MERCATO ITALIANO GRANO TENERO. Obiettivo ANDAMENTO dei prezzi nazionali ed esteri del grano tenero (2010)

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1 Obiettivo in collaborazione con MERCATO ITALIANO GRANO TENERO per il mercato italiano, nei giorni passati i consistenti ribassi nelle quotazioni del grano estero hanno sospinto al ribasso anche i prezzi in Italia. Infatti, oltre a una significativa assenza all acquisto da parte del consumo, i prezzi offerti per i grani comunitari hanno perso circa una decina di euro/t in un contesto di scarsi scambi e di attesa per una situazione che deve ancora stabilizzarsi. Il grano nazionale vale ancora nominalmente fra 220 e 230 euro/t partenza, mentre il prodotto panificabile viene offerto intorno a 235 euro/t arrivo via camion dalla Francia e euro/t dall Ungheria. Il prezzo dei grani foraggeri è pari a euro/t arrivo dalla Germania e euro/t partenza porto. ANDAMENTO dei prezzi nazionali ed esteri del grano tenero (2010) 350,00 325,00 300,00 275,00 Prezzi (euro/t) 250,00 225,00 200,00 175,00 150,00 125,00 100,00 30 giu. 7 lug. 14 lug. 21 lug. 28 lug. 4 ago. 11 ago. 18 ago. 25 ago. 1 set. 8 set. 15 set. 22 set. 29 set. 6 ott. Ager BO N. Spring Ager BO Classe 1 Ager BO Classe 3 Francese partenza

2 GRANO DURO Il mercato nazionale rimane tuttora molto tranquillo. Negli ultimi giorni il calo degli altri cereali ha reso meno competitivo il grano duro nell uso zootecnico. Gli sdoganamenti di prodotto estero stanno però rallentando e in prospettiva, nel giro di qualche settimana, dovrebbe riavviarsi la domanda da parte del consumo. I prezzi per il prodotto molitorio rimangono pari a euro/t partenza. ANDAMENTO dei prezzi nazionali ed esteri del grano duro (2010) giu. 7 lug. 14 lug. 21 lug. 28 lug. 4 ago. 11 ago. Prezzi (euro/t) 18 ago 25 ago. 1 set. 8 set. 15 set. 22 set. 29 set. 6 ott. Ager BO Fino Centro Francese partenza 2 Hard Fob US Ager BO Fino Nord MAIS E SOIA Il mercato nazionale ha fatto registrare negli ultimi giorni consistenti ribassi; prendendo spunto dai cali sul Matif e dalla scarsa domanda da parte del consumo, i prezzi sono calati di una decina di euro/t nel giro di qualche giorno. La trebbiatura a livello nazionale è solo al 50% e si comincia ad avvertire una certa pressione, soprattutto nelle zone dove solo adesso comincia la trebbiatura. Il consumo appare tuttora ben coperto e anche i commercianti sembrano avere un atteggiamento di attesa anche per l incertezza che grava sulla situazione internazionale. I prezzi partenza sul pronto sono pari a 195 euro/t Emilia-Romagna/ basso Veneto, 192 euro/t in alto Veneto e 190 euro/t in Friuli; per avanti si parla di 200 euro/t per gennaio-giugno in Veneto. Il prodotto estero arrivo via camion vale euro/t per ottobre-dicembre. I prezzi del seme di soia nazionale al raccolto sono pari a euro/t partenza.

3 MERCATO ESTERO GRANO TENERO Europa. La situazione comunitaria è abbastanza confusa e, in un susseguirsi di dati positivi e negativi, i mercati continuano a essere estremamente volatili con oscillazioni giornaliere che testimoniano l incertezza che vi è tra gli operatori. Probabilmente sui mercati telematici, quali il Matif, la componente speculativa ha un peso determinante, come testimoniato dai consistenti cali di prezzo degli ultimi giorni; questi ribassi infatti non troverebbero riscontro nei dati produttivi e di consumo attualmente disponibili. Probabilmente i prezzi nelle scorse settimane hanno raggiunto valori ai quali la «speculazione» ritiene di dover uscire da questo mercato. La scorsa settimana l Ue ha concesso licenze di esportazione per ben 1,03 milioni di t, record degli ultimi anni nonostante la debolezza del dollaro. Di questa quantità tonnellate provengono dalla Francia e dai Paesi Bassi. Al momento il quantitativo di campagna ha raggiunto 6,35 milioni di t rispetto ai 4,7 milioni dello scorso anno. A questi ritmi l obiettivo di esportare milioni di tonnellate sarà raggiunto molto prima del previsto. La pesantezza dei mercati è quindi da ricercare nelle preoccupazioni per il rafforzamento dell euro e nel generalizzato ribasso nei mercati mondiali dei cereali. Il prezzo sul Matif è sceso a 203,25 euro/t, mentre in Germania è pari a 200 euro/t partenza e in Ungheria si attesta a 210 euro/t. Mondo. La produzione canadese di grano nella corrente campagna è in calo del 17% (21 milioni di tonnellate contro i 26 milioni dello scorso anno). L Ucraina ha esportato in settembre 1,33 milioni di t di cereali (di cui t di grano) contro 1,3 milioni di tonnellate di agosto. L obiettivo del Governo ucraino, che deve ancora decidere sui provvedimenti restrittivi all export, è di esportare nella corrente campagna 12 milioni di t di cereali contro i 21 milioni di tonnellate dello scorso anno. Delle tonnellate di grano acquistate nella scorsa settimana dall Egitto, t provengono dalla Francia e t dal Canada; il prodotto francese è stato acquistato a 284,5 dollari/t Fob (pari a circa 206 euro/t). In Ucraina le semine autunnali procedono speditamente: il grano è già al 63% (4,3 milioni di ettari, ettari in più rispetto allo scorso anno). In Russia invece le semine sono in consistente ritardo con 9,95 milioni di ettari già completati, pari al 23,5% in meno dell anno passato. I dati Usda (United states department of agricolture) di settembre sugli stock di cereali negli Usa hanno lasciato invariato il dato sul grano e la soia, ma il consistente aumento per il mais ha trascinato al ribasso sul Cbot anche gli altri prodotti. I prezzi Fob in dollari/t sono pari a 268 dagli Usa e 295 dall Argentina. GRANO DURO Europa. Delle tonnellate esportate dalla Francia, nella corrente campagna sono già state vendute in Italia. I prezzi si sono stabilizzati intorno a 240 euro/t partenza sudest e 245 euro/t Fob. Mondo. La produzione canadese di grano duro è calata del 43% passando da 5,4 a 3,04 milioni di tonnellate. I prezzi Fob in dollari/t sono pari a 340 dal Canada e 253 dagli Usa.

4 MAIS E SOIA Europa. La trebbiatura deve ancora iniziare in buona parte dei Paesi del Centro-Est Europa; le continue precipitazioni fanno ritardare l inizio dei raccolti in molte zone di produzione. I mercati sono in fase di netto calo per la pesantezza del complesso dei cereali in Europa e per le notizie sul buon andamento delle produzioni negli Usa e delle semine in Sudamerica. Inoltre il rafforzamento dell euro contribuisce alla pesantezza dei mercati. I prezzi sono calati in Francia con valori sul Matif che hanno raggiunto i 193,75 euro/ t e che sono pari a 197 euro/t Fob sull Atlantico e 206 euro/t Fob sul Mediterraneo. Il mais ungherese partenza è sceso a 160 euro/t per il periodo di raccolto. Mondo. I dati Usda sugli stock di cereali negli Usa hanno indicato un volume sorprendente pari a 1,7 milioni di bushel, rispetto a 1,41 milioni di bushel delle stime precedenti; questo dato è del 21% superiore al previsto e ha determinato una consistente ondata di vendite sul Cbot da parte di operatori finanziari che stanno alleggerendo le loro posizioni. Probabilmente un po su tutti i mercati si sta assottigliando la componente speculativa dei prezzi; lo spunto, oltre che dai dati americani, è stato preso anche dal buon andamento delle semine sudamericane (in Argentina si parla di un aumento del 17% nel seminativo a mais), dai dati abbastanza positivi delle semine autunnali in Russia e in Ucraina e, non ultimo, dal rallentamento degli acquisti cinesi. La trebbiatura del mais negli Usa è completa al 27% in condizioni meteo ottimali. I prezzi Fob in dollari/t sono pari a 210 dagli Usa e 222 dal Brasile.

5 VARIE NUOVA PAC E CEREALI, COSA BOLLE IN PENTOLA? Quando l agricoltura europea ha bisogno di evolversi si fa una riforma della pac, ogni volta però gli obiettivi sono diversi. Per il 2013 si parla di una pac che dovrà essere in grado di garantire l approvigionamento alimentare e il soggetto attorno a cui ruota il tutto è l impresa agricola. La base dell alimentazione umana sono i cereali, se ne dovranno produrre di più? E per i cerealicoltori italiani, per guardare a casa nostra, come si metteranno le cose? I più eminenti economisti e operatori di settore hanno cercato di rispondere a queste ed altre domande parlandone a Bologna durante la due giorni di GranoItalia, conclusasi lo scorso 1 ottobre. Quale cerealicoltura dopo il 2013? «A Bruxelles siamo entrati nella fase calda della discussione ha detto il presidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo Paolo De Castro ma in Italia siamo ancora in alto mare e si sono fatte poche simulazioni. Il position paper italiano (le osservazioni alle decisioni europee) è appena arrivato sul tavolo del Commissario Dacian Ciolos e attualmente la discussione verte sui nuovi criteri da utilizzare per i contributi agli agricoltori ha continuato De Castro da una parte si ipotizza un aiuto solo a superficie, che premierebbe Paesi come la Francia, e dall altra un criterio di valore ad ettaro, che al contrario premierebbe le produzioni ad alto valore aggiunto, come quelle italiane». Ovviamente si pensa a un insieme delle due, il problema è quale criterio «peserà» di più rispetto all altro. Pacchetto anticrisi per i cereali Un appuntamento fondamentale per la filiera cerealicola sarà entro fine 2010, quando verrà varato il «pacchetto latte», una serie di misure anticrisi che, a dispetto del nome, riguarderanno anche i cereali. Nel pacchetto infatti si parlerà di contrattualizzazione e quindi anche di accordi di filiera tra agricoltori e industria, di incentivi alla creazione di organizzazioni di produttori cerealicoli sul modello di quanto già fatto per l ortofrutta e di rapporti contrattuali con la gdo. Alle parole di De Castro hanno fatto eco quelle di Angelo Frascarelli, economista della facoltà di agraria di Perugia, secondo il quale «Per i cereali il vero rischio non è la pac, ma il mercato. L Ue chiede all agricoltura di essere competitiva e sostenibile, l imprenditore dovrà guardare alla competitività delle sue produzioni. Per i cerealicoltori la riduzione dell aiuto ci sarà, ma non così pesante; diverso il discorso per i prezzi, sempre soggetti alla volatilità dei mercati. Comunque il mio consiglio ha detto Frascarelli è quello di seminare, a luglio 2011 il mercato sarà sicuramente vivace». Una cosa è sicura, chi oggi prende euro/ha non li prenderà più; l Unione europea chiede all agricoltura di essere competitiva e aiuterà gli agricoltori a riorganizzarsi nella loro filiera produttiva. Attenzione però, la pac «assistenzialista» è finita per sempre e la spinta all innovazione parte dal basso, anzi dal campo.