Secondo Piano di Azione per le famiglie. Famiglie al futuro
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- Ada Orlandi
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1 Secondo Piano di Azione per le famiglie Famiglie al futuro Aprile 2011 Servizio Politiche di Benessere Sociale e Pari Opportunità Servizio Programmazione Sociale e Integrazione Sociosanitaria
2 Le priorità del Welfare pugliese Rimettere le persone al centro delle politiche Dare forza al ruolo delle famiglie come risorsa della società, ridefinendo i servizi intorno alla complessità dei nuclei familiari e dei loro bisogni Declinare anche in un ottica di genere le pari opportunità di accesso ai servizi e al mondo del lavoro Promuovere un integrazione reale e piena delle politiche territoriali economiche, sociali, culturali Valorizzare la leva del contrasto alle povertà per mettere a sistema azioni innovative di inclusione sociale
3 Il Primo Piano di Azione: Famiglie al Futuro Strategia di intervento per assicurare la valorizzazione delle famiglie pugliesi intese come nucleo essenziale della società, indispensabile per la crescita, per lo sviluppo e la cura delle persone, per la tutela della vita umana, del diritto di tutti i cittadini all informazione, alle prestazioni essenziali, alla flessibilità degli interventi e alla libera scelta dei servizi, nonché al perseguimento della condivisione delle responsabilità tra uomini e donne. L effetto atteso è produrre benefici diretti alle famiglie residenti nella nostra regione e, al tempo stesso, ricercare un impatto più significativo delle politiche regionali a favore delle famiglie, sviluppando interventi sui nuclei familiari piuttosto che sulle singole situazioni di disagio.
4 Il Primo Piano di Azione: Famiglie al Futuro sostegno alle famiglie valorizzazione delle reti sociali potenziamento dei servizi, non emergenziali, distribuiti omogeneamente sul territorio pugliese. Benessere Politiche regionali di sostegno alle famiglie: modo di operare della pubblica amministrazione in grado di attivare tutti i livelli di governo e la cittadinanza attiva complessivamente intesa.
5 Dai problemi Crescita numero famiglie in condizioni di povertà relativa Carenza di servizi per persone non autosufficienti/disabili Scarsa efficienza della rete di servizi socio-asssitenziali Assenza di politiche per la conciliazione vita-lavoro Servizi per minori insufficienti e poco accessibili agli obiettivi Sostenere le famiglie più esposte al rischio povertà Offrire alle famiglie un sostegno per i nuovi nati Garantire la qualità della cura Offrire servizi innovativi Prevedere progetti personalizzati di cura Offrire servizi sociosanitari adeguati Lotta alla violenza su donne e minori Creare un contesto family friendly Garantire pari opportunità di accesso Migliorare la vivibilità delle città e l accessibilità ai servizi Incrementare il numero di strutture Migliorare la qualità dei servizi erogati alle azioni Piani di Intervento per Famiglie Numerose 5,5mln Prima Dote 10mln A.I.P. 15mln Assegno di Cura 15mln Infrastruttur.sociosanitaria 99mln Centri connettività sociale 3mln Potenziamento Consultori 1,2 mln Rete antiviolenza 2,3 mln Patti Sociali Genere 2,7 mln Progetto R.O.S.A. 4mln Piani Tempi e Spazi 1,2 mln Asili e servizi integrativi 71,5mln Sezioni Primavera 3mln Fragilità delle reti familiari Rafforzare le reti informali Associazionismo familiare 5,3 mln
6 Lettura dei bisogni: la popolazione (1) REGIONE PUGLIA P rog res s ivo invec c hia m ento della popola zione pop > 65 an n i dal 17,3% (2006) al 18,2% ( 2010); in dice di vecch iaia da 110 ( 2006) a 122 (2010) [I S TA T] Inc rem ent o della perc ent uale delle persone c he vivono in c ondizioni di povert à relat iva fam iglie in povert à relat iva al 2009 Puglia 21,0% It alia 10,8% [ISTAT] Progressiva erosione delle reti di assistenza informale Crescente presenza di persone sole all interno dei nuclei familiari famiglie unipersonali in Puglia dal 20,6% (2002) al 22,4% (2008) [ISTAT]
7 Lettura dei bisogni: la popolazione (2) REGIONE PUGLIA Si allunga la permanenza dei figli nelle famiglie di origine giovani anni che vivono con genitori in Puglia dal 58,6% (2002) al 62,7% (2008) Decresce il quoziente di natalità in Puglia da 9,3 del 2006 a 9,0 del 2010 [ISTAT] Il tasso di occupazione delle donne è tra i più bassi in Italia (progressiva femminilizzazione della povertà) tasso occupazione femminile al ,5% (Puglia) 46,1% (Italia) Significativa e costante crescita della domanda di servizi di persone con disabilità permanenti, anche sopraggiunte in età adulta.
8 Gli obiettivi del II Piano di azione per le Famiglie Garantire il valore sociale della maternità e della paternità e sostenere la genitorialità come scelta consapevole soprattutto presso le fasce più deboli della popolazione pugliese Favorire la condivisione delle responsabilità tra i genitori nei confronti dei figli Promuovere e diffondere l utilizzo dei servizi per l infanzia in una logica territoriale di equilibrio tra la disponibilità e la domanda di servizi di cura, nella convinzione che i servizi per l infanzia devono essere concepiti non solo come supporto ai genitori ma anche come investimento sui bambini per allargarne la socialità Promuovere processi volti ad incrementare la domanda dei servizi di cura per accrescerne la qualità, favorire l occupazione femminile e l emersione del lavoro nero
9 Gli obiettivi del II Piano di azione per le Famiglie Promuovere azioni di comunicazione e di promozione delle responsabilità genitoriali, dei percorsi di affido e adozione, delle risorse familiari Garantire l informazione sui servizi, le risorse e le opportunità istituzionali e informali che il territorio offre a bambini e famiglie (educative, sociali, sanitarie, scolastiche, del tempo libero) con particolare attenzione alle famiglie monoparentali, numerose immigrate e con figli disabili Promuovere l uso del tempo per fini solidaristici Favorire lo sviluppo delle risorse di comunità e della responsabilità sociale di impresa verso la costruzione di contesti favorevoli alle famiglie Promuovere collaborazioni interistituzionali e ampi partenariati territoriali per assicurare lo scambio ed il consolidamento delle buone prassi.
10 Le risorse del Nuovo Piano Fonti fina nzia rie R is ors e Fondo Nazionale Politiche Sociali ,18 Intesa ,00 Intesa ,00 Dipartimento ,00 PO FESR Asse III ,00 MLPS ,00 Tota le , 18
11 Linee di Intervento Gli Interventi Le azioni Linea 1 - Interventi per il benessere delle famiglie e il contrasto alla povertà Interventi per le famiglie numerose e/o le famiglie in condizione di fragilità Sostegno alla creazione dei Distretti Famiglia Linea 2 - Sostegno al lavoro di cura Linea 3 Programma di prevenzione e contrasto alla violenza di genere Linea 4 - Interventi per la conciliazione vita lavoro Linea 5 - Interventi a sostegno dell'infanzia S ervizi di c ura per la non a utos uffic ienza Q ua lifyc a re s os teg no a lla dom otic a s oc ia le P rog etto R.O.S.A. e V.I.O.L.A. Contributi per la gestione delle strutture obiettivo di servizio Servizi integrativi e sperimentali per la prima infanzia Contributi economici per l accesso ai servizi per i minori Studi di fattibilità e sperimentazione di servizi per i piani dei tempi Potenziamento equipe adozioni Piano Straordinario per l Affido
12 Interventi per il benessere delle famiglie e il contrasto alla povertà L intervento, in continuità con la precedente programmazione, dovrà essere recepito dai rispettivi Piani Sociali di Zona entro settembre A Z IO N I S os teg no ec onom ic o e m is ure per l a c c es s ibilità a i s ervizi per le fa m ig lie num eros e e i nuc lei fa m ilia ri in c ondizione di fra g ilità s oc io-ec onom ic a fa m ilia ri num eros i P rom ozione di m is ure per territori fa m ily friendly 4,7 mln Intesa Famiglia FNPS D E S TIN A TA R I Fa m ig lie num eros e: nuc lei fa m ilia ri, a nc he m onog enitoria li, c on a lm eno 4 fig li c onviventi, fis c a lm ente a c a ric o - IS E E ,00 euro nuc lei fa m ilia ri c he per va rie c a us e (perdita o riduzione dell a ttività la vora tiva, na s c ita di un fig lio dis a bile, s c om pa rs a di un g enitore, ec c..) non ries c ono a fa r fronte a lle s itua zioni tipic he del c ic lo di vita. S is tem a territoria le (fa m ig lie, im pres e, a s s oc ia zioni ) 12
13 Sostegno al lavoro di cura PROGETTI PER I SERVIZI DI CURA PER LE PERSONE NON AUTOSUFFICIENTI A Z ION I P rom ozione di perc ors i di deis tituziona lizza zione P rog etti dom ic ilia ri a d eleva ta intens ità a s s is tenzia le e di integ ra zione dei s ervizi Interventi per la dom otic a s oc ia le R iqua lific a zione a s s is tenti fa m ilia ri e defis c a lizza zione oneri - R O S A 24 milioni Intesa Famiglia PO FESR + FNPS + DPO D E S TIN A TA R I M inori e a dulti c on dis a bilità g ra vi A nzia ni in c ondizioni di g ra ve non a utos uffic ienza N uc lei fa m ilia ri c he im pieg a no a s s is tenti fa m ilia ri qua li c a re g iver Interventi S os teg no a lla g es tione / s os teg no per l a c c es s o a lle s trutture c om unita rie a c ic lo diurno e a lle s trutture res idenzia li di s ollievo per dis a bili e non a utos uffic ienti S os teg no ec onom ic o per prog etti di vita indipendente (dom otic a s oc ia le s ervizi dom ic ilia ri) S os teg no ec onom ic o per defis c a lizza zione oneri ba da nti 13
14 Programma triennale di prevenzione e contrasto alla violenza di genere RETE ANTIVIOLENZA A Z IO N I c om pa rtec ipa zione a lle s pes e di g es tione della c a s a rifug io c om pa rtec ipa zione a lle s pes e di g es tione dei C entri A ntivio lenza 0,9 mln FNPS D E S TIN A TA R I P rovinc e e A m biti pug lies i 14
15 Interventi per la conciliazione vita-lavoro PIANI DEI TEMPI E DEGLI SPAZI A Z IO N I S perim enta zione di a lc uni s ervizi ritenuti s tra teg ic i /priorita ri da pa rte deg li A m biti R eda zione deg li s tudi di fa ttibilità per l a ttua zione del c oordina m ento dei tem pi e deg li ora ri e il m onitora g g io deg li s pa zi delle c ittà A ttiva zione dell U ffic io P ia no dei Tem pi e deg li S pa zi c he a bbia la res pons a bilità di rea lizza re lo s tudio di fa ttibilità A vvio prim i s ervizi s perim enta li 1,77 milioni FNPS D E S TIN A TA R I A m biti territoria li P er la prim a a zione i 28 A m biti c he ha nno g ià a vvia to la reda zione dei P TTS P er le a ltre a zioni i 17 A m biti c he non ha nno pa rtec ipa to a l prim o A vvis o 15
16 Interventi per la conciliazione vita-lavoro Servizi integrativi e sperimentali per la prima infanzia A Z IO N I Interventi per lo s viluppo e/o il c ons olida m ento dei s ervizi integ ra tivi o s perim enta li per la prim a infa nzia. S pa zio ba m bini e ba m bine S ervizio di pre e pos t- a c c og lienza S ezioni prim a vera P ic c oli g ruppi educ a tivi 3,5 mln Intesa Famiglia 2010 D E S TIN A TA R I C om uni, s ing oli o a s s oc ia ti in c olla bora zione c on il priva to s oc ia le 16
17 Interventi per la conciliazione vita-lavoro Contributi economici per l accesso ai servizi per i minori A Z ION I E rog a zione di titoli di c redito a i fornitori di s ervizi per m inori (a s ili nido, c entri diurni, tra s porti, a s s is tenti educ a tivi dom ic ilia ri, a ltri s ervizi s oc ioa s s is tenzia li e s oc ios a nita ri non res idenzia li) 39,7mln PO FESR + FNPS D E S TIN A TA R I Fornitori di s ervizi per m inori g ià benefic ia ri di fina nzia m enti FE S R per l infra s truttura zione s oc ia le (A zione A S S E III del P O FE S R ) A ltre unità di offerta pubblic he e priva te 17
18 Linea 5 REGIONE PUGLIA Interventi a sostegno dell infanzia Potenziamento Equipe Adozioni A Z IO N I Fina nzia m ento di prog etti integ ra ti S ervizi S oc ia li / C ons ultori fa m ilia ri territoria li per il s os teg no dell iter a dottivo e nella fa s e pos t-a dottiva per la qua lific a zione deg li interventi di s os teg no ps ic olog ic o, educ a tivo e s oc io-s a nita rio: g ruppi di m utuo a iuto, prog etti di pa rtners hip c on is tituti s c ola s tic i interventi di fa c ilita zione e s os teg no del nuc leo fa m ilia re e del ba m bino a dotta to, ec c. 0,7 mln Intesa Famiglia FNPS D E S TIN A TA R I A m biti territoria li e c ons ultori fa m ilia ri 18
19 Linea 5 REGIONE PUGLIA A Z IO N I Interventi a sostegno dell infanzia Piano straordinario Affido P rog ra m m i loc a li di potenzia m ento e s viluppo deg li interventi in m a teria di a ffido, a d integ ra zione deg li interventi g ià previs ti nei P dz, in a ttua zione delle linee g uida reg iona li per l a ffido fa m ilia re A zioni di s is tem a a reg ia reg iona le: c om unic a zione, form a zione, m onitora g g io 3,5mln FNPS D E S TIN A TA R I A m biti territoria li, in c olla bora zione c on a ltri E nti P ubblic i (P rovinc e, A A S S LL e P riva to S oc ia le) 19
20 Le nuove linee del Piano famiglia e gli obiettivi di servizio dei Piani Sociali di Zona: opportunità di riprogrammazione Linea 1 Benessere famiglie e contrasto alle povertà -Family friendly -Accessibilità servizi e sostegno economico Linea 2 Sostegno al lavoro di cura -Accessibilità servizi e sostegno economico Domotica sociale Defiscalizzazione oneri Linea 3 C ontra s to violenza di g enere ObServ ObServ -ADI e SAD -Centri diurni integrati (art. 60 e 60 ter) -Strutture residenziali per ricoveri di sollievo sollievo -Servizi per il dopo/durante noi ObServ -Case rifugio -Centri antiviolenza 20
21 Le nuove linee del Piano famiglia e gli obiettivi di servizio dei Piani Sociali di Zona: opportunità di riprogrammazione Linea 4 C onc ilia zione vita -la voro - S ervizi integ ra tivi e s perim enta li prim a infa nzia - V ouc her per a s ili nido - P ia ni dei tem pi e deg li s pa zi Linea 5 - Infa nzia e M inori fuori fa m ig lia equipe a ffido e a dozioni -potenzia m ento a ffido ObServ -Incremento posti-nido -Sostegno economico per l accesso ai servizi per la prima infanzia -Ufficio PTTS ObServ -Consolidamento servizio Adozioni -Consolidamento servizio affido (elenchi di famiglie affidatarie, sostegno economico famiglie affidatarie, formazione operatori) -Centri di ascolto per le famiglie 21
22 Le risorse aggiuntive per la programmazione sociale locale
23 Il PO FESR PER LA CRESCITA DELL OFFERTA DI STRUTTURE SOCIOSANITARIE AZIONE PRIMA FASE DISCIPLINARI SOTTOSCRITTI PERI PIANI DI INVESTIMENTO DI N. 11 AMBITI TERRITORIALI ISTRUTTORIA DI ULTERIORI N. 22 PIANI DI INVESTIMENTO RISORSE PRIMA FASE ,00 TEMPI: disciplinari sottoscritti entro dic 2010, impegni giuridicamente vincolanti tra maggio e luglio 2011 AZIONE SECONDA FASE SOTTOSCRIZIONE DEI DISCIPLINARI PER I N. 22 PIANI DI INVESTIMENTO ISTRUTITI RIAPERTURA DEI TERMINI PER GLI AMBITI TERRITORIALI IN RITARDO RISORSE SECONDA FASE ,00 TEMPI: disciplinari da sottoscrivere entro maggio 2011 Riapertura dei termini entro settembre 2011 su progetti esecutivi 23
24 Il PO FESR PER IL POTENZIAMENTO DELLE STRUTTURE SOCIALI E SOCIOSANITARIE AZIONE Potenziamento delle attività di inclusione socio-lavorativa e sostegno attività di strutture già realizzazione (Linea 3.2) AZIONE Apertura dei termini per la presentazione di proposte di intervento di Ambito territoriale ad integrazione dei Piani di Investimento Az Istruttoria d ufficio Regione Sottoscrizione disciplinari tra Regione e Ambiti territoriali RISORSE ,00 TEMPI: avviso pubblico per soggetti gestori pubblici e privati entro maggio 2011 RISORSE ,00 TEMPI: avvio procedura negoziale entro maggio
25 Progetti personalizzati per l inserimento socio-lavorativo di soggetti in condizioni di povertà presi in carico dagli Ambiti Progetti personalizzati per l inserimento socio-lavorativo di soggetti svantaggiati AZIONI ricostruzione/creazione di un cv tramite bilancio di competenze effettuato dagli ATS e CPI svolgimento tirocini formativi con indennità di frequenza per migliorare l occupabilità dei destinatari dell intervento sensibilizzazione delle imprese per l inserimento nel catalogo della domanda di tirocinanti. AZIONI progettazione a cura degli ATS rivolta a target specifici per interventi, anche personalizzati, in risposta a: un fabbisogno di protezione sociale documentato la valorizzazione dei percorsi istituzionali esistenti sul territorio finalizzati all accompagnamento dello specifico target. Totale: 5 mln sul PO FSE Totale: 10mln sul PO FSE
26 IL PERCORSO PER LA RIPROGRAMMAZIONE/INTEGRAZIONE DEI QUADRI FINANZIARI DEI PIANI SOCIALI DI ZONA 3.GLI AMBITI TERRITORIALI FANNO UNA VERIFICA SULLE RISORSE ALLOCATE PER OBIETTIVI DI SERVIZIO (ADEGUATEZZA RISPETTO A VALORI TARGET, ECC..) 4.VERIFICANO POSSIBILITÀ DI FINANZIAMENTO AGGIUNTIVO CON IL PIANO FAMIGLIA 2011 E CON LE RISORSE AGGIUNTIVE FESR-FSE (RISPOSTA AD AVVISI PUBBLICI, AZIONI CON RIPARTO PER AMBITO, ECC..) 5.RIALLOCANO LE RISORSE DEL PIANO DI ZONA CHE POSSONO ESSERE INTEGRATE/SOSTITUITE CON LE RISORSE AGGIUNTIVE SU ALTRI OBIETTIVI DI SERVIZIO ANCORA DEPOTENZIATI 26
27 2.I COORDINAMENTI ISTITUZIONALI RIAPPROVANO IL QUADRO FINANZIARIO DEL PIANO SOCIALE DI ZONA (AMB1) 3.TRASMETTONO ALLA REGIONE IL PDZ MODIFICATO NEL QUADRO FINANZIARIO (AMB1) NOTA: LE RISORSE SPOSTATE DA UN OBIETTIVO DI SERVIZIO POSSONO ESSERE ALLOCATE SOLO SU ALTRI OBIETTIVI DI SERVIZIO E SOLO PER SERVIZI A VALENZA DI AMBITO E A GESTIONE UNICA. LE RISORSE AGGIUNTIVE ASSEGNATE AGLI AMBITI DEVONO ESSERE ISCRITTE IN BILANCIO NELL E.F E ACCERTATI COME CREDITI (RESIDUI ATTIVI 2012) 27
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