La corretta terapia dietetica e autocontrollo
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- Rosangela Scognamiglio
- 8 anni fa
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1 La corretta terapia dietetica e autocontrollo
2 La nostra alimentazione per essere corretta deve rispettare tre semplici regole: Normocalorica Equilibrata Completa
3 Per stare bene il nostro bilancio energetico deve essere in pareggio NORMOCALORICA Bilancio energetico positivo: Mangiamo più di quanto consumiamo Bilancio energetico negativo: Mangiamo meno di quanto consumiamo
4 Dieta equilibrata e completa: alternanza quotidiana di tutti gli alimenti in quantità adeguate per evitare la carenza dei principi nutritivi MACRONUTRIENTI (decine di grammi al giorno) Glucidi Lipidi Protidi 55-60% 12-15% 30% proteine grassi carboidrati MICRONUTRIENTI Vitamine Sali minerali
5 Come dobbiamo mangiare durante la giornata? 5 volte al giorno Colazione Pranzo Spuntino Spuntino Cena
6 Diabete? = Dieta! Il diabete è una malattia della nutrizione e il suo trattamento passa attraverso il piatto NON significa perdere il gusto per alcuni cibi NON significa sempre mangiare poco NON significa rinunciare sempre agli zuccheri
7 Stare a dieta significa semplicemente: Alimentarsi in modo corretto secondo le esigenze del proprio organismo
8 Consigli generali Il primo scopo della dieta nel diabetico è quello di mantenere il più possibile entro valori normali la glicemia. Quanto più stabile sarà l'andamento della glicemia nell'arco della giornata, tanto minori saranno le probabilità di ammalarsi delle complicanze del diabete (oculari, renali e nervose). Altrettanto importante però è mantenere un corretto livello di grassi (lipidi) nel sangue per ridurre al minimo i rischi cardiovascolari che la malattia comporta.
9 Tabella 12. Indicazioni generali per la composizione ottimale della dieta per il paziente diabetico
10 Diabete di tipo I (IDD) Poiché è frequente che i pazienti affetti da questo tipo di diabete siano magri o sottopeso, in genere si raccomanda una dieta "completa", che fornisca calorie sufficienti per assicurare una massa muscolare e riserve di grasso normali. Il diabetico deve assumere una quantità normale di zuccheri (carboidrati) complessi, cioè quelli contenuti soprattutto nei cereali (pane, pasta, riso, legumi, patate...) i quali possono costituire fino al 60 % delle calorie totali; alcuni alimenti contenenti carboidrati sono anche ricchi di "fibra" (cereali integrali, frutta, verdura, legumi). La presenza di fibra è molto importante perché ritarda l'assorbimento degli "zuccheri" nell'intestino e quindi favorisce livelli di glicemia più equilibrati dopo il pasto.
11 Diabete di tipo II (NIDD) Poiché il paziente con diabete di tipo II (popolarmente noto come "diabete alimentare") spesso è in sovrappeso, il primo obiettivo è quello di dimagrire e non quello di prendere farmaci per abbassare la glicemia. Utile uno stile di vita sano, con una alimentazione corretta associata ad una attività fisica moderata ma regolare. La riduzione del peso (per esempio, il 5-10 per cento del sovrappeso iniziale) permette già di migliorare - o addirittura normalizzare - i valori di glicemia e i livelli di grassi (colesterolo e trigliceridi) nel sangue. La dieta del diabetico in sovrappeso non differisce perciò da quella di qualunque paziente in sovrappeso o obeso.
12 ridurre la quantità di grassi nella dieta, specialmente quelli "saturi" cioè di origine animale, come burro, formaggi, carni rosse; preferire i carboidrati complessi, evitare gli zuccheri semplici ed aumentare il consumo di fibre; mantenere un apporto generoso di proteine, dando la preferenza a quelle di origine vegetale rispetto a quelle di origine animale. In questo caso preferire sempre il pesce e le carni bianche.
13 ALCOOL Per chi sceglie di consumare alcool si consiglia di non superare i 20 g/die, preferibilmente come vino, da consumare all interno di un pasto. ATTENZIONE: gli abusi alcolici possono causare ipoglicemia a causa di una riduzione della produzione di glucosio da parte del fegato
14 VITAMINE E ANTIOSSIDANTI v Si consiglia di aumentare l apporto di vitamine e sostanze antiossidanti consumando alimenti ricchi di questi composti (frutta, verdura, olio d oliva) v Non sono consigliati supplementi farmacologici
15 DOLCIFICANTI E ALIMENTI PER DIABETICI v Tra i dolcificanti vanno preferiti i dolcificanti sintetici (saccarina,aspartame, ciclamato) v Sono sconsigliati gli Alimenti per Diabetici v Saltuariamente è possibile consumare bevande analcoliche contenenti dolcificanti acalorici
16 DIETA DIABETICO TIPO 2
17 Consigli speciali Spuntini È importante un'adeguata ripartizione dei pasti nel corso della giornata, senza mai saltare la prima colazione e con l'aggiunta di almeno due spuntini leggeri (a base di latte parzialmente scremato o yogurt, frutta o 40 grammi di pane con la verdura). Alcool Non esistono motivi validi per proibire l'assunzione di piccole quantità di alcool, per esempio uno-due bicchieri di vino secco (11-12 gradi) ai pasti, se il paziente non è in evidente sovrappeso. Da tenere presente inoltre che la birra ha un contenuto non indifferente di zuccheri semplici (maltosio) e quindi il suo consumo deve essere più limitato rispetto al vino e solo nel corso dei pasti. Si deve prestare particolare attenzione al consumo di alcool se il paziente diabetico ha valori elevati di trigliceridi nel sangue.
18 Frutta Sebbene la frutta vada assunta con cautela, per il suo contenuto di zuccheri semplici, si possono mangiare tutti i tipi di frutta, compresa la banana che di piccole dimensioni non contiene molti più zuccheri di una mela. Acidi grassi essenziali aumentare nella dieta l'apporto di acidi grassi a lunga catena, omega3, i quali sembrano apportare alcuni vantaggi sul profilo lipidico del sangue, abbassando i trigliceridi, riducendo l'aggregazione piastrinica e aumentando la fluidità del sangue e, forse, abbassando la pressione arteriosa. Per questo motivo, si raccomanda di mangiare almeno tre volte alla settimana il pesce. Sale Non esistono indicazioni specifiche sul consumo di sale per i diabetici, per i quali valgono le raccomandazioni formulate per la popolazione generale secondo le quali la quantità di sale da assumere giornalmente non dovrebbe superare i 3 grammi, a meno che non sia presente ipertensione o, addirittura, una malattia renale (possibile complicanza a lungo termine del diabetico).
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20 L autocontrollo glicemico è un attività del percorso di educazione terapeutica strutturata (ETS) che le persone con diabete devono effettuare, in collaborazione con il personale sanitario.
21 - Guidare i medici a pianificare il trattamento a lungo termine - Guidare i pazienti a modificare a breve termine la terapia insulinica e dietetica -Segnalare situazioni di possibile emergenza - Rafforzare l educazione del paziente
22 Autocontrollo della glicemia: Obiettivi - Ottenere profili glicemici ottimali - Raggiungere obiettivi glicemici ragionevoli e individualizzati - Garantire una maggiore flessibilità nello stile di vita del paziente - Saper riconoscere e prevenire l ipoglicemia
23 IL PROFILO GLICEMICO E costituito da misurazioni eseguite in vari momenti della giornata sia a digiuno che dopo i pasti. Può essere praticato: - in regime ospedaliero (validità limitata a casi particolari) - in regime di automonitoraggio domiciliare
24 Educazione all autogestione del diabete (SMBG) ADA 2006 Le persone affette da diabete devono ricevere un educazione all autogestione del diabete in accordo con gli standard nazionali al momento della diagnosi e in seguito quando necessario
25 INDICAZIONI : CHI DEVE FARE AUTOCONTROLLO? MODALITA QUANDO E COME FARE L AUTOCONTROLLO?
26 DIABETE di tipo 1 La glicemia viene controllata frequentemente perché soggetta a brusche variazioni. In caso di malattia, quando si cambiano bruscamente abitudini (vacanze, viaggi, ecc.) o in gravidanza, i test devono essere più frequenti In presenza di sudorazione, tremore, palpitazioni la misurazione della glicemia capillare può confermare il sospetto di crisi ipoglicemica.
27 DIABETE MELLITO di tipo 2 IN TERAPIA INSULINICA -Se la terapia insulinica è intensiva (3-4 iniezioni di insulina al giorno) la cadenza dell autocontrollo deve essere simile a quello effettuato dai diabetici tipo 1 -Se la terapia insulinica è meno aggressiva o è associata a quella con le compresse, la frequenza delle misurazioni può essere ridotta. Anche in questo caso si devono intensificare i controlli se variano le abitudini
28 DIABETE MELLITO di tipo 2 IN TERAPIA ORALE Solitamente la situazione clinica è meno soggetta a variazioni: sarà sufficiente un profilo glicemico ogni 7-10 giorni Ulteriori controlli saranno aggiunti dopo aver praticato attività fisica o dopo aver assunto cibi particolarmente calorici o non assunti abitualmente
29 DIABETE MELLITO di tipo 2 IN TRATTAMENTO DIETETICO 1 o 2 controlli a settimana, a digiuno e/o 2 ore dopo il pasto principale sono più che sufficienti per stabilire l andamento della glicemia. Quando compaiono sintomi come minzione frequente ed abbondante (specie di notte), perdita di peso inspiegabile, malessere generale e astenia che fanno sospettare innalzamento della glicemia, i controlli vanno intensificati prontamente
30 Autocontrollo In Funzione del Tipo Di Diabete INDISPENSABILE INDISPENSABILE CONSIGLIABILE INDISPENSABILE
31 RACCOMANDAZIONI SID-AMD SULL USO E LA PERIODICITA DELL AUTOCONTROLLO in funzione della terapia CLASSE 1 ( Terapia insulinica intensiva ): a) di regola 4 controlli/die in condizioni rutinarie b) numero illimitato in condizioni di squilibrio glicemico o malattie intercorrenti CLASSE 2 ( Terapia convenzionale o mista ): a) numero di controlli quotidiani pari al numero di iniezioni + 20% in condizioni routinarie b) numero illimitato in condizioni di squilibrio glicemico o malattie intercorrenti
32 L AUTOCONTROLLO DELLA GLICEMIA Non significa mi curo da solo. Una buona glicemia isolata non equivale ad un buon compenso significa creare e portare avanti un contratto sanitario con il diabetologo di riferimento (creare strategie di trattamento)
33 QUANDO FARE AUTOCONTROLLO -Prima dei pasti -Due ore dopo i pasti -Durante la notte -In presenza di sintomi
34 Schemi di automonitoraggio Autocontrollo glicemico nei diversi momenti della giornata che potrà essere eseguito: - con più controlli nello stesso giorno (profilo glicemico completo) - in diversi giorni usando uno schema a scacchiera (ogni giorno la glicemia viene controllata ad un orario diverso in modo da avere in sette giorni un profilo glicemico completo).
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36 I dati di automonitoraggio vanno registrati su un diario e condivisi con il diabetologo ad ogni controllo ambulatoriale!
37 Linee guida SID-AMD L AUTOCONTROLLO DEVE ESSERE CONSIDERATO UNO STRUMENTO TERAPEUTICO DA PRESCRIVERE SECONDO PRECISE INDICAZIONI E MODALITA DA PARTE DEL MEDICO
38 Linee guida SID-AMD TALE PRESCRIZIONE DEVE ESSERE PRECEDUTA DA UN ADDESTRAMENTO PRATICO STRUTTURATO DA PARTE DEL PERSONALE SANITARIO
39 Il paziente diabetico quindi dovrebbe essere educato a: - avere le abilità necessarie per effettuare la rilevazione della propria glicemia - saper interpretare i risultati come base per intraprendere un azione - percepire i collegamenti tra specifici comportamenti ( alimentazione, esercizio fisico ) e i risultati della misurazione glicemica, prendendo da questi la motivazione al cambiamento dei comportamenti - mettere in atto autonomamente comportamenti correttivi, farmacologici e non, in risposta ai risultati delle misurazioni glicemiche, soprattutto per la prevenzione del rischio ipoglicemico.
40 I SISTEMI PER L AUTOCONTROLLO DELLA GLICEMIA I glucometri rilevano la glicemia in base a due principi di misura: Reflettometrico: Il glucosio nel sangue, a contatto con i reagenti presenti nella striscia, la colora in maniera proporzionale alla sua concentrazione. Uno o due piccoli diodi luminosi proiettano una luce che viene in parte assorbita e rifratta dall area di reazione. Tanto più scura sarà la striscia, tanto minore sarà la percentuale di luce rifratta e letta dall apparecchio. Elettrochimico: Il glucosio del sangue, a contatto con i reagenti presenti nella striscia, provoca una variazione di potenziale elettrico direttamente proporzionale al contenuto di glucosio nel sangue, misurabile con un amperometro.
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42 Le fasi dell autocontrollo: -Lavarsi le mani e asciugare bene -Caricare il pungidito -Inserire la striscia reattiva nello strumento -Massaggiare il polpastrello e pungere lateralmente -Accostare la goccia di sangue alla striscia reattiva -Attendere qualche secondo -Leggere il risultato -Annotare il valore sul diario -Estrarre la striscia e la lancetta utilizzata
43 Nei 30 anni di sviluppo di strumenti per la determinazione della glicemia si è lavorato per facilitare la pratica dell autocontrollo, agendo su: -Tempo di misura -Quantità di sangue richiesta -Praticità -Dolore della puntura
44 L impegno per l inserimento del glucometro nella vita quotidiana del paziente ha determinato la possibilità di far scegliere al paziente tra modelli diversi, appartenenti a due concetti di strumenti: -Strumenti a striscia singola: l utilizzo prevede l inserimento di una striscia reattiva, la deposizione del campione e la lettura del risultato. -Strumenti integrati: sono caratterizzati dal tutto in uno con la presenza di caricatori contenenti più strisce ed eventualmente il pungidito.
45 Pungidito: le caratteristiche da considerare -Qualità delle lancette (diametro, siliconatura, affilatura); -Igiene del sistema; -Possibilità di selezionare diversi livelli di penetrazione; -Velocità nella puntura; -Precisione del meccanismo di penetrazione; -Praticità di smaltimento.
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47 Alcuni consigli per la puntura e per la raccolta della goccia di sangue: -Cambiare regolarmente la lancetta; -Effettuare la puntura sul lato del polpastrello alternando le dita ogni volta; -Preservare il pollice e l indice dalla puntura, ne diminuirebbe la sensibilità; -Il prelievo è più facile premendo il pungidito contro il polpastrello; -E importante avere le mani calde, pulite ed asciutte; -Evitare l uso di batuffoli di cotone imbevuti di alcool; -Eliminare la prima goccia di sangue.
48 Siti alternativi per il prelievo capillare -Palmo della mano e lobo dell orecchio. I valori rilevati sono assimilabili a quelli del polpastrello. -Avambraccio, braccio, coscia e polpaccio. Sebbene meno dolorosi, tali siti registrano meno velocemente le variazioni di glicemia e sono da utilizzare in controlli di routine lontano dai pasti.
49 Errori comuni Lo strumento: -Parte ottica sporca * (reflettometrici) -Pila scarica * -Controllo dello strumento *Segnalato automaticamente!
50 Le Strisce Reattive: -Flacone scaduto -Flacone lasciato aperto -Flacone mal conservato
51 La procedura -Codice delle Strisce Reattive (calibrazione) -Lato di inserimento della Striscia Reattiva -Errata deposizione del sangue -Non rispetto della sequenza operativa -Sito prelievo -Quantità di sangue
52 Gli strumenti della prima generazione per uso domiciliare danno un risultato riferito ad analisi su sangue intero: per questo motivo forniscono un risultato inferiore del 12/15 % rispetto a quello del laboratorio. Gli strumenti di ultima generazione sono plasma calibrati e quindi confrontabili al risultato di laboratorio.
53 L accuratezza è la capacità di uno strumento di misura di dare un risultato quanto più vicino a quello reale. La precisione è la capacità di uno strumento di misura di dare, da uno stesso campione, misurazioni più possibile simili.
54 ACCURATEZZA (SMBG) E accettata comunemente una deviazione massima nei confronti del laboratorio di un + -15% (nuove norme ISO 2013) PRECISIONE (SMBG) Si conviene una imprecisione massima accettabile < 5%
55 Non confrontare mai tra di loro i risultati di due glucometri, ma confrontarli singolarmente con i risultati ottenuti da un sistema di riferimento (il laboratorio) del cui funzionamento si è certi. Attenersi ai protocolli corretti per effettuare questo tipo di confronti. Tempo fra i due prelievi. Tempo di analisi in laboratorio.
56 Perché usare un reflettometro anziché un altro? -Ridotte dimensioni d ingombro -Ridurre al minimo le operazioni di manovra: inserimento strisce reattive e codifica automatica delle stesse. -Possibilità di trasferire i dati memorizzati dal reflettometro, in tempo reale, direttamente sul server del proprio diabetologo via e ricevere informazioni su eventuali correzioni da apportare alla terapia insulinica, ipoglicemizzanti orali, o modificare semplicemente il proprio stile di vita.
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1. Obesità. Per valutare la distribuzione del grasso corporeo, si può utilizzare il rapporto vita.
2%(6,7 1. Obesità L incidenza del sovrappeso e/o dell obesità è andata aumentando dal dopoguerra in tutti i paesi industrializzati per l abbondanza e la disponibilità di cibi raffinati da un lato e la
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