Capitolo 7. Il corpo rigido. 7.1 Il corpo rigido

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Capitolo 7. Il corpo rigido. 7.1 Il corpo rigido"

Transcript

1 Capitolo 7 Il corpo rigido 7.1 Il corpo rigido Uncorpo rigido discreto, denotato con C, è unsistema di N punti materiali P 1,...,P N che mantengono invariate le loro distanze mutue durante il moto. Fissato un riferimento Σ = Oê 1 ê 2 ê 3, i punti P j sono individuati dai vettori P j O, con coordinate x j nella base {ê 1,ê 2,ê 3 }. Le distanze mutue ρ ij (x i,x j ) = x j x i = c ij, i,j = 1,...,N. tra i punti di C sono costanti. Esempio: due punti materiali vincolati rigidamente che si muovono in R 3. L insieme delle configurazioni ammissibili formano una sottovarietà C R 6 di dimensione 5. Infatti, se x 1 = (x 1,y 1,z 1 ),x 2 = (x 2,y 2,z 2 ) le configurazioni possibili sono definite da Ψ(x 1,x 2 ) := x 2 x 1 2 l 2, con l > 0. Si ha dunque ρ 2 12 (x 1,x 2 ) = 2((x 1 x 2 ),(y 1 y 2 ),(z 1 z 2 ),(x 2 x 1 ),(y 2 y 1 ),(z 2 z 1 )) e almeno una delle componenti è non nulla se Ψ(x 1,x 2 ) = 0. Quindi il vincolo di rigidità, almeno in questo semplice caso, è olonomo. Definizione 22. Diciamo che un sistema di riferimento Σ = O ê 1ê 2ê 3 è solidale al corpo rigido C se i punti P j del corpo hanno tutti velocità nulla rispetto a Σ 1. Costruiamo esplicitamente dei sistemi di riferimento solidali. Se tutti i punti di C sono allineati ne prendiamo due, P 1 e P 2 e poniamo O = P 1, ê 1 = 1 oppure, equivalentemente, se le coordinate di tutti i punti P j sono costanti in Σ. 141

2 142 CAPITOLO 7. IL CORPO RIGIDO (P 2 P 1 )/ρ 12, ê 2 ê 1, ê 3 = ê 1 ê 2. Le coordinate di ogni altro punto P j di C sono determinate univocamente dalle costanti c 1j,c 2j. Se esistono tre punti, P 1,P 2,P 3 C non allineati poniamo O = P 1, ê 1 = (P 2 P 1 )/ρ 12, ê 2 π(p 1,P 2,P 3 ) (il piano generato dai tre punti) con ê 2 ê 1 e (P 3 P 1 ) ê 2 > 0. Infine ê 3 = ê 1 ê 2. In questo caso le coordinate di ogni altro punto P j di C non sono univocamente determinate dalle costanti c 1j,c 2j,c 3j in quanto l intersezione non vuota delle 3 sfere di centro P i e raggio c ij, i = 1,2,3 dà luogo genericamente a due punti. Comunque la continuità del moto di P j implica che le coordinate di P j in Σ sono costanti. Proposizione 37. Se C ha almeno 3 punti non allineati, le configurazioni possibili formano una sottovarietà C di R 3N diffeomorfa a R 3 SO(3). Dimostrazione. Sia Σ = O ê 1ê 2ê 3 un riferimento solidale a C. Definiamo una mappa φ : R 3 SO(3) R 3N tramite φ(x O,R) = (x O +Rx 1,...,x O +Rx N), dove Se x O descrive le coordinate di O O nella base B = {ê 1,ê 2,ê 3 }, x h,h = 1...N sono le coordinate (costanti) dei vettori P j O nella base B = {ê 1,ê 2,ê 3 } ed R è l inversa della matrice del cambiamento di base da B a B (cioè ha componenti R ji = ê i ê j). L immagine della mappa φ descrive tutte le possibili coordinate dei vettori P h O nella base B in quanto x O R 3 ed R SO(3) descrivono tutte le possibili scelte di un sistema di riferimento Σ solidale a C. Osserviamo che φ è iniettiva, infatti se allora x (1) O +R 1 x h = x (2) O +R 2 x h, h R 1 (x i x j ) = R 2(x i x j ), R 1(x i x k ) = R 2(x i x k ) con x i,x j,x k vettori linearmente indipendenti. Ne segue che R 1(R 2 ) 1, che è un elemento di SO(3), ha due autovettori indipendenti relativi all autovalore 1, dunque R 1 = R 2 e, di conseguenza, x (1) O = x (2) O. La mappa φ e la sua inversa, definita sull immagine φ(r 3 SO(3)), sono differenziabili perché lineari. Quindi φ è un diffeomorfismo sulla sua immagine. La varietà delle configurazioni di un corpo rigido con almeno tre punti non allineati ha dimensione 6, infatti SO(3) è una sottovarietà differenziabile di R 9 di dimensione 3 (vedi Appendice, Proposizione 50).

3 7.1. IL CORPO RIGIDO 143 Esercizio 3. Dimostrare che se un corpo rigido è formato da punti allineati, l insieme delle configurazioni possibili è diffeomorfo a R 3 S Proprietà cinematiche di un corpo rigido Velocità angolare di un corpo rigido Definizione 23. Definiamo la velocità angolare ω di un corpo rigido come quella di minima norma tra le velocità angolari di tutti i sistemi di riferimento solidali rispetto ad un riferimento dato Σ. Si presentano due casi: Proposizione 38. i) Se C ha almeno 3 punti non allineati allora la sua velocità angolare è quella di un qualunque riferimento solidale a C. ii) Se invece tutti i punti di C sono allineati allora la sua velocità angolare è data dalla differenza tra quella di un qualunque riferimento solidale a C e la sua componente in direzione dell allineamento dei punti. Dimostrazione. i)consideriamo dueriferimenti solidali Σ,Σ. Denotiamocon ω, ω levelocitàangolaridiσ rispettoaσediσ rispettoaσ rispettivamente. Dunque la velocità angolare di Σ rispetto a Σ è data da ω+ ω. Se P 1,P 2,P 3 sono punti del corpo non allineati, dalla (1.10) applicata a P 2 P 1 e a P 3 P 1 si ha ω (P 2 P 1 ) = ω (P 3 P 1 ) = 0, per cui ω = 0, quindi le velocità angolari di Σ e Σ rispetto a Σ sono le stesse. ii) Considero ancora due riferimenti solidali Σ,Σ e denoto con ω, ω le loro velocità angolari rispetto a Σ. Questa volta però Σ è scelto in modo tale che ω abbia componente nulla lungo la direzione di allineamento dei punti del corpo e quindi corrisponda alla velocità angolare del corpo rigido. Si considerino due punti P 1,P 2 del corpo. Dalla (1.10) abbiamo ω (P 2 P 1 ) = 0, quindi le velocità angolari di Σ e Σ differiscono solo per una componente lungo la direzione di allineamento. Formula fondamentale della cinematica dei corpi rigidi Fissiamo un sistema di riferimento Σ = Oê 1 ê 2 ê 3. Proposizione 39. Siano x h, x k V 3 le posizioni di due punti P h,p k di un corpo rigido C o ad esso solidali 2 e siano v h, v k le loro rispettive velocità relative a Σ. Se C è in moto con velocità angolare ω vale la formula v k = v h + ω (P k P h ). (7.1) 2 Affermare che un punto è solidale a C ci dà un informazione sulla sua velocità

4 144 CAPITOLO 7. IL CORPO RIGIDO Dimostrazione. v k v h = d dt (P k P h ) = ω (P k P h ). Σ Le posizioni e le velocità (x 1...x N,v 1...v N ) di un corpo rigido C sono determinate ad ogni istante t dalla posizione e velocità di un punto O solidale al corpo al tempo t, da una matrice R(t) SO(3) e dalla velocità angolare ω(t) di C : x h = x O +Rx h, v h = v O +ω (x h x O ). Asse istantaneo di rotazione Definizione 24. Se ω(t) 0 è la velocità angolare di un corpo rigido all istante t, si chiama asse istantaneo di rotazione una retta r(t) fatta di punti solidali al corpo che hanno tutti velocità parallela ad ω(t) oppure nulla. Dimostriamo che, sotto opportune ipotesi, esiste un unico asse istantaneo di rotazione: Proposizione 40. Se ω = ω(t) 0 allora all istante t esiste un punto P 0 = P 0 (t) tale che tutti i punti solidali al corpo rigido che si trovano a quell istante sulla retta passante per P 0 e parallela ad ω(t) hanno tutti velocità parallela ad ω oppure nulla. Dimostrazione. Osserviamo innanzitutto che dati due punti P 1, P 2 solidali al corpo, che all istante t si trovano su una retta parallela ad ω(t), si ha v P2 = v P1 + ω (P 2 P 1 ) = v P1. Quindi, se dimostriamo che all istante t esiste P 0 solidale al corpo con v P0 parallelo ad ω allora tutti i punti solidali al corpo che si trovano a quell istante sulla retta passante per P 0 e parallela ad ω hanno la stessa velocità, parallela ad ω. Sia O solidale al corpo e sia π un piano ortogonale ad ω e passante per O : determiniamo un punto P 0 π solidale al corpo e tale che v P0 ω. Moltiplichiamo vettorialmente per ω la relazione fondamentale per P 0 ed O : v P0 ω = v O ω +( ω (P 0 O )) ω = v O ω + ω 2 (P 0 O ) poiché (P 0 O ) ω = 0. Imponendo che la velocità di P 0 sia parallela ad ω otteniamo P 0 O = 1 ω 2 v O ω. Dalla dimostrazione costruttiva della sua esistenza segue anche l unicità dell asse istantaneo di rotazione.

5 7.1. IL CORPO RIGIDO 145 moto elicoidale Proposizione 41. Le velocità dei punti solidali al corpo rigido hanno una simmetria cilindrica rispetto all asse istantaneo di rotazione. Dimostrazione. Assumiamo che ω(t) 0. Considero un operatore lineare R di rotazione attorno all asse istantaneo di rotazione r(t) e, dato un punto P 1 r(t)definisco P 0 = r(t) Π P1 conπ P1 ilpianopassanteperp 1 eortogonale a r(t). Sia P 2 = P 1 +R(P 1 P 0 ). Per la (7.1) si ha v P1 = v P0 + ω (P 1 P 0 ), v P2 = v P0 + ω (P 2 P 0 ). Siccome v P0 e ω sono paralleli all asse, R v P1 = v P0 + ω R(P 1 P 0 ) = v P2. Inoltre dalla (7.1) applicata ai punti P 1,P 0 segue che v P1 (P 1 P 0 ) = 0 cioè, in coordinate cilindriche con asse r(t), la componente radiale della velocità dei punti solidali al corpo rigido è nulla. A questo proposito si parla di moto elicoidale. Tipi particolari di Moto Rigido Un moto rigido si dice piano se la velocità angolare ω ha direzione costante e tutti i punti solidali al corpo hanno velocità ortogonale a tale direzione, cioè v P ω = 0. Posso dunque fissare un piano di riferimento Π ortogonale ad ω in cui studiare il moto. Definisco il centro istantaneo di rotazione come il punto C 0 = r(t) Π. Proposizione 42. (Teorema di Chasles) In un moto rigido piano il centro istantaneo di rotazione si trova sulla retta normale alla velocità di ciascuno dei punti solidali al corpo distinti da esso. Dimostrazione. Sia C 0 il centro istantaneo di rotazione. Osservo che v C0 = 0, quindi v P = ω (P C 0 ) = (C 0 P) v P.

6 146 CAPITOLO 7. IL CORPO RIGIDO Operatore di inerzia Per studiare il moto di un corpo rigido C è utile introdurre l operatore di inerzia I Q : V 3 V 3 rispetto al polo Q E 3, definito da I Q u = m h (P h Q) [ u (P h Q)], u V 3. Proposizione 43. Per ogni scelta del polo Q l operatore I Q : V 3 V 3 è simmetrico e, se il corpo C ha almenotre punti non allineati, èdefinito positivo. Dimostrazione. Dalle proprietà del prodotto misto e dalla simmetria del prodotto scalare abbiamo la simmetria dell operatore I Q, infatti u I Q v = m h [ u (P h Q)] [ v (P h Q)] Similmente si ha u I Q u = m h u (P h Q) 2 e, se ci sono tre punti non allineati, almeno un addendo della sommatoria è > 0. Se tutti i punti del corpo sono allineati ed ê corrisponde alla direzione della retta di allineamento, allora ê I Q ê = 0 se e solo se Q sta su tale retta. Scomposizione dell operatore di inerzia Si verifica facilmente che I Q u = I B u+m(b Q) [ u (B Q)], u V 3. (7.2) Dati un punto Q E 3 ed una direzione ˆξ V 3, ˆξ = 1, definiamo momento di inerzia relativo all asse Qˆξ la quantità I Qˆξ = ˆξ I Qˆξ. Osservo che se Q è un punto dell asse Qˆξ si ha I Q ˆξ = m h ξ (P h Q ) 2 = m h ξ [(P h Q)+(Q Q )] 2 = I Qˆξ. Abbiamo il seguente

7 7.1. IL CORPO RIGIDO 147 Proposizione 44. (Huygens-Steiner) Il momento di inerzia I Bˆξ rispetto all asse Bˆξ ha la seguente proprietà: I Bˆξ = min Q E 3I Qˆξ. Dimostrazione. Dalla (7.2) segue che I Qˆξ = I Bˆξ +m ξ (B Q) 2. Matrice di inerzia Fissata una base, {ê 1,ê 2,ê 3 } l operatore di inerzia I Q si scrive tramite la seguente matrice I 1,1 I 1,2 I 1,3 I Q = I 2,1 I 2,2 I 2,3, I i,j = e i I Q e j. I 3,1 I 3,2 I 3,3 Più precisamente si ha I 1,1 = m h (yh 2 +zh); 2 I 2,2 = I 1,2 = m h x h y h ; m h (x 2 h +zh); 2 I 3,3 = I 1,3 = m h x h z h ; con P h Q = x h ê 1 +y h ê 2 +z h ê 3, h = 1...N. Simmetrie e momenti principali di Inerzia m h (x 2 h +yh); 2 I 2,3 = m h y h z h ; La matrice di inerzia è simmetrica, dunque è diagonalizzabile in una base ortonormale {ê 1,ê 2,ê 3}. Gli autovalori dell operatore di inerzia I 1,I 2,I 3 si chiamano momenti principali di inerzia, una base {ê 1,ê 2,ê 3 } in cui I Q si scrive in forma diagonale e le direzioni degli ê j si dicono rispettivamente base e direzioni principali di inerzia. Dimostriamo alcune proprietà dei momenti e degli assi principali di inerzia: Proposizione 45. (i) Se esiste un piano π Q passante per Q di simmetria per riflessione (cioè, detta R π la riflessione rispetto a π Q, per ogni punto P di massa m del corpo R π P corrisponde ad un altro punto del corpo con la stessa massa) allora la direzione ortogonale a π è principale. (ii) Se esiste un asse r di simmetria per rotazione di ordine k N, k > 1 (cioè, detta R k la rotazione di 2π/k attorno ad r, per ogni punto P di massa m del corpo esiste k tale che i vettori R h k (P Q), per h = 0...k 1, corrispondono ad altri punti del corpo con la stessa massa) allora la direzione di r è principale. Sia adesso {ê 1,ê 2,ê 3 } una base principale per I Q.

8 148 CAPITOLO 7. IL CORPO RIGIDO (iii) I momenti principali di inerzia soddisfano I 1 I 2 +I 3 e si ha I 1 = I 2 +I 3 solo quando il corpo rigido è piano, e sta nel piano Qê 2ê 3. (iv) Sia v un autovettore della matrice di inerzia I Q. 1. Se v = v i ê i + v jê j, i,j {1,2,3}, i j e v iv j 0, allora tutti i vettori del piano generato da ê i,ê j definiscono direzioni principali di inerzia. 2. Se v = 3 j=1 v jê j, v j 0 j, allora I Q è un multiplo dell identità (quindi tutte le direzioni sono principali). Dimostrazione. (i) Considero un riferimento Qê 1ê 2ê 3 con asse ê 3 ortogonale a π q ed osservo che I 3,1 = I 3,2 = 0. (ii) Considero un riferimento Qê 1ê 2ê 3 con asse ê 3 parallelo ad r ed osservo che I 3,1 = I 3,2 = 0 poichè per ogni punto P esiste k N, k > 1 tale che k 1 R h k (P Q) ê j = 0, j = 1,2 h=0 e la componente lungo ê 3 è costante. Infatti, se z = e 2πi/k si ha k 1 h=0 zh = z k 1 = 0. (iii) Segue direttamente dalle formule per I z 1 j,j,j = 1,2,3. (iv) Dalle relazioni I Q ê j = I jê j, v = 3 j=1 v jê j si ha 3 v j I j ê j = I Q v = λ v = j=1 3 v j λê j, j=1 per cui λ = I j se v j 0. Da qui segue la tesi. Esercizio 4. Consideriamo un corpo rigido costituito da N punti di uguale massa m, posti ai vertici dei poliedri platonici (N = 12,24,60). Per l operatore di inerzia I B rispetto al baricentro B, ogni direzione è principale. Dimostrazione. I gruppi di simmetria dei poliedri platonici sono sottogruppi finiti di SO(3) e sono isomorfi ad A 4 (per il tetraedro), S 4 (per il cubo e l ottaedro), A 5 (per il dodecaedro e l icosaedro). In particolare in ogni caso ci sono almeno 4 assi di simmetria per rotazione di un angolo fissato che sono distinti: questi corrispondono ad autospazi dell operatore di inerzia. Problema 1. Se {ê 1,ê 2,ê 3 } è una base principale per I Q, lo è anche per I P con P Q?

Capitolo 7. Il corpo rigido. 7.1 Il corpo rigido

Capitolo 7. Il corpo rigido. 7.1 Il corpo rigido apitolo 7 Il corpo rigido 7.1 Il corpo rigido Un corpo rigido discreto, denotato con, è un sistema di N punti materiali P 1,...,P N che mantengono invariate le loro distanze mutue durante il moto. Fissato

Dettagli

Sistemi di riferimento in moto relativo

Sistemi di riferimento in moto relativo Capitolo 2 Sistemi di riferimento in moto relativo Consideriamo due sistemi di riferimento = Oê 1 ê 2 ê 3 = O ê 1ê 2ê 3 nello spazio euclideo E 3. Le terne di vettori {ê 1,ê 2,ê 3 } e {ê 1,ê 2,ê 3 } dei

Dettagli

Sistemi di riferimento in moto relativo

Sistemi di riferimento in moto relativo Capitolo 4 Sistemi di riferimento in moto relativo Consideriamo due sistemi di riferimento = Oê 1 ê 2 ê 3 = O ê 1ê 2ê 3 nello spazio euclideo E 3. Le terne di vettori {ê 1,ê 2,ê 3 } e {ê 1,ê 2,ê 3 } dei

Dettagli

IL GRUPPO SO(3) , b a a R 2φ g R 1. a 2 + b 2 e i2φ N. Valendo a 2 + b 2 = 1, abbiamo dunque tr(r 2φ g R 1. Se diagonalizziamo R 2φ g R 1.

IL GRUPPO SO(3) , b a a R 2φ g R 1. a 2 + b 2 e i2φ N. Valendo a 2 + b 2 = 1, abbiamo dunque tr(r 2φ g R 1. Se diagonalizziamo R 2φ g R 1. IL GRUPPO SO3). Semplicità di SO3) Usando l omomorfismo suriettivo ρ : SU2) SO3) che abbiamo già descritto, possiamo dimostrare che SO3) è un gruppo semplice. In effetti, per far questo ci basta mostrare

Dettagli

Allora esistono δ > 0 e σ > 0 tali che. f(x, y) = 0; (2) la funzione ϕ : ]x 0 δ, x 0 + δ [ R, y = ϕ(x), è derivabile e.

Allora esistono δ > 0 e σ > 0 tali che. f(x, y) = 0; (2) la funzione ϕ : ]x 0 δ, x 0 + δ [ R, y = ϕ(x), è derivabile e. 16 42 Funzioni implicite Il seguente teorema fornisce una condizione sufficiente affinché, data un equazione della forma f(x, ) = 0, sia possibile determinare come funzione della x Teo 11 (Teorema della

Dettagli

FM210 - Fisica Matematica I

FM210 - Fisica Matematica I Corso di laurea in Matematica - Anno Accademico 11/1 FM1 - Fisica Matematica I Soluzioni al tutorato del 9-1-1 1. Due particelle di massa m e coordinate x, y R si muovono sotto l effetto di una forza centrale

Dettagli

Universita degli Studi di Roma Tor Vergata Facolta di Ingegneria: Elettronica. Corso di Geometria ed Algebra Docente F. Flamini

Universita degli Studi di Roma Tor Vergata Facolta di Ingegneria: Elettronica. Corso di Geometria ed Algebra Docente F. Flamini Universita degli Studi di Roma Tor Vergata Facolta di Ingegneria: Elettronica Corso di Geometria ed Algebra Docente F. Flamini Capitolo IV - 3: Teorema Spettrale degli operatori autoaggiunti e Teorema

Dettagli

LEZIONE 12. Y = f(x) = f( x j,1 f(e j ) = x j,1 A j = AX = µ A (X),

LEZIONE 12. Y = f(x) = f( x j,1 f(e j ) = x j,1 A j = AX = µ A (X), LEZIONE 1 1.1. Matrice di un applicazione lineare. Verifichiamo ora che ogni applicazione lineare f: R n R m è della forma µ A per un unica A R m,n. Definizione 1.1.1. Per ogni j 1,..., n indichiamo con

Dettagli

Geometria analitica: rette e piani

Geometria analitica: rette e piani Geometria analitica: rette e piani parametriche Allineamento nel piano nello spazio Angoli tra rette e distanza 2 2006 Politecnico di Torino 1 Esempio 2 Sia A = (1, 2). Per l interpretazione geometrica

Dettagli

Compito di Meccanica Razionale

Compito di Meccanica Razionale Compito di Meccanica Razionale Corso di Laurea in Ingegneria Aerospaziale 30 Gennaio 207 (usare fogli diversi per esercizi diversi) Primo Esercizio Si fissi in un piano un sistema di riferimento Oxy. In

Dettagli

Cinematica Rigida e Relativa

Cinematica Rigida e Relativa Cinematica Rigida e Relativa Marco Favretti April 14, 2011 1 Richiami sulle trasformazioni lineari Sia V spazio vettoriale di dimensione n. Ove necessario, distingueremo il vettore u di V dall n-upla u

Dettagli

Geometria della programmazione lineare

Geometria della programmazione lineare Geometria della programmazione lineare poliedri punti estremi, vertici, soluzioni di base esistenza di punti estremi rif. Fi 3.1; BT 2.1, 2.2, 2.5 Iperpiani, semispazi Definizione Sia a un vettore non

Dettagli

Compito di Meccanica Razionale

Compito di Meccanica Razionale Compito di Meccanica Razionale Corso di Laurea in Ingegneria Aerospaziale 6 Giugno 08 (usare fogli diversi per esercizi diversi) Primo Esercizio i) Assumiamo che Q sia un punto di un corpo rigido piano

Dettagli

Prodotto interno (prodotto scalare definito positivo)

Prodotto interno (prodotto scalare definito positivo) Contenuto Prodotto scalare. Lunghezza, ortogonalità. Sistemi e basi ortonormali. Somma diretta: V = U U. Proiezioni. Teorema di Pitagora, disuguaglianza di Cauchy-Schwarz. Angoli. Federico Lastaria. Analisi

Dettagli

Meccanica. 5. Cinematica del Corpo Rigido. Domenico Galli. Dipartimento di Fisica e Astronomia

Meccanica. 5. Cinematica del Corpo Rigido.  Domenico Galli. Dipartimento di Fisica e Astronomia Meccanica 5. Cinematica del Corpo Rigido http://campus.cib.unibo.it/252232/ Domenico Galli Dipartimento di Fisica e Astronomia 22 febbraio 2017 Traccia 1. 2. 2 Si chiama numero dei gradi di libertà (GdL)

Dettagli

Geometria e Topologia I (U1-4) 2006-mag-10 61

Geometria e Topologia I (U1-4) 2006-mag-10 61 Geometria e Topologia I (U1-4) 2006-mag-10 61 (15.9) Teorema. Consideriamo il piano affine. Se A A 2 (K) è un punto e r una retta che non passa per A, allora esiste unica la retta per A che non interseca

Dettagli

Geometria BAER Canale I Esercizi 12

Geometria BAER Canale I Esercizi 12 Geometria BAER Canale I Esercizi Esercizio. x = 0 x = Date le rette r : y = t e s : y = t, si verifichi che sono sghembe e si scrivano le equazioni z = t z = t parametriche di una retta r ortogonale ed

Dettagli

DEDUZIONE DEL TEOREMA DELL'ENERGIA CINETICA DELL EQUAZIONE SIMBOLICA DELLA DINAMICA

DEDUZIONE DEL TEOREMA DELL'ENERGIA CINETICA DELL EQUAZIONE SIMBOLICA DELLA DINAMICA DEDUZIONE DEL TEOREMA DELL'ENERGIA CINETICA DELL EQUAZIONE SIMBOLICA DELLA DINAMICA Sia dato un sistema con vincoli lisci, bilaterali e FISSI. Ricaviamo, dall equazione simbolica della dinamica, il teorema

Dettagli

MP. Moti rigidi piani

MP. Moti rigidi piani MP. Moti rigidi piani Quanto abbiamo visto a proposito dei moti rigidi e di moti relativi ci consente di trattare un esempio notevole di moto rigido come il moto rigido piano. Un moto rigido si dice piano

Dettagli

Una approssimazione allo spazio della fisica classica. Spazi affini euclidei.

Una approssimazione allo spazio della fisica classica. Spazi affini euclidei. Una approssimazione allo spazio della fisica classica. Spazi affini euclidei. Federico Lastaria. Analisi e Geometria 1. Una introduzione allo spazio della fisica classica. 1/20 Lo spazio E 3 (il piano

Dettagli

Geometria della programmazione lineare

Geometria della programmazione lineare Geometria della programmazione lineare poliedri punti estremi, vertici, soluzioni di base esistenza di punti estremi rif. Fi 3.1; BT 2.1, 2.2, 2.5 Iperpiani, semispazi, poliedri Sia a un vettore non nullo

Dettagli

20 gennaio Soluzione esame di geometria - 12 crediti Ingegneria gestionale - a.a COGNOME... NOME... N. MATRICOLA...

20 gennaio Soluzione esame di geometria - 12 crediti Ingegneria gestionale - a.a COGNOME... NOME... N. MATRICOLA... 0 gennaio 010 - Soluzione esame di geometria - 1 crediti Ingegneria gestionale - a.a. 009-010 COGNOME.......................... NOME.......................... N. MATRICOLA............. La prova dura ore.

Dettagli

Parte 12a. Trasformazioni del piano. Forme quadratiche

Parte 12a. Trasformazioni del piano. Forme quadratiche Parte 12a Trasformazioni del piano Forme quadratiche A Savo Appunti del Corso di Geometria 2013-14 Indice delle sezioni 1 Trasformazioni del piano, 1 2 Cambiamento di coordinate, 8 3 Forme quadratiche,

Dettagli

Isometrie e cambiamenti di riferimento

Isometrie e cambiamenti di riferimento Isometrie e cambiamenti di riferimento Isometrie Le isometrie sono trasformazioni del piano o dello spazio che conservano angoli e distanze. Esempi sono le rotazioni del piano, le riflessioni in una retta

Dettagli

ESERCIZI DI ALGEBRA LINEARE (II PARTE) In ogni sezione gli esercizi sono tendenzialmente ordinati per difficoltà crescente.

ESERCIZI DI ALGEBRA LINEARE (II PARTE) In ogni sezione gli esercizi sono tendenzialmente ordinati per difficoltà crescente. ESERCIZI DI ALGEBRA LINEARE (II PARTE) versione: 4 maggio 26 In ogni sezione gli esercizi sono tendenzialmente ordinati per difficoltà crescente Autovettori e autovalori Esercizio Trova gli autovalori

Dettagli

0 < x 3. A1 1 [7 punti] Determinare le eventuali soluzioni del seguente sistema di congruenze: x 2 mod 5 2x 1 mod 3. x 21 mod 7

0 < x 3. A1 1 [7 punti] Determinare le eventuali soluzioni del seguente sistema di congruenze: x 2 mod 5 2x 1 mod 3. x 21 mod 7 Dipartimento di Matematica e Informatica Anno Accademico 017-018 Corso di Laurea in Informatica L-31 Prova scritta di Matematica Discreta 1 CFU 5 Settembre 018 A1 1 [7 punti] Determinare le eventuali soluzioni

Dettagli

Geometria della programmazione lineare

Geometria della programmazione lineare Geometria della programmazione lineare poliedri punti estremi, vertici, soluzioni di base esistenza di punti estremi rif. Fi 3.1; BT 2.1, 2.2, 2.5 Iperpiani, semispazi Definizione Sia a un vettore non

Dettagli

Geometria BAER Canale A-K Esercizi 8

Geometria BAER Canale A-K Esercizi 8 Geometria BAER Canale A-K Esercizi 8 Esercizio. Si consideri il sottospazio U = L v =, v, v 3 =. (a) Si trovino le equazioni cartesiane ed una base ortonormale di U. (b) Si trovi una base ortonormale di

Dettagli

Esercizi Riepilogativi Svolti

Esercizi Riepilogativi Svolti Universita degli Studi di Roma - "Tor Vergata" - Facolta Ingegneria Esercizi GEOMETRIA Edile-Architettura e dell Edilizia SPAZI EUCLIDEI. TRASFORMAZIONI. ORIENTAZIONI. FORMULE DI GEOMETRIA IN R. Docente:

Dettagli

Prodotto scalare e ortogonalità

Prodotto scalare e ortogonalità Prodotto scalare e ortogonalità 12 Novembre 1 Il prodotto scalare 1.1 Definizione Possiamo estendere la definizione di prodotto scalare, già data per i vettori del piano, ai vettori dello spazio. Siano

Dettagli

3 Cinematica relativa

3 Cinematica relativa 3 Cinematica relativa 3.1 Cambiamenti di riferimento e trasformazioni ortogonali. Cominciamo questo paragrafo richiamando alcune definizioni e proprietà ben note dei cambiamenti di riferimento, più che

Dettagli

1 Cambiamenti di coordinate nel piano.

1 Cambiamenti di coordinate nel piano. Cambiamenti di coordinate nel piano.. Coordinate cartesiane Coordinate cartesiane su una retta. Sia r una retta: dare un sistema di coordinate su r significa fissare un punto O di r e un vettore u = U

Dettagli

Complemento ortogonale e proiezioni

Complemento ortogonale e proiezioni Complemento ortogonale e proiezioni Dicembre 9 Complemento ortogonale di un sottospazio Sie E un sottospazio di R n Definiamo il complemento ortogonale di E come l insieme dei vettori di R n ortogonali

Dettagli

Compito di Meccanica Razionale

Compito di Meccanica Razionale Compito di Meccanica Razionale Corso di Laurea in Ingegneria Aerospaziale 7 Luglio 8 (usare fogli diversi per esercizi diversi) Primo Esercizio Si consideri il corpo rigido piano descritto in figura, formato

Dettagli

APPUNTI SULLA DIAGONALIZZAZIONE Corso Prof. F.Podestà, a.a

APPUNTI SULLA DIAGONALIZZAZIONE Corso Prof. F.Podestà, a.a APPUNTI SULLA DIAGONALIZZAZIONE Corso Prof FPodestà, aa 003-004 Sia V uno spazio vettoriale e sia f : V V una applicazione lineare una tale applicazione da uno spazio vettoriale in se stesso è chiamata

Dettagli

Compito di Meccanica Razionale

Compito di Meccanica Razionale Compito di Meccanica Razionale Corso di Laurea in Ingegneria Aerospaziale 30 Gennaio 2018 (usare fogli diversi per esercizi diversi) Primo Esercizio In un piano verticale si fissi un sistema di riferimento

Dettagli

Corso di Geometria Ing. Informatica e Automatica Test 1: soluzioni

Corso di Geometria Ing. Informatica e Automatica Test 1: soluzioni Corso di Geometria Ing. Informatica e Automatica Test : soluzioni k Esercizio Data la matrice A = k dipendente dal parametro k, si consideri il k sistema lineare omogeneo AX =, con X = x x. Determinare

Dettagli

Soluzione facsimile 1 d esame di geometria - Ingegneria gestionale - a.a ISTRUZIONI

Soluzione facsimile 1 d esame di geometria - Ingegneria gestionale - a.a ISTRUZIONI Soluzione facsimile 1 d esame di geometria - Ingegneria gestionale - a.a. 003-004 COGNOME......................................... NOME......................................... N. MATRICOLA................

Dettagli

Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica Anno Accademico 2017/2018 Meccanica Razionale - Prova teorica del 5/4/2018.

Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica Anno Accademico 2017/2018 Meccanica Razionale - Prova teorica del 5/4/2018. Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica Anno Accademico 2017/2018 Meccanica Razionale - Prova teorica del 5/4/2018 Prova teorica - A Nome... N. Matricola... Ancona, 5 aprile 2018 1. Gradi di libertà di

Dettagli

II Università degli Studi di Roma

II Università degli Studi di Roma Versione preliminare gennaio TOR VERGATA II Università degli Studi di Roma Dispense di Geometria. Capitolo 3. 7. Coniche in R. Nel Capitolo I abbiamo visto che gli insiemi di punti P lineare di primo grado

Dettagli

Compito di Meccanica Razionale

Compito di Meccanica Razionale Compito di Meccanica Razionale Corso di Laurea in Ingegneria Aerospaziale 15 Febbraio 018 (usare fogli diversi per esercizi diversi) Primo Esercizio In un piano orizzontale si fissi un sistema di riferimento

Dettagli

Compito di Meccanica Razionale

Compito di Meccanica Razionale Compito di Meccanica Razionale Corso di Laurea in Ingegneria Aerospaziale 5 Giugno 018 (usare fogli diversi per esercizi diversi) Primo Esercizio In un piano si fissi un sistema di riferimento Oxy e si

Dettagli

Parte 8. Prodotto scalare, teorema spettrale

Parte 8. Prodotto scalare, teorema spettrale Parte 8. Prodotto scalare, teorema spettrale A. Savo Appunti del Corso di Geometria 3-4 Indice delle sezioni Prodotto scalare in R n, Basi ortonormali, 4 3 Algoritmo di Gram-Schmidt, 7 4 Matrici ortogonali,

Dettagli

10. Il gruppo Speciale Lineare SL(V )

10. Il gruppo Speciale Lineare SL(V ) 1 2 3 4 5 6 7 8 9 1 10. Il gruppo Speciale Lineare SL(V ) Siano F un campo e V uno spazio vettoriale di dimensione n su F. Indichiamo con GL(V ) l insieme delle applicazioni lineari biiettive di V in sé.

Dettagli

SPAZI EUCLIDEI, APPLICAZIONI SIMMETRICHE, FORME QUADRATICHE

SPAZI EUCLIDEI, APPLICAZIONI SIMMETRICHE, FORME QUADRATICHE SPAZI EUCLIDEI, APPLICAZIONI SIMMETRICHE, FORME QUADRATICHE. Esercizi Esercizio. In R calcolare il modulo dei vettori,, ),,, ) ed il loro angolo. Esercizio. Calcolare una base ortonormale del sottospazio

Dettagli

Prodotto scalare e norma

Prodotto scalare e norma Capitolo 7 Prodotto scalare e norma Riprendiamo ora lo studio dei vettori da un punto di vista più geometrico. È noto, per esempio dalla Fisica, che spesso è comodo visualizzare un vettore del piano o

Dettagli

13 febbraio Soluzione esame di geometria - Ing. gestionale - a.a COGNOME... NOME... N. MATRICOLA... ISTRUZIONI

13 febbraio Soluzione esame di geometria - Ing. gestionale - a.a COGNOME... NOME... N. MATRICOLA... ISTRUZIONI febbraio 0 - Soluzione esame di geometria - Ing. gestionale - a.a. 0-0 COGNOME.......................... NOME.......................... N. MATRICOLA............. La prova dura ore. ISTRUZIONI Ti sono stati

Dettagli

Trapani. Dispensa di Geometria, x 1 x 2.x n. (x 1 y 1 ) (x n y n ) 2.

Trapani. Dispensa di Geometria, x 1 x 2.x n. (x 1 y 1 ) (x n y n ) 2. 2006 Trapani Dispensa di Geometria, 1 Distanze Siano P e Q punti di R n con P di coordinate allora la distanza tra P e Q e P Q = x 1 x 2 x n (x 1 y 1 ) 2 + (x n y n ) 2 e Q di coordinate Siano Σ 1 e Σ

Dettagli

Geometria analitica: curve e superfici

Geometria analitica: curve e superfici Geometria analitica: curve e superfici geometriche algebriche e matrici e isometrie Riduzione Invarianti Studio di coniche Intersezione con rette e tangenti in forma parametrica 006 Politecnico di Torino

Dettagli

LEZIONE 25. P si dice speciale se det(p ) = 1 non

LEZIONE 25. P si dice speciale se det(p ) = 1 non LEZIONE 5 5.. Matrici ortogonali. Facciamo una breve digressione su un importante famiglia di matrici, quelle ortogonali. Definizione 5... P R n,n si dice ortogonale se t P I n. Prima di dare esempi di

Dettagli

Spazi vettoriali euclidei.

Spazi vettoriali euclidei. Spazi vettoriali euclidei Prodotto scalare, lunghezza e ortogonalità in R n Consideriamo lo spazio vettoriale R n = { =,,, n R}, n con la somma fra vettori e il prodotto di un vettore per uno scalare definiti

Dettagli

Scritto di meccanica razionale 1 A-L del

Scritto di meccanica razionale 1 A-L del Scritto di meccanica razionale 1 A-L del 1.1.6 Esercizio 1 Nel piano Oxy di una terna solidale Oxyz si consideri la lamina rigida D in figura, costituita da una semicorona circolare di centro O, raggio

Dettagli

Elementi di Algebra Lineare Applicazioni lineari

Elementi di Algebra Lineare Applicazioni lineari Elementi di Algebra Lineare Applicazioni lineari Cristina Turrini UNIMI - 2016/2017 Cristina Turrini (UNIMI - 2016/2017) Elementi di Algebra Lineare 1 / 50 index Applicazioni lineari 1 Applicazioni lineari

Dettagli

Corso di Geometria Meccanica, Elettrotecnica Esercizi 11: soluzioni

Corso di Geometria Meccanica, Elettrotecnica Esercizi 11: soluzioni Corso di Geometria 0- Meccanica Elettrotecnica Esercizi : soluzioni Esercizio Scrivere la matrice canonica di ciascuna delle seguenti trasformazioni lineari del piano: a) Rotazione di angolo π b) Rotazione

Dettagli

FONDAMENTI DI ALGEBRA LINEARE E GEOMETRIA INGEGNERIA CHIMICA E DEI MATERIALI 27 GIUGNO 2016

FONDAMENTI DI ALGEBRA LINEARE E GEOMETRIA INGEGNERIA CHIMICA E DEI MATERIALI 27 GIUGNO 2016 FONDAMENTI DI ALGEBRA LINEARE E GEOMETRIA INGEGNERIA CHIMICA E DEI MATERIALI 7 GIUGNO 06 MATTEO LONGO Ogni versione del compito contiene solo due tra i quattro esercizi 6-7-8-9. Esercizio. Considerare

Dettagli

P z. OP x, OP y, OP z sono le proiezioni ortogonali di v sugli assi x, y, z, per cui: OP x = ( v i) i. k j. P x. OP z = ( v k) k

P z. OP x, OP y, OP z sono le proiezioni ortogonali di v sugli assi x, y, z, per cui: OP x = ( v i) i. k j. P x. OP z = ( v k) k Richiami di calcolo vettoriale Consideriamo il vettore libero v = OP. Siano P x, P y, P z le proiezioni ortogonali di P sui tre assi cartesiani. v è la diagonale del parallelepipedo costruito su OP x,

Dettagli

Sullo svolgimento di una delle quattro versioni della prova scritta di Geometria analitica e algebra lineare del giorno 11 febbraio 2013.

Sullo svolgimento di una delle quattro versioni della prova scritta di Geometria analitica e algebra lineare del giorno 11 febbraio 2013. Sullo svolgimento di una delle quattro versioni della prova scritta di Geometria analitica e algebra lineare del giorno febbraio 0 x + y + z = 0 Stabilire se le due rette r, di equazioni cartesiane ed

Dettagli

Geometria BATR-BCVR Esercizi 9

Geometria BATR-BCVR Esercizi 9 Geometria BATR-BCVR 2015-16 Esercizi 9 Esercizio 1. Per ognuna delle matrici A i si trovi una matrice ortogonale M i tale che Mi ta im sia diagonale. ( ) 1 1 2 3 2 A 1 = A 2 1 2 = 1 1 0 2 0 1 Esercizio

Dettagli

CONTROLLI AUTOMATICI LS Ingegneria Informatica. Analisi modale

CONTROLLI AUTOMATICI LS Ingegneria Informatica. Analisi modale CONTROLLI AUTOMATICI LS Ingegneria Informatica Analisi modale Prof. Claudio Melchiorri DEIS-Università di Bologna Tel. 5 9334 e-mail: claudio.melchiorri@unibo.it http://www-lar.deis.unibo.it/~cmelchiorri

Dettagli

Prodotto scalare e matrici < PX,PY >=< X,Y >

Prodotto scalare e matrici < PX,PY >=< X,Y > Prodotto scalare e matrici Matrici ortogonali Consideriamo in R n il prodotto scalare canonico < X,Y >= X T Y = x 1 y 1 + +x n y n. Ci domandiamo se esistono matrici P che conservino il prodotto scalare,

Dettagli

NOTE DI ALGEBRA LINEARE v = a 1 v a n v n, w = b 1 v b n v n

NOTE DI ALGEBRA LINEARE v = a 1 v a n v n, w = b 1 v b n v n NOTE DI ALGEBRA LINEARE 2- MM 9 NOVEMBRE 2 Combinazioni lineari e generatori Sia K un campo e V uno spazio vettoriale su K Siano v,, v n vettori in V Definizione Un vettore v V si dice combinazione lineare

Dettagli

Geometria delle masse

Geometria delle masse Geometria delle masse Marco Modugno Dipartimento di Matematica Applicata G. Sansone Via S. Marta 3, Firenze, Italia email: marco.modugno@unifi.it Appunti per gli studenti dei Corsi di Laurea in Ingegneria

Dettagli

Esercizio 2. Consideriamo adesso lo spazio di funzioni V = {f : [0, 1] R}. Dire quali dei seguenti insiemi di funzioni sono sottospazi.

Esercizio 2. Consideriamo adesso lo spazio di funzioni V = {f : [0, 1] R}. Dire quali dei seguenti insiemi di funzioni sono sottospazi. 1 Esercizi 1.1 Spazi vettoriali Studiare gli insiemi definiti di seguito, e verificare quali sono spazi vettoriali e quali no. Per quelli che non lo sono, dire quali assiomi sono violati. x 1, x 2, x 3

Dettagli

Corso di Geometria BIAR, BSIR Esercizi 10: soluzioni

Corso di Geometria BIAR, BSIR Esercizi 10: soluzioni Corso di Geometria 2010-11 BIAR, BSIR Esercizi 10: soluzioni 1 Geometria dello spazio Esercizio 1. Dato il punto P 0 = ( 1, 0, 1) e il piano π : x + y + z 2 = 0, determinare: a) Le equazioni parametriche

Dettagli

NOME COGNOME MATRICOLA CANALE

NOME COGNOME MATRICOLA CANALE NOME COGNOME MATRICOLA CANALE Fondamenti di Algebra Lineare e Geometria Proff. R. Sanchez - T. Traetta - C. Zanella Ingegneria Gestionale, Meccanica e Meccatronica, dell Innovazione del Prodotto, Meccatronica

Dettagli

Sistemi rigidi. 1. Grado di liberta di un sistema rigido libero

Sistemi rigidi. 1. Grado di liberta di un sistema rigido libero III Sistemi rigidi 1. Grado di liberta di un sistema rigido libero Dare la posizione di un sistema rigido rispetto ad una terna T e equivalente a dare la posizione di una terna T rispetto a T. Infatti

Dettagli

1 Coniche. s (x, y, t ) (1) 1 (x, y, t )F r 2

1 Coniche. s (x, y, t ) (1) 1 (x, y, t )F r 2 1 Coniche Studieremo le curve nel piano euclideo, cioè nel piano con un sistema di riferimento cartesiano ortogonale fissato, oppure nel completamento proiettivo di questo piano, ottenuto con l introduzione

Dettagli

I Compito di Geometria - Ingegneria Edile - 25 ottobre 2000 Tra parentesi [ ] è indicato il punteggio di ogni esercizio.

I Compito di Geometria - Ingegneria Edile - 25 ottobre 2000 Tra parentesi [ ] è indicato il punteggio di ogni esercizio. I Compito di Geometria - Ingegneria Edile - 25 ottobre 2000 Tra parentesi [ ] è indicato il punteggio di ogni esercizio. A [8] Sono date le matrici A M 34 (IR) e b M 31 (IR) A = 1 0 2 2 0 k 1 k, b = 1

Dettagli

Esame di Geometria - 9 CFU (Appello del 14 gennaio A)

Esame di Geometria - 9 CFU (Appello del 14 gennaio A) Esame di Geometria - 9 CFU (Appello del 4 gennaio 24 - A) Cognome: Nome: Nr.matricola: Corso di laurea: Esercizio. Si considerino le rette s : { x x 2 2x 3 = 2 3x x 2 =, { x + x s 2 : 2 x 3 = x 2 =.. Stabilire

Dettagli

Robotica industriale. Richiami di statica del corpo rigido. Prof. Paolo Rocco

Robotica industriale. Richiami di statica del corpo rigido. Prof. Paolo Rocco Robotica industriale Richiami di statica del corpo rigido Prof. Paolo Rocco (paolo.rocco@polimi.it) Sistemi di forze P 1 P 2 F 1 F 2 F 3 F n Consideriamo un sistema di forze agenti su un corpo rigido.

Dettagli

Cinematica delle masse

Cinematica delle masse Cinematica delle masse CM. Cinematica delle masse In questo capitolo introduciamo i concetti di quantità di moto, momento della quantità di moto e di energia cinetica, e sviluppiamo i teoremi ad essi relativi,

Dettagli

(P x) (P y) = x P t (P y) = x (P t P )y = x y.

(P x) (P y) = x P t (P y) = x (P t P )y = x y. Matrici ortogonali Se P è una matrice reale n n, allora (P x) y x (P t y) per ogni x,y R n (colonne) Dim (P x) y (P x) t y (x t P t )y x t (P t y) x (P t y), CVD Ulteriori caratterizzazioni delle matrici

Dettagli

Geometria e Topologia I 18 maggio

Geometria e Topologia I 18 maggio Geometria e Topologia I 18 maggio 2005 64 17 Mappe affini (17.1) Definizione. Siano X e Y due spazi affini sullo stesso campo K. Una funzione f : X Y si dice affine (anche, mappa affine o trasformazione

Dettagli

Compito di Meccanica Razionale

Compito di Meccanica Razionale Compito di Meccanica Razionale Corso di Laurea in Ingegneria Aerospaziale 7 Giugno 17 (usare fogli diversi per esercizi diversi) Primo Esercizio Si consideriuna lamina triangolareabc omogeneadi massam,

Dettagli

(E) : 4x 181 mod 3. h(h 1)x + 4hy = 0

(E) : 4x 181 mod 3. h(h 1)x + 4hy = 0 Dipartimento di Matematica e Informatica Anno Accademico 206-207 Corso di Laurea in Informatica (L-3) Prova scritta di Matematica Discreta (2 CFU) 6 Settembre 207 Parte A [0 punti] Sia data la successione

Dettagli

Capitolo 6. Sistemi vincolati

Capitolo 6. Sistemi vincolati Capitolo 6 Sistemi vincolati Definizione 16. Un sistema di N punti materiali è vincolato se l insieme delle fasi (posizioni e velocità) ammissibili al tempo t è ristretto ad un sottoinsieme F t di R 3N

Dettagli

Introduzione alla cinematica dei sistemi. Angoli di Eulero

Introduzione alla cinematica dei sistemi. Angoli di Eulero Introduzione alla cinematica dei sistemi. Angoli di Eulero F. Demontis Corsi PAS 204 Cinematica dei sistemi rigidi In questo capitolo studiamo la cinematica dei sistemi rigidi formati da un numero finito

Dettagli

Compito di Meccanica Razionale

Compito di Meccanica Razionale Compito di Meccanica Razionale Corso di Laurea in Ingegneria Aerospaziale 16 Febbraio 27 (usare fogli diversi per esercizi diversi) Primo Esercizio Si fissi un sistema di riferimento Oxy in un piano e

Dettagli

Corso di Studi in Fisica. Geometria e Algebra Lineare II Prova scritta del 6 luglio 2009

Corso di Studi in Fisica. Geometria e Algebra Lineare II Prova scritta del 6 luglio 2009 Corso di Studi in Fisica Geometria e Algebra Lineare II Prova scritta del 6 luglio 009 Esercizio 1. Si considerino le matrici 3 1 1 3 1 1 A = 0 4 0, B = 3 1 3 1 1 3 0 a. (4 punti) Dimostrare che A e B

Dettagli

Meccanica. 11. Terzo Principio della Dinamica. Domenico Galli. Dipartimento di Fisica e Astronomia

Meccanica. 11. Terzo Principio della Dinamica.  Domenico Galli. Dipartimento di Fisica e Astronomia Meccanica 11. Terzo Principio della Dinamica http://campus.cib.unibo.it/2430/ Domenico Galli Dipartimento di Fisica e Astronomia 22 febbraio 2017 Traccia 1. Terzo Principio della Dinamica 2. Centro di

Dettagli

Lezione 5 Geometria Analitica 1

Lezione 5 Geometria Analitica 1 Lezione 5 Geometria Analitica 1 Donato A Ciampa In questa lezione richiameremo alcune nozioni della geometria analitica, quali le trasformazioni del piano in se stesso e le varie equazioni relative alla

Dettagli

21. (cenni di) Geometria analitica del piano.

21. (cenni di) Geometria analitica del piano. . (cenni di) Geometria analitica del piano... Definizione. Sia π un piano e sia O un suo punto. Siano i e j due versori ortogonali tra loro e paralleli al piano π. Diremo che la terna ordinata (O, i, j)

Dettagli

Esercitazioni di Meccanica Razionale

Esercitazioni di Meccanica Razionale Esercitazioni di Meccanica Razionale a.a. 2002/2003 Composizione di stati cinetici Maria Grazia Naso naso@ing.unibs.it Dipartimento di Matematica Università degli Studi di Brescia Esercitazioni di Meccanica

Dettagli

12 dicembre Soluzione esame di geometria - Ing. gestionale - a.a COGNOME... NOME... N. MATRICOLA... ISTRUZIONI

12 dicembre Soluzione esame di geometria - Ing. gestionale - a.a COGNOME... NOME... N. MATRICOLA... ISTRUZIONI 1 dicembre 005 - Soluzione esame di geometria - Ing. gestionale - a.a. 005-006 COGNOME.......................... NOME.......................... N. MATRICOLA............. La prova dura ore. ISTRUZIONI Ti

Dettagli

La forma normale di Schur

La forma normale di Schur La forma normale di Schur Dario A Bini, Università di Pisa 30 ottobre 2013 Sommario Questo modulo didattico contiene risultati relativi alla forma normale di Schur, alle sue proprietà e alle sue applicazioni

Dettagli

Domanda Risposta

Domanda Risposta Esame di Geometria 18 Maggio 010 Cognome e Nome: Matricola: Corso di Laurea Regolamento della prova. La prova consiste in 7 Domande a risposta multipla chiusa (di cui una soltanto è corretta) e di Esercizi.

Dettagli

Appendice 3. Rotazioni

Appendice 3. Rotazioni Appendice 3. Rotazioni Indice 1 Tensori ortogonali 2 2 Rotazioni e simmetrie in uno spazio di dimensione 2 2 3 Tensori ortogonali in uno spazio di dimensione 3 4 4 Rotazioni in uno spazio di dimensione

Dettagli

Per le risposte utilizza gli spazi predisposti. Quando richiesto, il procedimento va esposto brevemente, ma in maniera comprensibile.

Per le risposte utilizza gli spazi predisposti. Quando richiesto, il procedimento va esposto brevemente, ma in maniera comprensibile. COGNOME............................... NOME..................................... Punti ottenuti Esame di geometria Scrivi cognome e nome negli spazi predisposti in ciascuno dei tre fogli. Per ogni domanda

Dettagli

H precedente. Procedendo come sopra, si costruisce la matrice del cambiamento di base

H precedente. Procedendo come sopra, si costruisce la matrice del cambiamento di base Geometria analitica e algebra lineare, anno accademico 9/1 Commenti ad alcuni esercizi 17 Diagonalizzazione di matrici simmetriche Coniche Commenti ad alcuni degli esercizi proposti 17 Diagonalizzazione

Dettagli

Soluzioni dello scritto di Geometria del 28 Maggio 2009

Soluzioni dello scritto di Geometria del 28 Maggio 2009 Soluzioni dello scritto di Geometria del 8 Maggio 9 1) Trovare le equazioni del sottospazio V(w, x, y, z) R 4 generato dalle quaterne c 1 = (,,, 1) e c = (, 1, 1, ). ) Trovare una base per OGNI autospazio

Dettagli

1. Considerare il seguente sistema di vettori applicati:

1. Considerare il seguente sistema di vettori applicati: 1 Università di Pavia Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea in Ingegneria Industriale Correzione prova scritta Esame di Fisica Matematica febbraio 011 1. Considerare il seguente sistema di vettori applicati:

Dettagli

Corso di GEOMETRIA Dipartimento di Ingegneria ed Architettura Università degli Studi di Trieste Prof. Fabio Perroni. 5. Rango

Corso di GEOMETRIA Dipartimento di Ingegneria ed Architettura Università degli Studi di Trieste Prof. Fabio Perroni. 5. Rango Corso di GEOMETRIA Dipartimento di Ingegneria ed Architettura Università degli Studi di Trieste Prof Fabio Perroni 5 Rango Definizione 1 Sia A M m,n (K) una matrice m n a coefficienti nel campo K Il rango

Dettagli

Esercizi di Complementi di Matematica (L-Z) a.a. 2015/2016

Esercizi di Complementi di Matematica (L-Z) a.a. 2015/2016 Esercizi di Complementi di Matematica (L-Z) a.a. 2015/2016 Prodotti scalari e forme bilineari simmetriche (1) Sia F : R 2 R 2 R un applicazione definita da F (x, y) = x 1 y 1 + 3x 1 y 2 5x 2 y 1 + 2x 2

Dettagli

Esame scritto di Geometria I

Esame scritto di Geometria I Esame scritto di Geometria I Università degli Studi di Trento Corso di laurea in Fisica A.A. 26/27 Appello di febbraio 27 Esercizio Sia f h : R R l applicazione lineare definita da f h (e ) = 2e + (2 h)e

Dettagli

Esame di Geometria e Algebra Lineare Politecnico di Milano Ingegneria informatica Appello 10 Febbraio 2015 Cognome: Nome: Matricola:

Esame di Geometria e Algebra Lineare Politecnico di Milano Ingegneria informatica Appello 10 Febbraio 2015 Cognome: Nome: Matricola: Esame di Geometria e Algebra Lineare Politecnico di Milano Ingegneria informatica Appello Febbraio 25 Cognome: Nome: Matricola: Tutte le risposte devono essere motivate Gli esercizi vanno svolti su questi

Dettagli