GRANO TENERO. Obiettivo MERCATO ITALIANO ANDAMENTO dei prezzi nazionali ed esteri del grano tenero (2009)

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1 Obiettivo in collaborazione con GRANO TENERO MERCATO ITALIANO campagna vi è ancora buona disponibilità di merce nazionale e la pesantezza dei mercati esteri invoglia solo gli acquisti programmati di giorno in giorno. Il contesto che si va delineando per il nuovo raccolto non facilita il mercato della campagna in corso e, seppure con le cautele del caso, l attuale pesantezza potrebbe ulteriormente aggravarsi. I prezzi nominali sono in ulteriore calo sul pronto sia per utilizzo molitorio sia per quello foraggero, mentre si registrano diversi affari per la nuova campagna di grano a uso foraggero. ANDAMENTO dei prezzi nazionali ed esteri del grano tenero (2009) 350,00 325,00 300,00 275,00 Prezzi (euro/t) 250,00 225,00 200,00 175,00 150,00 125,00 100,00 16 dic. 23 dic. 30 dic. 6 gen. 13 gen. 20 gen. 27 gen. 3 feb. 10 feb. 17 feb. 24 feb. Ager BO N. Spring Ager BO Classe 1 Ager BO Classe 3 Francese partenza

2 I prezzi del prodotto nazionale sono pari a euro/t per i misti rossi e attorno ai 150 euro/t per i bianchi; i grani esteri via camion continuano a essere offerti a un prezzo pari a euro/t in base alle origini. Il grano foraggero sui porti è offerto a un prezzo pari a euro/t per il pronto a marzo 2011, mentre per il grano arrivo camion le offerte sono pari a euro/t per il pronto a valori simili fino a dicembre GRANO TENERO GRANO TENERO MERCATO EUROPEO L apprezzamento del dollaro sull euro è controbilanciato sui mercati internazionali dal calo di prezzo del grano dal Mar Nero, e il grano comunitario continua a essere penalizzato sui mercati internazionali: delle t acquistate la scorsa settimana dall Egitto solo erano di origine francese (169,4 dollari/t Fob), mentre le rimanenti t sono state acquistate dalla Russia (170,15 dollari/t Fob). Con le t della scorsa settimana concesse dall Ue le licenze di esportazione hanno raggiunto 11,3 milioni di tonnellate, contro le 14 milioni della scorsa campagna. A questo punto, per raggiungere l obiettivo di uno stock finale di 17 milioni di tonnellate, l Ue dovrebbe esportare t a settimana fino al 30 giugno. I prezzi del grano francese sul Matif sono scesi fino a 122 euro/t, mentre il grano tedesco in partenza continua a valere 112 euro/t e quello ungherese in partenza 105 euro/t. MERCATO MONDIALE Con i grani Usa completamente fuori mercato, il grano dal Mar Nero continua a essere il più competitivo nei confronti degli acquirenti del Nord Africa anche grazie al ribasso di prezzo di 2-3 dollari/t degli ultimi giorni; tuttavia nei primi 15 giorni di febbraio le esportazioni sono calate del 26% rispetto ai primi 15 giorni di gennaio 2010 (da t a t). In India, la produzione record di grano dello scorso anno (80,6 milioni di tonnellate) sarà seguita da un altro eccellente raccolto che il Governo al momento stima a 82 milioni di tonnellate. I prezzi Fob in dollari/t sono pari a 205 dagli Usa, 202 dall Australia, 220 dall Argentina, 172 dalla Russia e 168 dall Ucrain.

3 GRANO DURO MERCATO ITALIANO Dopo che l Istat ha pubblicato per la prossima campagna una previsione di crescita della superficie del 4,1% - aumento inaspettato dato che in precedenza si era parlato di cali fino al 10% - molti operatori cominciano a fare i conti con una superficie invariata (1,27 milioni di ha) e una produzione prevista attorno ai 3,5 milioni di tonnellate. ANDAMENTO dei prezzi nazionali ed esteri del grano duro (2009) dic. 23 dic. 30 dic. 6 gen. 13 gen. 20 gen. Prezzi (euro/t) 27 gen. 3 feb. 10 feb. 17 feb. 24 feb. Ager BO Fino Centro Francese partenza 2 Hard Fob US Ager BO Fino Nord Il mercato continua a peggiorare e in molte zone il grano duro è arrivato a competere con il grano tenero foraggero nell utilizzo zootecnico: a questo riguardo si parla di quantitativi limitati sul pronto per la scarsa domanda da parte dei mangimisti anche se nei prossimi mesi l utilizzo potrebbe aumentare, sempre che i prezzi del grano tenero non diminuiscano ancora. È difficile parlare di prezzi visto che a 135 euro/t per il prodotto in partenza di bassa qualità non ci sono compratori. Per il prodotto di media qualità i prezzi sono pari a euro/t. GRANO DURO GRANO DURO MERCATO EUROPEO Si prevede che la produzione francese per la prossima campagna passi da 2,14 a 2,56 milioni di tonnellate e quella spagnola da 1,35 a 1,28 milioni di tonnellate. I mercati sono sempre pesantissimi con i prezzi in Spagna pari a 150 euro/t Fob e in Francia a 142 euro/t partenza Sud Ovest e 154 euro/t Fob Rouen. MERCATO MONDIALE Il prezzo Fob in Canada è di 222 dollari/t.

4 MAIS e SOIA MAIS e SOIA MAIS e SOIA MERCATO ITALIANO Il mercato nazionale è praticamente inattivo sul pronto per mancanza di domanda da parte del consumo, tuttavia sono da segnalare i primi affari per la merce sia nazionale che estera. I prezzi del mais, soprattutto per il futuro, continuano a essere depressi dalla pesantissima situazione degli altri cereali, situazione per la quale è difficile stimare il termine. Ai valori attuali il mais è il cereale a uso zootecnico più caro per tutto il 2010 e, se si materializzano i raccolti comunitari previsti per questa estate e autunno, difficilmente l attuale scenario potrà cambiare prima del prossimo anno. Per quanto riguarda le prossime semine l Istat suppone un calo di superficie del 4%, con significativi spostamenti a favore dei semi oleosi a semina primaverile. I prezzi per il prodotto in partenza sul pronto sono pari a 138 euro/t in Friuli Venezia Giulia, 140 in Veneto e 142 euro/t in Emilia-Romagna, con assenza di compratori sia sul pronto sia per le posizioni estive del vecchio raccolto per le quali ai valori precedenti vanno aggiunti da 4 a 5 euro/t. Il prodotto estero arrivo via camion vale intorno a 150 euro/t fino a giugno. Per il nuovo raccolto sono da segnalare affari di prodotto nazionale o estero per consegna in autunno a prezzi pari a euro/t per il prodotto in arrivo dal Nord Italia, mentre per il prodotto in partenza dal Veneto non vi sono compratori per prezzi pari a 145 euro/t per settembre/dicembre. I prezzi del seme di soia sono pari a 320 euro/t per il prodotto in partenza sul pronto, mentre per nuovo raccolto si parla di valori fra 290 e 300 euro/t. MERCATO EUROPEO I prezzi sono in calo, anche se in maniera molto più contenuta rispetto agli altri cereali. La situazione attuale viene in parte stabilizzata dalla scarsa disponibilità di mais in Ungheria e in altri Paesi dell Est Europa, mentre la situazione è più pesante in Francia per la stringente competizione con gli altri cereali a uso zootecnico. Per la prossima campagna si può ipotizzare una produzione complessivamente invariata nella Ue rispetto alla corrente campagna. I prezzi sul Matif sono scesi fino a 130 euro/t, mentre i prezzi Fob in Francia sono pari a 133,5 euro/t su Mediterraneo, 138 euro/t sull Atlantico e per il prodotto in partenza dall Ungheria a 112 euro/t. MERCATO MONDIALE In Argentina la produzione di mais potrebbe raggiungere i 21 milioni di tonnellate dopo che la siccità dello scorso anno aveva determinato una produzione di «soli» 13 milioni. Nell attuale situazione e in attesa di dati più precisi sulle prossime semine i valori sul Cbot si sono stabilizzati intorno a cent/bushel. I prezzi Fob in dollari/t sono pari a 168 dagli Usa e 156 dall Argentina, mentre il prodotto ucraino vale 184.

5 VARIE L INDUSTRIA DELLA PASTA SI SCHIERA CONTRO LE SEMENTI NON CERTIFICATE Anche i pastai sono preoccupati dall eliminazione degli incentivi all utilizzo di seme certificato. Il presidente di Molini d Italia, Ivano Vacondio (già presidente di Italmopa - l associazione dei mugnai e dell industria molitoria aderente a Confindustria), mette in luce appunto «il rischio di un abbassamento della qualità dei prodotti della prima trasformazione e, successivamente, della produzione di pasta, nel caso in cui gli imprenditori agricoli scegliessero di utilizzare semi non certificati». «Parlare di rischio di abbassamento della qualità è sacrosanto ha dichiarato il presidente di Molini d Italia ma non mi preoccuperei per la sicurezza alimentare. I controlli sulle materie prime, sui processi di trasformazione e lavorazione, fino al prodotto finito, sono assolutamente efficaci e stringenti, tali per cui la sicurezza alimentare è assolutamente garantita in ogni sua fase. I consumatori non devono temere alcunché». Un concetto ribadito con insistenza: «Siamo il Paese dove la sicurezza alimentare è garantita al 100 per cento e su questo punto non accettiamo una strumentalizzazione o la messa in discussione a fini di lobby». Parimenti, Vacondio si trova a dover sostenere la tendenza attuale della filiera, a partire dai cerealicoltori, di contenere o limare i costi. «Il ragionamento è molto semplice spiega e riguarda la qualità. Se c è ed è riconosciuta, deve essere remunerata in maniera adeguata. Ogni anello della filiera deve trarne beneficio: chi coltiva, chi opera sia la prima che la seconda trasformazione». Inevitabile, dunque, che in un momento di crisi per il settore si cerchi di diminuire le spese. Anche a discapito talvolta della qualità. E così, forse, l eliminazione dell obbligo di utilizzare seme certificato non fa altro che accentuare una tendenza già in atto dallo «sboom» del prezzo delle materie prime. «Sicuramente è un errore, almeno secondo noi imprese della prima trasformazione conclude Vacondio ma il fenomeno lo stiamo purtroppo già in parte conoscendo». Il parere del Comitato tecnico agricoltura della Conferenza Stato-Regioni coglie di sorpresa anche Giuseppe Amato, direttore generale del pastificio «Antonio Amato e C.». «Se questa è la posizione di Assosementi, a fronte di una simile ipotesi sostiene Giuseppe Amato ne hanno ben motivo. Si tratta di un ipotesi che, se venisse confermata, vanificherebbe un percorso di attenzione verso la qualità e la valorizzazione della filiera del grano duro, che ha preso avvio coi ministri De Castro e Zaia, ancora oggi perseguita». ZAIA VUOLE UN MARCHIO ETICO PER L OGM-FREE «Leggo alcune reazioni alla sentenza del Consiglio di Stato sugli ogm e mi sembra non tengano nel dovuto conto la volontà dei cittadini italiani e della maggioranza di quelli europei che, sempre di più e sempre più numerosi, invocano prodotti di qualità, tracciabilità e trasparenza». Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, all indomani della sentenza del Consiglio di Stato che apre la strada alla coltivazione degli ogm su territorio italiano, propone un marchio etico ogm-free per tutelare i consumatori. «Credo - spiega Zaia - si debba riflettere su come andare in soccorso di tale volontà, che certo si scontra con gli interessi delle multinazionali e di pochi produttori nazionali. Mi chiedo se la proposta di un marchio etico ogm-free sarebbe in grado di aiutare i consumatori italiani a veder rispettata la loro volontà fino sugli scaffali dei negozi e dei centri commerciali. È vero che oggi, anche se in misura contenuta, esistono e circolano liberamente semi ogm nel nostro territorio. - Prosegue il ministro - Il problema è contenere il fenomeno, non svilupparlo: e questo per venire incontro alla struttura economica e identitaria che meglio ci rappresenta nel mondo». «Va ribadito conclude Zaia - che gli ogm non sono la risposta a un mercato dove i nostri cibi si confrontano con quelli venduti a prezzi irrisori perchè prodotti da Paesi che pagano i loro braccianti due euro al giorno, come avviene in India, o cinque euro al giorno, come accade in Cina. La risposta a questi problemi è una seria politica che imponga tracciabilità ed etichettatura dei prodotti agroalimentari».

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