BILANCIO SOCIALE ANNO P.L.U.S. Ambito QUARTU. PLUS Ambito QUARTU Piano Unitario Locale dei Servizi alla Persona Ambito QUARTU

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "BILANCIO SOCIALE ANNO 2009. P.L.U.S. Ambito QUARTU. PLUS Ambito QUARTU Piano Unitario Locale dei Servizi alla Persona Ambito QUARTU"

Transcript

1 Provincia di Cagliari PLUS Ambito QUARTU Piano Unitario Locale dei Servizi alla Persona Ambito QUARTU Comune di Burcei Comune di Donori Comune di Dolianova P.L.U.S. Ambito QUARTU Comune di Maracalagonis Comune di Quartu Sant Elena Comune di Serdiana BILANCIO SOCIALE ANNO 2009 Comune di Sinnai Comune di Soleminis Azienda USL n. 8

2 INDICE PREMESSA pag. 2 Territorio dell Ambito pag. 3 I Soggetti Istituzionali dell Ambito pag. 4 Strutture Stabili della Gestione Associata pag. 4 STATO DI REALIZZAZIONE LOCALE DEL SISTEMA INTEGRATO pag. 5 Fasi e procedure attivate pag. 5 Gli Incontri di Lavoro pag. 6 Conferenza di Programmazione pag. 7 Tavoli Tematici pag. 8 Le Criticità pag. 8 Sistema di Governance della Gestione Associata Forme e Scelte Gestionali pag. 9 AZIONI PLUS AMBITO QUARTU ANNO 2009 pag. 11 SPESA PLUS AMBITO QUARTU ANNO 2009 pag. 11 AREA FAMIGLIA E MINORI pag. 12 Servizio Integrato di Sostegno alla Famiglia pag. 12 Centro di Prevenzione per Minori e Donne Maltrattati pag. 14 Centro Affidi Interistituzionale pag. 15 AREA DISABILI E ANZIANI pag. 16 Servizio a favore della Domiciliarita pag. 16 Gestione dei L.E.A. (Livelli Essenziali di Assistenza) che afferiscono all U.V.T. (Unita di Valutazione Territoriale) d Ambito pag. 17 Co-Progettazione del PUA dell Ambito QUARTU pag. 19 Progetto Sperimentale: Servizio Protezione Giuridica Persone Fragili d Ambito pag. 20 Inclusione Scolastica Socio-Sanitaria dei Minori Disabili pag. 22 Potenziamento del Servizio DI Riabilitazione Socio-Sanitaria nel Comune di Burcei pag. 23 Potenziamento Rete degli Assistenti Familiari pag. 24 AREA DIPENDENZE pag. 25 AREA IMMIGRATI E NOMADI pag. 26 AREA POVERTÀ E DISAGIO ADULTI pag. 27 Povertà Estreme pag. 27 AREA MULTIUTENZA pag. 28 Centro di Programmazione d Ambito pag. 28 Guida ai Servizi al Cittadino d Ambito pag. 29 Osservatorio delle Politiche Sociali pag. 30 Sistema di Rilevazione per il Monitoraggio in Itinere e la Valutazione Finale dei Risultati pag. 31 FLUSSI DI CASSA SUDDIVISI PER FONTI DI FINANZIAMENTO PER AZIONE ANNO 2009 pag. 32 1

3 PREMESSA Con il presente Bilancio Sociale l Ambito si rende conto delle scelte, delle attività, dei risultati, e dell impiego di risorse PLUS impiegate nel 2009, anno che conclude il primo triennio di Programmazione Associata. Esso consente ai cittadini e agli altri interlocutori di formulare un proprio giudizio su come è stata interpretata e realizzata la mission e il mandato, descrive i processi decisionali e operativi ponendo le basi per individuare le ricadute sulla Comunità, inoltre, descrive i Servizi attivati ed erogati in forma Associata e le relative risorse impiegate. Il Bilancio Sociale dell Ambito Quartu Parteolla è strutturato per aree, che fanno riferimento alle aree di intervento indicate dal Ministero dell Economia e delle Finanze, attraverso la rilevazione della Spesa Sociale dei Comuni Associati, gestita dall Istituto Nazionale di Statistica. Ognuna delle aree individuate prevede al suo interno le azioni e i servizi realizzati attraverso il PLUS, per ognuno dei quali sono indicati i soggetti coinvolti, il soggetto attuatore, i destinatari, il Budget, i risultati attesi e realizzati. 2

4 Territorio dell Ambito Ambito 4 - Ex USL 22 All avvio delle attività del PLUS l ambito Quartu si sovrapponeva a quello che fino al 1999 era stato il territorio dell ex U.S.L. N 22 compr endente attualmente i Comuni di Burcei, Dolianova. Donori, Maracalagonis, Quartu S. Elena, Serdiana, Sinnai e Soleminis. L estensione totale del territorio dell Ambito è di circa 935 Kmq e si estende nella parte sud orientale della Sardegna. Morfologicamente si possono distinguere tre grandi zone: montana, collinare e costiera. Sono presenti aree di interesse naturalistico e ambientale come il sistema montano dei Sette Fratelli, lo Stagno di Molentargius e ancora la fascia costiera che da tempo è conosciuta per la sua bellezza a livello internazionale. La distanza fra i nove centri è compresa fra 2 e 10 Km, fatta eccezione per i comuni di Burcei e Donori, collocati perifericamente rispetto al territorio dell Ambito, così come rispetto a Cagliari. Benché il raggio del territorio non superi i quaranta chilometri, gli spostamenti presentano degli aspetti di criticità determinati dalla scarsità ed inadeguatezza delle vie di comunicazione, rendendo difficoltoso anche il collegamento fra paesi vicini. Inoltre, anche la rete di trasporti pubblici risulta insufficiente al soddisfacimento delle nuove e accresciute esigenze della popolazione. Ciò condiziona e limita l accesso ai Servizi decentrati ed esterni all ambito territoriale, ma anche a quelli che insistono più direttamente sul territorio (Poliambulatori di Dolianova, Quartu S. Elena e Sinnai). 3

5 I Soggetti Istituzionali dell Ambito Provincia di Cagliari; Comune di Burcei; Comune di Dolianova; Comune di Donori; Comune di Maracalagonis; Comune di Quartu Sant Elena; Comune di Serdiana; Comune di Sinnai; Comune di Soleminis; Azienda ASL n. 8. Strutture Stabili della Gestione Associata Conferenza dei Servizi, composta dai Rappresentanti Politici delle Istituzioni coinvolte; Ufficio di Programmazione, composto dai Referenti Tecnici dei Comuni della ASL e della Provincia. 4

6 STATO DI REALIZZAZIONE LOCALE DEL SISTEMA INTEGRATO Le norme di riferimento per la Programmazione PLUS sono il D.Lgs. n. 229/99 e la L.R. 10/06, sul versante Sanitario, la L. 328/00 e la L.R. 23/05 sul versante Sociale; norme che hanno indirizzato il lavoro dell Ambito volto all integrazione Socio-Sanitaria ed al riconoscimento di pari dignità sia degli aspetti Sociali sia di quelli Sanitari. Programmazione unitaria e integrata con un sistema di verifica dei risultati in termini di qualità, di efficacia e di valutazione d impatto. L esperienza del triennio appena concluso, ha confermato sia le criticità, sia i punti di forza del modello di programmazione sperimentato, evidenziati fin dall avvio del triennio medesimo. Periodo che ha rappresentato un processo di progettazione, osservazione, valutazione e riprogettazione che ha visto coinvolti i diversi attori della governance e che ha avuto necessità di una rimodulazione delle scelte effettuate, conseguente ai mutamenti del complesso scenario. Per rispondere alle esigenze e alle problematiche delle realtà locali, le attività di programmazione e metodologiche hanno riguardato tutto l Ambito, mentre la realizzazione dei Servizi è stata influenzata dalle differenti caratteristiche delle sub-aree territoriali, ai quali sono stati connessi ulteriori Servizi e Iniziative. Sono continuati i contatti con le rappresentanze di Istituzioni e Servizi dislocati e/o operanti nel territorio. Fasi e procedure attivate L Ufficio di Programmazione ha svolto le proprie funzioni con incontri a cadenza settimanale, prevedendo la stesura di un verbale per ogni incontro, sottoscritto dai componenti presenti e conservato agli atti del Capofila, a partire dal 08 Gennaio La sua attività ha riguardato sia l attuazione di quanto programmato nel 2009, sia la nuova programmazione, secondo gli indirizzi forniti dalla Conferenza dei Servizi. Nell ambito dei compiti affidati dalla RAS ai PLUS, l UPGA ha provveduto a predisporre il Progetto Centro Antiviolenza d Ambito, di cui alla Deliberazione della Giunta Regionale n. 50/11 del recante L.R. del 7agosto 2007 N 8 Linee guida per l organ izzazione e il funzionamento dei Centri antiviolenza e delle case di Accoglienza. Istituzione di nuove strutture Approvazione preliminare. 5

7 Nella stessa ottica, l UPGA, a seguito del Bando POR Sardegna FESR Nella vita e nella casa Sviluppo di infrastrutture e centri di eccellenza nell ambito della riabilitazione e della vivibilità degli ambienti domestici e lavorativi delle persone con particolare difficoltà, sentita la Conferenza dei Servizi, ha concordato con la RAS l organizzazione e la gestione per sub-ambiti, in ragione delle caratteristiche, delle specificità e delle diverse forme di governance impiegate dai singoli territori. Sempre alla luce delle peculiarità dei tre sub-ambiti, relativamente al Servizio di Protezione Giuridiche Persone Fragili d Ambito, si è reso necessario avviarlo per step, riconoscendo l autonomia operativa ad ognuno dei sub-ambiti. Nel corso dell anno, anche attraverso un confronto più preciso e puntuale con il referente della ASL 8 in seno all UPGA, è emersa la necessità di rimandare l attuazione del Progetto sui LEA d Ambito. Il Progetto che mirava, quale obiettivo strategico, a centralizzare la gestione degli aspetti economici, tanto sociali che sanitari, in capo al Distretto Sanitario dell A.S.L. è stato rinviato per le modalità organizzative dell Azienda Sanitaria, che non prevede l autonomia gestionale del Distretto di Quartu Sant Elena Parteolla. Il Progetto LEA si è comunque sviluppato in termini metodologici, grazie ad un ipotesi progettuale d integrazione, che vede incardinato in un'unica programmazione il Sistema Informativo e Informatico d Ambito, la Guida ai Servizi al Cittadino d Ambito ed il PUA (Punto Unico di Accesso) è strettamente interconnesso con i LEA. Tale tema ha richiesto l analisi e l approfondimento di ognuna delle progettualità e il confronto fra gli esperti informatici dei Comuni e della ASL, al fine di individuare la possibilità di un dialogo fra i vari sistemi Informatici già esistenti nei singoli Enti, per non disperdere il patrimonio disponibile e per pervenire ad un Sistema Unico ed Unitario, che rappresenti gli aspetti Sociali e quelli Socio-Sanitari. Gli Incontri di Lavoro - N 6 Conferenze di Servizio, alle quali sono state regolarmente convocate anche le Segreterie Territoriali CGIL, CISL e UIL.: o 01 Aprile 2009 o 20 Maggio 2009 o 15 Luglio 2009 o 12 Novembre 2009 o 26 Novembre

8 o 22 Dicembre N 29 Riunioni dell Ufficio di Programmazione; - N 20 Incontri di sub Ambito Parteolla; - N 15 Incontri di sub Ambito fra i Comuni di Burcei, Maracalagonis e Sinnai; - Per quanto attiene il Comune di Quartu S.E. il Coordinamento ha posto in essere la seguente attività: o N 11 Incontri di raccordo della Programmazione PLUS con quella Comunale del Settore Politiche Sociali e degli altri Settori del Comune di Quartu S.E. e con i soggetti attuatori delle iniziative presenti nel PLUS in capo alla propria Amministrazione; N. 2 Incontri di raccordo della Programmazione PLUS con quella RAS relativi al Piano straordinario per lo sviluppo dei Servizi Socio-Educativi per la Prima Infanzia ; N. 6 Incontri di raccordo con la RAS, di cui 2 alla presenza dei Referenti per il Monitoraggio; N. 6 Incontri fra i Coordinatori degli Ambiti ed i Referenti della Provincia di Cagliari; - N 2 incontri con i Referenti dell Assistenza Tecnica Provinciale; - N 4 incontri con i Responsabili Informatici dei Comuni dell Ambito e con il Responsabile per il Sistema informatico della ASL8; - N 2 incontri con i Referenti del monitoraggio Provinciale; - N 1 Convegno Pensare il sociale Politiche del Benessere e Pianificazione Sociale, organizzato dalla Provincia di Cagliari; - N 1 incontro con i Referenti del Ser.D e del Servizio Sociale Minori, al fine di valutare possibili progettualità congiunte; - N 2 incontri con soggetti, possibili attuatori di Azioni d Ambito. Conferenza di Programmazione La Conferenza di Programmazione dell Ambito si è svolta il 30 Giugno a Quartu S.E., alla quale hanno partecipato numerosi soggetti del Volontariato Religioso e Laico, dell Associazionismo, del Privato Sociale, delle Istituzioni Locali e singoli cittadini che hanno presentanto le criticità e segnalato le proprie attese, nello spirito della partecipazione e della cittadinanza attiva. Contesto nel quale sono emerse le problematiche più ricorrenti, connesse alla Famiglia e ai soggetti Deboli, quali Disabili e Anziani, e difficoltà emergenti riconducibili agli Immigrati e ai temi delle nuove Povertà e nuove Dipendenze. Ed infine, sono state individuate le seguenti tematiche da trattare in occasione dei Tavoli Tematici: 7

9 Minori e famiglia; Disabilità; Anziani; Povertà e Lavoro; Dipendenze; Immigrati e Nomadi. Tavoli Tematici I Tavoli tematici si sono svolti secondo il seguente calendario: TAVOLO DATA SEDE POVERTÀ E LAVORO 16 Luglio 2009 Quartu Sant Elena DIPENDENZE 23 Luglio 2009 Quartu Sant Elena DISABILITÀ 5 Novembre 2009 Quartu Sant Elena ANZIANI 28 Settembre 2009 Burcei MINORI FAMIGLIA 29 Settembre 2009 Dolianova IMMIGRATI E NOMADI 13 Novembre 2009 Cagliari c/o sede Provincia di Cagliari I Tavoli tematici, concepiti per favorire una diffusione ed una capillare partecipazione, hanno visto il coinvolgimento dei diversi Stakeholders presenti nel territorio dell Ambito. Il confronto emerso ha arricchito lo scambio fra tutti gli intervenuti e nel contempo favorito la partecipazione al processo condiviso fra le Istituzioni e non. Ognuno ha contribuito in virtù delle proprie specificità, esprimendo il proprio parere sui Servizi erogati, sulle Prestazioni offerte, sui Bisogni delle varie collettività e Proposte Azioni per superarli. È ancora una volta emersa l eterogeneità e la peculiarità che caratterizzano l Ambito, dove le relazioni fra i soggetti, seppure in continuità, sono complesse e composite, così come pure sono stati confermati gli elementi di ricchezza e originalità che potranno contribuire a sviluppare azioni positive nello spirito della partecipazione e della programmazione condivisa, come previsto dalla L.R. 23/05. Fra le proposte innovative merita di essere qui riportata quella emersa nel corso del Tavolo Tematico sulle dipendenze, volta a individuare modelli operativi fra le Istituzioni Sanitarie, Sociali e della Giustizia Minorile, per la presa in carico unitaria e congiunta dei beneficiari da un lato, dall altro tesa a predisporre accordi e collaborazioni con le Associazioni presenti nel territorio, che a diverso titolo si occupano di dipendenze e in particolar modo di giovani. Sarà cura dell UPGA nel corso del 2010 avviare il percorso di confronto indirizzato a stabilire programmi congiunti e condivisi con i soggetti interessati. Le Criticità 8

10 Permangono le criticità presenti e segnalate nella Programmazione del triennio , che così riassumiamo: - Eterogeneità dell Ambito caratterizzato dalla presenza del grande centro urbano, Quartu Sant Elena e da comuni di piccole dimensione alcuni dei quali collocati perifericamente all Ambito (Donori e Burcei). Tale eterogeneità ha determinato la costituzione di tre sub-ambiti: Quartu, i Comuni del Parteolla (Comuni di Dolianova, Donori, Serdiana e Soleminis) e i Comuni di Burcei, Maracalagonis e Sinnai. - Difficoltà a pervenire ad una gestione unica d Ambito e consolidamento delle tre differenti organizzazioni e gestioni per Sub Ambito: Per il Comune di Quartu la gestione avviene mediante prestazioni in economia attraverso Gestione Diretta e Contratti d Appalto; Per i Comuni di Dolianova, Donori, Serdiana e Soleminis la gestione avviene mediante Gestione Associata con Comune Capofila Dolianova; Per i Comuni di Burcei, Maracalagonis e Sinnai la gestione avviene mediante la Fondazione di Partecipazione, costituita dai suddetti comuni e da partenrs privati, denominata Polisolidale - Non chiara quantificazione e destinazione delle risorse che la Asl attribuisce al Distretto Quartu Parteolla. - I tempi di accreditamento dei Fondi Regionali che pervengono con forte ritardo, nel 2009 ha superato l anno solare, determinando disagi sia per quanto attiene la Programmazione, sia per la Gestione dei Servizi, rispetto ai quali i Comuni sono stati costretti ad anticipare con fondi propri o a rinviarne l avvio. Sistema di Governance della Gestione Associata Il Comune Capofila, già individuato nella prima triennalità è il Comune di Quartu Sant Elena, Centro di Costo Unico e referente nei rapporti con la RAS per quanto attiene i trasferimenti Regionali della quota destinata alla Gestione Associata dei Servizi alla Persona dell Ambito QUARTU, la quota per la Gestione dell Ufficio di Programmazione e per tutte le Progettualità successive, rispetto alle quali è stata stabilita la realizzazione a livello d Ambito. I Soggetti Attuatori sono le Amministrazioni Comunali di Dolianova, Quartu Sant Elena e Sinnai, alle quali sono affidate le attività di gestione, sia in forma diretta che indiretta, il monitoraggio e la valutazione delle azioni e interventi associati. I medesimi soggetti sono, pertanto, destinatari delle risorse assegnate al Capofila e sono ai sensi dell art. 6 comma 1 e 9

11 comma 2 della Legge Regionale n. 23 del 2005, titolari delle Funzioni Amministrative, anche in forma associata per l attuazione dei Livelli Essenziali di Assistenza, definendo, in particolare, le forme più funzionali alla gestione e alla razionale allocazione della spesa. 10

12 AZIONI PLUS AMBITO QUARTU ANNO 2009 Ambito Plus Quartu Sinnai Parteolla GESTIONE DEI L.E.A. (Livelli Essenziali di Assistenza) che afferiscono all U.V.T. (Unità di Valutazione Territoriale) d Ambito Co-Progettazione del PUA dell Ambito QUARTU Servizio Integrato di Sostegno alla Famiglia Progetto Sperimentale: Servizio Protezione Giuridica Persone Fragili d Ambito Servizio a favore della Domiciliarità Centro di Prevenzione e Accoglienza per Donne e Minori maltrattati Guida ai Servizi al Cittadino d Ambito Inclusione scolastica socio-sanitaria dei minori disabili Potenziamento del Servizio di Riabilitazione Socio Sanitario nel Comune di Burcei Potenziamento Rete degli Assistenti Familiari Povertà Estreme Centro Affidi Interistituzionale Osservatorio delle Politiche Sociali Sistema di Rilevazione per Il Monitoraggio in Itinere e la Valutazione Finale dei Risultati Assistenza Tecnica Ufficio Programmazione e Gestione D'ambito Numero SPESA PLUS AMBITO QUARTU 2009 Nome azione Totale spese previste Totale importo impegnato Importo pagato GESTIONE DEI L.E.A. (Livelli Essenziali di Assistenza) 1 che afferiscono all U.V.T. (Unità di Valutazione Territoriale) d Ambito , , ,34 2 Co-Progettazione del PUA dell Ambito QUARTU ,00 0,00 0,00 3 Servizio Integrato di Sostegno alla Famiglia , , ,94 4 Progetto Sperimentale: Servizio Protezione Giuridica Persone Fragili d Ambito , ,01 0,00 5 Servizio a favore della Domiciliarità , , ,97 6 Centro di Prevenzione e Accoglienza per Donne e Minori maltrattati 0,00 0,00 0,00 7 Guida ai Servizi al Cittadino d Ambito 0,00 0,00 0,00 8 Inclusione scolastica socio-sanitaria dei minori disabili , , ,44 9 Potenziamento del Servizio di Riabilitazione Socio Sanitario nel Comune di Burcei , , ,00 10 Potenziamento Rete degli Assistenti Familiari , ,00 0,00 11 Povertà Estreme , , ,79 12 Centro Affidi Interistituzionale , , ,00 13 Osservatorio delle Politiche Sociali , , ,00 14 Sistema di Rilevazione per Il Monitoraggio in Itinere e la Valutazione Finale dei Risultati 6.000, , ,00 15 Ufficio Programmazione e Gestione D'ambito ,00 0,00 0,00 Totale , , ,48 11

13 AREA FAMIGLIA E MINORI SERVIZIO INTEGRATO DI SOSTEGNO ALLA FAMIGLIA Il Servizio, che persegue le finalità di promuovere il benessere delle collettività locali e la cultura della solidarietà, si realizza in ognuno dei Comuni dell Ambito e pone al centro di tutte le attività la Famiglia, compresa quella affidataria e adottiva. Famiglia alla quale si riconosce un ruolo attivo e la funzione di risorsa, sia al proprio interno, sia rispetto alle relazioni e reti che mantiene e struttura nel proprio contesto di vita. Al suo interno, infatti, si sviluppano e manifestano la gran parte delle problematicità che comprendono il disagio minorile, quello degli anziani, la disabilità, la sofferenza mentale, conflitti di coppia e familiari. Conflitti che spesso determinano disagi e difficoltà che coinvolgono in misura diversa i suoi componenti. Denominazione Risultato Atteso SERVIZIO INTEGRATO DI SOSTEGNO ALLA FAMIGLIA Prosecuzione e consolidamento del Processo di Costruzione del Sistema Integrato di Servizi Sociali, Sanitario. Destinatari Azioni previste 2009 Azioni realizzate 2009 Le famiglie Minori Giovani Coppie Genitori Disabili Sofferenti Mentali Potenziamento delle attività di prevenzione ed accompagnamento, rivolto ai soggetti deboli, attraverso Servizi di prossimità che valorizzano le risorse presenti nel contesto di riferimento; Potenziamento delle attività di cura e accompagnamento, rivolto ai soggetti deboli, attraverso il supporto di strutture con specifica competenza; Potenziamento delle attività di prevenzione ed accompagnamento, rivolto ai soggetti deboli, attraverso Servizi educativi di tipo professionale; Omogeneizzazione delle metodologie operative nell ambito del Servizio Integrato di Sostegno alla Famiglia (Azione Trasversale alle Azioni precedenti). Attività di sportello per l handicap nel Comune di Quartu S.E., con possibili azioni di collegamento, interscambio e sinergia con il Centro Informazione Provinciale sulle risorse per le persone con disabilità. Gestione del Servizio Appoggio e Affido rivolto ai minori in carico al Comune di Quartu S.E., compreso lo sportello Affidi; Prosecuzione gestione del Servizio Sportello Handicap rivolto ai cittadini del Comune di Quartu S.E., avviato nel 2007; Gestione degli Inserimenti in struttura di Minori in carico al Comune di Quartu S.E.. Gestione del Servizio di Assistenza Educativa 12

14 territoriale e domiciliare a favore dei Minori in carico ai Comuni di Burcei, Dolianova, Donori, Maracalagonis, Serdiana, Sinnai, Soleminis. Gestione dell attività di animazione e aggregazione nei Comuni di Dolianova, Donori,Serdiana e Soleminis. Risorse finanziarie previste ,44 Risorse finanziarie impegnate ,16 Risorse finanziarie spese ,94 Realizzazione Affidi, appoggi e inserimenti in struttura minori Comune di Quartu S.E.; Realizzazione attività Sportello Handicap Comune di Quartu S.E; Realizzazione Servizio di Assistenza Educativa Risultati Raggiunti territoriale e domiciliare a favore di minori Comuni di Burcei, Dolianova, Donori, Maracalagonis, Serdiana, Sinnai, Soleminis; Realizzazione Attività di animazione e aggregazione nei Comuni di Dolianova, Donori,Serdiana e Soleminis. 13

15 CENTRO DI PREVENZIONE E ACCOGLIENZA PER DONNE E MINORI MALTRATTATI Le attività previste all interno del presente Progetto sono le medesime delle annualità precedenti. Le attività proseguiranno nel corso dell anno 2010 sino all esaurimento dei fondi. Denominazione Risultato Atteso Destinatari Azioni previste 2009 Azioni realizzate 2009 Risorse finanziarie previste Risorse finanziarie impegnate Risorse finanziarie spese Risultati Raggiunti CENTRO DI PREVENZIONE E ACCOGLIENZA PER DONNE E MINORI MALTRATTATI Promuovere un sistema integrato trasversale di Servizi Sociali, Sanitari e della Formazione. Omogeneizzare gli interventi in atto rispetto alle problematiche interne alla famiglia, per la successiva creazione di un sistema informativo integrato Minori, Donne, Operatori, Insegnanti. Offrire uno spazio in cui la donna possa esprimere il proprio vissuto e ricevere sostegno psico-sociale e legale. Mettere a disposizione una sede protetta di supporto al rafforzamento della relazione madre-figlio. Aiutare il minore nell elaborazione del proprio vissuto imparando a relazionarsi serenamente e con fiducia nell altro. Supportare il reinserimento sociale e lavorativo attraverso un progetto personalizzato concordato con le donne e strutturato con i servizi sociali territoriali, della USL, dei Centri per l impiego. Offrire ospitalità temporanea a minori e donne onde sottrarli alle situazioni di violenza non solo domestica. Garantire uno spazio di riflessione e supporto per rielaborare il trauma e riprogettare la propria vita. Raccordarsi con le forze dell ordine e gli organi preposti alla tutela di minori e donne. Costituzione di una rete di lavoro tra soggetti interistituzionali per una risposta integrata alla richiesta d aiuto. Predisposizione di progetti personalizzati e condivisi. Programmazione di attività di sensibilizzazione nel territorio. Azioni di prevenzione integrata. Raccolta di dati e monitoraggio riguardante il fenomeno Ascolto e accoglienza della richiesta d aiuto Consulenza psico-sociale Consulenza socio-educativa Consulenza legale Accoglienza alloggiativa temporanea 14

16 CENTRO AFFIDI INTERISTITUZIONALE Il progetto, realizzato dalla Provincia di Cagliari, nasce dalla consapevolezza che l istituto dell Affido, in quanto scelta normativa, richiede da parte di tutti i Soggetti Pubblici uno sforzo promozionale, che garantisca il diritto del bambino, in condizione di grave disagio familiare temporaneo, a crescere in una famiglia che possa soddisfare le sue esigenze educative ed affettive. Denominazione CENTRO AFFIDI INTERISTITUZIONALE Organizzazione di una rete coordinata ed integrata per la tutela psico-socio-sanitaria del minore; Pubblicizzazione dell affido familiare; Percorsi formativi per gli operatori; Costruzione di un Modello di procedure condivise relative alla informazione/sensibilizzazione, Risultato Atteso accoglienza e accompagnamento/supporto nelle varie fasi dell affido familiare, sia per le famiglie affidatarie che per la famiglia naturale del minore; Attivazione di procedure di affido eterofamiliare; Attivazione di procedure di affido omoculturale; Accesso alle informazioni e messa in rete di una banca dati famiglie affidatarie. Minori Donne Destinatari Operatori Insegnanti Raccordo fra il Centro Affidi Interistituzionale e i Azioni previste 2009 Servizi Comunali dell Ambito. Costruzione di un Modello di procedure condivise relative alla informazione/sensibilizzazione, accoglienza e accompagnamento/supporto nelle varie fasi dell affido familiare, sia per le famiglie Azioni realizzate 2009 affidatarie che per la famiglia naturale del minore; Attivazione di procedure di affido etero familiare; Pubblicizzazione e disseminazione dell Affido familiare. Risorse finanziarie previste ,00 Risorse finanziarie impegnate ,00 Risorse finanziarie spese ,00 Costituzione di una rete di lavoro tra soggetti Risultati Raggiunti interistituzionali per una tutela psico-socio-sanitaria del minore. 15

17 AREA DISABILI E ANZIANI SERVIZIO A FAVORE DELLA DOMICILIARITÀ Il progetto si propone come obiettivo quello di promuovere la permanenza nel proprio domicilio o comunque nell ambito sociale e/o familiare di appartenenza di soggetti deboli, in particolare anziani e disabili, mediante adeguati servizi di supporto e sostegno tesi a diminuire il carico assistenziale familiare. Denominazione SERVIZIO A FAVORE DELLA DOMICILIARITÀ Sostenere i soggetti deboli, in particolare anziani e disabili, nelle loro autonomie di base nel proprio Risultato Atteso contesto familiare e/o sociale nonché alleggerire il carico assistenziale familiare. Destinatari Soggetti deboli, in particolare anziani e disabili. Potenziamento delle attività di sostegno ed accompagnamento, rivolto ai soggetti deboli, in particolare anziani e disabili, attraverso Servizi di prossimità che valorizzano le risorse presenti nel Azioni previste 2009 contesto di riferimento; Uniformità e Potenziamento delle attività di sostegno e supporto, rivolto ai soggetti deboli, in particolare anziani e disabili, attraverso Servizi di Assistenza Domiciliare. Gestione del Servizio Appoggio e Affido rivolto agli adulti in carico al Comune di Quartu S.E. Gestione del Servizio di Assistenza Domiciliare a Azioni realizzate 2009 favore dei soggetti deboli, in particolare anziani e disabili, in carico ai Comuni di Burcei, Dolianova, Donori, Maracalagonis, Serdiana, Sinnai, Soleminis. Risorse finanziarie previste ,91 Risorse finanziarie impegnate ,23 Risorse finanziarie spese ,97 Consolidamento della gestione, in forma Associata fra i Comuni di Burcei, Maracalagonis e Sinnai, dell Assistenza Domiciliare con standard funzionali omogenei. Consolidamento della gestione in forma Associata Risultati Raggiunti fra i Comuni di Dolianova, Donori, Serdiana e Soleminis, dell Assistenza Domiciliare con standard funzionali omogenei. Gestione del Servizio Appoggio e Affido rivolto agli adulti in carico al Comune di Quartu S.E. 16

18 GESTIONE DEI L.E.A. (LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA) CHE AFFERISCONO ALL U.V.T. (UNITA DI VALUTAZIONE TERRITORIALE) D AMBITO A seguito dell analisi espletata nel corso del 2008 da parte della Conferenza dei Servizi d Ambito riguardo alle diverse criticità emerse relativamente ai LEA, dovute per un verso alla carenza di alcuni Servizi Sanitari e Socio Sanitari nei territori periferici, per altri versi all insufficiente e inadeguata risposta ai bisogni che scaturiscono dal vivere in un grande Centro Urbano, si intendeva sperimentare a livello d Ambito la Gestione Integrata della Presa in Carico del Bisogno Complesso a Valenza Sociale, Socio-Sanitaria e Sanitaria che confluisse nel P.U.A. In particolare facevano capo al presente Progetto: Inserimenti in R.S.A. e Centri Diurni Integrati Del. G.R. n. 25/6 del Programma Sperimentale Ritornare a Casa L.R. n. 11 del art. 17 Attività Sanitarie e Socio Sanitarie di Riabilitazione Delibera G.R. 53/8 del Cure Domiciliari Integrate Delibera G.R. 51/49 del ; I suddetti interventi incidono sulla spesa sociale dei Comuni, sulla Spesa Sanitaria della ASL e richiedono la compartecipazione economica degli utenti, come previsto dall art. 433 del Codice Civile. Nel corso dell anno, anche attraverso un confronto più preciso e puntuale con il referente della ASL 8 in seno all UPGA, è emersa la necessità di rimandare l attuazione del Progetto sui LEA d Ambito. Il Progetto che mirava, quale obiettivo strategico, a centralizzare la gestione degli aspetti economici, tanto sociali che sanitari, in capo al Distretto Sanitario dell A.S.L. è stato rinviato per le attuali modalità organizzative dell Azienda Sanitaria che non prevede l Autonomia Gestionale del Distretto Sanitario Quartu- Parteolla. Il Progetto LEA si è comunque sviluppato in termini metodologici, grazie ad un ipotesi progettuale d integrazione, che vede incardinato in un'unica programmazione il Sistema Informativo e Informatico d Ambito, la Guida ai Servizi al Cittadino d Ambito ed il PUA (Punto Unico di Accesso) che è strettamente interconnesso con i LEA. Al contempo le risorse previste per la realizzazione del Progetto pari a ,00, sono state impegnate e spese per la gestione dei Livelli Essenziali di Assistenza tanto dai Comuni quanto dalla ASL. Denominazione Risultato Atteso Destinatari Azioni previste 2009 Azioni realizzate 2009 GESTIONE DEI L.E.A. (LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA) CHE AFFERISCONO ALL U.V.T. (UNITA DI VALUTAZIONE TERRITORIALE) D AMBITO. Gestione Integrata della Presa in Carico del Bisogno Complesso a Valenza Sociale, Socio- Sanitaria e Sanitaria che confluisse nel P.U.A. Disabili e Anziani non autosufficienti Centralizzare la gestione degli aspetti economici, tanto sociali che sanitari, in capo al Distretto Sanitario dell A.S.L. Inserimenti in R.S.A. e Centri Diurni Integrati Del. G.R. n. 25/6 del

19 Programma Sperimentale Ritornare a Casa L.R. n. 11 del art. 17 Attività Sanitarie e Socio Sanitarie di Riabilitazione Delibera G.R. 53/8 del Cure Domiciliari Integrate Delibera G.R. 51/49 del Risorse finanziarie previste ,00 Risorse finanziarie impegnate ,83 Risorse finanziarie spese ,34 Realizzazione in maniera non congiunta: Inserimenti in R.S.A. e Centri Diurni Integrati Del. G.R. n. 25/6 del ; Programma Sperimentale Ritornare a Casa L.R. n. 11 del art. 17; Risultati Raggiunti Attività Sanitarie e Socio Sanitarie di Riabilitazione Delibera G.R. 53/8 del ; Cure Domiciliari Integrate Delibera G.R. 51/49 del

20 CO-PROGETTAZIONE DEL PUA DELL AMBITO QUARTU Il Progetto si sostanzia nella realizzazione di una fase preliminare di co-progettazione volta alla strutturazione, attraverso il PLUS, (TAB. 1 ), del PUA (Punto Unico di Accesso), quale elemento essenziale del processo di riorganizzazione complessiva degli interventi, rispondendo all esigenza di personalizzazione dei programmi di continuità e tempestività delle cure alla persona. Tale fase di co-progettazione che ha ad oggetto la Gestione Integrata della Presa in Carico del Bisogno Complesso a Valenza Sociale, Socio-Sanitaria e Sanitaria che confluisce nel P.U.A. e necessita di una Valutazione Multidimensionale da parte dell U.V.T., riguarderà le metodologie e le prassi di accesso condivise, compresa l implementazione dei processi relativi al sostegno alle persone non autosufficienti, le modalità di integrazione gestionali anche riguardo ai sistemi informativi coinvolti, in uso alle Amministrazioni Comunali ed all Azienda Sanitaria Locale, le modalità di potenziamento della Rete Pubblica degli Assistenti Familiari, nonché gli aspetti organizzativi e decisionali. La medesima fase di Co-progettazione si intende riferita ai seguenti interventi: Programma Sperimentale Ritornare a Casa (L.R. n 11 dell art. 17); Riabilitazione che comprende R.S.A. e C.D.I. (Del. G.R. n 53/8 del ); Cure Domiciliari Integrate (Del. G.R. 51/49 del ); Fondo per la non Autosufficienza - Potenziamento della Rete Pubblica degli Assistenti Familiari finalizzata al Sostegno alle Persone non Autosufficienti (Del. G.R. n 48/6 del ), tendenzialmente finalizzato all accesso ai finanziamenti di cui alla L. 162/98; Progetto Terapeutico Abilitativo Personalizzato relativamente alla disabilità mentale e alle dipendenze (Del. G.R. 35/6 del ). Come specificato nella scheda precedente, anche la Co-progettazione PUA ha subito una rimodulazione, che la vede incardinata dentro lo Studio di fattibilità Modello di Governo dell Integrazione Socisanitaria. Denominazione Risultato Atteso Destinatari CO-PROGETTAZIONE DEL PUA DELL AMBITO QUARTU Strutturazione di un modello di PUA dentro il PLUS, per avviare la Gestione Integrata del Processo di Presa in Carico Sociale, Socio-Sanitario e Sanitario. L Attività di Co-progettazione prevede: la definizione ed adozione del Sistema Organizzativo e Decisionale del P.U.A. quale struttura complessa d Ambito; individuazione e adozione di Metodologie e Prassi di Accesso Condivise, per quanto attiene i processi relativi al sostegno Azioni previste 2009 alle persone non autosufficienti; studio ed adozione di Modulistica Unica d Ambito; individuazione ed adozione di un Sistema Informatico e Informativo d Ambito; potenziamento della Rete Pubblica degli Assistenti Familiari. Azioni realizzate 2009 nessuna Risorse finanziarie previste ,00 19

21 Risorse finanziarie impegnate ,00 Risorse finanziarie spese 0,00 Risultati Raggiunti - PROGETTO SPERIMENTALE: SERVIZIO PROTEZIONE GIURIDICA PERSONE FRAGILI D AMBITO La protezione giuridica delle persone fragili è disciplinata dal Codice Civile, come riformato dalla Legge n. 6/2004, che trasforma e riforma in modo sostanziale il concetto di tutela e di rappresentanza giuridica, prevedendo oltre all interdizione e all inabilitazione anche la figura dell Amministratore di Sostegno. L art. 1, della suddetta Legge, enuncia con chiarezza l obiettivo che la norma si prefigge di perseguire e dà la giusta chiave di lettura dell intera Legge: tutelare, con la minore limitazione possibile della capacità di agire, le persone prive in tutto o in parte di autonomia nell espletamento delle funzioni della vita quotidiana, mediante interventi di sostegno Temporaneo o permanente. La legge si preoccupa quindi di limitare il meno possibile la capacità di agire delle persone, ovvero, partendo dalla verifica di una oggettiva limitazione - derivante da una condizione di patologia che genera una scarsa autonomia - prevede una forma di sostegno adeguata ai bisogni reali. Infatti si ricorre sempre più frequentemente in luogo della Tutela e della Curatela a questa nuova forma di tutela giuridica. All interno dell Ambito QUARTU alcune realtà Comunali hanno manifestato la necessità di istituire un Servizio apposito a carattere associato per far fronte alle attività proprie delle Figure di Tutela (Curatore, Tutore e Amministratore di Sostegno) sempre più numerose e gravose per gli Amministratori Locali ai quali i Giudici Tutelari attribuiscono tali funzioni. In considerazione di ciò è stato inserito all interno del PLUS l Ufficio di Protezione Giuridica delle Persone Fragili d Ambito. Denominazione Risultato Atteso Destinatari Azioni previste 2009 PROGETTO SPERIMENTALE: SERVIZIO PROTEZIONE GIURIDICA PERSONE FRAGILI D AMBITO. Istituzione dell Ufficio di Protezione Giuridica delle Persone Fragili d Ambito che, inserito all interno del PLUS, coordini la sua azione con le cancellerie del Tribunale, con i Servizi Sociali e Sanitari Locali e comunque con i soggetti Pubblici e Privati che garantiscono la presa in carico e la cura dei soggetti deboli. Interdetti, Inabilitati e assistiti dall Amministratore di Sostegno. Costituzione del Servizio di Protezione Giuridica Persone Fragili che garantisca: - Orientamento/consulenza/supporto ai familiari; - Attività per il reperimento dell Amministratore di sostegno; - Gestione istituzionale della tutela e dell Amministrazione di Sostegno; - Coordinamento/raccordo con i servizi territoriali e specialistici che hanno in carico il caso. 20

22 Il Servizio e stato avviato in via sperimentale e in maniera autonoma dal capofila Comune di Quartu S.E., Azioni realizzate 2009 che ha individuato una Cooperativa di tipo B per la gestione dell Ufficio di Protezione Giuridica Persone Fragili. Risorse finanziarie previste ,00 Risorse finanziarie impegnate ,01 Risorse finanziarie spese 0.00 Sono stati perseguite le indicazioni della nuova Legge sull Amministratore di sostegno, che introduce un capovolgimento culturale perché i tre strumenti di tutela previsti assumono un unico obiettivo nella protezione di coloro che sono privi di autonomia, offrendo garanzie Risultati Raggiunti per la qualità della loro vita. Si e garantito sostegno alle persone fragili, e alle loro famiglie, comprese le persone inabilitate e interdette, migliorando il sistema di protezione giuridica dei soggetti fragili, ottimizzando le risorse a disposizione per la tutela dei bisogni dei cittadini fragili. 21

23 INCLUSIONE SCOLASTICA SOCIO-SANITARIA DEI MINORI DISABILI In ottemperanza alla vigente normativa, il Comune di Sinnai, assicura annualmente un servizio di assistenza scolastica specialistica, che nell anno scolastico in corso ha visto destinatari n. 15 minori disabili e rappresenta un impegno finanziario significativo nel bilancio comunale. Il servizio di assistenza specialistica vede impegnati in una costante collaborazione le famiglie degli alunni disabili, le istituzioni preposte: Scuole, Azienda ASL e Comune, il Privato Sociale che gestisce la realizzazione del servizio di assistenza scolastica agli alunni disabili. È significativo evidenziare che da diversi anni il Comune di Sinnai si trova nella condizione di supportare la Scuola e di porre in essere il servizio di assistenza di base agli alunni disabili, che rappresenta l aspetto fondamentale del processo di inclusione scolastica, e nel contempo a dover rispondere a bisogni complessi ed emergenti, quali l esigenza di affiancare del personale qualificato ai minori con particolari deficit che sono a rischio di apnea e soffocamento. Tale rischio aumenta nel momento in cui devono essere alimentati. Dinanzi al numero crescente di minori disabili che necessitano di questo intervento specialistico, di tipo socio- sanitario, è nata l esigenza di trovare una cooperazione con i vari soggetti istituzionali, in primis con Azienda ASL 8 di Cagliari. L obiettivo prioritario è garantire l effettiva realizzazione dei servizi di integrazione scolastica per gli alunni disabili che va concretamente perseguito. Il presente progetto intende essere promotore della nascente integrazione socio-sanitaria e per tale motivo è stato condiviso e approfondito nell ambito dell Assessorato alle Politiche Sociali e con il Direttore del Distretto Socio Sanitario dell Azienda ASL 8 di Cagliari, attraverso una convenzione fra il Comune e la ASL.. Denominazione Risultato Atteso Destinatari Azioni previste 2009 Azioni realizzate 2009 INCLUSIONE SCOLASTICA SOCIO-SANITARIA DEI MINORI DISABILI Obiettivi prioritari dell intervento sono scongiurare il pericolo di vita dei disabili, favorire l integrazione sociale e il miglioramento della qualità della vita del diversamente abile, diminuire il rischio di esclusione sociale e fornire un supporto concreto alla famiglia e alla scuola. Il servizio si rivolge a n. 4 minori disabili ai quali è riconosciuto l handicap in situazione di gravità (L.104/92 art. 3) e le cui patologie accertate si caratterizzano per rischi di soffocamento e apnea dovute alla mancata coordinazione dell apparato di deglutizione o per gravi disturbi nella masticazione e difficoltà nella deglutizione. Interventi finalizzati all inclusione scolastica e sociale. Attività finalizzate a favorire il processo di inclusione scolastica tramite prestazioni di assistenza diretta, a carattere preminente socio sanitario e all aiuto per l igiene e per la somministrazione dei pasti, aiuto nell uso di accorgimenti o ausili per lavarsi, mediante impiego di O.S.S. 22

24 (Operatori Socio Sanitari). Risorse finanziarie previste ,40 Risorse finanziarie impegnate ,40 Risorse finanziarie spese ,44 Risultati Raggiunti Integrazione Socio Sanitaria in contesto scolastico. POTENZIAMENTO DEL SERVIZIO DI RIABILITAZIONE SOCIO-SANITARIA NEL COMUNE DI BURCEI In considerazione del forte isolamento del Comune di Burcei e dell insufficienza dei Servizi Sociosanitari di riabilitazione attualmente offerti sul territorio, la ASL 8 ha ritenuto opportuno potenziare l offerta di tale Servizio.. Denominazione Risultato Atteso Destinatari Azioni previste 2009 Azioni realizzate 2009 POTENZIAMENTO DEL SERVIZIO DI RIABILITAZIONE SOCIO-SANITARIA NEL COMUNE DI BURCEI Potenziamento del Servizio Sociosanitario di riabilitazione nel Comune di Burcei. I cittadini di Burcei Garantire la presa in carico integrata delle prestazioni socio sanitarie di riabilitazione. Convenzionamento ed acquisto, comprensivo della gestione dei rapporti contrattuali/economici relative alle prestazioni Sanitarie e Socio Sanitarie di Riabilitazione da Strutture Pubbliche e Private Risorse finanziarie previste ,00 Risorse finanziarie impegnate ,00 Risorse finanziarie spese ,00 Risultati Raggiunti Potenziamento delle prestazioni di Riabilitazione Socio Sanitarie 23

25 POTENZIAMENTO RETE DEGLI ASSISTENTI FAMILIARI La Regione Sardegna ha dato avvio sin dal 2006 ad un Programma innovativo finalizzato a sostenere le persone anziane e non autosufficienti, che si avvalgono dell aiuto della figura dell Assistente Familiare. Infatti, con Deliberazione della Giunta Regionale n 45/24 del , sono state emanate le linee di indirizzo per l istituzione della Rete Pubblica degli Assistenti Familiari (badanti) per il sostegno alle persone non autosufficienti secondo quanto disposto dall art. 17, comma 4 della L.R. 11 maggio 2006, n 4 e con nota prot. N 5422 del la Direzio ne Generale delle Politiche Sociali - Servizio della Programmazione Sociale e dei Supporti alla Direzione Generale, ha proceduto a fornire indicazioni per l istituzione del Registro Pubblico degli Assistenti Familiari. Con Deliberazione di Giunta Regionale n 44/13 del è stato dato avvio al programma sperimentale per il sostegno alle persone anziane, che si avvalgono dell aiuto di un Assistente Familiare. Proseguendo in tale direzione con Deliberazione della Giunta Regionale n 48/6 del è stato definito il potenziamento della Rete degli Assistenti Familiari finalizzata al sostegno alle persone non autosufficienti. POTENZIAMENTO RETE DEGLI ASSISTENTI Denominazione FAMILIARI Il Progetto persegue l obiettivo di potenziare la Rete degli Assistenti Familiari d Ambito ponendo in essere alcune tipologie d interventi volte ad alleggerire da un lato e sostenere dall altro i Disabili, gli Anziani e Risultato Atteso le loro famiglie, nella prospettiva di ottimizzare le risorse, snellire le procedure, conservare la continuità di vicinanza e rapporto dei fruitori con i Servizi Sociali Comunali, evitando il congestionarsi delle procedure e il dilatarsi dei tempi. Disabili, Anziani non autosufficienti e le loro famiglie Destinatari e Assistenti familiari Attivazione di un Servizio di Sportello di Segretariato Azioni previste 2009 Sociale da realizzarsi in ogni Comune dell Ambito e organizzato dai relativi Referenti dei Sub Ambiti. Azioni realizzate 2009 Risorse finanziarie previste ,00 Risorse finanziarie impegnate 0,00 Risorse finanziarie spese 0,00 Risultati Raggiunti 24

26 Nessuna Azione PLUS prevista. AREA DIPENDENZE 25

27 Nessuna Azione PLUS prevista. AREA IMMIGRATI E NOMADI 26

28 AREA POVERTÀ E DISAGIO ADULTI POVERTÀ ESTREME Il Progetto viene realizzato nell Ambito degli Interventi per le Povertà Estreme a valere sui finanziamenti di cui alla Deliberazione RAS 40/32 del 2008, coerentemente con le misure di contrasto della povertà indicate all art. 33 della LR 23 dicembre 2005, n. 23, si integra con le iniziative promosse dal Dipartimento per le Politiche della Famiglia, finalizzate all abbattimento dei costi dei servizi per le famiglie con numero di figli pari o superiore a quattro ed è parte essenziale del più complessivo programma di interventi indirizzati all occupazione, alle politiche attive per il lavoro e di contrasto alla povertà previsto all art. 35 della LR 29 maggio 2007, n. 2. Il Progetto garantisce la prosecuzione delle iniziative già poste in essere nella precedente annualità con la Deliberazione G.R. 40/17 del 9 ottobre Denominazione Risultato Atteso Destinatari Azioni previste 2009 Azioni realizzate 2009 POVERTÀ ESTREME Offrire ai cittadini che versano in condizioni di Povertà estrema Interventi di natura economica, aggiuntivi rispetto a quanto già posto in essere dai singoli Enti a sostegno degli indigenti Cittadini che rientrano nei Target di cui alla Deliberazione RAS 40/32 del 2008.ari Il Progetto si articola in tre linee di intervento: a) il sostegno economico alle famiglie e alle persone attraverso interventi e modalità di presa in carico differenziati in relazione alla durata della condizione di povertà; b) il sostegno alle famiglie numerose, con un numero di figli pari o superiore a quattro e con reddito insufficiente a coprire le esigenze essenziali; c) gli interventi per il contrasto delle povertà estreme, a favore di persone e gruppi di persone che soffrono la mancanza di beni primari come il cibo, l abitazione, il vestiario. In ogni Comune dell Ambito sono state realizzate le seguenti Azioni:Predisposizione Avviso, Attività di Informazione e Segretariato, Predisposizione Piani Personalizzati, Affiancamento ed Accompagnamento ai cittadini. Il Comune Capofila, Quartu S.E. ha posto in essere in oltre il Progetto A.I.Ò. Aiuti Immediati Organizzati Annualità Risorse finanziarie previste ,00 Risorse finanziarie impegnate ,20 Risorse finanziarie spese ,79 Risultati Raggiunti Sono stati posti in essere interventi che attraverso 27

29 un piano personalizzato hanno offerto sostegno economico ai cittadini dell Ambito che versano in condizioni di Povertà estrema. AREA MULTIUTENZA UFFICIO DI PROGRAMMAZIONE E GESTIONE D AMBITO L Ufficio di Programmazione, istituito nel corso della Conferenza dei Servizi del Settembre 2007, ha proseguito anche nel 2009 la sua attività supportando le Amministrazioni e gli Organi Istituzionali del PLUS, nell assumere le decisioni strategiche inerenti il Sistema Integrato dei Servizi alla Persona, secondo le disposizioni della Legge Regionale n. 23 del 2005 e delle Deliberazioni di Giunta Regionale riguardanti Azioni da porre in essere all interno del PLUS Denominazione UFFICIO DI PROGRAMMAZIONE E GESTIONE D AMBITO Facilitare e favorire il processo di omogeneizzazione volto a pervenire Risultato Atteso alla Gestione Unitaria dei Servizi. Le Istituzioni coinvolte nella definizione e realizzazione dei Servizi Destinatari Socio-Sanitari e Sociali dell Ambito QUARTU. Svolgere funzioni di Programmazione e Progettazione sulla base degli indirizzi Politico Amministrativi definiti dalla Conferenza dei Servizi; Sviluppare le attività già avviate rafforzando e promuovendo la collaborazione tra le Istituzioni che compongono l Ambito, le altre Istituzioni Pubbliche e del Privato Sociale; Ampliare e incrementare l azione di sviluppo del Territorio, promuovendo la mobilitazione delle risorse, compresa la concertazione fra tutti i soggetti, ponendo l accento anche sulle Azioni previste 2009 Politiche di Sostegno; Perseguire l integrazione Sociale e Sanitaria volta a pervenire alla regolamentazione (modulistica, metodologia e prassi condivise) dei Servizi e degli Interventi a livello d Ambito; Supportare le Amministrazioni e gli Organi Istituzionali del PLUS, nell assumere le decisioni strategiche inerenti il Sistema Integrato dei Servizi alla Persona, secondo le disposizioni della Legge Regionale n. 23 del Raccolta e aggiornamento dati dei Servizi pubblici offerti e mappatura dei soggetti del Terzo Settore, dell Associazionismo e del volontariato; Attività di confronto e scambio con le Istituzioni Giudiziarie, della Formazione, dei Servizi per il Lavoro, delle Organizzazioni Sindacali, del Azioni realizzate 2009 Terzo Settore, dell Associazionismo e del Volontariato, attraverso audizioni privilegiate; Raccolta e diffusione di materiali, documenti e informazioni; Progettazione del Sistema Informativo e Informatico d Ambito. Risorse finanziarie previste ,00 Risorse finanziarie impegnate 0,00 Risorse finanziarie spese 0,00 Risultati Raggiunti Predisposizione del Bilancio Sociale per l annualità 2007 e 2008, Predisposizione della Programmazione PLUS per il triennio Consolidamento delle attività di raccordo con Istituzioni Giudiziarie, della Formazione, dei Servizi per il Lavoro, delle Organizzazioni Sindacali, del Terzo Settore, dell Associazionismo e del Volontariato; Predisposizione del Protocollo d Intesa per la co-progettazione del PUA 28

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 69/ 23 DEL 10.12.2008

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 69/ 23 DEL 10.12.2008 REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 69/ 23 Oggetto: LR 20/ 97, art. 3. Finanziamento di progetti d intervento a favore di persone con disturbo mentale e di persone con disabilità intellettive.

Dettagli

PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE

PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE Definizione obiettivi: descrizione degli obiettivi di piano riferiti agli obiettivi generali

Dettagli

Nel 2005 viene istituito l Albo comunale per censire i volontari

Nel 2005 viene istituito l Albo comunale per censire i volontari L Amministrazione di Sostegno. Il Ruolo del Servizio Sociale. Parto dall esperienza del Servizio Sociale dei 4 Ambiti Distrettuali (S. Vito, Pordenone, Cividale e Tarcento), soffermandomi in particolare

Dettagli

Area Infanzia, Adolescenti, Giovani, Famiglia. Assistenza domiciliare socio-educativa per minori LIVEAS

Area Infanzia, Adolescenti, Giovani, Famiglia. Assistenza domiciliare socio-educativa per minori LIVEAS Area Infanzia, Adolescenti, Giovani, Famiglia Num. Scheda 1 TITOLO AZIONE o o Assistenza domiciliare socio-educativa per minori LIVEAS OBIETTIVI Scopo dell intervento è promuovere un processo di cambiamento

Dettagli

Azione Disabilità. Per raggiungere gli obiettivi enunciati si perseguiranno sue punti: Le attività previste verranno realizzate in tre fasi:

Azione Disabilità. Per raggiungere gli obiettivi enunciati si perseguiranno sue punti: Le attività previste verranno realizzate in tre fasi: Azione Disabilità Num. Scheda 2 TITOLO AZIONE o o Assistenza domiciliare per disabili LIVEAS OBIETTIVI Scopo dell intervento è consentire alle persone disabili la permanenza nell abituale contesto di vita

Dettagli

REGOLAMENTO SERVIZIO DISTRETTUALE SOSTEGNO DELLA GENITORIALITA DISTRETTO CARBONIA PREMESSA

REGOLAMENTO SERVIZIO DISTRETTUALE SOSTEGNO DELLA GENITORIALITA DISTRETTO CARBONIA PREMESSA Allegato B II annualità Progetto Sostegno alla genitorialità - Distretto di Carbonia REGOLAMENTO SERVIZIO DISTRETTUALE SOSTEGNO DELLA GENITORIALITA DISTRETTO CARBONIA PREMESSA - Con D.G.R. n. 40/09 del

Dettagli

REGOLAMENTO AFFIDO FAMILIARE

REGOLAMENTO AFFIDO FAMILIARE REGOLAMENTO AFFIDO FAMILIARE 2000 Adottato con deliberazione del Consiglio comunale n. 86 del 29 settembre ARTICOLO 1 - RIFERIMENTI LEGISLATIVI L affido è disposto dal Comune, o chi da esso delegato, in

Dettagli

Area Persone Anziane. Servizio di assistenza domiciliare sociale per anziani LIVEAS

Area Persone Anziane. Servizio di assistenza domiciliare sociale per anziani LIVEAS Area Persone Anziane Num. Scheda 1 TITOLO AZIONE o o Servizio di assistenza domiciliare sociale per anziani LIVEAS OBIETTIVI Scopo del servizio è permettere agli anziani, parzialmente o totalmente non

Dettagli

(Provincia di Perugia) Zona Sociale n. 4 REGOLAMENTO AFFIDO ETERO-FAMILIARE E SOSTEGNO FAMILIARE

(Provincia di Perugia) Zona Sociale n. 4 REGOLAMENTO AFFIDO ETERO-FAMILIARE E SOSTEGNO FAMILIARE (Provincia di Perugia) Zona Sociale n. 4 REGOLAMENTO AFFIDO ETERO-FAMILIARE E SOSTEGNO FAMILIARE Approvato con Deliberazione di Consiglio Comunale n.35 del 28/09/2011 Art. 1 Oggetto L affido familiare

Dettagli

VISTI. Il Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267, Testo unico delle leggi sull ordinamento degli enti locali ;

VISTI. Il Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267, Testo unico delle leggi sull ordinamento degli enti locali ; PROTOCOLLO OPERATIVO PER LA PROMOZIONE DI PROGETTI DI INSERIMENTO LAVORATIVO E STABILIZZAZIONE DEI RAPPORTI DI LAVORO DI PERSONE IN STATO DI DISAGIO SOCIALE (PROGRAMMA PARI) VISTI Il Decreto Legislativo

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI Art. 1 Finalità La Provincia di Genova, in attuazione di quanto previsto dal proprio Statuto, promuove la cultura della

Dettagli

DELIBERAZIONE N. 47/7 DEL 25.11.2014

DELIBERAZIONE N. 47/7 DEL 25.11.2014 Oggetto: Fondo nazionale per le non autosufficienze annualità 2014. Programma attuativo riferito all assegnazione di 9.214.000 di cui al Decreto Interministeriale del 7 maggio 2014. Interventi a favore

Dettagli

PROGRAMMA N. 14: CITTÀ MULTIETNICA

PROGRAMMA N. 14: CITTÀ MULTIETNICA PROGRAMMA N. 14: CITTÀ MULTIETNICA 14. CITTA MULTIETNICA SUPPORTARE INSERIMENTO IMMIGRATI Confermando il ruolo che il Centro Servizi per Stranieri ha assunto all interno delle politiche per l immigrazione,

Dettagli

FORUM P.A. SANITA' 2001

FORUM P.A. SANITA' 2001 FORUM P.A. SANITA' 2001 Azienda Sanitaria Locale della provincia di Como Direzione Sanitaria, Dipartimento Attività Socio Sanitarie Integrate (A.S.S.I.) Dipartimento Servizi Sanitari di Base, Staff Educazione

Dettagli

Comune di Sondrio. Si assiste inoltre ad una maggior richiesta di accesso alla scuola secondaria di secondo grado da parte degli alunni disabili.

Comune di Sondrio. Si assiste inoltre ad una maggior richiesta di accesso alla scuola secondaria di secondo grado da parte degli alunni disabili. Comune di Sondrio LINEE GUIDA PER LA SPERIMENTAZIONE del coordinamento territoriale per l integrazione dei servizi a favore dell inclusione scolastica degli alunni con disabilità PREMESSA Il Comune di

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Protocollo d Intesa per la tutela dei minori Rom, Sinti e Camminanti tra Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca e Opera Nomadi VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 26 marzo

Dettagli

Ambito QUARTU. Piano Unitario Locale dei Servizi alla Persona Ambito QUARTU. Provincia di Cagliari. Comune di Burcei.

Ambito QUARTU. Piano Unitario Locale dei Servizi alla Persona Ambito QUARTU. Provincia di Cagliari. Comune di Burcei. Provincia di Cagliari PLUS Ambito QUARTU Piano Unitario Locale dei Servizi alla Persona Ambito QUARTU Comune di Burcei Comune di Donori P.L.U.S. Comune di Dolianova Ambito QUARTU Comune di Maracalagonis

Dettagli

PROGETTO SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE INTERVENTI PER LA PRESA IN CARICO E IL TRATTAMENTO DI MINORI VITTIME DI ABUSO NELL AREA VASTA FIRENZE

PROGETTO SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE INTERVENTI PER LA PRESA IN CARICO E IL TRATTAMENTO DI MINORI VITTIME DI ABUSO NELL AREA VASTA FIRENZE Allegato B PROGETTO SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE INTERVENTI PER LA PRESA IN CARICO E IL TRATTAMENTO DI MINORI VITTIME DI ABUSO NELL AREA VASTA FIRENZE PREMESSA Negli ultimi anni l attenzione al disagio in generale,

Dettagli

D.G.R.n.94-4335 del 13.11.2006

D.G.R.n.94-4335 del 13.11.2006 D.G.R.n.94-4335 del 13.11.2006 Approvazione criteri per l assegnazione contributi ai Soggetti gestori delle funzioni socioassistenziali per le attività delle Equipe Adozioni e per la promozione dell affidamento

Dettagli

REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE. della Regione

REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE. della Regione REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE della Regione Art. 1 Costituzione E costituita su delibera della ConVol nazionale la Rete regionale ConVol della Regione come articolazione regionale della ConVol nazionale,

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI

PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI Indice : 1. Scopo del protocollo 2. Invio 3. Verifiche 2.1 tipologia dell utenza 2.2 procedura segnalazione 2.3 procedura

Dettagli

I punti caratterizzanti del programma RAC sono costituiti da: integrazione sociosanitaria; personalizzazione dell intervento;

I punti caratterizzanti del programma RAC sono costituiti da: integrazione sociosanitaria; personalizzazione dell intervento; Allegato alla Delib.G.R. n. 43/ 43 del 6.12.2010 Progetto Potenziamento del programma Ritornare a casa Il presente Progetto viene proposto sulla base di quanto previsto dalle direttive di attuazione al

Dettagli

Il documento viene adeguato sulla base delle evoluzioni regolamentari e normative disposte dalle istituzioni competenti ai vari livelli.

Il documento viene adeguato sulla base delle evoluzioni regolamentari e normative disposte dalle istituzioni competenti ai vari livelli. Carta dei Servizi AREA ANZIANI E NON AUTOSUFFICIENTI L area comprende i seguenti servizi 1. Servizio di assistenza Domiciliare (SAD) 2. Centro aggregazione anziani 3. Comunità alloggio Il presente documento

Dettagli

LA GIUNTA REGIONALE. VISTA la legge regionale 7 dicembre 2001, n. 32 concernente Interventi a sostegno della famiglia ;

LA GIUNTA REGIONALE. VISTA la legge regionale 7 dicembre 2001, n. 32 concernente Interventi a sostegno della famiglia ; DELIBERAZIONE N.1177 DEL 23/12/2005 Oggetto: L.r. 7 dicembre 2001, n. 32 Interventi a sostegno della famiglia. Individuazione degli interventi prioritari, nonché delle modalità e dei criteri di riparto

Dettagli

Programma finalizzato all autonomia nell ambiente domestico di disabili e anziani

Programma finalizzato all autonomia nell ambiente domestico di disabili e anziani Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali Servizio Pianificazione e Sviluppo dei servizi sociali e socio - sanitari Programma finalizzato all autonomia nell ambiente domestico di disabili e anziani

Dettagli

LEGGE REGIONALE N. 30 DEL 09-09-1998 REGIONE LIGURIA

LEGGE REGIONALE N. 30 DEL 09-09-1998 REGIONE LIGURIA LEGGE REGIONALE N. 30 DEL 09-09-1998 REGIONE LIGURIA RIORDINO E PROGRAMMAZIONE DEI SERVIZI SOCIALI DELLA REGIONE E MODIFICHE ALLA LEGGE REGIONALE 8 AGOSTO 1994 N. 42 IN MATERIA DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO

Dettagli

Il sistema di governo della programmazione. Ruoli, compiti, responsabilità e funzioni dei soggetti coinvolti nel processo programmatorio

Il sistema di governo della programmazione. Ruoli, compiti, responsabilità e funzioni dei soggetti coinvolti nel processo programmatorio Il sistema di governo della programmazione Ruoli, compiti, responsabilità e funzioni dei soggetti coinvolti nel processo programmatorio Gli organismi coinvolti nel processo programmatorio Assemblea Distrettuale

Dettagli

COMUNE DI PACIANO PROVINCIA DI PERUGIA

COMUNE DI PACIANO PROVINCIA DI PERUGIA COMUNE DI PACIANO PROVINCIA DI PERUGIA Cap 06060 P.zza della Repubblica n. 4 P.IVA 00436320543 Tel. 075.830186 e-mail: info@comune.paciano.pg.it fax. 075.830447 REGOLAMENTO COMUNALE DEL SERVIZIO DI AFFIDAMENTO

Dettagli

IL DISEGNO DI VALUTAZIONE ADOTTATO

IL DISEGNO DI VALUTAZIONE ADOTTATO IL DISEGNO DI VALUTAZIONE ADOTTATO 121 122 C. IL DISEGNO DI VALUTAZIONE ADOTTATO C.1. Il processo di valutazione sulla prima annualità del Piano di Zona 2011-2015 I Gruppi Operativi di Area (Tavoli Tematici)

Dettagli

UNA FAMIGLIA X UNA FAMIGLIA trasformare una buona prassi in una buona politica

UNA FAMIGLIA X UNA FAMIGLIA trasformare una buona prassi in una buona politica UNA FAMIGLIA X UNA FAMIGLIA trasformare una buona prassi in una buona politica Roma, 17/01/2013 Fondazione PAIDEIA onlus www.fondazionepaideia.it; info@fondazionepaideia.it Verso una nuova forma di affido

Dettagli

Nell anno duemilacinque del mese di nel giorno, nella sede della Direzione Sicurezza Sociale del Comune di Firenze sono presenti i Signori:

Nell anno duemilacinque del mese di nel giorno, nella sede della Direzione Sicurezza Sociale del Comune di Firenze sono presenti i Signori: ATTO DI ACCORDO TRA IL COMUNE DI FIRENZE DIREZIONE SICUREZZA SOCIALE E L UNIVERSITA DEGLI STUDI DI FIRENZE DIPARTIMENTO DI SCIENZE NEUROLOGICHE E PSICHIATRICHE Nell anno duemilacinque del mese di nel giorno,

Dettagli

Guadagnare Salute Piemonte Scuole che Promuovono Salute

Guadagnare Salute Piemonte Scuole che Promuovono Salute ALLEGATO A Programmazione annuale 2015 Programma 1 Guadagnare Salute Piemonte Scuole che Promuovono Salute Programmazione annuale regionale anno 2015 Azioni previste nel periodo - Sintesi complessiva Per

Dettagli

Area Disabilita. Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS

Area Disabilita. Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS Area Disabilita Num. Scheda 1 TITOLO AZIONE o o Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS OBIETTIVI Come recita l articolo 12 della legge 104/92, scopo generale dell

Dettagli

INDIRIZZI ATTUATIVI DEL PROGETTO IMMIGRAZIONE BUONE PRASSI PER L AREA FIORENTINA, MODULO IMMIGRATI E LAVORO DI CURA ) PREMESSA

INDIRIZZI ATTUATIVI DEL PROGETTO IMMIGRAZIONE BUONE PRASSI PER L AREA FIORENTINA, MODULO IMMIGRATI E LAVORO DI CURA ) PREMESSA INDIRIZZI ATTUATIVI DEL PROGETTO IMMIGRAZIONE BUONE PRASSI PER L AREA FIORENTINA, MODULO IMMIGRATI E LAVORO DI CURA (in attuazione di quanto stabilito dalla Delibera della Giunta della Società della Salute

Dettagli

Centro Polifunzionale di Gavirate. Centro di Accoglienza di Cittiglio. Fondazione FELICITA MORANDI. Associazione IL PASSO onlus

Centro Polifunzionale di Gavirate. Centro di Accoglienza di Cittiglio. Fondazione FELICITA MORANDI. Associazione IL PASSO onlus Centro di Accoglienza di Cittiglio Centro Polifunzionale di Gavirate Fondazione FELICITA MORANDI Associazione IL PASSO onlus Luglio 2012 FONDAZIONE FELICITA MORANDI Servizi e interventi a favore dei minori

Dettagli

REGOLAMENTO PER L AFFIDO FAMILIARE

REGOLAMENTO PER L AFFIDO FAMILIARE REGOLAMENTO PER L AFFIDO FAMILIARE approvato dal Coordinamento Istituzionale con delibera n. 10 del 14/07/2009 PRINCIPI GENERALI Il minore ha diritto di crescere ed essere educato nell ambito della propria

Dettagli

Erice è. con i diversamente abili: un percorso che continua PROGETTO DI INCLUSIONE SOCIO-LAVORATIVA PER I SOGGETTI DIVERSAMENTE ABILI

Erice è. con i diversamente abili: un percorso che continua PROGETTO DI INCLUSIONE SOCIO-LAVORATIVA PER I SOGGETTI DIVERSAMENTE ABILI Erice è. con i diversamente abili: un percorso che continua PROGETTO DI INCLUSIONE SOCIO-LAVORATIVA PER I SOGGETTI DIVERSAMENTE ABILI PREMESSA L art. 3, II comma della Costituzione Italiana recita: è compito

Dettagli

Stato di attuazione: Aspetti critici, positivi ecc. N. soci coinvolti N. e tipologia delle attività realizzate

Stato di attuazione: Aspetti critici, positivi ecc. N. soci coinvolti N. e tipologia delle attività realizzate D 1 - ANFFAS LABORATORIO IL FARO : interventi per contrastare l isolamento sociale e favorire la partecipazione attiva delle persone disabili e delle loro famiglie alla vita sociale. Pag. 333 ANFFAS Servizi

Dettagli

REGOLAMENTO PER L EROGAZIONE DEL BUONO SOCIALE ANZIANI

REGOLAMENTO PER L EROGAZIONE DEL BUONO SOCIALE ANZIANI SETTEMBRE 2008 REGOLAMENTO PER L EROGAZIONE DEL BUONO SOCIALE ANZIANI Relazione tecnica Il presente regolamento è lo strumento di cui si sono dotati i Comuni del Distretto 5, secondo quanto previsto dalla

Dettagli

Ulss n.6 Vicenza Dipartimento/progetto dei Servizi per il Territorio VERSO UN DISTRETTO FORTE

Ulss n.6 Vicenza Dipartimento/progetto dei Servizi per il Territorio VERSO UN DISTRETTO FORTE FORUMPA SANITA' 2001 Ulss n.6 Vicenza Dipartimento/progetto dei Servizi per il Territorio VERSO UN DISTRETTO FORTE Parte 1: Anagrafica Titolo del Progetto: VERSO UN DISTRETTO FORTE Amministrazione proponente:

Dettagli

ACCOGLIENZA PER BAMBINE e BAMBINI ADOTTATI NELLE SCUOLE

ACCOGLIENZA PER BAMBINE e BAMBINI ADOTTATI NELLE SCUOLE ACCOGLIENZA PER BAMBINE e BAMBINI ADOTTATI NELLE SCUOLE Linee guida per genitori ed insegnanti Conoscere per accogliere I minori adottati nella provincia di Bolzano 478 negli ultimi 10 anni 30 nuove adozioni

Dettagli

CONVENZIONE DI COOPERAZIONE TRA PREMESSO

CONVENZIONE DI COOPERAZIONE TRA PREMESSO CONVENZIONE DI COOPERAZIONE TRA LA REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA (di seguito denominata Regione) nella persona dell Assessore regionale al lavoro, università e ricerca Alessia Rosolen, domiciliata

Dettagli

17 MARZO 2014/ 15 APRILE 2014 CRITERI PER L EROGAZIONE DI BUONI SOCIALI A FAVORE DI PERSONE CON DISABILITA GRAVE E PER ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI

17 MARZO 2014/ 15 APRILE 2014 CRITERI PER L EROGAZIONE DI BUONI SOCIALI A FAVORE DI PERSONE CON DISABILITA GRAVE E PER ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI 17 MARZO 2014/ 15 APRILE 2014 CRITERI PER L EROGAZIONE DI BUONI SOCIALI A FAVORE DI PERSONE CON DISABILITA GRAVE E PER ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI ART. 1 OGGETTO e FINALITA Il presente documento disciplina

Dettagli

PROGETTO ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI

PROGETTO ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI PROGETTO ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI PIANO DISTRETTUALE DEGLI INTERVENTI del Distretto socio-sanitario di Corigliano Calabro Rif. Decreto Regione Calabria n. 15749 del 29/10/2008 ANALISI DELBISOGNO

Dettagli

Ambito Distrettuale 6.1

Ambito Distrettuale 6.1 Ambito Distrettuale 6.1 Piano di Zona 2013-2015 AREE DI INTERVENTO: OBIETTIVI STRATEGICI, PRIORITA DEL PDZ, AZIONI, TEMPI E RISORSE 4.2 AREA DISABILITA PREMESSA. Negli ultimi anni l azione progettuale

Dettagli

Alla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente

Alla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente Alla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente Controllo di Gestione e Misurazione delle Performance: l integrazione delle competenze, la valorizzazione delle differenze e la tecnologia

Dettagli

BANDO SPORTELLI PER L ASSISTENZA FAMILIARE IN RETE PROGETTI PER IL POTENZIAMENTO DEI SERVIZI A SPORTELLO

BANDO SPORTELLI PER L ASSISTENZA FAMILIARE IN RETE PROGETTI PER IL POTENZIAMENTO DEI SERVIZI A SPORTELLO BANDO SPORTELLI PER L ASSISTENZA FAMILIARE IN RETE PROGETTI PER IL POTENZIAMENTO DEI SERVIZI A SPORTELLO 1. Finalità dell intervento Con il presente bando la Provincia di Varese ha come obiettivo la qualificazione

Dettagli

Comune di Jesi. Protocollo d intesa

Comune di Jesi. Protocollo d intesa Comune di Jesi Protocollo d intesa TRA LA PREFETTURA DI ANCONA, IL COMUNE DI JESI, LE FORZE DELL ORDINE, L UFFICIO SCOLASTICO PROVINCIALE, IL C.I.O.F., L ASUR ZONA TERRITORIALE 5, L AMBITO TERRITORIALE

Dettagli

Città di Ispica Prov. di Ragusa

Città di Ispica Prov. di Ragusa Città di Ispica Prov. di Ragusa REGOLAMENTO SULL AFFIDO FAMILIARE DI MINORI Art. 1 L amministrazione comunale attua l affidamento familiare allo scopo di garantire al minore le condizioni migliori per

Dettagli

Piano di Zona 2010-2013. La formazione per i volontari La rete sociale Servizi di Assistenza Domiciliare

Piano di Zona 2010-2013. La formazione per i volontari La rete sociale Servizi di Assistenza Domiciliare Piano di Zona 2010-2013 La formazione per i volontari La rete sociale Servizi di Assistenza Domiciliare I servizi di assistenza domiciliare Servizio di assistenza domiciliare territoriale a totale carico

Dettagli

PIANO DISTRETTUALE DI INTERVENTO PER L AFFIDAMENTO FAMILIARE ANNO 2011

PIANO DISTRETTUALE DI INTERVENTO PER L AFFIDAMENTO FAMILIARE ANNO 2011 ASL RMH Comune di Anzio Comune di Nettuno PIANO DISTRETTUALE DI INTERVENTO PER L AFFIDAMENTO FAMILIARE ANNO 2011 Distretto: RM H6 ANZIO - NETTUNO Comune capofila: ANZIO Per la ASL RMH Il Direttore Generale

Dettagli

********** IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE. - VISTA la L. n. 184 del 04/05/83 Disciplina dell adozione e dell affidamento dei minori ;

********** IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE. - VISTA la L. n. 184 del 04/05/83 Disciplina dell adozione e dell affidamento dei minori ; Consiglio di Amministrazione Deliberazione n. del OGGETTO: RECEPIMENTO DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 79 11035 DEL 17/11/03 Approvazione linee d indirizzo per lo sviluppo di una rete di servizi

Dettagli

REGOLAMENTO SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI

REGOLAMENTO SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI REGOLAMENTO SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI Definizione del Servizio di Assistenza Domiciliare Anziani Il Servizio di Assistenza Domiciliare Anziani è costituito dal complesso di prestazioni

Dettagli

Protocollo d intesa tra. Regione Toscana e. Water Right and Energy Foundation Onlus (W.E.R.F. Onlus)

Protocollo d intesa tra. Regione Toscana e. Water Right and Energy Foundation Onlus (W.E.R.F. Onlus) Protocollo d intesa tra Regione Toscana e Water Right and Energy Foundation Onlus (W.E.R.F. Onlus) Consolidamento e sviluppo della collaborazione per attività cooperazione internazionale nel settore dell'accesso

Dettagli

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI INTEGRAZIONE, ORIENTAMENTO E BUONE PRASSI RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI L iscrizione degli alunni con certificazione L.104

Dettagli

I Contratti di servizio come strumento di governance delle politiche di welfare locale

I Contratti di servizio come strumento di governance delle politiche di welfare locale I Contratti di servizio come strumento di governance delle politiche di welfare locale Raffaele Tomba Ponzano Veneto, 20 maggio 2011 Agenzia sanitaria e sociale regionale Area innovazione sociale 1 Fasi

Dettagli

Art. 1 (Finalità) Art. 2 (Funzioni della Regione)

Art. 1 (Finalità) Art. 2 (Funzioni della Regione) LEGGE REGIONE MARCHE 11 NOVEMBRE 2008, N. 32 Art. 1 (Finalità) Art. 2 (Funzioni della Regione) Art. 3 (Istituzione del Forum permanente) Art. 4 (Iniziative di prevenzione) Art. 5 (Informazione) Art. 6

Dettagli

DELIBERAZIONE N. 33/32. Istituzione della rete di cure palliative della d

DELIBERAZIONE N. 33/32. Istituzione della rete di cure palliative della d 32 Oggetto: Istituzione della rete di cure palliative della d Regione Sardegna. L Assessore dell'igiene e Sanità e dell'assistenza Sociale ricorda che la legge 15 marzo 2010, n. 38, tutela il diritto del

Dettagli

Protocollo d intesa tra Autorità garante per l'infanzia e l adolescenza e Consiglio nazionale dell Ordine degli Assistenti sociali (CNOAS)

Protocollo d intesa tra Autorità garante per l'infanzia e l adolescenza e Consiglio nazionale dell Ordine degli Assistenti sociali (CNOAS) Protocollo d intesa tra Autorità garante per l'infanzia e l adolescenza e Consiglio nazionale dell Ordine degli Assistenti sociali (CNOAS) L'AUTORITÀ GARANTE PER L'INFANZIA E L ADOLESCENZA E IL CONSIGLIO

Dettagli

Disegno di Legge Regionale. Norme per contrastare e prevenire la violenza di genere. Art.1 Principi

Disegno di Legge Regionale. Norme per contrastare e prevenire la violenza di genere. Art.1 Principi Disegno di Legge Regionale Norme per contrastare e prevenire la violenza di genere Art.1 Principi La Regione Sicilia, in attuazione dei principi della Costituzione e delle leggi vigenti, delle risoluzioni

Dettagli

Prove Esame di Stato

Prove Esame di Stato Prove Esame di Stato 2012 SEZ. A 1 Prova L Assistente Sociale specialista responsabile di un servizio sociale riceve dal proprio riferimento politico (Assessore alle politiche sociali) l incarico di redigere

Dettagli

Tab. 1 Servizi per macro aree di assistenza nella diocesi di Milano

Tab. 1 Servizi per macro aree di assistenza nella diocesi di Milano INTRODUZIONE Nel corso del 2010 si è svolto il Censimento nazionale dei servizi sanitari, socio-sanitari e socioassistenziali collegati con la Chiesa Cattolica, promosso congiuntamente dall Ufficio nazionale

Dettagli

Comune di Gradara Provincia di Pesaro e Urbino. Linee guida per il funzionamento del servizio di assistenza educativa domiciliare e scolastica

Comune di Gradara Provincia di Pesaro e Urbino. Linee guida per il funzionamento del servizio di assistenza educativa domiciliare e scolastica Comune di Gradara Provincia di Pesaro e Urbino Linee guida per il funzionamento del servizio di assistenza educativa domiciliare e scolastica A cura di Settore Servizi al Cittadino Assistente Sociale Dott.ssa

Dettagli

Università e Ricerca, confermata dal Dirigente dell Ufficio riferisce quanto segue: A voti unanimi e palesi espressi nei modi di legge,

Università e Ricerca, confermata dal Dirigente dell Ufficio riferisce quanto segue: A voti unanimi e palesi espressi nei modi di legge, 15482 Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 82 del 25-05-2011 A voti unanimi e palesi espressi nei modi di legge, DELIBERA - DI FARE PROPRIA la relazione dell Assessore alla Qualità del Territorio,

Dettagli

PRESENTAZIONE PROGETTO

PRESENTAZIONE PROGETTO PRESENTAZIONE PROGETTO Serie di attività svolte per sollecitare : Un maggior impegno sociale, Coinvolgimento attivo nella vita cittadina, Crescita della cultura della solidarietà, Dedicazione di parte

Dettagli

REGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE/INCLUSIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI CON DISABILITÀ

REGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE/INCLUSIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI CON DISABILITÀ Istituto Statale di Istruzione Superiore Devilla Dessì La Marmora - Giovanni XXIII Via Donizetti, 1 Via Monte Grappa, 2-07100 Sassari, Tel 0792592016-210312 Fax 079 2590680 REGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE/INCLUSIONE

Dettagli

Legge Regionale 23 Novembre 2006, n. 20. Istituzione del fondo regionale per la non autosufficienza. (BUR N. 34 del 9 dicembre 2006)

Legge Regionale 23 Novembre 2006, n. 20. Istituzione del fondo regionale per la non autosufficienza. (BUR N. 34 del 9 dicembre 2006) Legge Regionale 23 Novembre 2006, n. 20. Istituzione del fondo regionale per la non autosufficienza. (BUR N. 34 del 9 dicembre 2006) Art.1 (Oggetto e finalità) 1. La Regione con la presente legge, in armonia

Dettagli

IN ATTUAZIONE DELLA LEGGE 8 NOVEMBRE 2000, N. 328, DELLA LEGGE REGIONALE 12 MARZO 2003, N. 2

IN ATTUAZIONE DELLA LEGGE 8 NOVEMBRE 2000, N. 328, DELLA LEGGE REGIONALE 12 MARZO 2003, N. 2 INTEGRAZIONE ALL ACCORDO DI PROGRAMMA DEL PIANO DI ZONA 2005-2007, PER L ADOZIONE DEL PROGRAMMA ATTUATIVO 2007 DEL DISTRETTO DI CESENA VALLE SAVIO E DEI PROGRAMMI PROVINCIALI IN ATTUAZIONE DELLA LEGGE

Dettagli

MODALITA DI FUNZIONAMENTO E CONSULTAZIONE DEL TAVOLO PERMANENTE DEI SOGGETI DEL TERZO SETTORE DEL DISTRETTO SOCIALE EST MILANO

MODALITA DI FUNZIONAMENTO E CONSULTAZIONE DEL TAVOLO PERMANENTE DEI SOGGETI DEL TERZO SETTORE DEL DISTRETTO SOCIALE EST MILANO Allegato A alla deliberazione n. 11 dell 08/06/2012 MODALITA DI FUNZIONAMENTO E CONSULTAZIONE DEL TAVOLO PERMANENTE DEI SOGGETI DEL TERZO SETTORE DEL DISTRETTO SOCIALE EST MILANO 1. COMPITI E FINALITA

Dettagli

Badanti e Assistenti Familiari Specializzati

Badanti e Assistenti Familiari Specializzati Presidenza della Giunta Regionale Provincia di Catanzaro Provincia di Cosenza Regione Calabria Ass. Formazione Professionale Corso di Formazione gratuito per Badanti e Assistenti Familiari Specializzati

Dettagli

Protocollo d Intesa. tra

Protocollo d Intesa. tra Allegato 1 delib. As n. 2_2015 Protocollo d Intesa tra l Associazione ONLUS La vita oltre lo specchio, il Comune di Pisa, la Società della Salute di Pisa e l Azienda USL 5 di Pisa. PREMESSO - che nel Gennaio

Dettagli

Convegno Nazionale 25 26 settembre 2009 COMUNE DI VIGEVANO LA FAMIGLIA CON PERSONA DISABILE INTERVENTO OLISTICO

Convegno Nazionale 25 26 settembre 2009 COMUNE DI VIGEVANO LA FAMIGLIA CON PERSONA DISABILE INTERVENTO OLISTICO Convegno Nazionale 25 26 settembre 2009 COMUNE DI VIGEVANO LA FAMIGLIA CON PERSONA DISABILE INTERVENTO OLISTICO L AIUTO SCOLASTICO LA FAMIGLIA Dott. Eugenia Rossana Fabiano Dirigente Scolastico Fase di

Dettagli

SCHEDA PER LA PROGETTAZIONE DI DETTAGLIO DEGLI INTERVENTI E DEI SERVIZI

SCHEDA PER LA PROGETTAZIONE DI DETTAGLIO DEGLI INTERVENTI E DEI SERVIZI COMUNE DI SAGAMA PROVINCIA DI ORISTANO WEB: www.comune.sagama.or.it SEDE: Corso Vittorio Emanuele III, 46 08010 SAGAMA (OR) PEC: protocollo@pec.comune.sagama.or.it MAIL: servsociali@comune.sagama.or.it

Dettagli

Comune di Terni Provincia di Terni A.T.C. & Partners Mobilità F.I.S.H. Umbria ONLUS PROTOCOLLO DI INTESA

Comune di Terni Provincia di Terni A.T.C. & Partners Mobilità F.I.S.H. Umbria ONLUS PROTOCOLLO DI INTESA PROTOCOLLO DI INTESA per la non discriminazione e le pari opportunità attraverso il pieno riconoscimento del diritto alla mobilità e all accessibilità PREMESSO TRA Comune di Terni Provincia di Terni l

Dettagli

REGOLAMENTO PER L EROGAZIONE DEL BUONO SOCIALE DISABILI

REGOLAMENTO PER L EROGAZIONE DEL BUONO SOCIALE DISABILI SETTEMBRE 2008 AMBITO TERRITORIALE DISTRETTO 5 REGOLAMENTO PER L EROGAZIONE DEL BUONO SOCIALE DISABILI Relazione tecnica Il presente regolamento è lo strumento realizzato dai Comuni del Distretto 5 per

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA. Tra. Provincia di Potenza. Ufficio Scolastico Provinciale

PROTOCOLLO D INTESA. Tra. Provincia di Potenza. Ufficio Scolastico Provinciale PROTOCOLLO D INTESA Tra Provincia di Potenza Ufficio Scolastico Provinciale Unione Italiana dei Ciechi e degli ipovedenti (sede Provinciale di Potenza) Per promuovere e attuare - progetto di assistenza

Dettagli

Convegno SItI CURE PRIMARIE TRA MITO E REALTA : IL RUOLO DEI PROFESSIONISTI 13 novembre 2009 Bergamo

Convegno SItI CURE PRIMARIE TRA MITO E REALTA : IL RUOLO DEI PROFESSIONISTI 13 novembre 2009 Bergamo Convegno SItI CURE PRIMARIE TRA MITO E REALTA : IL RUOLO DEI PROFESSIONISTI 13 novembre 2009 Bergamo L esperienza dell Azienda Sanitaria Locale della provincia di Varese ALCUNE CONSIDERAZIONI La creazione

Dettagli

Deliberazione legislativa n. 87/2014 2. Art. 1 Finalità

Deliberazione legislativa n. 87/2014 2. Art. 1 Finalità Deliberazione legislativa n. 87/2014 2 Art. 1 Finalità 1. La Regione Emilia-Romagna riconosce e promuove, nell ambito delle politiche del welfare, la cura familiare e la solidarietà come beni sociali,

Dettagli

* Responsabilità familiari, capacità genitoriali e diritti dei bambini e degli adolescenti;

* Responsabilità familiari, capacità genitoriali e diritti dei bambini e degli adolescenti; Delib.Ass.Legisl. 23-11-2006 n. 91 Programma annuale 2006: interventi, obiettivi, criteri generali di ripartizione delle risorse ai sensi dell'art. 47, comma 3, della L.R. n. 2/2003. Stralcio del Piano

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA TRA

PROTOCOLLO D INTESA TRA PROTOCOLLO D INTESA TRA Provincia di Roma Dipartimento III - Servizio I Politiche del Lavoro e Servizi per l Impiego - SILD e Dipartimenti di Salute Mentale della ASL della Provincia di Roma e Associazioni

Dettagli

Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni

Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni L art. 1, comma 86, della l. n. 56/2014 ha elencato le funzioni fondamentali delle Province non comprendendo tra queste il servizio idrico integrato;

Dettagli

Un patto territoriale per il Welfare Locale

Un patto territoriale per il Welfare Locale Un patto territoriale per il Welfare Locale Pianificazione e progettazione condivisa sullo sviluppo dell area comune dei Piani di Zona 2012-2014 Lecco, 24 gennaio 2013 Agenda L area comune dei PdZ: verso

Dettagli

PROGETTO INTERCULTURALE DI RETE

PROGETTO INTERCULTURALE DI RETE CENTRO DI ALFABETIZZAZIONE IN ITALIANO L2 Istituto Comprensivo C. Angiolieri Siena Centro di Alfabetizzazione Italiano L2 C. Angiolieri Scuola Secondaria di II grado Scuola Secondaria di I grado Scuola

Dettagli

Regolamento. Funzionamento del Servizio Sociale Professionale. Ambito S9

Regolamento. Funzionamento del Servizio Sociale Professionale. Ambito S9 Regolamento Funzionamento del Servizio Sociale Professionale Ambito S9 1 Art.1 OGGETTO DEL REGOLAMENTO In conformità del quadro normativo definito dalla legge 328/2000, della legge regionale 11/2007 (art.

Dettagli

FORMULARIO DELL AZIONE

FORMULARIO DELL AZIONE FORMULARIO DELL AZIONE 1. NUMERO AZIONE 3 2. TITOLO AZIONE Sportello di segretariato sociale. 1.a MACRO LIVELLO 1 SPECIFICARE LA TIPOLOGIA D INTERVENTO OBIETTIVI DI SERVIZIO A CUI VA RICONDOTTA LA TIPOLOGIA

Dettagli

REGOLAMENTO PER PRESTAZIONI DI ASSISTENZA DOMICILIARE, TRASPORTO SOCIALE E TELESOCCORSO

REGOLAMENTO PER PRESTAZIONI DI ASSISTENZA DOMICILIARE, TRASPORTO SOCIALE E TELESOCCORSO REGOLAMENTO PER PRESTAZIONI DI ASSISTENZA DOMICILIARE, TRASPORTO SOCIALE E TELESOCCORSO Approvato con delibera di Consiglio Comunale n. 443 del 11/12/1989. Art. 1 Oggetto del servizio Il presente Regolamento

Dettagli

ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO. SETTORE e Area di Intervento: E01 (Settore Educazione e Promozione culturale; Area Centro di aggregazione giovani)

ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO. SETTORE e Area di Intervento: E01 (Settore Educazione e Promozione culturale; Area Centro di aggregazione giovani) ALLEGATO 5 TITOLO DEL PROGETTO: Giovani Energie Alternative Garanzia Giovani ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO SETTORE e Area di Intervento: E01 (Settore Educazione e Promozione culturale; Area Centro di

Dettagli

PIANO SOCIALE DI ZONA 2014 DISTRETTO RI/4

PIANO SOCIALE DI ZONA 2014 DISTRETTO RI/4 PIANO SOCIALE DI ZONA 2014 DISTRETTO RI/4 PARTE SECONDA SOTTOMISURA 4.2 Sostegno agli oneri relativi ai minori inseriti in strutture di tipo familiare SOTTOMISURA 4.2 1. TITOLO DELL INTERVENTO SOSTEGNO

Dettagli

REGOLAMENTO del Centro Territoriale di Supporto Istituto Comprensivo Calcedonia

REGOLAMENTO del Centro Territoriale di Supporto Istituto Comprensivo Calcedonia Centro Territoriale di Supporto Calcedonia Istituto Comprensivo Calcedonia Via A. Guglielmini, 23 - Salerno Tel: 089792310-089792000/Fax: 089799631 htpp//www.icscuolacalcedoniasalerno.gov.it REGOLAMENTO

Dettagli

DGR 399 DD. 20.2.2004 LA GIUNTA REGIONALE

DGR 399 DD. 20.2.2004 LA GIUNTA REGIONALE DGR 399 DD. 20.2.2004 LA GIUNTA REGIONALE VISTA la legge regionale 27 marzo 1996, n. 18 e successive modificazioni ed integrazioni ed in particolare l articolo 6, comma 1 della stessa; VISTA la legge 8

Dettagli

CONSULTA PROVINCIALE DEL VOLONTARIATO. La Provincia di Novara, nell ambito delle proprie attività e nel rispetto di quanto assegnatole dalla vigente

CONSULTA PROVINCIALE DEL VOLONTARIATO. La Provincia di Novara, nell ambito delle proprie attività e nel rispetto di quanto assegnatole dalla vigente CONSULTA PROVINCIALE DEL VOLONTARIATO ART. 1 ISTITUZIONE CONSULTA PROVINCIALE DEL VOLONTARIATO La Provincia di Novara, nell ambito delle proprie attività e nel rispetto di quanto assegnatole dalla vigente

Dettagli

DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45

DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45 DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45 1. NUMERO AZIONE 24 2. TITOLO AZIONE EDUCATIVA DOMICILIARE 3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ Descrivere sinteticamente le attività che si intendono realizzare all interno

Dettagli

Progetto Comes, sostegno all handicap

Progetto Comes, sostegno all handicap TITOLO Progetto Comes, sostegno all handicap TEMPI ANNO SCOLASTICO 2010/2011 Destinatari Minori disabili (fascia d età 3/14 anni) frequentanti la scuola dell obbligo, affetti da patologie varie: ipoacusia,

Dettagli

SCHEDA PROGETTO SALUTE PROVINCIA NUORO (29/04/2015)

SCHEDA PROGETTO SALUTE PROVINCIA NUORO (29/04/2015) SCHEDA PROGETTO SALUTE PROVINCIA NUORO (29/04/2015) Settore di intervento Area territoriale Attori da coinvolgere Nome del progetto Target di riferimento 1. Sistema dei servizi 2. Occupazione e formazione

Dettagli

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI D.P.C.M. 30 marzo 2001: ATTO DI INDIRIZZO E COORDINAMENTO SUI SISTEMI DI AFFIDAMENTO DEI SERVIZI ALLA PERSONA PREVISTI DALL ART. 5 DELLA LEGGE 8 novembre 2000, n. 328 IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Dettagli

REGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE E IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI STUDENTI DISABILI DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DELLA BASILICATA

REGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE E IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI STUDENTI DISABILI DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DELLA BASILICATA REGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE E IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI STUDENTI DISABILI DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DELLA BASILICATA Emanato con D.R. n. 686 del 29 novembre 2010 Entrato in vigore il 1 dicembre

Dettagli

Piano di Zona 2010-2012

Piano di Zona 2010-2012 AREA INCLUSIONE SOCIALE PER SOGGETTI APPARTENENTI ALLE FASCE DEBOLI CODICE - IS - COD. AZIONE PAG IS 1 ITINERARIO LAVORO - Tirocini Formativi-Lavorativi per Adulti e Giovani svantaggiati 277 20 NUMERO

Dettagli

DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE

DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE PROPONENTE Settore Politiche Sociali DIRETTORE GROSSI dott.ssa EUGENIA Numero di registro Data dell'atto 676 06/05/2015 Oggetto : Approvazione della seconda tranche di spesa,

Dettagli

ATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA

ATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA ATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA VISTO l art. 3 comma 4 del D.P.R. 275/1999 come modificato dall art. 1, comma 14, della Legge

Dettagli

Protocollo d intesa tra tra Amministrazione Comunale di Brescia e Sindacati pensionati Spi Cgil Fnp Cisl Uilp Uil. Anno 2015

Protocollo d intesa tra tra Amministrazione Comunale di Brescia e Sindacati pensionati Spi Cgil Fnp Cisl Uilp Uil. Anno 2015 Protocollo d intesa tra tra Amministrazione Comunale di Brescia e Sindacati pensionati Spi Cgil Fnp Cisl Uilp Uil Anno 2015 PREMESSO CHE l Amministrazione comunale di Brescia, in linea con i propri indirizzi

Dettagli