Reti Locali per la Conciliazione PERCORSO FORMATIVO

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1 Variazioni Srl e Percorsi di Secondo Welfare Per comprendere e agire concretamente la conciliazione sul territorio

2 SOMMARIO DESCRIZIONE COME ATTIVARE IL CORSO I MODULI DI BASE I MODULI OPZIONALI PROMOTORI E DOCENTI TESTIMONIAL CONTATTI

3 DESCRIZIONE L attenzione verso la conciliazione vita- lavoro da parte delle aziende continua a crescere, così come l impegno dichiarato delle più alte istituzioni. Nel mezzo, i decisori locali pubblici, ai quali spetta il compito di non perdere l opportunità di governare il processo. Le politiche pubbliche dovrebbero tenere in considerazione in modo sempre più attento gli aspetti legati benessere lavorativo di uomini e donne e delle loro famiglie. Il tema permea moltissimi ambiti decisionali: dai programmi per i tempi delle città, alle politiche sociali, a quelle per il lavoro. Come costruire processi locali partecipati e incisivi? Come coinvolgere gli altri attori del territorio? Come utilizzare in modo proficuo i fondi a disposizione, e come far evolvere le organizzazioni diminuendo i costi e aumentando il benessere di chi vi lavora? Variazioni e Secondo Welfare offrono in una partnership inedita le loro competenze, uniche in Italia, e propongono un percorso formativo integrato e completo, pensato con l obiettivo di trasmettere le conoscenze sia teoriche sia pratiche per comprendere e agire concretamente la conciliazione sui territori. Il percorso si rivolge ai decisori pubblici e ai portatori di interesse nei confronti della tematica della conciliazione vita- lavoro e del welfare aziendale: Regioni ed enti locali, Asl e aziende ospedaliere, Camere di Commercio, associazioni datoriali, organizzazioni sindacali, organizzazioni del Terzo settore, consorzi e reti di aziende. Quello proposto è un pacchetto completo e personalizzato, attivato su richiesta del singolo committente. 3

4 COME ATTIVARE IL CORSO Il percorso formativo è attivato su richiesta del singolo committente. Variazioni & Secondo Welfare forniscono una giornata di co- progettazione del percorso nei dettagli: verifica degli effettivi bisogni formativi del territorio di riferimento, definizione del target, definizione del calendario, assegnazione di docenti e testimonial più adatti al contesto specifico. Il Committente si impegna ad organizzare in autonomia la logistica e gli spazi, materiale e attrezzature, comunicazione, inviti. Il Percorso nella sua forma base prevede 6 moduli fondamentali, ciascuno della durata di una giornata. Altri moduli, opzionali, possono essere svolti su richiesta. Il gruppo di partecipanti deve essere di massimo 25 persone. Può essere realizzata un edizione del corso in modalità pluri- territoriale, in questo caso il numero di partecipanti può salire a 30. Regione Lombardia: formazione ai sensi della DGR 1081/13 Il percorso si può configurare come azione di formazione, informazione e accompagnamento delle alleanze locali ai sensi della DGR 1081/13 di Regione Lombardia. È possibile attivare fin da subito il percorso, in modo che possa essere funzionale alle progettualità successive e a quanto previsto dalla DGR e relativi documenti attuativi. 4

5 I MODULI DI BASE 1. LA CONCILIAZIONE VITA- LAVORO COME STRUMENTO DI RISPOSTA ALLA CRISI Il secondo welfare e l innovazione sociale possono costituire delle valide strategie di risposta al problema delle risorse sempre più scarse? Il modulo in dettaglio Crisi del welfare state e prospettive di rinnovamento nell ottica di secondo welfare. Politiche familiari e di conciliazione in Italia in prospettiva comparata. Introduzione generale sulle pratiche e sui tre strumenti della conciliazione (congedi, servizi, control over time- work). Relazione tra strumenti e scarsità di risorse. Relazione tra i vari strumenti di conciliazione e i modelli di famiglia e di gender- relations che sottendono la conciliazione come affare per donne. 2. LA PROGRAMMAZIONE DELLA CONCILIAZIONE A LIVELLO LOCALE Quali strumenti della programmazione concertata locale si possono mettere in campo per attivare la collaborazione tra diverse organizzazioni e diversi livelli istituzionali? Il modulo in dettaglio Governance e programmazione concertata. Il ruolo degli enti locali nella programmazione concertata. I sindacati nella progettazione di programmi di conciliazione. Benessere dei lavoratori attraverso politiche di gestione delle risorse umane mirate. A partire dal titolo V della Costituzione, il valore del decentramento dei processi decisionali; l importanza della self- regulation in ottica di sussidiarietà; alcuni esempi di strumenti della programmazione locale: gli Accordi Quadro di Sviluppo Territoriale e la Legge regionale 2/2003; i Piani di Zona; i Piani Territoriali degli Orari... 5

6 3. LA CONCILIAZIONE VITA- LAVORO DAL PUNTO DI VISTA DEL PROCESSO ORGANIZZATIVO Come affrontare il tema della conciliazione dal punto di vista metodologico e considerarla a tutti gli effetti come un processo di miglioramento organizzativo Il modulo in dettaglio La conciliazione vita- lavoro può essere considerata a tutti gli effetti un processo di miglioramento organizzativo il cui campo di indagine e azione è determinato da due processi primari di riferimento: quello della vita privata e quello della vita lavorativa. Il modulo è dedicato a illustrare esempi nei quali si applica il metodo della concertazione e ri- progettazione per arrivare a individuare le soluzioni anziché adottare soluzioni pre- confezionate. Parole chiave: processo, obiettivi, convergenza di interessi, conoscenza e competenze condivise, network, comportamenti organizzativi, re- design, partecipazione. 4. LE SOLUZIONI INTERNE DI CONCILIAZIONE DEGLI ENTI PUBBLICI E PRIVATI Quali solo le soluzioni di conciliazione vita- lavoro e di welfare aziendale più efficaci, diffuse e innovative che possono contribuire a migliorare i processi, i prodotti e i servizi al cliente/utente? Il modulo in dettaglio Come applicare la metodologia della concertazione e della progettazione partecipata del processo all ente pubblico e privato? Si può dire che una organizzazione è family- friendly o è sufficiente definirla come organizzata razionalmente? Presentazione di un catalogo di esempi concreti e di soluzioni adottate da aziende e enti pubblici per il miglioramento del processo e prodotto attraverso una migliore visione della conciliazione vita- lavoro. 6

7 5. LA CONCILIAZIONE CONDIVISA: RUOLI DEI SOGGETTI TERRITORIALI E SOLUZIONI PUBBLICO- PRIVATE Come concepire le reti collaborative pubblico- private? Come creare un lessico comune? Quali sono le esperienze a livello nazionale ed europeo? Il modulo in dettaglio La collaborazione pubblico- privato rappresenta un elemento di attenzione particolare in ottica di sussidiarietà e Secondo Welfare. Stiamo assistendo a un superamento del modello fordista basato sulla frammentazione e separazione delle deleghe per recuperare il valore aggiunto sociale ed economico della cooperazione tra enti pubblici e privati. Il modulo affronterà la tematica dal punto di vista teorico e metodologico per poi passare in rassegna esempi di soluzioni concertate tra enti pubblici e privati (es: nidi in convenzione, giornata Lavoro Agile, progetto Cresco Mantova, Campi estivi aziendali. 6. LE RETI DI IMPRESE E IL KNOWDLEGE SHARING Come può la rete tra imprese diventare uno strumento efficace per la condivisione di conoscenze e strategie di gestione del personale, e per accrescere la competitività delle piccole e medie imprese? Il modulo in dettaglio Le reti di impresa, in ottica di Secondo Welfare, di sussidiarietà, di compartecipazione ad obiettivi comuni, di riprogettazione di strategie organizzative aziendali e territoriali, rappresentano una frontiera della innovazione sociale a prescindere dal loro grado di formalizzazione. Il modulo approfondirà il concetto di rete d impresa, di livelli di condivisione di strategie, documenti e percorsi di miglioramento organizzativo per approdare ad alcuni esempi virtuosi di reti e network di impresa sulle tematiche del welfare e work- life balance. 7

8 I MODULI OPZIONALI LA COSTRUZIONE DI UN SISTEMA PREMIALE Premiare progetti e realtà virtuose con bandi, incentivi, premialità, visibilità. Ciascun territorio dovrebbe dotarsi di un sistema premiale capace di rendere attraente per le aziende e per altri soggetti, l implementazione di misure di conciliazione. Tale sistema premiale potrebbe consistere nella adozione di un brand per la conciliazione, di un logo, di un sito dinamico e aperto ai contributi di tutti gli stakeholder; in vantaggi fiscali; in spazi e attenzione da parte dei media. LA PROGETTAZIONE EUROPEA Programmi coerenti con i processi di conciliazione locali, le altre esperienze europee e i potenziali partner. Siamo all avvio della progettazione del periodo Le amministrazioni locali, i decisori pubblici e le organizzazioni private, possono cogliere le opportunità che verranno offerte loro dai programmi europei. Il modulo prevede la presentazione di una panoramica di tali programmi e delle principali opportunità comunitarie nell ambito della conciliazione vita- lavoro. IL RUOLO DELLA COMUNICAZIONE La comunicazione interna all azienda, il valore dell employee engagement, il corporate branding, la valorizzazione delle esperienze territoriali, il country brand. Quanto è importante la comunicazione all interno delle aziende ma anche sui territori? Il modulo affronterà la tematica della comunicazione istituzionale verso quella privata, e delle diverse forme e canali di comunicazione. LO SMART WORKING Un nuovo modo di lavorare: come lo stanno implementando le aziende, come possono sostenerlo gli enti locali. Lavorare Smart rappresenta un nuovo paradigma attraverso il quale concepire le relazioni di lavoro e l organizzazione della nostra vita personale e privata. LE NUOVE RELAZIONI DI LAVORO E LA CONTRATTAZIONE DECENTRATA Il welfare come strumento per accrescere la competitività aziendale e al tempo stesso innovare i modelli tradizionali di relazioni industriali. Le organizzazioni sindacali e le aziende possono partecipare insieme alla tutela del benessere dei lavoratori grazie alla diffusione di strumenti innovativi e flessibili come la contrattazione di secondo livello. Le aree di intervento incluse nei contratti aziendali continuano a crescere, così come gli esempi provenienti dai territori. 8

9 PROMOTORI e DOCENTI Variazioni Srl è una società di consulenza, con una pluriennale esperienza nell accompagnamento degli enti locali (e in particolare, delle reti multi- attore) verso l implementazione e realizzazione di politiche territoriali per la conciliazione. Percorsi di Secondo Welfare è un laboratorio di ricerca sul secondo welfare in Italia nato nel 2011, su iniziativa del Centro di Ricerca Luigi Einaudi di Torino, in seno all Università degli Studi di Milano. Franca Maino Percorsi di Secondo Welfare Dal 2002 è ricercatrice presso il Dipartimento di Scienze Sociali e Politiche, dove insegna Sistemi politici e amministrativi e Teoria e politiche dello stato sociale. Fa parte del Comitato Scientifico della Fondazione Welfare Ambrosiano di Milano (da gennaio 2014). E membro del comitato di redazione della Rivista Italiana di Politiche Pubbliche e di Stato e Mercato. E stata membro del Comitato Scientifico di Espanet- Italia ( ). I suoi principali campi di ricerca sono il welfare state e la politica sociale comparata con particolare riferimento alla politica sanitaria, alla politica scolastica, ai processi di decentramento e regionalizzazione, alle riforme della pubblica amministrazione, all innovazione sociale tra pubblico e privato. Dal 2011 è direttrice del Laboratorio Percorsi di secondo welfare. Ilaria Madama Percorsi di Secondo Welfare Si è laureata presso l Università di Pavia in Scienze politiche (2002) ed ha successivamente conseguito un MA in European Social Policy Analysis presso l Università di Roskilde (DK) e un dottorato di ricerca in Scienza politica presso l Università di Pavia (2006). Da gennaio 2011 è Ricercatore universitario presso la Facoltà di Scienze politiche dell Università di Milano, dove insegna Lavoro, welfare e politiche di conciliazione e Politica dell Unione europea. I suoi principali campi di ricerca sono il welfare state e la politica sociale comparata, con un attenzione particolare alle politiche di assistenza sociale e alle politiche del lavoro. Giulia Mallone Percorsi di Secondo Welfare Si è laureata in Scienze Internazionali e Istituzioni Europee presso l Università degli Studi di Milano, e ha conseguito la laurea magistrale in Economics and Political Science (MA) presso l Università di Milano con una tesi sulle esperienze di welfare aziendale e territoriale in Italia dal titolo Beyond the welfare state: occupational welfare in Italy. E dottoranda in studi del lavoro presso l'università degli Studi di Milano e dal 2011 collabora con il Laboratorio Percorsi di secondo welfare dove si occupa di politiche sociali, welfare aziendale e conciliazione famiglia- lavoro. 9

10 Lorenzo Bandera Percorsi di Secondo Welfare Si è laureato in Scienze Politiche presso l'università degli Studi di Milano nel dicembre Presso lo stesso Ateneo, nel marzo 2012, ha conseguito la laurea magistrale in Scienze Politiche e di Governo, con specializzazione in Istituzioni di Governo e Autonomie Locali, con una tesi dal titolo "Dal Compact alla Big Society, laboratori di secondo welfare nel Regno Unito" riguardante i sistemi britannici di governance in tema di Terzo settore e mondo del volontariato. Collabora dal 2012 con il Laboratorio Percorsi di secondo welfare, dove si occupa di Terzo settore, istituzioni filantropiche e finanza sociale. Chiara Lodi Rizzini Percorsi di Secondo Welfare Si è laureata nel 2008 in Scienze Politiche ed Istituzioni Europee presso l Università degli Studi di Parma. Nel 2011 ha conseguito, presso l Università degli Studi di Milano, la laurea magistrale in Amministrazioni e Politiche Pubbliche - specializzazione in Valutazione e Gestione - con la tesi Il reddito minimo in Italia: il caso del Reddito di Base per la Cittadinanza in Friuli Venezia Giulia. Dal 2012 collabora con il Laboratorio Percorsi di secondo welfare, dove si occupa di politiche sociali, enti locali e social housing. Camilla Gaiaschi Percorsi di Secondo Welfare Si è laureata in filosofia all Università Ca Foscari di Venezia e attualmente è dottoranda al secondo anno di sociologia presso l Università degli Studi di Milano con una tesi su genere e carriere mediche in Lombardia. I suoi ambiti di ricerca sono due: lo studio delle disuguaglianze di genere nelle carriere e nelle occupazioni tradizionalmente maschili e le politiche di conciliazione vita- lavoro. Dal 2010 è giornalista professionista, collabora con il Corriere della Sera e in particolare con i blog La nuvola del Lavoro e La 27 Ora sui temi del lavoro, del welfare e delle pari opportunità. Nicole Casanova Percorsi di Secondo Welfare Si è laureata in Scienze del Lavoro alla facoltà di Scienze Politiche dell Università degli Studi di Milano con una tesi riguardante la rappresentanza sindacale degli immigrati in Italia. Successivamente ha conseguito il Dottorato in Labour Studies presso l Università degli Studi di Milano, con una tesi intitolata A multidisciplinary approach to workforce dynamics. The A2A case study. È titolare di un assegno di ricerca riguardante l evoluzione organizzativa delle imprese del settore energetico, finanziato dalla Fondazione Enel in collaborazione con l Università degli Studi di Milano. Le sue aree di ricerca riguardano l organizzazione aziendale, la gestione delle risorse umane, le relazioni industriali e la sociologia economica. Arianna Visentini Variazioni Srl Consulente, Senior Manager, socia e Presidente di Variazioni. Professionista della conciliazione vita lavoro, e dottoranda in Relazioni di Lavoro all Università di Modena e Reggio Emilia, Fondazione Biagi. Ha esperienza pluriennale nel campo della consulenza alle reti territoriali, e per la conciliazione famiglia lavoro sui territori e nelle aziende. Come consulente di enti locali ha seguito processi territoriali di welfare integrato, multi attore e multi livello, occupandosi sia 10

11 degli aspetti tecnici e formali che dell accompagnamento dei processi. Ha supportato, per Variazioni Srl, la Regione Lombardia nell avvio delle sperimentazione sulle reti locali di conciliazione vita- lavoro. Stefania Cazzarolli Variazioni Srl Consulente e Senior Project Manager, psicologa delle organizzazioni. Ha maturato una esperienza importante nella definizione e gestione dei processi territoriali per la conciliazione, accompagnando le reti locali multi attore a darsi ruoli e compiti per la definizione di piani integrati territoriali. Ha una profonda conoscenza delle dinamiche pubbliche e altresì esperienza di processi per il work life balance entro le organizzazioni. Simona Maiocchi Variazioni Srl Esperta di politiche aziendali per la conciliazione, dalla progettazione all implementazione e monitoraggio. Consulente, senior project manager, con una importante esperienza e profonda conoscenza delle dinamiche aziendali e delle modalità di attivazione di processi di change management. Formazione in economia, specializzazioni in gestione delle risorse umane e in diritto del lavoro e relazioni sindacali. Cristina Taffelli Variazioni Srl Project Manager con esperienza pluriennale nella gestione di progetti aziendali, interaziendali e territoriali per la conciliazione. Laureata in scienze politiche e specializzata in regolazione dello sviluppo locale, ha conseguito un Master in Project Management ed è Manager di Rete, in seguito ad un corso di formazione specifico frequentato presso la Fondazione Biagi di Modena. È esperta accreditata da Finlombarda (azienda speciale di Regione Lombardia) per la consulenza aziendale nel campo della conciliazione vita- lavoro. Anna Zavaritt Variazioni Srl Project Manager con esperienza pluriennale nella gestione di progetti aziendali, interaziendali e territoriali per la conciliazione. Esperta in comunicazione e relazioni istituzionali sulla tematica della conciliazione vita- lavoro. Laureata in Relazioni Internazionali a Ginevra, Master alla London School of Economics in sviluppo economico locale. Collabora con Variazioni Srl, con Valore D, con Italia Lavoro. È curatrice del blog La revolution en rose sul sito del Sole24Ore. 11

12 TESTIMONIAL Le esperienze concrete, le buone prassi, le voci di chi sperimenta nuovi processi organizzativi e nuove modalità di dialogo sui territori: sono elementi fondamentali del percorso formativo che proponiamo. Ogni modulo prevede la partecipazione in qualità di testimonial di rappresentanti del mondo aziendale, di reti locali, di associazioni aziendali e di categoria, e di esperti nel settore delle politiche di conciliazione. Variazioni e Secondo welfare selezioneranno di volta in volta all interno del proprio network di imprese e istituzioni le esperienze più significative e utili per ciascun percorso di formazione. Ogni singolo percorso viene studiato in stretta relazione con il committente e quindi saranno scelte le testimonianze più adeguate al contesto specifico. 12

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