DOCUMENTO UNICO di PROGRAMMAZIONE (D.U.P.)

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1 COMUNE di ARTENA DOCUMENTO UNICO di PROGRAMMAZIONE (D.U.P.) PERIODO: Pag. 1 di 195

2 INDICE GENERALE Premessa Pag. 4 1 Sezione strategica Pag. 8 2 Analisi di contesto Pag Popolazione Pag Condizione socio economica delle famiglie Pag Economia insediata Pag Territorio Pag Struttura organizzativa Pag Struttura operativa Pag Organismi gestionali Pag Obiettivi degli organismi gestionali Pag Societa` Partecipate Pag Accordi di programma Pag Altri strumenti di programmazione negoziata Pag Funzioni su delega Pag Gli investimenti e la realizzazione delle opere pubbliche Pag Fonti di finanziamento Pag Analisi delle risorse Pag Proventi dell`ente Pag Equilibri della situazione corrente e generali del bilancio Pag Quadro rissuntivo Pag Coerenza con il patto di stabilità Pag Linee programmatiche di mandato Pag. 58 Descrizione dettagliata linee programmatiche di mandato Pag. 64 Stato di attuazione delle linee programmatiche Pag Ripartizione delle linee programmatiche Pag. 72 Pag. 2 di 195

3 Quadro generale degli impieghi per missione Pag. 73 Quadro generale degli impieghi per missione Pag. 74 Stampa dettagli per missione Pag Sezione operativa Pag. 111 Stampa dettagli per missione/programma Pag Sezione operativa parte n.2 - Investimenti Pag le risorse umane Pag. 190 Valutazioni finali Pag. 194 Pag. 3 di 195

4 PREMESSA Il principio contabile applicato n. 12 concernente la programmazione di bilancio, statuisce che la programmazione è il processo di analisi e valutazione che, comparando e ordinando coerentemente tra loro le politiche e i piani per il governo del territorio, consente di organizzare, in una dimensione temporale predefinita, le attività e le risorse necessarie per la realizzazione di fini sociali e la promozione dello sviluppo economico e civile delle comunità di riferimento. Il processo di programmazione, si svolge nel rispetto delle compatibilità economico-finanziarie e tenendo conto della possibile evoluzione della gestione dell ente, richiede il coinvolgimento dei portatori di interesse nelle forme e secondo le modalità definite da ogni Ente, si conclude con la formalizzazione delle decisioni politiche e gestionali che danno contenuto a programmi e piani futuri riferibili alle missioni dell ente. Attraverso l attività di programmazione, le amministrazioni concorrono al perseguimento degli obiettivi di finanza pubblica definiti in ambito nazionale, in coerenza con i principi fondamentali di coordinamento della finanza pubblica emanati in attuazione degli articoli 117, terzo comma, e 119, secondo comma, della Costituzione e ne condividono le conseguenti responsabilità. Il Documento unico di programmazione degli enti locali (DUP) Il DUP è lo strumento che permette l attività di guida strategica ed operativa degli enti locali e consente di fronteggiare in modo permanente, sistemico e unitario le discontinuità ambientali e organizzative. Entro il 31 luglio di ciascun anno la Giunta presenta al Consiglio il Documento Unico di Programmazione (DUP), che sostituisce, per gli enti in sperimentazione, la relazione previsionale e programmatica. Con riferimento all esercizio 2016, il decreto 3 luglio 2015, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 157 del 9 luglio 2015, il ministero dell'interno ha fissato al 31 ottobre il termine per l'approvazione formale in Giunta e la successiva presentazione al Consiglio, relativo al triennio Il termine di presentazione del DUP non è vincolante. Questo documento, oggetto di un'attenta valutazione da parte degli organi deliberanti, unisce in se la capacità politica di prefigurare finalità di ampio respiro con la necessità di dimensionare questi medesimi obiettivi alle reali risorse disponibili. E questo, cercando di ponderare le diverse implicazioni presenti nell'intervallo di tempo considerato dalla programmazione. Obiettivi e relative risorse, infatti, costituiscono due aspetti del medesimo problema. Ma non è facile pianificare l'attività quando l'esigenza di uscire dalla quotidianità si scontra con la difficoltà di delineare una strategia di medio periodo, spesso dominata da elementi di incertezza. Il contesto della finanza locale, con la definizione di competenze e risorse certe, è lontano dal possedere una configurazione che sia stabile nel contenuto e duratura nel tempo. Pag. 4 di 195

5 Il contenuto di questo elaborato vuole riaffermare la capacità politica dell'amministrazione di agire in base a comportamenti chiari ed evidenti, e questo sia all'interno che all'esterno dell'ente. L'organo collegiale, chiamato ad approvare il principale documento di pianificazione dell'ente, ma anche il cittadino in qualità di utente finale dei servizi erogati, devono poter ritrovare all'interno del Documento unico di programmazione (DUP) le caratteristiche di una organizzazione che agisce per il conseguimento di obiettivi ben definiti. Questo elaborato, proprio per rispondere alla richiesta di chiarezza espositiva e di precisione nella presentazione, si compone di vari argomenti che formano un quadro significativo delle scelte che l'amministrazione intende intraprendere nell'intervallo di tempo considerato. Il documento unico di programmazione si suddivide in due sezioni, denominate Sezione strategica e Sezione operativa. La prima (SeS) sviluppa ed aggiorna con cadenza annuale le linee programmatiche di mandato e individua, in modo coerente con il quadro normativo, gli indirizzi strategici dell ente. Nella sostanza, si tratta di adattare il programma originario definito nel momento di insediamento dell amministrazione con le mutate esigenze. La seconda sezione (SeO) riprenderà invece le decisioni strategiche dell ente per calibrarle in un'ottica più operativa, identificando così gli obiettivi associati a ciascuna missione e programma. Il tutto, individuando le risorse finanziarie, strumentali e umane. Venendo al contenuto, la prima parte della Sezione strategica, denominata "Condizioni esterne", affronta lo scenario in cui si innesca l intervento dell ente, un contesto dominato da esigenze di più ampio respiro, con direttive e vincoli imposti dal governo e un andamento demografico della popolazione inserito nella situazione del territorio locale. Si tratta quindi di delineare sia il contesto ambientale che gli interlocutori istituzionali, e cioè il territorio ed i partner pubblici e privati con cui l ente interagisce per gestire talune problematiche di più vasto respiro. In questo ambito assumono importanza gli organismi gestionali a cui l ente partecipa a vario titolo e gli accordi negoziali raggiunti con altri soggetti pubblici o privati per valorizzare il territorio, e cioè gli strumenti di programmazione negoziata. Questo iniziale approccio termina individuando i principali parametri di riferimento che saranno poi monitorati nel tempo. L attenzione si sposterà quindi verso l apparato dell ente, con tutte le dotazioni patrimoniali, finanziarie e organizzative. Questa parte della sezione strategica si sviluppa delineando le caratteristiche delle "Condizioni interne. L analisi abbraccerà le tematiche connesse con l erogazione dei servizi e le relative scelte di politica tributaria e tariffaria, e lo stato di avanzamento delle opere pubbliche. Si tratta di specificare l entità delle risorse che saranno destinate a coprire il fabbisogno di spesa corrente e d'investimento, entrambi articolati nelle varie missioni. Si porrà inoltre attenzione sul mantenimento degli equilibri di bilancio nel tempo, e questo in termini di e cassa, analizzando le problematiche connesse con l eventuale ricorso all indebitamento ed i possibili vincoli imposti dal patto di stabilità. La prima parte della Sezione operativa, chiamata Valutazione generale dei mezzi finanziari, si sposta nella direzione che privilegia il Pag. 5 di 195

6 versante delle entrate, riprendono le risorse finanziarie per analizzarle in un ottica contabile. Si procede a descrivere sia il trend storico che la previsione futura dei principali aggregati di bilancio (titoli). In questo contesto possono essere specificati sia gli indirizzi in materia di tariffe e tributi che le direttive sul ricorso all indebitamento. L iniziale visione d insieme, di carattere prettamente strategico, si sposta ora nella direzione di una programmazione ancora più operativa dove, in corrispondenza di ciascuna missione suddivisa in programmi, si procederà a specificare le forme di finanziamento di ciascuna missione. Questo valore complessivo costituisce il fabbisogno di spesa della missione e relativi programmi, destinato a coprire le uscite correnti, rimborso prestiti ed investimenti. Saranno quindi descritti gli obiettivi operativi, insieme alle risorse strumentali e umane rese disponibili per raggiungere tale scopo. La seconda e ultima parte della sezione operativa, denominata "Programmazione del personale, opere pubbliche e patrimonio", ritorna ad abbracciare un'ottica complessiva e non più a livello di singola missione o programma. Viene infatti messo in risalto il fabbisogno di personale per il triennio, le opere pubbliche che l'amministrazione intende finanziare nello stesso periodo ed il piano di valorizzazione e alienazione del patrimonio disponibile non strategico. LINEE PROGRAMMATICHE DI MANDATO E GESTIONE Programma di mandato e pianificazione annuale L attività di pianificazione di ciascun ente parte da lontano, ed ha origine con la definizione delle linee programmatiche di mandato che hanno accompagnato l insediamento dell amministrazione. In quel momento, la visione della società proposta dalla compagine vincente si era già misurata con le reali esigenze della collettività e dei suoi portatori di interesse, oltre che con i precisi vincoli finanziari. Questa pianificazione di ampio respiro, per tradursi in programmazione operativa, e quindi di immediato impatto con l attività dell ente, ha bisogno di essere aggiornata ogni anno per adattarsi così alle mutate condizioni della società locale, ma deve essere anche riscritta in un ottica tale da tradurre gli obiettivi di massima in atti concreti. La programmazione operativa, pertanto, trasforma le direttive di massima in scelte adattate alle esigenze del triennio. Lo strumento per effettuare questo passaggio è il documento unico di programmazione (DUP). Adempimenti e formalità previste dal legislatore Il processo di programmazione previsto dal legislatore è molto laborioso. Si parte dal 31 luglio di ciascun anno, quando la giunta presenta al consiglio il documento unico di programmazione (DUP) con il quale identifica, in modo sistematico e unitario, le scelte di natura strategica ed operativa per il triennio futuro. L elaborato si compone di due parti, denominate rispettivamente sezione strategica (SeS) e la sezione operativa Pag. 6 di 195

7 (SeO). Entro il successivo 15 novembre la giunta approva lo schema del bilancio di previsione da sottoporre al consiglio e, nel caso siano sopraggiunte variazioni al quadro normativo, aggiorna l originaria stesura del documento unico. Entro il 31 dicembre, infine, il consiglio approva il DUP e il bilancio definitivi, con gli obiettivi e le finanze per il triennio. La programmazione strategica (SeS) La sezione strategica aggiorna le linee di mandato e individua la strategia dell ente; identifica le decisioni principali del programma di mandato che possono avere un impatto di medio e lungo periodo, le politiche da sviluppare per conseguire le finalità istituzionali e gli indirizzi generali precisando gli strumenti scelti dall'ente per rendicontare il proprio operato. I caratteri qualificanti di questo approccio, come richiede la norma, sono la valenza pluriennale del processo, l'interdipendenza e la coerenza dei vari strumenti, unita alla lettura non solo contabile. È per ottenere questo che la sezione svilupperà ciascun argomento dal punto di vista sia numerico che descrittivo, ma anche espositivo, impiegando le modalità che la moderna tecnica grafica offre. La programmazione operativa (SeO) La sezione operativa definisce gli obiettivi dei programmi in cui si articolano le missioni, individuando i fabbisogni e relativi finanziamenti, le dotazioni strumentali ed umane. Questo documento orienterà le deliberazioni degli organi collegiali in materia, e sarà il punto di rifermento per la verifica sullo stato di attuazione dei programmi. Dato che gli stanziamenti dei singoli programmi, composti da spese correnti, rimborso prestiti e investimenti, sono già presenti nel bilancio, si è preferito razionalizzare il contenuto della SeO evitando di riportare anche in questo documento i medesimi importi. Nella sezione saranno descritti gli obiettivi operativi con le dotazioni strumentali e umane dei singoli programmi per missione, rinviando al modello del bilancio la lettura dei dati finanziari. Pag. 7 di 195

8 SEZIONE STRATEGICA 1. LA SEZIONE STRATEGICA La sezione strategica sviluppa e concretizza le linee programmatiche di mandato di cui all art. 46 comma 3 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 e individua, in coerenza con il quadro normativo di riferimento e con gli obiettivi generali di finanza pubblica, le principali scelte che caratterizzano il programma dell amministrazione da realizzare nel corso del mandato amministrativo. Nella sezione strategica vengono riportate le politiche di mandato che l ente intende sviluppare nel corso del triennio, declinate in programmi, che costituiscono la base della successiva attività di programmazione di medio/breve termine che confluisce nel Piano triennale ed annuale della performance. Il Comune Artena, in attuazione dell art. 46 comma 3 del TUEL ha approvato, con deliberazione di C.C. n.5 del 09/06/2014 il Programma di mandato per il periodo , dando così avvio al ciclo di gestione della Performance. Attraverso tale atto di Pianificazione, sono state definite nr. 11 aree di intervento strategico che rappresentano le politiche essenziali da cui sono derivati i programmi, progetti e singoli interventi da realizzare nel corso del mandato. Tali Linee Programmatiche, che attengono a vari ambiti di intervento dell Ente, sono state così denominate: 1 - POLITICHE TRIBUTARIE 2 - VALORIZZAZIONE CENTRO STORICO 3 - URBANISTICA 4 - TUTELA DELL'AMBIENTE 5 - POLITICHE SOCIALI 6 - AGRICOLTURA 7 - GIOVANI E SPORT 8 - CULTURA E SCUOLA 9 - SICUREZZA Pag. 8 di 195

9 Nel corso del mandato amministrativo, la Giunta Comunale ha rendicontato al Consiglio Comunale, annualmente, lo stato di attuazione dei programmi di mandato. Il monitoraggio relativo allo stato di attuazione della programmazione, si è reso necessario non solo perché previsto dalla normativa, art. 42 comma 3 Tuel, ma soprattutto perché costituisce attività strumentale alla sana gestione degli Enti pubblici, e soprattutto un dovere nei confronti dei cittadini che hanno il diritto di conoscere le azioni poste in essere dagli amministratori comunali ed i risultati raggiunti, posti in correlazione con gli obbiettivi programmati ampiamente pubblicizzati. ANALISI STRATEGICA DELLE CONDIZIONI ESTERNE Analisi delle condizioni esterne La sezione strategica aggiorna le linee di mandato e individua la strategia dell ente; identifica le decisioni principali che caratterizzano il programma di mandato che possono avere un impatto di medio e lungo periodo, le politiche da sviluppare per conseguire le finalità istituzionali e gli indirizzi generali di programmazione. Sono precisati gli strumenti attraverso i quali l'ente rendiconterà il proprio operato durante il mandato, informando così i cittadini sul grado di realizzazione dei programmi. La scelta degli obiettivi è preceduta da un processo di analisi strategica delle condizioni esterne, descritto in questa parte del documento, che riprende gli obiettivi di periodo individuati dal governo, valuta la situazione socio-economica (popolazione, territorio, servizi, economia e programmazione negoziata) ed adotta i parametri di controllo sull evoluzione dei flussi finanziari. L'analisi strategica delle condizioni esterne sarà invece descritta nella parte seguente del DUP. Obiettivi individuati dal governo (condizioni esterne) Il principio applicato alla programmazione prevede che l individuazione degli obiettivi strategici sia effettuata tenendo in considerazione le condizioni esterne ed interne in cui l Ente si trova ad operare: gli scenari socio economici ed il contesto normativo nazionale e regionale costituiscono in questo senso i paletti all interno dei quali si deve orientare l azione dell Amministrazione. Il primo punto di riferimento normativo è rappresentato dal documento di programmazione economico-finanziaria, ovvero il Documento di Programmazione Economico Finanziaria DEF. Il presente documento tiene conto delle linee programmatiche che emergono dal DEF approvato dal Consiglio dei Ministri l'11 aprile In questa sede si riportano in estrema sintesi i principali contenuti del Documento di Economia e Finanza (DEF 2017), per ulteriori approfondimenti si rimanda al contenuto dell elaborato al seguente link DEF si compone di tre sezioni: -Sezione I: Programma di Stabilità dell Italia Pag. 9 di 195

10 -Sezione II: Analisi e tendenze di finanza pubblica -Sezione III: Programma Nazionale di Riforma (PNR) Programma di Stabilità Il Programma di Stabilità del DEF 2017 è il quinto elaborato nel corso della legislatura vigente; offre l opportunità di valutare il percorso compiuto e i risultati finora conseguiti, in base ai quali orientare anche le future scelte di politica economica. L andamento del prodotto interno lordo (PIL) è tornato stabilmente con il segno positivo (+0,1% nel 2014, +0,8% nel 2015, +0,9% nel 2016). Obiettivo del Governo è velocizzare il ritmo di crescita grazie al programma di riforme e di investimenti che sarà implementato e arricchito di nuove iniziative. Il numero di occupati ha superato di 734 mila unità il punto di minimo toccato nel settembre Anche per effetto delle misure comprese nel Jobs Act, il miglioramento delle condizioni del mercato del lavoro si è riflesso in una contrazione del numero degli inattivi, del tasso di disoccupazione e del ricorso alla Cassa integrazione guadagni (CIG); ne hanno beneficiato i consumi delle famiglie, in crescita dell 1,3 per cento nel 2016, che il Governo precedente ha sostenuto mediante diverse misure di politica economica. Dal 2014 anche i conti pubblici hanno registrato un costante miglioramento. Il disavanzo in rapporto al PIL è sceso dal 3,0 per cento al 2,7 nel 2015 fino al 2,4 nel 2016; l avanzo primario è risultato pari all 1,5 per cento del PIL nel La somma delle diverse riduzioni d imposta o misure equivalenti, a partire dalla riduzione dell'irpef di 80 euro mensili per i lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi, ha portato la pressione fiscale al 42,3 per cento nel 2016 dal 43,6 nel In aggiunta agli sgravi a favore delle famiglie, si è decisamente abbassata l aliquota fiscale totale per le imprese tramite gli interventi su IRAP (2015), IMU (2016) e IRES (2017), cui si sono aggiunte una serie di altre misure fiscali in favore della crescita e degli investimenti, a cominciare dal super e iper-ammortamento. L obiettivo prioritario del Governo e della politica di bilancio delineata nel DEF resta quello di innalzare stabilmente la crescita e l occupazione, nel rispetto della sostenibilità delle finanze pubbliche. Per il 2017 è confermata la previsione di crescita dell 1,1% grazie ai risultati attesi dalle riforme avviate negli anni precedenti. È intenzione del Governo continuare nel solco delle politiche economiche adottate sin dal 2014, volte a liberare le risorse del Paese dal peso eccessivo dell imposizione fiscale e a rilanciare al tempo stesso gli investimenti e l occupazione, nel rispetto delle esigenze di consolidamento di bilancio. In merito alle clausole di salvaguardia, tuttora previste per il 2018 e il 2019, il Governo intende sostituirle con misure sul lato della spesa e delle entrate, comprensive di ulteriori interventi di contrasto all evasione. Tale obiettivo sarà perseguito nella Legge di Bilancio per il In prospettiva, il Governo avrà un ruolo attivo insieme ad altri partner europei sull evoluzione delle regole di governance economica comune, in vista di un percorso di aggiustamento compatibile con l esigenza di sostenere la crescita e l occupazione. Il Governo ritiene prioritario proseguire nell azione di rilancio degli investimenti pubblici. Per conseguire una maggiore efficienza e razionalizzazione della spesa per investimenti si ritiene necessario intervenire per migliorare la capacità progettuale delle amministrazioni e delle stazioni appaltanti per la realizzazione di opere pubbliche. Il benessere equo e sostenibile In linea di principio il benessere trae vantaggio dall aumento del prodotto interno lordo ma non coincide con esso. La qualità e la sostenibilità dell ambiente, le diseguaglianze economiche, la qualità del lavoro, la salute ed il livello di istruzione della popolazione sono alcune delle dimensioni che concorrono al benessere di una società. Pag. 10 di 195

11 Per queste ragioni, il Governo italiano, primo in Europa e tra i Paesi del G7, ha deciso di introdurre in via provvisoria alcuni indicatori di benessere già a partire da questo Documento programmatico. Quindi, accanto agli obiettivi tradizionali in primis PIL e occupazione che continuano a essere indicatori cruciali al fine di stimare e promuovere il benessere dei cittadini il DEF illustra l andamento del reddito medio disponibile, della diseguaglianza dei redditi, della mancata partecipazione al mercato del lavoro, delle emissioni di CO2 e altri gas clima alteranti. Per le stesse variabili il DEF fissa anche gli obiettivi programmatici. Programma Nazionale di Riforma Il Programma Nazionale di Riforma indica precisi campi di azione che dovranno essere perseguiti per potenziare il ritmo della crescita economica, accrescere l occupazione e contrastare la povertà e le disuguaglianze. In materia di lavoro si prevede un rafforzamento delle politiche attive volte a stimolare le competenze, nonché misure a sostegno del welfare familiare. D altra parte gli interventi in materia di lavoro sono anche alla base delle politiche di stimolo alla crescita e alla produttività. In questo contesto il Governo ritiene fondamentale il ruolo della contrattazione salariale di secondo livello che deve essere ulteriormente valorizzata con interventi sempre più mirati in materia di welfare aziendale. Per superare le disuguaglianze sono previsti interventi su tre ambiti: -il varo del Reddito di Inclusione, misura universale di sostegno economico ai nuclei in condizione di povertà; -il riordino delle prestazioni assistenziali finalizzate al contrasto della povertà; -il rafforzamento e coordinamento degli interventi in materia di servizi sociali, finalizzato a garantire maggiore omogeneità territoriale nell erogazione delle prestazioni. Nella stessa seduta il Consiglio dei Ministri ha inoltre approvato il Decreto legge Disposizioni urgenti in materia finanziaria, iniziative a favore degli enti territoriali, ulteriori interventi in favore delle zone colpite da eventi sismici e misure per lo sviluppo. Di seguito alcune delle principali disposizioni previste. Disposizioni in materia di entrate - Split Payment Si estende l ambito di applicazione del meccanismo della scissione dei pagamenti dell IVA (c.d. split payment) anche alle operazioni effettuate nei confronti di altri soggetti che, a legislazione vigente, pagano l imposta ai loro fornitori secondo le regole generali. In particolare, l estensione riguarda tutte le amministrazioni, gli enti ed i soggetti inclusi nel conto consolidato della Pubblica Amministrazione, le società controllate direttamente o indirettamente dallo Stato, di diritto o di fatto, le società controllate di diritto direttamente dagli enti pubblici territoriali, le società quotate inserite nell indice FTSE MIB della Borsa italiana. Inoltre, si ricomprendendo anche le operazioni effettuate da fornitori che subiscono l applicazione delle ritenute alla fonte sui compensi percepiti (essenzialmente liberi professionisti). Le modifiche sopra esposte si applicano dalle fatture emesse a partire dal 1 luglio Disposizioni in materia di enti territoriali- Riparto del Fondo di Solidarietà Comunale Si modifica il correttivo statistico stabilito dalla legge di bilancio 2017 per la definizione degli importi spettanti a ciascun comune a valere sul Fondo di solidarietà comunale, accogliendo in tal modo la richiesta avanzata in merito dall Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI). Disposizioni in materia di enti territoriali- Fabbisogni standard e capacità fiscali per Regioni Si introduce la procedura per la determinazione di fabbisogni standard e capacità fiscali standard delle Regioni a statuto ordinario, anche ai fini del riparto tra le regioni stesse del concorso alla finanza pubblica. Uno dei principali limiti del presente documento di programmazione è dato dal fatto che nel momento in cui viene deliberato non si conoscono le decisioni che verranno adottate dal Governo per il 2018 attraverso la c.d. Pag. 11 di 195

12 legge di bilancio. Allo stato attuale possono solo cogliersi gli aspetti macroeconomici più rilevanti dalla lettera del DEF (Documento di Economia e Finanza) A legislazione vigente dal 1 gennaio 2018: a) non sarà più operativo il blocco previsto per l aumento dei tributi locali, anche se obiettivo di quest amministrazione è di operare nel prossimo triennio per quanto possibile a pressione tributaria invariata; b) i trasferimenti da parte dello Stato nel non dovrebbero discostarsi rispetto a quanto registrato nel 2017; c) i proventi delle concessioni edilizie potranno essere utilizzate solo per finalità specifiche previste dalla legge (art. 1, c.460 della legge n. 232/2016) e non potranno essere utilizzati per finalità differenti (per esempio per il potenziamento del sistema informatico o per l acquisto di automezzi) d) sarà obbligatorio allegare al bilancio di previsione il programma biennale degli acquisti di cui all art. 21 del d.lgs. 50/2016 secondo uno schema che verrà definito in un apposito decreto. Nel predetto programma dovranno essere contenuti tutti i lavori previsti di importo superiore ai 100 mila euro e gli acquisti di beni e servizi superiori ai 40 mila euro Obiettivi individuati dalla programmazione regionale Una volta delineato lo scenario di indirizzi strategici nazionali, ecco che assume rilevanza la comprensione dell architettura di orientamento prioritario per la propria Regione di appartenenza, al fine di individuare possibili percorsi sinergici per lo sviluppo successivo delle proprie politiche comunali. La programmazione regionale è esplicitata nel documento di Economia e Finanza regionale (DEFR), il documento che annualmente aggiorna le linee programmatiche del PRS (Programma Regionale di Sviluppo) per il periodo compreso nel bilancio pluriennale e quindi costituisce il riferimento per la programmazione su base triennale. Introdotto dalla normativa sull armonizzazione dei sistemi contabili (decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118), il DEFR è presentato annualmente dalla Giunta al Consiglio per la approvazione definitiva. Pag. 12 di 195

13 I contenuti programmatici della Sezione Strategica Pag. 13 di 195

14 DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE ANALISI DI CONTESTO Comune di Artena Pag. 14 di 195

15 2. ANALISI DI CONTESTO L individuazione degli obiettivi strategici consegue ad un processo conoscitivo di analisi strategica, delle condizioni esterne all ente e di quelle interne, sia in termini attuali che prospettici e alla definizione di indirizzi generali di natura strategica. In particolare, con riferimento alle condizioni interne, l analisi richiede, almeno, l approfondimento dei seguenti profili: 1. Caratteristiche della popolazione, del territorio e della struttura organizzativa dell ente; 2. Organizzazione e modalità di gestione dei servizi pubblici locali; 3. Indirizzi generali di natura strategica relativi alle risorse e agli impieghi e sostenibilità economico finanziaria attuale e prospettica. 4. Coerenza e compatibilità presente e futura con le disposizioni del patto di stabilità interno e con i vincoli di finanza pubblica. Ogni anno gli obiettivi strategici, contenuti nella Sezione Strategica, sono verificati nello stato di attuazione e possono essere, a seguito di variazioni rispetto a quanto previsto nell anno precedente e dandone adeguata motivazione, opportunamente riformulati. In considerazione delle linee programmatiche di mandato e degli indirizzi strategici, al termine del mandato, l amministrazione rende conto del proprio operato attraverso la relazione di fine mandato di cui all art. 4 del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 149, quale dichiarazione certificata delle iniziative intraprese. Pag. 15 di 195

16 2.1 CARATTERISTICHE DELLA POPOLAZIONE, DEL TERRITORIO E DELLA STRUTTURA ORGANIZZATIVA DELL ENTE POPOLAZIONE Popolazione legale all'ultimo censimento Popolazione residente a fine 2016 (art.156 D.Lvo 267/2000) n di cui: maschi n femmine n nuclei familiari n comunità/convivenze n. 7 Popolazione al 1 gennaio 2016 n Nati nell'anno n. 142 Deceduti nell'anno n. 156 Immigrati nell'anno n. 240 Emigrati nell'anno n. 325 saldo naturale n. -14 saldo migratorio n. -85 Popolazione al n di cui In età prescolare (0/6 anni) n. 977 In età scuola dell'obbligo (7/14 anni) n In forza lavoro 1. occupazione (15/29 anni) n In età adulta (30/65 anni) n In età senile (oltre 65 anni) n Pag. 16 di 195

17 Tasso di natalità ultimo quinquennio: Anno Tasso ,00 % ,00 % ,60 % ,70 % ,50 % Tasso di mortalità ultimo quinquennio: Anno Tasso ,10 % ,30 % ,80 % ,80 % ,80 % Popolazione massima insediabile come strumento urbanistico vigente Abitanti n entro il Livello di istruzione della popolazione residente Laurea 3,50 % Diploma 15,00 % Lic. Media 55,00 % Lic. Elementare 25,00 % Alfabeti 0,00 % Analfabeti 1,50 % Pag. 17 di 195

18 2.1.2 CONDIZIONE SOCIO-ECONOMICA DELLE FAMIGLIE Dopo aver registrato un incremento nei decenni passati, la popolazione ha conosciuto una situazione quasi di stabilità, con un saldo naturale in sostanziale decremento e con un saldo migratorio che registra un afflusso di popolazione straniera. Come nel resto del paese, si rileva un significativo invecchiamento della popolazione, evidenziato anche dai principali indicatori demografici. La presenza di una fascia di popolazione anziana in crescita ha richiesto una revisione dei servizi sociali offerti dall'amministrazione, per tener conto delle nuove esigenze. anche una forte evoluzione nella presenza di cittadini stranieri ha comportato la necessità e l'esigenza di rispondere con rinnovati servizi sociali ed educativi. Negli ultimi anni si rileva un tentativo di incrementare i flussi di presenze turistiche, con iniziative quali "Il Palio delle Contrade", "La festa della Madonna delle grazie", la "Festa della Maddalena" patrona della città nonchè "Artena città Presepe" durante le festività natalizie, la festa delo sport ed infine la festa dello sport. Pag. 18 di 195

19 2.1.3 ECONOMIA INSEDIATA Il tessuto produttivo del territorio è caratterizzato dalla presenza di imprese di piccola dimensione operanti nel settore artigianale agricolo e di trasformazione, conservazione e commercializzazione dei prodotti agro-alimentari caratteristici del territorio locale. Nonostante il contesto di concorrenza internazionale, alcune di queste imprese hano saputo inserirsi bene nel mercao nazionale e internazionale, riuscendo a contenere gli effetti negativi generati dalla crisi economica non ancora superata ed in parte salvaguardando i precedenti livelli occupazionali. Certamente, nel contesto economico produttivo, appare prevalente l'attività agricola, mentre le attività artigianali - quasi tutte operanti nel settore edile e nel suo indotto- hanno maggiormete risentito degli effetti generali della risi di settore. Tra i fattori di successo della produzione sono da considerare il valore naturale del territorio, composto da coltivazione di vitigni e oliveti gli investimenti per l'ammodernamento degli impianti e la specializzazione delle colture che hanno contribuito all'innalzamento qualitativo della produzione. mentre i fattori di debolezza sono legati soprattutto all'attuale congiuntura economica ed alla conseguente contrazione dei consumi e dell'occupazione. Pag. 19 di 195

20 2.1.4 TERRITORIO Superficie in Kmq 5.434,00 RISORSE IDRICHE * Laghi 1 * Fiumi e torrenti 0 STRADE * Statali Km. 0,00 * Provinciali Km. 120,00 * Comunali Km. 73,00 * Vicinali Km. 40,00 * Autostrade Km. 0,00 PIANI E STRUMENTI URBANISTICI VIGENTI Se "SI" data ed estremi del provvedimento di approvazione * Piano regolatore adottato Si X No C.C.94 DEL 20/10/1984 * Piano regolatore approvato Si X No G.R DEL 12/12/1995 * Programma di fabbricazione Si No X * Piano edilizia economica e popolare Si No X PIANO INSEDIAMENTI PRODUTTIVI * Industriali Si No X * Artiginali Si X No C.C.13 DEL 30/03/2001 * Commerciali Si No X * Altri strumenti (specificare) Si No X Esistenza della coerenza delle previsioni annuali e pluriennali con gli strumenti urbanistici vigenti (art. 170, comma 7, D.L.vo 267/2000) Si No X AREA INTERESSATA AREA DISPONIBILE P.E.E.P. mq. 0,00 mq. 0,00 P.I.P. mq ,00 mq. 0,00 Pag. 20 di 195

21 2.1.5 STRUTTURA ORGANIZZATIVA PERSONALE Categoria e posizione Previsti in dotazione In servizio Previsti in dotazione In servizio Categoria e posizione economica economica organica numero organica numero A C A C A C A C A C B D B D B D B D B D B D B Dirigente 1 0 TOTALE TOTALE Totale personale al : di ruolo n. 73 fuori ruolo n. 0 Pag. 21 di 195

22 AREA TECNICA AREA ECONOMICO - FINANZIARIA Categoria Previsti in dotazione organica N^. in servizio Categoria Previsti in dotazione organica N^. in servizio A 4 4 A 0 0 B 12 9 B 5 4 C 2 1 C 3 4 D 3 1 D 3 3 Dir 0 0 Dir 0 0 AREA DI VIGILANZA AREA DEMOGRAFICA-STATISTICA Categoria Previsti in dotazione organica N^. in servizio Categoria Previsti in dotazione organica N^. in servizio A 1 1 A 0 0 B 1 1 B 3 3 C 6 6 C 1 1 D 1 1 D 1 0 Dir 0 0 Dir 0 0 ALTRE AREE TOTALE Categoria Previsti in dotazione organica N^. in servizio Categoria Previsti in dotazione organica N^. in servizio A 4 3 A 9 8 B B C 6 4 C D 9 6 D Dir 1 0 Dir 1 0 TOTALE Pag. 22 di 195

23 Ai sensi dell art. 109, 2 comma e dell art. 50, 10 comma del D. Lgs. 18 agosto 2000, n. 267 TUEL e dell art. 34 del vigente Regolamento in materia di Ordinamento Generale degli Uffici e dei Servizi, le Posizioni Organizzative sono state conferite ai sotto elencati Funzionari: SETTORE Responsabile Serv.1 Responsabile Serv.2 Responsabile Serv.3 Responsabile Serv.4 Responsabile Polizia Locale Segretario Generale DIPENDENTE Sig.ra Letizia Pomponi Sig.ra Orsola Lanna Dott. Gianluca Petrassi Dott. Luigi Giamogante Sig.Antonio Panzino Dott.ssa Simona Cipollini L'amministrazione intende, anche in ottemperanza alle disposizioni vigenti sul personale, rideterminare la dotazione organica in essere fotografando la situazione reale del personale in forza all'ente combinandolo con le politiche occupazionali di cui alle delibere del fabbisogno. La Programmazione strategico-operativa del prossimo triennio non può prescindere dalla politica assunzionale e retributiva dell'ente, soggetta a regole coordinate con l'armonizzazione contabile. l'ente intende sfruttare pienamente tutti i margini di manovra per realizzare autonome politiche del personale, in linea con le disposizioni vigenti e con i limiti introdotti dalle normative vigenti, nonché con i vincoli di finanza pubblica. Si è proceduto a monitorare la spesa del personale in ottemperanza alle normative sull'obbligo di riduzione dell'incidenza percentuale delle spese di personale rispetto alle spese correnti. Nell'ambito della programmazione triennale del fabbisogno di personale, è stato rispettato l'obbligo di contenere la spesa di personale con riferimento al valore medio del triennio , laddove il parametro di riferimento, vale a dire il triennio , è da intendersi in senso statico e si è tenuto conto della riduzione progressiva delle spese di personale. In tale ottica si sta procedendo con l'attuazione di quanto stabilito nella deliberazione della programmazione del fabbisogno del personale per il triennio , dove all'interno del Piano Triennale del fabbisogno si prevede l'adozione del piano annuale delle assunzioni al fine di dare corretta programmazione all'attività in relazione ai compiti e agli obiettivi da realizzare con specifica indicazione della soluzione per il reclutamento. Da evidenziare come recentemente si è ripristinata la possibilità per gli enti locali della Regione Lazio di procedere alle assunzioni, nei limiti degli spazi assunzionali resisi disponibili con il turn over e nel rispetto dei vincoli sulla spesa di personale di cui sopra. Pag. 23 di 195

24 Pag. 24 di 195

25 Asili nido n. Scuole materne n. Scuole elementari n. Scuole medie n. Strutture residenziali per anziani STRUTTURE OPERATIVE Tipologia ESERCIZIO IN CORSO PROGRAMMAZIONE PLURIENNALE Anno 2017 Anno 2018 Anno 2019 Anno 2020 n posti n. posti n. posti n. posti n. posti n Farmacie comunali n. 1 n. 1 n. 1 n. 1 Rete fognaria in Km - bianca 5,00 5,00 5,00 5,00 - nera 37,00 37,00 37,00 37,00 - mista 0,00 0,00 0,00 0,00 Esistenza depuratore Si X No Si X No Si X No Si X No Rete acquedotto in Km 159,71 159,71 159,71 159,71 Attuazione servizio idrico integrato Si X No Si X No Si X No Si X No Aree verdi, parchi, giardini n. 9 n. 9 n. 9 n. 9 hq. 30,00 hq. 30,00 hq. 30,00 hq. 30,00 Punti luce illuminazione pubblica n n n n Rete gas in Km 26,94 26,94 26,94 26,94 Raccolta rifiuti in quintali - civile , , , ,00 - industriale 0,00 0,00 0,00 0,00 Si X No Si X No Si X No Si X No - racc. diff.ta Esistenza discarica Si No X Si No X Si No X Si No X Mezzi operativi n. 0 n. 0 n. 0 n. 0 Veicoli n. 0 n. 0 n. 0 n. 0 Centro elaborazione dati Si X No Si X No Si X No Si X No Personal computer n. 57 n. 57 n. 57 n. 57 Altre strutture (specificare) Pag. 25 di 195

26 2.2 ORGANIZZAZIONE E MODALITÀ DI GESTIONE DEI SERVIZI PUBBLICI LOCALI - ORGANISMI GESTIONALI ESERCIZIO IN CORSO PROGRAMMAZIONE PLURIENNALE Denominazione UM Anno 2017 Anno 2018 Anno 2019 Anno 2020 Consorzi nr Aziende nr Istituzioni nr Societa' di capitali nr Concessioni nr Unione di comuni nr Altro nr Pag. 26 di 195

27 Obiettivi degli organismi gestionali dell'ente Gli enti partecipati dall Ente che, per i quali, ai sensi dell art. 172 del TUEL, è previsto che i rendiconti siano allegati al Bilancio di Previsione del Comune, sono i seguenti: Società ed organismi gestionali % agenzia sviluppo provincia per le colline romane soc.cons.a resp. limitata 0,210 gestione servizi farmaceutici ed assistenziali in liquidazione 51,00 azienda servizi pubblici spa (asp ciampino) 0,040 acea ato 2 gruppo acea societa' per azioni in forma abbreviata- acea ato 2 spa 0,005 il ruolo del comune nei predetti organismi è, da un lato quello civilistico, che compete ai soci delle società di capitali e da un altro lato quello amministrativo di indirizzo politico e controllo sulla gestione dei servizi affidai ai medesimi. I recenti interventi normativi emanati sul fronte delle partecipazioni in società commerciali e enti detenuti dalle Amministrazioni pubbliche, sono volti alla razionalizzazione delle stesse e ad evitare alterazioni o distorsioni della concorrenza e del mercato così come indicato dalle direttive comunitarie in materia. Il comune, oltre ad aver ottemperato a tutti gli obblighi di comunicazione e certificazione riguardanti le partecipazioni, monitora costantemente l'opportunità di mantenere le stesse in base al dettato normativo di riferimento. Pag. 27 di 195

28 2.2.2 SOCIETA' PARTECIPATE Denominazione Indirizzo % Funzioni attribuite e Scadenza Oneri RISULTATI DI BILANCIO sito WEB Partec. attività svolte impegno per l'ente Anno 2016 Anno 2015 Anno 2014 AGENZIA SVILUPPO PROVINCIA PER 0,200 0,00 0,00 0,00 LE COLLINE ROMANE SOC. CONS. A RESP. LIMITATA 0,00 GESTIONE SERVIZI SERVIZI FARMACEUTICI ED ASSISTENZIALI IN LIQUIDAZIONE 51,000 0,00 0,00 0,00 0,00 AZIENDA SERVIZI PUBBLICI SPA (asp CIAMPINO) 0,040 0,00 0,00 0,00 0,00 ACEA ATO 2 GRUPPO ACEA SOCIETA' PER AZIONI IN FORMA ABBREVIATA - ACEA ATO 2 SPA 0,005 0,00 0,00 0,00 0,00 Pag. 28 di 195

29 SERVIZI GESTITI IN CONCESSIONE: SOGGETTI CHE SVOLGONO I SERVIZI: ALTRO (SPECIFICARE): Pag. 29 di 195

30 Oggetto: ATTUAZIONE DEL PIANO DISTRETTUALE 3 - ACCORDI DI PROGRAMMA E ALTRI STRUMENTI DI PROGRAMMAZIONE NEGOZIATA ACCORDO DI PROGRAMMA Altri soggetti partecipanti: COMUNI DEI MONTI LEPINI, COMUNI DELL'ASL RM4/6- DISTRETTO DO COLLEFERRO Impegni di mezzi finanziari: IL COMUNE E' IMPEGNATO PER 10 EURO AD ABITANTE Durata dell'accordo: L'accordo è: Oggetto: PATTO TERRITORIALE Obiettivo: Altri soggetti partecipanti: Impegni di mezzi finanziari: Durata del Patto territoriale: Il Patto territoriale è: Pag. 30 di 195

31 4 - ALTRI STRUMENTI DI PROGRAMMAZIONE NEGOZIATA Oggetto: Altri soggetti partecipanti: Impegni di mezzi finanziari: Durata: Pag. 31 di 195

32 5 - FUNZIONI ESERCITATE SU DELEGA FUNZIONI E SERVIZI DELEGATI DALLO STATO - Riferimenti normativi: L.R. 38/96 - EX D.P.R. 616/77 - Funzioni o servizi: ASSISTENZA SOCIALI E MINORI, DRITTO ALLO STUDIO - Trasferimenti di mezzi finanziari: CONTRIBUTO ORDINARIO DIRITTO ALLO STUDIO, CONTRIBUTO ASSISTENZA PUBBLICA - Unità di personale trasferito: FUNZIONI E SERVIZI DELEGATI DALLA REGIONE - Riferimenti normativi: - Funzioni o servizi: - Trasferimenti di mezzi finanziari: - Unità di personale trasferito: VALUTAZIONI IN ORDINE ALLA CONGRUITA TRA FUNZIONI DELEGATE E RISORSE ATTRIBUITE Pag. 32 di 195

33 6. INDIRIZZI GENERALI DI NATURA STRATEGICA RELATIVI ALLE RISORSE E AGLI IMPIEGHI E SOSTENIBILITÀ ECONOMICO FINANZIARIA ATTUALE E PROSPETTICA 6.1 GLI INVESTIMENTI E LA REALIZZAZIONE DELLE OPERE PUBBLICHE SCHEDA1: PROGRAMMA TRIENNALE DELLE OPERE PUBBLICHE 2018 / 2020 DELL'AMMINISTRAZIONE QUADRO DELLE RISORSE DISPONIBILI La sottostante tabella evidenzia la suddivisione delle risorse nell arco del triennio destinate al finanziamento degli interventi previsti dall'ente. TIPOLOGIA DI RISORSA Primo anno 2018 ARCO TEMPORALE DI VALIDITA` DEL PROGRAMMA DISPONIBILITA` FINANZIARIA Secondo anno Terzo anno Importo totale Importo (in euro) Accantonamento di cui all'art.12,comma 1 del DPR 207/2012 riferito al primo anno 0,00 Pag. 33 di 195

34 SCHEDA2: PROGRAMMA TRIENNALE DELLE OPERE PUBBLICHE 2018 / 2020 DELL'AMMINISTRAZIONE ARTICOLAZIONE DELLA COPERTURA FINANZIARIA La sottostante tabella evidenzia la stima dei costi previsti e l apporto eventuale di capitale privato per la realizzazione di ciascun intervento nell arco del triennio. N.progr. CODICE CODICE ISTAT Codice NUTS TIPOLOGIA CATEGORIA DESCRIZIONE Priorita' STIMA DEI COSTI DEL PROGRAMMA Cessione (1) AMM.NE (2) Regione Provincia Comune (3) (4) (4) DELL'INTERVENTO (5) Primo anno (2018) Secondo anno (2019)) Terzo anno (2020) APPORTO DI CAPITALE PRIVATO Totale Immobili Importo Tipologia (7) 0,00 Legenda (1) Numero progressivo da 1 a N a partire dalle opere del primo anno. (2) Eventuale codice identificativo dell'intervento attribuito dall Amministrazione (può essere vuoto). (3) In alternativa al codice ISTAT si puo' inserire il codice NUTS. (4) Vedi Tabella 1 e Tabella 2. (5) Vedi art.128 comma 3 del d.lgs 163/06 e s.m. secondo le priorita' indicate dall'amministrazione cun una scala espressa in tre livelli (1=massima priorita' 3=minima priorita'). (6) Da compilarsi solo nell'ipotesi di cui all'art. 53 commi 6-7 del dlgs.163/2006 e s.m.i. quando si tratta dell'intervento che si realizza a seguito di specifica alienazione a favore dell'appaltatore. In caso affermativo compilare la scheda 2B. (7) Vedi Tabella 3. Pag. 34 di 195

35 Quadro riassuntivo di ENTRATE 2015 (accertamenti) 6.3 FONTI DI FINANZIAMENTO TREND STORICO PROGRAMMAZIONE PLURIENNALE % scostamento 2016 (accertamenti) 2017 (previsioni) 2018 (previsioni) 2019 (previsioni) 2020 (previsioni) della col. 4 rispetto alla col Tributarie , , , , , ,26 6,088 Contributi e trasferimenti correnti , , , , , ,08-38,239 Extratributarie , , , , , ,49 39,062 TOTALE ENTRATE CORRENTI , , , , , ,83 4,961 Proventi oneri di urbanizzazione destinati a 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000 manutenzione ordinaria del patrimonio Avanzo di amministrazione applicato per spese 0,00 0,00 0,00 0,00 correnti Fondo pluriennale vincolato per spese correnti , , ,56 0,00 0,00 0,00-100,000 TOTALE ENTRATE UTILIZZATE PER ,21 2,958 SPESE CORRENTI E RIMBORSO PRESTITI (A) , , , , ,83 Alienazione di beni e trasferimenti capitale , , , , , ,42 8,950 Proventi oneri di urbanizzazione destinati a 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000 investimenti Accensione mutui passivi , , , ,00 0,00 0,00-24,906 Altre accensione di prestiti 0,00 0, ,13 0,00 0,00 0,00-100,000 Avanzo di amministrazione applicato per: - fondo ammortamento 0,00 0,00 0,00 0,00 - finanziamento investimenti 0,00 0,00 0,00 0,00 Fondo pluriennale vincolato per spese conto ,35 0, ,69 0,00 0,00 0,00-100,000 capitale TOTALE ENTRATE C/CAPITALE DESTINATI , , , ,34 5,356 A INVESTIMENTI (B) , ,42 Riscossione crediti 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000 Anticipazioni di cassa 0, , , , , ,00-17,664 TOTALE MOVIMENTO FONDI (C) 0, , , , , ,00-17,664 TOTALE GENERALE (A+B+C) , , , , , ,25-0,717 Pag. 35 di 195

36 Quadro riassuntivo di cassa ENTRATE 2015 (riscossioni) 2016 (riscossioni) 2017 (previsioni cassa) 2018 (previsioni cassa) % scostamento della col. 4 rispetto alla col Tributarie , , , ,67-13,683 Contributi e trasferimenti correnti , , , ,79-4,598 Extratributarie , , , ,08 29,731 TOTALE ENTRATE CORRENTI , , , ,54-8,416 Proventi oneri di urbanizzazione destinati a 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000 manutenzione ordinaria del patrimonio Fondo di cassa utilizzato per spese correnti 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000 TOTALE ENTRATE UTILIZZATE PER , , , ,54-8,416 SPESE CORRENTI E RIMBORSO PRESTITI (A) Alienazione di beni e trasferimenti capitale , , , ,22 6,235 Proventi oneri di urbanizzazione destinati a 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000 investimenti Accensione mutui passivi , , , ,31-18,704 Altre accensione di prestiti 0,00 0, ,13 0,00-100,000 Fondo di cassa utilizzato per spese conto 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000 capitale TOTALE ENTRATE C/CAPITALE DESTINATI , , , ,53 4,393 A INVESTIMENTI (B) Riscossione crediti 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000 Anticipazioni di cassa 0, , , ,00-17,664 TOTALE MOVIMENTO FONDI (C) 0, , , ,00-17,664 TOTALE GENERALE (A+B+C) , , , ,07-5,008 Pag. 36 di 195

37 6.4 ANALISI DELLE RISORSE ENTRATE TRIBUTARIE TREND STORICO PROGRAMMAZIONE PLURIENNALE % scostamento della col. 4 rispetto ENTRATE COMPETENZA (accertamenti) (accertamenti) (previsioni) (previsioni) (previsioni) (previsioni) alla col TOTALE ENTRATE TRIBUTARIE , , , , , ,26 6,088 TREND STORICO % scostamento della col. 4 rispetto ENTRATE CASSA (riscossioni) (riscossioni) (previsioni cassa) (previsioni cassa) alla col TOTALE ENTRATE TRIBUTARIE , , , ,67-13,683 IMPOSTA MUNICIPALE PROPRIA ALIQUOTE IMU GETTITO Prima casa 0,0000 0,0000 0,00 0,00 Altri fabbricati residenziali 0,0000 0,0000 0,00 0,00 Altri fabbricati non residenziali 0,0000 0,0000 0,00 0,00 Terreni 0,0000 0,0000 0,00 0,00 Aree fabbricabili 0,0000 0,0000 0,00 0,00 TOTALE 0,00 0,00 Pag. 37 di 195

38 Valutazione, per ogni tributo, dei cespiti imponibili, della loro evoluzione nel tempo, dei mezzi utilizzati per accertarli: Le entrate tributarie sono ripartite in 3 categorie, che misurano il diverso contributo alle esigenze di gestione dell ente. La categoria 01 imposte comprende quelle forme di prelievo coattivo effettuate direttamente dall Ente nei limiti della propria capacità impositiva. Tra queste trovano principale allocazione l Imposta Municipale Propria e l addizionale comunale sul reddito delle persone fisiche. L Imposta Municipale Propria rappresenta una componente importante per le Entrate dell Ente ed ha il suo presupposto nel possesso di unità immobiliari, di terreni e di aree fabbricabili. Le modifiche normative introdotte nel corso deli ultimi 3 anni impediscono l effettuazione di un raffronto circa l andamento del gettito nel periodo suddetto, a ciò si deve aggiungere che per l anno 2016, ai sensi dell art. 1, comma 26 della L. 208/2015, c è stato il blocco degli aumenti delle aliquote. L addizionale comunale e provinciale sull imposta sul reddito delle persone fisiche è stata istituita dal 1 gennaio 1999, dal D.L. N.360/98 è calcolata sulla medesima base imponibile su cui viene determinata l imposta sul reddito delle persone fisiche. Il presupposto impositivo viene definito con riguardo al domicilio fiscale in essere al 1 gennaio di ogni anno. L aliquota è stata fissata nella misura dell 0,8% e per l anno 2018 la quota di entrata prevista a titolo di addizionale comunale ammonta ad ,00 La categoria 02 Tasse comprende i corrispettivi versati dai contribuenti cittadini a fronte di specifici prestazioni e/o servizi offerti dall ente, anche se non direttamente richiesti in alcuni casi. La principale voce è la TARI. La Tari rappresenta la tassa per smaltimento rifiuti e rappresenta in realtà il valore della tariffa per lo smaltimento dei rifiuti commisurata alla quantità e alla qualità di rifiuti, in funzione dell unità di superficie. I criteri di riferimento per la determinazione della Tariffa sono dettati dal Decreto del Presidente della Repubblica n. 158 del 27/04/1999 La categoria 03 Tributi speciali rappresenta una posta residuale, in cui sono ricomprese quelle poste non riconducibili alle precedenti. La voce principale è il Fondo di solidarietà. Altre considerazioni e vincoli: il comma 13 dell art. 1 della legge 2018/2015 ha modificato il Decreto Legge n. 4 del 2015, convertito dalla L. 34/2015, disponendo nuove misure in tema di esenzione di IMU: esenzione dall imposta per i terreni agricoli posseduti e condotti da agricoltori professionisti, indipendentemente dalla loro ubicazione; esenzione dall imposta per i terreni agricoli ubicati nei comuni delle isole minori, ad immutabile destinazione agro-silvo-pastorale a proprietà collettiva indivisibile, abrogazione del disposto del D.L. 4/2015 che modifica il concetto di montaneità ; possibile riduzione del 50% per le abitazioni concesse in comodato a parenti in linea retta entro il primo grado. Pag. 38 di 195

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