retto 22 1,15 8, fegato 43 2,25 17, pancreas 40 2,10 16, laringe 8 0,42 3, polmoni ,01 85, tumori della pelle 9 0,47 3, mammella della donna 0 0,00 0, utero, collo dell'utero, placenta, corpo dell'utero 0 0,00 0, ovaio ed altri annessi uterini 0 0,00 0, prostata 46 2,41 18, vescica 23 1,21 9, encefalo 12 0,63 4, tessuto linfatico ed emopoietico 62 3,25 25, ALTRI TUMORI 31 1,63 12, MAL. METABOLICHE, DISTURBI IMMUNITARI 55 2,88 22, diabete 50 2,62 20, MAL. SANGUE E ORGANI EMATOPOIETICI 4 0,21 1, DISTURBI PSICHICI 34 1,78 13, MAL. SISTEMA NERVOSO E ORGANI SENSI 58 3,04 23, MAL. SISTEMA CIRCOLATORIO ,20 242, ipertensione 49 2,57 19, mal. ischemiche del cuore ,79 107, mal. cardiopolmonare cronica 0 0,00 0, disturbi circolatori dell'encefalo 123 6,45 50, arteriosclerosi 8 0,42 3, MAL. APPARATO RESPIRATORIO 164 8,60 66, MAL. APPARATO DIGERENTE 72 3,78 29, ulcera 3 0,16 1, cirrosi 43 2,25 17, MAL. APPARATO GENITOURINARIO 30 1,57 12, COMPLICAZIONI DELLA GRAVIDANZA E DEL PARTO 0,00 0, MAL. CUTANEE 1 0,05 0, MAL. SIST. OSTEOMUSCOLARE, TESS. CONNETTIVO 8 0,42 3, MALFORMAZIONI CONGENITE 5 0,26 2, MAL. DI ORIGINE PERINATALE 4 0,21 1, SINTOMI E STATI MORBOSI MALDEFINITI 4 0,21 1, TRAUMATISMI ED AVVELENAMENTI 121 6,35 49,32 7 TUTTE LE CAUSE ,16 777,23 RANGO

27 Tabella 5: Mortalità proporzionale e tassi annuali specifici per causa di morte, femmine, AULSS 13, anni CAUSA di MORTE DECESSI Cod. Descrizione N % TASSI x ab MALATTIE INFETTIVE E PARASSITARIE 21 1,11 8, a.i.d.s. 0 0,00 0, TUMORI MALIGNI ,89 208, labbro, cavità orale, faringe 4 0,21 1, esofago 9 0,47 3, stomaco 30 1,58 11, colon 54 2,85 21, retto 16 0,84 6, fegato 24 1,27 9, pancreas 33 1,74 12, laringe 1 0,05 0, polmoni 84 4,43 33, tumori della pelle 6 0,32 2, mammella della donna 76 4,01 29, utero, collo dell'utero, placenta, corpo dell'utero 9 0,47 3, ovaio ed altri annessi uterini 21 1,11 8, prostata 0 0,00 0, vescica 8 0,42 3, encefalo 8 0,42 3, tessuto linfatico ed emopoietico 52 2,74 20, ALTRI TUMORI 23 1,21 9, MAL. METABOLICHE, DISTURBI IMMUNITARI 52 2,74 20, diabete 37 1,95 14, MAL. SANGUE E ORGANI EMATOPOIETICI 9 0,47 3, DISTURBI PSICHICI 93 4,90 36, MAL. SISTEMA NERVOSO E ORGANI SENSI 52 2,74 20, MAL. SISTEMA CIRCOLATORIO ,17 307, ipertensione 83 4,38 32, mal. ischemiche del cuore ,65 101, mal. cardiopolmonare cronica 1 0,05 0, disturbi circolatori dell'encefalo ,39 84, arteriosclerosi 17 0,90 6, MAL. APPARATO RESPIRATORIO 132 6,96 51, MAL. APPARATO DIGERENTE 85 4,48 33, ulcera 7 0,37 2, cirrosi 30 1,58 11, MAL. APPARATO GENITOURINARIO 31 1,63 12, COMPLICAZIONI DELLA GRAVIDANZA E DEL PARTO 0 0,00 0, MAL. CUTANEE 3 0,16 1, MAL. SIST. OSTEOMUSCOLARE, TESS. CONNETTIVO 13 0,69 5, MALFORMAZIONI CONGENITE 1 0,05 0, MAL. DI ORIGINE PERINATALE 2 0,11 0, SINTOMI E STATI MORBOSI MALDEFINITI 14 0,74 5, TRAUMATISMI ED AVVELENAMENTI 56 2,95 22,02 11 TUTTE LE CAUSE ,00 745,99 RANGO 27

28 Figura 3: Frequenza per grandi gruppi di cause di morte, uomini - anni ,0% 6,3% 8,6% 3,8% 37,2% Tumori Maligni Mal. Metaboliche, Disturbi Immunitari Mal. Sistema Circolatorio Mal. Apparato Respiratorio Mal. Apparato Digerente Traumatismi ed Avvelenamenti Altro 2,9% 31,2% Figura 4: Frequenza per grandi gruppi di cause di morte, donne - anni ,8% 3,0% 4,5% 27,9% Tumori Maligni Mal. Metaboliche, Disturbi Immunitari Mal. Sistema Circolatorio 7,0% Mal. Apparato Respiratorio 2,7% Mal. Apparato Digerente Traumatismi ed Avvelenamenti Altro 41,2% 28

29 TAB. 6 - Tassi Standardizzati di Mortalità (Standardizzazione indiretta), AULSS 13, maschi, anni CAUSA DI MORTE DECESSI OSSERVATI DECESSI ATTESI codici ISTAT Malattie infettive e parassitarie 11 16,7 65,99 36,54 119,16 N.S.S Tumori ,3 92,00 85,61 98,87 p < 0, Di cui: T. del cavo orale 3 5,8 51,91 16,74 160,97 N.S.S. 150,0 T. dell'esofago 34 23,1 147,28 105,24 206,12 p < 0,05 151,0 T. dello stomaco 41 42,8 95,85 70,58 130,17 N.S.S. 155,0 T. del fegato 43 43,5 98,93 73,37 133,40 N.S.S , T. dell'intestino 80 92,4 86,57 69,53 107,78 N.S.S. 157,0 T. del pancreas 40 43,8 91,33 66,99 124,50 N.S.S. 161,0 T. della laringe 8 16,5 48,45 24,23 96,89 p < 0,05 162,0 T. della trachea, dei bornchi e del polmone ,8 90,21 78,80 103,27 N.S.S. 172,0 Melanoma maligno 7 8,1 86,15 41,07 180,71 N.S.S. 185,0 T. della prostata 46 56,4 81,58 61,11 108,92 N.S.S. 188,0 T. della vescica 23 28,1 81,99 54,48 123,38 N.S.S Linfomi 24 20,7 115,67 77,53 172,57 N.S.S. 203,0 Mieloma multiplo 11 9,1 121,19 67,11 218,83 N.S.S Leucemie 26 23,9 108,67 73,99 159,61 N.S.S Mal. ghiandole endocrine e della nutrizione 56 52,2 107,29 82,57 139,41 N.S.S. 250,0 Di cui: Diabete 50 39,7 125,92 95,44 166,14 N.S.S Mal. del sangue e degli organi ematopoietici 4 8,0 50,13 18,81 133,56 N.S.S Disturbi psichici 34 40,6 83,77 59,85 117,23 N.S.S Malattie del sistema nervoso e degli organi di senso 58 48,3 120,00 92,77 155,22 N.S.S Mal. del sistema circolatorio ,4 78,77 72,69 85,36 p < 0,05 410,0 Di cui: Infarto miocardico ,1 81,94 69,82 96,16 p < 0, Cardiopapatia ischemica ,2 93,97 78,15 113,00 N.S.S Mal. cerebrovascolari ,4 114,50 95,95 136,63 N.S.S Mal. dell'apparato respiratorio ,5 84,31 72,35 98,25 p < 0, Di cui: Bronchite, enfisema, asma 84 65,4 128,36 103,64 158,96 p < 0, Mal. dell'apparato digerente ,4 71,73 56,94 90,37 p < 0,05 571,0 Di cui: Cirrosi epatica, altre mal. croniche del fegato 43 55,2 77,88 57,76 105,01 N.S.S Mal. dell'apparato genito-urinario 30 23,7 126,67 88,56 181,16 N.S.S. S.M.R. INTRVALLI FIDUCIALI 95% SIGNIFIC Mal. Della pelle e del tessuto sottocutaneo 1 1,0 104,43 14,71 741,40 N.S.S Mal. del sistema osteomuscolare e del tessuto conn. 8 8,9 90,04 45,03 180,04 N.S.S Malformazioni congenite 5 4,1 123,24 51,30 296,10 N.S.S Alcune cause di mortalità perinatale 4 4,4 90,80 34,08 241,92 N.S.S Sintomi, segni e stati morbosi maldefiniti 4 14,7 27,30 10,25 72,73 p < 0, Traumatismi e avvelenamenti ,0 94,56 79,13 113,01 N.S.S. E950-E959 Di cui: Suicidi 22 24,4 90,20 59,39 136,99 N.S.S. E810-E819 Incidenti stradali 51 51,3 99,38 75,53 130,76 N.S.S Tutte le cause ,6 87,77 83,92 91,80 p < 0,05 29

30 Tabella 7: Tassi Standardizzati di Mortalità (Standardizzazione indiretta), AULSS 13, femmine, anni codici ISTAT CAUSA DI MORTE DECESSI OSSERVATI DECESSI ATTESI S.M.R. INTRVALLI FIDUCIALI 95% SIGNIFIC Malattie infettive e parassitarie 21 18,9 111,09 72,43 170,39 N.S.S Tumori ,2 98,54 90,65 107,11 N.S.S Di cui: T. del cavo orale 1 3,0 32,93 4,64 233,80 N.S.S. 150 T. dell'esofago 9 5,9 152,67 79,43 293,41 N.S.S. 151 T. dello stomaco 30 28,8 103,99 72,71 148,73 N.S.S. 155 T. del fegato 24 16,9 142,24 95,34 212,22 N.S.S , T. dell'intestino 81 68,6 118,08 94,97 146,81 N.S.S. 157 T. del pancreas 33 42,8 77,17 54,86 108,55 N.S.S. 161 T. della laringe 1 1,3 74,64 10,51 529,87 N.S.S. 162 T. della trachea, dei bornchi e del polmone 84 63,3 132,79 107,23 164,46 p < 0, Melanoma maligno 3 5,7 52,67 16,99 163,31 N.S.S. 174 T. della mammella 76 97,2 78,22 62,47 97,93 p < 0,05 179,180,182 T. dell'utero 9 17,1 52,65 27,39 101,19 N.S.S. 183 T. dell'ovaio 21 28,4 73,86 48,16 113,29 N.S.S. 188 T. della vescica 8 7,7 103,35 51,68 206,65 N.S.S Linfomi 23 20,5 112,16 74,53 168,78 N.S.S. 203 Mieloma multiplo 11 10,6 103,32 57,22 186,57 N.S.S Leucemie 17 22,9 74,23 46,14 119,40 N.S.S Mal. ghiandole endocrine e della nutrizione 52 72,3 71,90 54,79 94,36 p < 0, Di cui: Diabete 37 54,0 68,50 49,63 94,55 p < 0, Mal. del sangue e degli organi ematopoietici 9 8,0 113,16 58,88 217,49 N.S.S Disturbi psichici 93 74,7 124,55 101,64 152,62 p < 0, Malattie del sistema nervoso e degli organi di senso 52 64,2 81,01 61,73 106,32 N.S.S Mal. del sistema circolatorio ,7 86,61 80,74 92,90 p < 0, Di cui: Infarto miocardico ,7 75,87 62,72 91,78 p < 0, Cardiopapatia ischemica ,4 113,84 97,16 133,39 N.S.S Mal. cerebrovascolari ,7 137,83 120,62 157,49 p < 0, Mal. dell'apparato respiratorio ,0 91,06 76,78 107,99 N.S.S Di cui: Bronchite, enfisema, asma 61 46,8 130,37 101,44 167,56 p < 0, Mal. dell'apparato digerente 85 88,1 96,51 78,02 119,37 N.S.S. 571 Di cui: Cirrosi epatica, altre mal. croniche del fegato 30 33,0 91,01 63,63 130,16 N.S.S Mal. dell'apparato genito-urinario 31 27,2 113,95 80,14 162,04 N.S.S Complicazioni della gravidanza, parto e puerp. 0 0,1 0,00 / / / Mal. Della pelle e del tessuto sottocutaneo 3 2,8 107,15 34,56 332,24 N.S.S Mal. del sistema osteomuscolare e del tessuto conn ,9 52,25 30,34 89,99 p < 0, Malformazioni congenite 1 5,0 20,07 2,83 142,50 N.S.S Alcune cause di mortalità perinatale 2 2,5 79,38 19,85 317,40 N.S.S Sintomi, segni e stati morbosi maldefiniti 14 21,9 63,95 37,87 107,97 N.S.S Traumatismi e avvelenamenti 56 69,4 80,71 62,12 104,88 N.S.S. E950-E959 Di cui: Suicidi 8 9,1 87,84 43,93 175,65 N.S.S. E810-E819 Incidenti stradali 12 15,3 78,23 44,42 137,75 N.S.S Tutte le cause ,8 90,91 86,91 95,09 p < 0,05 30

Mortalità per causa nell ULSS 13 della Regione Veneto anni 2000-2001

Mortalità per causa nell ULSS 13 della Regione Veneto anni 2000-2001 Mortalità per causa nell ULSS 13 della Regione Veneto anni 2000-2001 U.L.S.S. 13 - Regione Veneto Dipartimento di Prevenzione U.L.S.S. 13 - Regione Veneto Dipartimento di Prevenzione - Direttore Dott.

Dettagli

Comunicato stampa. 14 Salute N. 0352-0903-10. Tassi di mortalità ancora in leggero calo. Cause di morte nel 2007. Embargo: 23.03.

Comunicato stampa. 14 Salute N. 0352-0903-10. Tassi di mortalità ancora in leggero calo. Cause di morte nel 2007. Embargo: 23.03. Dipartimento federale dell'interno DFI Ufficio federale di statistica UST Comunicato stampa Embargo: 23.03.2009, 9:15 14 Salute N. 0352-0903-10 Cause di morte nel 2007 Tassi di mortalità ancora in leggero

Dettagli

Mortalità per causa nell ULSS 13 della Regione Veneto anni 1995-1999

Mortalità per causa nell ULSS 13 della Regione Veneto anni 1995-1999 Mortalità per causa nell ULSS 13 della Regione Veneto anni 1995-1999 U.L.S.S. 13 - Regione Veneto Dipartimento di Prevenzione U.L.S.S. 13 - Regione Veneto Dipartimento di Prevenzione - Direttore Dott.

Dettagli

ANNO MASCHI FEMMINE TOTALE TOTALE 1974 2513 4487

ANNO MASCHI FEMMINE TOTALE TOTALE 1974 2513 4487 MORTALITÀ Tra i residenti della ULSS n. 1 nel corso del triennio 2010-2012 si sono verificati 4487 decessi (1974 nei maschi e 2513 nelle femmine, media per anno 1496), in leggero aumento rispetto al dato

Dettagli

Aspettativa di vita e cause di morte a Bologna. Dicembre 2015

Aspettativa di vita e cause di morte a Bologna. Dicembre 2015 Aspettativa di vita e cause di morte a Bologna Dicembre 2015 Capo Area Programmazione, Controlli e Statistica: Gianluigi Bovini Dirigente U.I. Ufficio Comunale di Statistica: Franco Chiarini Redazione

Dettagli

S A N I T A` ( MORTALITA` PER CAUSA)

S A N I T A` ( MORTALITA` PER CAUSA) S A N I T A` ( MORTALITA` PER CAUSA) Premessa e note metodologiche In questo lavoro vengono rappresentate alcune elaborazioni sui dati di mortalità ricavati dai modelli Istat (D4 e D4bis per i maschi e

Dettagli

Capitolo 11 Gli anni di vita persi per morte prematura

Capitolo 11 Gli anni di vita persi per morte prematura Capitolo 11 Gli anni di vita persi per morte prematura Introduzione Gli indicatori calcolati sugli anni di vita persi per morte prematura (PYLLs) combinano insieme le informazioni relative alla numerosità

Dettagli

LE CAUSE DI MORTE A FERRARA

LE CAUSE DI MORTE A FERRARA UNITA OPERATIVA STATISTICA DEL COMUNE DI FERRARA LE CAUSE DI MORTE A FERRARA I dati che presentiamo in questa nota sono risultati di nostre elaborazioni effettuate sulle informazioni presenti sulle schede

Dettagli

Tabella 1- Risultati delle analisi di mortalità nel comune di Rocchetta di Sant Antonio per causa (Maschi, 2000-2005) TOTALE OSSERVATI TOTALE ATTESI

Tabella 1- Risultati delle analisi di mortalità nel comune di Rocchetta di Sant Antonio per causa (Maschi, 2000-2005) TOTALE OSSERVATI TOTALE ATTESI Sede legale ARPA PUGLIA Corso Trieste 27, 70126 Bari Agenzia regionale per la prevenzione Tel. 080 5460111 Fax 080 5460150 e la protezione dell ambiente www.arpa.puglia.it C.F. e P.IVA. 05830420724 Direzione

Dettagli

EPIDEMIOLOGIA DEL TUMORE DEL MELANOMA CUTANEO IN VENETO

EPIDEMIOLOGIA DEL TUMORE DEL MELANOMA CUTANEO IN VENETO dicembre 213 EPIDEMIOLOGIA DEL TUMORE DEL MELANOMA CUTANEO IN VENETO Registro Tumori del Veneto Baracco M, Bovo E, Dal Cin A, Fiore AR, Greco A, Guzzinati S, Monetti D, Rosano A, Stocco CF, Tognazzo S,

Dettagli

2 Stato di salute. A - Mortalità generale e per causa

2 Stato di salute. A - Mortalità generale e per causa 2 Stato di salute A - Mortalità generale e per causa L analisi dei dati di mortalità costituisce ancora uno strumento importante per la comprensione dello stato di salute di una popolazione, in quanto

Dettagli

(0,1.8] (1.8,2.41] (2.41,5.94] (5.94,10.2] (10.2,10.9]

(0,1.8] (1.8,2.41] (2.41,5.94] (5.94,10.2] (10.2,10.9] Uomini, Malattie infettivo e parassitarie, eta' : Tutte le età (0,1.8] (1.8,2.41] (2.41,5.94] (5.94,10.2] (10.2,10.9] Uomini, Tubercolosi, eta' : Tutte le età ( 0 ) ( 1.37 ) Uomini, Tubercolosi polmonare,

Dettagli

(0,1.37] (1.37,2.84] (2.84,4.7] (4.7,5.43] (5.43,9.75]

(0,1.37] (1.37,2.84] (2.84,4.7] (4.7,5.43] (5.43,9.75] Donne, Malattie infettivo e parassitarie, eta' : Tutte le età (0,1.37] (1.37,2.84] (2.84,4.7] (4.7,5.43] (5.43,9.75] Donne, Tubercolosi, eta' : Tutte le età ( 0 ) ( 0.15 ) Donne, Tubercolosi polmonare,

Dettagli

Le patologie ambientali - Aspetti epidemiologici

Le patologie ambientali - Aspetti epidemiologici Le patologie ambientali - Aspetti epidemiologici Ennio Cadum ISDE Piemonte Epidemiologia Ambientale ARPA Piemonte Quali e Quante malattie possono essere attribuite ai Fattori Ambientali? Quali malattie?

Dettagli

La mortalità per causa in Italia. Anno 2012. Uno sguardo d insieme. A cura di Monica Vichi, Giuseppe Loreto e Susanna Conti

La mortalità per causa in Italia. Anno 2012. Uno sguardo d insieme. A cura di Monica Vichi, Giuseppe Loreto e Susanna Conti La mortalità per causa in Italia. Anno 2012 Uno sguardo d insieme A cura di Monica Vichi, Giuseppe Loreto e Susanna Conti Nel 2012 in Italia si sono verificati in totale 613.520 decessi, dei quali 609.896

Dettagli

Strumenti di base per l analisi descrittiva della mortalità a livello locale

Strumenti di base per l analisi descrittiva della mortalità a livello locale Strumenti di base per l analisi descrittiva della mortalità a livello locale Il ritorno informativo a disposizione delle Aziende ULSS Montecchio Precalcino, 22 marzo 2013 Elena Schievano, Francesco Avossa

Dettagli

L incidentalità sulle strade della provincia di Monza e della Brianza

L incidentalità sulle strade della provincia di Monza e della Brianza I dossier del Centro di Monitoraggio della Sicurezza Stradale di Regione Lombardia L incidentalità sulle strade della provincia di Monza e della Brianza Novembre 2014 Per accedere al data-base dell incidentalità

Dettagli

Registro tumori TARANTO

Registro tumori TARANTO Registro tumori TARANTO Asl Taranto S.C. Statistica Epidemiologia RTP Puglia REGISTRI TUMORI ACCREDITATI IN ITALIA 1 13 1 MARZO AIRTUM associazione italiana registri tumori Maschi triennio Registro Tumori

Dettagli

LA DONNA IMMIGRATA IN ITALIA

LA DONNA IMMIGRATA IN ITALIA Convegno: L interruzione volontaria di gravidanza tra le donne straniere ISS, Roma, 15 Dicembre 2005 LA DONNA IMMIGRATA IN ITALIA Giovanni Baglio UP Studio dei Fenomeni Migratori Agenzia di Sanità Pubblica

Dettagli

CAPITOLO 5 LA MORTALITA EVITABILE

CAPITOLO 5 LA MORTALITA EVITABILE CAPITOLO 5 LA MORTALITA EVITABILE CAP 5 LA MORTALITA EVITABILE 5.1 LA MORTALITA EVITABILE PER TIPOLOGIA D INTERVENTO In accordo con quanto indicato dalla letteratura internazionale più recente e accreditata,

Dettagli

AMBIENTE E SALUTE A TARANTO: IL QUADRO DELLE EVIDENZE EPIDEMIOLOGICHE

AMBIENTE E SALUTE A TARANTO: IL QUADRO DELLE EVIDENZE EPIDEMIOLOGICHE AMBIENTE E SALUTE A TARANTO: IL QUADRO DELLE EVIDENZE EPIDEMIOLOGICHE Premessa La consapevolezza della compromissione ambientale che caratterizza Taranto, e del suo potenziale impatto sulla salute, ha

Dettagli

sintesi dei risultati

sintesi dei risultati sintesi dei risultati In questo primo rapporto collaborativo tra i registri tumori delle province emiliane di Parma, Reggio Emilia e Modena vengono presentati i dati di incidenza, mortalità e sopravvivenza

Dettagli

I COMPORTAMENTI A RISCHIO

I COMPORTAMENTI A RISCHIO Consumo di Alcool I COMPORTAMENTI A RISCHIO Nell ambito della promozione di stili di vita sani, il consumo di alcol ha assunto un importanza sempre maggiore, perché l alcol è associato a numerose malattie:

Dettagli

Quanta mortalità è evitabile e con quale tipo di intervento? I risultati dell analisi del registro di mortalità del Trentino

Quanta mortalità è evitabile e con quale tipo di intervento? I risultati dell analisi del registro di mortalità del Trentino LA PROMOZIONE DELLA SALUTE IN TRENTINO numeri, attività, prospettive Quanta mortalità è evitabile e con quale tipo di intervento? I risultati dell analisi del registro di mortalità del Trentino Laura Battisti

Dettagli

TAB. 2.2.1 QUOZIENTE DI MORTALITA' (decessi per 1000 abitanti): CONFRONTO CON I PAESI DELLA COMUNITA' EUROPEA (*)

TAB. 2.2.1 QUOZIENTE DI MORTALITA' (decessi per 1000 abitanti): CONFRONTO CON I PAESI DELLA COMUNITA' EUROPEA (*) 2.2. MORTALITÀ 2.2.1. Mortalità generale Risultano 203 i decessi di persone residenti nella Repubblica di San Marino avvenuti nel 2002 (114 maschi e 89 femmine) con un tasso grezzo di mortalità del 7,1.

Dettagli

TREND DI EVENTI SANITARI NELLA REGIONE MARCHE

TREND DI EVENTI SANITARI NELLA REGIONE MARCHE Dipartimento di Ancona Servizio Epidemiologia Ambientale Via C. Colombo, 106-60127 Ancona Tel. 07128732760 - Fax 07128732761 e-mail: Epidemiologia.AmbientaleAN@ambiente.marche.it TREND DI EVENTI SANITARI

Dettagli

VALUTAZIONE EPIDEMIOLOGICA DELLO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE NEI COMUNI DI CIVITAVECCHIA, ALLUMIERE, TARQUINIA, TOLFA E SANTA

VALUTAZIONE EPIDEMIOLOGICA DELLO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE NEI COMUNI DI CIVITAVECCHIA, ALLUMIERE, TARQUINIA, TOLFA E SANTA VALUTAZIONE EPIDEMIOLOGICA DELLO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE NEI COMUNI DI CIVITAVECCHIA, ALLUMIERE, TARQUINIA, TOLFA E SANTA MARINELLA Febbraio, 2012 Dipartimento di Epidemiologia del

Dettagli

IL MONITORAGGIO DELLA SALUTE DEGLI IMMIGRATI

IL MONITORAGGIO DELLA SALUTE DEGLI IMMIGRATI IL MONITORAGGIO DELLA SALUTE DEGLI IMMIGRATI I Principali problemi di salute e il ricorso alle strutture sanitarie degli immigrati nella provincia di Reggio Emilia Servizio di Epidemiologia, Azienda USL

Dettagli

Registro Tumori della Regione Puglia Centro di Coordinamento IRCCS Istituto Tumori Giovanni Paolo II

Registro Tumori della Regione Puglia Centro di Coordinamento IRCCS Istituto Tumori Giovanni Paolo II Registro Tumori della Regione Puglia Centro di Coordinamento IRCCS Istituto Tumori Giovanni Paolo II Analisi dei dati di mortalità e ospedalizzazione della popolazione della provincia di Foggia nel periodo

Dettagli

COMUNICATO STAMPA RAPPORTO ANNUALE SICUREZZA LAVORO: IMPEGNO PER LA SICUREZZA SUL E DEL LAVORO

COMUNICATO STAMPA RAPPORTO ANNUALE SICUREZZA LAVORO: IMPEGNO PER LA SICUREZZA SUL E DEL LAVORO COMUNICATO STAMPA RAPPORTO ANNUALE SICUREZZA LAVORO: IMPEGNO PER LA SICUREZZA SUL E DEL LAVORO Viene presentata oggi, mercoledì 1 giugno 2011, la nuova edizione del Rapporto sulla Sicurezza e Salute nei

Dettagli

REGIONE DEL VENETO - Assessorato alle Politiche Sanitarie Registro Tumori del Veneto

REGIONE DEL VENETO - Assessorato alle Politiche Sanitarie Registro Tumori del Veneto Luglio 2011 REGIONE DEL VENETO - Assessorato alle Politiche Sanitarie Analisi dell'incidenza dei tumori nell' di Treviso: periodo 2003-2005. Baracco M, Bovo E, Dal Cin A, Fiore AR, Greco A, Guzzinati S,

Dettagli

STATO DELL AMBIENTE E ASPETTI SANITARI CORRELATI NELLA PROVINCIA DI BERGAMO CAPITOLO 1 IL CONTESTO DI RIFERIMENTO. Paragrafo 1.

STATO DELL AMBIENTE E ASPETTI SANITARI CORRELATI NELLA PROVINCIA DI BERGAMO CAPITOLO 1 IL CONTESTO DI RIFERIMENTO. Paragrafo 1. STATO DELL AMBIENTE E ASPETTI SANITARI CORRELATI NELLA PROVINCIA DI BERGAMO CAPITOLO 1 IL CONTESTO DI RIFERIMENTO Paragrafo 1.2 ASPETTI SANITARI Novembre 2003 1.2.1 DEMOGRAFIA Il contesto demografico Il

Dettagli

LINEA PROGETTUALE 4. Valutazione degli effetti sulla salute nella popolazione oggetto di indagine. Studio di coorte sulla popolazione residente

LINEA PROGETTUALE 4. Valutazione degli effetti sulla salute nella popolazione oggetto di indagine. Studio di coorte sulla popolazione residente LINEA PROGETTUALE 4 Valutazione degli effetti sulla salute nella popolazione oggetto di indagine AZIONE 1 Studi epidemiologici sulla popolazione residente Studio di coorte sulla popolazione residente Allegato

Dettagli

Registro tumori TARANTO

Registro tumori TARANTO Registro tumori TARANTO Asl Taranto RTP Puglia S.C. Statistica Epidemiologia REGISTRI TUMORI ACCREDITATI IN ITALIA 2010 2013 21 MARZO AIRTUM associazione italiana registri tumori Maschi triennio Registro

Dettagli

Roma, dicembre 2010. Introduzione

Roma, dicembre 2010. Introduzione Roma, dicembre 2010 VALUTAZIONE EPIDEMIOLOGICA DELLO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE NEI COMUNI DI CIVITAVECCHIA, ALLUMIERE, TARQUINIA, TOLFA E SANTA MARINELLA Introduzione L obiettivo di questo

Dettagli

STUDIO DI LOCALIZZAZIONE DEL TERMOVALORIZZATORE DELLA ZONA NORD DELLA PROVINCIA DI TORINO

STUDIO DI LOCALIZZAZIONE DEL TERMOVALORIZZATORE DELLA ZONA NORD DELLA PROVINCIA DI TORINO STUDIO DI LOCALIZZAZIONE DEL TERMOVALORIZZATORE DELLA ZONA NORD DELLA PROVINCIA DI TORINO Capitolo 12 Componente salute pubblica SOMMARIO 12 COMPONENTE SALUTE PUBBLICA... 3 12.2 Obiettivi e contenuti del

Dettagli

1. Indice di mortalità

1. Indice di mortalità MORTALITÀ 1. Indice di mortalità ANNI INDICE DI MORTALITA 1990 10,16 1991 10,15 1992 10,12 1993 10,39 1994 10,16 1995 10,51 1996 10,30 1997 10,44 1998 10,68 1999 10,93 2000 10,46 2001 10,37 Nota: per

Dettagli

Registro Tumori del Veneto. Baracco M, Bovo E, Dal Cin A, Fiore AR, Greco A, Guzzinati S, Monetti D, Rosano A, Stocco C, Tognazzo S e Zambon P.

Registro Tumori del Veneto. Baracco M, Bovo E, Dal Cin A, Fiore AR, Greco A, Guzzinati S, Monetti D, Rosano A, Stocco C, Tognazzo S e Zambon P. giugno 2009 REGIONE DEL VENETO - Assessorato alle Politiche Sanitarie ISTITUTO ONCOLOGICO VENETO - IRCCS Analisi dell'incidenza dei tumori nell'asl 8 di Asolo: periodo 1999-2003 e andamenti temporali dal

Dettagli

IL MONITORAGGIO DELLA SALUTE DEGLI IMMIGRATI

IL MONITORAGGIO DELLA SALUTE DEGLI IMMIGRATI IL MONITORAGGIO DELLA SALUTE DEGLI IMMIGRATI I Principali problemi di salute e il ricorso alle strutture sanitarie degli immigrati nella provincia di Reggio Emilia Silvia Candela, S.Epidemiologia Dipartimento

Dettagli

Controllare lo stato di aggiornamento sul sito web dell ISTAT http://www.istat.it sezione Dati e prodotti > Tavole di dati > Cause di morte

Controllare lo stato di aggiornamento sul sito web dell ISTAT http://www.istat.it sezione Dati e prodotti > Tavole di dati > Cause di morte Controllare lo stato di aggiornamento sul sito web dell ISTAT http://www.istat.it sezione Dati e prodotti > Tavole di dati > Cause di morte Guida alla lettura La codifica della causa di morte Le statistiche

Dettagli

STUDIO EPIDEMIOLOGICO SULLA MALATTIA TUMORALE NEL VCO

STUDIO EPIDEMIOLOGICO SULLA MALATTIA TUMORALE NEL VCO STUDIO EPIDEMIOLOGICO SULLA MALATTIA TUMORALE NEL VCO Morti nel VCO per patologie tumorali dati ISTAT tutta la pop 2006 2007 2008 ICD10 ICD9 Descrizione N casi N casi N casi C00-C14 140.0-149.9 le faringe

Dettagli

Uso del dato di mortalità in epidemiologia ambientale: l'esempio di SENTIERI

Uso del dato di mortalità in epidemiologia ambientale: l'esempio di SENTIERI Seminario - Presentazione Atlante mortalità 2016 Bologna, 13 Maggio 2016 Sala 20 maggio Uso del dato di mortalità in epidemiologia ambientale: l'esempio di SENTIERI Roberto Pasetto Istituto Superiore di

Dettagli

Le previsioni demografiche ISTAT

Le previsioni demografiche ISTAT Le previsioni demografiche ISTAT Le previsioni demografiche riportate nel capitolo 1 sono elaborate dall ISTAT sulla base di diversi scenari di dinamica demografica. Sono di seguito esplicitate le ipotesi

Dettagli

MORTALITA dal 1971 al 2006 NEL COMUNE DI CASTIGLION FIORENTINO

MORTALITA dal 1971 al 2006 NEL COMUNE DI CASTIGLION FIORENTINO MORTALITA dal 1971 al 26 NEL COMUNE DI CASTIGLION FIORENTINO Fonte dei dati: Registro di Mortalità Regionale toscano [dati presentati il 27 maggio,28] 1 Mortalità generale Andamento temporale 1971-26 I

Dettagli

Indagini epidemiologiche sullo stato di salute della popolazione residente in prossimità dello stabilimento BASF Italia Srl (ex Engelhard)

Indagini epidemiologiche sullo stato di salute della popolazione residente in prossimità dello stabilimento BASF Italia Srl (ex Engelhard) Indagini epidemiologiche sullo stato di salute della popolazione residente in prossimità dello stabilimento BASF Italia Srl (ex Engelhard) Valutazione di fattibilità di studi caso-controllo e di studi

Dettagli

La mortalità per causa e genere in provincia di Piacenza. Rapporti Interni

La mortalità per causa e genere in provincia di Piacenza. Rapporti Interni Rapporti Interni Amministrazione Provinciale di Piacenza Servizio Pianificazione Territoriale e Ambientale 05_16.doc 1 La mortalità per causa e genere in provincia di Piacenza. R.I. 16/05 Settembre 2005

Dettagli

Correlazione tra inquinanti e malattie nell area geotemica toscana. Medicina democratica Sezione di Livorno e val di Cecina (a cura di )

Correlazione tra inquinanti e malattie nell area geotemica toscana. Medicina democratica Sezione di Livorno e val di Cecina (a cura di ) Correlazione tra inquinanti e malattie nell area geotemica toscana Medicina democratica Sezione di Livorno e val di Cecina (a cura di ) link http://www.ars.toscana.it/web/guest/news/-/blogs/lo-studio-completo-dell-ars-sulla-geotermia?

Dettagli

Anno 2012 LE PRINCIPALI CAUSE DI MORTE IN ITALIA

Anno 2012 LE PRINCIPALI CAUSE DI MORTE IN ITALIA 3 dicembre 2014 Anno 2012 LE PRINCIPALI CAUSE DI MORTE IN ITALIA Nel 2012 vi sono stati in Italia 613.520 con un standardizzato di mortalità di 92,2 individui per diecimila residenti. La tendenza recente

Dettagli

Valutazione di Impatto Sanitario dell impianto di incenerimentotermovalorizzazione. Castenaso e Granarolo dell Emilia

Valutazione di Impatto Sanitario dell impianto di incenerimentotermovalorizzazione. Castenaso e Granarolo dell Emilia Valutazione di Impatto Sanitario dell impianto di incenerimentotermovalorizzazione ubicato nei comuni di Castenaso e Granarolo dell Emilia Il contributo dell Azienda USL di Bologna Dr. Paolo Pandolfi Dipartimento

Dettagli

NOTIZIARIO DI STATISTICHE REGIONALI A CURA DEL SERVIZIO STATISTICA ED ANALISI ECONOMICA DELLA REGIONE SICILIANA IN COLLABORAZIONE CON ISTAT

NOTIZIARIO DI STATISTICHE REGIONALI A CURA DEL SERVIZIO STATISTICA ED ANALISI ECONOMICA DELLA REGIONE SICILIANA IN COLLABORAZIONE CON ISTAT SANITÀ NOTIZIARIO DI STATISTICHE REGIONALI A CURA DEL SERVIZIO STATISTICA ED ANALISI ECONOMICA DELLA REGIONE SICILIANA IN COLLABORAZIONE CON ISTAT ANNO 7 N.4/2015 La rilevazione sui decessi e le cause

Dettagli

La sopravvivenza dei malati di tumore in Veneto

La sopravvivenza dei malati di tumore in Veneto luglio 2014, SER Sistema Epidemiologico Regionale Azienda ULSS 4 Alto Vicentino Area Sanità e Sociale - Sezione Controlli Governo e Personale SSR Regione Veneto La sopravvivenza dei malati di tumore in

Dettagli

Il tumore polmonare nella provincia di Lecce: analisi di Cluster di incidenza e mortalità.

Il tumore polmonare nella provincia di Lecce: analisi di Cluster di incidenza e mortalità. 9-11 Aprile 2014 Università degli Studi Aldo Moro Polo Jonico Il tumore polmonare nella provincia di Lecce: analisi di Cluster di incidenza e mortalità. Giada Minelli Ufficio di Statistica, Istituto Superiore

Dettagli

Territorio - Ambiente - Sostenibilità

Territorio - Ambiente - Sostenibilità RELAZIONE DI GRUPPO SULLE STATISTICHE SOCIO-DEMOGRAFICHE DEL COMUNE DI CAPANNORI Territorio - Ambiente - Sostenibilità Popolazione attiva: andamenti; popolazione occupata per età e genere (andamenti),

Dettagli

6. SINTESI ANALISI EPIDEMIOLOGICA DELLA PROVINCIA DI BERGAMO

6. SINTESI ANALISI EPIDEMIOLOGICA DELLA PROVINCIA DI BERGAMO 6. SINTESI ANALISI EPIDEMIOLOGICA DELLA PROVINCIA DI BERGAMO Gli indicatori di tipo sanitario utilizzati sono stati tratti dagli archivi organizzati e istituzionalizzati, quali i Registi di mortalità e

Dettagli

La mortalità. La mortalità generale e le principali cause di morte

La mortalità. La mortalità generale e le principali cause di morte La mortalità La mortalità generale e le principali cause di morte Nel 211 sono decedute 4.543 persone residenti in provincia di Trento (di cui 2.42, pari al 53%), con un tasso di mortalità dell 8,5, uno

Dettagli

Le malattie fumo correlate. Dott. Paolo Monte

Le malattie fumo correlate. Dott. Paolo Monte Le malattie fumo correlate Dott. Paolo Monte Fumo come fattore di rischio di malattia Il fumo costituisce il principale fattore di rischio evitabile per le principali malattie causa di mortalità ed invalidità

Dettagli

versione 6 ottobre Conferenza territoriale sociale e sanitaria di Bologna Giunta ex CTSS del Nuovo Circondario Imolese

versione 6 ottobre Conferenza territoriale sociale e sanitaria di Bologna Giunta ex CTSS del Nuovo Circondario Imolese Profilo di comunità della provincia di Bologna versione 6 ottobre Conferenza territoriale sociale e sanitaria di Bologna Giunta ex CTSS del Nuovo Circondario Imolese Parte I: la comunità in cui viviamo

Dettagli

Fondi di sostegno ai genitori

Fondi di sostegno ai genitori Bari 7 maggio 2015 Fondi di sostegno ai genitori Francesca Zampano Servizio Politiche di Benessere sociale e pari opportunità Regione Puglia Programma Introduce e coordina i lavori Serenella Molendini,

Dettagli

Ambiente e Salute: proposte di lavoro per la sostenibile riqualificazione del Comprensorio. Dr. Giuseppe Falliti

Ambiente e Salute: proposte di lavoro per la sostenibile riqualificazione del Comprensorio. Dr. Giuseppe Falliti Ambiente e Salute: proposte di lavoro per la sostenibile riqualificazione del Comprensorio Dr. Giuseppe Falliti Risanamento = IP 2 Un Progetto di RISANAMENTO si deve proporre di: a) Informare, in maniera

Dettagli

Capitolo 4 La mortalità per tumori

Capitolo 4 La mortalità per tumori Capitolo 4 La mortalità per tumori Introduzione I tumori causano circa un terzo dei decessi tra i residenti nella regione Veneto. ei maschi il numero di decessi per tumore è superiore a quello per disturbi

Dettagli

LISTA AZIENDA OSPEDALE

LISTA AZIENDA OSPEDALE LISTA AZIENDA OSPEDALE Classe Pazienti ricoverati 0090101 - Tumori maligni: stomaco AUSL Rimini Ospedale Rimini A 13 0090101 - Tumori maligni: stomaco AUSL Rimini Ospedale Riccione A 6 0090102 - Tumori

Dettagli

I giovani e il lavoro. in provincia di Padova. Dati 2010

I giovani e il lavoro. in provincia di Padova. Dati 2010 I giovani e il lavoro in provincia di Padova Dati 2010 A cura di Anna Basalisco Nota metodologica: I dati esposti sono di fonte CO Veneto SILL Veneto, elaborati dall Osservatorio sul Mercato del Lavoro

Dettagli

2 Stato di salute. Tabella 2.1 - Mortalità per settore - Comune di Arezzo 1999-2001

2 Stato di salute. Tabella 2.1 - Mortalità per settore - Comune di Arezzo 1999-2001 2 Stato di salute A - Mortalità generale e per causa Lo studio della mortalità di una popolazione costituisce una buona base per la comprensione della diffusione delle patologia ad alta letalità quali

Dettagli

IGIENE E MEDICINA SOCIALE

IGIENE E MEDICINA SOCIALE IGIENE E MEDICINA SOCIALE Corso di Laurea in Scienze e Tecniche del Servizio Sociale Prof. Gianfranco Tarsitani Igiene Igea: Figlia di Asclepio e di Epione, è la dea della salute e dell'igiene. Nella religione

Dettagli

Mortalità da disturbi circolatori dell encefalo. Stima del rischio relativo per comune di residenza. (2003-2007)

Mortalità da disturbi circolatori dell encefalo. Stima del rischio relativo per comune di residenza. (2003-2007) 5 La "cartella clinica" del Cesenate Conoscere quali sono le principali cause di morte e le malattie a maggior impatto sociale e sanitario in una popolazione può fornire utili indicazioni per l identificazione

Dettagli

LA MORTALITA IN PIEMONTE NEGLI ANNI 2001-2003

LA MORTALITA IN PIEMONTE NEGLI ANNI 2001-2003 DIREZIONE SANITA PUBBLICA LA MORTALITA IN PIEMONTE NEGLI ANNI 2001-2003 Osservatorio Epidemiologico Regionale Autori del volume: M. Dalmasso(1), S. Bellini(1), M. Gulino(2), D. Sarasino(3), P.C. Vercellino(4),

Dettagli

L Insulina è un ormone prodotto dal pancreas implicato nel metabolismo dei carboidrati.

L Insulina è un ormone prodotto dal pancreas implicato nel metabolismo dei carboidrati. DIABETE E RISCHIO CANCRO: RUOLO DELL INSULINA Secondo recenti studi sono più di 350 milioni, nel mondo, gli individui affetti da diabete, numeri che gli regalano il triste primato di patologia tra le più

Dettagli

Il NPS ed il carcinoma polmonare nel Veneto

Il NPS ed il carcinoma polmonare nel Veneto Il NPS ed il carcinoma polmonare nel Veneto Paola Zambon Registro Tumori del Veneto (IOV IRCCS) Manola Lisiero, Mario Saugo (SER) Belluno, 20 Ottobre 2011 Casi annui in Veneto stimati nel 2011 a partire

Dettagli

Uno studio multicentrico dello stato nutrizionale della popolazione infantile nel Veneto. Antonio Stano SIAN Azienda ULSS 3 Bassano del Grappa (VI) 1

Uno studio multicentrico dello stato nutrizionale della popolazione infantile nel Veneto. Antonio Stano SIAN Azienda ULSS 3 Bassano del Grappa (VI) 1 Uno studio multicentrico dello stato nutrizionale della popolazione infantile nel Veneto Antonio Stano SIAN Azienda ULSS 3 Bassano del Grappa (VI) 1 Modello organizzativo Coordinamento generale dello studio:

Dettagli

Comune di S. Vito di Cadore. Bilancio demografico e popolazione residente al 31 dicembre. Anni 2013-2014

Comune di S. Vito di Cadore. Bilancio demografico e popolazione residente al 31 dicembre. Anni 2013-2014 Bilancio demografico e popolazione residente al 31 dicembre. Anni 213-214 SAN VITO DI CADORE 213 214 Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Popolazione al 1 gennaio 845 95 1.795 874 98 1.854 Nati

Dettagli

La descrizione del profilo di salute delle popolazioni della Val d Agri attraverso lo studio dei dati sanitari correnti

La descrizione del profilo di salute delle popolazioni della Val d Agri attraverso lo studio dei dati sanitari correnti Accordo di collaborazione ISS - Regione Basilicata contributo dell Ufficio di Statistica dell ISS La descrizione del profilo di salute delle popolazioni della Val d Agri attraverso lo studio dei dati sanitari

Dettagli

Esecuzione Pap test/hpv nella ASL 8 di Cagliari

Esecuzione Pap test/hpv nella ASL 8 di Cagliari Esecuzione Pap test/hpv nella ASL 8 di Cagliari Servizio Igiene e Sanità Pubblica Direttore Dott. Giorgio Carlo Steri Database PASSI 2010 2013 % (IC95%) Donne che hanno eseguito il pap test/hpv in accordo

Dettagli

Dalla indagine demografica alla definizione del bisogno socio-sanitario

Dalla indagine demografica alla definizione del bisogno socio-sanitario Dalla indagine demografica alla definizione del bisogno socio-sanitario L analisi del contesto demografico è l introduzione ideale alla sezione della salute. Il bisogno del cittadino residente sul territorio

Dettagli

CAPITOLO 3 LA MORTALITA PER CAUSE SPECIFICHE DI DECESSO

CAPITOLO 3 LA MORTALITA PER CAUSE SPECIFICHE DI DECESSO CAPITOLO LA MORTALITA PER CAUSE SPECIFICHE DI DECESSO CAP. LA MORTALITA PER CAUSE SPECIFICHE DI DECESSO. LE PRINCIPALI CAUSE DI MORTALITA Per mezzo delle analisi finora compiute si sono potute evidenziare

Dettagli

Decessi per causa. Causa1 Causa2 Maschi Femmine Totale

Decessi per causa. Causa1 Causa2 Maschi Femmine Totale Decessi per causa Causa1 Causa2 Maschi Femmine Totale Condizioni morbose di origine perinatale Disturbi relativi a gestazione breve e a basso peso alla nascita non specificato 4 0 4 4 0 4 Disturbi psichici

Dettagli

OGGETTO: Ricoveri ospedalieri per patologie respiratorie nel quartiere S. Polo nel periodo 2004-2008

OGGETTO: Ricoveri ospedalieri per patologie respiratorie nel quartiere S. Polo nel periodo 2004-2008 OGGETTO: Ricoveri ospedalieri per patologie respiratorie nel quartiere S. Polo nel periodo 2004-2008 Introduzione A seguito dei risultati ottenuti con lo studio di mortalità nel quartiere S. Polo del comune

Dettagli

Studio epidemiologico geografico descrittivo: Analisi dello stato di salute della popolazione residente nel comune di Cerano (NO) RAPPORTO DI STUDIO

Studio epidemiologico geografico descrittivo: Analisi dello stato di salute della popolazione residente nel comune di Cerano (NO) RAPPORTO DI STUDIO DIPARTIMENTO TEMATICO DI EPIDEMIOLOGIA E SALUTE AMBIENTALE RAPPORTO DI STUDIO Studio epidemiologico geografico descrittivo: Analisi dello stato di salute della popolazione residente nel comune di Cerano

Dettagli

Gli indicatori analizzati

Gli indicatori analizzati Gli indicatori analizzati - Mortalità (I) - Mortalità infantile e aborti spontanei (I) - Infortuni sul lavoro e malattie professionali (I) - Qualità delle produzioni alimentari (I) 1 MORTALITÀ (I) Mortalità

Dettagli

Incidenza, mortalità e sopravvivenza per tumore in Italia nel 2015

Incidenza, mortalità e sopravvivenza per tumore in Italia nel 2015 I numeri del cancro in Italia 2015 Ministero della Salute - Roma 24 Settembre 2015 Incidenza, mortalità e sopravvivenza per tumore in Italia nel 2015 Carmine Pinto Presidente Nazionale AIOM I quesiti per

Dettagli

ATTIVITA ARS Profili di salute dei comuni di Arezzo, Civitella in Val di Chiana e Monte S. Savino

ATTIVITA ARS Profili di salute dei comuni di Arezzo, Civitella in Val di Chiana e Monte S. Savino Progetto Regione Toscana Studio di popolazione nei Comuni di Civitella della Chiana ed Arezzo in relazione all esposizione a fattori di inquinamento ambientale ATTIVITA ARS Profili di salute dei comuni

Dettagli

I tumori in Svizzera. Salute 1183-1000. Neuchâtel, 2011

I tumori in Svizzera. Salute 1183-1000. Neuchâtel, 2011 4 Salute 83-000 I tumori in Svizzera Swiss Childhood Cancer Registry (SCCR) Schweizer Kinderkrebsregister (SKKR) Registre Suisse du Cancer de l Enfant (RSCE) Registro Svizzero dei Tumori Pediatrici (RSTP)

Dettagli

Le patologie tumorali nel VCO: il quadro epidemiologico. Valutazione epidemiologica

Le patologie tumorali nel VCO: il quadro epidemiologico. Valutazione epidemiologica Verbania 22 febbraio 2003 Le patologie tumorali nel VCO: il quadro epidemiologico Ennio Cadum Area di Epidemiologia Ambientale ARPA Piemonte Valutazione epidemiologica È È stata condotta un analisi descrittiva

Dettagli

Analisi dei dati di morbosità nei comuni di Castelraimondo e Gagliole

Analisi dei dati di morbosità nei comuni di Castelraimondo e Gagliole Dipartimento di Ancona Servizio Epidemiologia Ambientale Agenzia Regionale Sanitaria Osservatorio Epidemiologico Regionale Osservatorio Epidemiologico Ambientale delle Marche Analisi dei dati di morbosità

Dettagli

I PASSI per la prevenzione. Daniela Germano Dipartimento di Prevenzione A.S.S.1 Triestina

I PASSI per la prevenzione. Daniela Germano Dipartimento di Prevenzione A.S.S.1 Triestina I PASSI per la prevenzione Daniela Germano Dipartimento di Prevenzione A.S.S.1 Triestina Trieste 20 settembre 2013 Salute non solo Assenza di malattia "uno stato di benessere fisico, mentale e sociale

Dettagli

Popolazione, condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari

Popolazione, condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari Popolazione, condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari Documento a supporto degli indirizzi di Piano Socio-sanitario 2011-2013 della Regione del Veneto Novembre 2010 Indice 1 Il contesto demografico...1

Dettagli

Registro tumori della Basilicata

Registro tumori della Basilicata Registro tumori della Basilicata I dati dell incidenza tumorale del triennio 2005-2007 4 dicembre 2012 Tassi specifici per età da 0 a 84 anni Nota: dati triennio 2005-2007. Rappresentazione grafica basata

Dettagli

10. SALUTE E AMBIENTE

10. SALUTE E AMBIENTE 10. SALUTE E AMBIENTE Introduzione Lo sviluppo sostenibile è definito normalmente come Lo sviluppo che è in grado di soddisfare i bisogni della generazione presente, senza compromettere la possibilità

Dettagli

Osservatorio Epidemiologico

Osservatorio Epidemiologico Osservatorio Epidemiologico Registro Mortalità Registro Tumori Registro Malformazioni Congenite Banca Dati Assistito Rischi Ambientali per la Salute Dimmi come muori e ti dirò chi sei anonimo SMR (rapporto

Dettagli

RAPPORTO Stato di salute del Comune di Albairate

RAPPORTO Stato di salute del Comune di Albairate RAPPORTO Stato di salute del Comune di Albairate Azienda Sanitaria Locale della Provincia di Milano Dipartimento Governance Osservatorio Epidemiologico e Registri Specializzati Data ultima revisione 8//

Dettagli

PREVENZIONE DEI RISCHI DA ALCOL E DROGHE NEI GIOVANI LAVORATORI

PREVENZIONE DEI RISCHI DA ALCOL E DROGHE NEI GIOVANI LAVORATORI PREVENZIONE DEI RISCHI DA ALCOL E DROGHE NEI GIOVANI LAVORATORI S.P.I.S.A.L. AZ. ULSS 19 DI ADRIA INCONTRO DEL 28 DICEMBRE 2015 Il progetto dell ULSS 19 Analisi del contesto L Organizzazione Internazionale

Dettagli

LA MORTALITÀ PER TUMORE NEI DISTRETTI DELL ULSS 6 DI VICENZA. ANNI 2000-2003

LA MORTALITÀ PER TUMORE NEI DISTRETTI DELL ULSS 6 DI VICENZA. ANNI 2000-2003 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA FACOLTÀ DI SCIENZE STATISTICHE CORSO DI LAUREA IN STATISTICA, POPOLAZIONE E SOCIETÀ Relazione finale LA MORTALITÀ PER TUMORE NEI DISTRETTI DELL ULSS 6 DI VICENZA. ANNI

Dettagli

I tumori negli adolescenti e nei giovani adulti: i dati epidemiologici recenti come base per le prospettive future

I tumori negli adolescenti e nei giovani adulti: i dati epidemiologici recenti come base per le prospettive future 8 maggio 2008 I tumori negli adolescenti e nei giovani adulti: i dati epidemiologici recenti come base per le prospettive future Il volume I tumori negli adolescenti e nei giovani adulti presentato oggi,

Dettagli

I tumori rappresentano un problema prioritario di salute pubblica nei Paesi occidentali.

I tumori rappresentano un problema prioritario di salute pubblica nei Paesi occidentali. I tumori rappresentano un problema prioritario di salute pubblica nei Paesi occidentali. Tuttavia, a livello mondiale, le principali cause di morte sono rappresentate da: -diarrea -malaria -tubercolosi

Dettagli

2. ASPETTI DELLA SALUTE

2. ASPETTI DELLA SALUTE Vengono di seguito descritti, in due capitoli specifici, i principali fattori di rischio per la salute della popolazione ed i principali esiti di salute in termini di morbosità e mortalità delle malattie

Dettagli

Regione Puglia. Atlante. delle cause di morte della Regione Puglia

Regione Puglia. Atlante. delle cause di morte della Regione Puglia Regione Puglia Atlante delle cause di morte della Regione Puglia Anni 2000-2005 Regione Puglia Atlante delle cause di morte della Regione Puglia Anni 2000-2005 A CURA DI: Gruppo di Lavoro sulla Mortalità

Dettagli

Approfondimenti descrittivi

Approfondimenti descrittivi ARS Dipartimento di Sanità Pubblica Università di Firenze Firenze 4 Novembre 2011 Convegno La gestione delle cronicità sul territorio in Toscana: evidenze dalla banca dati MaCro Approfondimenti descrittivi

Dettagli

OSSERVATORIO REGIONALE DEL CREDITO E BANCA D ITALIA: UN ANALISI QUALITATIVA E QUANTITATIVA DEL RAPPORTO BANCHE IMPRESE

OSSERVATORIO REGIONALE DEL CREDITO E BANCA D ITALIA: UN ANALISI QUALITATIVA E QUANTITATIVA DEL RAPPORTO BANCHE IMPRESE OSSERVATORIO REGIONALE DEL CREDITO E BANCA D ITALIA: UN ANALISI QUALITATIVA E QUANTITATIVA DEL RAPPORTO BANCHE IMPRESE Dai dati diffusi dalla Banca d Italia permangono sintomi di sofferenza nei finanziamenti

Dettagli

La risposta al bisogno e alla domanda di salute

La risposta al bisogno e alla domanda di salute La risposta al bisogno e alla domanda di salute Giuliano Angotzi Direttore Dipartimento di Prevenzione Azienda U.S.L. Viareggio Conferenza dei servizi 30/3/2005 traumatismi ed avvelenamenti 6% Principali

Dettagli

Ferrara. Bologna. Imola GALLIERA PIEVE DI CENTO SAN PIETRO IN CASALE MALALBERGO CASTELLO D ARGILE SAN GIORGIO DI PIANO BARICELLA ARGELATO BENTIVOGLIO

Ferrara. Bologna. Imola GALLIERA PIEVE DI CENTO SAN PIETRO IN CASALE MALALBERGO CASTELLO D ARGILE SAN GIORGIO DI PIANO BARICELLA ARGELATO BENTIVOGLIO PIEVE DI CENTO GALLIERA SAN PIETRO IN CASALE Ferrara MALALBERGO CASTELLO D ARGILE SAN GIORGIO DI PIANO BARICELLA ARGELATO BENTIVOGLIO MINERBIO MOLINELLA CASTEL MAGGIORE GRANAROLO BUDRIO Bologna CASTENASO

Dettagli

Analisi dei dati di mortalità per cause multiple nell ASL DI Vercelli: anni 2003-2013

Analisi dei dati di mortalità per cause multiple nell ASL DI Vercelli: anni 2003-2013 Analisi dei dati di mortalità per cause multiple nell ASL DI Vercelli: anni 2003-2013 LA CONOSCENZA PER USCIRE DAL SENTITO DIRE Salone S.Eusebio,Seminario Arcivescovile P.zza Duomo, 8 Maggio 2015 Dr.Christian

Dettagli